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Come mai siamo refrattari ai pagamenti con il ”POS” ?

Pensierino del mattino …
Dove abito c’è un negozietto di ‘’cinesi’’ una sorta di bazar dove c’è un pò di tutto e dove, il rapporto merce/costo è soddisfacente. Ad esempio le scatole grandi di plastica dove metterci il cambio di stagione, è ottimo.
Ma la cosa interessante di questo negozio è che puoi pagare con carta di credito anche 6 euro. La Signora, sorride, prende la carta e non batte ciglio.
Sempre qui, sul mercato che si tiene il mercoledì ed il sabato, ci sono dei banchi di abbigliamento, ad esempio quelli dedicati ai bambini, dove una tutina da neonato costa ‘’solo’’ 28 euro, se provi a pagare con la carta di credito ti dicono, senza nemmeno sorridere, che non ce l’hanno.
Sono vissuta in Inghilterra ed in Francia e le carte di credito sono usate da anni con buona pace di tutti per qualsiasi cifra, compresa una sola baguette da 90 centesimi. Come mai da noi siamo ancora ancorati all’andazzo dei Souk magrebini?
Per carità, sicuramente il souk è un luogo di esplosione per i sensi, un mix davvero inebriante e unico, un vero un piacere per gli occhi: manufatti scintillanti, lampade colorate, distese di sacchi di spezie multicolori, le sfumature dei tessuti, i pigmenti e i tappeti… un vero spettacolo ad ogni angolo.
Peccato che noialtri del Souk si sia preso solo l’aspetto negativo, quello cioè dei pagamenti in contanti. In più qui da noi non si tratta nemmeno sul prezzo, cosa che nel Souk è d’obbligo.
Ma poi, per dire, non è un pò triste che noialtri si somigli più al Maghreb – con tutto il rispetto per il Maghreb – che alla Norvegia? Ma d’altronde siamo un dito nel Mediterraneo, quindi …
Comunque, resto dell’idea che ‘’meno contanti, più carte, semplificherebbe la vita a tutti, salvo a chi vende e compra in nero’’.

Alla prossima

Elena

P.s.: Questo non significa infierire solo sui ‘’piccoli’’ è ovvio che la lotta all’evasione fiscale deve essere fatta a 360° anche e soprattutto a chi ‘’elude’’. Ma non dimentichiamo che uno Stato serio deve essere in grado di controllare l’elusione, non di subirla.

Diminuiscono le bollette di luce e gas …

… e il ‘’furbetto’’ Di Maio, subito cerca di farsi ‘’bello’’ con questa diminuzione.
Cerchiamo di capire bene che ‘’lui’’ in tutto questo non c’entra una ‘’cippa’’ ma che, semplicemente, usa la faccenda per farsi propaganda, visto che noialtri, sempre distratti come siamo, tendiamo a semplificare e dire: ‘’Visto che bravi quelli al Governo? Ci riducono le bollette’’!

Ecco che cosa dice il Ministro dell’Economia sull’argomento in questione in una nota ufficiale: ”Con la diminuzione del 8,5% delle tariffe dell’energia elettrica e del 9,9% di quelle del gas per il prossimo trimestre, decisa oggi dall’Arera, si raggiunge un importante risultato che permetterà alle famiglie di risparmiare nella spesa per le bollette. È un ”PROVVEDIMENTO ” che avrà effetti positivi sui cittadini, in particolare quelli più deboli, che potranno beneficiare nei prossimi mesi di un netto calo dell’importo delle bollette da pagare. IL GOVERNO è INFATTI IMPEGNATO insieme alle autorità del settore, a mettere in campo tutte le misure e i controlli necessari a tutelare i consumatori,  favorendo al contempo una politica di riduzione dei costi dell’energia elettrica e del gas. Nonostante si parli di aumenti in tutti i settori i costi dell’energia e del gas diminuiranno sensibilmente nel prossimo trimestre. Si tratta di un segnale importante per le famiglie italiane che incoraggia verso scelte di politica energetica che fanno bene all’ambiente e non danneggiano il portafogli degli italiani».

