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LUI E’ PEGGIO DI ME … Giallini – Panariello

Qualcuno di voi ieri sera ha visto la trasmissione ‘’Lui è peggio di me’’?
Io ero molto interessata. Sono due grandi professionisti, mi piacciono entrambi e quindi ho voluto vederla.
I due erano un pò emozionati, forse ancora di più Giallini che Panariello. La Dandini è una Signora abituata a riempire i ‘’vuoti’’ e lo fa sempre con ‘’classe’’. Bravi tutti gli ospiti … a parte Travaglio, che si ha una vocina intonata ma … con un timbro da ‘’coro di voci bianche’’. Che miseria!
Quello che mi ha stupita durante le conversazioni, con e tra i vari ospiti, è stato l’affrancamento esagerato delle parolacce, che mi è parso davvero plateale.

Giallini - Panariello: ''Lui è peggio di me''

Giallini – Panariello: ”Lui è peggio di me”

Vabbè che ormai nemmeno gli arbitri sanzionano più gli insulti come ad esempio quelli intercorsi recentemente tra Agnelli e Conte. Però …
Che cosa autorizza le persone a parlare in maniera così sboccata? Specialmente durante una trasmissione televisiva che magari è vista anche da bambini? Pensano forse di aumentare la potenza dei concetti trasmessi? Oppure i ”concetti” sono talmente poveri che se non intercalati da un numero consistente di parolacce nessuno li ascolterebbe? Mah … che peccato …

Tra l’altro, non per infierire, ma avete notato la fattura dell’abito di Panariello? Ma chi glielo ha fatto? Un orrore nel vero senso della parola! Peggio di così non poteva stargli! Sarà anche la ”moda” ma ‘sti pantaloni stretti e corti, bassi in vita, larghi sui fianchi, che mettono in rilievo la caviglia e ci fanno ammirare la scarpa massiccia, ma quanto sono brutti? E la giacca? Stretta, malfatta, con le spalle spioventi e un bottone che la chiudeva in maniera talmente misera da far ricordare Charlie Chaplin.

Insomma … non credo che la rivedrò …

Alla prossima

Elena

Rai e il passaggio dal 2020 al 2021 … che tristezza …

Ragazzi … si fa per dire, sarebbe meglio dire ‘’vecchietti’’ vista la fauna che circola sul mio profilo fb, e sul mio blog, ma … perché invecchiarci ulteriormente? Quindi va bene ‘’ragazzi’’.

Noi, non guardiamo mai la tv italiana, a parte i telegiornali ma, ieri sera, cercavamo un programma del ‘’nostro paese’’ che scandisse il conteggio dei minuti per entrare nel 2021. In fondo siamo italiani e ci piace condividere con gli italiani questo passaggio e non con i francesi, che sono gentilissimi ma, in fondo qui noi siamo solo ‘’ospiti’’.
Comunque, non trovando niente di meglio, abbiamo guardato il festival del circo di Montecarlo, trasmesso dalla Rai, che però è finito verso le 23,00. Quindi abbiamo cercato ‘’altro’’ e, facendo un pò di zapping, ci siamo imbattuti in una trasmissione di cui non ricordo il nome ma in in cui c’erano personaggi come: Rita Pavone, Gianni Morandi, Amadeus e Gigi D’Alessio.
Che pena … non parliamo poi del corpo di ballo. Vigliacco se sanno ballare e vigliacco se c’è una coreografia. Una qualunque. Macchè!
Sono delle belle ragazze che si muovono in modo sensuale ed attirano l’attenzione per la loro bellezza.
Ma … siamo ridotti così male? E’ un pò triste la faccenda no? Eppure siamo il paese che ha dato i natali a Carla Fracci, Eleonora Abbagnato, Liliana Cosi, Roberto Bolle! Ci sarà ben una ‘’via di mezzo’’ decente no? Cribbio non dico un corpo di ballo da Teatro Bol’šoj o da Teatro della Scala, ma almeno un corpo di ballo. In fondo stiamo parlando della Rai no?
Nella trasmissione di ieri c’era solo il ‘’corpo’’ … il ‘’ballo’’ non era stato preso nemmeno in considerazione.
Vabbè …
Ascoltare poi Gianni Morandi ed Amadeus storpiare una canzone come ‘’’O Sarracino’’ di Carosone, faceva venire il ”latte alle ginocchia”.
Naaaa … non mi è proprio piaciuta … fatto il brindisi abbiamo girato canale e siamo tornati su Sky ed abbiamo visto Woman in Gold con Helen Mirren.
Almeno abbiamo chiuso il 2020 in bellezza.

Statemi bene.

Alla prossima

Elena

Rai Radio Televisione italiana, dov’è finito il teatro?

