Archivi del mese: aprile 2015

EXPO 2015 – ”LAVORO” PER I GIOVANI??? Mah …

A pochi giorni dall’apertura di Expo 2015 manca ancora personale.

Le-due-facce-di-Expo-2015C’è quindi la ”caccia aperta” al personale mancante ed ovviamente anche ai tecnici dei sistemi, che saranno assunti con la formula dell’apprendistato, e che saranno inseriti nella centrale operativa di comando e controllo. Questi tecnici avranno il compito di monitorare l’andamento delle operazioni nel sito espositivo come ad esempio: le code, il funzionamento degli impianti, le emergenze.

Per ottenere questi posti di lavoro, considerata la disoccupazione che ci attanaglia, c’è una concorrenza più che agguerrita. Più c’è concorrenza … più le possibilità di condizioni al ”ribasso” sono quasi inevitabili.

Ovviamente questi posti NON sono a tempo indeterminato, anche se la società che li gestisce, la Manpower, parla di eventuale riallocazione per i ”migliori” per la prossima esposizione di Dubai!  ?????

E nel frattempo che cosa faranno costoro?  Come si procureranno il ”pane quotidiano” in attesa di un’altra esposizione gestita da Multinazionali che invece di incrementare la ”biodiversità” tendono all’omologazione alimentare?

In Italia la disoccupazione giovanile è del 42%! E che cosa si fa?  Li si assume, facendoli scannare tra loro,  per il tempo necessario dell’expo! Come se non bastasse danno loro responsabilità ”enormi” con un preparazione praticamente ”nulla”.

Ma come cavolo fa un ”tecnico apprendista” gestire operazioni del sito Expo 2015 in situazione di emergenza? Se succede qualche cosa … a chi diamo la colpa? Al ragazzino apprendista?

Che malinconia gente … che malinconia …

 

Alla prossima

 

Elena

 

http://magazine.expo2015.org/cs/Exponet/it/editoriale/carlin-petrini–i-contadini-devono-poter-partecipare-a-expo-milano-2015

 

RENZI E … LA SALERNO-REGGIO CALABRIA …

Renzi dice che abbiamo ‘finalmente’ i soldi per finire la Salerno-Reggio Calabria … eh eh eh …

Caro Renzi,  nel lontano 1964 iniziarono i lavori per l’autostrada ‘Salerno-Reggio Calabria’ e  nel 1972 finirono i lavori.

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Ma … in che cosa consisteva effettivamente l’autostrada nel 1972?  Si trattava di due semplici corsie per senso di marcia SENZA le corsie di emergenza.  Quindi solo gli ”ottimisti ciechi” la potevano chiamare autostrada, nel resto del mondo tra le persone normali,  NO!

Dal 1972, per renderla degna di tale nome, ci sono state ulteriori cantierizzazioni . Una sorta di ”gruviera senza né capo né coda”.

Nelle nuove cantierizzazioni si è infilata a piedi giunti la ‘Nrangheta … e la magistratura, giustamente,  ha fermato i lavori per indagini.

Quindi caro il mio Renzi … non sono i soldi che mancano per finire ‘sto schifo di autostrada … ma la volontà politica di cambiare le cose per davvero!  E falla ‘sta benedetta rottamazione, cosa aspetti? Si direbbe che alcuni personaggi siano ‘intoccabili”! Bè sappi, ad esempio, che a noialtri il De Gennaro in Finmeccanica come presidente, NON va proprio bene!

Magari è ”puro” come un ”neonato” … ma … lo sai che oggi ci sono anche i ”manager della reputazione” no? Bè … fatti una domanda e datti una risposta!

Bisognerebbe, in questo Paese, che la malavita organizzata NON entrasse nei cantieri! Per evitare che Mafia, Camorra, Sacra Corona Unita, ‘Nrangheta NON entrino nei cantieri bisogna che il ”manico” sia buono !

Tanto per capirci, facciamo un esempio semplice: ”G8 di Genova del 2001 pestaggio Caserma Diaz,  all’epoca Gianfranco FINI – vicepresidente del Consiglio dei Ministri – pare fosse nella sala operativa della Questura di Genova! Bè … se questa notizia è vera …  NON è poi tanto difficile capire di che genere di ”manico” si trattasse no?

