Archivi del mese: maggio 2016

Le Multinazionali … fanno morire i mercati?

A chi caspita vendono le Multinazionali?

La Bayer ha fatto un’offerta per acquistare la Monsanto! 62 miliardi di dollari in contanti per comprare la Monsanto! Mica briscole! Si direbbe la Bayer abbia soldi per fare le guerre nel vero senso della parola!

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Dopo questo ”sforzo economico”,  dovrà naturalmente fare dei ”risparmi” per rientrare nei costi sostenuti, quindi ”ristrutturazioni” ! La parola ”ristrutturazione”, lo abbiamo imparato a nostre spese,  significa prevalentemente ”riduzione del personale”!

Inizio a pensare che gli investimenti che vengono fatti nella ”robotica” mirino a sostituire quella ”esosa” categoria di umani che vogliono sì lavorare ma che ”pretendono” di esser pagati … di far le ferie … di avere la ”mutua” … di far la ”pipì” mentre sono sul posto di lavoro e … udite udite, dopo una ”vita di lavoro” ‘sti umani vorrebbero pure avere una ”pensione”!

Insomma mi vien da pensare che per le multinazionali i ”robot”  siano la soluzione migliore, meglio ancora dei cinesi! Non chiedono niente e lavorano 24 ore su 24! Gli schiavi perfetti!

La domanda che mi faccio è: ”ma se nessuno essere umano lavora … quindi se nessun essere umano ha denaro per acquistare  … le multinazionali,  a chi cavolo venderanno  i prodotti che producono?

Mah … misteri della scienza …

Alla prossima

 

Elena

 

L’Europa … ”vira” a destra? Oppure sta proprio morendo?

Una volta il termine che veniva usato nei confronti di chi era contro l’Unione Europea era ”anti-europeista”, nel tempo costoro sono diventati  ”euroscettici”, e si direbbe che oggi, gli ”euroscettici” vadano per la maggiore.

Ero iscritta al MFE (Movimento Federalista Europeo) già nel lontano 1974 , non ho cambiato idea sui concetti generali e,  anche se avrei qualche cosina da dire in proposito, non vorrei veder ”morire” un ideale.  Eppure,  il clima ”velenoso” di oggi sta mettendo a rischio il sogno di molti.

Facciamo qualche esempio:

  • In Italia ci sono partiti che, se arrivassero al governo, vorrebbero indire referendum per decidere se rimanere oppure no in Europa.
  • In Olanda, la popolazione ha bocciato un accordo di associazione tra l’Unione e l’Ucraina.
  • In Inghilterra si voterà prossimamente per la ”Brexit”.
  • In Germania, le elezioni regionali hanno mostrato il successo del partito nazionalista di destra: Alternative für Deutschland.
  • L’Austria potrebbe,  proprio oggi, avere alla guida del paese un presidente della destra radicale.
  • Gli inglesi a giugno saranno chiamati alle urne per sancire il futuro del paese nell’Unione,
  • Gli spagnoli torneranno alle urne per la seconda volta in sei mesi nel disperato tentativo di darsi un governo.
  • A Parigi, nel 2017, il Fronte Nazionale di Marine Le Pen tenterà la scalata all’Eliseo.
  • In Grecia si registra tra la popolazione il consenso minore all’Europa, e come dar loro torto? E’ la terza volta che tentano ”programmi di aggiustamento economico” pur di evitare il fallimento!

Sondaggi sostengono che la mancanza di fiducia nell’Europa sia dovuta all’incapacità di quest’ultima nel fronteggiare la crisi economica ed immigratoria che la sta colpendo.   Addirittura alcuni sostengono che siano proprio le ”politiche europee” la causa della crisi.

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Pochi tengono conto che in Paesi come Italia, Grecia e anche Francia si sarebbe dovuto da tempo ”dare un giro di vite” all’assetto politico.  In periodi di ”vacche magre”, piaghe come clientelismo,  protezionismo e familismo (stendiamo un ”velo pietoso” su  Mafia, Camorra, ‘Ndrangheta e Sacra Corona Unita) sono da aggiungere ad una  situazione già ”precaria” e peggiorano ulteriormente il ”quadro traballante”.  Mentre alcuni paesi, dimenticando le proprie ”mancanze”  ”piagnucolano” sulla ”durezza” dell’Europa … altri, vedi i  tedeschi, quadrati come sempre, (anche se poi si fanno spesso i fatti loro) sostengono che non si devono mettere in dubbio i principi di Maasticht e impongono quindi a Paesi, già in cattive acque, di ridurre il debito e non rompere!

Come fare per far andare d’accordo ”mentalità” così diverse? Secondo la mia misera opinione di ”casalinga ignorante” … l’unico modo per far andare tutti d’accordo sarebbe quello di tornare ad avere tutti un lavoro decente! Un lavoro che permetta di vivere dignitosamente e di guardare al futuro con serenità. L’avere un lavoro farebbe ripartire tutto l’am ba ra dam e,  ripartito l’am ba ra dam, trovandoci in situazioni economiche migliori, si potrebbero fare tutti quegli ”aggiustamenti” da una parte e dall’altra senza traumi eccessivi. Chiederci oggi di ”tirare ulteriormente la cinghia” non potrà che far altro che  peggiorare e ”precipitare”  la situazione. 

Tutti dicono che bisogna ”creare lavoro” ma, evidentemente, tra globalizzazione e multinazionali,  NESSUNO sa da che parte incominciare per farlo!

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Morale della favola? Quando la gente è disperata, quando non arriva a fine mese ha la tendenza,  e credo sia ”genetica”,  a mettersi nelle mani di quello che sembra il più ”forte” ! Di quello che, spudoratamente,  sostiene di avere la bacchetta magica … di quello che ”pare” avere le idee chiare per risolvere il problema! Di quello che sostiene di essere ”puro e onesto come l’acqua di sorgente” …

Non dovremmo quindi stupirci se la tendenza generale ”viri a destra” .  In fondo corsi e ricorsi storici sono sempre gli stessi,  non c’è niente di nuovo sotto il sole, e, quando si gratta il ”fondo del barile” ,  lo si fa a 360°,  ”classe politica” compresa!

La ”barca Europa” … vira a gonfie vele a ”destra” … e gli USA forse avranno a comando della loro ”barca” … quella ”mina vagante” di nome Trump! Niente di buono all’orizzonte!

Meditiamo gente … meditiamo …

 

Alla prossima

 

Elena

DONALD TRUMP … SARA’ IL PROSSIMO PRESIDENTE USA ?

Il prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America sarà Donald Trump? Mamma mia, mi viene la ”pelle d’oca” … ma è un’ipotesi che non si può più scartare con un sorriso di superiorità.

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Gli uomini possiedono il ”libero arbitrio” e l’elettorato americano pare ”gradire” questo miliardario maleducato ed aggressivo che non risponde, pare,  a niente ed a nessuno, che si fregia di essere un uomo ”libero” e che promette al ”popolo” che li riporterà alla grandezza di un tempo! E il ”popolo” lo segue incantato …

Trump promette al ”popolo” che potrà finalmente ”difendersi” ovunque, promettendo che autorizzerà tutti a portare armi, anche dove adesso sono proibite! Quindi grazie a lui si potranno portare armi nelle scuole, negli uffici pubblici e nelle chiese!   Che dire? Non ho parole …

Questa dichiarazione ovviamente ha creato il consenso a 360° della potentissima lobby delle armi ed il ”popolo” elettore di ‘sto carciofo è ”felice come una Pasqua”! Evidentemente il ”popolo” ha la memoria corta e si è già dimenticato dei propri figli, uccisi da proiettili, proprio mentre erano a scuola.

C’è poco da dire sull’elettorato americano a questo punto …

Uno come Trump, ricco sfondato,  che offende mezzo mondo, dalle donne agli asiatici,  dai disabili agli afroamericani … che si sente ”forte” della sua pelle bianca … che instilla nelle menti ottuse che il ”bianco” appartiene ad una ”razza superiore” … facendo inorridire le persone di ”buon senso”…  eppure ottiene il consenso proprio delle  persone che sono ”diverse” da lui!

Ma com’è possibile? Cosa spinge la gente ad amare l’individuo che si impone in maniera aggressiva e populista? Accettare passivamente quello che ”fa più caciara”  senza porsi domande, senza cercar di capire se  è buono o cattivo? Senza un briciolo di analisi?

