Archivi del mese: ottobre 2019

Regionali in Umbria … ottobre 2019

Regionali in Umbria –  A sezioni quasi ultimate c’è un fossato di 20 punti tra la candidata del centrodestra, guidato da Matteo Salvini, Donatella Tesei (57,5%) e il rivale del centrosinistra, Vincenzo Bianconi (37,6 ). L’affluenza finale alle urne è del 64,4 per cento.

Per farla breve, è stata quindi scelta la candidata del partito populista anti Europa.

Di che stupirsi?
Quando le cose vanno male, quando i cittadini non vedono risultati tangibili nel giro di poco tempo, si rivolgono all’ ‘’uomo forte’’! Stavolta l’ ‘’uomo forte’’ è Salvini! La democrazia è percepita come l’ultimo dei problemi e, nonostante la Storia ci abbia insegnato quali siano i risultati delle scelte del popolo, si assiste impotenti ad una coazione a ripetere.

Mi permetto, sommessamente, di ricordare che il popolo, tra Gesù e Barabba, non ebbe dubbi di sorta.

Alla prossima

 

Elena

L’ottimismo è il ”sale” della vita? Perchè no?

Pensierino del mattino: ‘’Che cosa potrebbe salvarci’’? 

Stamattina sono ottimista e credo la soluzione ci sia eccome, semplicemente non la vediamo in quanto siamo diventati un pò ‘’rammolliti’’! 

Provo a spiegarmi meglio.  Noialtri siamo passati attraverso varie fasi. Le più recenti sono state le cosiddette ‘’rivoluzioni industriali’’ …

 La Prima Rivoluzione Industriale è avvenuta in Gran Bretagna, nella metà del 1700. Grazie ai proventi derivanti dalle colonie,  gli inglesi disponevano di una classe imprenditoriale ricca disposta a investire in attività industriali con rischi e possibilità di guadagno, entrambi elevati. 

Donne che lavorano ai telai in un’industria tessile dell’800. Anche le bambine erano impiegate in tale lavoro, usurante e faticoso.

Disponevano di un’abbondante manodopera, di risorse energetiche e di materie prime, quali, all’epoca,  legno e carbone. 

L’invenzione di macchinari in grado di aumentare la produttività – come ad esempio la macchina a vapore – e di sfruttare le nuove fonti di energia, come il carbone,  aprivano scenari di sviluppo in cui investire non indifferenti. 

La Seconda Rivoluzione Industriale iniziò intorno al 1870 e proseguì fin verso la seconda guerra mondiale, 1945.

Per prima cosa vide la fine del primato dell’Inghilterra ed iniziarono a primeggiare Paesi come Germania e Stati Uniti d’America.

Questa rivoluzione si basò su due nuove fonti di energia: elettricità e petrolio, e su nuove invenzioni, come ad esempio la dinamo ed il telefono.

La Terza rivoluzione industriale  dal 1945 al giorno d’oggi … è quella che ha dato un grande benessere  anche se non distribuito, specie all’inizio,  in maniera omogenea. Le innovazioni tecnologiche, energia atomica compresa, hanno dato sì benessere ma il costo di tale energia è troppo pericoloso. Il costante sviluppo dei trasporti e delle comunicazioni, se da un lato ha avvicinato tra loro gli esseri umani, dall’altro li ha penalizzati con un inquinamento sempre più pericoloso. 

Il ‘’petrolio’’ , dopo averci regalato un benessere economico ininterrotto per anni, sta oggi distruggendo il pianeta,  portandoci tranquillamente verso un’ ‘’estinzione di massa’’.

Che cosa potrebbe salvarci? Ma è semplice! La Quarta rivoluzione industriale! 

Che non ha nulla però a che vedere con il concetto a cui molti  si riferiscono oggigiorno.  Industria 4.0 parla di ”macchine/robot” autonome ed intelligenti, magari biotecniche,  che faranno le cose al nostro posto.  Secondo me invece, il termine ”Quarta rivoluzione industriale” dovrebbe essere il cambio di marcia radicale per quanto riguarda il ‘’sistema’’ con cui produciamo energia.

la quarta rivoluzione industriale non è quella limitata alla tecnologia. La IV rivoluzione può solo essere l’affrancamento dai combustibili fossili!

