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Ma … per quale motivo i nostri preti non si possono sposare?

Pensierino del mattino …
Troppo spesso veniamo a conoscenza delle nefandezze compiute da preti abusatori che, approfittando del loro ruolo, sfogano le loro pulsioni sessuali sui bambini/e a loro affidati.
La cosa tristissima è anche quella di realizzare che i loro superiori si preoccupino soprattutto di silenziare, ridimensionare, tacitare gli scandali piuttosto che tutelare le vittime.
Ora anche qui ci vorrebbe un pò di sano pragmatismo. Dovremmo imparare a porci delle domande.
Un uomo, giovane e sano, prete o meno, ha pulsioni sessuali decisamente forti. Come sfogarle? Va da se che la risposta possa essere solo una: ‘’Dargli la possibilità di farlo. Ma … attenzione, con qualcuno maggiorenne e consenziente’’.
Ma qui si entra in conflitto con i voti fatti da chi entra nella Chiesta Cattolica, quelli di: castità, obbedienza e povertà’’.
Per quale strano motivo i preti cattolici sono obbligati alla castità? Quando è nato il cristianesimo non lo erano mi pare.
Il voto di castità consiste nella rinuncia all’esercizio della sessualità per seguire Cristo, come fanno i religiosi.
E qui inizia l’ipocrisia … ai preti cattolici NON si chiede il voto di castità ma la promessa di restare celibi, vivendo come tutti la virtù della castità. Questo per essere totalmente liberi nell’edificare con Cristo e come Cristo il Regno di Dio in terra.
Va da se che, messa in questi termini, l’interpretazione personale la faccia da padrone o no?
Ma … per quale motivo i ‘’nostri preti’’ devono rimanere celibi e non si possono sposare?
Una risposta potrebbe essere quella legata al potere Temporale della Chiesa.
La Chiesa era ricca come qualsiasi altro Stato e possedeva terreni e beni, il Papa era né più né meno che una sorta di re. Oltre alle anime possedeva anche beni terreni.
In queste condizioni se la ‘’sua’’ classe dirigente si fosse sposata ed avesse avuto figli, va da se che ci sarebbero stati degli ‘’eredi’’ che avrebbero diviso e frazionato i possedimenti ecclesiastici.
Ecco il motivo per cui si inventarono il celibato e la castità, così nessun ‘’erede’’avrebbe messo le mani sul malloppo ed avrebbe diviso e ridotto i loro possedimenti.
Considerato però che Il celibato non è richiesto ai sacerdoti dalle Chiese ortodossa e anglicana, non potremmo rivedere un pò la faccenda oggigiorno?
Così potremmo esser un pò più rilassati quando i nostri figli/nipoti vanno a catechismo … o no? Mah …

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Alla prossima

Elena

Migranti: il tandem: ”Salvini/DiMaio” ha colpito ancora …

‘’Sequestreremo la nave’’, annuncia su Fb il ministro delle Infrastrutture Toninelli: ‘’Ci assumiamo noi la responsabilità di portarli sulle navi della nostra Guardia costiera, ma la Lifeline (Nave olandese di una ONG)  la porteremo in Italia dove dovrà fermarsi perchè la sequestreremo: è una nave apolide che non può navigare in acque internazionali’’. Come al solito facciamo i ”duri”. Chi abbiamo preso di mira stavolta? Ma le navi delle ONG naturalmente! Imbarcazioni dove giovani o meno giovani, volontariamente,  prestano soccorso ad altri esseri umani.  Il modo migliore per instaurare delle trattative pacate e ragionate vero? Abbiamo al governo gente che,  invece di discutere nelle sedi preposte,  batte le testate contro le saracinesche! Cribbio come stiamo migliorando!

Intanto scoppia la polemica tra il presidente francese Macron e il tandem Di Maio-Salvini. A cui Di Maio, da buon populista qual’è dà dell’ipocrita. Se Macron considera il populismo dei due geni come la ‘’lebbra’’ dovremmo farci delle domande.  A parte il fatto che quel he noi sappiamo son solo le cose che vogliono farci sapere … in Francia, nonostante tutto il  ‘’can can’’ che viene fatto alla frontiera di Ventimiglia e/o Bardonecchia, gli immigrati continuano ad entrare tranquillamente. Ci sono persino i cartelli lungo l’autostrada al confine in cui si dice di fare attenzione ai ‘pedoni lungo la banchina’’ .  Non dimentichiamo che il VAR è ‘’il regno di Marine Le Pen’’ e quindi il braccio di ferro è, per forza di cose, locale e mediatico. Ma entrare entrano eccome. Per 10 fermati, soprattutto sui ‘’media’’ 100 entrano in realtà.  Questo è un esodo che sarà difficile da contenere perchè, come tutti sappiamo,  il problema è a ‘’monte’’. 

Fuggono da guerre? Fuggono dalla carestia? Fuggono dalla povertà? Cambia qualche cosa?

Se questi nostri fratelli provengono da dove ci sono guerre, bisognerebbe farle finire. Più facile a dirsi che a farsi no? Se invece emigrano perché hanno ‘’fame’’? Che si fa? Li si butta a mare? Nel ‘’sentir comune’’ quelli che hanno ‘’fame’’ è perchè hanno governi di ‘’M’’ … già forse è vero … e allora? I nostri governi come sono? Quanto li abbiamo ”cambiati/migliorati”? Pensate per un attimo se noi italiani vivessimo in Africa, con la malavita organizzata che siamo capaci di produrre … quanto riusciremmo a migliorare la situazione? 

Quanto fanno comodo a ‘’noialtri benpensanti occidentali’’ il fatto che questi Paesi abbiano governi di ‘’M’’? Tanto mi verrebbe da pensare,  visto che in questo modo sono molto facili da corrompere per farci i comodi nostri. Quindi? Non crediamoci assolti perché non lo siamo. 

Torniamo al ‘’duo’’ Salvini/Di Maio … costoro hanno fatto campagna elettorale, mirando entrambi ad un’ Europa dalla quale era più che necessario allontanarsi.   Abbiamo forse dimenticato il famoso referendum sull’uscita dall’euro proposto dal M5S? Abbiamo forse dimenticato le ‘’sparate’’ di Salvini, pappa e ciccia di Marine Le Pen,  contro l’Europa che ci attanaglia? Ebbene i due, per essere eletti, hanno dovuto ”tirare un pò i remi in barca” e promettere, ipocritamente pur di arrivare agli agognati scranni,  di non esser affatto contro l’Europa. Hanno persino dovuto cambiare il Ministro dell’Economia, mettendone uno che tranquillizzasse nell’ordine:  Mattarella, i mercati e gli altri Paesi. 

Ma … una volta arrivati al Governo che cosa hanno iniziato a fare? Hanno iniziato a fare i ‘’duri’’, hanno iniziato a mostrare i ‘’muscoli’’ … hanno iniziato ad essere ‘’cafoni’’. Purtroppo con il nostro ‘’metro bacato’’  noi italiani siamo convinti che l’essere ‘’cafoni’’ sia un pregio e quindi l’ammirazione per Salvini sta crescendo in modo esponenziale ma … non sono tutti ‘’primitivi’’ come noialtri. 

