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FB e la logica misteriosa delle ”intelligenze artificiali” …

Che spettacolo che è FB!

Stamattina, all’ennesimo post che incrociavo di cagnolini viziati, nel caso in oggetto si tratta di un barboncino bianco imboccato con la forchetta dalla proprietaria, ho messo come risposta sulla pagina di questo mio contatto, la foto sotto riportata, senza nessun commento.

Ovviamente la foto in questione aveva come scopo il tentar di mettere in evidenza il comportamento, esageratamente sdolcinato, che molti hanno nei confronti degli animali rispetto ai bambini.

Premetto che ho un cane ed un gatto e che li amo moltissimo, ma ciò non toglie che non possiamo mettere tutto sullo stesso piano.

Ebbene … mi sono stupita moltissimo, quando, dopo pochi secondi FB segnalava una violazione da parte mia e mi oscurava il post! A ‘sto punto non ho resistito, ho fatto uno screenshot del loro messaggio e lo pubblico qui!

Quando si parla del pericolo dell ”intelligenza artificiale” … mah …

Secondo voi questa è da considerarsi una foto pornografica e che per tale motivo non deve circolare? 🙁

Alla prossima

Elena

Processionarie in giardino … che guaio! 

Giorni fa abbiamo realizzato, con orrore,  che un altro nido di processionarie è saldamento ancorato sul cedro che si trova davanti al nostro balcone.

E’ il terzo nido con cui abbiamo a che fare quest’anno. Il primi due li abbiamo tolti abbastanza facilmente in quanto non troppo lontani da terra, ma questo è proprio impossibile visto che è su un rametto in alto in alto … alla punta estrema dell’albero.  

Che cosa sono le processionarie? Credo che tutti le conoscano ma meglio precisare di che cosa stiamo parlando, per meglio capire la faccenda.

Nido di processionarie prossime ad uscire …

La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) è un insetto che abita sui pini, sugli abeti e sui cedri e può diventare una piaga vera e propria. 

Oltre ai problemi che crea agli alberi, le larve si nutrono infatti degli aghi dei pini indebolendo la pianta e rendendola vulnerabile ad attacchi come funghi, cocciniglie, blastofagi …  ma, non divaghiamo e concentriamoci sulle processionarie.

Le processionarie sono dei lepidotteri che provocano orticaria e reazioni cutanee allergiche gravissime sia per noi umani che per gli animali. I peli, chiamati tricomi, che ricoprono la processionaria del pino, sono urticanti non solo per contatto diretto ma anche quando il vento che li sparge in giro. 

Sono pericolosi in particolare per bambini e animali che, essendo per natura curiosi,  corrono un rischio più elevato di entrare in contatto con la processionaria. Se un cane ingerisce o ha un contatto diretto con le processionarie quasi sempre muore tra atroci dolori. 

Cane la cui lingua è necrotizzata a causa di contatto con processionarie.

La processionaria del pino scende quando il clima diventa caldo e si avvicina la primavera, vale a dire, tra febbraio ed aprile. È allora che le vediamo sfilare una dietro l’altra come se si trattasse di una processione, ed è proprio da questo fatto che deriva il loro nome, e … dove vanno questi mostri? 

Ecco i mostricciattoli pericolosi in processione … 🙁

Vanno ad infilarsi sotto terra in attesa di diventare crisalidi e di uscire poi come farfalle notturne, che vivranno solo due giorni con l’unico obiettivo di accoppiarsi e volare nuovamente sui pini che si trovano lì attorno dove ogni farfalla depositerà qualche cosa come circa 300 uova. Immaginatevi il disastro! 

Ora i sistemi per eliminare i nidi sono tanti, il più semplice è meccanico. Con una cesoia si taglia il ramo che contiene il nido, una volta tolto dall’albero con cautela lo si mette sul terreno, lo si cosparge di una sostanza infiammabile e gli si dà fuoco, uccidendo in tal modo i bruchi. Noi questo lo abbiamo già fatto con due nidi.  Adesso però questo nuovo nido è irraggiungibile e, data l’altezza,  la faccenda diventa più complicata. 