Noi dobbiamo assolutamente affrancarci dai combustibili fossili e alla veloce! Sono anni che lo diciamo ma sarebbe ora di ‘’accelerare il passo’’. 

Quindi: vento, sole e mare dovranno segnare la prossima rivoluzione industriale – quella legata all’ energia. 

Secondo l’agenzia internazionale dell’energia (Aie), l’eolico offshore avrebbe la potenzialità di soddisfare più volte l’intero fabbisogno mondiale di elettricità nel giro di un paio di decenni ed, ovviamente, a zero emissioni. 

Che cosa stiamo aspettando? 

Pannelli solari sui tetti di tutte le case, collegati tra loro ci daranno energia pulita ma, soprattutto ci daranno lavoro! Cosa della quale abbiamo bisogno per la nostra dignità! 

I pannelli bisogna ben produrli, commercializzarli, distribuirli, installarli no? E quindi forza! 

La stessa cosa per l’eolico e per i sistemi che imbriglieranno le correnti marine. 

Diamoci da fare. Smettiamo di piangerci addosso e di lamentarci. Tiriamoci su le maniche e salviamo pianeta e razza umana! Tutta! 

Alla prossima

Elena 

Togliere il voto ai cittadini Senior …

Il ‘’provocatore Grillo’’ se ne è uscito con  la proposta di togliere agli anziani il diritto di voto. Ovvio che di ”provocazione” si tratta,  ma intanto, detta dal ”guru” del M5S … ha già iniziato a ”mettere radici”.

Visto che gli over 65 in Italia sono 13 milioni, questo è il numero di voti che mancherebbe alle urne.

Nel contempo, il M5S  spinge per far votare i ragazzi di 16 anni e per eliminare  i ”senatori a vita”, persone che, grazie ai loro meriti, possono portare valore aggiunto al Paese, ma tant’è … il ”vecchio” non è più di moda.

Il ”Vecchio” ed il ”Giovane” … e mi fermo lì.

Torniamo al comico provocatore ed al perché non vorrebbe più far votare gli anziani.  Secondo l’ortottero i vecchi hanno già vissuto la loro esistenza e non si impegnano quindi per migliorare il futuro. 

Questa ‘’filosofia spicciola’’ vige ormai un pò dappertutto, in fondo i ‘’vecchi’’ sono visti come dei  ‘’mangiapane a tradimento’’. In Francia , dove vivo, vendono delle magliette con disegnata una ‘’pentola a pressione’’ e con scritto: ‘’Salva la tua pensione, mangia un pensionato’’! 

Si ride e si scherza ma l’dea strisciante dell’inutilità dei senior è sempre più marcata. 

Vero è che una società che ha creato disequilibri, che non è stata capace di annullare gap economici generazionali è, sicuramente una società che ha fallito, ma … visto che al Governo oggi ci sono dei ”giovani”, quello di ”eliminare il voto a i vecchi” è l’unica soluzione che il loro Guru riesce ad immaginare? Un pò scarsa come soluzione non trovate? La prossima ”idea” quale sarà? 

Non dimentichiamo comunque che i senior hanno figli e nipoti e che fanno tutto il possibile per aiutare sia i figli che i nipoti, diciamo che sono un pò il ”welfare” della nostra bislacca economia.

Che cosa vorrebbe esattamente Grillo? Togliere loro voce in capitolo per lasciarla solo ai ”nipoti”?

Bè … se dovessero togliere il voto ai ‘’vecchi’’, Grillo sarebbe tra i ‘’Senior’’ privati di tale diritto,  in compenso voterebbe il suo figliolo,  Ciro Grillo,  quello che, tanto intenderci,  è stato accusato di stupro di gruppo nei confronti di una ragazza, in una delle ville possedute dal Comico a Porto Cervo. Si annoiava il ”fanciullo” … quindi che fare? Ma si stupriamo la prima che passa, così, tanto per divertirci un pò!

Speriamo che i figli della maggior parte degli italiani non siano come il suo.

Alla prossima

Elena 

Frejus – teatro ”Le Forum” presenta ”Carmen” …

Frejus – ieri sera, 11 ottobre, si è riaperta la stagione teatrale al Teatro ‘’Le Forum’’ di Frejus.

Nell’anniversario dei 10 anni del Teatro hanno scelto di rappresentare la ‘’Carmen’’ che era stata la rappresentazione scelta per l’inaugurazione di allora. 

