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Rai Radio Televisione italiana, dov’è finito il teatro?

Pensierino del mattino …

Dicono che sarà la ‘’cultura’’ a salvare il mondo. Come dar torto ad un’affermazione simile? Tutti ci rendiamo conto che la ‘’cultura’’ è la ‘’chiave di volta’’ che sorregge una società civile. Una società degna di tale nome. 

Una società giusta, che dia le stesse possibilità a tutti e che aiuti quelli che, per una ragione o per l’altra, rimangano indietro. 

Ora,  tutti sappiamo che la ‘’cultura’’ viene trasmessa in vari modi: dalla famiglia, dalla scuola, dall’informazione. 

Ultimamente secondo voi questi passaggi di informazione, tra una generazione e l’altra, sono migliorati? 

Nella famiglia, non saprei, visto che la vita sempre più frenetica richiede da parte dei genitori moderni dei tempi di comunicazione veloci e concentrati. Si parla con i figli in auto mentre li si porta a scuola o a fare sport. I bambini oggi non sono liberi in spazi loro, non riescono a stabilire regole comportamentali di gruppo da soli, ma tali regole sono sempre ‘’mediate’’ da adulti spesso sotto pressione per qualche motivo. 

La scuola ha perso molto del suo carisma e del suo rispetto.

Un tempo, parlo di quando ero piccola io, e cioè negli anni sessanta, se prendevo un brutto voto a scuola, come arrivavo a casa, prendevo anche un ceffone, se mi andava bene, se mi andava male mi mettevano in castigo per una settimana. Il che significava star chiusa in casa,  cosa drammatica per me, che ero un vulcano di energia.

Ma a nessuno, della mia famiglia sarebbe mai venuto in mente di andare a parlare alla mia maestra, santa donna che ancora ricordo con stima e affetto, per chiedere il motivo del ‘’brutto voto’’. Il suo giudizio era insindacabile! 

Oggi invece? Oggi, lo sappiamo, se i nostri pargoli prendono un brutto voto, genitori infuriati vanno dall’insegnante e lo prendono, bene che vada a male parole, male che vada arrivano a mettergli le ‘’mani addosso’’! 

Quindi che cosa fa l’insegnante per sopravvivere? Dà il 6 politico a tutti. In questo modo mantiene il suo posto da ‘’precario’’ e ‘’tira avanti’’. Notoriamente i direttori scolastici più che pretendere alti  livelli di istruzione preferiscono bassi livelli di ‘’scontro’’ con i genitori.

Detto questo che cosa rimane per passare ‘’cultura’’ alle nuove generazioni? Semplice, l’informazione. Ma non quella dei quotidiani che, per poterne fruire, bisognerebbe leggerli, ma la tv! Facile, immediata e che richiede poco ‘’sforzo mentale’’. 

Ma … e qui ‘’casca l’asino’’! Che cosa c’è alla tv oggi di facilmente fruibile per i giovani? A parte i cartoni animati per i piccolissimi,  per i più grandi e anche per gli adulti ci sono:  il Grande Fratello, una miriade di trasmissioni di cucina, serie televisive che trovano il tempo che trovano, film spezzati da infinite pubblicità. 

Ora mi domando, ma sarebbe tanto difficile alzare un pò il livello culturale delle trasmissioni? 

Perché mai il teatro è scomparso completamente dai palinsesti della RAI? 

Eppure … la mia generazione è cresciuta con le commedie di Govi, come dimenticare i ‘’maneggi per maritare una figlia, Pignaverde e Pignasecca, Sotto a chi tocca’’?   Come dimenticare il grande Pirandello o le commedie di Eduardo de Filippo? Ma Santa Polenta Svizzera, quella era cultura fruibile per tutti. 

Quanti possono permettersi di andare a Teatro? Mica tutti … Eppure noialtri ormai quando si va anche solo al cinema, preferiamo il film panettone piuttosto che, ad esempio,  Martin Eden di Pietro Marcello!  Perchè?