Eppure … è proprio la diversità etnica che ha reso forti gli USA , è proprio quel meraviglioso ”melting pot” che li ha portati a rispettare l’altro … e ci sono voluti anni ed anni … e adesso ‘sto carciofo con il parrucchino giallo sta distruggendo un lavoro certosino di anni? E al ”popolo” piace?

Mah … non interessano evidentemente le ”contraddizioni” . Al ”popolo elettore”  interessa il fatto che lui sia ”fuori dal sistema”! Trump NON fa parte dell’establishment che l’elettorato detesta. Come non ne fa parte in fondo  nemmeno Sanders , ed è per questo motivo che, specie i giovani, lo apprezzano. Anche se dobbiamo spezzare una lancia a favore di Sanders! Tra lui e Trump c’è un abisso, ovviamente Sanders è meglio! Ma qui si parla del futuro presidente degli USA e direi che la partita verrà giocata tra la Signora Cinton e Trump.

Ma alla luce di quanto sopra … che cosa possiamo dedurre? Che la Clinton, nonostante il buon senso, nonostante l’acclarata capacità, nonostante la preparazione, è penalizzata proprio perché fa parte dell’establishment!

Mah … ne vedremo delle belle!

Alla prossima

 

Elena

 

 

informazioni sul personaggio Donald Trump:

http://www.ilpost.it/2016/03/05/come-ha-fatto-trump-a-diventare-trump/

http://www.borsaeimmobili.com/archivio/ricchezza/come-e-diventato-ricco-donald-trump_604.html

 

Mori, Ubinu, Le sentenze si rispettano …

Ok ! Sono perfettamente d’accordo! Ma …  è lecito che a volte facciano girare le ”OO” o no? 

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Giorni fa, dopo aver letto sui giornali la sentenza di assoluzione per Mori ed Ubinu, ho pubblicato la foto qui sopra. Foto che ha suscitato perplessità in alcuni. Un amico ha postato questa frase: ”Come sempre non sono allineato. Avete elementi concreti per il giramento? Altrimenti è berlusconesimo “toghe rosse” se SI un bell ‘esposto, se NO è fuffa”! 

Ha perfettamente ragione … continua, ad essere sempre e solo ”tuffa”. Il che è un peccato. Ma per qualche strano motivo in questo paese scovare la verità non è un’impresa facile. Si direbbe persino che qualcuno voglia ”depistare” . Che strano vero?

Facciamo un esempio che rimane politicamente nel vago. L’esempio del missile di Ustica! Vi ricordate il Dc9 che precipitò la sera del 27 giugno 1980 … quello che era in volo da Bologna a Palermo, che aveva  81 persone a bordo e che morirono tutte?  Ebbene dopo  ”SOLI”  35 anni,  l’8 aprile 2015 , la Corte d’Appello di Palermo ha decretato che fu un missile ad abbattere il Dc9 !  CONTENTI?  Magari … tra altri 30 anni sapremo anche di CHI era il missile! Con calma … noi non abbiamo fretta vero? Sigh …

Torniamo ora alla faccenda del processo sulla Mancata cattura di Provenzano in cui viene confermata l’assoluzione per il generale Mori!

Ricapitoliamo la sentenza:

Nessun favoreggiamento, nessuna complicità con il boss Bernardo Provenzano. La Corte d’appello di Palermo conferma l’assoluzione per il generale Mario Mori, ex comandante del Ros, e per il colonnello Mauro Obinu, attualmente in servizio all’Aisi.

I due erano stati accusati dalla procura di Palermo di aver fatto fallire un blitz importante, il 31 ottobre 1995, nelle campagne di Mezzojuso.  Un ufficiale dell’Arma, il colonnello Michele Riccio, ha sempre sostenuto invece che quel giorno si sarebbe potuto arrestare uno dei super latitanti di Cosa nostra, Bernardo Provenzano. Ma anche i giudici d’appello, come quelli del tribunale, non hanno creduto alla ricostruzione di Riccio, che all’epoca gestiva un confidente d’eccezione, il boss di Caltanissetta Luigi Ilardo.   “Il fatto non costituisce reato”, avevano detto i giudici di primo grado, e adesso il collegio presieduto da Salvatore Di Vitale ha confermato quella decisione!

Ora cerchiamo di far chiarezza per noi ”comuni mortali” a che cosa si riferiscono quando parlano di ‘sto incontro a Mezzojiuso? I giornali non spiegano di solito la ”rava e la fava” … partono dal concetto che tutti sappiano tutto. Il che non è vero! Mica possiamo correre dietro a tutto quel che capita in ‘sto paese no?

Allora, l’incontro era tra il ”boss (collaboratore di giustizia) Luigi Gino Ilardo” e Provenzano. Questo incontro era avvenuto il 31 ottobre ’95 nella zona di Mezzojuso, e, secondo quando sostiene il Riccio, doveva servire per catturare il boss latitante. Chiaro no? Bene!

Era stato chiesto di inserire un dispositivo nella cintura di Ilardo e  il blitz, da parte degli agenti del ROS, sarebbe scattato solo al segnale di Ilardo,  ovvero quando avrebbe avuto davanti il boss in persona. Ma … il generale Mori … DECISE  per il NO. Disse che quell’incontro doveva servire SOLO per prendere informazioni!  Infatti , grazie a questa ”decisione sbagliata”, con il senno di poi,  il Provenzano sarà catturato solo 11 anni dopo!

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Eppure secondo il colonnello Michele Riccio,  Luigi Gino Ilardo aveva un programma ben preciso … e ogni ulteriore rinvio alla prima possibilità di contatto con Provenzano, quella appunto del 31 ottobre,  lo avrebbe messo in serie difficoltà e soprattutto avrebbe messo a rischio la sua sicurezza. Infatti, guarda caso,  venne ammazzato alcuni mesi dopo, la sera del 10 maggio,  mentre rientrava nella sua abitazione a Catania.

A sapere del suo segretissimo ruolo di informatore, erano Riccio, alcuni magistrati di Palermo e Caltanissetta e i Ros. Questi Signori erano tutti presenti il 2 maggio del 1996 a Roma, giorno in cui Ilardo doveva “formalizzare” il suo ingresso tra i ”collaboratori di giustizia”, previsto ufficialmente per il 14 maggio! Combinazione lo hanno ammazzato il 10 di maggio! Quindi ”ciccia” nessuna protezione per i ”collaboratori di giustizia”! Soldi risparmiati per lo stato? Mah … Intanto Provenzano era ”libero come l’aria”!

Adesso, siamo onesti … finalmente i ROS il 31 ottobre del ’95, hanno tra le mani uno come Provenzano e NON lo arrestano? Ma sono matti?

Sarà anche che i giudici d’appello, come quelli del tribunale, siano convinti che, nonostante si potesse metter già allora,  le mani su Provenzano, e che invece dei geni come Mori e Ubinu avessero deciso di NON arrestarlo ma di prendere SOLO ”informazioni” … questo “fatto non costituisca di per se un reato”. Sarà anche giuridicamente vero … magari non costituisce reato … ma vogliamo almeno ammettere che Mori e Ubinu siano  stati degli incapaci a prendere ‘sta decisione o no?

Ma come caro Generale Mori? Hai tra le grinfie uno come Provenzano, non proprio uno ”stinco di santo” e lo lasci andare? Vuoi solo delle informazioni? Bè … così facendo hai pure fatto ammazzare un collaboratore di giustizia!  Che dire? Sarà pure che il ”fatto non costituisce reato” … ma a noi sembra che il ”fiuto” di costoro non sia proprio quello dei ”detective” che ci rifila la TV e che ci piacciono tanto. Anzi … si direbbe che costoro non ci azzecchino proprio per niente!

Ma d’altronde … il Mori aveva sostituito, a capo dei ROS, un altro ”genio” dal fiuto incredibile! Chi? Ma Antonio Subranni!

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Antonio Subranni è quello che alla morte di Peppino Impastato, seguendo ostinatamente e in totale malafede,  la pista di un Peppino Impastato “terrorista”,  morto quindi perché ”saltato in aria” mentre metteva lui stesso una una bomba, aveva insistito per mettere la scorta di protezione sapete a chi? Ma al mafioso Gaetano Badalamenti!  Ritenendolo parte lesa ed in pericolo!  Hai capito il genio?

