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La Scozia e … la Brexit.

Ieri, un commento su un mio post relativo alla Brexit su fb, mi ha fatto riflettere sull’insofferenza della Scozia nei confronti degli inglesi.
Un’ insofferenza che ha radici ben lontane e profonde. Non possiamo certo dire che Inglesi e Scozzesi siano mai stati‘’pappa e ciccia’’! Anzi!
Il loro rapporto si potrebbe, beceramente, sintetizzare in questo modo: gli scozzesi volevano regnare su Scozia, Irlanda e Inghilterra, gli inglesi anche. Punto!
Tutta la ‘’menata’’ delle religioni trova il tempo che trova, il succo del discorso era ovviamente potere, territori, eserciti e quattrini.
Grazie al fatto che gli scozzesi non fossero un ‘’popolo compatto’’ , ma che avessero bensì una struttura a clan e che in più si combattevano tra loro, permise agli inglesi di riuscire a tenerli a bada per un bel pò di tempo, favorendo l’ascesa al potere di ‘’re burattini’’ a loro fedeli, come nel caso del Re Balliol verso il 1300.
Il Clan dei Bruce però, voleva salire, a sua volta, al potere e quindi si alleò con gli inglesi per poterlo spodestare. Gli inglesi aiutarono i Bruce ma, una volta sconfitto il clan dei Balliol, invece che i Bruce al potere salì Edoardo I d’Inghilterra che inglobò la Scozia all’Inghilterra.
Ovvio che ai ‘’Bruce’’ ‘sta faccenda fece girare le scatole non poco, ecco che quindi iniziarono le guerre di indipendenza scozzesi, dal 1296 al 1357, 61 anni di guerriglie, con a capo il mitico William Wallace! Chi non ha visto Braveheart di Mel Gibson? Tutti no? Quindi inutile soffermarci sull’argomento.
Per un pò gli scozzesi, con l’aiuto dei francesi, che non hanno mai amato gli inglesi, governarono su entrambi i regni.
Dal 1603 le corone scozzesi e inglesi furono riunite sotto gli Stuart, ma questa unificazione segnò l’inizio di tumulti e ribellioni da parte inglese.
L’insofferenza verso gli Stuart portò alla “Gloriosa Rivoluzione” del 1688 che terminò con la deposizione e l’esilio di Giacomo II Stuart che venne spodestato da Guglielmo d’Orange che diventò poi Guglielmo II d’Inghilterra.
Giacomo II Stuart fu l’ultimo re cattolico sul trono dei ‘’Tre Regni’’ (Scozia, Irlanda, Inghilterra).
Le privazioni politiche e territoriali imposte agli scozzesi dagli inglesi portarono alla nascita di un movimento d’opposizione, il Movimento Giacobita, (dal latino Jacob – Giacomo) la cui missione era quella di riportare in Scozia il legittimo sovrano, esiliato dopo la ‘’Gloriosa Rivoluzione’’. La battaglia venne combattuta il 16 aprile del 1746 a Culloden, nei pressi di Inverness nelle Highlands Scozzesi.

la battaglia di Culloden

la battaglia di Culloden

Lo scontro si concluse con la sconfitta dell’esercito scozzese di Edoardo Stuart e la vittoria delle truppe inglesi guidate dal Duca di Cumberland.
Culloden sancì la fine del sogno di una Scozia indipendente dall’Inghilterra e con essa le aspirazioni del casato degli Stuart per la riconquista del trono inglese.
L’esito disastroso della battaglia sancì anche la fine della civiltà Gaelica delle Highlands e con essa molte delle tradizioni scozzesi.
Tra i vari soprusi gli inglesi rubarono la ‘’pietra del destino’’, impedirono di utilizzare la bandiera scozzese (croce decussata bianca su campo azzurro) ed impedirono l’utilizzo del Kilt.