Facciamoci una domanda  e diamoci una risposta …

Da parte mia, penso che un popolo di deficienti sia più propenso a convincersi della necessità di acquistare cose inutili, di continuare a ‘’consumare’’ di comprarsi mille paia di scarpe quando di piedi ne ha sempre e solo due. 

Ma la cosa più grave è che un ‘’popolo di deficienti’’ nemmeno si accorge quando sta per perdere la democrazia e quando slitta paurosamente verso la dittatura. 

Alla prossima

Elena   

Albero di Natale e … dintorni …

Questo è un testo che avevo preparato per i miei allievi, Lo pubblico qui per mia memoria personale.

Quando si fa l’albero di Natale? Si deve aspettare il giorno di Santa Lucia? L’Immacolata? O forse andrebbe fatto il 1° di Dicembre?

In tanti paesi del nord Italia e del nord Europa è Santa Lucia a fare le veci di Babbo Natale e il giorno in cui si festeggia è il 13 dicembre.

Chi era Santa Lucia? Siamo nel IV secolo, in Sicilia, a Siracusa e Lucia è una giovane donna di buona famiglia, fidanzata ad un concittadino e destinata a diventare una buona moglie e madre. La mamma si ammala e Lucia va a pregare a Catania, sulla tomba di Sant’Agata, per invocarne la guarigione. Qui la Santa le appare e le chiede di dedicare la sua esistenza all’aiuto dei più poveri e dei più deboli, predicendole il martirio.

Lucia torna a Siracusa e trova la mamma guarita. Rompe il fidanzamento e decide di andare tra i poveri che stanno nelle catacombe, con un copricapo fatto di candele sulla testa, e di donare loro tutta la sua dote. Il fidanzato si arrabbia e decide di vendicarsi, denunciandola pubblicamente con l’accusa di essere cristiana. Sono anni delle persecuzioni dei cristiani, sotto l’imperatore Diocleziano.

Lucia ammette e ribadisce la sua fede, irremovibile anche sotto tortura, affermando che la sua forza viene non dal corpo, ma dallo spirito, per questo viene condannata a morte.

Prima di morire riesce a fare la Comunione e predice a Diocleziano la sua prossima morte e la cessazione delle persecuzioni entro breve. Entrambi i fatti si verificano nel giro di pochi anni. 

Comunque per fare l’Albero di Natale non esiste una data precisa. La tradizione cattolica dice di fare l’albero di Natale l’8 di Dicembre, il giorno in cui viene fatto anche il presepe: la data è quella dell’Immacolata Concezione e cioè di Maria, madre di Gesù,  che in Italia viene normalmente chiamata Madonna, dal latino mea domina e cioè “mia signora”. 

Per ‘’Immacolata concezione’’ la Chiesa intende il fatto che Maria stessa sia nata priva del ‘’peccato originale’’ e non al fatto che non abbia avuto rapporti sessuali. 

Il termine “peccato originale” si riferisce al peccato di disobbedienza di Adamo quando mangiò del frutto dell’Albero della Conoscenza del Bene e del Male le cui conseguenze si estesero sul resto della razza umana. Il peccato originale può essere definito come “il peccato e la sua colpa che tutti portiamo davanti a Dio come risultato diretto del peccato di Adamo nel Giardino dell’Eden”. 

I seguito a questo peccato Adamo ed Eva furono cacciati dal ‘’paradiso terrestre’’ e puniti: Tu uomo lavorerai con il sudore della fronte e tu donna partorirai con dolore.

Ecco qui alcune cose divertenti su Adamo ed Eva trovate in rete: 

Il sesto giorno Dio creò l’uomo. Poi creò la donna. Poi creò di nuovo l’uomo, che l’altro era scappato.

Adamo è stato l’uomo più fortunato del mondo. E’ stato l’unico al mondo a non avere una suocera.

Adamo: ‘’Eva, ti devo parlare.  Eva: Ok, dimmi pure. Adamo: ‘’ Non qui, in privato’’  (????) 

Adamo disse che era stata Eva, Eva che era stato il serpente. L’umanità era fatta da due sole persone e già non era colpa di nessuno.

