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Il calcolo biliare ci mancava proprio …

Dato che noialtri non ci facciamo mai mancar nulla …  Ecco qui alcune informazioni/delucidazioni sulla calcolosi biliare …CDR658899-571

COS’È? – È una malattia caratterizzata dalla formazione di calcoli all’interno della colecisti. In alcuni casi i calcoli si possono spostare all’interno della via biliare principale (coledoco). l coledoco è un tubicino lungo circa sei centimetri, per un calibro medio di 5-7 mm, deputato al trasporto della bile e dei succhi pancreatici verso l’intestino. Il coledoco, infatti, si apre nel lume della seconda metà del duodeno,  riversando il proprio contenuto in questo tratto iniziale di intestino tenue. Superiormente, il coledoco rappresenta la continuazione del dotto epatico comune; stiamo quindi parlando di due segmenti contigui di un canale unitario, che prende il nome di coledoco nel momento in cui il dotto cistico, proveniente dalla cistifellea, si fonde con quello epatico proveniente da fegato. Per questo motivo il coledoco è noto anche come dotto biliare comune. Per quanto riguarda le condizioni patologiche a carico del coledoco, particolarmente comuni sono i disturbi ostruttivi legati alla presenza di un calcolo formatosi in sede o proveniente dalla colecisti. Tale condizione, nota come coledocolitiasi, si accompagna tipicamente ad ittero (colorazione giallastra della cute e delle sclere oculari), urine scure e feci pallide; in questi casi, la concomitante presenza di febbre e brividi suggerisce complicazioni di natura infettiva (colangite ascendente). Di incidenza assai più limitata sono invece le alterazioni anatomiche congenite del coledoco, come dilatazioni od atresie, e le neoplasie in situ. I calcoli di colesterolo sono i più comuni (85% dei calcoli) nel mondo occidentale.  Più rari sono i calcoli pigmentari, costituiti da cristalli di bilirubina e calcio.

COME SI RICONOSCE? – Due terzi circa dei soggetti portatori di calcoli non hanno alcun sintomo e disturbo. Il gonfiore, la cattiva digestione, il peso allo stomaco, le eruttazioni, talvolta presenti in queste persone, non sono di solito correlati ai calcoli e spesso persistono o addirittura si aggravano dopo l’intervento di colecistectomia (Asportazione della cistifellea).

La colica biliare è il sintomo più comune: essa si manifesta con dolore a insorgenza improvvisa, spesso notturna, piuttosto intenso, crampiforme localizzato nella parte alta dell’addome, irradiato verso il fianco destro e il dorso. L’indicazione al trattamento chirurgico si pone proprio quando compaiono le coliche biliari. Se i calcoli migrano nel coledoco – dotto biliare comune –  si possono determinare ittero ostruttivo (colorazione gialla della cute), colangite acuta (°), pancreatite acuta.

La diagnosi si effettua con l’ecografia, con la tomografia assiale computerizzata (TAC) o con uno SCAN.  Nei casi di calcolosi difficile da diagnosticare (ad es. calcoli piccoli nel coledoco) ci si avvale di sofisticate metodiche d’immagine (colangio-risonanza magnetica) o colangiografia retrograda transpapillare (ERCP).

CHI SI AMMALA? – La calcolosi biliare è una patologia molto diffusa nei paesi socioeconomicamente sviluppati. In Italia si calcola che circa 3-4 milioni di persone siano portatrici di calcoli o siano già stati sottoposti a intervento chirurgico di asportazione della colecisti. La presenza di bile soprasatura di colesterolo (bile litogena) fa sì che questa sostanza precipiti creando fango biliare e microcristalli all’interno della colecisti, che nel tempo tendono a calcificare con formazione di calcoli. Ciò avviene più facilmente se la colecisti presenta disturbi della sua attività contrattile. La rapida perdita di peso, a seguito di diete dimagranti troppo spinte, può essere un fattore precipitante.

COME SI CURA? – Il trattamento da preferire è la colecistectomia (l’asportazione della colecisti). Nella grande maggioranza dei casi, l’intervento viene effettuato per via laparoscopica, eseguendo solo tre piccoli tagli sull’addome del paziente, con un tempo di degenza molto breve. (Fatto!)

Spyglass3Quando i calcoli invece migrano dalla colecisti al coledoco, ostruendo il passaggio della bile nell’intestino e provocano un colorito giallo della pelle denominato “ittero”. Anche in questo caso è possibile evitare l’apertura dell’addome. Infatti i calcoli del coledoco si possono asportare con un sottile apparecchio endoscopico del diametro di un maccherone che si introduce attraverso la bocca (Colangio Pancreatografia Retrograda Perorale “ERCP” con Papillo-sfinterotomia endoscopica ed estrazione dei calcoli). (Fatto!)

Bene adesso il calcolo è stato rimosso … il colorito torna ”rosa” e … la vita continua!

Alla prossima

Elena

 

 

(°) La colangite acuta o colangite ascendente (o, talvolta, semplicemente colangite, dal greco chol, bile + Ang, conca + itis, infiammazione) è una infezione del dotto biliare solitamente causata da batteri che provengono dalla dalla sua confluenza nel duodeno – la prima parte dell’intestino tenue. Ciò tende a verificarsi se il dotto biliare è già parzialmente ostruito da calcoli biliari.  La colangite può essere pericolosa per la vita ed è considerato un’emergenza medica.I sintomi caratteristici comprendono ittero, febbre, dolori addominali e, nei casi più gravi, bassa pressione sanguigna e stato confusionale . Il trattamento iniziale è costituito dalla somministrazione di fluidi per via endovenosa e di antibiotici,  ma vi è spesso un problema di fondo (come la presenza di calcoli biliari o il restringimento del dotto biliare) che rende necessario eseguire ulteriori esami e trattamenti, solitamente tramite procedura endoscopica.