Ebbene alle infrastrutture, dove si decide sulla costruzione delle ‘grandi opere’ ,  autostrade comprese,  NON ci devono essere né gli ”Ercole Incalza” … né i ”Lupi” incapaci di contrastare simili personaggi!

E’ sempre una questione di ”manico”! Grrrrr …

Alla prossima

Elena

 

TURANDOT – Forum di Frejus

Ieri sera, assieme a Carlotta, sono andata al Forum di Frejus  a vedere la Turandot.

L’avevo già vista, tanti anni fa al Royal Albert Hall di Londra,  ma devo ammettere di averla apprezzata molto di più ieri sera.

Non tanto perché con gli anni si ”matura” ma soprattutto perché gli inglesi hanno l’abitudine, tra un tempo e l’altro, di ”bere qualche cosa” … ed essendo la Turandot un’opera in tre atti … il terzo praticamente NON me lo ricordo nemmeno! eh eh eh …Non sono mai stata abituata a bere  digiuno … per cui dopo il primo atto ed il primo bicchiere di champagne ero già ”cotta”!

Comunque parliamo un po’ dell’opera, magari per i giovanissimi che non la conoscono.

Turandot è l’ultima opera scritta da Giacomo Puccini prima di morire … ma da lui non terminata. E’ stata successivamente completata da Franco Alfano. La prima rappresentazione ebbe luogo nell’ambito della stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano il 25 aprile del 1926, sotto la direzione musicale di Arturo Toscanini, il quale arrestò la rappresentazione a metà del terzo atto, due battute dopo il verso ”Dormi, oblia, Liù, poesia”! In pratica dopo l’ultima pagina scritta da Giacomo Puccini.

Toscanini si rivolse al pubblico con queste parole: ”Qui termina la rappresentazione perché a questo punto il Maestro è morto”! Non so come fu la reazione del pubblico … ma quel che sappiamo è che la sera seguente,  l’opera fu rappresentata completa, includendo cioè  il finale di Alfano, non so se con Toscanini come direttore.

L’incompiutezza dell’opera è ancora oggetto di discussione tra gli appassionati. C’è chi sostiene che Turandot rimase incompiuta non a causa dell’inesorabile progredire del male che affliggeva l’autore, bensì per l’incapacità, o piuttosto l’intima impossibilità da parte del Maestro di interpretare quel trionfo d’amore conclusivo, che pure l’aveva inizialmente acceso d’entusiasmo e spinto verso questo soggetto. Il nodo cruciale del dramma, che Puccini cercò invano di risolvere, è costituito dalla trasformazione della principessa Turandot, fredda e sanguinaria, in una donna innamorata.

A sommi capi ecco qui la trama:

”Il principe mongolo Calaf è innamorato della principessa Turandot. Una donna fredda e sanguinaria che non vuole sposarsi e sottomettersi ad un uomo.  Vive infatti in lei il ricordo di un’antenata sottomessa, con la forza, ad un principe conquistatore.  Turandot, per evitare di sposarsi,  sottopone tutti gli uomini che chiedono la sua mano a risolvere tre difficilissimi enigmi, e, se non ci riescono, vengono uccisi. Ma Calaf li risolve tutti e tre … e per amore offre ancora una possibilità alla principessa di esser libera. Nessuno sa chi egli sia, lo chiamano tutti  ”forestiero”. Calef  promette alla principessa, che, se entro l’alba, la sua identità verrà rivelata, Turandot sarà libera. Con l’aiuto di Liù, una schiava innamorata perdutamente di lui, che offre la propria vita piuttosto di svelare l’identità del principe,  nessuno riesce a sapere il suo nome. Calef Si troverà poi da solo con Turandot e … lui stesso, rischiando il tutto per tutto,  rivelerà alla donna la propria identità,  ma … anziché farlo uccidere …

Insomma un bel finale edificante! Vi consiglio di andarlo a vedere!