Il Signore disse: “Orsù, prendiamo del fango. Orsù, impastiamolo. Poi ci sputò sopra, e nacque Adamo. E Adamo, asciugandosi il viso, disse: “Cominciamo bene!”.

L’Ira! Se c’è uno che si incazza più di Lui, ragazzi! Dalla mattina alla sera non c’è un momento che è calmo: già all’inizio Adamo ed Eva gli presero una mela. “Eeeeh! Fuori di casa mia! Tu partorirai con dolore! Tu lavorerai con sudore!”. Per una mela? Te la pago, mamma mia! Che casino! No, ora io posso anche ammettere: gli hanno preso una cosa che ci teneva. Uno se la piglia, no? Ma poi gli passa … A lui non gli è ancora passata. Son duemila anni che ci fa battezzare per quella mela. Tutto il giorno me lo immagino, in casa: “Madonna, m’hanno rubato una mela, Dio bono, accidenti a loro mi piaceva tanto e non gliela volevo lasciare, ora chi me la ripaga, mi piaceva a me, la volevo far cotta, me l’hanno presa”.

Sarà pure sesso debole però già Adamo preferì subire l’ira di Dio piuttosto che l’ira di una donna.

Lo sapevate che al tempo di Adamo ed Eva le mele costavano l’ira di Dio?

Adamo è l’unico uomo che non può incolpare la precedente amministrazione per i suoi guai.

Il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse una mela: quel giorno nacque una ‘’virtù’’ chiamata disubbidienza.

Adamo era un uomo felice, finché Dio non gli ha dato una donna.

Di 24 costole che aveva Adamo Dio scelse quella più rompiscatole di tutte.

Finita questa parentesi divertente torniamo al nostro albero di Natale.

Chi si sente più vicino alla tradizione pagana dovrebbe aspettare a fare l’albero di Natale il giorno del solstizio di inverno, il 21/22 di Dicembre.

Ogni zona di Italia ha la propria tradizione. A Milano si fa l’albero il 7 Dicembre, giorno di Sant’Ambrogio, patrono di Milano. Anche l’albero di Natale davanti al Duomo di Milano viene acceso in questa data, l’appuntamento è proprio il 7 Dicembre alle 19,00.  A Bari invece l’albero è preparato il 6 Dicembre, giorno di San Nicola, patrono del capoluogo pugliese.

Ma c’è chi il Natale lo ama così tanto da anticipare tutte le date tradizionali! L’inizio delle festività natalizie in America sono sancite il giorno del Ringraziamento che si festeggia il quarto giovedì di Novembre. Al termine della parata tradizionale, già appare Santa Claus a salutare i bimbi americani. Ma senza dubbio un altro momento simbolo, che dà al via al Natale, è l’illuminazione dell’albero di Natale al Rockefeller Center di New York: ogni anno avviene tra la fine di novembre i primi di dicembre.

Sulla data in cui togliere le decorazioni natalizie, albero di Natale e presepe compresi, non si può sbagliare. La Befana è tassativa!  “l’Epifania … tutte le feste si porta via”, e il 6 Gennaio si mette via tutto con molta malinconia. Ma anche qui c’è l’eccezione alla quale aggrapparsi, in alcune zone di Italia l’albero si toglie il giorno della Candelora, il 2 Febbraio.

Che cos’ è la Candelora? E’ una festa religiosa che non tutti in Italia conoscono. Per la Chiesa Cattolica il 2 febbraio si celebra la presentazione di Gesù al Tempio. Il nome ‘Candelora’ viene attribuito dalla tradizione popolare del benedire le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”.

Alla prossima

Elena

 

Dialogo tra Luigi Di Maio ed un cittadino qualunque …

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Luigi Di Maio a lui verrà dato il compito di Governare l’Italia?

Di Maio, candidato Premier del M5S, promette:

– reddito di cittadinanza
– pensione di cittadinanza
– taglio Irpef di 1.800 euro medi annui
– dimezzamento dell’Irap per le imprese e ‘’semplificazioni’’ varie …

Cittadino qualunque: ‘’Già qui capire dove prenderete il denaro, non è proprio chiarissimo …’’

Di Maio: ‘’Spostiamo 40 miliardi di tax expenditures, molte delle quali davvero dannose. E abbiamo le mani libere per farlo’’!