Una Carmen molto particolare in questo caso. 

Il coreografo Josè Montalvo ha fatto di questo personaggio una figura ‘’universale’’ di rivolta e di libertà che si adatta benissimo a tutti i tempi, compresi i nostri.

Mette in evidenza il fatto che sia le donne che gli uomini devono essere liberi di scegliere la propria vita ed i propri amori senza restrizioni di sorta. 

Non c’è una sola Carmen ma tutti i personaggi sulla scena, di volta in volta, la interpretano e la declinano a modo loro.

Questa ‘’Carmen’’ va al di là del mito e rappresenta una rivolta cantata e ballata. 

Il ritmo dello spettacolo è sostenuto e la miscela di canto, danza, gioco, energia, colori tengono gli occhi dello spettatore incollati al palcoscenico. 

Una coreografia che mescola felicemente: canto, danza classica, flamenco, hip hop, danza orientale, virtuosismi atletici e ironia.

Una gran bella serata. Complimenti alla compagnia e alla felice scelta da parte degli organizzatori. 

A parte la fotografia dell’inchino da parte degli artisti nei confronti dell’applauso del pubblico, che è l’unica che ho potuto scattare, in quanto durante lo spettacolo è proibito farlo, ho trovato in rete alcune foto che ‘’rendono’’ un pò l’idea di quello che è la versione di Montalvo della sua Carmen.

Alla prossima

Elena

 

 

 

p.s.: anche quest’anno devo ringraziare i miei allievi del corso di italiano per l’abbonamento alla stagione teatrale del ”Le Forum”. Grazie mille di cuore!

 

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Taglio parlamentari, legge risolutiva o … specchietto per allodole?

Et Voilà! Il taglio dei parlamentari è legge! La Camera lo ha approvato ieri mentre il Senato lo aveva già fatto in Febbraio. 

Modificando gli articoli 56 e 57 della Costituzione Italiana, gli eletti passeranno da 945 a 600.

I fautori della legge diranno che: ”E’ giusto, in fondo alcuni altri Paesi europei ne hanno anche di meno” . Peccato che non venga loro in mente che il numero dei parlamentari dipenda anche dal numero della popolazione. Ovvio che un paese con quattro gatti avrà meno parlamentari di uno molto popolato no? Visto che la ”rappresentanza” dovrebbe essere ”proporzionale”, va da se che …

Ma lasciamo perdere e torniamo alla ”legge” appena approvata.

La riduzione dei seggi diventerà effettiva al primo scioglimento del Parlamento ma non prima di 60 giorni dall’entrata in vigore della riforma. Quindi questo Governo, a meno che non capiti chissà che cosa,  si è blindato fino alla fine della legislatura.

In che cosa consistono le ‘’riduzioni’’?

Alla Camera e al Senato tutte le circoscrizioni vedranno una riduzione, con una media del 36,5%. 

Sopra la media alla Camera le circoscrizioni Sicilia 1 (da 25 a 15 deputati) e Lazio 2 (da 20 a 12). Da segnalare al Senato il caso dell’Umbria e della Basilicata. Sono le due Regioni che subiscono in percentuale l’emorragia maggiore. Qui i senatori sono più che dimezzati (-57%). In entrambe le regioni infatti si passa da 7 a soli 3 eletti.

Il taglio“costerà” al Nordest la perdita di 39 rappresentanti in Parlamento: 26 al Veneto, 8 al Friuli Venezia Giulia e 5 al Trentino Alto Adige. Il calcolo è riportato dall’Osservatorio elettorale del Consiglio regionale del Veneto. Alla Camera il Veneto perderà 18 deputati (da 20 a 13 in Veneto 1 e da 30 a 19 in Veneto 2), il FVG (Friuli Venezia Giulia) passerà da 13 a 8 mentre il Trentino Alto Adige scende da 11 a 7.

Al Senato, per il Veneto si prospetta un calo di 8 seggi (da 24 a 16), 3 invece quelli che saranno persi dal Friuli (da 7 a 4) e 1 sarà tolto al Trentino AA (da 7 a 6). A Palazzo Madama il Friuli avrà un taglio del 42,9% dei rappresentanti, mentre alla Camera la sforbiciata arriverà al 38,5%.

