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Vienna … Sissi … Rodolfo …

Visitare Vienna e non rimanere incantanti dalla bellezza di questa città è impossibile!
Ovunque l’occhio è catturato da splendidi palazzi in stile liberty. A cavallo tra il XIX e il XX secolo architetti importanti come Otto Wagner, Josef Hoffmann, Adolf Loos o Joseph Maria Olbrich costruirono edifici famosi.

https://www.youtube.com/watch?v=i-9Gtjm84f4&t=70s

Ovviamente l’arrivo dei russi ha cambiato notevolmente il modo di costruire … ma, specie nel centro, lo stile liberty la fa ancora da padrone.

Come non rimanere incantati dal Duomo di Santo Stefano? Una chiesa in stile gotico che ospita la ‘’Pummerin’’, la seconda campana oscillante di tutta Europa, che batte i suoi rintocchi a quasi 70 metri di altezza. Le tegole colorate che rivestono il tetto del duomo di Santo Stefano formano lo stemma dell’aquila a due teste dell’impero asburgico, quello della città di Vienna e quello dell’Austria.
Nel centro di Vienna si trova l’ ‘’Hofburg’’ il palazzo in cui la famiglia dell’imperatore visse fino al 1918. Originariamente era un castello del 13° secolo che, con l’aumentare del potere degli Asburgo, fu ampliato fino a diventare l’attuale prestigiosa residenza.
Oggi c’è la sede del Presidente della Repubblica Austriaca, un importante centro congressi e numerose collezioni d’arte. Aperte al pubblico ci sono le stanze reali, il museo di Sissi e la raccolta delle ceramiche e dell’argenteria di corte.
Pur apprezzando questa magnificenza architettonica e gli splendidi musei della città … noi donne siamo attratte da un personaggio in particolare. E chi se non la bella e misteriosa ‘’Sissi’’?
Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach detta ‘’Sissi’’ (Sisi per Francesco Giuseppe) ha conquistato tutte noi fin da quando ne abbiamo visto il film.
Questa giovane donna era cresciuta a Monaco di Baviera in modo abbastanza libero e non costretta a rigidi protocolli.

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abitino poco impegnativo … 🙂

La storia più o meno la conosciamo tutti … la duchessa Ludovica di Baviera (mamma di Sissi)  e sua sorella l’arciduchessa Sofia (mamma di Francesco Giuseppe)  tramavano per far sposare la primogenita figlia di Ludovica, Elena, con il figlio di Sofia, l’imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria.
Sofia voleva accanto al figlio una tedesca per rafforzare il ruolo dell’Austria nell’area germanica. Elena non era membro di una famiglia reale ma rappresentava comunque un legame con la Baviera che era una delle regioni tedesche più fedeli all’Austria.
Ludovica e Sofia decisero di far incontrare i due prescelti in una residenza estiva durante la festa di compleanno dell’Imperatore  e annunciare poi il loro fidanzamento. Ludovica portò con sé anche la figlia Elisabetta … e fu proprio Elisabetta a conquistare il cuore di Francesco Giuseppe!