Se il ”fiuto” è quello che contraddistingue un buon poliziotto/detective … ebbene ‘sto Subranni di ”fiuto” ne aveva dimostrato proprio pochino! Visto che i fatti erano esattamente al contrario di come li aveva interpretati lui.  Tutti sappiamo che Badalamenti, ”zio Tano” aveva fatto ammazzare Peppino Impastato e non viceversa! Ma si sa … ”combinazione” proprio il giorno in cui venne trovato il corpo di Moro … fu ucciso Peppino. L’Italia era distratta dal ritrovamento di Moro e non si fece domande di sorta per questo ragazzo ”saltato per aria” sui binari del treno a Cinisi!

Eppure, nonostante la conclamata ”mancanza di fiuto” … l’allora maggiore Antonio Subranni è diventato nientepopodimeno che generale di Corpo d’Armata! E, come se non bastasse anche comandante dei ROS!  (acronimo di Raggruppamento Operativo Speciale)  Chi sono i ROS?  Sono uomini specializzati in indagini di polizia giudiziaria.  In particolare per sequestri di persona, lotta alla criminalità organizzata – Mafia, ‘Nrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita,  terrorismo,  traffico di armi e droga.  Sono militari estremamente preparati che si infiltrano nelle bande criminali e vivono, se le indagini lo richiedono, per mesi sotto copertura … nell’ombra … “infiltrati” in ogni livello sociale e che rischiano la vita!  Uomini low profile capaci di “intercettare” e ricollocare come in un puzzle, movimenti, malesseri e traffici di soggetti che appartengono alle organizzazioni criminali e terroristiche ma anche a gruppi eversivi e che vivono e si ‘mescolano’ quotidianamente al resto della società.

Mò ci si chiede … ma com’è che uno come il Subranni prima e il Mori dopo,  gente che ha sbagliato clamorosamente nell’interpretare fatti gravissimi …  siano stati ”premiati” diventando addirittura comandanti dei ROS?  Mah …

Nei secolo fedeli … ma ”fedeli”  a ”CHI” esattamente?

Alla prossima

 

Elena

 

p.s.:

  • Non per essere ulteriormente ”maligna” … ma la Signora Danila Subranni, la biondina dal volto imbronciato sempre a fianco di Angelino Alfano, ministro della Giustizia prima e Ministro degli Interni ora, è la figlia di Antonio Subranni.
  • Il Signor Ennio Subranni, figlio di A.S. è un membro del Roc, (Reclutamento operativo centrale dei nostri servizi segreti)
  • Per il generale Subranni è stata chiesta ed ottenuta l’archiviazione della gravissima ipotesi di favoreggiamento della latitanza di Bernardo Provenzano, per decorrenza dei termini.

fonti:

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2016/05/19/news/mancata_cattura_di_provenzano_-140146626/

http://malgradotuttoblog.blogspot.fr/2012/03/subranni-famiglia-di-stato.html

http://www.palermoreport.it/notizie/processo-mori-di-matteo-riccio-voleva-catturare-provenzano-ma-fu-bloccato-dai-vertici-del-ros

 

Guerre e conflitti non rispettano nulla!

Sulle rive del Giordano, nel deserto bruciato dal sole, rovinata dagli elementi atmosferici e dalla guerra c’è una piccola, malridotta chiesetta romanica, che aspetta ormai da 50 anni che qualcuno entri e preghi tra le sue mura. Questa chiesetta, nei cui dintorni sono disseminate mine antiuomo, è uno dei posti ritenuti più ”santi” dai cattolici di tutto il mondo. Si ritiene infatti che sulle rive del Giordano, proprio in questa zona, sia stato battezzato  Gesù Cristo il Salvatore!

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Vi sono altre piccole chiese in questa zona, ma sono decadi che nessuno ci mette piede dentro, la zona è infatti disseminata da qualche cosa come 5000 mine anti uomo! Fili spinati e alti reticolati tengono i visitatori lontani, cartelli con su scritto ”pericolo mine” in Arabo, Inglese ed ebraico avvisano del pericolo.

Quando la guerra dei ”sei giorni” (°) finì nel 1967, gli israeliano e i giordani misero mine dappertutto. Perché? Perché qui il fiume Giordano è largo solo pochi metti, quindi è facile da attraversare per un esercito, per cui onde evitare eventuali passaggi di persone ”non gradite” furono messe le mine antiuomo!

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Nonostante i due paesi abbiano firmato un trattato di pace nel lontano 1994 … le mine non furono mai tolte!

Tutto questo sfacelo sta forse per cambiare!  La più grande organizzazione umanitaria di rimozione mine, l’ALO TRUST, ha ricevuto infatti il permesso dai Paesi che vantano diritti sulla zona, per rimuovere finalmente quegli orrori!

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Tutta la zona è sotto il controllo militare ed è tutta recintata quindi non ci sono state vittime, in quanto è impossibile inoltrarsi.

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La riva est del Giordano è chiamata Al-Maghtas, che significa: ”battesimo”, dalla parte opposta del fiume, sulla riva ovest, il territorio è chiamato ”Qasr el-Yahud,” che significa: ”passaggio degli ebrei”. Il vecchio testamento menziona il passaggio del fiume Giordano dagli ebrei .

L’UNESCO, dopo studi approfonditi,  ha riconosciuto queste zone, come sito ufficiale del battesimo del Cristo.

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Un uomo si bagna nel fiume Giordano, lo stesso fiume in cui San Giovanni Battista battezzò Gesù …

Theophilo III,  il patriarca greco ortodosso di Gerusalemme parla con enorme rispetto di questa zona in cui è nata la cristianità, e si auspica che presto turisti e credenti possano tornare a pregare in queste chiese e bagnarsi nel Giordano.

La storia della cristianità inizia sul Monte Sinai con il profeta Mosè e culmina con la nascita del Cristo a Betlemme e la sua crocifissione e resurrezione a Gerusalemme.

Bonifichiamo dalle mine queste zone … restituiamole ai credenti!  La guerra non rispetta nulla e nessuno, quando lo capiremo, forse … sarà ”troppo tardi”!

Alla prossima

Elena

 

(°) La guerra dei sei giorni – un conflitto combattuto tra Israele da una parte ed Egitto, Siria e Giordania dall’altra, all’interno dei conflitti arabo-israelianie vinto da Israele .

Riforme alla ”cavolo” e … ”paladini” della Costituzione Italiana? mah …

Trovo un po’ triste tutta quella gente che grida contro le modifiche costituzionali senza spiegare … senza ”vedere” i problemi reali, ma ripetendo a pappagallo: ”Salviamo la costituzione dei Padri Fondatori”!

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Mi chiedo, a volte,  se tutti conoscono i nostri iter parlamentari.  Proviamo a fare l’esempio del ”bicameralismo perfetto”. Ci saremo accorti, dopo tanti anni, che questo è un sistema che porta a ”rallentare”, o no?

E’ un bene? E’ un male? Non voglio rispondere … ma faccio un esempio.

Deve passare una legge, quale che sia, quindi la si redige e, una volta pronta,  viene sottoposta diciamo alla Camera! La Camera l’approva … passa quindi al Senato, che non l’apprezza e che la cambia.

Attenzione, per cambiarla, bastano anche solo un paio di ”virgole” . Quindi, dopo esser stata modificata dal Senato,  ritorna alla Camera a cui non va più bene con le modifiche apportate,  e toglie le ”virgole”.  Ritorna al Senato che, rimette le virgole.

E così, di questo passo, si va avanti volendo,  per anni. Quindi, se non si vuol far passare una legge, come vedete il sistema è semplicissimo!  Era stato fatto apposta, visto che uscivamo dal fascismo! Era una sorta di ”protezione blindata” per far si che non si facessero delle ”schifezze”! Questo ”sistema” comunque somiglia ad un coltello con due lame. Siamo sicuri che eviti solo ”schifezze”?

In un mondo che viaggia alla ”velocità della luce” … possiamo permetterci il bicameralismo perfetto? Vedete un po’ voi.

La cosa importante sarebbe la ”legge elettorale”! Una legge elettorale ”decente” dovrebbe dare la possibilità ai cittadini di eleggere i propri rappresentanti e non solo il partito. L’Italicum lo fa? Fatevi una domanda e datevi una risposta!

La cosa che mi fa più innervosire è la palese dicotomia che c’è tra le ”finte battaglie” del M5S, che si vende come il ”paladino” della ”salvaguardia della Costituzione”,  mentre in realtà è quello che la vuole stravolgere più di tutti!