Non dimentichiamo che il resto dell’Europa e del mondo ci vede anche come un paese che ha dato i natali ad organizzazioni come: Mafia, ‘Ndrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita! Ci vede come un Paese che, cito letteralmente ‘’Le Point’’ del 24 maggio 218 n. 2386: ‘’Senza il soccorso dell’Unione Europea l’Italia sarebbe già a terra. L’Europa l’ha salvata dalla bancarotta già nel 2012, quando il Presidente dell’Unione Europea Mario Draghi ha impedito il contagio della crisi greca. Da anni gli acquisti massicci di debito pubblico tengono a bada l’economia della penisola. Gli xenofobi della lega e gli anti-capitalisti del M5S hanno studiato un programma comune che, se attuato, condurrà al disastro! Gli apprendisti stregoni attualmente al governo pensano di far pagare l’incuria dello Stato italiano ai partner europei.  L’incuria italiana è il prodotto di decenni di negligenza e di corruzione, di cui i dirigenti della penisola sono i primi responsabili. L’economia italiana, la cui crescita è anemica paga il prezzo delle insufficienti riforme. In aggiunta, le banche italiane sono fragili, Da sole detengono un quarto di crediti insolvibili. Basterà una scintilla per accendere la miccia’’!

E comunque tornando ai due geni della lampada … quello che riusciranno ad ottenere con la loro aggressione non sarà altro che altra aggressione. Finirà che si coalizzeranno tutti contro questo paese di populisti ignoranti e gli immigrati ce li rimanderanno tutti in Italia, visto che è sulle nostre coste che sbarcano.  Allora si che saranno cavoli amari.  I due volevano uscire dall’Europa? Ci riusciranno benissimo! Nel senso che verremmo sbattuti alla porta!

Abbiamo un debito di 2.300 miliardi di euro … manco riusciamo a pagarne gli interessi. Torniamo alla lira e annulliamo il debito? Bell’idea? Siamo sicuri? Il debito minimo raddoppierebbe … e noialtri senza il ‘’paracadute europeo’’ dove andremmo a finire? Non possediamo ‘’materie prime’’ e se dovessero mai farci un embargo, visto che il debito non potremmo certo pagarlo, torneremmo al Medio Evo! Pensiamo forse di vivere ancora nell’epoca del: ’’Abbiam tre mari … abbiamo tanto pesce che a chi lo vuole lo possiamo regalar’’? 

La politica di Salvini e Di Maio è quella del ‘’ricatto’’? Ma … siamo sicuri di potercelo permettere? Non è che ‘sti due giovani populisti ed incoscienti stanno sopravalutando un pò troppo la realtà?  A chi abbiamo dato le redini del Paese? Mah … 

Poveri noi …

Alla prossima

Elena 

 

21 marzo primo giorno di primavera … liberiamoci dalla malavita organizzata!

21 marzo 2017 – XXII GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE .
Che cosè il 21 marzo?