Venne immediatamente chiesta la dispensa papale, visto che i due erano ‘’cugini primi’’.
All’epoca, specie nelle famiglie reali non si dava molto peso ai danni derivanti dalla consanguineità, anche se i Wittelsbach avevano già dimostrato che tra le loro fila erano più di uno a non avere la ‘’testa’’ tanto a posto. (Vedi Ludovico II di Wittelsbach … quello dei castelli fiabeschi) (°)
Si sposarono ma, immediatamente, Sissi si rese conto che il duro cerimoniale di corte non faceva per lei.
Sissi in fondo somigliava in qualche modo a Diana Spencer, la moglie del Principe Carlo che, pur per altri motivi, trovava difficile la convivenza a corte. Vero è che Francesco Giuseppe adorava Sissi e non aveva certo un’amante matura come Camilla … ma tant’è … Sissi non si abituò mai alla rigidità del cerimoniale. Era una ragazzina e non aveva impresso a fuoco il ‘’senso del dovere’’ imposto dal protocollo spagnolo!
Pur trovando ‘’Sissi’’ irresistibile, durante questo viaggio mi sono incuriosita in modo particolare, sul suo unico figlio maschio: Rodolfo, la cui triste fine ha lasciato un segno notevole nell’evolversi degli eventi storici che hanno portato alla prima guerra mondiale.
Chi era Rodolfo?
L’arciduca Rodolfo Francesco Carlo Giuseppe nato nel 1858 era l’unico figlio maschio dei coniugi Asburgo e, appena nato, fu nominato ‘’colonnello’’! Una follia no? Eppure … Francesco Giuseppe, che avrebbe tanto voluto fare la carriera militare, cosa che gli fu impedita dalla salita al trono in giovane età, non immaginava altra attività possibile per il proprio erede. Per temprare il futuro Imperatore, Francesco Giuseppe affidò Rodolfo, ancora bambino, alle ‘cure’ di un militare, il maggiore generale conte Leopold Gondrecourt. Costui era una specie di sadico che tormentava Rodolfo. Lo faceva rimanere sotto la pioggia, la neve, al freddo per delle ore. Lo svegliava in piena notte a colpi di pistola, lo abbandonava nei boschi da solo. Tutto questo, più che ‘’temprarlo’’ lo aveva traumatizzato!
Elisabetta, rendendosi conto di queste angherie, obbligò Francesco ad affidare il figlio ad altri educatori meno violenti. Rodolfo dimostrò subito la sua passione per le scienze naturali e per l’arte. Non esattamente quello a cui aspirava il padre che lo immaginava meglio come abile spadaccino!
Francesco Giuseppe e Sissi ebbero quattro figli, la primogenita Sofia, morta a soli due anni, Gisella, Rodolfo e, dieci anni dopo, Maria Valeria.
Rodolfo coltivò una visione politica liberale nettamente in contrasto con le idee paterne. Il suo atteggiamento “rivoluzionario”  … le sue frequentazioni con ambienti politici ritenuti ‘’sospetti’’, come ad esempio quelli del ‘’socialismo’’, fecero sì che la polizia della corte asburgica ne controllasse i movimenti, arrivando addirittura a pedinarlo!
Il padre non gli affidò mai importanti mansioni di politica interna visto che le loro idee erano agli antipodi. Tuttavia l’imperatore gli dovette riconoscere una certa abilità diplomatica e lo inviò pertanto a viaggiare in Europa come rappresentante dell’Austria.
Rodolfo riscuoteva molti successi tra il gentil sesso! Era giovane, colto, alto, snello, bello, ricco, sarebbe diventato il futuro imperatore dell’impero austro-ungarico … quindi non aveva certo delle difficoltà per trovarsi una moglie … ma, fu suo padre a decidere quale fosse la migliore donna per lui! Il 10 maggio 1881 Rodolfo dovette sposare la principessa Stefania del Belgio figlia del re Leopoldo di Belgio e di Maria Enrichetta d’Asburgo-Lorena. Il matrimonio venne celebrato nella Chiesa degli Agostiniani di Vienna.

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Rodolfo, fece buon viso a cattiva sorte … Sissi stessa giudicava Stefania un pò ‘’stupidotta’’.
Stefania era stata educata per essere la moglie di un monarca del XIX secolo, quindi la sua funzione principale era quella di “produrre eredi” per garantire la continuazione al trono. Lei non si chiedeva se amasse o meno Rodolfo, lei doveva solo compiacerlo e fare figli.
Francesco Giuseppe l’aveva scelta per il carattere sottomesso, per la provenienza da una famiglia reale d’Europa e per la sua religione cattolica, cosa che avrebbe fatto felice anche il Papa.
Nel 1883 nacque la loro prima e unica figlia Elisabetta, ma Rodolfo era già stanco di Stefania e si ‘’rifugiava’’ sempre di più in un mondo fatto di alcool, droga e donne.
Tra i suoi tanti amori fu famoso quello con la tenutaria di un bordello di Vienna che più volte lo salvò da propositi di suicidio.
Data la sua vita ‘’libertina’’ Rodolfo contrasse una malattia venerea che all’epoca non era curabile, quindi divenne sterile e incapace di generare figli. Trasmise la sua malattia alla moglie rendendola altrettanto sterile. Inutile dire che il matrimonio, che già funzionava poco, si ruppe del tutto.
Per fuggire questa situazione opprimente e rincorrere le sue passioni: caccia, alcool, droga e donne, nel 1887, Rodolfo acquistò un edificio di campagna a Mayerling e lo adattò a ‘’casa di caccia’’. Per salvare le ‘’apparenze’’, continuava a frequentare saltuariamente la corte e fu proprio nell’autunno del 1888 durante un ballo che Rodolfo incontrò la diciassettenne baronessa Maria Vetsera.
La giovanissima baronessa lo aveva già incontrato precedentemente ed era innamorata persa di lui. Le testimonianze concordano con l’impressione che Rodolfo non condividesse tale passione, anche se la fanciulla non gli fosse del tutto indifferente e quindi, tra i due,  nacque una storia d’amore per lei … e di sesso per lui.
Rodolfo, il 29 gennaio del 1889 nella tenuta di Mayerling, in preda ad una crisi depressiva più forte delle altre, prese la decisione di farla finita e diede ordini affinché la Vetsera, sua ospite in quei giorni, venisse allontanata. La giovane fu irremovibile e volle dividere con lui anche la morte! Rodolfo quindi la uccise con un colpo di pistola alla nuca, la compose nel letto a mani giunte e poi, si sparò alla tempia. Moriva così a soli 31 anni l’erede al trono dell’impero austro-ungarico!
La pistola usata per il ‘’fattaccio’’ non venne mai trovata. Quella che si vede nel museo a Mayerling è una copia immaginaria.
Naturalmente si cercò in tutti i modi di nascondere il suicidio. La prima versione fu che Rodolfo avesse avuto un incidente di caccia … poi un attacco cardiaco … poi alla fine furono costretti ad ammettere il suicidio. Il corpo della Vetsera fu fatto immediatamente sparire e venne sepolto nel vicino cimitero dell’abbazia di Heiligenkreutz senza nessuna cerimonia.
Per Rodolfo si ottenne una dispensa speciale per poterlo seppellire nella cripta degli Asburgo nella chiesa dei Cappuccini. L’atto ufficiale dichiarava che, al momento del suicidio, era in uno stato di ‘’confusione mentale’’, quindi non responsabile.
Questa è più o meno la versione ufficiale e probabilmente anche quella vera. Considerata però la simpatia di Rodolfo verso il ’’socialismo’’ … non si può escludere completamente che il suo fosse un ‘’omicidio politico’’, magari da parte della polizia segreta dell’epoca. Rodolfo era veramente un ‘’personaggio scomodo’’ … e non si era certo attirate le simpatie di chi era al potere.
Chissà … se Rodolfo fosse vissuto e avesse ereditato il trono … l’Europa forse avrebbe avuto una storia diversa. Magari non sarebbe neppure scoppiata la prima guerra mondiale!