Vi renderete ben conto che i grillini  vogliono la ”democrazia diretta in rete””! Ma diretta da chi? Costoro vogliono referendum propositivi senza quorum. Facciamo finta che uno abbia 20 ”avatar” e che voti in rete con 20 nomi diversi … secondo voi ”chi” potrebbe controllare?

Secondo voi,  la Costituzione dei Padri Fondatori, prevedeva questa ”variazione” legata ad Internet? Vi pare quindi che costoro abbiano veramente a cuore la costituzione dei Padri Fondatori o che stiano cavalcando semplicemente a ”pancia” la disattenzione del ”vessato” popolo italico?

E’ facile gridare ”salviamo la Costituzione”? Ma salvarla per  sostituirla con la ”democrazia diretta in rete”? mah …

Sarebbe bene che, prima di riempirsi la bocca di frasi fatte e di slogan preparati dal centro studi dell’ortottero, si provasse a ragionare da soli.  Magari le cose potrebbero migliorare!

Capisco che la ”comunicazione mediatica” vada per la maggiore … ma proviamo a guardare la realtà direttamente, senza i filtri imposti dalle campagne elettorali dei partiti. Viceversa non ne ”usciremo mai”!

Ora per ”vedere e cercar di capire” la realtà in cui viviamo, abbiamo bisogno della ”conoscenza” dei problemi. Quanti di noi sono in grado di parlare con cognizione di causa delle riforme costituzionali? Pochi, direi pochissimi, me compresa, che sono il ”festival dei carciofi”!  Quindi che cosa ci offre la rete? Ci offre la possibilità di sentire ”campane diverse” e poi di trarre le nostre conclusioni.

Ecco qui una ”campana” che mi pare spieghi bene, e il titolo già la ”dice lunga”!

La “deforma” della Costituzione proprio non piace!

Qui sotto i nomi dei 56 costituzionalisti che hanno lanciato pochi giorni fa questo importante appello.

  • Francesco Amirante, magistrato;
  • Vittorio Angiolini, Università di Milano Statale;
  • Luca Antonini, Università di Padova;
  • Antonio Baldassarre, Università LUISS di Roma;
  • Sergio Bartole, Università di Trieste
  • Ernesto Bettinelli, Università di Pavia
  • Franco Bile, Magistrato
  • Paolo Caretti, Università di Firenze
  • Lorenza Carlassare, Università di Padova
  • Francesco Paolo Casavola, Università di Napoli Federico II
  • Enzo Cheli, Università di Firenze
  • Riccardo Chieppa, Magistrato
  • Cecilia Corsi, Università di Firenze
  • Antonio D’Andrea, Università di Brescia
  • Ugo De Siervo, Università di Firenze
  • Mario Dogliani, Università di Torino
  • Gianmaria Flick, Università LUISS di Roma
  • Franco Gallo, Università LUISS di Roma
  • Silvio Gambino, Università della Calabria
  • Mario Gorlani, Università di Brescia
  • Stefano Grassi, Università di Firenze
  • Enrico Grosso, Università di Torino
  • Riccardo Guastini, Università di Genova
  • Giovanni Guiglia, Università di Verona
  • Fulco Lanchester, Università di Roma La Sapienza
  • Sergio Lariccia, Università di Roma La Sapienza
  • Donatella Loprieno, Università della Calabria
  • Joerg Luther, Università Piemonte orientale
  • Paolo Maddalena, Magistrato
  • Maurizio Malo, Università di Padova
  • Andrea Manzella, Università LUISS di Roma
  • Luigi Mazzella, Avvocato dello Stato
  • Alessandro Mazzitelli, Università della Calabria
  • Stefano Merlini, Università di Firenze
  • Costantino Murgia, Università di Cagliari
  • Guido Neppi Modona, Università di Torino
  • Walter Nocito, Università della Calabria
  • Valerio Onida, Università di Milano Statale
  • Saulle Panizza, Università di Pisa
  • Maurizio Pedrazza Gorlero, Università di Verona
  • Barbara Pezzini, Università di Bergamo
  • Alfonso Quaranta, Magistrato
  • Saverio Regasto, Università di Brescia
  • Giancarlo Rolla, Università di Genova
  • Roberto Romboli, Università di Pisa
  • Claudio Rossano, Università di Roma La Sapienza
  • Fernando Santosuosso, Magistrato
  • Giovanni Tarli Barbieri, Università di Firenze
  • Roberto Toniatti, Università di Trento
  • Romano Vaccarella, Università di Roma La Sapienza
  • Filippo Vari, Università Europea di Roma
  • Luigi Ventura, Università di Catanzaro
  • Maria Paola Viviani Schlein, Università dell’Insubria
  • Roberto Zaccaria, Università di Firenze
  • Gustavo Zagrebelsky, Università di Torino

Ecco il loro Appello! 

Di fronte alla prospettiva che la legge costituzionale di riforma della Costituzione sia sottoposta a referendum nel prossimo autunno, i sopracitati, docenti, studiosi e studiose di diritto costituzionale, ritengono doveroso esprimere alcune valutazioni critiche. Non siamo fra coloro che indicano questa riforma come l’anticamera di uno stravolgimento totale dei principi della nostra Costituzione e di una sorta di nuovo autoritarismo. Siamo però preoccupati che un processo di riforma, pur originato da condivisibili intenti di miglioramento della funzionalità delle nostre istituzioni, si sia tradotto infine, per i contenuti ad esso dati e per le modalità del suo esame e della sua approvazione parlamentare, nonché della sua presentazione al pubblico in vista del voto popolare, in una potenziale fonte di nuove disfunzioni del sistema istituzionale e nell’appannamento di alcuni dei criteri portanti dell’impianto e dello spirito della Costituzione.

1. Siamo anzitutto preoccupati per il fatto che il testo della riforma – ascritto ad una iniziativa del Governo – si presenti ora come risultato raggiunto da una maggioranza (peraltro variabile e ondeggiante) prevalsa nel voto parlamentare («abbiamo i numeri») anziché come frutto di un consenso maturato fra le forze politiche; e che ora addirittura la sua approvazione referendaria sia presentata agli elettori come decisione determinante ai fini della permanenza o meno in carica di un Governo. La Costituzione, e così la sua riforma, sono e debbono essere patrimonio comune il più possibile condiviso, non espressione di un indirizzo di Governo e risultato del prevalere contingente di alcune forze politiche su altre. La Costituzione non è una legge qualsiasi, che persegue obiettivi politici contingenti, legittimamente voluti dalla maggioranza del momento, ma esprime le basi comuni della convivenza civile e politica. È indubbiamente un prodotto “politico”, ma non della politica contingente, basata sullo scontro senza quartiere fra maggioranza e opposizioni del momento. Ecco perché anche il modo in cui si giunge ad una riforma investe la stessa “credibilità” della Carta costituzionale e quindi la sua efficacia. Già nel 2001 la riforma del titolo V, approvata in Parlamento con una ristretta maggioranza, e pur avallata dal successivo referendum, è stato un errore da molte parti riconosciuto, e si è dimostrata più fonte di conflitti che di reale miglioramento delle istituzioni.

2. Nel merito, riteniamo che l’obiettivo, pur largamente condiviso e condivisibile, di un superamento del cosiddetto bicameralismo perfetto (al quale peraltro sarebbe improprio addebitare la causa principale delle disfunzioni osservate nel nostro sistema istituzionale), e dell’attribuzione alla sola Camera dei deputati del compito di dare o revocare la fiducia al Governo, sia stato perseguito in modo incoerente e sbagliato. Invece di dare vita ad una seconda Camera che sia reale espressione delle istituzioni regionali, dotata dei poteri necessari per realizzare un vero dialogo e confronto fra rappresentanza nazionale e rappresentanze regionali sui temi che le coinvolgono, si è configurato un Senato estremamente indebolito, privo delle funzioni essenziali per realizzare un vero regionalismo cooperativo: esso non avrebbe infatti poteri effettivi nell’approvazione di molte delle leggi più rilevanti per l’assetto regionalistico, né funzioni che ne facciano un valido strumento di concertazione fra Stato e Regioni. In esso non si esprimerebbero le Regioni in quanto tali, ma rappresentanze locali inevitabilmente articolate in base ad appartenenze politico-partitiche (alcuni consiglieri regionali eletti – con modalità rinviate peraltro in parte alla legge ordinaria – anche come senatori, che sommerebbero i due ruoli, e in Senato voterebbero ciascuno secondo scelte individuali). Ciò peraltro senza nemmeno riequilibrare dal punto di vista numerico le componenti del Parlamento in seduta comune, che è chiamato ad eleggere organi di garanzia come il Presidente della Repubblica e una parte dell’organo di governo della magistratura: così che queste delicate scelte rischierebbero di ricadere anch’esse nella sfera di influenza dominante del Governo attraverso il controllo della propria maggioranza, specie se il sistema di elezione della Camera fosse improntato (come lo è secondo la legge da poco approvata) a un forte effetto maggioritario.