Pensierino del mattino …

Dicono che sarà la ‘’cultura’’ a salvare il mondo. Come dar torto ad un’affermazione simile? Tutti ci rendiamo conto che la ‘’cultura’’ è la ‘’chiave di volta’’ che sorregge una società civile. Una società degna di tale nome. 

Una società giusta, che dia le stesse possibilità a tutti e che aiuti quelli che, per una ragione o per l’altra, rimangano indietro. 

Ora,  tutti sappiamo che la ‘’cultura’’ viene trasmessa in vari modi: dalla famiglia, dalla scuola, dall’informazione. 

Ultimamente secondo voi questi passaggi di informazione, tra una generazione e l’altra, sono migliorati? 

Nella famiglia, non saprei, visto che la vita sempre più frenetica richiede da parte dei genitori moderni dei tempi di comunicazione veloci e concentrati. Si parla con i figli in auto mentre li si porta a scuola o a fare sport. I bambini oggi non sono liberi in spazi loro, non riescono a stabilire regole comportamentali di gruppo da soli, ma tali regole sono sempre ‘’mediate’’ da adulti spesso sotto pressione per qualche motivo. 

La scuola ha perso molto del suo carisma e del suo rispetto.

Un tempo, parlo di quando ero piccola io, e cioè negli anni sessanta, se prendevo un brutto voto a scuola, come arrivavo a casa, prendevo anche un ceffone, se mi andava bene, se mi andava male mi mettevano in castigo per una settimana. Il che significava star chiusa in casa,  cosa drammatica per me, che ero un vulcano di energia.

Ma a nessuno, della mia famiglia sarebbe mai venuto in mente di andare a parlare alla mia maestra, santa donna che ancora ricordo con stima e affetto, per chiedere il motivo del ‘’brutto voto’’. Il suo giudizio era insindacabile! 

Oggi invece? Oggi, lo sappiamo, se i nostri pargoli prendono un brutto voto, genitori infuriati vanno dall’insegnante e lo prendono, bene che vada a male parole, male che vada arrivano a mettergli le ‘’mani addosso’’! 

Quindi che cosa fa l’insegnante per sopravvivere? Dà il 6 politico a tutti. In questo modo mantiene il suo posto da ‘’precario’’ e ‘’tira avanti’’. Notoriamente i direttori scolastici più che pretendere alti  livelli di istruzione preferiscono bassi livelli di ‘’scontro’’ con i genitori.

Detto questo che cosa rimane per passare ‘’cultura’’ alle nuove generazioni? Semplice, l’informazione. Ma non quella dei quotidiani che, per poterne fruire, bisognerebbe leggerli, ma la tv! Facile, immediata e che richiede poco ‘’sforzo mentale’’. 

Ma … e qui ‘’casca l’asino’’! Che cosa c’è alla tv oggi di facilmente fruibile per i giovani? A parte i cartoni animati per i piccolissimi,  per i più grandi e anche per gli adulti ci sono:  il Grande Fratello, una miriade di trasmissioni di cucina, serie televisive che trovano il tempo che trovano, film spezzati da infinite pubblicità. 

Ora mi domando, ma sarebbe tanto difficile alzare un pò il livello culturale delle trasmissioni? 

Perché mai il teatro è scomparso completamente dai palinsesti della RAI? 

Eppure … la mia generazione è cresciuta con le commedie di Govi, come dimenticare i ‘’maneggi per maritare una figlia, Pignaverde e Pignasecca, Sotto a chi tocca’’?   Come dimenticare il grande Pirandello o le commedie di Eduardo de Filippo? Ma Santa Polenta Svizzera, quella era cultura fruibile per tutti. 

Quanti possono permettersi di andare a Teatro? Mica tutti … Eppure noialtri ormai quando si va anche solo al cinema, preferiamo il film panettone piuttosto che, ad esempio,  Martin Eden di Pietro Marcello!  Perchè?

Facciamoci una domanda  e diamoci una risposta …

Da parte mia, penso che un popolo di deficienti sia più propenso a convincersi della necessità di acquistare cose inutili, di continuare a ‘’consumare’’ di comprarsi mille paia di scarpe quando di piedi ne ha sempre e solo due. 

Ma la cosa più grave è che un ‘’popolo di deficienti’’ nemmeno si accorge quando sta per perdere la democrazia e quando slitta paurosamente verso la dittatura. 

Alla prossima

Elena   

Abbiamo il nuovo consiglio della Rai …

C’è già stato, tanto per cambiare,  uno scontro all’interno del pd, per i due voti della minoranza che sono andati a Ferruccio Bortoli – ex direttore del Corriere della Sera e de Il Sole 24 Ore, e  dei due voti per  Roberto Briglia, ex direttore di Panorama.