Uno dei sistemi più utilizzati nel caso non si possano raggiungere è quello della ‘’trappola’’.

Questa è la trappola che abbiamo messo sperando funzioni.

Ricapitoliamo, le processionarie, dopo esser uscite dal nido, quando le temperature si fanno più miti, scendono in processione e si infilano sotto terra La trappola consiste quindi in un collare che si mette attorno all’albero, il collare blocca la discesa a terra e costringe le processionarie in una sorta di ‘’tonnara’’ che le condurrà in un contenitore contenente della terra dove, credendosi al sicuro, si infileranno in attesa di diventare crisalidi e poi farfalle.

Ciclo vitale delle processionarie.

Invece una volta entrate tutte lì dentro noi ‘’furbetti’’ potremmo distruggere più facilmente.

Non è questione di ‘’cattiveria’’ sono veramente degli animali nocivi. Il fatto è che noialtri ‘’umani’’ abbiamo incasinato tutto l’esistente.

Ci sarà pure un motivo per cui le processionarie la stanno facendo da padrone no? Dato che sono cocciuta di natura, mi sono messa a leggere in giro un pò di informazioni in proposito e, secondo la maggioranza degli studiosi, si direbbe il fenomeno sia legato all’innalzamento delle temperature, che al di là di tutte le considerazioni sulle cicliche variazioni atmosferiche del Pianeta, è anche dovuto, cosa ormai acclarata, al nostro inquinamento. 

Questi animali vivono sulle conifere, tutti sappiamo che le conifere sono alberi che vegetano meglio in montagna, dove le temperature invernali sono notoriamente basse per un lungo periodo.  Quindi il freddo stesso ha mantenuto per anni la popolazione delle processionarie sotto controllo. Oggi, evidentemente, il freddo che fa non è più sufficiente per uccidere le larve. 

Credo però che un altro elemento sia responsabile della sovrapopolazione delle processionarie, e cioè la mancanza di nemici naturali.

Sapete quali sono i loro principali nemici? Le cinciarelle! Le tenere cinciarelle sono infatti immuni al veleno di questi mostri e le mangiano con voracità. Il dramma è che di cinciarelle ce ne sono sempre di meno. E sapete perché? Perché quei ‘’maiali volanti’’ delle gazze, delle ghiandaie e dei corvi le stanno decimando!

Eccole qui le tenere cinciarelle, nemiche agguerrite delle processionarie.

Purtroppo i corvidi di cui fanno parte appunto le gazze, le nocciolaie, le ghiandaie, il corvo imperiale il corvo comune e lo storno, sono golosi delle uova degli altri uccellini!  Quindi … va da se che il numero di quei gentili piccoli uccelletti diminuisca a vista d’occhio.

Corvo, Ghiandaia, Gazza. Quelli che chiamo i ”maiali volanti” … 🙁

Un tempo i contadini uccidevano i corvidi lasciando vivere le rondini, i passeracei e gli uccelli insettivori che si nutrivano appunto degli insetti dannosi all’agricoltura. 

Oggi purtroppo le campagne sono praticamente disabitate, le lavorazioni  agricole sono così ‘’snaturate’’ rispetto ad un tempo che un contadino da solo si occupa di estensioni immense ma perde il contatto con le piccole realtà. E poi gli anticrittogamici chimici la fanno da padrone. 

Addirittura molti ‘’umani’’ hanno distrutto i nidi delle rondini in quanto ‘’sporcano’’.  Noi ‘’umani’’’ abbiamo sistematicamente eliminato anche i pacifici colombi perchè ‘’sporcavano’’ le nostre belle città e ora nelle nostre città ci vivono corvi di dimensioni inquietanti e il canto degli uccellini si fa sempre più raro … e sempre in ore più strane. 