Parliamo della ‘’pietra del destino’’ …
Una via di mezzo tra miti celtici e racconti religiosi.
Per ‘’Stone of Destiny’’ o ‘’Stone of Scone’’ oppure ancora ‘’Coronation Stone’’ si intende un grande masso grossolanamente squadrato di arenaria rossa, una specie di parallelepipedo, dai profondi significati simbolici.
Si trovava originariamente in un monastero, oggi scomparso, a Scone, piccolo villaggio della Scozia centrale. Era la pietra sulla quale furono incoronati tutti i re scozzesi. Successivamente, quando nel 1296 la Scozia venne annessa al Regno Unito, il re Edoardo I prese la pietra e la portò a Londra dove venne inglobata nel Trono Inglese dell’incoronazione.

Trono ligneo dell'incoronazione inglese con incorporata la ''pietra del destino'' scozzese

Trono ligneo dell’incoronazione inglese con incorporata la ”pietra del destino” scozzese

La pietra ha fatto ritorno in Scozia solo nel 1996, dopo una decisione maturata in conseguenza al crescente dissenso tra gli Scozzesi riguardo il loro insignificante numero nel parlamento inglese. Per calmare le acque gli inglesi hanno stabilito che la pietra rimanga in Scozia, dove è attualmente conservata all’interno del Castello di Edimburgo, nella Sala dei Gioielli della Corona scozzese. I turisti la possono vedere ma non fotografare, anche perché nella stessa sala ci sono i gioielli della corona e, non si sa mai …
Si è convenuto che la pietra verrà riportata a Londra soltanto in occasione delle incoronazioni. Dato la longevità di Elisabetta II abbiamo tempo per il trasporto.
Insomma gli inglesi hanno rubato agli scozzesi questa famosa pietra e se la sono messa sotto il ‘’sedere’’. Tanto per far capire a questi ultimi qual’era e qual’è il loro posto.

Bandiera scozzese o bandiera di Sant’Andrea
Spendiamo qui due parole sulla bandiera scozzese. La leggenda vuole che Re Angus II, che aveva radunato a sé le tribù degli Scoti e dei Piti, per combattere contro gli Angli, ad un certo punto le sue truppe si trovarono accerchiate dagli Angli e la vittoria di questi ultimi era data per scontata. Durante la tregua della notte, Re Angus si mise pregare, quando si addormentò nel sogno gli apparve Sant’ Andrea, martirizzato sulla croce, ma che gli assicurò la vittoria.
La mattina dopo le nuvole nel cielo formavano una sorta di X bianca. Questo segno e il sogno miracoloso, raccontato di bocca in bocca, incoraggiò le tribù scozzesi, già probabilmente sotto droghe stimolanti dell’epoca, in compenso spaventò gli Angli che, impauriti, non trovarono la forza di combattere, assicurando la vittoria agli Scoti.
Da quel giorno la Scozia adottò la bandiera con la croce bianca decussata in campo azzurro e non l’avrebbe mai più cambiata.

Bandiera scozzese. Croce bianca decussata su fondo azzurro.

Bandiera scozzese. Croce bianca decussata su fondo azzurro.

Dato però che la Scozia NON è una nazione sovrana, ma fa parte del Regno Unito, l’uso della bandiera scozzese, nelle manifestazioni ufficiali è stato loro proibito. Quindi, la bandiera degli scozzesi, volenti o nolenti, è la Union Jack.

Kilt …
Visto che abbiamo parlato della pietra del destino e della bandiera, non possiamo certo esimerci di parlare di un altro ‘’simbolo’’ scozzese: il Kilt!
Chi di noi signore non ha sospirato guardando Sean Connery, elegantissimo con il suo kilt da cerimonia? Spendiamo quindi due parole anche su questo affascinante ‘’capo di vestiario’’ da non chiamare , per carità, gonna’’ in presenza di uno scozzese.
Originariamente si trattava di una spessa coperta che serviva agli uomini nelle Highland per difendersi dal freddo. Veniva drappeggiato attorno al corpo in maniere differenti a seconda della libertà di movimento che si voleva ottenere e del freddo che c’era.
Se si dovevano guardare le pecore, lo si teneva tutto attorno al corpo in modo da esser riparati e stare al caldo, viceversa, se si dovevano ‘’menare le mani’’ lo si piegava e lo si fermava attorno alla vita con uno spesso cinturone.

la coperta veniva drappeggiata in maniere diverse.

la coperta veniva drappeggiata in maniere diverse.

