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M5S e … l’apoteosi dell’infantilismo.

Il M5S, il partito a cui molti avevano dato fiducia confidando in un futuro migliore, si è rivelato invece una sorta di partito ‘’virtuale’’.

Un partito che ha avuto consenso e quindi numeri in Parlamento, grazie al fatto di saper lanciare slogan/promesse ed apparire. Non serve altro oggi per ottenere consenso e di conseguenza voti.
Gli slogan glieli preparava la Casaleggio&Associati, l’apparire era garantito dalla presenza nelle piazze del comico Beppe Grillo.

Erano delle adunate oceaniche, la gente andava ad ascoltarlo e a divertirsi nel contempo. Si faceva politica divertendosi più che ragionando. Ma noi, che tiriamo la carretta per andare avanti, non abbiamo tanto tempo di andare per il sottile e quindi tendiamo a farci abbindolare dal primo che ‘’buca lo schermo’’ e che approfitta della nostra buona fede.

Il M5S lavorava su due binari paralleli. Il primo, quello del martellamento mediatico, grazie a ‘’Internet’’ la famosa ‘’rete’’ che prende ‘’pesci’’. Il secondo, il teatro comico di Beppe Grillo.

Anche perché costui, alla fin dei fini, dice poi le stesse cose che dice il mio panettiere, che si traducono poi in una serie di ovvietà mescolate a sentenze senza contraddittorio.

Detto questo ecco che, grazie alla rete e al comico, il M5S entra in Parlamento con la promessa di aprirlo come una scatoletta di tonno.

Siamo nel 2022 e … che cosa hanno fatto? La legge elettorale è cambiata? Naaaa … La Bossi/Fini è stata annullata? Naaaa …

Hanno eliminato forse la povertà con il reddito di cittadinanza? Quello che esiste in tutti i paesi evoluti e che loro hanno copiato male?
I ‘’navigator’’ avrebbero dovuto mettere in contatto il mondo della disoccupazione con quello dell’imprenditoria che cerca personale, invece? Invece vanno a vuoto persino i concorsi per i postini.

Il 110% sulle ristrutturazioni energetiche delle case? Sarebbe stata una cosa intelligente se fatta in maniera intelligente. Ma, come si è visto, non lo è stata. Anzi sono vicini al cambiare le regole del gioco durante la partita, visto che, come è stato impostato, costa troppo e le banche iniziano a tirarsi indietro.

Nell’interno del partito poi litigano per la leadership come cani e gatti. Ed ecco che ‘’scende’’ in campo il ‘’garante’’ del partito: Sua maestà Beppe Grillo!

Costui, deve venire a fare da paciere e a calmare le acque. Ma … se costui non è riuscito nemmeno ad educare suo figlio, in maniera decente, che cosa potrà mai fare nella diatriba in atto tra Conte e Di Maio?

Ho la triste impressione che costoro siano ormai alla stregua di cani che si litigano un osso a cui attaccato è rimasta ‘’poca ciccia’’.

Povera Italia …

Alla prossima

Elena

Italia – si fa fatica ad essere ottimisti …

Pensierino del mattino …

Tutta la gente che scende in piazza a manifestare contro il Green Pass, lo fa perché è contraria al Green Pass o perché non ha niente altro da fare? Se non ha niente altro da fare, significa che NON lavora. Ovvio che se NON lavori, di tempo ne hai un sacco, e se NON lavori sei pure parecchio scontento. Quindi, la domanda che dovremmo farci è: ”Perché NON hanno un lavoro”? Perché sono pigri e non vogliono lavorare oppure perché il lavoro NON c’è’’? In tal caso hai voglia a cercar di contenere lo ”scontento” generale.

Mica sono tutti ”fortunelli” come il Di Maio che, da tranquillo nessuno è diventato, grazie a Grillo e al M5S: vice Primo Ministro, Ministro dell’Economia e dello Sviluppo Economico e ora è Ministro degli Esteri.
Non sa nemmeno l’inglese ma … che importa? Si sa ”muovere bene’’, veste elegante, è sempre sorridente e a noialtri tanto basta. Adesso il fanciullo scrive anche libri. Tanto … ha un sacco di tempo. Il suo obiettivo è finire questa legislatura per poter avere, un giorno la pensione. Pure lui si ‘’arrangia’’ come può.

