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”Ginger e Fred” – Cinema Vox Frejus

Lunedì siamo andati al Cinema Vox di Frejus ad assistere al film di Federico Fellini, Ginger e Fred.

GINGER AND FRED, Marcello Mastroianni, Giulietta Masina, 1986, (c)MGM

GINGER AND FRED, Marcello Mastroianni, Giulietta Masina, 1986, (c)MGM

Amelia Bonetti (Giulietta Masina) e Pippo Botticella (Marcello Mastroianni) sono due ex-ballerini italiani di tip-tap che, ormai da molto tempo, non danzano più. I loro nomi d’arte, Ginger e Fred, sono  la ‘’versione italiana’’ della più celebre coppia di ballerini americani: Ginger Rogers e Fred Astaire.
Ormai vedova, Amelia si occupa di mandare avanti la piccola azienda di famiglia dopo la scomparsa del marito. Fred, si direbbe invece faccia una vita disordinata e non abbia una situazione economicamente serena.
Ginger e Fred vengono coinvolti da una tv privata in una sorta di rudimentale “operazione nostalgia”.
Una volta sul posto realizzano che si tratta di un programma in cui personaggi più disparati cercano notorietà, ma, soprattutto, dove la pubblicità ha un ruolo predominante.
Il Cavaliere Lombardoni, proprietario dell’emittente privata in cui si svolge la trasmissione è, da parte del regista, una voluta ‘’parodia’’ del cavaliere Silvio Berlusconi proprietario, nella realtà di TV private e, come nelle TV di Berlusconi, anche nel film, i personaggi sono al limite della decenza.
Ginger e Fred iniziano ad avere dei seri dubbi, e si domandano se è il caso di proseguire questa ‘’follia’’; ma gli eventi li trascinano e si ritrovano infine sul palcoscenico. Appena iniziato il loro numero si verifica un blackout che li interrompe. Fred, al buio e sottovoce, convince Ginger che la loro presenza nel programma è assurda e che sarebbe meglio andarsene prima che torni la luce.
Mentre i due stanno scendendo dal palco approfittando del buio, Fred fa il ‘’gesto dell’ombrello’’ al publico e Ginger si asciuga le lacrime … proprio in quell’istante torna la luce! I due, imbarazzati, tornano al loro posto e riprendono la danza.
Fred non ricorda nulla, Ginger lo tranquillizza teneramente e i due ballano. Lui, preso dalla paura e dal poco esercizio, cade, si rialza ma è visibilmente provato. Ginger, con affetto, lo tranquillizza nuovamente … lui riacquista fiducia, si rilassa ed entrambi finiscono il loro numero con un discreto successo.
Il pubblico apprezza la padronanza del tip-tap, che richiede una notevole abilità, e alla fine ricevono un sincero applauso.

GINGER AND FRED, Giulietta Masina, Marcello Mastroianni, 1986

GINGER AND FRED, Giulietta Masina, Marcello Mastroianni, 1986

Durante questi due giorni Amelia scopre che quando si erano lasciati, sciogliendo il loro rapporto di ‘’lavoro’’ ma anche di ‘’affetto’’,  Pippo era stato ricoverato in manicomio in preda ad una forte depressione.  Evidentemente tra i due c’era un qualche cosa di più importante che solo il lavoro.
Onestamente pensavo si sarebbero messi nuovamente insieme, non certo per ballare, ma per condividere in serenità gli anni di vita che restavano loro.
Invece Ginger, dopo aver dato a Fred del denaro, parte in treno da sola per tornare al suo mondo, fatto di azienda, figli, nipoti … mentre lui, ancora più solo, si infila nel bar della stazione ferroviaria per bere.
Un film tenero nonostante le celebri scene ‘’felliniane’’ fatte di donne e uomini volgari che però si sposano perfettamente con lo ‘’spirito’’ delle trasmissioni di berlusconiana memoria, dove apparenza e ’’corpi scoperti esposti’’ non richiedono nessuna capacità se non quelle fornite da ‘’madre natura’’.
Ma … in fondo se lo scopo di queste trasmissione è soprattutto quella di vendere prodotti, è decisamente meglio avere degli spettatori che non pensino molto … ma che si limitino alle cose ‘’basilari’’ e ‘’terra terra’’ della vita.
In queste trasmissioni non siamo alle Folies Bergere, dove c’è dell’arte, qui l’obiettivo è solo quello di distrarre il pubblico per farlo diventare un compratore deficiente!

Un bel film, con due interpreti fantastici, che vale assolutamente la pena di vedere.

Grazie come al solito a Jerome Rober per le scelte felici e al Club Italianiste de Provence. E’ importante per gli italiani che abitano qui aver la possibilità di vedere dei capolavori in lingua italiana. Ci serve sia per ”esercizio linguistico” sia  per tenerci vicini alle ”cose belle” del nostro Paese.