La ‘’coperta’’ in questione veniva tessuta a casa dalle donne e colorata con essenze vegetali. Va da se che ogni famiglia avesse il suo modo di tessere e, soprattutto, di colorare i propri tessuti.
Guardando l’abito si sapeva a quale famiglia/clan appartenesse l’interlocutore che si aveva davanti.
E’ raro che chi visiti la Scozia come semplice turista non sia tentato dall’acquistare un Kilt. Io ne ho uno appartenente al clan dei Buchanan. Avevo scelto proprio quello in quanto all’epoca, il clan era ‘’dormiente’’, il che significa che non c’era un ‘’capo’’ riconosciuto.
Quindi nella mia testa ‘’bacata’’ il fatto di indossarlo mi dava l’impressione di essere un capo clan. Devo avere dei problemi … lo so … ma andiamo avanti.

Questo è il colore del mio kilt - Buchanan

Questo è il colore del mio kilt – Buchanan

Con la sconfitta scozzese di Culloden nel 1746 e l’introduzione del Dress Act (norma inglese di abbigliamento), il Kilt e i Tartan vennero banditi come fuorilegge.
Nel 1782 il Dress Act venne abolito dagli inglesi. Il motivo per cui il kilt è sopravvissuto è che i reggimenti scozzesi delle Highland, si rifiutarono di combattere per gli inglesi se non indossando il loro kilt. Quindi questa è l’unica ragione per cui gli inglesi hanno abolito il Dress Act.

Ma saranno belli?

Ma saranno belli?

In pratica gli scozzesi han posto agli inglesi questo ultimatum: ‘’Se volete che noi si combatta per voialtri dovete lasciarci vestire come vogliamo noi’’! Ed ecco il motivo per cui il Dress Act venne abolito. Non certo per bontà da parte inglese ma per ‘’forza maggiore’’.
Famoso fu il 75° reggimento degli Highlanders che aveva prestato servizio in India e in Sud Africa.
Quindi, ricapitolando, l’ elemento che ha garantito la sopravvivenza dell’elegante kilt è stata la sua adozione come indumento militare da parte dei reggimenti scozzesi delle Highlands al servizio dell’esercito inglese.

Tra le altre cose, agli scozzesi era vietato parlare in Gaelico.

Vabbè, adesso basta, ho perso già un sacco di tempo. Resta il fatto che comunque ‘sta Brexit agli scozzesi piace poco. Vedremo che cosa succederà.

Alla prossima

Elena

I russi hanno già il vaccino per il CoVid19?

Vladimir Putin, l’uomo che, grazie ad un ‘’dubbio’’ referendum, ha modificato la Costituzione in modo tale da permettetegli di rimanere in carica fino al 2036, dice di aver il vaccino anti Covid e che il vaccino si chiama Sputnik V. Putin sostiene fieramente di averlo fatto testare anche su sua figlia.

Gli altri laboratori che lavorano sul vaccino in oggetto sono il centro Pfizer-BionTech assieme al governo americano, quello di Oxford – finanziato da molti paesi europei tra cui l’Italia che vi partecipa con l’azienda di Pomezia Irbm e quello cinese con il centro biologico CanSino. Quest’ultima tra l’altro sta sbandierando ai quattro venti che potrà produrre quanto prima 200 milioni di dosi di vaccino.