Travaglio ieri a Otto e Mezzo si chiedeva come mai Draghi non avesse dato in Parlamento il documento di programmazione di bilancio che il Parlamento stesso dovrebbe approvare.
A me veniva voglia di rispondere a Travaglio che tanto, anche se lo avessero ricevuto, non lo avrebbero capito. Avrebbero dovuto interpellare i ‘’tecnici’’ assunti apposta, che ci avrebbero messo una vita a spiegare ai nostri parlamentari di che cosa si stava parlando. Poi, una volta ‘’capito’’ – si fa per dire – sarebbero iniziate le discussioni, tirando l’acqua ognuno per il proprio ‘’mulino’’ e/o bandierina, perdendo completamente di vista l’obiettivo di far evolvere il nostro Paese.
In fondo se Draghi è seduto su quella sedia è perché la ‘’politica’’ ha fatto acqua da tutte le parti. E non è che con il M5S, quello che avrebbe dovuto aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno … le cose siano poi migliorate tanto.
Morale della favola? Data la situazione … ho tanta paura che il Green Pass sia solo un motivo come un altro per manifestare la propria paura, il proprio scontento, la propria ansia.
Continuano a dire che va tutto bene … che l’economia si sta riprendendo … ma i posti di lavoro sono sempre meno e sempre più precari.
Possiamo accettare di vivere con un’ elemosina mensile? Naaaa … non dimentichiamo che la Nostra Costituzione, all’articolo nr. 1 recita: ‘’L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione’’.
Sarà l’età che avanza … ma faccio fatica ad essere ‘’ottimista’’ …

Alla prossima

Elena

Riforma Giustizia all’italiana …

Riforma Giustizia e M5S …
Costoro stanno usando la Riforma della Giustizia come una ”bandierina” della quale potersi fregiare. Ma si può, onestamente, forse parlare di ”Riforma”?
Al massimo Conte porterà a casa la non applicazione della ‘’improcedibilità’’ sui reati di mafia e terrorismo, cosa della quale si parla ormai da tempo.
Anche perché non sono riusciti a ‘’partorire’’ niente altro ‘sti geni della lampada. E parlo di tutti quanti eh. Ma i tempi stringono e Draghi ne ha le ‘’OO’’ piene di ‘sta gente, che parla … parla … parla … ma non arriva nemmeno ad immaginare una riforma della Giustizia degna da tale nome. Al massimo si impuntano sulla prescrizione! Più facile, non impegna e ci arrivano più o meno tutti a capire come funziona.
Vigliacco se legiferano per accorciare il brodo dei processi! Macché! E pensare che basterebbe poco. Una cosa che si potrebbe fare ad esempio sarebbe fare in modo che, quando un giudice, si deve assentare da un processo per forza di cose, magari perché è caduto dalle scale e si è rotto una gamba ed è in trazione all’ospedale, ebbene sapete che cosa accade al suo processo? Riparte da zero!
Vi sembra normale? No vero?
Beh … succede proprio così. Ci vorrebbe poco a fare una legge che obblighi il nuovo giudice a leggersi tutte la carte, a studiarsi la situazione e ad andare avanti partendo da dove aveva lasciato l’altro giudice. Macché! Non ci arrivano! Poi dicono che i processi sono lunghi …
Ma questo NON è colpa di Draghi! Lui non è un parlamentare, non è lui che legifera!
A furia di eleggere dei deficienti che si occupano solo delle loro poltroncine, facendo finta di lavorare per noi ‘’popollo’’, questi sono i risultati. Quando dico che il suffragio DEVE essere universale ma le candidatue NO! Capite dove voglio andare a parare?
Conte porterà a casa quello che gli lasceranno portare e, molto probabilmente, riuscirà ad essere il ‘’capo’’ dei grillini.
Perché uno vale uno è vero ma … se sei un avvocato di Vulturara Appula e ti sai muovere bene, beh … vali molto più di uno.

Grrrrr …

Alla prossima

Elena

Riforma giustizia …

Una riforma o un compromesso al ribasso tanto per giustificare il Governo Draghi nei confronti dell’Europa e al solo fine di ottenere i quattrini per il New Generation?
Nei paesi cosiddetti ’’civili’’ la prescrizione si ferma nel momento in cui il Procuratore o chi per esso ha individuato un colpevole ed inizia quindi il processo. A questo punto il processo NON si può ‘’estinguere’’ per il solo fatto che dura troppo. Come non si potrebbe quindi estinguere il ‘’reato’’, che vigliaccamente rimane, ma a ‘sto punto si processerebbe ‘’chi’’? Un’obbrobrio giuridico …
Il compromesso che si è trovato con la Cartabia è che si sospendono i termini della prescrizione nel momento in cui c’è una sentenza di 1° grado.
Bene! Ma la cosa che ‘’disturba’’ noialtri giustamente sono le tempistiche dei nostri processi. Quelli che chiamiamo processi ‘’eterni’’ ma … onestamente, vi pare forse che Bonafede o la Cartabia, questo problema lo abbiano affrontato? Naaaa …
La Cartabia ha demandato al Parlamento di legiferare in modo tale da accelerare, snellire, velocizzare tutto l’am ba ra dam che fa si che i nostri processi vadano alle calende greche.
E secondo voi, saran capaci di farlo? Se non lo hanno fatto per anni, mò per miracolo, sapranno farlo? Non ci credo nemmeno se li vedo. I Grillini avevano aggirato il problema bloccando del tutto la prescrizione, visto che vigliacco se c’è qualcuno capace anche solo di immaginare un modo organico per accelerare la nostra giustizia.
E’ un pò come se uno venisse ricoverato in ospedale perché malato, ma che se, entro diciamo 5 giorni, i medici non riuscissero a curarlo, il tapino venisse rispedito a casa e non potesse più esser ricoverato per lo stesso motivo. Sarebbe una follia no? Ecco questa è la riforma della giustizia che hanno appena fatto.
Quindi, per farla breve, il risolvere il problema atavico della nostra lentezza giudiziaria, uccidendo il processo con la prescrizione è uno squallido sistema che, con la giustizia non ha nulla a che vedere.
Ma … fatemi capire, io Procuratore mi faccio un mazzo tanto, indago, trovo un presunto colpevole e tu avvocato, con mille cavilli e porcherie, giustificati dalle leggi di procedura in vigore, allunghi il brodo in modo tale che il processo a costui vada in prescrizione, come d’altronde ha fatto quel genio di Berlusconi, che grazie allo stuolo di avvocati ben pagati è praticamente sempre riuscito a farla franca, vi sembra una riforma corretta? Ma per favore su …

