Archivi del mese: novembre 2015

”MIA MADRE” – VOX FREJUS

Domenica 29 al Vox di Frejus è stato proiettato il film: ” Mia Madre”  di Nanni Moretti.

La sala era piena com un uovo, sono state persino aggiunte delle sedie in plastica per accogliere tutti quanti. Il film è stato introdotto da un breve saluto al pubblico del presidente del CIP (Club Italianisti di Provenza) Learco Calitri. Ci siamo stupiti del fatto che per la Francia fosse una ”prima assoluta”.

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Trama: – Ada (Giulia Lazzarini) è una mamma malata in ospedale e i suoi due figli, Margherita (Margherita Buy) ed il fratello (Nanni Moretti), si alternano al suo capezzale.  Margherita è una regista in crisi,  separata dal marito con una figlia liceale.  Il fratello è un ingegnere scapolo che, ”spaesato” dalla malattia della madre, prende un periodo di aspettativa per potersene occupare meglio. Ada è una insegnante in pensione che aiuta la nipote Livia, figlia di Margherita, con le traduzioni di latino, è una donna resa fragile dalla malattia ma vitale ed ostinata, costretta a passare da una camera d’ospedale all’altra man mano che la sua salute peggiora, ma che affronta, volente o nolente, la paura della morte ormai prossima.  I figli quando comprenderanno che il traguardo è vicino la porteranno a casa sua e staranno con lei, cercando di vivere il più normalmente possibile, fino all’ultimo momento. 

E’ impossibile per lo spettatore non identificarsi in quei due figli che pian piano prendono coscienza ed accettano quello che sta per accadere.  Nanni Moretti ha provato a trasmettere, riuscendoci perfettamente,  il dolore e l’inadeguatezza che si provano al cospetto della morte della propria madre. Tra l’altro la mamma di Nanni Moretti è davvero mancata recentemente, ed era una professoressa di lettere al ginnasio.

Si tratta quindi di un film autobiografico, ma il regista ha preferito ritagliare per se stesso la parte di un fratello presente, preciso, attento,  ma un po’ ”defilato, mentre la vera protagonista è Margherita.

Margherita che, guarda caso, fa la regista e dirige un film su licenziamenti e crisi economica. Una regista che si lascia andare a riflessioni tipiche di Moretti, come quando riprende un operatore di macchina che è stato morbosamente vicino ad una scena violenta e domanda ad un assistente: “Ma … Lui vorrebbe essere il poliziotto o l’operaio? Vuole picchiare o essere picchiato?

Oppure quando ai suoi attori ripete un’indicazione che li lascia ogni volta perplessi: “Devi interpretare un personaggio ma … tu attore devi pure stargli accanto”.  Frase questa che Moretti sostiene di dire lui stesso quando gira.

Comunque,  se un film per essere bello,  dicono debba fare sia piangere che ridere,  ebbene questo film ci è riuscito in pieno! Personalmente ho dovuto asciugarmi più di una lacrima … ma ho anche riso di cuore quando l’attore Barry (John Turturro) , simpatico confusionario, presuntuoso senza memoria, con una terribile pronuncia … è alla guida di una vettura il cui parabrezza è letteralmente coperto da telecamere …

Insomma, per farla breve, andate a vederlo! Ne vale proprio la pena!

 

Alla prossima

 

Elena

 

CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA PER SALVARE L’UNICO PIANETA CHE ABBIAMO!

Lunedì inizieranno a Parigi due settimane di dibattito tra i ”grandi” del pianeta per salvarlo dalla catastrofe climatica.

Non possiamo permetterci di ”chiudere un occhio” su quello che ormai è di dominio pubblico:  ”Se non smettiamo di inquinare ci autodistruggiamo”! Punto!  Quindi impegnarsi tutti assieme a 360° è un dovere per salvare la nostra specie.

Di sicuro nell’incontro tutti concorderanno ormai che l’allarme climatico è reale, concreto e già devastante.