Ora … noi tutti dovremmo gioire di ‘sto fatto no?
Invece? Invece NON ci fidiamo per niente.
L’OMS è molto cauta e non si fida delle procedure un pò alla ‘’carlona’’ dei russi.
Mentre un tempo la ricerca scientifica in Russia era al top del top, da un pò toppi anni è andata perdendo ‘’smalto’’ soprattutto in seguito alle continue riduzioni dei fondi a sua disposizione.
Nonostante questo al centro federale di ricerca per l’epidemiologia e la microbiologia N. F. Gamaleya, sostengono di avere già ricevuto ordini per 1 miliardo di vaccini da 20 Stati.
Giustificano anche la loro velocità in quanto il vaccino non è stato sviluppato da zero ma bensì sulla base di un vaccino già esistente, il MERS (Middle East Respiratori sindrome) un altro coronavirus i cui focolai sono ancora presenti in Medio Oriente.
Il fatto è che pare che questo vaccino, da cui sono partiti i russi per mettere a punto lo Sputnik V sia ancora in fase sperimentazione e quindi non ci sarebbero proprio i motivi per trarre conclusioni sulla sua efficacia.
Morale? Morale noi ‘’popollo’’ aspettiamo che la concorrenza commerciale ci dica se il vaccino esiste oppure no!
E poi … ammesso e non concesso che arrivi e che sia sicuro, ci si metteranno i ‘’No Vax’’ a fare ulteriore confusione.

Che dire? Mah …

Alla prossima

Elena

Democrazia … la si ”interpreta” secondo dove ”batte il cuore”?

E’ interessante vedere come sui social in rete la democrazia venga inneggiata ed impugnata in alcuni casi e rinnegata totalmente in altri.
Un esempio recente di interpretazioni diverse è l’opinione che si è venuta a creare nei confronti della Brexit e degli scioperi in Venezuela contro il Presidente in carica.

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un paio di commenti rispetto al Venezuela …

Mentre per la Brexit, nonostante il paese sia diviso esattamente a metà, il che crea per forza di cose tensioni e frizioni, la maggioranza in rete è favorevole alla decisione che si evince dal voto del ”popolo”, per quanto riguarda il Venezuela, nonostante il popolo abbia fatto scelte diverse nelle legislative, Maduro risulta la  vittima innocente di manovre fasciste che partono dagli USA!

Mentre l’Inghilterra ha ”freni” comportamentali e le reazioni ”contro” la Brexit restano in parametri ”civili” in Venezuela la situazione sta ampiamente deteriorandosi.

Diciamo che la caduta del prezzo del petrolio, una delle principali ”entrate economiche” del Venezuela e la siccità del 2016 non hanno certo giocato in favore di Maduro … ma nemmeno gli arresti che ha fatto fare contro i capi dell’opposizione! Da quando si arrestano gli oppositori politici in democrazia? La storia ci ha insegnato che questo avviene solo durante le dittature!

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Manifestazioni contro il governo Maduro … i morti sono già 29 …

In Inghilterra a nessuno verrebbe in mente di arrestare i politici contrari alla Brexit no?
Le legislative venezuelane del 2015 hanno visto perdere clamorosamente il PSUV, il partito di Maduro e … quale è stata la sua reazione? Invece di accettare la decisione ”popolare”, per paura di perdere il potere ha bloccato le elezioni politiche a data da destinarsi!
Ovviamente questo ha un po’ pochino di democratico no?
Il parlamento allora, visto che vede l’opposizione in maggioranza, aveva votato per la destituzione di Maduro … il quale invece di accettare il voto del Parlamento ha deciso trattarsi di ”colpo di stato parlamentare” e come tale continua a mettere in galera tutti quelli che gli sono contrari.

Da allora manifestazioni e manifestazioni contro di lui … ma lui non molla.

Bene, detto questo, non trovate strano giudicare democrazia a 360° il voto sulla Brexit mentre per Maduro, quando vince l’opposizione, è un attacco fascista sponsorizzato dagli USA?

Mah … Si direbbero ”due pesi” ”due misure diverse’ …

Alla prossima

Elena

by by England … se ne sono andati !