3. Ulteriore effetto secondario negativo di questa riforma del bicameralismo appare la configurazione di una pluralità di procedimenti legislativi differenziati a seconda delle diverse modalità di intervento del nuovo Senato (leggi bicamerali, leggi monocamerali ma con possibilità di emendamenti da parte del Senato, differenziate a seconda che tali emendamenti possano essere respinti dalla Camera a maggioranza semplice o a maggioranza assoluta), con rischi di incertezze e conflitti.

4. L’assetto regionale della Repubblica uscirebbe da questa riforma fortemente indebolito attraverso un riparto di competenze che alle Regioni toglierebbe quasi ogni spazio di competenza legislativa, facendone organismi privi di reale autonomia, e senza garantire adeguatamente i loro poteri e le loro responsabilità anche sul piano finanziario e fiscale (mentre si lascia intatto l’ordinamento delle sole Regioni speciali). Il dichiarato intento di ridurre il contenzioso fra Stato e Regioni viene contraddetto perché non si è preso atto che le radici del contenzioso medesimo non si trovano nei criteri di ripartizione delle competenze per materia – che non possono mai essere separate con un taglio netto – ma piuttosto nella mancanza di una coerente legislazione statale di attuazione: senza dire che il progetto da un lato pretende di eliminare le competenze concorrenti, dall’altro definisce in molte materie una competenza «esclusiva» dello Stato riferita però, ambiguamente, alle sole «disposizioni generali e comuni». Si è rinunciato a costruire strumenti efficienti di cooperazione fra centro e periferia. Invece di limitarsi a correggere alcuni specifici errori della riforma del 2001, promuovendone una migliore attuazione, il nuovo progetto tende sostanzialmente, a soli quindici anni di distanza, a rovesciarne l’impostazione, assumendo obiettivi non solo diversi ma opposti a quelli allora perseguiti di rafforzamento del sistema delle autonomie.

5. Il progetto è mosso anche dal dichiarato intento (espresso addirittura nel titolo della legge) di contenere i costi di funzionamento delle istituzioni. Ma il buon funzionamento delle istituzioni non è prima di tutto un problema di costi legati al numero di persone investite di cariche pubbliche (costi sui quali invece è giusto intervenire, come solo in parte si è fatto finora, attraverso la legislazione ordinaria), bensì di equilibrio fra organi diversi, e di potenziamento, non di indebolimento, delle rappresentanze elettive. Limitare il numero di senatori a meno di un sesto di quello dei deputati; sopprimere tutte le Province, anche nelle Regioni più grandi, e costruire le Città metropolitane come enti eletti in secondo grado, anziché rivedere e razionalizzare le dimensioni territoriali di tutti gli enti in cui si articola la Repubblica; non prevedere i modi in cui garantire sedi di necessario confronto fra istituzioni politiche e rappresentanze sociali dopo la soppressione del Cnel: questi non sono modi adeguati per garantire la ricchezza e la vitalità del tessuto democratico del paese, e sembrano invece un modo per strizzare l’occhio alle posizioni tese a sfiduciare le forme della politica intesa come luogo di partecipazione dei cittadini all’esercizio dei poteri.

6. Sarebbe ingiusto disconoscere che nel progetto vi siano anche previsioni normative che meritano di essere guardate con favore: tali la restrizione del potere del Governo di adottare decreti legge, e la contestuale previsione di tempi certi per il voto della Camera sui progetti del Governo che ne caratterizzano l’indirizzo politico; la previsione (che peraltro in alcuni di noi suscita perplessità) della possibilità di sottoporre in via preventiva alla Corte costituzionale le leggi elettorali, così che non si rischi di andare a votare (come è successo nel 2008 e nel 2013) sulla base di una legge incostituzionale; la promessa di una nuova legge costituzionale (rinviata peraltro ad un indeterminato futuro) che preveda referendum propositivi e di indirizzo e altre forme di consultazione popolare.

7. Tuttavia questi aspetti positivi non sono tali da compensare gli aspetti critici di cui si è detto. Inoltre, se il referendum fosse indetto – come oggi si prevede – su un unico quesito, di approvazione o no dell’intera riforma, l’elettore sarebbe costretto ad un voto unico, su un testo non omogeneo, facendo prevalere, in un senso o nell’altro, ragioni “politiche” estranee al merito della legge. Diversamente avverrebbe se si desse la possibilità di votare separatamente sui singoli grandi temi in esso affrontati (così come se si fosse scomposta la Riforma in più progetti, approvati dal Parlamento separatamente).

Per tutti i motivi esposti, pur essendo noi convinti dell’opportunità di interventi riformatori che investano l’attuale bicameralismo e i rapporti fra Stato e Regioni, l’orientamento che esprimiamo è contrario, nel merito, a questo testo di riforma.

Aprile 2016

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Direi che il nostro Governo non possa esimersi dal tener conto di che cosa dicono questi Signori. Soprattutto, questi Signori,  non possono esser liquidati con un: ”Son solo dei professoroni”! Diciamo piuttosto che questi Signori, hanno gli strumenti per ”vedere un po’ più lontano” di quanto siamo in grado di vedere, noialtri, ”massa italica” … e purtroppo … pare anche i nostri governanti che sono tutti presi dall’entusiasmo di fare delle riforme. Riforme assolutamente necessarie … ma cribbio facciamole come si deve!

Alla prossima

 

Elena

 

 

 

 

 

Alla prossima

 

Elena

La ”telenovela” Pino Maniaci … che pena!

Dopo i sindaci di Borgetto anche il sindaco di Partinico Salvatore Lo Biundo avrebbe pagato e assunto l’amante del direttore di Tele Jato per evitare servizi televisivi che potessero mettere in cattiva luce la reputazione dell’amministrazione comunale.

Il sindaco assumeva “in nero” l’amante per le pulizie al Comune e a versare indebitamente più volte somme di denaro per un ammontare mensile di 250 euro.

Maniaci avrebbe estorto soldi al sindaco a partire dal 2014.

iuEccolo qui Pino Maniaci,  mentre scatta delle foto al corteo che tutti gli anni ricorda Peppino Impastato.  Al mio canto: ”Abbiamo un sogno nel cuore … Berlusconi a San Vittore”  … lui rispondeva: ”Perché a San Vittore? All’Ucciardone lo vogliamo”! Bei tempi!  

Nel mese di novembre 2014 aveva inizio il monitoraggio delle utenze telefoniche in uso al direttore di Telejato. Come dimostrato dall’inchiesta, Maniaci era in grado di controllare con il potere mediatico dell’emittente Telejato l’amministrazione comunale di Partinico e non solo per ottenere tornaconti personali.

Dall’ascolto delle conversazioni registrate, emergeva che l’indagato intratteneva una relazione sentimentale con una donna molto più giovane di lui, impiegata a tempo determinato presso il comune di Partinico in qualità di lavoratore socialmente utile.

La metodica analisi delle conversazioni intercettate rilevava che Maniaci, facendo pressioni sul Sindaco del Comune di Partinico, Salvatore Lo Biundo e su Giovanni Provenzano, assessore con deleghe alla solidarietà sociale e sanità, avesse ottenuto l’assunzione della donna presso il Comune di Partinico, condizionando, altresì, la tipologia d’impiego e il luogo ove la donna dovesse svolgere la mansione lavorativa.

Nella mattinata del 5 novembre 2014, alle ore 09.59, Giuseppe Maniaci telefonava all’amante. La donna, stupita, informava l’indagato che era stata contattata dalla segreteria dell’assessore Giovanni Provenzano, detto Gian Livio, per essere convocata il successivo 12 novembre per sottoscrivere il contratto di assunzione per il servizio civico “..itti ha chiamato la segretaria, dice, mi fa chiamare l’assessore, il capo settore dice il giorno 12 devi venire qua al comune che mi hanno presa per il servizio civico.. “.

