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Pier Camillo Davigo … e le ”malelingue” …

Prima di parlare del ”caso specifico” di questi giorni, vorrei tentare di fare, serenamente,  il punto sulla situazione delle ”correnti” nella Magistratura italiana.  

I magistrati sono persone come tutti gli altri – con una cultura e preparazione giuridica decisamente più alta di noi ”comuni” cittadini – ma hanno delle idee ed opinioni come tutti i cittadini italiani.

Tutti sappiamo che esistono ”correnti” in Magistratura, queste ‘correnti’ non sono certo dei partiti, ma in queste correnti i magistrati si riconoscono.

Per cercare di capire del perché esistono ”le correnti” … bisognerebbe tornare indietro al periodo della Costituente e alla Costituzione, che hanno riorganizzato completamente  nel 1948, la ”magistratura repubblicana” , così come la conosciamo noialtri, nati dopo il fascismo.  Dopo il fascio infatti per la prima volta finalmente la Magistratura era ”autonoma e indipendente”!

Era quasi naturale che una magistratura, che fino a quel momento aveva dovuto dipendere in tutto e per tutto dal Governo,  iniziasse a discutere al proprio interno per capire come comportarsi … dove collocarsi.

Ci hanno messo un sacco di tempo a discutere,  La Corte costituzionale infatti è nata solo nel 1956 mentre il Csm (Consiglio Superiore della Magistratura) solo nel 1958!  Non erano …  e non sono ancora tutti in ”sintonia”!

Vediamo le due più importanti: Magistratura democratica (progressista) e Magistratura indipendente (conservatrice), sono nate nel 1964, in concomitanza con i primi arrivi in magistratura, di giovani ”cresciuti” con la Costituzione in mano!

Giovani e vecchi, avevano e forse hanno tuttora ”visioni diverse” secondo l’evoluzione della società esterna. Queste visioni diverse non potevano non riflettersi in ”chi” doveva giudicare.

Avevano aderito a Magistratura indipendente, prevalentemente i più anziani, convinti che la legge andasse soprattutto ”applicata”, mentre i più giovani, erano convinti dell’ ”interpretazione della norma” .  I più giovani non potevano certo non tener conto dell’evoluzione dei diritti … per cui si sentirono più vicini  a Magistratura Democratica.

Torniamo ora al caso di questi giorni, sulle affermazioni di Pier Camillo Davigo:  ”Non hanno smesso di rubare, hanno solo smesso di vergognarsi”!  Affermazioni che, se non avessero avuto tutto il clamore mediatico che giornalisti e rete si sono affannati a creare,  sarebbero parse del tutto normali, dette ad esempio da un semplice cittadino. Ma,  visto che a dirle è stato un ”magistrato” ecco che sono state ”strumentalizzate” e ”cavalcate” politicamente alla grande.

Comunque noi, tanto per cercar di capire, vediamo un po’ chi è questo Signore:  Davigo si è laureato in giurisprudenza a Genova, ed è entrato in magistratura nel 1978. Ha iniziato la sua carriera come giudice presso il Tribunale di Vigevano, poi dal 1981 è diventato Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, dove si è occupato prevalentemente di reati finanziari, societari e contro la Pubblica Amministrazione. In questo contesto ha fatto parte, nei primi anni novanta, del Pool Mani Pulite, insieme ai colleghi Antonio Di Pietro, Francesco Saverio Borrelli, Gerardo D’Ambrosio, Ilda Boccassini, Gherardo  Colombo, Francesco Greco, Tiziana Parenti e Armando Spataro. E’ stato eletto nel parlamentino dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), nella corrente di ”Magistratura Indipendente” Successivamente è divenuto Consigliere della Corte d’appello di Milano. Dal 2005 ricopre il ruolo di Consigliere alla Corte Suprema di Cassazione.

iuPier Camillo Davigo

Per conoscenza ecco qui le attuali ”correnti” in Magistratura – prese pedestremente da Wikipedia – ma rendono bene l’idea per noi digiuni sull’argomento:

Magistratura Democratica (sinistra)
Unità per la Costituzione (centro)
Magistratura Indipendente (destra)
Movimento per la giustizia (verdi – Articolo 3 – sinistra)

D’altronde il mondo si ”evolve” e le cose cambiano … bisogna stare al passo con i tempi, solo i posteri sapranno dare delle risposte. Io non sono certo in grado di giudicare.

Alla prossima

 

Elena