Alla prossima
Elena

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– In America il film fu ben accolto dal pubblico ma la vera Ginger Rogers fece causa al distributore americano del film, lamentandosi del fatto che lei veniva dipinta sotto una falsa luce e che comunque si sentiva ‘’lesa’’ nella sua privacy. La causa si risolse con una completa assoluzione per il regista Federico Fellini che, secondo il giudice, aveva il diritto di esercitare la propria espressione artistica.
– Giulietta Masina era la moglie di Federico Fellini si erano sposati nel 1943 e rimasero assieme tutta la vita. Ebbero un solo figlio nel 1945 ma morì dopo undici giorni di vita.

IL BELL’ANTONIO … di Mauro Bolognini …

Lunedì 29 settembre, assieme ad Leonor ed Yvette,  siamo andate al cinema Vox di Frejus, dove era in programma il film:  ”Il Bell’Antonio”.

Bellantonio-1960-Cardinale-Mastroianni

Il film fa parte del ”ciclo del cinema italiano” curato dal CIP (Club Italianiste de Provence).

Non conoscevo un gran che del film …  ma ero al corrente del ”problema” del bell’Antonio. D’altronde,  si sa … che le malelingue fanno sempre passare la cosa più ”pruriginosa” .

Non avendo neppure letto il romanzo di Vitaliano Brancati (1949) a cui il film si ispira, mi ero fatta un’idea erronea della pellicola in questione. Credevo si trattasse di una commedia italiana,  diciamo sulla falsariga di ”Divorzio all’Italiana”, in cui,  pur nella tragedia, sarebbe comunque prevalsa l’ironia.

Non potevo sbagliarmi di più! Il film è un dramma vero e proprio.

Il bellissimo Antonio (Marcello Mastroianni)  mandato a Roma a ”cercar fortuna” in politica … ormai quasi trentenne,viene richiamato in Sicilia dal padre che, dissanguatosi finanziariamente per acquistare un immenso terreno coltivato ad arance,  non è più in grado di mantenere il figlio a far la ”bella vita” a Roma. Vuole quindi che Antonio sposi una ricca e bella ragazza Catanese, Barbara Puglisi (Claudia Cardinale)

Antonio dapprima tergiversa poi vedendo una foto della fanciulla in questione, se ne innamora perdutamente ed accetta il matrimonio!

Qui iniziano le sue disgrazie!  Essendo ”impotente” … non consuma il matrimonio.  La giovane Barbara, pur essendo estremamente ingenua, capisce alla fine dei fini che ”qualche cosa non funziona”. Si rivolge quindi alla propria famiglia per cercare ”aiuto” ed il matrimonio viene annullato. Lei si risposerà con un ricco conte …

Alla famiglia di Antonio non rimane che il ”disonore”. Alfio, il padre  di Antonio (Pierre Brasseur) pur di dimostrare il ”valore virile” della famiglia, nonostante l’età, si accompagna con una prostituta e muore d’infarto ”sul campo di battaglia”.

A pochi giorni dalla morte del marito, Rosaria (Rina Morelli) la mamma di Antonio,  scopre che la giovane ”servetta” di casa aspetta un bambino. Dopo aver interrogato la ragazza su ”chi” ha commesso il fattaccio,  la ragazza confessa trattarsi di Antonio.

A questo punto Rosaria giubila … l’impotenza dell’adorato figlio è annullata … i due si sposano … la famiglia riacquista la propria dignità!

Questo a brevi linee il sunto del film …

La pellicola, essendo del 1960,  è in bianco e nero. La mancanza di colore sullo schermo, ai nostri occhi ”sofisticati”  suggerisce un’atmosfera ”dimessa” … una sorta di passato ”chiuso in un recinto”.

Pier Paolo Pasolini ha curato la sceneggiatura del film … e pare che lui stesso lo abbia ritenuto un po’ ‘ambiguo”. Non si capisce infatti quale sia il ”vero” problema del giovane Antonio. Le ipotesi che si possono fare sono diverse.

Potrebbe essere un omosessuale latente … amante del ”bello” , per cui anche una bella donna è da ”amare”, ma non sessualmente stimolato da questa bellezza …

Potrebbe trattarsi la sua di una semplice disfunzione erettile – peggiorata dallo stress di un grande coinvolgimento emotivo. Antonio stesso, confessandosi con il cugino Edoardo (Tomas Milian) sostiene di aver avuto, anche se pochi, normali rapporti sessuali, ma solo con prostitute. Quando si tratta di donne da lui veramente ”amate” non riesce ad avere erezione …

In ogni caso un problema tanto ”delicato” ancora al giorno d’oggi … nella Sicilia di allora, infarcita di pregiudizi, maschilismo, onore mescolato  alla virilità … era veramente una ”bomba” da tenere nascosta!

Comunque la soluzione dello ”spinoso” problema per Antonio,  l’ha trovata la ”servetta’ di famiglia. Trovandosi ”ingravidata” da ”qualcuno” ha risolto il problema, dicendo trattarsi di Antonio. In questo modo ha salvato capra e cavoli.

Secondo me il ”fattaccio” nei confronti della ”servetta”  è stato invece combinato dal cugino Edoardo …

Comunque, come sempre, le scelte dei film fatte dal CIP … sono sempre di ”gran classe”! Grazie mille!

Alla prossima

 

Elena