Alla prossima

Elena

Politica: Destra, Sinistra e … la McKinsey!

Mah … si direbbe che ormai noi si abbia dei ‘’partiti papocchi’’ in cui regna la confusione più grande.
Militano in un partito, magari anche mossi da furor sacro e per uno specifico motivo. Il Partito li accoglie ma poi, passato l’entusiasmo iniziale, iniziano i ‘’distinguo’’ ed i litigi che portano a penose scissioni, mal digerite, soprattutto dal loro elettorato.
La capacità di dialogo e di sintesi si è ormai ridotta al lumicino. Al primo screzio, si molla tutto e si va per i fatti propri. Come succede nei matrimoni d’altronde e lasciando i figli a smazzarsela con problemi provocati dai genitori.
La ‘’sinistra’’, in aggiunta, ha ‘’perso’’ la cosiddetta ‘’classe operaia’’ , per il semplice motivo che gli ‘’operai’’ sono sempre di meno. L’operaio del futuro sarà un ‘’robot’’ che lavorerà 365 giorni l’anno, senza ferie, senza contratto sindacale e senza tutele. Il ‘’novello operaio’’, per ovvi motivi, non voterà. Addio quindi al partito che cercava di fare i suoi interessi.
Ovvio che, in questo periodo storico, la manovalanza non specializzata, ha delle grandi difficoltà nel trovare un lavoro degno di tale nome. Per questo c’è il Reddito di cittadinanza o Welfare, che serve ad ammortizzare i problemi di coloro che sono disoccupati. Che ne approfittino anche i soliti furbetti … è, purtroppo, patologicamente italico.
In un certo senso siamo ‘’fortunati’’ perché in un momento di grande crisi e di passaggio da una rivoluzione industriale all’altra, in Europa perlomeno, i cittadini giovani sono pochi, considerato il tasso negativo delle nascite. Questa mancanza di natalità, alla fin dei fini è un bene, perché riduce lo ‘’scontro’’ generazionale a numeri più o meno gestibili. Ovviamente è un ‘’bene’’ fino ad un certo punto.
Detto questo bisognerà però che le attuali ‘’destre’’ e ‘’sinistre’’ si confrontino su temi come affrontare la ‘’Rivoluzione Verde’’ oppure quella ‘’Digitale’’, sul come rapportarsi con il monopolio delle Multinazionali, sul come gestire il welfare e quali poteri delegare o meno all’Europa.
Su questi punti la nostra politica ‘’dovrebbe’’ lavorare.
Invece si direbbero, tutti, allo ‘’sbando’’ totale. O perlomeno questa è l’impressione che noi ‘’popolo’’ riceviamo.
Quindi ecco che siamo costretti a rivolgerci ai cosiddetti ‘’tecnici’’ sperando che ci facciano uscire dal ‘’guano’’.
Conte, osannato da tutti, grazie anche allo splendido lavoro fatto da Rocco Casalino, che è riuscito benissimo a ‘’vendere’’ il personaggio e a farcelo amare. D’altronde … proprio quello è il mestiere di Casalino. Vendere ‘’personaggi e/o prodotti’’. Immaginatevi se Conte fosse stato loquace come Draghi? Non esisterebbe! Infatti, oggi, i giornalisti, viziati dal Casalino, che li chiamava in continuazione, per dire loro quello che ‘’voleva’’ che sapessero e che diramassero, e chiamandoli ‘’Ammoreeee’’, sono scocciati dai ‘’silenzi’’ di Draghi. Che caspita scrivono sui giornali se Draghi non comunica? In questo ”Strano Mondo” non è tanto importante quello che fai ma quello che racconti.
Comunque, il tanto venerato Conte voleva affidare la gestione dei 209 MLD del Recovery Plan ad un gruppo di manager ‘’pescati’’ dalle Società controllate dal Tesoro, pieni di conflitti di interessi.
Draghi invece arruola, per tale compito, la McKinsey per aiutare il Ministero dell’Economia a stendere ‘sto piano in maniera decente. Costoro, nonostante quel che si possa raccontare, non hanno confitti di interesse, visto che collaborano solo in fase preliminare.
Una volta steso il piano, questo passerà al Parlamento che deciderà in autonomia.
Solo a questo punto entrerà in gioco la ‘’politica’’ e vedremo come si rapporteranno ‘’destra’’ e ‘’sinistra’’ su quello che c’è scritto in quel Piano.
Saranno all’altezza? Ma … soprattutto ci saranno due schieramenti distinti che si contrapporranno uno all’altro, oppure, come al solito, si perderanno in mille rivoli/partitini inconcludenti?
Non so perché, ma qualche cosa mi dice di NON saranno affatto pronti.
Vogliamo la ‘’tanto decantata’’ sovranità per fare cosa esattamente?
Perdere tempo a ‘’pettinar le bambole’’?
Ripeto … sono un cittadino ‘’europeo’’ e voglio gli Stati Uniti d’Europa!