Una grande orchestra e bravissimi, dal mio punto di vista,  sia il tenore che la piccola Liù. Ovviamente eravamo tutti in attesa di ”nessun dorma”, cercando un qualche difetto … ma cribbio che spettacolo! Calaf (Boris Taskov) è stato bravissimo! Vi regalo il testo della romanza:

Nessun dorma! Nessun dorma! Tu pure, o Principessa,
nella tua fredda stanza
guardi le stelle
che tremano d’amore e di speranza…
Ma il mio mistero è chiuso in me,
il nome mio nessun saprà!
No, no, sulla tua bocca lo dirò,
quando la luce splenderà!
Ed il mio bacio scioglierà il silenzio
che ti fa mia.
Voci di donne (le stelle)
Il nome suo nessun saprà…
E noi dovrem, ahimè, morir, morir!
Il principe ignoto
Dilegua, o notte! Tramontate, stelle!
Tramontate, stelle! All’alba vincerò!

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Andare al Forum di Frejus è ormai come stare tra amici, ho incontrato un sacco di persone che conosco, comprese Florence con suo marito Tony, Marie Claude e consorte, Inghe del corso di francese, Philippe con la sua signora.

Questo è il vantaggio di vivere in un posto a dimensione ”umana”!

Alla prossima

 

Elena

 

Altre informazioni:

  • Produzione/Production: ITNG Productions
  • Libretto/Livret : Giuseppe Adami et Renato Simoni, d’après la pièce de Carlo Gozzi
  • Versione originale sottotitolata in francese/Version originale surtitrée en français
  • Direzione artistica/Direction artistique : Tzvety Nechev
  • Regia/Mise en scène : Nina Nayadenova
  • Direttore musicale/Direction musicale : Nayden Todorov
  • Con nel ruolo di Turandot Elena Baramova/Lilli Pignatelli/Avec, dans le rôle de Turandot :  Elena Baramova ou Lilli Pignatelli
  • Liù : Maria Tzetkova/Stanislava Ivanova

CERCHI LAVORO? PERCHE’ NON FARE IL MANAGER DELLA ”REPUTAZIONE”?

Ecco uno dei nuovi lavori offerti dal WEB …

La reputazione di un’azienda fluttua sul web,  ormai ”fluttua” tutto sul WEB. Quindi serve qualcuno  che la controlli questa ”reputazione” e meglio ancora se questo controllo viene fatto in due-tre lingue straniere e possibilmente su tutti i canali ‘social’ – FB, twitter, google, etc…

Ed ecco nata la nuova posizione/ruolo di quello che viene chiamato: ”Web Reputation Manager”.

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Che sarebbe a dire il “manager dell’immagine” … quello cioè che cura la percezione di una società in rete. Già diffuso all’estero, resta un tassello mancante delle società italiane, ancora legate alle forme pubblicitarie tradizionali.

Quello di cui hanno bisogno le aziende non è certo un “addetto a Facebook” ma una figura che gestisca la reputazione e che faccia continue analisi di quello che richiede il mercato.  Un esperto che  presidi il mercato e  che ne interpreti i dati.

Lo stipendio legato alla posizione, dai cinque anni di esperienza in poi, viaggia   sui 35mila-50mila euro all’anno.

I requisiti ovviamente non si inventano – servono almeno tre anni di lavoro nel data mining, e possibilmente un master di specializzazione e conoscenza dei clienti internazionali.

Tutto molto interessante! Ma … secondo me ”prima” dovremmo risolvere qualche problemino ”interno” tipico del nostro Bel Paese.

Dai dati della Finanza del 2014 è emerso che nel nostro, sempre ”Bel Paese”, un appalto su tre è frutto di manipolazioni disoneste … hai voglia a fare il ”manager della reputazione”!

Secondo me in Italia, un lavoro simile NON lo vuole fare nessuno!

Certo che il mondo è proprio cambiato tanto. Un tempo era sufficiente una stretta di mano per sigillare un accordo e per garantirne la serietà. Una volta data la ‘propria parola” la si doveva mantenere ad ogni costo! Pena la ”perdita della propria dignità/reputazione” … oggi ci vuole il ”manager della reputazione” … mah …

 

Alla prossima

 

Elena

L’Europa ci chiede di tagliare gli ulivi del Salento …

Merci e prodotti, viaggiano ai giorni d’oggi, ovunque.  Abbiamo ormai sulle nostre tavole tutti i tipi di frutta e di verdura 365 giorni l’anno.

