Archivi tag: suffragio universale

Trino – candidatura ritirata ma… non dormiamo sugli allori.

Parliamo dell’autocandidatura del Sindaco di Trino per la costruzione di un mausoleo di 150 ettari in mezzo alle risaie.
Candidatura che è stata ritirata, sia su pressione delle varie organizzazioni che si sono mosse contro questa decisione, sia del partito del sindaco che, visto il polverone sollevato e, per paura di perdere ”voti” gli ha intimato di ritirare la candidatura. Cosa che ha fatto.
Resta comunque il problema.
E cioè il fatto che dobbiamo assolutamente far costruire, ‘sto deposito di scorie nucleari italiane, il prima possibile e in uno dei 51 siti identificati dai tecnici!
Forza! Diamoci tutti da fare! Popolo, associazioni, movimenti e… politici.
Sarebbe bene che il Governo in carica prendesse delle decisioni in tal merito, invece di volere il Premierato. Oppure invece di volare in Egitto per fare accordi con autocrati di ”dubbia democrazia” al fine di trattenere, previo pagamento, dentro lager in loro territorio, emigranti che muoiono di guerre e di fame.
Sarebbe bene che si muovesse per ‘sta discarica, invece di affidarsi all’iniziativa privata di un sindaco che tentava, a modo suo, di risolvere un problema annoso.
Torniamo quindi alla discarica nucleare, non è che abbiamo anni a disposizione, li avevamo ma non abbiamo fatto ”nulla”, ora tutti quegli anni non li abbiamo più.
Non dimentichiamo che nel 2025 ci torneranno indietro le scorie nucleari ad alto impatto radioattivo che abbiamo mandato all’estero e… dove le metteremo?
Non abbiamo ancora nemmeno identificato il sito per costruirlo ‘sto catafalco.
Quindi prepariamoci all’ennesima figura da PIRLA! In Europa che non hanno ancora il deposito siamo ormai solo noi. Pure i lituani hanno già deciso come e dove costruirlo.
E’ mai possibile che in ‘sto Paese si aspetti di avere sempre l’acqua alla gola per muoverci?
Per forza che poi le decisioni vengano prese alla ”Oiseau du chien” no?
Qui non stiamo parlando di immondizia ”normale”, che già gestiamo malissimo e in maniera infantile, regalando fior di quattrini alla malavita organizzata.
E’ noto infatti che in ‘sto Paese siamo tutti contrari agli inceneritori e quindi cosa facciamo?
Chiudiamo un occhio, nascondiamo la testa come gli struzzi, e deleghiamo ”qualcuno” che si occupi dello smaltimento.
Cosa fa ‘sto qualcuno? Semplice! Stocca il tal quale in capannoni dismessi che poi, guarda caso, prendono fuoco, ammorbando l’aria mille volte peggio di un inceneritore ben fatto e con dei filtri degni di tal nome, come avviene in altri paesi.
Ma quanto siamo scemi noialtri da 1 a 10? mah…
Mò il 2025 è vicino, troviamo almeno un posto per ‘sto deposito di scorie nucleari. Facciamolo in sicurezza e in uno dei luoghi considerati più idonei dai tecnici.
Possibile mai che il Governo non sia in grado nemmeno di fare questo? Che preferisca trincerarsi nella solita nenia dell’Europa cattiva?
Costoro parlano… parlano… parlano… ma poi?
Poi aspettano un Sindaco di un Paesino di 6000 anime che risolva loro il problema?
Però…
Ripeto: Il suffragio deve essere ”Universale” le candidature NO!
Sono anni che paghiamo gente che, l’unica cosa che sa fare, è dare aria ai polmoni!
Costoro li paghiamo fior fiore di quattrini per fare cosa? Per scaldare gli scranni di Montecitorio?
Chi si siede su quegli scranni DEVE saper portare ”valore aggiunto” ! E… la parlantina da sola non basta.
Grrrrrrr…

Alla prossima

Elena

2 GIUGNO 1946 … nascita della Repubblica Italiana

Che cosa si festeggia oggi? Lo so che lo sappiamo tutti quanti … ma forse alcuni giovani non conoscono bene la ”faccenda”, quindi  ecco qui di seguito il motivo per cui oggi viene celebrata la ”nascita” della nostra Repubblica.

corriere-955x1024

Pima di tutto è bene ricordare che questa ”nostra” ricorrenza trova in Francia la sua ‘gemella” nel 14 di luglio, giorno in cui la Francia ricorda la ”presa della Bastiglia” .  I francesi, come al solito,  ci hanno anticipato di parecchio!  Infatti la rivoluzione per eliminare una monarchia assolutista e creare la Repubblica hanno iniziato a farla nel 1789.

Anche gli americani hanno una festa simile, è  il 4 di luglio, giorno in cui festeggiano l’indipendenza dalla Gran Bretagna avvenuta nel 1776, tra l’altro con l’aiuto dei francesi.

La Repubblica Italiana è nata invece solo nel giugno del 1946, in seguito ai risultati del referendum istituzionale del 2 e 3 giugno.