Nemmeno i cacciatori uccidono i corvidi che sono talmente cattivi da mangiare che non sono appetibili. Quindi questi animali non hanno praticamente nemici naturali. 

E tutti sappiamo che, senza nemici naturali, molti animali nocivi prosperano.

Morale? Morale il creatore del Mondo doveva essere un ‘’sadico’’! Perché da che mondo è mondo la vita di qualcuno è legata, se va bene, allo sfruttamento di qualcun altro … se va male alla sua morte! 

Che fare? Mah … 

Alla prossima

Elena 

Attilio Fontana e la salvaguardia della ‘’razza bianca’’ …

Il candidato del centro destra alla Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha espressamente detto di voler ‘’salvaguardare la razza bianca’’ e  per giustificarsi ha anche detto che tale termine è usato nella Costituzione.
La parola ‘’razza’’ nella Costituzione Italiana era stata messa dai padri costituenti, perchè all’epoca quella era la maniera ‘’sbagliata’’ in cui si classificavano gli esseri ‘’umani’’ – visto che all’epoca il DNA non si sapeva neppure cosa fosse.

La-differenza-genetica-all’interno-della-specie-umana-è-inferiore-a-quella-che-si-osserva-in-altri-animali
Comunque quella distinzione era stata messa proprio per evidenziare che tutte le razze/stirpi avrebbero dovuto essere considerata uguali.

Oggi ne capiamo bene il motivo no?
Il mondo usciva da una guerra caratterizzata dalla carneficina fatta da quel pazzo di Hitler nei confronti degli ebrei. Carneficina fatta per pure questioni ‘’economiche’’ ma coperta ipocritamente da questioni ‘’razziali’’!

Citiamo per memoria l’articolo della Costituzione:Art. 3 – comma 1 della Costituzione – Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Quindi significa che, secondo la nostra illuminata Costituzione, pur con le conoscenze limitate di ‘’allora’’ dovevamo esser considerati tutti ‘’uguali’’! Questo era il ‘’concetto’’ dei padri costituenti all’epoca della stesura del documento e questo il concetto che deve rimanere oggi  e che bisogna esser capaci di ‘’leggere’’ in chiave moderna!

Oggi possiamo parlare di ‘’razze’’ solo per cani, gatti e cavalli e NON per noialtri!

Alla prossima
Elena

IL MIO GRANDE AMICO BLACK …

Black arrivò nella nostra vita a fine novembre del 2000. Socrate il nostro Rhodesian Ridgback era mancato il mese prime. Dopo sei mesi di cure,  di speranze rivelatesi inutili contro il mostro ”neospora”! Una sorta di mutazione genetica della ”Toxoplasmosi Gondi” , studiata negli USA perché fa abortire le mucche, e che pare abbia come portatori veicolari i cani. Questo mostro attacca le protezioni nervose e se queste cedono, non c’è scampo per l’animale ”portatore” … una volta riuscito a vincere le fasce protettrici del sistema nervoso … si espande, entra nel cervello, si riproduce ed inizia a fare uno sfacelo. In breve tempo, quello che era uno splendido cane sano e possente diventa una sorta di larva ripiegata su se stessa.

Ma non voglio parlare del dolore per la perdita di Socrate adesso, bensì dell’arrivo di questo nuovo ”amico” a quattro zampe.

Tutto ebbe inizio con una sorta di ”tam tam”  tra veterinari , questo ”tam tam” raggiunse Annamaria, la nostra veterinaria che, conoscendo le condizioni in cui eravamo dopo la perdita di Socrate, ci telefonò.

Risposi io al telefono e dopo qualche convenevole raggiunse subito il punto.  Mi disse – Ho un problema! Dimmi di cosa si tratta – le risposi.

E fu così che iniziò a parlarmi di questo pastore tedesco … un maschio di un anno destinato ad essere abbattuto perché il proprietario non lo poteva più tenere e nessuno lo voleva …

Eravamo alla fine di novembre, prossimi al Natale, istintivamente le risposi – ok portamelo! Un anno di vita è troppo poco per morire e poi proprio a Natale!