Ogni 21 marzo, primo giorno di primavera, LIBERA celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, perché in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale.
Dal 1996, ogni anno in una città diversa, viene letto un elenco di circa novecento nomi di vittime innocenti. Ci sono vedove, figli senza padri, madri e fratelli. Ci sono i parenti delle vittime conosciute, quelle il cui nome richiama subito un’emozione forte. E ci sono i familiari delle vittime il cui nome dice poco o nulla. Per questo motivo è un dovere civile ricordarli tutti. Per ricordarci sempre che a quei nomi e alle loro famiglie dobbiamo la dignità dell’Italia intera.
1893 – 
EMANUELE NOTARBARTOLO.
1896
 – EMANUELA SANSONE.
1905
 – LUCIANO NICOLETTI.
1906
 – ANDREA ORLANDO.
1909
 – JOE PETROSÌNO.
1911
 – LORENZO PANEPINTO.
1914 – 
MARIANO BARBATO. GIORGIO PECORARO.
1915
 – BERNARDINO VERRO.
1916
 – GIORGIO GENNARO.
1919
 – GIOVANNI ZANGÀRA. COSTANTINO STELLA. GIUSEPPE RUMORE. GIUSEPPE MONTICCIOLO. ALFONSO CÀNZIO.
1920 – 
NICOLÒ ALONGI. PAOLO LI PUMA. CROCE DI GANGI. PAOLO MIRMINA. GIOVANNI ORCEL. STEFANO CARONÌA.
CALOGERO FALDETTA. CARMELO MINARDI. SALVATORE VARSALONA. GIUSEPPE ZAFFUTO.
1921
 – GAETANO CIRCO. PIETRO PONZO. VITO STASSI. GIUSEPPE CASSARÀ. VITO CASSARÀ. GIUSEPPE COMPAGNA.
1922 – 
DOMENICO SPATOLA. MARIO SPATOLA. PIETRO PAOLO SPATOLA. SEBASTIANO BONFIGLIO. ANTONINO SCUDERI.
1924
 – ANTONINO CIOLÌNO.
1943
 – ANTONIO MANCINO.
1944 – 
SANTI MILISENNA. ANDREA RAIA.
1945
 – CALOGERO COMAIANNI. NUNZIO PASSAFIUME. FILIPPO SCIMONE. CALCEDONIO CATALANO. AGOSTINO D’ALESSANDRO. CALOGERO CICERO. FEDELE DE FRANCISCA. MICHELE DI MICELI. MARIO PAOLETTI. ROSARIO PAGANO. GIUSEPPE SCALÌA. GIUSEPPE PUNTARELLO. GIORGIO COMPARETTO. ANGELA TALLUTO.
1946 – 
ANGELO LOMBARDI. VITTORIO EPIFANI. VITANGELO CINQUEPALMI. IMERIO PICCINI.
MASINA PERRICONE SPINELLI.
GAETANO GUARINO. PINO CAMILLERI. GIOVANNI CASTIGLIONE. GIROLAMO SCACCIA. GIUSEPPE BIONDO. GIOVANNI SANTANGELO. GIUSEPPE SANTANGELO. VINCENZO SANTANGELO. GIOVANNI SEVERINO. FILIPPO FORNO. GIUSEPPE PULLARA. NICOLÒ AZOTI. FIORENTINO BONFIGLIO. MARIO BOSCONE. PIETRO LORIA. FRANCESCO SASSANO. EMANUELE GRECO. MARIO SPAMPINATO. GIOVANNI LA BROCCA. VINCENZO AMENDUNI. VITTORIO LEVICO.
1947
 – ACCURSIO MIRAGLIA. PIETRO MACCHIARELLA. NUNZIO SANSONE. EMANUELE BUSELLINI. MARGHERITA CLESCERI. GIOVANNI GRIFÒ. GIORGIO CUSENZA. CASTRENSE INTRAVÀIA. VINCENZA LA FATA. SERAFINO LASCÀRI. GIOVANNI MEGNA. FRANCESCO VICARI. VITO ALLOTTA. GIUSEPPE DI MAGGIO. FILIPPO DI SALVO. VINCENZO LA ROCCA. VINCENZA SPINA. MICHELANGELO SALVIA. GIUSEPPE CASÀRRUBEA. VINCENZO LO IACONO. GIUSEPPE MANÌACI. CALOGERO CAIOLA. VITO PIPITONE.
LUIGI GERONAZZO.
1948
 – EPIFANIO LI PUMA. PLACIDO RIZZOTTO. GIUSEPPE LETIZIA.
CALOGERO CANGELOSI. MARCANTONIO GIACALONE. ANTONIO GIACALONE. ANTONIO DI SALVO.
NICOLA MESSINA. CELESTINO ZAPPONI. GIOVANNI TASQUIER. VITA DORANGRICCHIA.
1949
 – CARLO GUARINO.
VITO GUARINO. FRANCESCO GULINO. CANDELORO CATANESE. MICHELE MARINARO. CARMELO AGNONE. QUINTO REDA.
CARMELO LENTINI. PASQUALE MARCONE. ARMANDO LODDO. SERGIO MANCINI.
CARLO ANTONIO PABUSA. GABRIELE PALANDRANI. GIOVAN BATTISTA ALOE. ILARIO RUSSO.
GIOVANNI CALABRESE. GIUSEPPE FIORENZA. SALVATORE MESSINA. FRANCESCO BUTIFAR.
1951
 – ANTONIO SANGINITI. PROVVIDENZA GRECO. DOMENICA ZUCCO.
1952 – 
FILIPPO INTILI.
1955
 – SALVATORE CARNEVALE. GIUSEPPE SPAGNUOLO.
1957 – 
PASQUALE ALMERICO. ANTONINO POLLARI.
1958 – 
VINCENZO DI SALVO. VINCENZO SAVOCA.
1959
 – ANNA PRESTIGIACOMO.
GIUSEPPINA SAVOCA. VINCENZO PECORARO. ANTONINO PECORARO.
1960 – 
ANTONINO DAMANTI. COSIMO CRISTINA. PAOLO BONGIORNO. ANTONINO GIANNOLA.
1961 – 
PAOLINO RICCOBONO.
1962 – 
ENRICO MATTEI. GIACINTO PULEO.
1963 – 
GIUSEPPE TESAURO. PIETRO CANNIZZARO. MARIO MALAUSA. SILVIO CORRAO. CALOGERO VACCARO. PASQUALE NUCCIO. EUGENIO ALTOMARE. GIORGIO CIACCI. MARINO FARDELLI.
1965
 – COSIMO GIOFFRÈ.
1966
 – CARMELO BATTAGLIA. GIUSEPPE BURGIO.
1967
 – GIUSEPPE PIANI.
1968
 – SALVATORE SUROLO.
1969
 – ORAZIO COSTANTINO. GIOVANNI DOMÉ. SALVATORE BEVILACQUA.
1970
 – MAURO DE MAURO. RITA CACICIA. ROSA FAZZARI. ANDREA GANGEMI. NICOLINA MAZZOCCHIO.
LETIZIA PALUMBO. ADRIANA VASSALLA.
1971 – 
PIETRO SCAGLIONE. ANTONIO LORUSSO. VINCENZO RICCARDELLI.
1972
 – GIOVANNI SPAMPINATO. GIOVANNI VENTRA. DOMENICO CANNATA. PAOLO DI MAIO.
1973
 – ALBERTO CALASCIONE. MARIA GIOVANNA ELIA. SALVATORE FEUDALE.
1974 – 
ANGELO SORINO. EMANUELE RIBOLI. NICOLA RUFFO. GIUSEPPE BRUNO.
1975
 – CALOGERO MORREALE. GAETANO CAPPIELLO. FRANCESCO FERLAINO. DOMENICO FACCHINERI. MICHELE FACCHINERI. TULLIO DE MICHELI. MARIO CERETTO. GIUSEPPINA UTANO. CRISTINA MAZZOTTI. ANGELO CALABRÒ. GIUSEPPINA PANGALLO.