Un referendum indetto alla fine della seconda guerra mondiale, affinché il popolo scegliesse quale forma di governo dare al Paese, dopo la caduta del fascismo. Regime che aveva di fatto ridotto enormemente il potere del re.  Dopo 85 anni di regno sabaudo, con 12.718.641 voti contro 10.718.502 l’Italia diventava una repubblica e i monarchi di casa Savoia venivano esiliati.

Il due e tre giugno, il referendum fu a suffragio universale, quindi le donne italiane votarono per la prima volta!

Una grande conquista per noi donne. Ma sarebbe stato impossibile non concederci questa possibilità. Durante la guerra le donne avevano sostituito gli uomini, occupati a combattere nell’esercito regolare o sulle montagne, a seconda delle loro idee politiche. E le donne avevano lavorato sia nelle fabbriche che nelle campagne, dimostrando di essere più che all’altezza della situazione.

Erano inoltre state ”partigiane” anche loro sulle montagne, oppure staffette, portando messaggi e viveri.

Quindi se le donne erano ”buone” per lavorare nelle fabbriche … nei campi …  tenere un fucile tra le mani …portare di nascosto messaggi importanti rischiando di esser prese dai tedeschi … perché mai non avrebbero dovuto esser in grado anche di ”votare”?

Una pagina della Domenica del Corriere dell’estate del 1946, riporta i visi di 21 donne, elette all’Assemblea Costituente. Erano 9 della Democrazia cristiana, 9 del Partito comunista, 2 del Partito socialista e 1 del partito dell’Uomo qualunque.

iu

Erano una minoranza rispetto ai 535 uomini, ma comunque un grande risultato se si considera che fino ad allora alle donne italiane era persino vietato votare, figurarsi entrare in Parlamento!

Cinque di queste Signore: Nilde Iotti, Teresa Noce, Lina Merlin, Maria Federici, Ottavia Penna Buscemi, faranno anche parte della ristretta commissione, composta da 75 persone,  incaricata di elaborare il progetto di Costituzione. Una delle più belle del mondo! Anche perché è stata una delle ”ultime” ad essere stilate.

Queste Signore, nonostante sedessero in un Parlamento ”maschilista” per tradizione e vocazione culturale,  erano decise e poco malleabili ai ”desiderata” e agli ”ordini di scuderia” dei rispettivi partiti. (Nessuno parlava all’epoca di ”obbligo di mandato”)  Quindi le 5 neo deputate,  con competenza e decisione, nel corso delle lunghe sedute, diedero battaglia per difendere i diritti che le donne volevano finalmente vedersi riconosciuti.

la Signora Merlin (conosciuta più per esser la ”madre” di una legge che abolì le ”case chiuse”)  riuscì a fare inserire all’articolo 3 della Costituzione una frase fondamentale:  “senza distinzione di sesso” – che è stata, e lo è ancora oggi, alla base di ogni rivendicazione etica e giuridica per il rispetto e l’osservanza delle pari opportunità tra uomo e donna!

Eppure, quando si parla di nascita della Repubblica Italiana si parla sempre di ”Padri fondatori” , addirittura molti ignorano che ci furono donne che nell’antifascismo prima e nella Resistenza poi hanno lottato in prima persona e non solo per la libertà del Paese, ma anche per accelerare il processo di emancipazione femminile e affermare un’identità di genere. Un po’ come stanno facendo oggigiorno le coraggiose combattenti curde in Siria.

Qui sotto, per intero,  l’articolo 3 della nostra Costituzione:
Art. 3 della Costituzione italiana
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
.-.-.-.
Questa frase è talmente bella che vengono le lacrime agli occhi nel leggerla!

Ma torniamo alla nostra festa … La città di Roma nel giugno del 1948 per la prima volta ospitò la parata militare in onore della Repubblica.  L’anno seguente, con l’ingresso dell’Italia nella NATO, se ne svolsero dieci in contemporanea in tutto il Paese mentre nel 1950 la parata fu inserita per la prima volta nel protocollo delle celebrazioni ufficiali! Alla parata militare e durante la deposizione della corona d’alloro presso il Milite Ignoto, prendono parte tutte le Forze Armate, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, la Croce Rossa Italiana e alcune delegazioni militari dell’ONU, della NATO, dell’Unione Europea e rappresentanze di reparti multinazionali che presentano una componente italiana.

Attualmente il cerimoniale prevede la deposizione di una corona d’alloro al Milite Ignoto presso l’Altare della Patria a Roma e una parata militare alla presenza delle più alte cariche dello Stato. La cerimonia prosegue nel pomeriggio con l’apertura al pubblico dei giardini del palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana, con esecuzioni musicali da parte dei complessi bandistici dell’Esercito Italiano, della Marina Militare Italiana, dell’Aeronautica Militare Italiana, dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo di Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato.

2-giugno-festa-della-repubblica

Insomma un gran bel giorno di festa! E noi del ”CIP” … (Club Italianiste de Provence) non rinunciamo certo a festeggiarla questa giornata! Quest’anno ci ritroveremo presso il ristorante italiano di Frejus ”La Bella Trattoria” a mangiare, cantare e brindare tutti assieme.

Anche se viviamo in Francia,  a molti di noi … batte ancora il cuore per il nostro Paese!

Alla prossima

Elena