Nella conversazione, la donna spiegava che l’assunzione avrebbe previsto l’impiego presso la casa di riposo esternando il suo malcontento per tale sede. Ottenuta la promessa di un intervento da parte di Maniaci che garantiva di parlare con l’assessore Giovanni Provenzano per farla assumere con un altro impiego “.. Gian Livio (ndr. Giovanni Provenzano) glielo dico io dove ti deve mettere, va bene?..”, la donna prospettava le difficoltà che avrebbe dovuto affrontare a partire dal mese gennaio del 2015. Infatti, precisava che l’impiego al servizio civile, a partire dal mese di gennaio 2015, si sarebbe sovrapposto a quello presso i  “cantieri”. (ndr: forma di contratto a tempo determinato) Giuseppe Maniaci rassicurava l’interlocutrice asserendo che, grazie al suo intervento, sarebbe riuscita ad ottenere gli stipendi provenienti da entrambe le occupazioni “..no, tu devi prendere tutti e due… Prendi di là e di là pure…?! Combino io non tu! E tu devi seguire sempre quello che ti dico io..”.

Il giornalista non solo tranquillizzava la donna sul fatto che avrebbe firmato i due contratti e percepito i rispettivi salari, ma prometteva il suo intervento sull’assessore Provenzano al quale avrebbe imposto l’assunzione dell’interlocutrice presso la sede centrale del Comune “..tu devi andare a firmare che inizi il cantiere e te ne vai al municipio… Ora ci vado io, lo sto chiamando […] non “quella che deve fare ?”.., “quella che deve fare ?”….. “quella deve fare… […] quello che dico io…punto!!H”.

Ritornando al contratto di lavoro, Giuseppe Maniaci confessava che per sua imposizione il Sindaco del comune di Partinico, Salvatore Lo Biundo, aveva assunto la donna “..anzi meglio ancora… Vedi… Allora mi ha ascoltato il signor Sindaco […] va bene…si vede che Salvo (Lo Biundo Salvatore, Sindaco di Partinico) ha fatto il suo dovere…. ora…stamattina.. Nell’asserire ciò, il giornalista manifestava la volontà di incontrare subito il Sindaco Lo Biundo per farsi consegnare la somma di 50 euro “..devo vedere di vederlo perché gli devo fottere qualche altre 50 euro..”.

All’ulteriore richiesta della donna sulla sede in cui sarebbe stata impiegata, Pino Maniaci dice che avrebbe chiamato Giovanni Provenzano “..vedi ..vedi ci passa vi… Io non ci voglio andare là … mi fanno fare la schiava” ! Maniaci: ci penso io … ci sto chiamando..

Si appurerà, alla luce delle dichiarazioni rese dal Sindaco Salvatore Lo Biundo e dell’Assessore Gianlivio Provenzano, che non potendo in quanto la donna doveva essere assunta col contratto per i “cantieri”, il primo cittadino soccombeva alla pretesa del Maniaci di farla lavorare comunque, addirittura “in nero”, così come ammesso in seguito durante le conversazioni telefoniche intercettate, sia dal Maniaci che dall’amante; pienamente consapevole della illecita assunzione.

L’amante V ; M: GIUSEPPE MANIACI

  • V: pronto!
  • M: che è successo?
  • V: ascoltami….mi ha chiamato quello (intende  Giovanni Provenzano, ndr), mi fa …mi ha chiamato la segretaria. dice, mi fa chiamare l’assessore, il capo settore: dice il giorno 12 devi venire qua al comune, sarebbe là sopra, o qua sotto…non  ho capito comunque, che mi hanno presa per il servizio civico
  • M: eh, e qual è il tuo problema?
  • V: eh. Gian Livio (intende Giovanni Provenzano, ndr) mi vuole alla casa di riposo…
  • M: Gian Livio glielo dico io dove ti deve mettere, va bene? V; giorno 12 mi…giorno 12…..
  • M: gioia! Gioia! Amore, stai tranquilla… Gian Livio …te lo dico io dove ti deve mettere, va bene ?
  • V: si ma il giorno 12 mi hanno preso da tutte e due le cose, al cantiere e al civico… Mi amore tu…
  • Vi ora finisco al civico, per esempio? Ora stacco il giorno 12? Mi eh
  • Vi finisco i tre mesi.. E a gennaio attacco di nuovo
  • M: gioia, non devi essere contenta?.,. Invece di essere contenta ti senti affogata?
  • V: sono contenta, lo so
  • M: sempre al comune te la fai … stai tranquilla… Tu non vai da nessuna parte… Non ci vai
  • V: io non ci voglio andare la in mezzo a quello …perché lui lo sai come è con le mani…
  • M: non ci vai, amore, non ci vai gioia…va bene?
  • V: è stata una cosa inaspettata comunque perché io non me lo Immaginavo…. Il servizio civico che mi prendessero…
  • M: ascolta, tutto il bordello io l’ho fatto perché. Sai qual’è il problema loro? Quello che non hanno capito?…ora ci chiamo io a Gian Livio (intende Giovanni Provenzano, ndr)
  • V: lui mi vuole là a me!
  • M:  no, no, lascia perdere questo…stai tranquilla non è questo II problema…il problema è che così, anziché tirare fuori i piccioli loro, vieni pagata dal cantiere, hai capito? Quello che gli ho detto invece io
  • V: no.  lui mi paga vi! Due anni fa. quando io lavoravo alla casa di riposo con lui..
  • M: tu mi ascolti per ora a me che ho da fare? E dopo parliamo con più calma più tardi?
  • V: ah
  • M: il problema loro è che una volta che ti prendono al cantiere, quelli di loro non ne escono più ma escono solo quelli del cantiere, hai capito? Invece quello che sa lui, e lì è che gli conviene…
  • V: si ma a me mi conviene perché prendo più assai
  • M: no, tu devi prendere tutti e due… Prendi di là e di là pure…
  • V: lo so però io, ora dobbiamo vedere come combinarci….
  • M: eh. ah vi?! Combino io non tu! E tu devi seguire sempre quello che ti dico io
  • V: allora io il giorno 12 cosa devo fare? Ci devo andare? Mi vuole lui là..
  • M: tu devi andare a firmare che inizi il cantiere e te ne vai al municipio… Ora ci vado io, lo sto chiamando, va bene?
  • V: chiamaci e glielo dici, dice, quella che deve fare?… Io non ci vado alla casa di riposo
  • M: non “quella che deve fare ?”… “quella che deve fare ?”….. “quella deve fare…
  • V: appunto
  • M: quello che dico io…puntoi!l!
  • V: perchè… A me non piace…ci sono tutti i mali brutti…e mi (occupo)
  • M: gioia…per ora lascia perdere…. Oh dio santo… ehi, gioia, ho cristiani…questa è una minchiata …
  • V: quelli tirano già per me
  • M: me la sbrigo io
  • V: lo sai perché? Te lo dico io perché! Perché Gian Livio (intende Giovanni Provenzano, ndr), quando io lavoravo là, a me e a Carmela, sarebbe un’ altra ragazzina. ci aveva nel cuore
  • M: no! Ti voleva toccare il culo che è una cosa diversa
  • V: vabbè dai amunì,
  • M: va bene dai…mi deve fare…mi deve fare innervosire
  • V: no ascolta,… a Carmela V l’ha lasciata là alla casa dì riposo…
  • M: perfetto, va bene
  • V: e Carmela V altro giorno mi ha visto e mi ha detto ” io farò di tutto per portarti con me, valenti”., hai capito? ora è Carmela che gli dice all’amante qua
  • M: ehi senti! Tu fai quello che ti dico io e basta
  • V: vabbè fammi sapere più tardi.. Glielo dici il giorno 12 firma le cosa
  • M: va bene
  • V: va bene amunì
  • M: va bene?
  • V: va bene., non ci vado io
  • M: lutto apposto?
  • V: dì che cosa?
  • M: tutte le altre cose, a posto? tranquilla?
  • V: mi hanno chiamato dal Comune sta mattina
  • M: eh.
  • V: mi ha chiamato Daniela, la napoletana..
  • M: eh
  • V: quella
  • M:  ha detto quello ti ho detto io?
  • V: mi ha detto “lei… “…dice ” mi ha detto la signora Angela io telefoni per ora c’è il terminale guasto là “… dice “mi ha detto la signora Angela di riferirti che inizi lunedì ”.
  • M: va bene… anzi meglio ancora… vedi… allora mi ha ascoltato il signor Sindaco
  • V: perché per la disinfestazione… si gli ha chiamato me lo ha detto., la disinfestazione la fanno venerdì
  • M:va bene, ok, a posto
  • V:e là sopra non ci va nessuno quindi
  • M: va bene si vede che Salvo (Lo Biundo) ha fatto il suo dovere…, ora…stamattina…devo vedere di vederlo perché sii devo fottere qualche altre 5O euro, va bene?
  • V: vedi ..vedi…o ci passa Vi…. io non ci voglio andare là, mi fanno fare la schiava
  • M: amore… amore… non c’è peggio di quando tu mi tormenti e io ho cristiani
  • V: e poi quello mi chiama ogni minuto nella sua stanza
  • M: ci penso io li Ci sto chiamando…
  • V: va bene
  • M: ora, più tardi ti chiamo appena (ine.)
  • V: quelli del comune vogliono la risposta mia però
  • M: SI, la risposta è SI
  • V: va bene amunì ciao
  • M: e poi ci penso io …ciao
  • V: ciao

