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Malavita organizzata … la ‘’palla al piede’’ del Paese Italia

Con l’avvicinarsi della ricorrenza della strage di Capaci, viene da fare un pò il ‘’punto della situazione’’. Come siamo messi?

Bè … non è che, nonostante tutto il tam tam e l’informazione fatta si sia risolto il problema.
Nel nostro Paese la malavita organizzata ha molti nomi: ‘’Mafia, ’Ndrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita’’ .  Sotto questi ‘’ombrelli associativi’’ molti personaggi agiscono e fanno ‘’economia’’!

parlare e condannare … il sistema clientelare-mafioso deve essere ghettizzato! Se personaggi in ”odor di mafia” vengono considerati in maniera ”positiva” non ne usciremo mai!

Non si limitano all’economia tipica della malavita: prostituzione, droga, pizzo … ma cercano ‘’denaro’’ dove lo trovano, quindi,  entrano nel tessuto economico del paese.
Il fatto è che il concetto di economia declinato dalla filosofia ‘’malavitosa’’ è marcio!
Il loro è un sistema che ‘’funziona male’’ … perché in brevissimo tempo con il tipo di selezione utilizzato dalla malavita vengono premiati gli imprenditori ”marci”  e non quelli  ‘’capaci’’! Che è esattamente il contrario di quello che invece servirebbe!
Le contabilità di queste ‘’azienducole’’ messe su dagli ‘’amici degli amici’’ sono taroccate!
Le attività economiche sono in generale di copertura … e, bene che vada, hanno miseri contenuti.
Prevalgono inoltre gli elementi finanziari sugli elementi imprenditoriali.
Se costoro dispongono di denaro lo investono in finanza.  Non sono all’altezza di fare imprenditoria seria, in quanto anche se le loro nuove generazioni sono ‘’scolarizzate’’ … sempre ‘’marci dentro’’ restano!
Insomma la mafia non è abbastanza lungimirante per guardare al ‘’futuro’’ ma quello che a Lei interessa è ‘’prendi i soldi e scappa’’!
Ovvio che questo sistema mette in ginocchio il Paese ed arricchisce solo i quattro gatti in combutta assieme.
Possiamo noi cittadini onesti continuare a permettere che costoro la facciano da padroni?
Pensiamo alla fatica che devono fare le industrie italiane visto che devono costantemente combattere con una ‘’economia che non tira’’ … con una burocrazia che uccide … con delle tassazioni gravose e su questo aggiungiamoci anche la concorrenza sleale da parte della malavita organizzata!

Se le nostre industrie cessano l’attività e/o delocalizzano … non sarà che qui è un ”tantino complicato” fare industria?
La mafia oggi non uccide come un tempo … ha semplicemente cambiato aspetto!
Non ci sono più i morti ammazzati per le strade … oggi a Palermo ci sono meno omicidi che a Milano … ma la mafia è ancora più pericolosa perché è diventata altro!
E’ diventata finanza … accaparramento degli appalti a scapito di imprese sane … traffico dei rifiuti pericolosi.
Ma la malavita da sola non potrebbe funzionare. Ha bisogno di ‘’qualcuno’’ nei centri di potere. Quali sono i centri di potere del Paese? Facciamoci una domanda e diamoci una risposta. E con questo non bisogna semplificare tutto facendo di tutte le erbe un fascio … bisogna cercare attraverso quelle ”erbe” … tenere le buone ed estirpare la gramigna!
Ci sarà una ragione se i giovani di oggi percepiscono le associazioni antimafia come ‘’positive’’ mentre burocrazia e politica sono percepite come qualche cosa di, bene che vada, impotente, male che vada ‘’collusa’’?
Se è vero che l’aumentare della scolarizzazione ha fatto ‘’evolvere’’ la mafia,  dandole  una capacità di trasformazione grandissima diversificando le proprie attività e permettendole si infiltrarsi ovunque …  resta valido il fatto che la ‘’sua filosofia’’ sia sempre quella del ‘’prendi i soldi e scappa’’!
L’Italia NON ha bisogno di una economia simile, noi abbiamo bisogno di una  economia ‘’sana’’ che guardi al futuro! Siamo stufi di far vincere gli appalti a società che usano cemento depotenziato e facciano di conseguenza cadere i viadotti sulla autostrade.
Nessuno viene ad investire volentieri nel nostro Paese perché siamo poco ‘’affidabili’’ … se non adottiamo una cura drastica per questo ‘’cancro’’ che ci sta uccidendo … non andremo da nessuna parte.
La mafia non è stata vinta … la mafia ha semplicemente cambiato aspetto … si è ripulita ‘’fuori’’ ma ‘’dentro’’ continua ad essere una ‘’montagna di m ….’’ !