Alla prossima

Elena

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La morte dell’erede al trono provocò la crisi definitiva del matrimonio fra Francesco Giuseppe e ‘’Sissi’’. Da quel momento Sissi stette pochissimo a corte e viaggiò per il mondo sempre vestita a lutto. La carica di erede al trono venne, trasmessa al fratello di Francesco Giuseppe, l’arciduca Carlo Ludovico che però morì a 63 anni a causa di una febbre tifoide. Il titolo passò al suo figlio maggiore, l’arciduca Francesco Ferdinando che venne però ucciso a Sarajevo il 28 giugno 1914 da un anarchico. Il titolo passò quindi al figlio del Fratello di Francesco Ferdinando, Carlo, che succederà, nel 1916, a Francesco Giuseppe.

(°) Ludovico o Ludwing non era ‘’matto’’ ma semplicemente omosessuale. Fu fidanzato per lungo tempo ma annullò il matrimonio.

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foto sul mio canale You Tube relative al viaggio:

https://www.youtube.com/watch?v=9jYRdzwswF0&t=7s

https://www.youtube.com/watch?v=J6Xbfnzdl1k&t=33s

La ”telenovela” Pino Maniaci … che pena!

Dopo i sindaci di Borgetto anche il sindaco di Partinico Salvatore Lo Biundo avrebbe pagato e assunto l’amante del direttore di Tele Jato per evitare servizi televisivi che potessero mettere in cattiva luce la reputazione dell’amministrazione comunale.

Il sindaco assumeva “in nero” l’amante per le pulizie al Comune e a versare indebitamente più volte somme di denaro per un ammontare mensile di 250 euro.

Maniaci avrebbe estorto soldi al sindaco a partire dal 2014.

iuEccolo qui Pino Maniaci,  mentre scatta delle foto al corteo che tutti gli anni ricorda Peppino Impastato.  Al mio canto: ”Abbiamo un sogno nel cuore … Berlusconi a San Vittore”  … lui rispondeva: ”Perché a San Vittore? All’Ucciardone lo vogliamo”! Bei tempi!  

Nel mese di novembre 2014 aveva inizio il monitoraggio delle utenze telefoniche in uso al direttore di Telejato. Come dimostrato dall’inchiesta, Maniaci era in grado di controllare con il potere mediatico dell’emittente Telejato l’amministrazione comunale di Partinico e non solo per ottenere tornaconti personali.

Dall’ascolto delle conversazioni registrate, emergeva che l’indagato intratteneva una relazione sentimentale con una donna molto più giovane di lui, impiegata a tempo determinato presso il comune di Partinico in qualità di lavoratore socialmente utile.

La metodica analisi delle conversazioni intercettate rilevava che Maniaci, facendo pressioni sul Sindaco del Comune di Partinico, Salvatore Lo Biundo e su Giovanni Provenzano, assessore con deleghe alla solidarietà sociale e sanità, avesse ottenuto l’assunzione della donna presso il Comune di Partinico, condizionando, altresì, la tipologia d’impiego e il luogo ove la donna dovesse svolgere la mansione lavorativa.

Nella mattinata del 5 novembre 2014, alle ore 09.59, Giuseppe Maniaci telefonava all’amante. La donna, stupita, informava l’indagato che era stata contattata dalla segreteria dell’assessore Giovanni Provenzano, detto Gian Livio, per essere convocata il successivo 12 novembre per sottoscrivere il contratto di assunzione per il servizio civico “..itti ha chiamato la segretaria, dice, mi fa chiamare l’assessore, il capo settore dice il giorno 12 devi venire qua al comune che mi hanno presa per il servizio civico.. “.