Spriamo solo non sia un ”pesce d’aprile” … 🙂

”Povvedimento di Governo”? Ma quanto ci crede ingenui costui? … vediamo un pò di ‘’capire’’ perché si riducono le bollette.
Il primo di aprile, in effetti, il metano scenderà del 9,9% e la corrente elettrica dell’ 8,5%, e non si tratta di un ‘’pesce di aprile’’. La cosa è dovuta all’andamento dei prezzi energetici internazionali, soprattutto a quelli del gas e non dalla discrezionalità del Governo in carica.
L’autorità dell’energia ‘’ARERA’’ (Autorità di Regolazione per l’Energia, Reti e Ambiente) non ha più discrezionalità nell’aggiornare le bollette, il meccanismo è ormai diventato un ‘’rigido algoritmo’’ che correla le bollette con gli andamenti dei mercati. (Sarebbe bene lo facessero pure con la benzina … ma questo è un altro discorso). Quindi, per ricapitolare, il prezzo della materia prima scende? Scendono le bollette! Il prezzo della materia prima sale? Salgono le bollette! Semplice no?
Da ottobre 2018 a marzo 2019 i prezzi all’ingrosso del gas sono scesi da 27,2 a 18,4 euro per mille chilowattora (-32%)(*) quelli dell’energia elettrica da 73,9 a 53,2 euro per mille chilowattora (-28%)

In passato la ‘’politica’’, con la scusa della ‘’tutela dei prezzi’’ , metteva spesso le mani sulle bollette. Ora, la parte ‘’tutelata’’ è sempre di meno in quanto i prezzi sono ormai ’’vincolati’’ per la maggior parte, al costo effettivo della materia prima.
E questo risultato non lo dobbiamo al Governo attualmente in carica, ma a quelli precedenti e agli accordi presi in Europa su tale argomento.
La cosiddetta “tutela” … non tutela affatto i consumatori, anzi li penalizza, li asservisce ai politici e alle logiche elettorali. Le pressioni dei politici e del Governo di turno penalizzano anche la concorrenza libera. La piena liberalizzazione del settore e la scomparsa della “tutela” rafforza i consumatori e toglie leve ai politici.
L’altro giorno il Parlamento europeo, riunito a Strasburgo, ha approvato le nuove regole per creare un mercato europeo dell’elettricità più pulito, più competitivo ed in grado di affrontare più efficacemente le emergenze adottando in via definitiva quattro nuove legislazioni sul mercato elettrico, concordate informalmente con i ministri alla fine del 2018.
L’accordo sul regolamento del ‘’mercato interno dell’elettricità’’ è stato approvato con 544 voti favorevoli, 76 contrari e 40 astensioni. L’intesa sulla direttiva per “norme comuni per il mercato interno dell’elettricità” è stata approvata con 551 voti favorevoli, 72 contrari e 37 astensioni. (Non riesco a trovare in rete come ha votato il M5S,  se qualcuno lo trova mi farebbe piacere saperlo).
I consumatori trarranno notevoli vantaggi dalle nuove norme, poiché avranno accesso a contatori intelligenti e a prezzi dinamici.
Disporranno inoltre della possibilità di cambiare fornitore, senza costi, entro un periodo massimo di tre settimane (24 ore entro il 2026).
Gli Stati membri potranno regolamentare, temporaneamente e a specifiche condizioni, i prezzi per assistere e proteggere le famiglie povere o vulnerabili. Tuttavia, i sistemi di sicurezza sociale dovrebbero essere lo strumento principale per affrontare la povertà energetica.
Uno degli obiettivi principali delle nuove norme è consentire che almeno il 70% della capacità commerciale attraversi liberamente le frontiere, facilitando gli scambi di energia rinnovabile attraverso gli Stati dell’Unione Europea. In tal modo si vogliono sostenere gli sforzi per il conseguimento dell’obiettivo vincolante Ue, che fissa la quota di energia da fonti rinnovabili al 32% del consumo finale lordo entro il 2030!