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Dalla conversazione sopra riportata emergeva che Giuseppe Maniaci si stava adoperando per condizionare gli amministratori locali ad assumere l’amante al servizio civico e garantirle di percepire dal mese di gennaio 2015 anche la retribuzione per l’impiego ai cantieri.

Le due assunzioni, per stessa ammissione dell’indagato, si sarebbero ottenute pressando il Sindaco Lo Biundo e l’assessore Provenzano (la seconda assunzione risulterà poi imposta addirittura in “nero” al Comune di Partinico.

Come promesso, Giuseppe Maniaci alle successive ore 10.20, qualche minuto dopo avere terminato la telefonata con Valentina, contattava l’assessore Giovanni Provenzano. Nella conversazione il direttore di Telejato, riferendosi alle chiamate di assunzione effettuate nel corso della mattina, con tono impositivo e costrittivo, ordinava cripticamente che la donna sarebbe dovuta restare al comune “Ho bisogno che…quelle telefonate che si fanno stamattina per tutte quelle persone… Che sai tu… rimanga lì dov’è fino ad ora…continua lì dov’è fino ad ora!!”.

L’assessore Provenzano, compresa la delicatezza della situazione, dichiarava di non avere bene inteso e rimandava la discussione a quando sarebbe tornato in ufficio.

Terminata la conversazione, Giuseppe Maniaci telefonava alla donna, informata che la sua richiesta sull’impiego era stata soddisfatta. L’indagato teneva a precisare che era in grado di assoggettare alla sua volontà qualsiasi centro di potere “..da tutte le parti ti faccio pigliare…basta che non ti toccano.. ” e che non avrebbe mai potuto ottenere una risposta contraria, dimostrando così la capacità di condizionare le scelte dell‘amministrazione politica locale “..certo che ha detto “si”…(ndr. intende l’assessore Giovanni Provenzano) perché lo deve dire lui si???

Perché comanda lui?. Giuseppe Maniaci ribadiva all’interlocutrice che non avrebbe perso il lavoro ottenuto per i “cantieri” e sarebbe riuscita a percepire lo stipendio proveniente da entrambi i contratti di assunzione ” da tutte le parti ti faccio pigliare …basta che non ti toccano!!!!. I due interlocutori conteggiavano il denaro che la donna avrebbe ottenuto dai due contratti di lavoro. Al termine dei calcoli, l’amante diceva di essere un’energica lavoratrice.

Nel suddetto conteggio la donna annoverava anche la somma mensile di euro 250 corrisposta dal Sindaco Lo Biundo. Tale affermazione dimostrava che periodicamente il direttore di Telejato riscuotesse somme di denaro dal primo cittadino di Partinico per poi consegnarle all’amante. A quel punto, Giuseppe Maniaci le ricordava che solo grazie al suo intervento aveva ottenuto l’assunzione “..neanche soddisfazione mi vuoi dare. aah? Va bene va bene…non ti preoccupare. Si riporta lo stralcio integrale della conversazione d’interesse.

V: l’amante –   M: MANIACI Giuseppe

V: pronto!
M: eh allora, apposto li!!
V: oh..c’è da morire oh… Manco mi immaginavo che mi avrebbero pigliato
M: kuru (cuore mio, ndr) ma se abbiamo lavorato per queste cose, uioiaaaa
V: lo so… Io l’ho fatta già per due anni questa domandina
M: vabbè.. Abbiamo lavorato per queste cose, gioia…abbiamo lavorato per levarti da mezzo alla merda
V: ai cantieri mi hanno preso pure
M: tua madre ci vuole tenere in mezzo atta merda
V: al cantiere mi hanno preso pure
M: da tutte le parti ti faccio pigliare …basta che non ti toccano!!!!
V: a gennaio attacco il cantiere
M:  chi è?
V: a gennaio attacco pure il cantiere perché faccio ora novembre-dicembre e gennaio
…omissis…
M:  lo capisci?
V: a posto ha detto? (si riferisce a Giovanni Provenzano, ndr.)
M: come?
V: ha detto “si”?
M: certo che ha detto nsi”…perche lo deve dire lui si??? Perchè comanda luì?
V: allora, perché quelli del civico sono 220 euro
M: amore, tu ne prendi quelli e quelli …
V: ride
M: quelli, quelli, quelli e quelli
V: solo che quelli, quelli arrivano, quelli del servizio civico arrivano dopo un mese e mezzo, due mesi
M: allora, quelli, quelli, quelli, quelli, casa di riposo e quelli che prende la piccolina hai 2000 euro al mese se non vuoi campare così dimmelo tu…(inc.)
V: quali 2000 euro?… Allora mi pielìo…250 me li dà il Sindaco,
M: eh
V: ora 220 del civico
M: eh, più assai sono … Vipera quelli del civico contano e non contano
M: 300 e rotti sono dai …
V: come
M: 300 e rotti sono
V: ah, hanno aumentato?
M: SI
V: si? (rìde) hai visto? mille euro vengo a prendere al mese
M; quanto ?
V: l.000
M: perchè? –
V:  ca 500
M: fammi il conto tu
V: allora, 500
M: quasi 600 li prendi ..quasi 600 le prendi tra il cantiere e il municipio
V: a vìi che cazzo dici ?
M: eh, vabbè dai  eh
V:eh 500 ..
M: e 500 quanto fanno?
V: 500 di M: eh
V: di Martina e sono?
M: mettere.. 500 e 700 quanto fanno?
V: eh..(rìde)…l200
M: 1200.. pìù qualche 600 quanto fanno?
V: a pi mi fai confondere aspe …
M: no non ti confondere, come ti dico io è
V; aspetta
M: sono 1800 euro al mese che prendi… Neanche lo stipendiato dopo 30 anni di  lavoro
V: oh però aspe… Se io non lavorassi bene neanche mi prenderebbero, eh! Amore mio
M: …lavorare bene,..
V:  il culo me lo rompo io
V: sorride….loro ci perdono…..
M: neanche soddisfazione mi vuoi dare. aah? Va bene va bene…non ti preoccupare….. …omissis…
V: perché… Lo sai perchè… Quando io lavoravo alla casa di riposo, l’ assessore (sì riferisce a Giovanni Provenzano) per tenermi là … tutti prendevano 220 euro e a me arrivavano 353 euro… Lo sai che faceva figlio di puttana? Mi faceva fare…firmare pure di più…. (lasciava intendere rispetto a quello che realmente prendeva, ndr) sorride….
M: gioia
V: poi è andata a finire che con una palermitana
M: non dire queste cose per telefono puttana Eva troia, poi ne parliamo cuore mio …omissis…

.-.-.-.

Alle successive ore 10.46, come sancito Giuseppe Maniaci riceveva una telefonata di Giovanni Provenzano il quale gli chiedeva di recarsi al Comune per incontrarlo, verosimilmente per trattare la questione dell’assunzione dell’amante.

A tale richiesta Giuseppe Maniaci rispondeva che sarebbe subito arrivato. Poco più tardi, alle ore 12.25, Pino Maniaci telefonava alla donna. Nella conversazione il giornalista la informava di avere incontrato personalmente Giovanni Provenzano.