Una volta le albicocche in Italia maturavano, dal Sud al Nord, tra giugno, luglio e agosto.  Venivano raccolte ‘mature’ , portate ai mercato rionali, e raggiungevano le nostre tavole al culmine della loro bontà.

Adesso invece vengono raccolte acerbe … magari in Cile, e quando raggiungono i nostri supermercati, magari hanno anche un bell’aspetto, ma hanno lo stesso sapore delle zucchine crude!

Non mi stupisco del fatto che ai bimbi di oggi non piaccia la frutta, perché dovrebbe piacer loro? Non sa di nulla!

Ma a parte queste considerazioni sul sapore dei prodotti, non dobbiamo dimenticare che questo ‘via-vai’ in giro per il mondo, provoca anche dei problemi. E non da poco!

L’elenco di guai in proposito è enorme.

– Per ingrandire, ad esempio, la dimensione delle nostre ottime ‘castagne’,  abbiamo importato dalla Cina piantine di castagni cinesi, dai frutti praticamente insapori, ma enormi.

Risultato? Abbiamo importato con le piantine anche il ‘cinipide galligeno” che ha messo in ginocchio la produzione italiana delle castagne. Il cinipide si nutre di germogli ed impedisce alle castagne di nascere!

Se questo fosse successo un centinaio di anni fa, ci sarebbe stata la ‘carestia’! Un tempo la castagna era infatti l’alimento base specie per chi viveva in paesi montani.

– Come dimenticare poi il punteruolo rosso (Rhynchophorus ferrugineus) e la farfalla delle palme (paysandisia archon)? Entrambi importate da terre lontane ed entrambe rivelatesi delle ”pesti” per le nostre palme? Queste due creature nel loro stato larvale divorano le piante e non ci sono praticamente cure certe.

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punteruolo-rossoPunteruolo rosso

Il problema è che abbiamo importato con le piante, gli insetti dannosi ma non i loro ”nemici naturali”. Infatti questi ‘mostri’ qui da noi non hanno insetti antagonisti che li tengono a bada e di conseguenza compiono delle stragi.

E’ notizia di pochi giorni fa che la Francia ha proibito di importare un lungo elenco di piante provenienti dall’Italia.

Infatti proprio in Italia, specialmente nel Salento (in Puglia) e nella provincia di Lecce si sono verificati casi di Xylella fastidiosa.

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Germi di Xilella fastidiosa al microscopio 

Già il fatto che si chiami ”fastidiosa” la dice lunga … La Xylella  è un microrganismo dannoso (batterio gram negativo) per le coltivazioni agricole e provoca la malattia di Pierce nella vite, il cancro negli agrumi e il disseccamento degli ulivi. Innesca anche altre malattie nelle piante da frutta e la bruciatura delle foglie negli oleandri .

ulivi-malati-salentoUlivi attaccati dalla Xylella nel Salento

La Comunità Europea, per limitare il danno,  ha chiesto alla Puglia il taglio drastico di tutte le piante di ulivo infettate dal batterio Xylella fastidiosa.

Possiamo dar torto ai francesi per aver deciso di non importare più piante dall’Italia?  Non direi proprio, in fondo cercano solo di difendersi. Anche loro hanno già un sacco di guai con il punteruolo rosso e con la farfalla killer delle palme … non vogliono certo importare un microrganismo che metta in ginocchio anche la produzione del vino di cui vanno fieri.

Comunque,  ricapitolando:

  • il Cinipide Galligeno arriva, come suggerisce il nome, dalla Cina,
  • Il punteruolo rosso è originario dell’Asia Sud orientale e della Melanesia,
  • la Paysandisia archon arriva dal Sud America …

Viene, a questo punto, spontaneo chiedersi: ”Ma da dove cavolo arriva ‘sta Xylella”? E’ stata ‘importata’ da chi? Come è entrata nel nostro territorio e perché? Oppure … è una mutazione genetica causata da cosa?