Tutti questi dati sono proprio solo ‘’numeri’’ perchè la ‘’cosa importante’’ che avrebbero dovuto fare sarebbe stata quella di inserire questi ‘’tagli’’ in un discorso organico, compresa soprattutto una legge elettorale degna di tal nome.  A me non importa tanto quanti sono, vorrei però eleggere io i miei rappresentanti … cosa che invece non accade ma continuano a nominarseli loro. 

A parte questa ”eresia” contro la quale ormai nessuno ”batte ciglio”, Di Maio sostiene che il Taglio dei parlamentari ci farà risparmiare 100 milioni di euro l’anno il che significa 500 milioni a legislatura.  E anche qui ”la spara grossa”.

Infatti, secondo l’Osservatorio dei Conti Pubblici, Edoardo Frattola, aveva analizzato su Repubblica quanto effettivamente avrebbero risparmiato le casse dello Stato. Guardando agli stipendi dei parlamentari, tra indennità (soggette a ritenute) e rimborsi, Frattola affermava: “Il risparmio netto complessivo sarebbe quindi pari a 57 milioni all’anno e a 285 milioni a legislatura, una cifra significativamente più bassa di quella enfatizzata dai sostenitori della riforma e pari appena allo 0,007 per cento della spesa pubblica italiana”.

Al di là delle ‘’OO’’ che ci propinano sui ”numeri” del presunto risparmio, questo provvedimento altro non è se non una una ‘’bandiera’’ psicologica,  o uno ”specchietto per le allodole”,  che vengono sventolati sotto il naso di noi ‘’popollo’’ che, non capiamo, ma applaudiamo. 

Questo è il rapporto che gli italiani hanno ormai nei confronti dei parlamentari. Atteggiamento giusto? Atteggiamento sbagliato? Ai posteri l’ardua sentenza. Fatto sta che la ”riduzione” degli stessi genera sicuramente consenso tra noi ”popollo’ e … la Casaleggio&Associati lo sa benissimo!

Questa riforma avrebbe avuto un senso se accompagnata da una legge elettorale che restituisse a noi cittadini la possibilità di eleggere i nostri rappresentanti. Cosa che si guardano bene dal fare. Anzi non solo continuano a nominarli, ma ‘’meno sono’’ e più li controllano. A breve vedrete che ci metteranno anche l’obbligo di mandato. E noi ‘’popollo’’ continueremo ad ‘’applaudire’’, tanto …

Alla prossima

Elena 

Fonte: ‘’Politica today’’ 

Bronzi di Riace

Giorni fa ho visto sulla pagina FB del CIP, Club italianiste de Provence, alcune foto dei Bronzi di Riace.  Sono talmente belli che mi è venuto voglia di cercare qualche informazione su di loro.

Ecco quello che ho trovato …

Siamo nel 1972 in Italia e, il sub Stefano Mariottini, durante un’immersione nel Mar Ionio, si incuriosì nel vedere una forma somigliante ad un  braccio spuntare dal fondale, si avvicinò e si rese conto di trovarsi davvero davanti ad un braccio. Ma non era solo un braccio … presto si rese conto di aver davanti a sé dei reperti archeologici di una certa importanza.

Si trattava nientedimeno di due grandi statue, chiamate in seguito i ‘’Bronzi di Riace’’. 

Il nome deriva dal fatto che le acque in cui sono state trovate sono quelle davanti al Comune di Riace Marina. 

Le statue in questione erano rimaste sul fondale per tantissimi anni, nonostante fossero solo a 300 metri dalla costa e a soli 8 metri di profondità, nessuno le aveva mai localizzate. 

Molto probabilmente erano state gettate in mare, per alleggerire l’imbarcazione che le trasportava, forse verso la città di Roma, durante una burrasca.

Meno probabile che siano affondate assieme alla nave che le trasportava, in quanto sul fondale attiguo al loro ritrovamento, non sono state trovate tracce né di un’imbarcazione affondata, né di altri reperti, quali vasellame o utensili dell’epoca. 

Dopo il recupero, avvenuto pare con mezzi un pò primitivi, forse da pescatori amici e/o conoscenti del sub che li aveva trovati, le statue vennero portate, per un primo restauro, a Firenze. 

Statua A – Il Vecchio

Statua B – il Giovane

Particolare delle teste – notare il colore delle labbra e degli occhi.