D’altronde una concentrazione così alta di CO2 in atmosfera non c’era mai stata nella storia contemporanea: l’aumento, secondo gli analisti,  è del 43% rispetto ai tempi ”pre-rivoluzione” industriale.

Di sicuro i negazionisti presenti alla conferenza verranno emarginati, in quanto, non solo i tecnici, ma la natura stessa li ha definitivamente smentiti.

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Il riscaldamento globale non è più contestato a livello scientifico,  il problema è mettersi d’accordo sul come contrastarlo e possibilmente, per il bene dell’umanità,  ”risolverlo”!

L’aumento della temperatura porta inevitabilmente crisi idriche, specie nella zona già ”turbolenta” a livello politico/sociale del Mediterraneo. La mancanza d’acqua si ripercuoterà sulla quantità e qualità dei prodotti agricoli, provocandone una minor resa. Questi fattori andranno ad incidere pesantemente sulla situazione di insicurezza sociale ed economica di una popolazione che si prevede aumenti del 30% da qui al 2020!

Tutti sappiamo che fattori come: acqua, cibo, disponibilità energetica, fanno parte di un delicato equilibrio e sono interconnessi tra loro. Non dimentichiamo poi che i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo producono il 12% della produzione mondiale dei cereali.

Gli studi dell’Onu preparati per il vertice di Parigi e aggiornati proprio nei giorni scorsi, lanciano un segnale terribile! Avendo concordato, a suo tempo,  che non ci possiamo permettere un aumento di 2 gradi, gli studi hanno realizzato che, mettendo insieme tutti gli impegni si arriverà, nella migliore delle ipotesi a 2,7 gradi! Una battaglia persa in partenza!

Serve, contro l’aumento della temperatura un impegno drastico.  Non abbiamo per disinnescare la catastrofe più di dieci anni!  Dieci anni da ora … per eliminare le emissioni di CO2! Se non lo facciamo … condanneremo i nostri nipoti a vivere come gli scarafaggi! Quindi, da ora, dobbiamo ”affrancarci” dai combustibili fossili.

Tutti sappiamo che questa decisione avrà gigantesche implicazioni sociali e geopolitiche!

Ad oggi solo poche nazioni, fra cui Unione Europea e gli Stati Uniti, hanno specificato obiettivi di riduzione in termini assoluti, mentre la maggioranza propone target relativi ad uno scenario di riduzione, come se tutto fosse ”normale”. Oppure su ”cavilli” basati sulle emissioni in rapporto al Pil .

Altre ancora, normalmente paesi in via di sviluppo, hanno stabilito un determinato anno entro il quale le emissioni dovranno raggiungere il loro ipotetico picco! Quindi aspettano di raggiungerlo per prendere provvedimenti.

La Cina, ad esempio, ormai al primo posto fra i Paesi che inquinano di più, nel suo piano non prevede affatto un target di riduzione, ma un obiettivo di picco, fissato al 2030. Il che significa che da qui ad allora le sue emissioni continueranno ad aumentare e non farà nulla per ridurle.

Oltre ai ”freni” imposti dai paesi emergenti… pensiamo ai ”freni”  imposti dai Paesi che ”vivono” esclusivamente grazie agli introiti derivanti dai pozzi di petrolio o dal gas  … e che ovviamente hanno intenzione di continuare a farlo.

Sarà una battaglia molto molto dura … checchè ne dicano quelli che ragionano semplificando tutto, quelli che sparano frasi come:  ”e che c’è vo”?

Alla prossima

 

Elena

 

http://www.cop21.gouv.fr/en/learn/10-photos-of-a-changing-world/) .

 

Notizie sulle pensioni …

Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, spiega che il ”nuovo sistema” previdenziale italiano viene imitato in tutto il mondo!  Dice anche che l’Italia sta aiutando la Cina a mettere in piedi un sistema come il nostro!   Non so se rallegrarmi o compatirli i cinesi per questa affermazione di Boeri … l’unica cosa che mi viene in mente … è che spero  paghino bene le nostre consulenze. Abbiamo un ”disperato bisogno di soldi”! 