1976
 – GERARDO D’ARMINIO. GIUSEPPE MOSCARELLI. CATERINA LIBERTI. SALVATORE FALCETTA. CARMINE APUZZO.
SALVATORE LONGO. SALVATORE BUSCEMI. FRANCESCO VINCI. ALBERTO CAPUA. VINCENZO RANIERI. VINCENZO MACRÌ.
FRANCESCO PAOLO CHIARAMONTE. MARIO CESCHINA. ROCCO CORICA.
1977
 – ROCCO GATTO. STEFANO CONDELLO. VINCENZO CARUSO. PASQUALE POLVERINO. GIUSEPPE RUSSO.
FILIPPO COSTA. ATTILIO BONINCONTRO. DONALD MACKAY. MARIANGELA PASSIATORE. ADRIANO RUSCALLA.
1978
 – UGO TRIOLO. PEPPINO IMPASTATO. ANTONIO ESPOSITO FERRAIOLI. SALVATORE CASTELBUONO. GAETANO LONGO.
PAOLO GIORGETTI. PASQUALE CAPPUCCIO. FORTUNATO FURORE. AUGUSTO RANCILIO. PASQUALINO PERRI.
1979
 – ALFONSO SGROI. FILADELFIO APARO. MARIO FRANCESE. MICHELE REINA.
GIORGIO AMBROSOLI. GIORGIO BORIS GIULIANO. CALOGERO DI BONA. CESARE TERRANOVA. LENIN MANCUSO. GIOVANNI BELLISSIMA. SALVATORE BOLOGNA. DOMENICO MARRARA. VINCENZO RUSSO. ANTONINO TRIPODO. ROCCO GIUSEPPE BARILLÀ. CARMELO DI GIORGIO. PRIMO PERDONCINI. BALDASSARRE NASTASI.
1980
 – PIERSANTI MATTARELLA. GIUSEPPE VALARIOTI. EMANUELE BASILE. GIANNINO LOSARDO. PIETRO CERULLI. GAETANO COSTA. CARMELO JANNÌ. DOMENICO BENEVENTANO. MARCELLO TORRE. VINCENZO ABATE. GIUSEPPE GIOVINAZZO. CIRO ROSSETTI. FILOMENA MORLANDO. BRUNO VINCI. GRAZIELLA DE PALO. ITALO TONI. ANTONIO COLISTRA. ADELMO FOSSATI. SILVIO DE FRANCESCO. GIUSEPPE GULLÌ.
1981 – 
VITO IEVOLELLA. SEBASTIANO BOSIO. LEOPOLDO GASSANI. GIUSEPPE GRIMALDI. VINCENZO MULÈ. DOMENICO FRANCAVILLA. MARIANO VIRONE. GIUSEPPE SALVIA. MARIANO MELLONE. ROSSELLA CASINI. GIUSEPPE CUTTITTA. MICHELE BORRIELLO. FRANCESCA MOCCIA. LORENZO CROSETTO. PIERRE MICHEL.
ONOFRIO VALVOLA.
1982 – 
LUIGI D’ALESSIO. ROSA VISONE. NICOLÒ PIOMBINO. ANTONIO SALZANO. PIO LA TORRE. ROSARIO DI SALVO. GENNARO MUSELLA. GIUSEPPE LALA. DOMENICO VECCHIO. ANTONIO VALENTI. RODOLFO BUSCEMI. MATTEO RIZZUTO. SILVANO FRANZOLIN. LUIGI DI BARCA. SALVATORE RAITI. GIUSEPPE DI LAVORE. ANTONINO BURRAFATO. SALVATORE NUVOLETTA. ANTONIO AMMATURO. PASQUALE PAOLA. PAOLO GIACCONE. VINCENZO SPINELLI. CARLO ALBERTO DALLA CHIESA. EMANUELA SETTI CARRARO. DOMENICO RUSSO. CALOGERO ZUCCHETTO. CARMELO CERRUTO. SIMONETTA LAMBERTI. GIULIANO PENNACCHIO. ANDREA MORMILE. LUIGI CAFIERO. ANTIMO GRAZIANO. GENNARO DE ANGELIS. ANNAMARIA ESPOSITO. ANTONIO DE ROSA. ELIO DI MELLA. SALVATORE DRAGONE. MARIO LATTUCA. GIOVANNI GAMBINO. FRANCESCO BORRELLI. ALFREDO AGOSTA. FRANCESCO PANZERA. VINCENZO ENEA. GIOVANNI CANTURI. RAFFAELE DELCOGLIANO. ALDO IERMANO. PALMINA GIGLIOTTI. GRAZIELLA MAESANO. MARIA MAESANO. POMPEO PANARO. BORTOLO PESCE. ANTONIO PESCE. FILIPPO SCOTTI.
1983 – 
GIANGIACOMO CIACCIO MONTALTO. PASQUALE MANDATO. SALVATORE POLLARA. MARIO D’ALEO.
GIUSEPPE BOMMARITO. PIETRO MORICI. BRUNO CACCIA. ROCCO CHINNICI. SALVATORE BARTOLOTTA.
MARIO TRAPASSI. STEFANO LI SACCHI. SEBASTIANO ALONGI. FRANCESCO IMPOSIMATO. DOMENICO CELIENTO. ANTONIO CRISTIANO. NICANDRO IZZO. GIOACCHINO CRISAFULLI. FRANCESCO BRUNITTO. SALVATORE ZANGARA. PATRIZIA SCIFO. VITTORIO SCIFO. LUIGI CANGIANO. LIA PIPITONE. SIMONE DI TRAPANI. GIUSEPPE BERTOLAMI. DOMENICO CANNATÀ. SERAFINO TRIFARÒ. FRANCESCO PUGLIESE.
1984
 – PIPPO FAVA. RENATA FONTE. CRESCENZO CASILLO. GIOVANNI CALABRÒ.
COSIMO QUATTROCCHI. FRANCESCO QUATTROCCHI. COSIMO QUATTROCCHI. MARCELLO ANGELINI. SALVATORE SCHIMMENTI. GIOVANNI CATALANOTTI. ANTONIO FEDERICO. PAOLO CANALE. GIOVANBATTISTA ALTOBELLI. LUCIA CERRATO. ANNA MARIA BRANDI. ANNA DE SIMONE. GIOVANNI DE SIMONE. NICOLA DE SIMONE. LUISELLA MATARAZZO. MARIA LUIGIA MORINI. FEDERICA TAGLIALATELA. ABRAMO VASTARELLA. PIER FRANCESCO LEONI. SUSANNA CAVALLI.
ANGELA CALVANESE. CARMINE MOCCIA. VALERIA MORATELLO. MICHELE BRESCIA.
SANTO CALABRESE. ANTIOCO COCCO. VINCENZO VENTO. PIETRO BUSETTA. SALVATORE SQUILLACE. FRANCESCO FABBRIZZI. SALVATORE MELE. BRUNO ADAMI. GIUSEPPE AGATINO CANNAVÒ.
1985
 – PIETRO PATTI. GIUSEPPE MANGANO. GIOACCHINO TAGLIALATELA. SERGIO COSMAI. GIOVANNI CARBONE.
BARBARA RIZZO ASTA. GIUSEPPE ASTA. SALVATORE ASTA. BEPPE MONTANA. ANTONINO CASSARÀ.
ROBERTO ANTIOCHIA. GIUSEPPE SPADA. ANTONIO ENRICO MONTELEONE. GIANCARLO SIANI. BIAGIO SICILIANO.
GIUDITTA MILELLA. CARMINE TRIPODI. GRAZIELLA CAMPAGNA. GIUSEPPE MACHEDA. MARIO DIANA.
MARCO PADOVANI. GIANLUCA CANONICO. DOMENICO DEMAIO.
1986
 – PAOLO BOTTONE. GIUSEPPE PILLARI. FILIPPO GEBBIA.
ANTONIO MORREALE. FRANCESCO ALFANO. VITTORIO ESPOSITO. SALVATORE BENIGNO. CLAUDIO DOMINO. FILIPPO SALSONE. ANTONIO SABIA. GIOVANNI GIORDANO. NUNZIATA SPINA. ANTONIO BERTUCCIO. FRANCESCO PRESTIA. DOMENICA DE GIROLAMO. LUIGI STAIÀNO.
MARIO FERRILLO. SALVATORE LEDDA. GIOVANNI GARCEA. SEBASTIANO MORABITO. NINO D’UVA.