Anatomia delle statue

Anatomia delle statue

Qui le statue vennero pulite e cercarono anche di svuotare, almeno in parte, la terra di fusione che era ancora nel loro interno e che le avrebbe potute rovinare.

La rimozione di questa terra venne conclusa nell’ultimo restauro, tra gli anni 2010 e 2013,  a Reggio Calabria. 

Le statue raffigurano due uomini completamente nudi, con barba e capelli ricci, il braccio sinistro piegato, e il destro disteso lungo il fianco. Una delle statue sicuramente indossava un elmo, impugnavano una lancia o una spada nella mano destra e reggevano uno scudo con il braccio sinistro.

Lancia e scudo, molto probabilmente, furono smontati al momento dell’imbarco per permettere di adagiare sulla schiena le statue e facilitarne così il trasporto. La muscolatura è vigorosa, torace, schiena e fianchi sono modellata in modo anatomicamente perfetto. Sulle braccia e sulle mani vene e tendini sono fatti  in modo accurato. Il che significa che l’artista doveva conoscere l’anatomia.  Tutto l’apparato muscolare è tonico. Sono due uomini nel fiore degli anni.  L’artista doveva essere veramente bravo.

Le due statue, vennero identificate dai restauratori come Statua “A” – 1 metro e 98 centimetri – e Statua “B” – 1 metro e 97 centimetri.

A Reggio Calabria li ribattezzarono “il giovane” e “il vecchio”

I particolari della testa e del volto della statua A (il vecchio) sono realizzati con grande accuratezza.  I capelli sono lunghi e ricci, stretti in una fascia che cinge la fronte. La barba è lunga e folta, anch’essa piena di riccioli. La fronte è corrugata in atteggiamento concentrato, l’interno degli occhi è in avorio e pasta di vetro, le labbra sono di rame e sono socchiuse lasciando vedere i denti in argento. L’espressione è quella di un guerriero.

La statua B (il giovane):  la struttura e la posizione del corpo sono simili a quelle della statua A mentre la testa è un pò diversa. Prima di tutto la testa è liscia, non modellata, come se lo scultore avesse tralasciato di fare i capelli perché tanto, erano coperti da un elmo. La tecnica e i materiali utilizzati per le ciglia, gli occhi e le labbra sono le stesse che per la statua A, in questo caso però la bocca è socchiusa ma non si vedono i denti.

Il loro peso, originariamente di 400 kg, ora è diminuito a circa 160 kg. Non è che sono ‘’dimagrite’’ è che gli hanno tolto tutta la terra di fusione che c’era dentro, ed ora sono vuote quindi pesano meno. 

Gli studioso hanno stabilito che i bronzi sono stati fatti verso la metà del V secolo a.C. (stiamo parlando quindi di un periodo tra 400 e 500 anni Avanti Cristo) e si somigliano talmente tanto quasi certamente un unico artista li ha creati.

La terra di fusione al loro interno è risultata essere terra di Argo, la città Greca nel Peloponneso. Città fondata appunto da Argo, figlio di Zeus e di Niobe. Quindi molto probabilmente sono fatte e sono state esposte in quella città per molti anni. 

Le due statue raffigurano un Oplita (un cittadino soldato) ed un Re guerriero. 

Oggi si possono ammirare, in tutta la loro magnificenza, nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. 

Non posso fare a meno di pensare alle perfette caratteristiche anatomiche di queste statue, soprattutto per il periodo il cui sono state concepite.

Se pensate alla ‘’miseria’’ artistica del Medio Evo, il confronto è impressionante.

Crocifisso romanico nel Duomo di Cividale

Metto qui, tanto per avere un’idea il Crocifisso in legno nel Duomo di Cividale in Friuli che è considerato un ‘’capolavoro’’ in stile romanico. Questo crocifisso risale ad un periodo tra il XII ed il XIII secolo il che significa tra il Millecento e Milleduecento Dopo Cristo. Notate le differenze con i Bronzi di Riace!

Per trovare qualche cosa degno dei bronzi di Riace, fatti nel 500 a.c.,  dobbiamo arrivare a Michelagelo Buonarroti, quindi 1500 … pieno Rinascimento!

Com’è strano il mondo vero? Non procede affatto in maniera lineare … o meglio, NON lo facciamo procedere in maniera lineare. 

Alla prossima

Elena