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Ma … la legge elettorale? L’hanno poi cambiata?

Tra meno di un anno si torna al voto ma … l’hanno cambiata ‘sta legge elettorale? Naaaa …
Eppure, ci hanno fatto una testa come un pallone a proposito della legge elettorale che andava assolutamente cambiata, e che lo avrebbero fatto non appena ne avessimo data loro la possibilità. Questo però ‘’prima’’ di essere eletti.
Adesso che avrebbero il numero e che sono in Parlamento ‘’vigliacco se lo fanno’’!
Il sistema attuale, è un miscuglio cervellotico poco chiaro. Ha una doppia soglia di sbarramento, liste bloccate ma che permettono presentazioni multiple e che ha avuto, come risultato, il fatto che in parlamento ci siano 11 formazioni anche se solo 6 avevano superato la soglia di sbarramento al 3 per cento. Quindi?
‘Sto sistema non consente nemmeno a noi ”popollo” di capire come i nostri voti sono stati trasformati in seggi.
Bisogna tornare ad un sistema chiaro, semplice e comprensibile.
E per farlo, alla fin dei fini basterebbe copiare quel che fanno gli altri, mica chiediamo loro di inventare chissà quali altre astruse macchinazioni! Per carità chissà che cosa tirerebbero fuori pur di impapocchiarci ulteriormente.
I sitemi alla fin dei fini sono due: proporzionale con sbarramento o maggioritario.
Nel proporzionale, se non si raggiunge la soglia dello sbarramento, si va fuori dai piedi, nel maggioritario in cui si elegge un solo rappresentante in ciascun collegio (che devono essere tanti quanti i deputati ed i senatori e quindi 400 e 200) chi vince governa.
Nel caso si scelga il proporzionale, come accade in Germania, si avrà un quadro chiaro di come la pensiamo noialtri cittadini.
Nel caso del maggioritario, che ha due sistemi: quello inglese, che sarebbe a dire che chi vince governa; oppure quello francese, che sarebbe a dire che i primi due arrivati, che non hanno però avuto più del 50% dei nostri voti, vanno allo spareggio, quindi i cittadini rivotano e scelgono quello che credono sia meglio, e vivaiddio costoro avrebbero mandato per governare.
Ma ci vuole tanto? Evidentemente, viene il dubbio che costoro non legiferino per poter ‘’governare’’ ma bensì solo per poter sedere su quelli scranni.
In quest’ultimo caso a noialtri costoro non serviranno ad una emerita cippa. I loro sforzi sono tutti tesi a sedersi in Parlamento e, per arrivarci, sarebbero disposti a fare qualunque cosa.
Insomma, per farla breve, le doti necessarie che permettono loro di arrivare in Parlamento, sono esattamente le meno adatte, per ricoprire il ruolo che tale scranno comporta.
Ma … che parlo a fà?

Alla prossima

Elena

Referendum riduzione parlamentari – Come voti?

A proposito del Referendum per la riduzione dei parlamentari, vorrei provare ad andare oltre alle becere frasi: ”Sono dei mangiapane a tradimento, non servono a nulla, meno sono meglio è”, etc …
Vorrei invece fare qualche semplice considerazione per provare a far pensare i favorevoli al SI.
Per prima cosa vorrei ricordare sommessamente che sono favorevoli al si Lega e Fratelli d’Italia. Io una domandina me la farei no? Tipo: ”Lega e Fratelli d’Italia amano la ”democrazia” o preferirebbero una ”democrazia addomesticata”?
Se non esiste una legge elettorale che compensi la riduzione del numero dei parlamentari la democrazia ce la giochiamo! ‘Perchè’ vi chiederete voi? Semplice! Per prima cosa noi dobbiamo renderci conto che noi NON votiamo i nostri rappresentanti ma ci subiamo dei nominati dai partiti.
Ergo, facendola semplice, il partito che vince avrà pochi yes-man da controllare e costoro faranno esclusivamente gli interessi di CHI li ha messi su quegli scranni e NON certamente gli interessi dei cittadini, che, bene che vada, votano il partito e non certo un individuo che conoscono e rispettano sul proprio territorio.
Ecco che cosa noialtri dovremmo pretendere. Di eleggere qualcuno che abita nella nostra città e che conosciamo e stimiamo per un sacco di motivi. Non importa il partito a cui appartiene, se è una persona degna ed onesta e capace il ”triage” lo facciamo noi! Con questo sistema il parlamentare scelto da noi andà in parlamento e dovrà rispondere ai suoi elettori, cioè a noialtri!
Invece … non dimentichiamo che il partito che vuol inserire l’obbligo di mandato (manco Mussolini aveva osato tanto) è quello di Grillo/Casaleggio! Come mai? Fatevi una domanda e datevi una risposta.
Una volta su quegli scranni devono fare quel che gli dice il partito”! I cittadini, di cui loro si professano ‘rappresentanti’ non contano una emerita cippa invece!
Ma poi … non se ne esce. Ricordiamoci anche che la legge elettorale la si cambia con una legge ordinaria, quindi la possono cambiare quando e come vogliono! Magari … sarà poi la Corte Costituzionale, dopo insistenze di anni da pare di qualche sfegatato cocciuto, che dirà che non vale una cippa e che è anti-costituzionale, ma ormai …
Comunque, come al solito, è tutta ”aria fritta” ‘sta diatrib. Mò votiamo la riduzione dei parlamentari, loro fanno finta di cambiare la legge elettorale ed il prossimo partito che vince la cambia di nuovo. Quindi? Ma quanto siamo ”polli” da 1 a 10? Mah …
Andrebbe bene anche un collegio uninominale con un sistema maggioritario a doppio turno ma fatelo fare a noi il ”triage” sul territorio no? Saremo mica tutti dei deficienti no? Grrrrr …
Morale della favola: ”Io voto NO”! Voi fate un pò quel che volete.