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Comunque … Boeri sostiene sia necessario rendere il sistema non soltanto finanziariamente, ma anche socialmente sostenibile. Giusto! Il motivo, secondo lui,  è legato ad un tacito ”patto tra generazioni”!  Le persone devono percepire la riforma come equa, viceversa,  rischierebbe di non reggere! E fin qui siamo tutti d’accordo.

Sostiene vi siano ”attacchi” da parte dei Parlamentari … e che la pesantezza degli attacchi,  sia  strettamente proporzionale all’entità dei tagli che il nuovo sistema produce sui loro vitalizi. Secondo Boeri, Brunetta è uno di quelli che si lamenta di più. Ma non si vede perché i ”vitalizi” non debbano essere trattati come le pensioni di tutti gli altri lavoratori. E anche qui siamo tutti d’accordo.

Boeri,  dice che andranno a colpire 230 mila persone! 230 mila su una platea di 16 milioni di pensionati … quindi  poca cosa. Persone che hanno delle pensioni ”alte” e che quindi possono in qualche modo permetterselo!

Questa è una giustificazione un po’ ”barbina” secondo me.  Se uno,  nella propria esistenza lavorativa,  ha ”effettivamente” versato di tasca sua contributi per ricevere una pensione ”alta” … ma perché ridurgliela? Se, detti contributi, fossero stati versati ad un’assicurazione privata, sarebbero stati restituiti in forma pensionistica in proporzione.  Punto! Quindi perché penalizzare chi effettivamente ha versato contributi per ricevere una pensione in proporzione?  Non ha senso e non sarebbe giusto!  Sarebbe bene colpire invece chi ha delle pensioni molto più alte di quelle che sarebbero giustificate alla luce dei contributi che costoro hanno effettivamente versato! Il dramma è che il nostro stato NON è capace di farli questi conti! Quindi fanno prima a dire: ”Sopra questo importo, tagli lineari”! Grrrr …

Boeri segnala anche che ci sono resistenze al cambiamento da parte dei sindacati per cambiare le pensioni dei sindacalisti.  Chi ha fatto la carriera sindacale, in aspettativa e con cariche nel pubblico impiego, aveva delle regole molto vantaggiose. Verso la fine della carriera poteva pagarsi dei contributi molto elevati e poi andare in pensione con delle pensioni molto alte.  Una delle proposte che l’Inps oggi fa è proprio di cambiare questa possibilità. Boeri ha anche sottolineato che la resistenza del sindacato è forte. Ma va? 

Vedremo che cosa combineranno. Un punto fermo, secondo me,  è che NON dovrebbero toccare le pensioni alte, ma giustificate in toto dai contributi versati!  Non ha senso mettere sullo stesso piano pensioni giustificate da contributi versati con pensioni  ”regalate” in quanto con contributi NON coerenti con il loro importo o addirittura mai versati!

Mah … vedremo …

Alla prossima

 

Elena

 

 

”Uniti” per combattere il terrorismo …

Pensiero mattutino …

Dando un’occhiata ai giornali questa mattina mi ha colpito il titolo di un articolo di Roberto Napolitano:  Combattere ”uniti” per difendere la ”civiltà”!

Non trovate sia una frase inquietante? Cosa vuol dire esattamente?

Non per saltare di ”palo in frasca” , ma questa frase mi ha fatto venire in mente i padri pellegrini, che hanno trattato benissimo i Pellerossa che han dato loro da mangiare e li hanno aiutati a sopravvivere. In seguito però, quando le due ”civiltà” si sono contese il medesimo territorio, guarda caso hanno vinto ”uniti” quelli ”più civiili” che tra l’altro erano pure quelli armati meglio!