Gli scambi di merci tra paesi, cosa che ormai avviene a livello mondiale … saranno anche fantastici … ma … siamo sicuri che non stiano facendo anche un sacco di guai?

Alla prossima

Elena

 

http://bari.repubblica.it/cronaca/2015/04/07/news/xylella-111361886/

http://www.agricoltura.regione.lazio.it/binary/prtl_sfr/tbl_misure/XF_OPUSCOLO_.pdf

MA … ‘STE FAMOSE ”STARTUP” QUANTA GENTE FAN LAVORARE?

Vediamo un po’ che cosa ci dice ”Santa Rete”!

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Yoox – Fondata nel 2000 da Federico Marchetti, YOOX Group è partner globale di internet retail per i principali brand della moda e del design. La startup è nata grazie a un finanziamento di 25 milioni di euro da parte del venture capital italiano Elserino Piol. L’azienda si è affermata con gli store multi-brand yoox.com, thecorner.com, shoescribe.com e numerosi online store monomarca. Yoox è stata quotata alla Borsa di Milano il 3 dicembre 2009, generando dall’Ipo 95 milioni di euro ed è stata valutata quel giorno 217 milioni di euro (oggi la capitalizzazione è di 1 miliardo e 44 milioni di euro). Recentissima la notizia della fusione con Net-a-Porter: Richemont diventa azionista della società bolognese con una quota del 50 per cento. Federico Marchetti resta CEO. I diritti di voto esercitabili da Richemont – che non potrà nominare più di 2 membri del Cda su un minimo di dodici – saranno limitati al 25 per cento.

Ebbene ‘sto am ba ra dam di azienda pare abbia solo 226 dipendenti.

ExpertSystem – Fondata a Modena nel 1989 da Stefano Spaggiari (CEO), Marco Varone e Paolo Lombardi, Expert System ha sviluppato e brevettato tecnologie semantiche con le quali ha conquistato grandi clienti di vari settori e ottenuto una presenza internazionale con uffici in Italia, Europa e Stati Uniti. Il suo prodotto di punta è il motore di ricerca Cogito. Si è quotata nel 2014 sul segmento Aim dedicato alla piccole e medie imprese a Piazza Affari nel 2014 con una capitalizzazione di 39,5 milioni di dollari. Oggi guarda alle startup con una serie di partnership con incubatori, acceleratori e imprese digitali: è il caso dell’accordo con Digital Magics e Nana Bianca che prevede l’integrazione del motore di ricerca a condizioni vantaggiose nelle attività iniziali delle imprese innovative.

Dipendenti?  60 !

Gentium – Nel biotech l’Italia offre diverse eccellenze, le migliori delle quali spesso finiscono in mani straniere. Ma va? È il caso di Gentium, che ha sede a Villa Guardia, nelle vicinanze di Como, e nasce nel 1993 da uno spin-off di Crinos (azienda poi passata sotto il controllo del gruppo tedesco Stada) con lo scopo di sviluppare nuovi farmaci destinati alle malattie della coagulazione. A fine dicembre 2013 viene comprata dal gruppo irlandese Jazz Pharmaceuticals Plc per 1 miliardo di dollari. Obiettivo mettere le mani su Defitelio, farmaco per curare una rara condizione epatica.

Nr. dipendenti 60 … ma visto che l’hanno comprata gli irlandesi i dipendenti saranno d’ora in poi irlandesi!

Jobrapido – Jobrapido è un motore di ricerca per le offerte di lavoro lanciato nel 2004. La startup nasce a Milano per iniziativa di Vito Lomele con 200mila euro e una visione internazionale. Dopo 6 mesi ha un business sostenibile e da quel momento continua a crescere grazie alla pubblicità. Nel 2012 la società Evenbase del gruppo editoriale Dmgt (Daily Mail and general trust) ha acquisito il 49% del capitale dai soci tedeschi e italiani per 30 milioni di euro. Lomele resta alla guida con il 51%.

Dipendenti?  80!