Alla prossima

Elena

LEGGE ELETTORALE: Maggioritario o Proporzionale?

Che l’Italia abbia bisogno di una buona legge elettorale è fuori da ogni ragionevole dubbio. Il problema è che noi cittadini vorremmo qualche cosa che permetta, a chi è al Governo di prender decisioni e che, nel contempo, garantisca la rappresentanza. Cosa scegliere?
Sappiamo qual è la differenza tra il sistema elettorale proporzionale e quello maggioritario? Vediamo se riusciamo a schiarirci un po’ le idee …
La differenza tra i due sistemi è fondamentale ed è la contrapposizione tra i due che sta alla base di tutte le diverse leggi elettorali.

legge-elettorale

Per farla molto breve, si possono sfruttare le parole di una persona più che affidabile, il politologo Giovanni Sartori. Ecco che cosa ci ricorda questo Signore.
“Un sistema elettorale è maggioritario se il voto si esprime in collegi uninominali. Cosa vuol dire ”uninominale”? Vuol dire che una persona si può presentare SOLO in un collegio e non su tutto il territorio italiano. In questo collegio il vincitore è chi prende il maggior numero di voti. Punto!

Viceversa, ogni sistema elettorale nel quale il voto si esprime in collegi plurinominali (da due in poi) eletti sulla base del più alto numero dei voti, è un sistema proporzionale”.

Facciamo un esempio semplice: se un personaggio molto famoso, per esempio, come Berlusconi o Grillo si presentasse in tutti i collegi … molto probabilmente verrebbe eletto grazie alla sua notorietà! Questo sistema è detto proporzionale! Se invece Grillo o Berlusconi fossero costretti a presentarsi solo un UN collegio prenderrebbero i voti solamente in quel collegio. Questo è ”maggioritario”. Insomma con il sistema maggioritario il voto dovrebbe essere veramente conquistato sul territorio, garantendo in tal modo una buona rappresentatività.

Il sistema maggioritario.
Dunque una legge elettorale è maggioritaria quando all’interno di collegi si presentano diversi candidati, e l’elettore è chiamato a sceglierne uno solo. Chi vince, sarà eletto in Parlamento.
Si può decidere se per vincere è sufficiente una maggioranza relativa, o se invece è necessario un secondo turno tra i primi due affinché l’eletto sia legittimato da una maggioranza assoluta (sempre che non si superi il 50% già al primo turno). Il vantaggio di questo sistema è evidente: l’elettore si esprime direttamente nei confronti di un candidato espressione del suo territorio. Nel momento in cui diventa un parlamentare, gli elettori di quel collegio avranno un loro diretto rappresentante in Camera e Senato a cui fare riferimento. Si punta più sulla persona, insomma, che sul partito. Tra l’altro con questo modo si ha effettivamente un voto di rappresentanza.

Il sistema proporzionale.
In linea teorica, e come sottolinea Sartori, ogni sistema non basato su collegi uninominali è proporzionale. Inoltre, più grande è la circoscrizione maggiore è la proporzionalità. Fino ad arrivare al proporzionale in cui il collegio è uno solo (e cioè l’intera nazione). Tutti i candidati sono presentati in lista dai partiti, che poi redistribuiscono i seggi – conquistati sulla base della percentuale ottenuta – in base alle preferenze (se l’elettore ha la possibilità di indicare il suo candidato preferito) o in base all’ordine in cui il nome appare sulla lista dei candidati di questo o quel partito.
Così come il proporzionale può essere corretto in senso maggioritario, allo stesso tempo il maggioritario può avere una redistribuzione di seggi in senso proporzionale (di norma per tutelare i partiti più piccoli).

Ma … quali sono pregi e difetti dell’uno e dell’altro sistema?

Il maggioritario viene spesso preferito perché elegge una maggioranza di governo certa; riduce la frammentazione dei partiti; crea una relazione diretta tra elettori e rappresentanti; migliora la qualità dei politici (che vengono eletti e non scelti dai segretari di partiti).
La qualità fondamentale del proporzionale è evidente: al di là dei candidati è la legge più equa per quanto riguarda la sopravvivenza dei partiti. Se un partito prende il 30% dei voti avrà il 30% dei seggi (in un modello puro, quindi senza premio di maggioranza e senza soglie di sbarramento) e così via.
Il grosso difetto del proporzionale è che rende necessarie ampie coalizioni e quindi pregiudica la governabilità. Inoltre, a meno che non vengano introdotte le preferenze (che comunque pregiudicano il rapporto diretto tra elettori di un certo territorio e parlamentari da questi eletti), il ruolo dei candidati è di gran lunga secondario rispetto ai partiti.
Nella realtà delle leggi elettorali in giro per il mondo, è difficile trovare sistemi puri. Si cerca spesso un compromesso che riesca a garantire la rappresentanza dei partiti (agevolata dal proporzionale) senza pregiudicare la governabilità (agevolata dal maggioritario). Una non facile ricerca dell’equilibrio, che infatti ha spesso partorito mostri.
Adesso è più chiara la faccenda? Pensiamoci su …
Alla prossima
Elena