Ed ecco arrivare, il giorno dopo, il proprietario con il cane.

Un tizio alto … magrissimo … con un cane altrettanto alto e magrissimo che, di pastore tedesco, aveva giusto i colori. Per il resto era una sorta di cane lupo troppo cresciuto.

Il signore in questione stette giusto qualche minuto e se ne andò via lasciandoci il cane.  Black, quello era il suo nome, rimase tre giorni  in giardino davanti al cancello ad aspettarlo, senza né bere … né mangiare.

Noi avevamo anche Mida, un’ impertinente bastardina somigliante vagamente ad un”pointer”, nera e sterilizzata, che soffriva anche lei la mancanza di Socrate. Ma … neppure la sua presenza riusciva a tranquillizzare l’inquieto Black.

Il terzo giorno mentre, seduta sui gradini dell’ingresso,  lo stavo osservando preoccupata, si voltò verso di me, mi guardò diritto negli occhi per quello che mi parse un’eternità … era impressionante quello sguardo … un pozzo in cui si leggeva di tutto!  Con quegli occhi valutava e chiedeva … E da quel giorno divenne il MIO cane!

Black era sempre con me. Se lavoravo in giardino si sedeva al mio fianco. Se leggevo un libro in casa lui era con me. Se stiravo era ai miei piedi. Se guardavo la televisione la guardava con me. Se uscivo di casa mi aspettava davanti al cancello.

Se era in auto con me ed io parcheggiavo ed uscivo dall’auto per fare una commissione … lo ritrovavo al posto di guida!

Se mi assentavo per qualche giorno entrava in ”depressione”. Non sto scherzando, si deprimeva davvero. Restava mogio mogio, coricato per quasi tutto il tempo per ritornare il buontempone che era quando tornavo in circolazione.

Era un ”evasore” nato. In casa, lo avevamo soprannominato ”Mago Hudini”! Black si era innamorato di Dea la cagna-lupa dei nostri vicini e cercava in tutti i modi di andarla a trovare.

Per farlo scavava dei passaggi simili a trincee sotto la recinzione del confine, oppure se era in ”vena” la saltava! Una volta riuscì a ”mangiare” letteralmente la rete e passare dall’altra parte, nonostante indossasse il collare d’Elisabetta, cosa necessaria dopo aver subito un intervento di asportazione degli ”speroni” che lo infastidivano.

Tra l’altro dopo un solo paio di giorni dall’intervento di punti non ne aveva più! Li aveva mangiati tutti, nonostante il collare! Ricordo che Annamaria, quando lo portai disperata perché le ferite si erano riaperte, mi disse: ”Ma guarda … in fondo ha fatto un bel lavoro! Li ha tolti meglio di quanto avrei fatto io”! Andammo avanti con cicatrene e fasce elastiche per una settimana, e poi un po’ per volta guarì.

Per evitar di andarlo a pescare praticamente tutti i giorni dalla sua ”innamorata”, siamo stati costretti a mettere una recinzione elettrificata. Come quella per le mucche ed i cavalli. Dopo aver subito un paio di scosse sul naso umido … ed essere stato nascosto un pomeriggio dietro di bombolone del gas, siamo riusciti a tenerlo sotto controllo.

Quando andava dai vicini … ed Adriana, la proprietaria di Dea, vedendolo arrivare di gran carriere, faceva entrare Dea in casa. Lui frustrato … le rubava tutto quello che trovava e lo portava da noi. Quindi coperta di Dea … giochi del cane …  compreso il bucato steso … un giorno dovetti tornare da Adriana con un paio di mutande di suo marito, scusandomi …

044[2]Comunque dopo essersi preso un paio di scosse leggere … gli approcci tra i due cani si limitarono a corse forsennate su è giù per il confine.

Era ”argento vivo” … sempre di corsa … sempre a tendere agguati alla postina. Insomma uno che teneva il suo spazio.