Alla prossima

Elena

A me il M5S non va giù … non c’è niente da fare …

Nemmeno volendo riescono ad essermi simpatici.

la sottoscritta durante una delle tante passate manifestazioni.

la sottoscritta durante una delle tante passate manifestazioni.

Questa mattina vorrei fare un ‘’ringraziamento’’ particolare al M5S ed al suo illuminato elettorato!

Nel 2013 avevate avuto la possibilità di Governare con Bersani ma, sappiamo tutti come sia andata a finire no? Lo avete, con vostra grande gioia, sbeffeggiato in una vergognosa ‘’diretta streaming’’ gestita dalla ”mite” Signora Taverna”.

Voi ‘’duri e puri’’, voi che dovevate ‘’aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno’’, non vi sareste mai e poi mai sporcate le mani con uno come Bersani, considerato stupidamente da voialtri, alla stessa stregua, se non peggio, dello ‘’gnomolaccatodibiaccamarroneintesta’’!

Eppure, voi, geni delle lampada, di accrocco in accrocco … di ‘’vaffa in vaffa’’ di … compromesso in compromesso avete ingoiato di tutto di più!

E oggi finalmente, potete coronare la vostra insulsa politica, una politica fatta di slogan, di populismo e niente altro! Una politica che non indugio ad etichettare come: ”Tanto fumo e poco arrosto”! Oggi, nonostante il vostro Guru Grillo, la vostra ‘’portaerei’’ Casaleggio&Associati, il vostro lacrimante Casalino … avete riportato a galla Forza Italia e ci governerete assieme!

E lo farete coprendo la vostra incapacità con frasi come: ‘’senso del dovere’’ e ‘’per il bene del popolo’’! Cribbio! Vi è venuta la stessa dialettica di Andreotti!

Complimenti, siete proprio degli ‘’Statisti’’! E … non date la colpa a Renzi di quel che è successo! Se aveste governato ‘’allora’’ con Bersani, Renzi manco esisterebbe!

E adesso che mi sono sfogata mi sento meglio!

Alla prossima

Elena

Draghi … l’ultimo treno …

Diceva Draghi nel lontano 2007 …
E’ necessario un ‘’PATTO DI FERRO’’ – Una scuola più efficiente, in grado di fornire agli italiani di domani una più agevole collocazione sul mercato internazionale del lavoro; una giustizia civile trasparente con tempi certi; servizi pubblici competitivi e meno onerosi. Ecco le ‘’mete raggiungibili’’ che possiamo e dobbiamo raggiungere.
Raggiungibili a patto di stringere un patto di ferro tra tutte le componenti della società civile.
Per la scuola serve un ‘’forte cambiamento’’, che coinvolga docenti, il cui reclutamento, la distribuzione geografica e i percorsi di carriera sono governati da meccanismi che mescolano precarietà e inamovibilità.
Eppure la scuola è fondamentale in quanto: la ‘’povertà di conoscenze è l’anticamera della povertà economica.
Ma anche la lentezza della giustizia civile è un grave problema. Le manchevolezze della nostra giustizia civile sono segnalate da studi internazionali, testimoniate dal disagio dei cittadini e delle imprese. Nella durata dei processi il confronto internazionale è impietoso.
Un esempio fra tutti: i procedimenti di lavoro nel primo grado di giudizio durano da noi in media oltre 2 anni, 1 anno in Francia, meno di 6 mesi in Germania.
Tempi lunghi dunque che non dipendono tanto da una carenza relativa di risorse, quanto da difetti nell’organizzazione e nel sistema degli incentivi. Un problema che al Sud appare ancora più grave, poiché nel Mezzogiorno la durata media di un processo civile ordinario di primo grado si triplica, passando dai 500 giorni necessari a Torino ai 1.500 di Messina.
Quanto sopra era stato riportato da l’Unita nel giugno del 2007.

Onestamente a uno così si potrebbe dare la fiducia si o no? Che cos’è che avrebbe ”meno” di Conte Draghi?

Noi italiani abbiamo avuto 67 governi in 75 anni. Evidentemente a ”noi” piacciono i cambiamenti, viceversa non si spiegherebbe.
Comunque, visto che i nostri ultimi ‘’eletti” non ‘’combinavano nulla’’ e litigavano in continuazione, Mattarella, dopo aver tentato un ConteIII con l’esploratore Fico, ci ha proposto Draghi, che, ‘’attenzione’’ … è la nostra ultima spiaggia! Se perdiamo anche questa saran cavoli amari.