Nella conversazione, la donna spiegava che l’assunzione avrebbe previsto l’impiego presso la casa di riposo esternando il suo malcontento per tale sede. Ottenuta la promessa di un intervento da parte di Maniaci che garantiva di parlare con l’assessore Giovanni Provenzano per farla assumere con un altro impiego “.. Gian Livio (ndr. Giovanni Provenzano) glielo dico io dove ti deve mettere, va bene?..”, la donna prospettava le difficoltà che avrebbe dovuto affrontare a partire dal mese gennaio del 2015. Infatti, precisava che l’impiego al servizio civile, a partire dal mese di gennaio 2015, si sarebbe sovrapposto a quello presso i  “cantieri”. (ndr: forma di contratto a tempo determinato) Giuseppe Maniaci rassicurava l’interlocutrice asserendo che, grazie al suo intervento, sarebbe riuscita ad ottenere gli stipendi provenienti da entrambe le occupazioni “..no, tu devi prendere tutti e due… Prendi di là e di là pure…?! Combino io non tu! E tu devi seguire sempre quello che ti dico io..”.

Il giornalista non solo tranquillizzava la donna sul fatto che avrebbe firmato i due contratti e percepito i rispettivi salari, ma prometteva il suo intervento sull’assessore Provenzano al quale avrebbe imposto l’assunzione dell’interlocutrice presso la sede centrale del Comune “..tu devi andare a firmare che inizi il cantiere e te ne vai al municipio… Ora ci vado io, lo sto chiamando […] non “quella che deve fare ?”.., “quella che deve fare ?”….. “quella deve fare… […] quello che dico io…punto!!H”.

Ritornando al contratto di lavoro, Giuseppe Maniaci confessava che per sua imposizione il Sindaco del comune di Partinico, Salvatore Lo Biundo, aveva assunto la donna “..anzi meglio ancora… Vedi… Allora mi ha ascoltato il signor Sindaco […] va bene…si vede che Salvo (Lo Biundo Salvatore, Sindaco di Partinico) ha fatto il suo dovere…. ora…stamattina.. Nell’asserire ciò, il giornalista manifestava la volontà di incontrare subito il Sindaco Lo Biundo per farsi consegnare la somma di 50 euro “..devo vedere di vederlo perché gli devo fottere qualche altre 50 euro..”.

All’ulteriore richiesta della donna sulla sede in cui sarebbe stata impiegata, Pino Maniaci dice che avrebbe chiamato Giovanni Provenzano “..vedi ..vedi ci passa vi… Io non ci voglio andare là … mi fanno fare la schiava” ! Maniaci: ci penso io … ci sto chiamando..

Si appurerà, alla luce delle dichiarazioni rese dal Sindaco Salvatore Lo Biundo e dell’Assessore Gianlivio Provenzano, che non potendo in quanto la donna doveva essere assunta col contratto per i “cantieri”, il primo cittadino soccombeva alla pretesa del Maniaci di farla lavorare comunque, addirittura “in nero”, così come ammesso in seguito durante le conversazioni telefoniche intercettate, sia dal Maniaci che dall’amante; pienamente consapevole della illecita assunzione.

