GLI ORSI E … LE FATTORIE DELLA BILE …

LE FATTORIE DELLA BILE …

Quanto siamo ”bestiali” noi umani? La nostra vergogna NON ha limiti. Nel nome della tradizione e della pseudo-medicina compiamo atti orrendi!

Ecco ad esempio che cosa riusciamo a fare agli orsi!

Preleviamo loro la bile – che è considerata un ingrediente importante per la medicina tradizionale cinese.

Un tempo la bile era, per fortuna, estratta da orsi precedentemente uccisi. Durante gli anni settanta però,  l’orso tibetano  – principale specie utilizzata per l’estrazione –  divenne specie protetta  in quanto in via d’estinzione e se ne proibì, per questo motivo la caccia.

Fu allora ideato, per ”proteggere la specie”  questo orrendo processo, tra l’altro più economico e veloce –  in quanto un singolo orso durante tutto l’arco della sua vita, che dura mediamente intorno ai 20 anni, produce molto più materiale sfruttabile di un esemplare ucciso.

 orso3

Gli orsi vengono rinchiuso in una gabbia e subiscono prelievi quotidiani attraverso cateteri di metallo inseriti nella cistifellea. Questo ovviamente in condizioni igieniche nulle che sono quindi fonti di infezioni e tumori.

Per stimolare la produzione di bile, vengono alimentati con pastoni privi di numerosi nutrienti e vitamine normalmente necessari per la loro buona salute, portando spesso a fenomeni di denutrizione.

A causa delle dimensioni estremamente ridotte delle gabbie di detenzione (si parla mediamente di circa 2 m³, per animali che possono raggiungere anche l’altezza di più di 2 m) sono comuni piaghe e deformazioni ossee che portano alla paralisi, oltre ovviamente a dolori spaventosi.

Gli orsi che riescono a sopravvivere a tali torture, impazziscono arrivando spesso a compiere pratiche autolesioniste che possono portare alla morte prematura dell’animale. Per evitare questo, è pratica comune tra gli allevatori estirpare denti ed artigli.

Ora facciamoci una domanda … e diamoci una risposta!

Elena

GLI ORSI E … LE FATTORIE DELLA BILE …ultima modifica: 2014-11-22T09:33:25+01:00da elenasaita
Reposta per primo quest’articolo

I commenti sono chiusi.