Noi dobbiamo presentare, entro il 30 aprile, se non vogliamo perdere i quattrini che abbiamo ottenuto grazie a Gualtieri, il Piano nazionale di Ripresa, che però, nella versione più recente, quella di gennaio pare sia ancora incompleto.
Malelingue dicono che, più che un ”piano organico”, si direbbe un elenco di ‘’pii desideri’’ di ben 167 pagine! Ma … non si capisce bene come, quando e, soprattutto, con ‘’chi’’ , sti pii desideri li si potrebbe far diventare realtà costruttiva.
Il Piano in oggetto deve essere rivisto/perfezionato dal ‘’nuovo Governo che sta, speriamo, formandosi.

Eppure non sarà facile per Draghi avere una maggioranza che gli permetta di lavorare serenamente.
C’è un bell’articolo di Mattia Feltri che è illuminante su quanto i grillini ‘’amino’’ Draghi. E tutti sappiamo che con il M5S bisogna fare i conti perchè, nonostante abbiano perso per strada 30 deputati e 20 senatori, dalle elezioni del 2018, il loro numero è sempre determinante per garantire una maggioranza.

Nel 2014 Grillo chiedeva che Draghi fosse processato per aver portato soldi alle banche europee.
L’anno dopo lo accusava di togliere quattrini al welfare per la stessa cosa.
Nel 2017, Elio Lannutti, quello che crede che il mondo sia governato dagli ebrei, dai rettiliani e da Lucifero, diceva che Draghi è uno che taglieggia le imprese per foraggiare i banchieri.
Nel 2015 lo ‘’statista’’ Luigi Di Maio aveva invitato Draghi a: ‘’facce Tarzan’’! Poi, dall’alto della ‘’sua’’ preparazione economica, aveva sostenuto che Draghi usasse il suo bazooka per dopare un sistema finito. (Di Maio sa tutto!)
Nel 2014 il M5S definiva Draghi: ‘’una Mary Poppins suonata che tira fuori solo ‘’vecchie ricette’’, facendo supporre di averne loro di decisamente migliori.
Sostenevano anche che Draghi desse risposte: ‘’surreali e da maestrina e che la sua gestione della BCE fosse da cieco incapace’’.
Secondo voi adesso ”cosa faranno”? Amarlo non lo amano, anche perchè forse manco capiscono quello che dice.

Comunque Draghi, come promesso a Mattarella, sta cercandosi una maggioranza e non sarà una cosa semplice.

L'ultimo treno e poi ... ''ciccia''!

L’ultimo treno e poi … ”ciccia”!

Per quanto Draghi goda dell’affetto e della stima di tutti e si è visto che al Quirinale con il Presidente della Repubblica praticamente era tutto un ‘caro Mario’ e un ‘caro Sergio’.
Il problema vero per noi è che lui, Draghi, è davvero l’ultima spiaggia, perché poi, restano solo le elezioni. Tra l’altro dato che noi votiamo sempre alla ”oiseau du chien”, e che la legge elettorale è sempre la stessa, bene che vada non cambierà una cippa, male che vada avremo al governo la destra anti europeista.

Il problema per Draghi è che:

– un conto è avere un governo tecnico, rispetto al quale lui potrà selezionare, individuare e proporre i ministri in base a un preciso mandato del Capo dello Stato, e in questo caso non dovrebbe praticamente rendere conto a nessuno degli attuali leader politici;

– un altro conto è invece un governo politico. In questo caso dovrebbe rispondere a cento situazioni politiche diverse e tutti sappiamo che, discutere con ”alcuni dei nostri Parlamentari”, è come giocare a scacchi con un piccione.

Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.

Alla prossima

Elena

Un tavolo risolutivo quello con a capo Fico? Naaaa …

Ma che cosa potranno mai risolvere costoro? Questa è una ”finta” per far vedere che ci provano, ma non c’è trippa per gatti. Le cose vengono decise, chiaramente, altrove. Ammesso e non concesso che vengano decise.

Questi sono i delegati dei partiti ancora seduti al tavolo di discussione per trovare un’accordo e decidere che cosa farne di ‘sto Paese:

– M5s: Davide Crippa ed Ettore Licheri,
– PD: Graziano Delrio e Andrea Marcucci,
– Italia Viva: Maria Elena Boschi e Davide Faraone,
– Liberi e Uguali: Federico Fornaro e Loredana De Petris,
– Europeisti – Maie – Centro Democratico: Raffaele Fantetti e Maurizio Buccarella,
– Gruppo Per le Autonomie del Senato: Albet Laniece e Gianclaudio Bressa,
– Cd-Maie: Bruno Tabacci ed Antonio Tasso.