L’amante V ; M: GIUSEPPE MANIACI

  • V: pronto!
  • M: che è successo?
  • V: ascoltami….mi ha chiamato quello (intende  Giovanni Provenzano, ndr), mi fa …mi ha chiamato la segretaria. dice, mi fa chiamare l’assessore, il capo settore: dice il giorno 12 devi venire qua al comune, sarebbe là sopra, o qua sotto…non  ho capito comunque, che mi hanno presa per il servizio civico
  • M: eh, e qual è il tuo problema?
  • V: eh. Gian Livio (intende Giovanni Provenzano, ndr) mi vuole alla casa di riposo…
  • M: Gian Livio glielo dico io dove ti deve mettere, va bene? V; giorno 12 mi…giorno 12…..
  • M: gioia! Gioia! Amore, stai tranquilla… Gian Livio …te lo dico io dove ti deve mettere, va bene ?
  • V: si ma il giorno 12 mi hanno preso da tutte e due le cose, al cantiere e al civico… Mi amore tu…
  • Vi ora finisco al civico, per esempio? Ora stacco il giorno 12? Mi eh
  • Vi finisco i tre mesi.. E a gennaio attacco di nuovo
  • M: gioia, non devi essere contenta?.,. Invece di essere contenta ti senti affogata?
  • V: sono contenta, lo so
  • M: sempre al comune te la fai … stai tranquilla… Tu non vai da nessuna parte… Non ci vai
  • V: io non ci voglio andare la in mezzo a quello …perché lui lo sai come è con le mani…
  • M: non ci vai, amore, non ci vai gioia…va bene?
  • V: è stata una cosa inaspettata comunque perché io non me lo Immaginavo…. Il servizio civico che mi prendessero…
  • M: ascolta, tutto il bordello io l’ho fatto perché. Sai qual’è il problema loro? Quello che non hanno capito?…ora ci chiamo io a Gian Livio (intende Giovanni Provenzano, ndr)
  • V: lui mi vuole là a me!
  • M:  no, no, lascia perdere questo…stai tranquilla non è questo II problema…il problema è che così, anziché tirare fuori i piccioli loro, vieni pagata dal cantiere, hai capito? Quello che gli ho detto invece io
  • V: no.  lui mi paga vi! Due anni fa. quando io lavoravo alla casa di riposo con lui..
  • M: tu mi ascolti per ora a me che ho da fare? E dopo parliamo con più calma più tardi?
  • V: ah
  • M: il problema loro è che una volta che ti prendono al cantiere, quelli di loro non ne escono più ma escono solo quelli del cantiere, hai capito? Invece quello che sa lui, e lì è che gli conviene…
  • V: si ma a me mi conviene perché prendo più assai
  • M: no, tu devi prendere tutti e due… Prendi di là e di là pure…
  • V: lo so però io, ora dobbiamo vedere come combinarci….
  • M: eh. ah vi?! Combino io non tu! E tu devi seguire sempre quello che ti dico io
  • V: allora io il giorno 12 cosa devo fare? Ci devo andare? Mi vuole lui là..
  • M: tu devi andare a firmare che inizi il cantiere e te ne vai al municipio… Ora ci vado io, lo sto chiamando, va bene?
  • V: chiamaci e glielo dici, dice, quella che deve fare?… Io non ci vado alla casa di riposo
  • M: non “quella che deve fare ?”… “quella che deve fare ?”….. “quella deve fare…
  • V: appunto
  • M: quello che dico io…puntoi!l!
  • V: perchè… A me non piace…ci sono tutti i mali brutti…e mi (occupo)
  • M: gioia…per ora lascia perdere…. Oh dio santo… ehi, gioia, ho cristiani…questa è una minchiata …
  • V: quelli tirano già per me
  • M: me la sbrigo io
  • V: lo sai perché? Te lo dico io perché! Perché Gian Livio (intende Giovanni Provenzano, ndr), quando io lavoravo là, a me e a Carmela, sarebbe un’ altra ragazzina. ci aveva nel cuore
  • M: no! Ti voleva toccare il culo che è una cosa diversa
  • V: vabbè dai amunì,
  • M: va bene dai…mi deve fare…mi deve fare innervosire
  • V: no ascolta,… a Carmela V l’ha lasciata là alla casa dì riposo…
  • M: perfetto, va bene
  • V: e Carmela V altro giorno mi ha visto e mi ha detto ” io farò di tutto per portarti con me, valenti”., hai capito? ora è Carmela che gli dice all’amante qua
  • M: ehi senti! Tu fai quello che ti dico io e basta
  • V: vabbè fammi sapere più tardi.. Glielo dici il giorno 12 firma le cosa
  • M: va bene
  • V: va bene amunì
  • M: va bene?
  • V: va bene., non ci vado io
  • M: lutto apposto?
  • V: dì che cosa?
  • M: tutte le altre cose, a posto? tranquilla?
  • V: mi hanno chiamato dal Comune sta mattina
  • M: eh.
  • V: mi ha chiamato Daniela, la napoletana..
  • M: eh
  • V: quella
  • M:  ha detto quello ti ho detto io?
  • V: mi ha detto “lei… “…dice ” mi ha detto la signora Angela io telefoni per ora c’è il terminale guasto là “… dice “mi ha detto la signora Angela di riferirti che inizi lunedì ”.
  • M: va bene… anzi meglio ancora… vedi… allora mi ha ascoltato il signor Sindaco
  • V: perché per la disinfestazione… si gli ha chiamato me lo ha detto., la disinfestazione la fanno venerdì
  • M:va bene, ok, a posto
  • V:e là sopra non ci va nessuno quindi
  • M: va bene si vede che Salvo (Lo Biundo) ha fatto il suo dovere…, ora…stamattina…devo vedere di vederlo perché sii devo fottere qualche altre 5O euro, va bene?
  • V: vedi ..vedi…o ci passa Vi…. io non ci voglio andare là, mi fanno fare la schiava
  • M: amore… amore… non c’è peggio di quando tu mi tormenti e io ho cristiani
  • V: e poi quello mi chiama ogni minuto nella sua stanza
  • M: ci penso io li Ci sto chiamando…
  • V: va bene
  • M: ora, più tardi ti chiamo appena (ine.)
  • V: quelli del comune vogliono la risposta mia però
  • M: SI, la risposta è SI
  • V: va bene amunì ciao
  • M: e poi ci penso io …ciao
  • V: ciao

.-.-.-.-.

Dalla conversazione sopra riportata emergeva che Giuseppe Maniaci si stava adoperando per condizionare gli amministratori locali ad assumere l’amante al servizio civico e garantirle di percepire dal mese di gennaio 2015 anche la retribuzione per l’impiego ai cantieri.

Le due assunzioni, per stessa ammissione dell’indagato, si sarebbero ottenute pressando il Sindaco Lo Biundo e l’assessore Provenzano (la seconda assunzione risulterà poi imposta addirittura in “nero” al Comune di Partinico.