LUIGI AIAVOLASIT.
1987
 – GIUSEPPE RECHICHI. ROSARIO IOZIA. GIUSEPPE CUTRUNEO. ROSARIO MONTALTO. ANTONIO CIVININI. CARMELO GANCI. LUCIANO PIGNATELLI. GIOVANNI DI BENEDETTO. COSIMO ALEO.
ANIELLO GIORDANO. GIOVANNI MILETO. ANTONINO SCIRTÒ. PAOLO SVEZIA.
1988
 – GIUSEPPE INSALACO. GIUSEPPE MONTALBANO. NATALE MONDO. DONATO BOSCIA. GRAZIA SCIMÈ. FRANCESCO MEGNA.
ESTER ADA. BERTA CACERES. NYDIA ÉRIKA BAUTISTA DE ARELLANA. AMPARO DEL CARMEN TORDECILLA TRUJILLO. EZEQUIEL FERREYRA. JUAN GERARDI CONEDERA. NAHAMÁN CARMONA. ANGEL DE JESUS RODRIGUEZ HERNANDEZ. BEN MOHAMED NEBIL. ALBERTO GIACOMELLI. ANTONINO SAETTA. STEFANO SAETTA. MAURO ROSTAGNO. LUIGI RANIERI. CARMELO ZACCARELLO. GIROLAMO MARINO. ANIELLO CORDASCO. GIULIO CAPILLI. PIETRO RAGNO.
ABED MANYAMI. RAFFAELE ANTONIO TALARICO. MICHELE VIRGA. GIUSEPPE MASCOLO. FRANCESCO SALZANO. GIANFRANCO TREZZI. DOMENICO CARABETTA.
1989
 – FRANCESCO CRISOPULLI. GIUSEPPE CARUSO. FRANCESCO PEPI. MARCELLA TASSONE. NICOLA D’ANTRASSI. VINCENZO GRASSO. PAOLO VINCI. SALVATORE INCARDONA. ANTONINO AGOSTINO. IDA CASTELLUCCIO. DOMENICO CALVIELLO. ANNA MARIA CAMBRIA. CARMELA PANNONE. PIETRO GIRO. DONATO CAPPETTA. CALOGERO LORIA. FRANCESCO LONGO. GIOVANBATTISTA TEDESCO. COLIN WINCHESTER. GIACOMO CATALANO. PIETRO POLARA. NICOLINA BISCOZZI. PASQUALE PRIMERANO. PASQUALE MIELE. GIUSEPPE TIZIAN.
JERRY ESSAN MASSLO. GAETANO DE CICCO. DOMENICO GUARRACINO. SALVATORE BENAGLIA. GAETANO DI NOCERA. MICHELE PIROMALLI. CLAUDIO VOLPICELLI. ANDREA CORTELLEZZI. ANTONIO D’ONUFRIO. VINCENZO MEDICI.
1990
 – GIUSEPPE TALLARITA. NICOLA GIOITTA IACHINO. EMANUELE PIAZZA. GIUSEPPE TRAGNA. GIOVANNI BONSIGNORE. ANTONINO MARINO. ROSARIO LIVATINO. ALESSANDRO ROVETTA. FRANCESCO VECCHIO. ANDREA BONFORTE. GIOVANNI TRECROCI. SAVERIO PURITA.
ANGELO CARBOTTI. DOMENICO CATALANO. MARIA MARCELLA. VINCENZO MICELI. ELISABETTA GAGLIARDI. GIUSEPPE ORLANDO. MICHELE ARCANGELO TRIPODI. PIETRO CARUSO. NUNZIO PANDOLFI. ARTURO CAPUTO. ROBERTO TICLI.
MARIO GRECO. ROSARIO SCIACCA. GIUSEPPE MARNALO. STEFANO VOLPE. FRANCESCO OLIVIERO. COSIMO DURANTE.
ANGELO RAFFAELE LONGO. RAFFAELA SCORDO. CALOGERO LA PIANA. ANTONIO NUGNES. PASQUALE FELICIELLO.
MARCO TEDESCHI. FERDINANDO BARBALACE. MARCELLA DI LEVRANO. SERGIO ESPOSITO. ANDREA ESPOSITO. TOBIA ANDREOZZI. ANTONINO PONTARI. PIERO CARPITA. LUIGI RECALCATI. GIUSEPPE SOTTILE. ANTONIO DI BARTOLO.
LUIGI VOLPE.
1991
 – VALENTINA GUARINO. ANGELICA PIRTOLI. GIUSEPPE SCEUSA. SALVATORE SCEUSA. VINCENZO LEONARDI. ANTONIO CARLO CORDOPATRI. ANGELO RICCARDO. DEMETRIO QUATTRONE. NICOLA SOVERINO. ANDREA SAVOCA. DOMENICO RANDÒ. GIOVANNA SANDRA STRANIERI. ANTONIO SCOPELLITI. LIBERO GRASSI. FABIO DE PANDI. GIUSEPPE ALIOTTO.
ANTONIO RAMPINO. SILVANA FOGLIETTA. SALVATORE D’ADDARIO. RENATO LIO. FRANCESCO TRAMONTE. PASQUALE CRISTIANO. STEFANO SIRAGUSA. ALBERTO VARONE. FELICE DARA. VINCENZO SALVATORI. SERAFINO OGLIASTRO. GIUSEPPE GRIMALDI. SALVATORA TIENI. NICOLA GUERRIERO. GIUSEPPE SORRENTI. ANTONIO VALENTI. NUNZIANTE SCIBELLI. VINCENZO GIORDANO. SALVATORE VINCENZO SURDO. GASPARE PALMERI. IGNAZIO ALOISI.
ONOFRIO ADDESI. FRANCESCO AUGURUSA. GIUSEPPE PICCOLO. PASQUALE MALGERI. ANTONINO LODOVICO BRUNO. CIRINO CATALANO. MICHELE CIANCI.
1992
 – SALVATORE AVERSA. LUCIA PRECENZANO. ANTONIO RUSSO. FORTUNATO ARENA. CLAUDIO PEZZUTO. SALVATORE MINEO. GIULIANO GUAZZELLI. GIOVANNI FALCONE. FRANCESCA MORVILLO. ROCCO DICILLO. ANTONIO MONTINARO. VITO SCHIFANI. PAOLO BORSELLINO. AGOSTINO CATALANO. EDDIE WALTER COSINA. EMANUELA LOI. VINCENZO LI MULI. CLAUDIO TRAÌNA. RITA ÀTRIA. PAOLO FICALÒRA. LUIGI SÀPIO. EGIDIO CAMPANIELLO. GIORGIO VILLÀN. PASQUALE DI LORENZO. GIOVANNI PANUNZIO. GAETANO GIORDANO. GIUSEPPE BORSELLINO. ANTONIO TAMBORINO. MAURO MANIGLIO. RAFFAELE VITIELLO. EMANUELE SAÙNA. GIOVANNI LIZZIO. ANTONIO DI BONA. GIOVANNI CARNICELLA. ANTONIO MUTO. PASQUALE AURIEMMA.
1993 – 
BEPPE ALFANO. LOLLÒ CARTISANO. PASQUALE CAMPANELLO. VINCENZO D’ANNA. VINCENZO VITALE.
GENNARO FALCO. NICOLA REMONDINO. DOMENICO NICOLÒ PANDOLFO. MAURIZIO ESTATE. FABRIZIO NENCIONI. ANGELA FIUME. NADIA NENCIONI. CATERINA NENCIONI. DARIO CAPOLICCHIO. DOMENICO NICITRA. CARLO LA CATENA.
STEFANO PICERNO. SERGIO PASOTTO. ALESSANDRO FERRARI. MOUSSAFIR DRISS. PINO PUGLISI.
RAFFAELE DI MERCURIO. ANDREA CASTELLI. ANGELO CARLISI. CALOGERO ZAFFUTO. RICCARDO VOLPE.
ANTONINO VASSALLO. FRANCESCO NAZZARO. GIORGIO VANOLI. LUIGI IANNOTTA. ANTONINO SPARTÀ. SALVATORE SPARTÀ. PIETRO VINCENZO SPARTÀ. GIUSEPPE MARINO. ANTONIO MAZZA. FABIO GAROFALO.
1994
 – VINCENZO GAROFALO. ANTONINO FAVA. PEPPE DIANA. ILARIA ALPI. MIRAN HROVATIN. LUIGI BODENZA.
