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EXPO 2015 E LA BANCA DEL SEME NORVEGESE …

Una banca del ”seme” un po’ speciale.

Nell’isola norvegese di Spitsbergen, situata a circa 1.300 chilometri dal Polo Nord, esiste una ”banca del seme” molto speciale!

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In una caverna scavata nella roccia e a 130 metri sl livello del mare,  sono conservati circa 770.000 differenti tipi di semi! Semi che arrivano da tutto il mondo: dall’Irlanda, dagli USA,  dal Canada, dalla Svizzera, dalla Colombia, dal Messico, dalla Siria …

Questa ”banca” è stata costruita nel 2008 e la località è stata scelta in quanto considerata sicura rispetto ad eventuali movimenti tettonici. La miniera locale di carbone provvede l’energia necessaria per mantenere la temperatura a -18 gradi celsius. In caso di malfunzionamento ci vorrebbero comunque parecchie settimane prima che la temperatura arrivi a -3 C mettendo il crisi la sicurezza dei semi stoccati.

Come mai una ”banca simile”? La risposta ”ufficiale” è che si conservano i semi per motivi di sicurezza. Nel caso di una guerra atomica almeno i sopravvissuti potrebbero contare su semi ”sani”, che potrebbero garantire la sopravvivenza ai sopravvissuti.

La risposta ”vera” è che con tutte le manipolazioni genetiche (OGM) i semi sono diventati dei veri e propri ”terni al lotto”!  Essendo stati rilasciati in ”natura” … hanno iniziato a far danni. O sono ‘sterili” o non garantiscono il prodotto originale. Potrebbero addirittura essere dannosi per la nostra salute.

Fino a pochi anni fa, i contadini di tutto il mondo, dedicavano una parte del prodotto raccolto alla semina. Punto! Erano ”semi normali e sani”  e la raccolta era assicurata!

Questo avveniva perché il ”seme/prodotto” si era evoluta in maniera naturale, ed erano stati necessari migliaia di anni di incroci naturali per ottenere qualche cosa che fosse buono per la nostra salute.

In laboratorio, invece hanno semplicemente ”forzato” la natura, producendo artificialmente semenze resistenti ai pesticidi necessari alle multinazionali.

Morale della favola … oggi i contadini sono obbligati ad acquistare i semi dalle multinazionali che hanno la tecnologia per produrli. Ergo si è creata non solo una nuova sudditanza alimentare (oltre a quella del petrolio) ma anche un appiattimento della produzione. La ”santa”  biodiversità garantita da tante piccole imprese familiari, è stata sostituita dalll’omologazione delle Multinazionali.

Ecco perché in Norvegia si sono inventati la ”banca del seme”! Tra l’altro lo stoccaggio dei semi è esente da costi.  Tutti i costi operativi sono a carico dalla ”Global Crop Diversity Trust. Il fondo è alimentato da diversi governi e da associazioni benefiche come ad esempio la Fondazione Bill e Malinda Gates.

Meditiamo gente … meditiamo … all’Expo 2015 ”NON” dovrebbero esserci solo le Multinazionali alimentari …

 

Alla prossima

 

Elena

fonte:

http://www.amusingplanet.com/2013/10/preparing-for-apocalypse-svalbard.html