In teoria dovrebbero parlare di contenuti e non di poltrone ma … chissà che cosa sta succedendo davvero? Prima di tutto costoro hanno dei paletti, imposti dai loro rispettivi, capo partito, quindi? Quindi non è che abbiano chissà quale margine decisionale per una discussione efficace. Se davvero avessero voluto discutere ci sarebbero andati i ‘’capoccia’’, invece …
Comunque ‘sto incontro, in più, non produrrà alcun documento scritto. In quanto, come sostiene Fico, quello che potrebbe sembrare un programma di Governo sarebbe compito del Presidente incaricato, quindi, ciccia!
I renziani, ovviamente, sono rimasti di ‘’sasso’’ quando hanno avuto ‘sta notizia. Loro contavano su un qualche cosa di ‘’scritto’’, altrimenti che cosa hanno chiesto a fare ‘sto tavolo?
La cosa comica è che pare che ieri, verso le 13,00 fossero tutti affamati e volessero un tramezzino. I commessi della Camera si sono rifiutati di portare loro i tramezzini dicendo che, in base alle norme anti Covid, non si potessero fare ‘’buffet’’. Quindi ‘’ciccia’’! Non hanno nemmeno mangiato.
Più che discutere, pare che i presenti, secondo il Corriere della Sera, abbiano passato il tempo a telefonare ai loro boss, rispettivamente: Crimi, Franceschini e Renzi.
Pare che la trattativa non sia avanzata di un centimetro. Secondo Meli, del Corriere della Sera, è tutto fermo e sostiene che Pd e 5 stelle non mollino Conte, mentre Renzi vuole mandarlo via e metterci qualcun altro.
Il tavolo si è chiuso ieri alle 21,00 con un nulla di fatto. Stamattina alle 9 si ricomincia e parleranno di Giustizia.
Puoi capire!
Bonafede vuole levare, e fa bene, la prescrizione, mentre Renzi non vuole!
Qui il discorso sarebbe lunghissimo, ovvio che ‘’solo’’ togliere, cosa giusta, la prescrizione non è sufficiente per riformare la giustizia, ma è sempre meglio di un pugno in un occhio. La prescrizione è una ‘’brutta bestia’’, ce ne rendiamo tutti conto del che cosa succede quando Berlusconi deve andare in tribunale no? Che cosa fa? Si fa ricoverare in ospedale per ‘’controlli’’ o ‘’malesseri’’ … intanto la prescrizione corre … e lui la fa franca come Andreotti.

L’unica cosa che si avrà di ‘sto incontro, forse, è un verbale. Ma … a noi? Che cosa hanno risolto?