Ma … discorsi ‘’tecnici’’ a parte, dal 1° di aprile diminuiranno le bollette di luce e gas per noialtri e Di Maio non c’entra proprio niente in tutto questo. Questo ‘’risultato’’ lo si deve alla tanto ‘’vituperata Europa’’ che fa di tutto per toglierci dal Medio Evo in cui ci crogioliamo da sempre.

Alla prossima

Elena
(*) Dati presi in rete: pare che anche il metano si possa misurare in chilowattora e pare questa misura sia più precisa e tecnicamente corretta rispetto al volume in metri cubi.

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Fonti: https://www.notiziegeopolitiche.net/ue-il-parlamento-europeo-un-mercato-dellelettricita-piu-pulito-e-piu-favorevole-per-i-consumatori/, sole24ore, https://avvertenze.aduc.it/notizia/mercato+elettrico+nuove+norme+approvate+dal_135586.php

Luce e gas, slitta a luglio 2019 la fine delle tariffe ”tutelate”.

Oggi per molti consumatori il prezzo dell’energia viene fissato periodicamente dall’Autorità per l’energia, che stabilisce le condizioni tra il produttore e il cliente finale.
Le tariffe del Servizio di maggior Tutela vengono applicate a tutti quei clienti che non sono nel mercato libero. Hanno diritto ad entrare nel servizio di tutela i clienti domestici e le piccole attività con meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo inferiore a 10 milioni di euro.
I prezzi delle tariffe tutelate dell’energia elettrica sono stabiliti dall’Autorità e vengono aggiornati trimestralmente. Il prezzo dell’energia applicato, la principale componente della bolletta che cambia da un fornitore all’altro, deve coprire le spese per l’acquisto dell’energia elettrica. L’ente che si occupa di acquistare l’energia per il Servizio di Maggior Tutela è l’Acquirente Unico e come tutti gli altri operatori del settore, è tenuto a seguire gli andamenti della borsa elettrica e del mercato dell’energia all’ingrosso.
Il prezzo dell’energia quindi cambia continuamente ed è sempre aumentato ad eccezione del trend opposto avuto negli anni tra il 2009 ed il 2012. I motivi della sua diminuzione sono riconducibli alla crisi economica. Negli ultimi anni è invece rimasto stabile o leggermente in discesa. L’andamento del prezzo dell’energia per il mercato tutelato, relativo ad una famiglia media, è rappresentato nel grafico insieme all’inflazione.
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La domanda è: ”ma con il libero mercato” il consumatore usufruirà effettivamente di prezzi più bassi?
Il compratore si prenderà davvero la briga di controllare tutti i prezzi sul mercato e di comprare dal fornitore che fa i prezzi più bassi e di applicare quindi una tariffa più conveniente al consumatore?
Un gran lavoro a suo carico … riuscirà a guadagnare facendo, nel contempo, risparmiare il consumatore? Mah …

Noi siamo sempre un tantino perplessi davanti a tutta questa ”buona volontà” … sarà che di imprenditori ”filantropi”  ne conosciamo pochi? Sarà che ci hanno abituati male?

Alla prossima

Elena

Tassisti UBER e tassisti tradizionali, due ”mondi” in conflitto!

Noi si vuole distruggere la lobby delle armi … del petrolio … della finanza … delle multinazionali … in compenso non ci passa nemmeno per la testa il ”rivedere” la lobby dei tassisti.

Perché? Ma perché ”sentiamo a pancia” che sono dei poveri cristi come noialtri e non ce la sentiamo di tartassarli! E’ come tartassare chi ha i ”banchi sul mercato”! Siamo onesti, con quello che combinano le multinazionali, come facciamo a prendercela con chi ”si arrangia”?

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Eppure a favore di UBER ci sono un sacco di cose.

Uber per esempio aumenta enormemente la dimensione del mercato dei trasporti a pagamento. E non lo fa riducendo il compenso del guidatore, ma riducendo i tempi morti. L’inefficienza vera è data dal tempo che un tassista passa a girarsi i pollici aspettando delle chiamate. Più questo tempo viene ridotto dalla tecnologia, più ci guadagnano sia il guidatore che il passeggero.