Come promesso, Giuseppe Maniaci alle successive ore 10.20, qualche minuto dopo avere terminato la telefonata con Valentina, contattava l’assessore Giovanni Provenzano. Nella conversazione il direttore di Telejato, riferendosi alle chiamate di assunzione effettuate nel corso della mattina, con tono impositivo e costrittivo, ordinava cripticamente che la donna sarebbe dovuta restare al comune “Ho bisogno che…quelle telefonate che si fanno stamattina per tutte quelle persone… Che sai tu… rimanga lì dov’è fino ad ora…continua lì dov’è fino ad ora!!”.

L’assessore Provenzano, compresa la delicatezza della situazione, dichiarava di non avere bene inteso e rimandava la discussione a quando sarebbe tornato in ufficio.

Terminata la conversazione, Giuseppe Maniaci telefonava alla donna, informata che la sua richiesta sull’impiego era stata soddisfatta. L’indagato teneva a precisare che era in grado di assoggettare alla sua volontà qualsiasi centro di potere “..da tutte le parti ti faccio pigliare…basta che non ti toccano.. ” e che non avrebbe mai potuto ottenere una risposta contraria, dimostrando così la capacità di condizionare le scelte dell‘amministrazione politica locale “..certo che ha detto “si”…(ndr. intende l’assessore Giovanni Provenzano) perché lo deve dire lui si???

Perché comanda lui?. Giuseppe Maniaci ribadiva all’interlocutrice che non avrebbe perso il lavoro ottenuto per i “cantieri” e sarebbe riuscita a percepire lo stipendio proveniente da entrambi i contratti di assunzione ” da tutte le parti ti faccio pigliare …basta che non ti toccano!!!!. I due interlocutori conteggiavano il denaro che la donna avrebbe ottenuto dai due contratti di lavoro. Al termine dei calcoli, l’amante diceva di essere un’energica lavoratrice.

Nel suddetto conteggio la donna annoverava anche la somma mensile di euro 250 corrisposta dal Sindaco Lo Biundo. Tale affermazione dimostrava che periodicamente il direttore di Telejato riscuotesse somme di denaro dal primo cittadino di Partinico per poi consegnarle all’amante. A quel punto, Giuseppe Maniaci le ricordava che solo grazie al suo intervento aveva ottenuto l’assunzione “..neanche soddisfazione mi vuoi dare. aah? Va bene va bene…non ti preoccupare. Si riporta lo stralcio integrale della conversazione d’interesse.

V: l’amante –   M: MANIACI Giuseppe

V: pronto!
M: eh allora, apposto li!!
V: oh..c’è da morire oh… Manco mi immaginavo che mi avrebbero pigliato
M: kuru (cuore mio, ndr) ma se abbiamo lavorato per queste cose, uioiaaaa
V: lo so… Io l’ho fatta già per due anni questa domandina
M: vabbè.. Abbiamo lavorato per queste cose, gioia…abbiamo lavorato per levarti da mezzo alla merda
V: ai cantieri mi hanno preso pure
M: tua madre ci vuole tenere in mezzo atta merda
V: al cantiere mi hanno preso pure
M: da tutte le parti ti faccio pigliare …basta che non ti toccano!!!!
V: a gennaio attacco il cantiere
M:  chi è?
V: a gennaio attacco pure il cantiere perché faccio ora novembre-dicembre e gennaio
…omissis…
M:  lo capisci?
V: a posto ha detto? (si riferisce a Giovanni Provenzano, ndr.)
M: come?
V: ha detto “si”?
M: certo che ha detto nsi”…perche lo deve dire lui si??? Perchè comanda luì?
V: allora, perché quelli del civico sono 220 euro
M: amore, tu ne prendi quelli e quelli …
V: ride
M: quelli, quelli, quelli e quelli
V: solo che quelli, quelli arrivano, quelli del servizio civico arrivano dopo un mese e mezzo, due mesi
M: allora, quelli, quelli, quelli, quelli, casa di riposo e quelli che prende la piccolina hai 2000 euro al mese se non vuoi campare così dimmelo tu…(inc.)
V: quali 2000 euro?… Allora mi pielìo…250 me li dà il Sindaco,
M: eh
V: ora 220 del civico
M: eh, più assai sono … Vipera quelli del civico contano e non contano
M: 300 e rotti sono dai …
V: come
M: 300 e rotti sono
V: ah, hanno aumentato?
M: SI
V: si? (rìde) hai visto? mille euro vengo a prendere al mese
M; quanto ?
V: l.000
M: perchè? –
V:  ca 500
M: fammi il conto tu
V: allora, 500
M: quasi 600 li prendi ..quasi 600 le prendi tra il cantiere e il municipio
V: a vìi che cazzo dici ?
M: eh, vabbè dai  eh
V:eh 500 ..
M: e 500 quanto fanno?
V: 500 di M: eh
V: di Martina e sono?
M: mettere.. 500 e 700 quanto fanno?
V: eh..(rìde)…l200
M: 1200.. pìù qualche 600 quanto fanno?
V: a pi mi fai confondere aspe …
M: no non ti confondere, come ti dico io è
V; aspetta
M: sono 1800 euro al mese che prendi… Neanche lo stipendiato dopo 30 anni di  lavoro
V: oh però aspe… Se io non lavorassi bene neanche mi prenderebbero, eh! Amore mio
M: …lavorare bene,..
V:  il culo me lo rompo io
V: sorride….loro ci perdono…..
M: neanche soddisfazione mi vuoi dare. aah? Va bene va bene…non ti preoccupare….. …omissis…
V: perché… Lo sai perchè… Quando io lavoravo alla casa di riposo, l’ assessore (sì riferisce a Giovanni Provenzano) per tenermi là … tutti prendevano 220 euro e a me arrivavano 353 euro… Lo sai che faceva figlio di puttana? Mi faceva fare…firmare pure di più…. (lasciava intendere rispetto a quello che realmente prendeva, ndr) sorride….
M: gioia
V: poi è andata a finire che con una palermitana
M: non dire queste cose per telefono puttana Eva troia, poi ne parliamo cuore mio …omissis…