Eppure non c’era nulla per me di più rilassante che guardarlo. Black era capace di sostenere lo sguardo come nemmeno una persona sa fare … e dentro quegli occhi c’era solo un enorme, smisurato pozzo d’amore!

Da oggi pomeriggio – ore 16.40 – Black non c’è più! Lo abbiamo portato dal veterinario Antonio ed io.

Era una decisione che è maturata nel tempo … abbiamo aspettato fino all’ultimo … ma poi abbiamo deciso che per il suo bene non era più giusto andare avanti così.

Black prendeva antibiotici da 4 anni. Aveva una malattia auto-immune tipica dei pastori tedeschi, anche se per ironia della sorte lui di pastore tedesco aveva proprio nulla. Reggeva benissimo l’antibiotico, era forte come un toro, ed i campioni di sangue erano nella norma. Il suo problema erano gli appiombi posteriori … non ne aveva più il controllo … e la zampa posteriore destra non lo reggeva più. Questo si è tradotto, inizialmente, nel cadere dalle scale e poi, un po’ per volta, faticare sempre di più ad alzarsi … fino a ieri sera che ha mangiato praticamente imboccato da me, perché non riusciva a star ritto davanti alla ciotola.

Oggi, (19 novembre) il suo ultimo giorno di vita, è stata una bella giornata di sole … siamo ancora riusciti a fare,  in tarda mattinata una passeggiata in giardino,  senza nemmeno strisciare troppo le zampe, poi gli ho aperto il cancello affinché facesse pipì contro l’albero davanti a casa,  cosa che amava in modo particolare.  Dopo pranzo siamo stati assieme, io sul divano a leggere mentre lui ronfava felicemente sul tappeto di fianco a me.

Abbiamo cercato di passare la giornata fino alle quattro del pomeriggio il più normalmente possibile …

Lui aveva una fiducia cieca in me … e quando Antonio lo ha sollevato per metterlo in auto sapeva di andare a fare una delle tante visite dal veterinario … e che sarebbe andato tutto come al solito.

In realtà non è andata affatto come al ”solito”.

Dopo avergli rasato la zampa anteriore, cosa che Black ha controllato con grande interesse, mentre lo abbracciavo, coccolavo e tranquillizzavo,  la veterinaria ha inserito il catetere nella vena, dopo di che ha inserito la siringa e iniettata una massiccia dose di anestesia che lo ha addormentato nel giro di pochi secondi. Quando l’ho sentito rilassarsi e lasciarsi andare, ho continuato a tenerlo stretto vicino a me …  la veterinaria ci ha ulteriormente chiesto conferma per la seconda dose, quella letale che avrebbe fermato il cuore. Alla nostra affermazione, ha eseguito!

Sono convinta che non abbia sofferto assolutamente e, onestamente, se potessi scegliere, vorrei morire così anche io.

Ma il ”male al cuore” che ho da quel momento è difficile da spiegare. Vorrei che fosse ancora qui attorno, non posso immaginare di non vederlo domattina.

Erano anni che, come uscivo dalla camera da letto, lui coricato sulla sua cuccia in sala, sveglio come un grillo, mi aspettava … mi guardava come per chiedermi: ”Tutto ok? Dormito bene”? Mi inginocchiavo vicino a lui e ci regalavamo un po’ di coccole, lo strapazzavo un po’ e lui mi mordicchiava la mano … dopo di che gli aprivo lo porta della veranda per farlo andare in giardino… ed iniziava la nostra giornata.

Quindici anni passati assieme … Mi manchi già i tantissimo amico mio dolce …

Vai in cielo assieme a Blitz, Socrate, Mida, tutti ”pezzi di cuore” che nell’arco di una vita si sono staccati … Oggi un altro pezzo …  ‘grande come una casa’ se ne è andato.

I cani ci regalano sempre molto molto di più di quello che noi diamo loro.

Quel maledetto ”orologio” continua ad andare avanti inesorabilmente …

 

 

Alla prossima

 

Elena