IGNAZIO PANEPINTO. MARIA TERESA PUGLIESE. GIOVANNI SIMONETTI. SALVATORE BENNICI. CALOGERO PANEPINTO. FRANCESCO MANISCALCO. NICHOLAS GREEN. MELCHIORRE GALLO. GIUSEPPE RUSSO. COSIMO FABIO MAZZOLA. LILIANA CARUSO. AGATA ZUCCHERO. LEONARDO SANTORO. PALMINA SCAMARDELLA. ANTONIO NOVELLA. FRANCESCO ALOI. FRANCESCO BRUNO. SAVERIO LIARDO. ANTONIO D’AGOSTINO.
1995 – 
FRANCESCO MARCONE. SERAFINO FAMÀ. GIOACCHINO COSTANZO. PETER IWULE ONJEDEKE. FORTUNATO CORREALE. ANTONINO BUSCEMI. GIUSEPPE MONTALTO. GIUSEPPE CILIA. CLAUDIO MANCO. ANTONIO BRANDI. GIAMMATTEO SOLE . GENOVESE PAGLIUCA. PIETRO SANUA. PIERANTONIO SANDRI. GIUSEPPE GIAMMONA. GIOVANNA GIAMMONA. FRANCESCO SAPORITO. NATALE DE GRAZIA. CESARE BOSCHIN. MICHELE CIARLO. GIOVANNI CARBONE. MARCELLO PALMISANO.
1996
 – GIUSEPPE DI MATTEO. FRANCESCO TAMMONE. GIUSEPPE PUGLISI.
ANNAMARIA TORNO. GIOVANNI ATTARDO. DAVIDE SANNINO. SANTA PUGLISI.
SALVATORE BOTTA. SALVATORE FRAZZETTO. GIACOMO FRAZZETTO. MARIA ANTONIETTA SAVONA. RICCARDO SALERNO. GIOACCHINO BISCEGLIA. ROSARIO MINISTERI. CALOGERO TRAMÙTA. CELESTINO FAVA. ANTONINO MOIO. RAFFAELE PASTORE. ANTONINO POLIFRONI. SALVATORE MANZI. CONCETTA MATARAZZO. MICHELE CAVALIERE. FRANCESCO GIORGINO. NICOLA MELFI.
1997
 – GIUSEPPE LA FRANCA. CIRO ZIRPOLI.
GIULIO CASTELLINO. AGATA AZZOLINA. RAFFAELLA LUPOLI. SILVIA RUOTOLO. ANGELO BRUNO. FRANCESCO MARZANO. ANDREA DI MARCO. AMBROGIO MAURI. VITTORIO REGA.
1998 – 
INCORONATA SOLLAZZO. MARIA INCORONATA RAMELLA. ERILDA ZTAUSCI.
SALVATORE DE FALCO. ROSARIO FLAMINIO.
ALBERTO VALLEFUOCO. GIUSEPPINA GUERRIERO.
LUIGI IOCULANO.
DOMENICO GERACI.
ANTONIO CONDELLO.
MARIA ANGELA ANSALONE. GIUSEPPE MARIA BICCHERI. GIUSEPPE MESSINA.
GRAZIANO MUNTONI. GIOVANNI GARGIULO. GIOVANNI VOLPE.
ORAZIO SCIASCIO. GIUSEPPE IACONA. DAVIDE LADINI. SAVERIO IERACE. ANTONIO FERRARA.
1999
 – SALVATORE OTTONE. ROSARIO SALERNO. STEFANO POMPEO. FILIPPO BASILE.
HISO TELARAY. MATTEO DI CANDIA. VINCENZO VACCARO NOTTE. LUIGI PULLI.
RAFFAELE ARNESANO. RODOLFO PATERA. ENNIO PETROSINO. ROSA ZAZA. ANNA PACE.
MARCO DE FRANCHIS. FRANCESCO SALVO.
2000 – 
ANTONIO LIPPIELLO. SALVATORE VACCARO NOTTE. ANTONIO SOTTILE.
ALBERTO DE FALCO. FERDINANDO CHIAROTTI. FRANCESCO SCERBO. GIUSEPPE GRANDOLFO. DOMENICO GULLACI.
MARIA COLANGIULI. HAMDI LALA. GAETANO DE ROSA. SAVERIO CATALDO. DANIELE ZOCCOLA. SALVATORE DE ROSA. GIUSEPPE FALANGA. LUIGI SEQUINO.
PAOLO CASTALDI. GIANFRANCO MADIA. VALENTINA TERRACCIANO. RAFFAELE IORIO. FERDINANDO LIGUORI.
2001 – 
TINA MOTOC. MICHELE FAZIO. CARMELO BENVEGNA. STEFANO CIARAMELLA. ANTONIO DELLA BONA.
2002 – 
FEDERICO DEL PRETE. TORQUATO CIRIACO. HUSAN BALIKÇI. ANTONIO PETITO. GIUSEPPE FRANCESE. FRANCESCO SANTANIELLO.
2003 – 
DOMENICO PACILIO. GAETANO MARCHITELLI. CLAUDIO TAGLIALATELA. PAOLINO AVELLA. MICHELE AMICO. GIUSEPPE ROVESCIO. ANTONIO VAIRO. PAOLO BAGNATO.
2004 – 
BONIFACIO TILOCCA. ANNALISA DURANTE. STEFANO BIONDI.
PAOLO RODÀ. GELSOMINA VERDE. DARIO SCHERILLO. MATILDE SORRENTINO. FRANCESCO ESTATICO. FABIO NUNNERI. MASSIMILIANO CARBONE. ANTONIO LANDIERI. FRANCESCO GRAZIANO. ANTONIO GRAZIANO. ANTONIO MAIORANO. ATTILIO MANCA.
2005
 – FRANCESCO ROSSI. ATTILIO ROMANÒ. FRANCESCO FORTUGNO. GIUSEPPE RICCIO. DANIELE POLIMENI. GIANLUCA CONGIUSTA. PEPE TUNEVIC.
EMILIO ALBANESE. FORTUNATO LA ROSA.
2006 – 
SALVATORE BUGLIONE. DANIELE DEL CORE. LORIS DI ROBERTO. RODOLFO PACILIO.
MICHELE LANDA. ANTONIO PALUMBO. ANNA POLITIKOVSKAJA. GIUSEPPE D’ANGELO. LUCA COTTARELLI.
2007
 – LUIGI SICA.
FRANCESCO GAITO. UMBERTO IMPROTA. GIUSEPPE VEROPALUMBO. LUIGI RENDE.
CARMELA FASANELLA. ROMANO FASANELLA. DOMENICO DE NITTIS. FILIPPO SALVI.
2008
 – MARIO COSTABILE. DOMENICO NOVIELLO. MARCO PITTONI. RAFFAELE GARGIULO. RAFFAELE GRANATA. GIUSEPPE MINOPOLI.
LORENZO RICCIO. RAFFAELE MANNA. SAMUEL KWAKU. CRISTOPHER ADAMS. ERIC AFFUM YEBOAH.
KWAME ANTWI JULIUS FRANCIS. EL HADJI ABABA. ALEX GEEMES. FRANCESCO ALIGHIERI. GABRIELE ROSSI.
ANTONIO CIARDULLO. ERNESTO FABOZZI.
2009
 – DOMENICO (DODÒ) GABRIELE. PETRU BIRLANDEANU. GAETANO MONTANINO. NICOLA NAPPO. LEA GAROFALO.
ANTONIO CANGIANO.
2010 – 
TERESA BUONOCORE. ANGELO VASSALLO. GIANLUCA CIMMINIELLO. CARMINE CANNILLO.
2011 – 
VINCENZO LIGUORI. GIUSEPPE MIZZI. CARLO CANNAVACCIUOLO. MARIA CONCETTA CACCIOLA.
2012
 – ANDREA NOLLINO. PASQUALE ROMANO. FILIPPO CERAVOLO.
2014
 – NICOLA (COCÒ) CAMPOLONGO. DOMENICO PETRUZZELLI. VINCENZO FERRANTE. ROBERTO MANCINI.
FLORI MESUTI.
2015
 – DOMENICO MARTIMUCCI. GENNARO CESARANO. MAIKOL GIUSEPPE RUSSO.
2016
 – SILVIO MIRARCHI. CIRO COLONNA.
.-.-.-.-.
A loro e a tutte le vittime innocenti delle quali non abbiamo ancora notizia, la  nostra memoria ed il nostro impegno.  (Libera)