.-.-.-.

Alle successive ore 10.46, come sancito Giuseppe Maniaci riceveva una telefonata di Giovanni Provenzano il quale gli chiedeva di recarsi al Comune per incontrarlo, verosimilmente per trattare la questione dell’assunzione dell’amante.

A tale richiesta Giuseppe Maniaci rispondeva che sarebbe subito arrivato. Poco più tardi, alle ore 12.25, Pino Maniaci telefonava alla donna. Nella conversazione il giornalista la informava di avere incontrato personalmente Giovanni Provenzano.

Quest’ultimo lo aveva rassicurato sul fatto che l’amante sarebbe rimasta a lavorare nel comune “..già ci ho parlato con Gianlivio lo sa che devi rimanere al comune..”. Giuseppe Maniaci riportava il discorso sul Sindaco Lo Biundo il quale aveva tentato dì opporsi al suo volere per il doppio impiego di Valentina, non sapendo come giustificare il pagamento di entrambi gli stipendi: contratto stipulato per il “servizio civico” e per “i cantieri”.

Il direttore di Telejato confessava non solo di avere imposto al primo cittadino il suo potere decisionale, ma di avere anche preteso la consegna di 50 euro “io ho già telefonato al Sindaco e gli ho detto “ti sei fatto i conti sbagliati” dice “ah così è?” “si così è, come ti dico io…anzi, dove sei?” dice “qua” , “sto venendo che mi devi dare 50 euro l!”… ci sono andato e mi ha dato 50 euro {…]poi appena sono arrivato ha davanti mi ha detto “allora che dobbiamo fare? doppio stipendio?”, ho detto “no, no… ” gli ho detto, “quale cazzo di doppio? triplo!” f…]lo capisci? mettiti il curuzzu (ndr. cuore) in partenza che i soldi li devi uscire lo stesso”… “va bene”, dice “come dici tu”…quindi basta chiuso, chiuso argomento…”.

La conversazione si concludeva con i due indagati che si davano appuntamento presso la stazione ferroviaria di Partinico, luogo designato per la consegna del denaro ricevuto dal Sindaco Lo Biundo e delle sigarette. Si riporta lo stralcio integrale della conversazione d’interesse.

M: MANIACI Giuseppe; V: l’amante

…omìssis…

M: che cosa ?
V: eh…c’è.. Una cosa che…
M: già ci ho parlato con Gianlivio, lo sa che devi rimanere al comune
V: c’è qualcosa che non mi quadra però
M: gioia…già a Gianlivio sono andato ad acchiappare…mi ha detto già era una cosa che si sapeva e me lo aveva detto pure…..
V: ah, io sono arrivata ma qua c’e’ uno parcheggiato con la macchina
M: eh, dove? Alla stazione?
V: alla stazione
…omìssis…
V: eh, che ti stavo dicendo? Ascoltami, ora te lo dico dì presenza perchè ora te lo dico perché è figlio di puttana lui (si riferisce a Provenzano)… Iddu..
M: iddu…
V: seeee
M: nouuu, gioia! No! Non c’era bisogno che me lo dicevi perché già me io aveva detto il Sindaco che l’amante restava al comune
V: lo so questo!
M: il problema era che quello (si riferisce al Sindaco) così i soldi non lì esce … capisci? Io ho già telefonato al Sindaco e gli ho detto “ti sei fatto i conti sbagliati” dice: “ah così è? ” “si così è, come ti dico io…anzi, dove sei? ” dice “qua “, “sto venendo che mi devi dare SO euro!! “… Ci sono andato e mi ha dato 50 euro
V: no perché in pratica m’ o zio Nicola con il Sindaco sono amici …
M: aspetta, te lo dico io non c’ è bisogno di parlare dì presenza, ne parliamo per telefono… Poi appena sono arrivato V ha davanti mi ha detto “allora che dobbiamo fare? Doppio stipendio?”. Ho detto “no. no… e li ho detto, “quale cazzo di doppio? Triplo!”
V: … ahahah
M: lo capisci? Mettiti il curuzzu (ndr. Cuore) in partenza che i soldi li devi uscire lo stesso”… “va bene”, dice “come dici tu”…quindi basta chiuso, chiuso argomento
V: ok
M: è stato lui stesso a telefonare per non tifare andare per tutta la settimana al comune….
V:  ma anche se.. Allora mi ascolti? Anche se, ammettiamo, lui non mi volesse pagare a me, più il Sindaco..
M:  eh …
V: io con con il Sindaco … Non può essere perché quando ero al civico io, io gli altri lavori li facevo, capito?
M: no forse non hai capito… Gioia!
V: perché il civico non paga subito, il civico mandano le mandate in banca, passano 15 giorni, un mese e mezzo, capito?
M: va be lo so, lo so, lo so
V: appunto, quindi io come faccio?
M: L’ importante che è sempre ad avanzare perché poi li prendi, li prendi tutti insieme
V: per forza
M: e ti vai a rinfrescare i cannar ossi, va bene?
V: l’ho capito quello che dici tu….
M: allora, sentimi, io ti sto lasciando le sigarette e i soldi e le scappo e volo
…omissis…
V: lo so lunedi mattina attacco
… omissis…
M: gioia, vieni verso di me… Ci vediamo macchina e macchina, abbasso il finestrino e ti do …
V: ma perché che fa, qua chi c’è?
M: muoviti dai … omìssis … dal minuto 06:29 alla fine della conversazione …