Buongiorno e Dada – Sono due tra i grandi nomi della internet italiana della prima ora. Siamo nel 1999, e Buongiorno viene fondata da Mauro del Rio. Diventa una multinazionale leader nell’offerta di servizi e soluzioni mobile, quotata alla Borsa di Milano. Nel 2011 acquisisce Dada.net. Quest’ultima è una costola di Dada, fondata nel 1995 da Paolo Barberis, Angelo Falchetti, Jacopo Marello e Alessandro Sordi. Nel 2013 il controllo di Dada è passato a Rcs e successivamente alla Orascom del magnate egiziano Naguib Sawiris. Buongiorno, invece, è stata quotata presso la Borsa di Milano fino all’OPA proposta dalla giapponese NTT DoCoMo, andata a buon fine nell’agosto 2012. Ha così acquisito la quasi totalità dell’azienda per 209 milioni di euro.

Dada 390 dipendenti di cui 43% all’estero …

Buongiorno: al 2009 pare avesse 1.004 dipendenti – non si sa quanti di questi in Italia –  ma ovviamente dipendenti che lavorano in rete al telefono … quindi sappiamo tutti di che genere di lavoro si tratti vero?

Mutuionline – Nasce anche essa nella prima era di internet. Fondatori Marco Pescarmona e Alessandro Fracassi. Il Gruppo MutuiOnline ha introdotto in Italia il servizio di confronto su internet tra le offerte di mutui e prestiti personali, conti bancari, assicurazioni per auto e moto, tariffe per abbonamenti telefonici e adsl, gas, ed energia elettrica. Dal 6 giugno 2007 la società è quotata alla Borsa di Milano. Dal bilancio 2014, il Gruppo – che offre anche servizi alle aziende – ha un fatturato consolidato di circa 68,3 milioni di euro (+33,8%) e un utile netto di quasi 10 milioni di euro, in crescita del 159%.

Dipendenti al 2012 – nr. 771

EOS – Ethical Oncology Science – Eos, nata a Milano nel 2006 grazie ai fondatori Silvano Spinelli (CEO), Gabriella Camboni, Ennio Cavalletti e Jacques Terrillat, inizia un percorso di crescita grazie a finanziamenti francesi, olandesi e italiani (il fondo Principia I). Il gioiello dell’azienda biotech è l’esclusiva mondiale per lo sviluppo e la commercializzazione dell’antitumorale Lucitanib. Piace a Clovis, azienda biofarmarceutica americana che la compra per 450 milioni di dollari nel 2013.

Lavorano 20-25 persone. Ma non si può parlare di dipendenti, perché il loro lavoro si sviluppa presso istituti di ricerca.

Facile.it  – Fondata a Milano nel 2010, la società gestire il popolarissimo sito Facile.it che compara tariffe di polizze assicurative, bollette e conti correnti. È stata fondata da Mauro Giacobbe e Angelica Pellizzari e nel 2011 ha ricevuto investimenti dalla famiglia Berlusconi. Nel settembre 2014 il fondo inglese Oakley Capital ha rilevato il 75% del capitale per 100 milioni di euro.

Non ho trovato dati in proposito ma dato il tipo di attività ovviamente si tratta di personale che lavora in ”rete”.

Axelero – una internet company  con una capitalizzazione di 71 milioni di euro – che offre servizi di pubblicità e comunicazione digitale. Fondata nel 2008 da Leonardo Cucchiarini (CEO) e Stefano Maria Cereseto. Si è quotata nel 2014 con una capitalizzazione di 71 milioni di euro.

Anche qui non ho trovato dati relativi al numero dei dipendenti.

Triboo Media – Pubblicità ed editoria digitale, i semi di quella che sarà Triboo Media vengono piantati nella friulana Zòppola (Pordenone) all’inizio degli anni Duemila. L’attività sui primi siti internet Alberto Zilli la avvia quando è adolescente, mentre nel 2005 conosce Giulio Corno e dalla loro collaborazione nasce Triboo Media. È un’azienda specializzata in pianificazione pubblicitaria online di ultima generazione, che gestisce anche il portale Leonardo.it. Nel marzo 2014, quando Zilli ha 27 anni, arriva la quotazione all’Aim di Milano per 64 milioni di euro. A giugno dello stesso anno ha acquisito il 100% di Gruppo HTML, editore di nove siti tematici di proprietà complementari all’offerta di Triboo, da html.it a Motori.it. L’accordo non è solo editoriale ma anche pubblicitario perché Html ha una propria concessionaria, la Tag Advertising.