Alla prossima
Elena

Inge Lehmann …

Una donna di professione ”geofisica” nata nel 1888 … Devo ammettere che sono ignorante come una ”scarpa” non sapevo nemmeno chi fosse Inge Lehmann, ha dovuto dirmelo Google!  Inge_Lehmann_1932

Per appartenenza di ”genere”, mi sono incuriosita, sono andata ad informarmi ed ecco che cosa ho trovato.

Questa Signora è nata a Copenaghen il 13 maggio del 1888 (morta 21 febbraio 1993 quindi a 104 anni). Figlia dello psicologo Alfred Georg Ludvik Lehman, Inge crebbe a Copenaghen e frequentò  la scuola pedagogica-progressiva superiore diretta da Hanna Adler.

Lei stessa riconobbe durante un’intervista che, sia suo padre che Hanna Adler, furono due presenze fondamentali nella sua esistenza e che influenzarono le sue scelte di studi. All’università studia matematica prima a Copenaghen e poi a Cambridge.

Dopo pochi anni di lavoro nel ramo assicurativo (bisogna pur ”campare no”?)  divenne assistente del geodetico Niels Erik Norlund, il quale le assegnò la mansione di allestire osservatori sismologici in Danimarca e in Groenlandia.  Grazie a questo lavoro Inge si appassiona all’argomento e nel 1928 supera l’esame di geodesia.  Diventa ”geodetica di stato” e in seguito ”capo del dipartimento di sismologia all’Istituto Geodetico di Danimarca”, diretto dallo stesso Norlund.

In un documento, dallo spartano titolo ‘P’, si evince che fu la prima a interpretare le onde ”P” appunto che appaiono nello spettro delle onde nel nucleo terrestre come riflessioni dovute a un nucleo interno.  Questa interpretazione fu adottata nel giro di due-tre anni da altri importanti sismologi.

La  seconda guerra mondiale e l’occupazione della Danimarca da parte delle forze armate tedesche impedirono lo svolgimento del lavoro di Lehmann e i suoi importanti contatti internazionali negli anni successivi.

Nel 1953 ormai 65enne e in pensione  partì per gli Stati Uniti dove rimase per diversi anni collaborando con Maurice Edwing e Frank Press sulle indagini della crosta  e il mantello superiore della Terra.  Durante questo lavoro, scoprì un’altra discontinuità sismica che si trova ad una profondità che va da circa 190 a 250 km e che viene di solito riferita come ”discontinuità di Lehmann”  in onore della sua scopritrice.

Già nel lontano 1936 questa Signora ipotizzò e convinse gli studiosi che il nucleo terrestre non fosse un’unica sfera liquefatta come si credeva, ma costituito bensì da due parti: uno interno con proprietà fisiche differenti da quelle del nucleo esterno.

Inge ricevette molte onorificenze tra cui il premio Harry Oscar Wood Award nel 1960 , la medaglia Emil Wiechert nel 1964, la Medaglia d’oro dalla Società Reale Danese di Scienze e Lettere nel 1965,  il Tagea Brandt Rejselegat nel 1938 e nel 1967, l’elezione come Membro della Società Reale nel 1969,  la medaglia Williamo Bowie nel 1971 come prima donna, e la medaglia della Società Sismologica Americana nel 1977.   Inoltre, le furono assegnati dottorati onorifici dalla Columbia University di New York nel 1964 e dall’Università di Copenaghen nel 1968.  L’asteroide 5632 fu chiamato Ingelehmann in suo onore. Nel 1997 la American Geophysical Union fonda la Inge Lehmann Medail in onore dei “notevoli contributi resi per la comprensione della struttura, composizione e dinamica del mantello de del nucleo del nostro pianeta.

Che Jules Verne (nato nel 1828 e morto 1905) per il suo libro: ”Viaggio al centro della Terra” si sia ispirato agli studi di Inge? Mah …

Comunque, nel lontano1936, mentre Inge formulava la teoria del ”doppio nucleo” … in Italia la scolarizzazione era tragicamente bassa ed un buon 7,5% non era nemmeno in grado di scrivere il proprio nome e cognome per cui apponeva sui documenti ufficiali una croce!

Nella Perfida Albione le donne dopo battaglie durate anni (Suffragette)  riuscirono finalmente ad aver tutte diritto al voto nel 1928, mentre le più evolute Norvegia e Danimarca avevano già concesso il voto alle donne nel 1913 … e noialtri?

Noi donne italiche abbiamo dovuto aspettare il referendum istituzionale tra repubblica e monarchia del 1946  per finalmente aver diritto tutte al voto ma … con il ”tacito obbligo coniugale” di votare come ci ordinava il marito … cribbio come siamo ”indietro”!

La cosa che più mi preoccupa inoltre … è che più passa il tempo e più mi rendo conto quante siano le cose che ”ignoro” rispetto alle ”poche che so”!

 

Alla prossima

 

Elena

 

http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=censimento1936