Questa espansione del mercato aumenta l’occupazione – nella sola città di Chicago ci sono 30mila nuovi guidatori Uber, a vantaggio ovviamente di chi più fatica a trovare lavoro, ad esempio le persone di colore  e le donne. Un terzo dei guidatori Uber sono infatti donne, spesso mamme  che, grazie a questo lavoro, possono coordinare gli orari in funzione delle necessità dei loro figli.

Inoltre una guidatrice intervistata ha detto di sentirsi più protetta perché fa salire solo clienti che sono ”preventivamente identificati” – devono infatti registrare la loro carta di credito, come avviene in tutti gli Hotel americani. Se negli USA non gli dai prima il numero della carta di credito, devi pagare tutto in anticipo.

Da noi si è diffidenti a dare il numero della carta di credito anche al ristorante, figuriamoci ad un tassista!

E comunque negli USA Uber ha avuto successo anche perché Obama,  aveva incaricato un esperto di regolamentazione,  Cass Sunstein,  di eliminare con un unico atto, tutte le regole inutili e tutte quelle il cui unico scopo mirava a proteggere una piccola casta.

Tutto questo può sembrare ”positivo”!  In fondo in questo modo molti potrebbero trovare lavoro e guadagnare dai 1000 ai 1500 euro al mese. Sarebbe un ”toccasana” per tutti i nostri giovani disoccupati, che sono proprio tanti.

Ma … cosa ne facciamo dei ”vecchi tassisti”? Non è che dall’oggi al domani possiamo dar loro un ”calcio” e dire: ”Ciao la tecnologia ti ha sostituito, non servi più”!”

Per essere onesti questo è quello che è stato detto ad operai e negozianti … categorie sempre più ”striminzite” nel ”ricco occidente”.

Per i tassisti,  c’è un altro enorme problema! Le licenze i tassisti italiani le pagano!

Per aprire l’attività di tassista è necessario essere provvisti di una licenza, di un’auto e di un tassametro. Il numero di licenze sono stabilite dal Comune in misura fissa. In teoria (e qui viene il bello) si dovrebbe accedere alle licenze attraverso un ”concorso” ma, in realtà,  sono al centro di una continua compravendita!

Vi sembra normale? Ma lasciamo perdere …

Per ogni Comune esiste un vero e proprio ”mercato di compravendita” delle licenze. In base al Comune queste licenze hanno delle quotazioni più o meno fisse. Per una licenza a Milano o a Roma sono necessari tra i 150.000 euro e i 170.000 euro. Per una licenza a Firenze si arriva a 300.000 e in città del nord est  circa 200.000. A Napoli qualcosa in meno ma stiamo sempre sopra i 100.000.

In genere un tassista, attraverso un mutuo, acquista licenza e auto, e in 15 anni rientra dell’investimento restituendo tra i 1.000 e i 1.500 euro al mese. Ma le licenze, sono diventate per molti tassisti una forma di TFR. Infatti, generalmente, un tassista quando decide di andare in pensione, vende la sua licenza.

Quindi ricapitolando, ci sarebbe un concorso da sostenere … ma tutti fanno orecchie da mercante e ”comprano” invece le licenze da altri.

Ma … nessuno controlla mai niente in ‘sto Paese?

Comunque detto questo, è ovvio che chi paga 100.000 euro per acquistare una licenza o ”ereditarla” dal papà … non è contento che appaia un ragazzino di 20 anni con la sua vetturetta pulita ed il suo telefonino e gli porti via il lavoro.

Eppure Uber creerebbe lavoro per i giovani … ma ai tassisti chi rimborsa il costo di una licenza ”comprata” senza fare il previsto concorso?

Meditiamo gente … meditiamo …

Alla prossima

 

Elena

 

 

http://www.taxi.it/normativa/8-decreto-bersani-legge-4-ago-2006-n248