.-.-.-.-.

La malavita organizzata: Mafia, ‘Ndrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita tengono il nostro Paese nel Medio Evo. Liberarcene è un nostro preciso dovere. Questa è una guerra crudele e i cittadini per bene non possono esser  lasciati a combattere ”demoni simili” a mani nude …

Alla prossima

Elena

”Uniti” per combattere il terrorismo …

Pensiero mattutino …

Dando un’occhiata ai giornali questa mattina mi ha colpito il titolo di un articolo di Roberto Napolitano:  Combattere ”uniti” per difendere la ”civiltà”!

Non trovate sia una frase inquietante? Cosa vuol dire esattamente?

Non per saltare di ”palo in frasca” , ma questa frase mi ha fatto venire in mente i padri pellegrini, che hanno trattato benissimo i Pellerossa che han dato loro da mangiare e li hanno aiutati a sopravvivere. In seguito però, quando le due ”civiltà” si sono contese il medesimo territorio, guarda caso hanno vinto ”uniti” quelli ”più civiili” che tra l’altro erano pure quelli armati meglio!

D’altronde … non si poteva certo trovare un accordo con i ”retrogradi” pellerossa!  Costoro non avevano nemmeno il senso del ”possesso del territorio”. Cosa che invece noialtri abbiamo stampato a caratteri cubitali nel nostro DNA! Quindi, per farla breve, siamo andati a ”casa loro” e,  visto che non si ”adeguavano” al nostro sistema, li abbiamo sterminati! Semplice no? E chi ci vuole? Così abbiamo potuto costruire la più grande civiltà del mondo moderno!

Attenzione non sto cercando di confrontare i pazzi furiosi dell’ISIS di oggi con i Pellerossa di allora, che sia ben chiaro. E sia anche ben chiaro che in ognuno di noi, sale lo sdegno per quello che 8 disgraziati, ignoranti e strumentalizzati, hanno combinato ai nostri figli,  ai nostri amici,  ai nostri parenti venerdì scorso a Parigi!

I francesi in risposta hanno già bombardato Racca! Assicurando a tutti di aver colpito un commando dell’Isis. Noialtri possiamo solo sperare che di civili innocenti, attorno a quel commando, ce ne fossero pochi.

Intanto al G20 non si è parlato d’altro che di terrorismo islamico e di come risolvere la crisi siriana. Sappiamo tutti che gli esodi delle popolazioni sono legate al malessere da cui scappano, che sia fame o guerra. Nel 1990 i musulmani in Europa erano  meno di 30 milioni ma dovrebbero, secondo stime recenti,  avvicinarsi a 60 milioni nel 2030.

Bè … dov’è il problema?  Finchè si integrano perfettamente e non rompono con i loro atteggiamenti medioevali andrà tutto bene. Viceversa … troveranno lungo e verranno ostracizzati. Essendo comunque minoranze l’amalgama dovrebbe avvenire senza troppi traumi. L’importante è che siano ”spalmati” in percentuale sui territori che li accolgono e che abbiano un lavoro degno di tale nome. Questo per favorire la loro integrazione.

Non si può certo commette  di nuovo l’errore fatto con gli ebrei dopo la seconda guerra mondiale no? Abbiamo preso un territorio abitato da arabi, abbiamo tirato a tavolino un paio di ”confini”  e abbiamo detto loro: ”Ecco questa è la vostra nuova casa”! Ne stiamo pagando le conseguenze!

Dopo gli attentati la ”borsa” è scesa,  ma … tranquilli hanno inventato  un ”trader robot” che gestisce anche il fattore ”attentato”! Capito? Gestiscono a livello finanziario pure il ”fattore attentato”! Insomma quel  4% della popolazione che detiene il 50% della ricchezza mondiale (ricordiamoci che tra costoro ci sono sia cristiani che musulmani … e vanno d’accordissimo)  non ha nessuna intenzione di smetter di fare quattrini.  Quattrini assolutamente ”slegati” dall’economia reale e che non fanno altro che aumentare le differenze tra il popolo ”minuto”. Eppure ”tutti” intuiamo che con eccessive discrepanze nella distribuzione del reddito le cose possono solo peggiorare.

Insomma cari signori, noi tanto civili, noi che ci fregiamo di essere moderati e culturalmente evoluti,  accettiamo passivamente che quattro gatti comandino il pianeta!  E, per dar loro una ”mano”, siamo disposti a ridurre gli ”attriti sociali”! Come? Ma accettando anche i bombardamenti no?

D’altronde … siamo troppi … ed il pianeta è uno solo”! Inoltre, detto tra noi, con tutta onestà,  non è che il tagliar le teste alle persone con un coltello, l’uccidere le donne a colpi di pietra, l’abolire la musica e l’arte ce li renda poi tanto simpatici ‘sti terroristi! Anzi! Ma comunque …  ho l’impressione che qui non si parli affatto  di ”religioni … ma bensì di economia e ”finanza”!

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Ricapitolando la triste realtà: ”Quando due civiltà si scontrano … vince sempre quella ”armata” meglio”!

Alla prossima

 

Elena

DIALOGARE CON L’ISIS ?

Chi sono costoro … e che cosa vuole Abu Bakr al-Baghdadi? La guida di questo gruppo armato che terrorizza il mondo?

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Abu Bakr al-Baghdadi 

ISIS = Stato Islamico dell’Iraq e della Siria – un califfato islamico nei territori controllati tra Siria e Iraq, il loro leader Abu Bakr al-Baghdadi, “il califfo dei musulmani”.

Il Califfato si estende da Aleppo, nel nord della Siria, alla regione di Diyala, nell’est dell’Iraq, e occupa un territorio di circa 35mila chilometri quadrati e oltre 6 milioni di persone vivono sotto il suo controllo.

In un audio diffuso su internet dai jihadisti ,  il portavoce al-Adnani invita tutti i musulmani a respingere la democrazia, la laicità, il nazionalismo e le altre lordure dell’Occidente: “Tornate alla vostra religione”.

Più di 80mila combattenti hanno aderito alla causa o sono stati costretti a diventare parte dello Stato Islamico. Sono cifre impressionanti …

Le giovani reclute dello Stato Islamico erano ragazzi in cerca di lavoro,  molti parlano inglese, francese, tedesco, spagnolo … sono partiti infatti da città come Londra, Bruxelles, Parigi,  Berlino, dalla Spagna,  posseggono passaporti europei e sono attratti dalla propaganda Jjadista che su Internet fa proseliti a tutto spiano. In Siria e in Iraq circa 3mila europei combattono per lo Stato Islamico!

Cosa rappresenta la bandiera dello Stato Islamico? Una bandiera nera, un simbolo con una scritta bianca. Tra l’altro la si può comprare su e-Bay per circa 20 dollari. Tra le iscrizioni non ci sono messaggi di odio. Campeggia la frase:  There is no god but God, Muhammad is the messenger of God ! 

 

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Lo Stato Islamico NON riconosce la comunità internazionale, non ha bisogno di costruire uno Stato per legittimarsi nella comunità internazionale, tanto meno la sua emanazione mediorientale, che è esattamente ciò contro cui si batte. Non è Hamas, è Al Qaeda … una specie di Al Qaeda II , trasformata in Stato Islamico. In questo modo riscopre una nuova identità e la capacità di combattimento sul terreno, che ha avuto in Afghanistan e che non ha avuto in Iraq negli anni peggiori della guerra – 2006/2008. Con la differenza, però, che sia in Afghanistan sia in Iraq Al Qaeda era ospite di qualcun altro, oggi sono autonomi!

L’organizzazione territoriale serve a manifestare la plausibilità del progetto del califfato, serve a rievocare quello che diceva Al Zarqawi: Damasco e Baghdad sono le due capitali storiche dei grandi califfati arabi.

