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Navigator, questi sconosciuti …

Pensierino del mattino …
Per mettere in marcia ‘sto reddito di cittadinanza ci vogliono i ‘’navigator’’ che sarebbe a dire 6mila persone che dovrebbero essere assunte (a tempo determinato) tra marzo e aprile e che dovrebbero trovare un lavoro a chi percepisce il reddito di cittadinanza. Quelli che non hanno diritto a percepirlo … ma sono disoccupati si arrangino! Cavoli loro …

Anche Macron è giovane … ma cribbio Macron è intelligente, informato, laureato, conosce le lingue, ha una visione a lungo termine … ma questo qui? L’unico lavoro che ha fatto è stato vendere bibite allo stadio! E noi gli abbiamo consegnato il Ministero dello sviluppo economico! Questo gestisce l’economia come al gioco del Monopoli. Ma siamo matti noi italiani?

Ma continuiamo … il piccolo problema è che le ‘’Regioni’’, non hanno capito quali saranno i ‘’compiti’’ di ‘sti navigator, che arriveranno belli belli, non sapranno nulla di quello che c’è e dovranno comunque lavorare ‘’fianco a fianco’’ con gli attuali operatori dei centri per l’impiego, che sono gestiti dalle autonomie, mentre i 6mila navigator invece avranno solo un contratto di collaborazione, a tempo determinato, con Anpal Servizi.
Le Regioni sono un pò ‘’fiaccate’’ visto che si lamentano da tempo di sbloccare le assunzioni promesse. Mancano all’appello 1.600 persone in più e 4mila nuovi operatori che non si riescono ad assumere perché il ministero del Lavoro non ha ancora emanato i provvedimenti attuativi per i concorsi. Quindi, per farla breve, alle Regioni manca personale, ma in compreso bisognerà fare da ‘’balia’’ ai Navigator, assunti senza concorso.
Non bisogna poi sottovalutare il fatto che le piattaforme informatiche centrali – di cui è responsabile la Regione, per gestire il reddito di cittadinanza, non sono ancora state testate.
Quindi? Se non dovessero funzionare la ‘’colpa’’ a ‘’chi’’ verrebbe scaricata esattamente?
Con i tempi che corrono si intuisce no?
Da avviare, ci sarebbe anche, il dialogo con le imprese per allacciare un rapporto di collaborazione tra centri per l’impiego e datori di lavoro, che finora non c’è stato. Anche qui, esecutivo e regioni hanno ricette diverse. Il governo sembra puntare tutto sugli incentivi (che sono molto complicati da utilizzare); le regioni, forti anche dei modelli locali, chiedono invece un dialogo più stretto. Alcune, tra cui la Lombardia chiedono, giustamente, un coinvolgimento anche delle agenzie private sul territorio, visto che sono queste ultime ad avere i contatti con le aziende che hanno bisogno di personale.
Sarebbe auspicabile un accordo civile tra governo e regioni per far partire ‘sto reddito di cittadinanza e non imporre con prosopopea un ‘’papocchio’’ non funzionante ad Enti già sotto-organico … o no?
L’impressione è che i giallo-verdi abbiano, anche se confuse, delle ‘’idee’’ ma, non sapendo come attuarle nella realtà, in quanto privi totalmente di conoscenze ed esperienza, deleghino altri alla realizzazione delle stesse!
Facile così eh? Bella la vita … e se gli altri non fanno quello che ”loro” vogliono … sono’’brutti e cattivi’’ e bisogna quindi ”smantellare le Istituzioni” che fanno ”perdere tanto tempo”.
Che debbano essere ”migliorate” non ci piove ma … le smantelliamo per sostituirle con quelle dettate dalla grande esperienza di Giggino Di Maio? Mamma mia ma a noi il ”brivido” piace proprio vero?
La ”millenaria” democrazia francese, per sostituire un ”potere” con un altro è passata attraverso il ‘terrore”! Siete pronti?

Alla prossima

Elena

Quando usciremo dal tunnel?

Nel mondo cosiddetto ”occidentale” c’è molto ”fermento”!  Un fermento fatto di scioperi, di proteste, di ”salti nel buio” elettorali, di cedimento, da parte della popolazione,  al ”qualunquismo” più triste.

Per quale motivo? Mah … direi perché stiamo male no? Se tutti avessimo un lavoro, potessessimo pensare al futuro serenamente, tutto ‘sto am ba da dam nel mondo occidentale non ci sarebbe no?

Eppure di ”passi sbagliati” per sopperire alla ”perdita” di manifattura industriale ne abbiamo fatti tanti!  Il primo è stato quello di inventarci il dubbio sistema di ”far denaro grazie ad altro denaro”!

Il fatto è che si è trattato di un’ economia fasulla,  poggiante su un piedistallo fragile, una sorta di ”castello di carte” che, un certo punto, come prevedibile d’altronde, è crollata rovinosamente portandoci dietro tutti quanti!

L’economia, dobbiamo rassegnarci,  va fatta con qualcosa di ”reale”.  Non può essere solo ”aria fritta”, ma deve esser di  prodotti che vanno fatti e venduti. Anche i ”servizi” sono prodotti, ma funzionano solo se qualcuno ne ha bisogno, viceversa ciccia!

Intanto, mentre noi ci trastullavamo con la finanza creativa,  nel mondo è successo che popoli notoriamente poveri in canna, come ad esempio i cinesi,  hanno iniziato ad ”alzare la testa” e produrre sempre di più, e da noi è successo il finimondo! Ci siamo ritrovati una concorrenza spietata!

Considerato il fatto che i cinesi lavorano il doppio di quel che lavoriamo noialtri … prendendo la metà, se non meno dei nostri stipendi, perché mai un industriale che produce qualche cosa, ad esempio in Italia, ma questo vale per tutta Europa e forse anche per gli USA,   non dovrebbe andare a produrla in Cina? I cinesi lavorano come dei matti … non scioperano mai, loro i sindacati non li hanno ed in più il ”Governo cinese” assicura, con pugno di ferro,  stabilità politica, quindi l’industriale che lì installa il suo stabilimento, non ha nessuna brutta sorpresa.

Employees work at a food processing factory in Yichang

 

Quindi? Come uscire da ‘sto pantano?

Mah … o aspettiamo che i Cinesi diventino tanto ricchi da ”comprarci” … cosa che già stanno facendo … oppure possiamo solo sperare che inizino a far scioperi per avere trattamenti economici simili a quelli ”occidentali” in modo da scoraggiare la delocalizzazione, e quindi rendere la concorrenza più ”umana”.

Nel frattempo rassegnamoci a proseguire con il ”contagocce” e, specie per i giovani, sarebbe bene imparare il ”mandarino”, l’inglese ormai è la lingua del ”passato”!

 

Alla prossima

 

Elena