D’altronde … non si poteva certo trovare un accordo con i ”retrogradi” pellerossa!  Costoro non avevano nemmeno il senso del ”possesso del territorio”. Cosa che invece noialtri abbiamo stampato a caratteri cubitali nel nostro DNA! Quindi, per farla breve, siamo andati a ”casa loro” e,  visto che non si ”adeguavano” al nostro sistema, li abbiamo sterminati! Semplice no? E chi ci vuole? Così abbiamo potuto costruire la più grande civiltà del mondo moderno!

Attenzione non sto cercando di confrontare i pazzi furiosi dell’ISIS di oggi con i Pellerossa di allora, che sia ben chiaro. E sia anche ben chiaro che in ognuno di noi, sale lo sdegno per quello che 8 disgraziati, ignoranti e strumentalizzati, hanno combinato ai nostri figli,  ai nostri amici,  ai nostri parenti venerdì scorso a Parigi!

I francesi in risposta hanno già bombardato Racca! Assicurando a tutti di aver colpito un commando dell’Isis. Noialtri possiamo solo sperare che di civili innocenti, attorno a quel commando, ce ne fossero pochi.

Intanto al G20 non si è parlato d’altro che di terrorismo islamico e di come risolvere la crisi siriana. Sappiamo tutti che gli esodi delle popolazioni sono legate al malessere da cui scappano, che sia fame o guerra. Nel 1990 i musulmani in Europa erano  meno di 30 milioni ma dovrebbero, secondo stime recenti,  avvicinarsi a 60 milioni nel 2030.

Bè … dov’è il problema?  Finchè si integrano perfettamente e non rompono con i loro atteggiamenti medioevali andrà tutto bene. Viceversa … troveranno lungo e verranno ostracizzati. Essendo comunque minoranze l’amalgama dovrebbe avvenire senza troppi traumi. L’importante è che siano ”spalmati” in percentuale sui territori che li accolgono e che abbiano un lavoro degno di tale nome. Questo per favorire la loro integrazione.

Non si può certo commette  di nuovo l’errore fatto con gli ebrei dopo la seconda guerra mondiale no? Abbiamo preso un territorio abitato da arabi, abbiamo tirato a tavolino un paio di ”confini”  e abbiamo detto loro: ”Ecco questa è la vostra nuova casa”! Ne stiamo pagando le conseguenze!

Dopo gli attentati la ”borsa” è scesa,  ma … tranquilli hanno inventato  un ”trader robot” che gestisce anche il fattore ”attentato”! Capito? Gestiscono a livello finanziario pure il ”fattore attentato”! Insomma quel  4% della popolazione che detiene il 50% della ricchezza mondiale (ricordiamoci che tra costoro ci sono sia cristiani che musulmani … e vanno d’accordissimo)  non ha nessuna intenzione di smetter di fare quattrini.  Quattrini assolutamente ”slegati” dall’economia reale e che non fanno altro che aumentare le differenze tra il popolo ”minuto”. Eppure ”tutti” intuiamo che con eccessive discrepanze nella distribuzione del reddito le cose possono solo peggiorare.

Insomma cari signori, noi tanto civili, noi che ci fregiamo di essere moderati e culturalmente evoluti,  accettiamo passivamente che quattro gatti comandino il pianeta!  E, per dar loro una ”mano”, siamo disposti a ridurre gli ”attriti sociali”! Come? Ma accettando anche i bombardamenti no?

D’altronde … siamo troppi … ed il pianeta è uno solo”! Inoltre, detto tra noi, con tutta onestà,  non è che il tagliar le teste alle persone con un coltello, l’uccidere le donne a colpi di pietra, l’abolire la musica e l’arte ce li renda poi tanto simpatici ‘sti terroristi! Anzi! Ma comunque …  ho l’impressione che qui non si parli affatto  di ”religioni … ma bensì di economia e ”finanza”!