Povero Paese …

Alla prossima

Elena

Renzi ha ragione, è antipatico come in dito in un occhio, ma …

Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere!
Questo è quello che ho trovato in rete, sui progetti che Conte aveva chiesto di mettere, nero su bianco, ai suoi Ministri per inserire nel Recovery Plan. I progetti che gli sono arrivati sono stati 557 e qui di seguito ci sono i più ‘’intelligenti’’.
Dopo che li avrete letti vi renderete conto del motivo per cui Renzi abbia le ‘’carte facili’’ per aver consenso.
Cominciamo con l’idea del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che propone di rifare il piazzale di marmo della Farnesina con una parte dei 209 miliardi del Next Generation Eu destinati all’Italia, Poi c’è la Pisano che lancia l’idea di una Amazon all’italiana, Provenzano invece vuole un “acquario green” a Taranto – costo 50 milioni di euro.
Poi si leggono richieste per l’Ammodernamento degli impianti per la molitura delle olive. Costo: 1,2 miliardi. “Turismo delle radici” per gli italo-discendenti che vogliano scoprire le origini dei propri avi. Costo: 22,4 milioni.
Il governo ha raccolto l’elenco dei 557 progetti per il Recovery Fund in un unico documento intitolato: Amministrazione proponente, costo, durata e obiettivo/motivazione.
Una lista, ancora provvisoria, che da sola vale oltre 670 miliardi: più del triplo dei 209 miliardi che l’Italia potrà ottenere da Bruxelles.
Le proposte arrivano da ministeri, società partecipate e agenzie pubbliche. Ci sono scuola, sanità, i voucher per la connessione, diverse misure per lo smart working e i pagamenti elettronici, la detassazione sul lavoro e la Tav. Ma anche un vasto numero di voci “varie ed eventuali”, che denotano ancora l’assenza di una strategia di fondo del governo. Me che tutto sommato non si può nemmeno colpevolizzare visto che deve districarsi tra queste ‘’priorità’’!
L’impressione è che lo spirito in pompa magna degli Stati Generali abbia lasciato ormai il passo al «catalogo della spesa» temuto da Gentiloni.
Si va dai progetti più grandi, come “Italia cashless” (10 miliardi). A quelli spaziali, con la “Costellazione satellitare” per l’osservazione della Terra (1,1 miliardi) e i piccoli satelliti per il «monitoraggio dello spazio extra-atmosferico».
Dal rafforzamento delle previsioni meteorologiche, al voto elettronico per gli italiani all’estero. Fino ai progetti più piccoli e locali. Come il rifacimento di singoli istituti penitenziari di Roma, Torino e Benevento e della nuova diga del porto di Genova.
Approfittando dell’arrivo delle ingenti somme europee, tutti vogliono improvvisamente digitalizzarsi, diventare “resilienti” e convertirsi al verde, dal Demanio ai Vigili del Fuoco. Il ministero della Difesa chiede 79,8 milioni per la mobilità green all’interno delle caserme. E il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a quanto pare, vorrebbe pure usare i soldi europei per rimettere un po’ a nuovo i suoi uffici. (Il bimbo ama il bello).
Dalla Farnesina ancora arriva la richiesta di 13 milioni per «la creazione di un sistema domotico per la gestione coordinata di tutti gli impianti del palazzo», in modo «da raggiungere la cosiddetta building automation e avere un edificio intelligente». Visto che lui è scemo che almeno l’ufficio sia intelligente! Mi pare giusto no?
E ancora 300mila euro per «dotare di wifi – in aggiunta alle sale riunioni già cablate – circa 60 stanze assegnate ai vertici dell’amministrazione centrale». E pure 14 milioni per il «rifacimento della pavimentazione in marmo del piazzale esterno del palazzo della Farnesina, sede del Maeci, incorporando nella pavimentazione dei generatori piezoelettrici, in grado di trasformare l’energia cinetica dovuta al passaggio di persone e veicoli in energia elettrica».
Il ministero della Giustizia, invece, vorrebbe mettere su una task force per attuare le riforme della giustizia. Alfonso Bonafede chiede 1,6 miliardi di euro per il progetto Monitor, che è un acronimo e sta per Monitoraggio-innovazione-task force-organizzazione-ricerca «per la ripresa e la resilienza della giustizia».
Da solo il ministero dello Sviluppo economico di Stefano Patuanelli sfora i 120 miliardi in progetti di ogni tipo. Dal “Safety 5G” da 19,5 miliardi ai 2 miliardi per portare il 5G in cento città italiane, fino a un futuristico «sistema dinamico per il monitoraggio e la pianificazione ambientale urbana ad altissima risoluzione spazio-temporale».
L’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro (Anpal) di Mimmo Parisi propone un “Piano per le nuove competenze” da 11,2 miliardi con il potenziamento dei centri per l’impiego, in modo che diventino «interessanti per tutti i lavoratori e non solo per le categorie di svantaggio». E altri 4,2 miliardi per un progetto di “Empowerment femminile”.
Nel documento poi c’è tanto idrogeno, nel tentativo di agganciare il patto franco-tedesco dell’oro verde. Il Mise vorrebbe creare una “H2 Valley” in Sardegna (20 milioni) e una “Hydrogen Valley” dall’Alto Adige fino a Bologna. Dai Trasporti chiedono 300mila per i treni e 3 milioni per lo sviluppo della mobilità a idrogeno.
Spopolano i Big Data e il digitale. Ci sono progetti per la digitalizzazione dell’Archivio nazionale stato civile e delle liste elettorali. L’Avvocatura dello Stato vorrebbe realizzare pure un progetto di «giustizia predittiva», utilizzando l’intelligenza artificiale per la «predisposizione degli atti difensivi e pareri legali e per la predizione del possibile esito della causa sulla base dei risultati delle precedenti difese».
Il ministro della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone propone un piano di “comunicazione e sentiment analysis” per misurare il grado di soddisfazione dei cittadini nei confronti degli uffici pubblici (500mila euro). Dal ministero dell’Innovazione di Paola Pisano arriva l’idea di una piattaforma Amazon all’italiana da 2 miliardi per «sviluppare piattaforme di e-commerce locali su tutto il territorio italiano per il mantenimento della realtà imprenditoriale e tradizionale italiana».
Il Ponte sullo Stretto, no. Ma la Salerno-Reggio Calabria, sì: 550mila euro per «ridurre sensibilmente i tempi di percorrenza tra Roma e Reggio Calabria». E poi ci sono i costi del costo dello stesso Recovery Plan: Replus (Recovery Plan Unitary System) sarà il sistema informativo da 7 milioni per monitorare i programmi di investimento del piano, mentre altri 3 milioni serviranno a valutare l’impatto di genere del piano.
Entro il 15 ottobre dovevano essere inviate le prime bozze del piano a Bruxelles. Bisognerà scegliere tra i progetti e trovare una strategia d’insieme. Significa che si dovranno depennare parecchie di quelle 557 voci per rientrare nei paletti precisi in arrivo da Bruxelles. Il ministro Di Maio forse avrà dovuto rinunciare ad ammodernare l’impianto elettrico della Farnesina con i soldi della ricostruzione post-Covid. E forse potrebbe saltare pure qualche acquario o costellazione.
Per prendere spunto, basta allungare l’occhio Oltralpe. La Francia ha presentato il suo piano di investimenti “France Relance” da 100 miliardi, di cui 40 finanziati dall’Europa, con un mese di anticipo. Le misure previste sono in tutto 70 misure, non 557, divise in tre macro aree (Come le tre di Obama nel 2009): 30 miliardi di euro per la transizione ecologica, 35 miliardi per competitività delle imprese e 35 miliardi di euro destinati a promuovere l’occupazione e la formazione dei giovani.