Comunque alla fine sono stati eletti: Rita Borioni, Guelfo Guelfi, Franco Siddi, Paolo Messa, Carlo Freccero, Arturo Diaconale, Giancarlo Mazucca.

562965-k1dH--672x351@IlSole24Ore-WebRita Borioni –  unica donna tra i componenti del Cda Rai eletti dalla commissione parlamentare di Vigilanza è una esperta di politiche culturali. Classe 1965, una laurea in storia dell’arte con 110 e lode, Borioni è attualmente assistente del presidente della commissione Cultura del Senato, Andrea Marcucci. Per molti anni ha lavorato come collaboratrice parlamentare del gruppo Ds nonché, tra il 2010 e il 2013, vice responsabile Cultura e Informazione del Pd.

guelfo-guelfi-U20421727443E0B--672x351@IlSole24Ore-WebGuelfo Guelfi – fiorentino, attualmente direttore del Teatro Puccini di Firenze, è un pubblicitario e professionista della comunicazione, nonché spin doctor del premier in qualità di responsabile delle campagne elettorali di Renzi per l’elezione alla Provincia di Firenze e per la sua corsa a sindaco a Palazzo Vecchio. Nel suo curriculum anche i ruoli di direttore creativo di Florence Multimedia e di dirigente di Toscana Promozione.

Franco Siddi-fotogrammaNMF400296967-ka0G--672x351@IlSole24Ore-WebFranco Siddi – Giornalista del Gruppo Finegil l’Espresso, i è originario del Cagliaritano (è nato a Samassi). Tra gli incarichi di rilevanza nazionale quello di segretario nazionale della Fnsi, il sindacato dei giornalisti italiani, svolto per sette anni fino al gennaio scorso.

paolo-messa-imagoeconomica-kzPI--672x351@IlSole24Ore-WebPaolo Messa – Nato a Bari nel 1976 è un editore italiano (Formiche.net e Airpress). Nel suo curriculum la direzione, dal maggio scorso, del Centro Studi Americani, di cui in precedenza è stato consigliere di amministrazione. Tra il 2000 e il 2006 si è occupato di comunicazione politica e ha curato la campagna elettorale vittoriosa di Raffaele Fitto (Regionali 2000, vincente). In seguito, ha diretto l’ufficio stampa e comunicazione dell’Udc.

carlo-freccero-ansa-telefoto-kvGD--672x351@IlSole24Ore-WebCarlo Freccero – Autore ed ex dirigente televisivo ed esperto di comunicazione, ha iniziato la sua carriera televisiva in Mediaset, l’allora Fininvest, nei primi anni 80, arrivando a ricoprire il ruolo di direttore di Canale 5 e Italia 1 e curatore della programmazione del canale Rete 4. Nel 1993 il passaggio in Rai, dapprima come consulente e poi come direttore di Rai 2.

arturo-diaconale-fotogramma-kISE--672x351@IlSole24Ore-WebArturo Diaconale – Nato in Abruzzo, giornalista di lungo corso,  è attualmente direttore de “L’Opinione” ed editorialista del “ Giornale”, dove negli anni 80 ha svolto anche il ruolo di giornalista parlamentare sotto la direzione di Indro Montanelli. Tra gli incarichi professionali ricoperti, quello di capo-redattore di Studio Aperto. Nel 1996 è stato candidato per il Polo della Libertà.

giancarlo-mazzuca-imagoeconomica-kWw--672x351@IlSole24Ore-WebGiancarlo Mazzucca –  è un giornalista di lungo corso, considerato di area centrodestra. Nel corso della sua carriera è stato inviato speciale del Corriere della Sera, caporedattore della sezione economia del Giornale di Montanelli e suo vicedirettore a La Voce. Passato al Gruppo editoriale Monti-Riffeser, è stato direttore editoriale del Quotidiano Nazionale e direttore responsabile del Resto del Carlino. Eletto deputato nel 2008 nel Pdl.

Di fronte alla rivoluzione digitale che ci circonda, sembra quasi impossibile che si possa nominare il vertice della maggiore azienda culturale e informativa del Paese, senza alcun confronto preventivo sulla sua missione e sul suo mandato. Anche nel merito si poteva avere più coraggio nelle scelte, premiare maggiormente le competenze, che pure non mancano, nel campo dell’innovazione digitale o nella produzione di contenuti – e l’indipendenza dei comportamenti. Sicuramente più autorevole di altre la candidatura di Ferruccio de Bortoli, che meritava di essere gestita meglio.

Ma … ancora una volta non c’è stata nessuna ”rottamazione”! La Rai dei partiti è sempre la stessa! Sarebbe utile che  la Corte costituzionale, prima o poi, potesse far chiarezza su questo sistema di scelte.

Mò vediamo che cosa combinano quando dovranno scegliere il presidente e il direttore generale …

Alla prossima

 

Elena