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Ricapitolando la triste realtà: ”Quando due civiltà si scontrano … vince sempre quella ”armata” meglio”!

Alla prossima

 

Elena

Come mai giovani cresciuti in Europa rimpinguano le file dei terroristi islamici?

Morti e feriti negli attentati di Parigi. Siamo tutti inorriditi … ma iniziamo anche a dividerci sulle azioni future da intraprendere.

Cosa intende esattamente Hollande quando dice: ”Prenderemo provvedimenti sia in Patria che all’estero … quando parla di rafforzamento nella vigilanza”.

Che cosa significa ”prendere provvedimenti all’estero? Bombardare? Siamo nel 2015 e non riusciamo ancora a risolvere i problemi del pianeta in cui viviamo senza prenderci a ”mazzate”?

Che cosa significa poi rafforzamento nella vigilanza? Saremo passati tutti al setaccio ogni volta che usciamo di casa e ci infiliamo in un supermercato?

Perché non ci chiediamo invece come mai sia così facile al giorno d’oggi per i terroristi dell’Isis trovare dei seguaci anche tra le schiere di ragazzi nati e cresciuti nella vecchia e democratica Europa?

Eppure sappiamo benissimo che la disoccupazione tra i giovani ha raggiunto proporzioni inquietanti … quanti sono i giovani senza né arte né parte che cercano di immaginarsi un futuro?

Quanti sono i giovani che si sentono sicuri di avere le forze necessarie per combattere con la stessa o meglio con ”maggiore energia” di quella che possiede un loro coetaneo cinese?

Non dimentichiamo che il loro coetaneo cinese sta vivendo in questi anni quello che in Europa si viveva nel ”dopo guerra” … quando tutto sembrava possibile e a portata di mano. Quando c’era un’effettiva speranza per migliorare la propria condizione sociale.

Oggi che ”speranze” hanno i giovani? In che cosa dovrebbero credere? Quanto è facile per loro trovare un lavoro?

Eppure dovremmo renderci tutti perfettamente conto di quanto sia facile, quando si è disperati,  cadere negli artigli di chi ti promette che combattendo per la ”giusta causa” avrai la gloria che ti permetterà la pace eterna nei cieli. O, male che vada,  la sensazione di combattere contro un sistema che ti ha deluso, tradito e non ti garantisce sicurezze per il futuro?

Non sarebbe meglio, invece che dichiarare guerra all’Islam, dare un lavoro dignitoso ai nostri giovani? Siamo sicuri che se avessero un futuro a portata di mano, seguirebbero le ”sirene” islamiche?11221399_10207117902082498_172702672308775895_nEppure di gente ricchissima a questo mondo ce n’è tanta … non sarebbe ora di ridistribuire un po’ di questa ricchezza? Impedire a costoro di continuare a far quattrini giocando in borsa ma fare invece qualche cosa di ”reale” che dia la possibilità alla gente di LAVORARE! Quante sarebbero le ”periferie” delle nostre città da rivedere? Buttar giù vecchi palazzi fatiscenti e costruire in maniera ecologica? Fare ”polmoni” verdi nelle città? Quante le scuole da mettere a norma? Quanti gli acquedotti che ”fanno acqua da tutte le parti” tranne che da quella giusta?

Non sarebbe forse meglio che la società si fondasse su valori come ”cultura e conoscenza” invece che su ”Ferrari e Rolex”?

Mah …

 

Alla prossima

 

 

Elena

 

 

LA BANCA DEL SEME NORVEGESE …

Una banca del ”seme” un po’ speciale …

Nell’isola norvegese di Spitsbergen, situata a circa 1.300 chilometri dal Polo Nord, esiste una ”banca del seme” molto speciale! In una caverna scavata nella roccia e a 130 metri sul livello del mare,  sono conservati circa 770.000 differenti tipi di semi! Semi che arrivano da tutto il mondo: dall’Irlanda, dagli USA,  dal Canada, dalla Svizzera, dalla Colombia, dal Messico, dalla Siria …

Questa ”banca” è stata costruita nel 2008 e la località è stata scelta in quanto considerata sicura rispetto ad eventuali movimenti tettonici. La miniera locale di carbone provvede l’energia necessaria per mantenere la temperatura a -18 gradi celsius. In caso di malfunzionamento ci vorrebbero comunque parecchie settimane prima che la temperatura arrivi a -3 C mettendo il crisi la sicurezza dei semi stoccati.