Ma che cosa ho fatto?

Ma che cosa ho fatto?

Perché Conte ha chiesto tutta ‘sta roba ai suoi Ministri? Perché Conte di mestiere fa l’avvocato e quindi è un mediatore. Conte è un Signore, gentile, sobrio ed educato ma che non ha la minima visione globale di quello che sarebbe necessario fare per riorganizzare e far ripartire il paese. Quindi che cosa ha fatto? Ha chiesto ai suoi Ministri che cosa avrebbero voluto fare con quei quattrini. Le risposte le avete viste. D’altronde quelli sono i Ministri che abbiamo e quindi. Se spremi una rapa non è che esca del Barolo.
Una volta avuta la ‘’lista della spesa’’ in mano Conte avrebbe voluto rivolgersi ai ‘’tecnici’’ affinché mettessero a punto, in qualche modo, ‘sta lista e trovassero qualche cosa di utile e fattibile in tempi umani.
E lì ‘’apriti cielo’’ Renzi è saltato su tutte le furie. E, tutto sommato, come dargli torto?
Siamo in molti a dire che Renzi ha ragione. Il guaio è che la ragione di Renzi si infrange contro la realtà di una maggioranza enorme di parlamentari che la pensano diversamente per stupidità, incompetenza ed interessi di varia natura.
Renzi dica con quale maggioranza parlamentare intende attuare il ‘’suo’’ programma e chieda alle forze politiche se sono d’accordo per sostenerlo, se no che vada da Grillo e da Giggino a convincerli di diventare intelligenti e competenti e responsabili.
E comunque, il fatto che un partito mai presentatosi alle politiche, come Italia Viva appunto, e di conseguenzza mai votato da noialtri, sia l’ago della bilancia per deteminare il futuro del nostro Governo, la dice lunga sulla rappresentanza che ci ritoviamo. Mah …
Intanto l’Italia va a rotoli … senza contare il CoVid che ci uccide. Buona giornata eh …
Alla prossima

Elena

Referendum riduzione parlamentari – Come voti?

A proposito del Referendum per la riduzione dei parlamentari, vorrei provare ad andare oltre alle becere frasi: ”Sono dei mangiapane a tradimento, non servono a nulla, meno sono meglio è”, etc …
Vorrei invece fare qualche semplice considerazione per provare a far pensare i favorevoli al SI.
Per prima cosa vorrei ricordare sommessamente che sono favorevoli al si Lega e Fratelli d’Italia. Io una domandina me la farei no? Tipo: ”Lega e Fratelli d’Italia amano la ”democrazia” o preferirebbero una ”democrazia addomesticata”?
Se non esiste una legge elettorale che compensi la riduzione del numero dei parlamentari la democrazia ce la giochiamo! ‘Perchè’ vi chiederete voi? Semplice! Per prima cosa noi dobbiamo renderci conto che noi NON votiamo i nostri rappresentanti ma ci subiamo dei nominati dai partiti.
Ergo, facendola semplice, il partito che vince avrà pochi yes-man da controllare e costoro faranno esclusivamente gli interessi di CHI li ha messi su quegli scranni e NON certamente gli interessi dei cittadini, che, bene che vada, votano il partito e non certo un individuo che conoscono e rispettano sul proprio territorio.
Ecco che cosa noialtri dovremmo pretendere. Di eleggere qualcuno che abita nella nostra città e che conosciamo e stimiamo per un sacco di motivi. Non importa il partito a cui appartiene, se è una persona degna ed onesta e capace il ”triage” lo facciamo noi! Con questo sistema il parlamentare scelto da noi andà in parlamento e dovrà rispondere ai suoi elettori, cioè a noialtri!
Invece … non dimentichiamo che il partito che vuol inserire l’obbligo di mandato (manco Mussolini aveva osato tanto) è quello di Grillo/Casaleggio! Come mai? Fatevi una domanda e datevi una risposta.
Una volta su quegli scranni devono fare quel che gli dice il partito”! I cittadini, di cui loro si professano ‘rappresentanti’ non contano una emerita cippa invece!
Ma poi … non se ne esce. Ricordiamoci anche che la legge elettorale la si cambia con una legge ordinaria, quindi la possono cambiare quando e come vogliono! Magari … sarà poi la Corte Costituzionale, dopo insistenze di anni da pare di qualche sfegatato cocciuto, che dirà che non vale una cippa e che è anti-costituzionale, ma ormai …
Comunque, come al solito, è tutta ”aria fritta” ‘sta diatrib. Mò votiamo la riduzione dei parlamentari, loro fanno finta di cambiare la legge elettorale ed il prossimo partito che vince la cambia di nuovo. Quindi? Ma quanto siamo ”polli” da 1 a 10? Mah …
Andrebbe bene anche un collegio uninominale con un sistema maggioritario a doppio turno ma fatelo fare a noi il ”triage” sul territorio no? Saremo mica tutti dei deficienti no? Grrrrr …
Morale della favola: ”Io voto NO”! Voi fate un pò quel che volete.

Alla prossima

Elena