L’Inghilterra ha scelto per ”uscire” dall’Europa! Ebbene si, il ”popolo” ha scelto di andarsene.

Forti del fatto di avere la ”finanza” in casa se ne sono andati, ma forti anche del fatto di ignorare tutti i risvolti a cui andranno incontro, perché siamo onesti, il ”popolo” NON ha la  minima idea di che cosa succederà  in campo economico-finanziario con questa scelta.  Quel che il ”popolo” sa è che ”prima” stava meglio! Il fatto che stesse meglio perché il mondo era diverso e l’economia ”tirava” non lo sfiora nemmeno. Il problema ai guai è identificare un ”nemico” ed il nemico in questo caso è l’Europa, quindi via dall’Europa! Non hanno capito che non è affatto scontato che ”tornando indietro” l’economia, come per incanto riparta.

Mah …

Comunque il ”popolo” ha scelto e come tutti i ”divorzi” l’uscita non sarà immediata, ci sono alcune lungaggini burocratiche che la terranno ancora per un po’ ”legata” al resto dell’Europa.  David Cameron dovrà notificare la scelta al Consiglio europeo, composto da Capi di Stato e di governi dell’Ue e, solo da quel momento, inizieranno le pratiche per l’uscita vera e propria che potrebbero durare dai due ai cinque anni.

Scegliendo di abbandonare l’Unione Europea, la Gran Bretagna diventerà un ”Paese terzo” e dovrà ridefinire i suoi rapporti con la stessa. La trattativa si svolgerà secondo le regole previste dall’articolo 218 del Trattato , al tavolo dei negoziati ci sarà la Commissione Ue la Gran Bretagna; sarà il Consiglio Ue a decidere chi altro parteciperà.

Le conseguenze per studenti, lavoratori e turisti. 
Cambieranno molte cose soprattutto per studenti, turisti e imprese. Prima di tutto, gli studenti universitari europei verranno equiparati a quelli extra europei: di conseguenza la retta potrebbe passare da 9mila a 36mila sterline e, inoltre, perderebbero il diritto all’assistenza sanitaria gratuita. Chi lavora nel Regno Unito conserverà i diritti finora acquisiti perché ha dalla sua la Convenzione di Vienna del 1969, ma i problemi arrivano per chi ancora non si è trasferito. Per i turisti, le vacanze 2016-2017 non sono assolutamente a rischio, ma dal 2018 qualcosa cambierà: code più lunghe per i controlli di frontiera, visto turistico e così via…

Lo scenario per le aziende italiane 
Per le imprese potrebbero arrivare nuovi dazi e certificazioni obbligatorie, potrebbe inoltre cadere la tutela del brevetto europeo: servirebbero nuovi accordi bilaterali per le imposte indirette come Iva e dazi, sul modello della Svizzera. I big dell’auto (come Honda o Toyota), con circa 1,6 milioni di veicoli prodotti, potrebbero decidere di lasciare il Regno Unito in quanto lo sbarco nel continente potrebbe essere penalizzato da ingenti dazi. Anche i mercati potrebbero subire la decisione del referendum: in caso di Brexit si prevede una perdita del 20%, mentre in caso di Bremain un +15%. In ultimo, oltre 1.120 funzionari britannici dell’Ue potrebbero dover abbandonare le istituzioni per cui lavorano.

Adesso aspettiamoci i ”copycat” e se ne troveranno di certo!

Noi nel 2017, mi sa che le elezioni politiche non aspetteranno certo il canonico 2018,  avremo molto probabilmente il m5s al governo e saremo chiamati a scegliere sull’euro, passo propedeutico all’uscita … (°)

Far scegliere al popolo … mah … secondo me se si chiede al popolo se vuole o meno la pena di morte il popolo dice che la vuole!

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Alla prossima

 

Elena

 

 

(°) secondo me il m5s modificherà pure la Costituzione per poter fare il referendum sull’euro … cosa che al momento non è fattibile.