Il Califfato adotta la legge della Sharia, cioè la religione controlla totalmente la vita dei cittadini … e autorizza a frustare … lapidare … mutilare … sgozzare … bruciare vive le persone.

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Il pilota giordano bruciato vivo … 

Il cosiddetto stato Islamico guadagna circa 3 milioni di dollari al giorno grazie al petrolio, guadagna anche grazie al riciclaggio di denaro, alla vendita di tesori archeologici … e non dimentichiamo tutti i denari requisiti nella banche man mano che occupavano i territori. Senza parlare poi del ”foraggiamento” che probabilmente riceve dalle ”elite sunnite” del Golfo.

Insomma le rivoluzioni arabe avevano messo da parte Al Qaeda,  ma lo stesso fallimento delle rivoluzioni arabe l’ha riportata in auge, in una versione più moderna e più feroce, che comunica con noi anche a mezzo Internet.

Teniamo ben presente che Il terrorismo arabo e mediorientale non sono la stessa cosa.

l’ISIS non è  un movimento di liberazione nazionale, è semplicemente composto da fanatici e feroci assassini.

Non c’è assolutamente possibilità di dialogare con persone che vivono nell’arretratezza medioevale! Costoro sono fermi all’Inquisizione …

 

Alla prossima

 

Elena

 

 

TIMBUCTU’ … e l’occupazione jihadista …

Ieri siamo andati al Vox a vedere Timbuctù. Considerato il successo che ha ottenuto a Cannes più o meno ne conoscevo il contenuto, ma mi intrigava il fatto che il regista, Sissako, non fosse il solito ”occidentale” che interpreta a modo suo, l’esistenza di esseri umani sottoposti alla legge della Sharia.

Abderrahmane Sissako è nato Mauritania nel 1961, subito dopo la nascita la famiglia si stabilì in Mali, paese di suo padre. Ha frequentato le scuole nel Mali, poi è andato a Mosca dove ha studiato cinematografia al Federal State Film Institute dal 1983 sino al 1989.  Dal 1990 vive in Francia.

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Abderrahmane Sissako

Il film è girato a Timbuctù – antica città del Mali nell’africa Sahariana, considerata, data la sua bellezza,  patrimonio dell’Unesco. Era una città ricchissima nel periodo in cui i trasporti erano fatti con le carovane di cammelli … era la ”porta” di comunicazione tra Africa ed Arabia.

Timbuctù  pare sia l’unica città dell’Africa nera che ha avuto un’università non influenzata dalle scuole di pensiero formatesi in nord Africa o nel Golfo persico. Egitto, Marocco, Algeria, Arabia saudita, sono tutti Stati in cui le università hanno ”manipolato” l’interpretazione dell’Islam a seconda dei propri interessi.

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Timbuctù

I musulmani di Timbuctù vantano invece un’indipendenza storica e religiosa che ha permesso loro di seguire la propria strada moderata … quindi è impensabile che venga loro imposta la versione della sharia voluta dagli integralisti.

Ma le cose invece sono andate purtroppo in modo diverso. La legge del Kalashnikov … quella cioè che utilizzano i fanatici islamici Jihadisti … la fa sempre da ”padrona indiscussa”!

Il film mostra i jihadisti non come degli stereotipati demoni, ma come degli esseri abbastanza insulsi, che trovano la propria affermazione personale, inquadrando la loro misera esistenza nella rigida ed ”ottusa” interpretazione del corano.

Un’interpretazione che annulla l’essere umano, e che è particolarmente ”cattiva” nei riguardi delle donne.

Queste povere creature, sono considerate dagli integralisti dei veri a propri ”diavoli tentatori” , vengono quindi obbligate ad indossare oltre al niqab anche i guanti e calze neri  quando escono di casa.

Inoltre è vietato cantare … è vietato divertirsi … è vietato fumare … è vietato bere … è vietato giocare a pallone …

Commovente la scena in cui giovani pieni di entusiasmo si ritrovano in un campo a giocare a pallone … senza pallone!  E, quando i ”controllori armati di mitra” arrivano attirati dal movimento, fingono di fare ginnastica.

Naturalmente questi ”divieti” non valgono per tutti quanti …  a ”qualcuno” tra i membri delle jihad ”qualche cosa”  è ”permesso”.

Il film ha come filo conduttore la tragedia che ha colpito famiglia di Kidane, un tuareg che vive in tenda nella periferia di Timbuctù  con la bella moglie e l’incantevole figlia. Kidane è un pastore e possiede un piccolo gregge di capre e 8 preziosissime mucche. Il lavoro di guardiano delle mucche è svolto da un ragazzino orfano assunto da Kidane per questo compito.

Un giorno portando il branco di mucche a bere al fiume, una di queste sfugge al controllo del ragazzo, rimanendo impigliata tra le reti tesi del pescatore Amadou che, furioso, la uccide.

Kidane va per discutere la questione, portando, in tasca, avvolta in un panno una pistola,  più come ”minaccia” che con l’intenzione di usarla. Nella foga della discussione però, vengono alle ”mani” e nella colluttazione parte un colpo che uccide il pescatore.

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Kidane litiga con il pescatore Amadou …

La legge della Sharia (o legge del taglione) si applica immediatamente … quindi Kidane viene condannato, senza nemmeno farlo parlare ancora una volta con la moglie. Lei ,avvertita telefonicamente, lo raggiungerà nel momento dell’esecuzione e verrà uccisa con lui, lasciando la loro unica figlia dodicenne orfana.

Intorno alla storia di questa famiglia, ruotano altre situazioni, con le relative reazioni dei fondamentalisti.

Alcuni giovani sorpresi a suonare la chitarra e canticchiare delle canzoni, cosa che avveniva tra le proprie mura domestiche, vengono catturati e frustati pubblicamente. 80 colpi di frusta ciascuno …

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Una coppia di giovani che vivevano assieme senza esser sposati … vengono condannati entrambi alla lapidazione …

Una giovane ragazza viene rapita da un jihadista e costretta a sposarlo senza il consenso né della ragazza né della sua famiglia. Decide la legge coranica!  Legge che mette in questo caso, il volere dell’uomo prioritario nei confronti di quello della donna.

Vedere questo film è un po’ come fare un viaggio a ritroso nel tempo, ci si trova in pieno Medio Evo, tra le classi meno abbienti della popolazione.

E’ drammatico per noi occidentali … anche solo ”immaginare” una vita così ”misera” al giorno d’oggi.

Anche se in Mali nel 2013 un intervento francese, su richiesta dell’allora presidente Dioncounda Traoré, aveva cacciato i fondamentalisti islamici che avevano preso potere in alcune zone, sono ancora troppe le zone del mondo in cui la popolazione soffre, suo malgrado,  il fondamentalismo religioso.

Quando due sassi vengono sbattuti l’uno contro l’altro è inevitabile vi siano delle ”scintille”.

Secondo me la globalizzazione agisce proprio in questo senso,  ”sbatte” una contro l’altra, due civiltà completamente diverse.

Mette a contatto un occidente che,  pur con tutte le sue colpe ed i suoi difetti, considera comunque l’uomo al centro del sistema, gli estremisti islamici mettono al ”centro del sistema” il corano e la parola del profeta.

E’ inevitabile che le scintille continuino a lungo …

Alla prossima

 

Elena