Unico dato trovato relativo ai dipendenti di Triboo Media è quello sul sito di Linkedin dove sono ben in 8 !

Okairos  si è parlato molto recentemente di questa azienda per via dello sviluppo, nei laboratori napoletani, del vaccino antiebola. È stata fondata nel 2009 da uno spinoff di ricerca guidato dallo scienziato Riccardo Cortese. Sviluppa vaccini contro le malattie rare. La società ha una sede principale a Basilea, Okairos AG, una filiale nel centro di Biotecnologie del CEINGE di Napoli, Okairos srl, e una joint venture, a Pomezia, Advent srl, presso l’IRBM Science Park. Nel 2013 Okairos AG, la casa madre svizzera, è stata acquistata dalla GlaxoSmithKline per 260 milioni di euro.

Su Linkedin sono in 23 !  Per sapere quanti sono i loro dipendenti bisogna registrarsi al loro sito, cosa macchinosa che non  ho voglia di fare. In ogni caso anche qui molto probabilmente essendo ricercatori lavorano presso Istituti di Ricerca sparsi e non sono loro dipendenti.

Octo – Viene fondata a Roma nel 2002 da Fabio Sbianchi e offre un sistema di servizi telematici per compagnie assicurative, autonoleggio, flotte e case auto. Con il tempo tra gli investitori entra il fondo Charme II della famiglia Montezemolo. Nel 2014 l’acquisizione da parte della russa Renova Group per circa 400 milioni di euro.

nr. dipendenti: 50 – 200 (non so che cosa significhi, ma questo è quello che ho trovato in rete)  (°)

Da questo elenco secondo me c’è una discrepanza tra il grande ”giro di denaro” attorno a queste startup ed il numero effettivo degli occupati.

Le start-up sono ovviamente le benvenute ma noi abbiamo anche bisogno di industria pesante e pesante deve essere anche il numero della gente che lavora.

Eppure, ci siamo abituati a perder posti di lavoro nel tempo, un esempio per tutti?  La Fiat! Nel 1963 i dipendenti alla Fiat erano oltre 100.000. Nel 2012  24.400. Oggi i dipendenti della FCA (Fiat Chrysler) sono meno di 23.000. La mancanza totale di politiche industriali ci ha fatto, come si suol dire, ”perdere il treno”! Ma non bisogna crogiolarsi nel ”latte versato” …

Tirando le somme, direi che queste famose start-up, pur dando una mano,  NON risolvono il problema dell’occupazione che ci attanaglia. Infatti,  nonostante i grandi importi economici che ruotano in borsa attorno a loro, la risposta a livello ‘posti di lavoro’ è veramente misera!

Eppure la gente ha bisogno di lavorare, e anche di lavorare con una certa serenità e non con una ‘spada di Damocle” sulla testa! Rischiando di esser buttati fuori o considerati esuberi dall’oggi al domani. 

Facile capire adesso perché la ”sinistra”, politicamente parlando, non esista più.

La politica ha bisogno di ‘voti’ per sopravvivere.  Oggi gli operai, bacino d’utenza principale della sinistra storica, sono scomparsi, sostituiti da disperati senza diritti che lavorano nei Call Centre.

Quale futuro ci aspetta? Mah …

Preghiamo ”Santa Rete” … speriamo che questa sia solo una sorta di ”rivoluzione del lavoro”.  C’è  da sperare che il lavoro per la ”massa di persone”  che prima era concentrato nella grande industria, venga  ”spalmato capillarmente”, in tante piccole realtà che possano garantire a tutti un DIGNITOSO pezzo di pane.

Ma … che sia ben chiaro … anche se il lavoro sarà diverso da quello che abbiamo conosciuto sino ad oggi …  anche se sarà spalmato in tante piccole realtà … DEVE MANTENERE I DIRITTI  FONDAMENTALI  DEL LAVORATORE !!!!

Alla prossima

Elena

 

(°) http://www.jobexposed.it/octo-telematics-italia/