Cittadino qualunque: ’’Chissà perchè gli ‘’altri’’ non ci hanno mai pensato … visto che secondo Lei è una cosina elementare … mah …’’

Di Maio prosegue dicendo:
‘’Bisogna rovesciare la prospettiva, la prima vittima della crisi è stata la spesa per investimenti produttivi che vanno indirizzati verso i settori che possono trasformare il Paese in una ‘’Smart Nation’’!
Solo con stimoli forti all’economia si riduce il debito: il nostro obiettivo è tagliarlo di 40 punti in due legislature”!

Cittadino qualunque: ‘’Ok parole stupende … ma … quali sarebbero ‘sti ‘’stimoli forti’’?

Di Maio: ‘’Ma sono investimenti in settori ad ‘alto moltiplicatore’ e il taglio delle tasse, così da liberare le energie degli imprenditori’’!

Cittadino qualunque: ‘’Un esempio per favore’’?

Di Maio non risponde ma continua dicendo: ‘’In ambito europeo senza un principio di condivisione dei rischi non si può costruire un destino comune. Purtroppo, basta vedere il dibattito sulle banche e i crediti deteriorati per capire che non si va in questa direzione’’.

Cittadino qualunque: ‘’Bè … se da noi i soldi in banca scompaiono … non è che i tedeschi siano poi così felici di ripianare le nostre perdite non crede’’? Ma mi dica come faremo a risanare le nostre banche’’?

Di Maio non risponde ma prosegue dicendo: ‘’Con il reddito di cittadinanza e la riforma dei centri per l’impiego, garantiremo un sistema in cui la ‘’precarietà’’ diventerà ‘’flexsecurity’’ e l’impresa avrà sempre a disposizione addetti formati e competitivi’’.

Cittadino qualunque: ”Quindi i disoccupati e i precari diventeranno dei ‘’flexsecurity’’ ma sempre disoccupati e precari saranno.  Se per essere reinseriti nei nuovi posti di lavoro dovranno seguire programmi di formazione specifici … chi paga i corsi di formazione per ‘sti ‘’flexsecurity’’?

Di Maio non specifica ma continua dicendo:

‘’Su Ilva va garantito il diritto alla salute!

Cittadino qualunque: ‘’belle parole, ma allora perchè hanno bloccato la costruzione dei capannoni che avrebbero evitato alle polveri sottili di raggiungere Taranto’’?

Di Maio continua: ‘’Servono bonifiche immediate, alle quali lavoreranno gli operai adeguatamente formati”.

Cittadino qualunque: ‘’Ma … i capannoni non andavano bene? E poi, chi paga la formazione a ‘sti operai per poter esser capaci di fare le ‘’bonifiche’’?

Di Maio non risponde ma continua dicendo: ‘’Un miliardo investito nelle bonifiche genera fino a 13 mila posti di lavoro’’!

Cittadino Qualunque: ‘’Ok va bene e dopo che l’hanno bonificata l’Ilva cosa ne facciamo? Perchè ci sarebbe gente che vorrebbe comprarla, sono indiani d’accordo a noi piacciono poco … ma continueremmo a tenere un’industria siderurgica nel nostro paese …”.

Di Maio: Dopo averla ‘’bonificata’’ la chiudiamo e in quel sito facciamo nascere un centro di ricerche e sperimentazione di tecnologie green … perchè Taranto deve puntare su turismo e innovazione”!

Cittadino qualunque: ‘’Ma … e gli operai dell’Ilva … dove li mettiamo’’?

E i dialogo tra”sordi” continua. Il ”compitino” imparato a memoria e scritto da collaboratori volenterosi arriva, assieme ai roboanti vocaboli,  all’elettore che, non capendo bene di che cosa si stia parlando … spera che stavolta, con costoro, sia la ”volta buona”!

Alla prossima

 

Elena