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Come mai una ”banca simile”? La risposta ”ufficiale” è che si conservano i semi per motivi di sicurezza. Nel caso di una guerra atomica almeno i sopravvissuti potrebbero contare su semi ”sani”, che potrebbero garantire la sopravvivenza ai sopravvissuti.

La risposta ”vera” purtroppo è che con tutte le manipolazioni genetiche (OGM) fatte dalle multinazionali i semi sono diventati dei veri e propri ”terni al lotto”!  Essendo stati ormai rilasciati in ”natura” da tempo … hanno iniziato a far danni, compromettendo anche quelli naturali, che ormai non sono più affidabili. Gli OGM o sono completamente  ‘sterili” , quindi inutilizzabili da parte dei contadini per la semina seguente, o non garantiscono il prodotto originale. Potrebbero addirittura essere nocivi  per la nostra salute.

Fino a poco tempo fa, i contadini di tutto il mondo, dedicavano una parte del prodotto raccolto alla semina. Punto! Erano ”semi normali e sani”  e la raccolta era assicurata! Questo avveniva perché il ”seme/prodotto” si era evoluto in maniera naturale, ed erano stati necessari migliaia di anni di incroci naturali per ottenere qualche cosa che fosse buono per la nostra salute.

In laboratorio  hanno semplicemente ”forzato” la natura! Hanno prodotto artificialmente semenze resistenti ai pesticidi, o producendo, bene che vada, piante magari con lo stelo più corto e robusto … capaci quindi di sopportare meglio il peso dei frutti, che poi si sono rivelati però di scarso contenuto nutritivo, oppure piante resistenti al freddo ma che non sopravvivono a temperature più elevate, o resistenti alla siccità ma che alle prime piogge marciscono. Insomma hanno combinato un sacco di guai e noi ne faremo le spese.

Già oggi ci lamentiamo che i nostri figli non mangiano verdura, ma perché dovrebbero piacere loro dei cibi che hanno tutti lo stesso sapore? Quand’è l’ultima volta che avete mangiato delle zucchine che avevano il sapore di quelle che vi preparava vostra nonna? E’ vero che oggi, volendo, possiamo mangiare pomodori 365 giorni l’anno … ma … sono buoni? Oppure ci accontentiamo?

Comunque per farla breve e sapori a parte … oggi i contadini sono obbligati  ad acquistare i semi dalle multinazionali che hanno la tecnologia per produrli. Ergo si è creata  una nuova sudditanza, quella alimentare  (oltre a quella già terribile del petrolio) ma si è anche venuto a creare un pericoloso appiattimento della produzione. La ”santa”  biodiversità garantita da tante piccole imprese familiari, è stata sostituita dall’omologazione delle Multinazionali.

Ecco perché in Norvegia si sono inventati la ”banca del seme”! Tra l’altro lo stoccaggio dei semi è esente da costi.  Tutti i costi operativi sono a carico dalla ”Global Crop Diversity Trust. Il fondo è alimentato da diversi governi e da associazioni benefiche come ad esempio la Fondazione Bill e Malinda Gates, che dopo aver investito un sacco di soldi nella ricerca delle Multinazionali proprio sulle semenze … forse hanno realizzato l’enorme errore fatto e provano a ”metterci una pezza”!

Meditiamo gente … meditiamo …

Alla prossima

 

Elena

 

 

fonte: http://www.amusingplanet.com/2013/10/preparing-for-apocalypse-svalbard.html