Quest’ultimo lo aveva rassicurato sul fatto che l’amante sarebbe rimasta a lavorare nel comune “..già ci ho parlato con Gianlivio lo sa che devi rimanere al comune..”. Giuseppe Maniaci riportava il discorso sul Sindaco Lo Biundo il quale aveva tentato dì opporsi al suo volere per il doppio impiego di Valentina, non sapendo come giustificare il pagamento di entrambi gli stipendi: contratto stipulato per il “servizio civico” e per “i cantieri”.

Il direttore di Telejato confessava non solo di avere imposto al primo cittadino il suo potere decisionale, ma di avere anche preteso la consegna di 50 euro “io ho già telefonato al Sindaco e gli ho detto “ti sei fatto i conti sbagliati” dice “ah così è?” “si così è, come ti dico io…anzi, dove sei?” dice “qua” , “sto venendo che mi devi dare 50 euro l!”… ci sono andato e mi ha dato 50 euro {…]poi appena sono arrivato ha davanti mi ha detto “allora che dobbiamo fare? doppio stipendio?”, ho detto “no, no… ” gli ho detto, “quale cazzo di doppio? triplo!” f…]lo capisci? mettiti il curuzzu (ndr. cuore) in partenza che i soldi li devi uscire lo stesso”… “va bene”, dice “come dici tu”…quindi basta chiuso, chiuso argomento…”.

La conversazione si concludeva con i due indagati che si davano appuntamento presso la stazione ferroviaria di Partinico, luogo designato per la consegna del denaro ricevuto dal Sindaco Lo Biundo e delle sigarette. Si riporta lo stralcio integrale della conversazione d’interesse.

M: MANIACI Giuseppe; V: l’amante

…omìssis…

M: che cosa ?
V: eh…c’è.. Una cosa che…
M: già ci ho parlato con Gianlivio, lo sa che devi rimanere al comune
V: c’è qualcosa che non mi quadra però
M: gioia…già a Gianlivio sono andato ad acchiappare…mi ha detto già era una cosa che si sapeva e me lo aveva detto pure…..
V: ah, io sono arrivata ma qua c’e’ uno parcheggiato con la macchina
M: eh, dove? Alla stazione?
V: alla stazione
…omìssis…
V: eh, che ti stavo dicendo? Ascoltami, ora te lo dico dì presenza perchè ora te lo dico perché è figlio di puttana lui (si riferisce a Provenzano)… Iddu..
M: iddu…
V: seeee
M: nouuu, gioia! No! Non c’era bisogno che me lo dicevi perché già me io aveva detto il Sindaco che l’amante restava al comune
V: lo so questo!
M: il problema era che quello (si riferisce al Sindaco) così i soldi non lì esce … capisci? Io ho già telefonato al Sindaco e gli ho detto “ti sei fatto i conti sbagliati” dice: “ah così è? ” “si così è, come ti dico io…anzi, dove sei? ” dice “qua “, “sto venendo che mi devi dare SO euro!! “… Ci sono andato e mi ha dato 50 euro
V: no perché in pratica m’ o zio Nicola con il Sindaco sono amici …
M: aspetta, te lo dico io non c’ è bisogno di parlare dì presenza, ne parliamo per telefono… Poi appena sono arrivato V ha davanti mi ha detto “allora che dobbiamo fare? Doppio stipendio?”. Ho detto “no. no… e li ho detto, “quale cazzo di doppio? Triplo!”
V: … ahahah
M: lo capisci? Mettiti il curuzzu (ndr. Cuore) in partenza che i soldi li devi uscire lo stesso”… “va bene”, dice “come dici tu”…quindi basta chiuso, chiuso argomento
V: ok
M: è stato lui stesso a telefonare per non tifare andare per tutta la settimana al comune….
V:  ma anche se.. Allora mi ascolti? Anche se, ammettiamo, lui non mi volesse pagare a me, più il Sindaco..
M:  eh …
V: io con con il Sindaco … Non può essere perché quando ero al civico io, io gli altri lavori li facevo, capito?
M: no forse non hai capito… Gioia!
V: perché il civico non paga subito, il civico mandano le mandate in banca, passano 15 giorni, un mese e mezzo, capito?
M: va be lo so, lo so, lo so
V: appunto, quindi io come faccio?
M: L’ importante che è sempre ad avanzare perché poi li prendi, li prendi tutti insieme
V: per forza
M: e ti vai a rinfrescare i cannar ossi, va bene?
V: l’ho capito quello che dici tu….
M: allora, sentimi, io ti sto lasciando le sigarette e i soldi e le scappo e volo
…omissis…
V: lo so lunedi mattina attacco
… omissis…
M: gioia, vieni verso di me… Ci vediamo macchina e macchina, abbasso il finestrino e ti do …
V: ma perché che fa, qua chi c’è?
M: muoviti dai … omìssis … dal minuto 06:29 alla fine della conversazione …

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II Sindaco Salvatore Lo Biundo, convocato dagli investigatori, confermava che le somme a Maniaci e finanche la prosecuzione del rapporto di lavoro (“in nero” per la pulizia degli uffici comunali, e non assumendola col secondo contratto a tempo determinato per “i cantieri”, perché la stessa non era in possesso dei requisiti di legge) con la donna, erano frutto della condotta minatoria di Maniaci, che nel seguito della lettura delle conversazioni intercettate, verrà meglio spiegata.

“Ho conosciuto e avuto rapporti con Giuseppe Maniaci titolare dell’emittente televisiva Telejato di Partinico. I rapporti con il predetto Maniaci raramente sono stati sereni in quanto, frequentemente, lo stesso con ì suoi servizi televisivi ha criticato aspramente e critica il mio operato di Sindaco di Partinico…

Voglio precisare che per effetto dì questi frequenti servizi televisivi mia moglie ha vissuto una grave fase depressiva, ragione per cui abbiamo deciso di non guardare più Telejato, fondamentalmente per mantenere la tranquillità in famiglia… Circa ì rapporti economici con Maniaci voglio dire che presso il comune di Partinico ha prestato attività lavorativa, per un periodo di circa tre mesi, per un servizio civico (ed. contratti di solidarietà) tale donna.

Dopo la scadenza del predetto contratto Maniaci ha insistito affinchè il Comune rinnovasse lo stesso vista la condizione di indigenza e di bisogno della donna, generati oltre che, dalla conflittualità col marito, soprattutto per la presenza di una figlia affetta da grave disabilità. A seguito dì questa richiesta ho spiegato a Maniaci l’impossibilità di rinnovare il contratto, in quanto è prevista una turnazione fra aventi diritto e, dinanzi alla mia opposizione, Maniaci mi ha detto che “dovevamo farla lavorare a tutti ì costi”.

L’unico modo in cui potevamo farla lavorare era quello di autotassarci (unitamente ad altri assessori tra cui certamente Gìanlìvio Provenzano) e fargli svolgere il servizio di pulizie come svolgeva in precedenza”.

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Fine di tutto l’am ba ra dam – intercettazioni comprese, trovato in rete …

Che dire? Alla luce di quanto sopra si direbbe che la storia è sempre la stessa. Magari a ”livelli” diversi … ma gira rigira … la solfa non cambia.

In questo caso è una ”donna” che ha bisogno di lavoro … e Pino Maniaci … gioca, tutte le sue carte … facendo ”leva” a ”chi di dovere” per obbligarli ad assumere la donna in questione, che è la sua amante.

Qui stiamo parlando di livelli bassi, molto bassi!  Richieste di 50 euro … di sigarette …  fa persin ”pena” leggere ‘sta roba!

Chissà se ‘sta signora ama Pino Maniaci? Ho visto il giornalista in questione più volte durante cortei a Palermo e a Cinisi … e non si può certo definire un ”adone”! Oppure questa Signora se si è solo aggrappata a ”qualcuno” che può darle una mano? Un ”qualcuno” che tra l’altro ‘milita’ da quella che è considerata da molti la  ”parte giusta”?

Pino Maniaci dal canto suo si sente ”potente” … l’uomo ”arrivato” che usa il ”suo potere giornalistico” … al solo fine di portarsi a letto una donna molto più giovane di lui!

Secondo me … chi ha assunto la donna lo ha fatto più a scopo umanitario, che in seguito alle ”presunte” minacce di Pino Maniaci!

E’ lo stesso Pino …  che ”vende” alla donna in questione il proprio presunto ”potere” … al solo scopo di farsi bello con lei … e portarsela a letto!

Che squallore … ma dove siamo arrivati?  Se l’economia non decolla … le pulsioni ”umane” ci trascineranno sempre più nel fango!

Alla prossima

Elena