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II Sindaco Salvatore Lo Biundo, convocato dagli investigatori, confermava che le somme a Maniaci e finanche la prosecuzione del rapporto di lavoro (“in nero” per la pulizia degli uffici comunali, e non assumendola col secondo contratto a tempo determinato per “i cantieri”, perché la stessa non era in possesso dei requisiti di legge) con la donna, erano frutto della condotta minatoria di Maniaci, che nel seguito della lettura delle conversazioni intercettate, verrà meglio spiegata.

“Ho conosciuto e avuto rapporti con Giuseppe Maniaci titolare dell’emittente televisiva Telejato di Partinico. I rapporti con il predetto Maniaci raramente sono stati sereni in quanto, frequentemente, lo stesso con ì suoi servizi televisivi ha criticato aspramente e critica il mio operato di Sindaco di Partinico…

Voglio precisare che per effetto dì questi frequenti servizi televisivi mia moglie ha vissuto una grave fase depressiva, ragione per cui abbiamo deciso di non guardare più Telejato, fondamentalmente per mantenere la tranquillità in famiglia… Circa ì rapporti economici con Maniaci voglio dire che presso il comune di Partinico ha prestato attività lavorativa, per un periodo di circa tre mesi, per un servizio civico (ed. contratti di solidarietà) tale donna.

Dopo la scadenza del predetto contratto Maniaci ha insistito affinchè il Comune rinnovasse lo stesso vista la condizione di indigenza e di bisogno della donna, generati oltre che, dalla conflittualità col marito, soprattutto per la presenza di una figlia affetta da grave disabilità. A seguito dì questa richiesta ho spiegato a Maniaci l’impossibilità di rinnovare il contratto, in quanto è prevista una turnazione fra aventi diritto e, dinanzi alla mia opposizione, Maniaci mi ha detto che “dovevamo farla lavorare a tutti ì costi”.

L’unico modo in cui potevamo farla lavorare era quello di autotassarci (unitamente ad altri assessori tra cui certamente Gìanlìvio Provenzano) e fargli svolgere il servizio di pulizie come svolgeva in precedenza”.

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Fine di tutto l’am ba ra dam – intercettazioni comprese, trovato in rete …

Che dire? Alla luce di quanto sopra si direbbe che la storia è sempre la stessa. Magari a ”livelli” diversi … ma gira rigira … la solfa non cambia.

In questo caso è una ”donna” che ha bisogno di lavoro … e Pino Maniaci … gioca, tutte le sue carte … facendo ”leva” a ”chi di dovere” per obbligarli ad assumere la donna in questione, che è la sua amante.

Qui stiamo parlando di livelli bassi, molto bassi!  Richieste di 50 euro … di sigarette …  fa persin ”pena” leggere ‘sta roba!

Chissà se ‘sta signora ama Pino Maniaci? Ho visto il giornalista in questione più volte durante cortei a Palermo e a Cinisi … e non si può certo definire un ”adone”! Oppure questa Signora se si è solo aggrappata a ”qualcuno” che può darle una mano? Un ”qualcuno” che tra l’altro ‘milita’ da quella che è considerata da molti la  ”parte giusta”?

Pino Maniaci dal canto suo si sente ”potente” … l’uomo ”arrivato” che usa il ”suo potere giornalistico” … al solo fine di portarsi a letto una donna molto più giovane di lui!

Secondo me … chi ha assunto la donna lo ha fatto più a scopo umanitario, che in seguito alle ”presunte” minacce di Pino Maniaci!

E’ lo stesso Pino …  che ”vende” alla donna in questione il proprio presunto ”potere” … al solo scopo di farsi bello con lei … e portarsela a letto!

Che squallore … ma dove siamo arrivati?  Se l’economia non decolla … le pulsioni ”umane” ci trascineranno sempre più nel fango!

Alla prossima

Elena