Così non si può andare avanti. Noi NON siamo Robot. Basta!

Pensierino del mattino …
Leggevo stamattina, 21 marzo 2021, che i dipendenti di Amazon sono in sciopero. Secondo me hanno ragione da vendere.
Perchè scioperano? Chiedono la riduzione dei carichi e degli orari di lavoro, chiedono migliori condizioni di sicurezza e chiedono la stabilizzazione degli eterni precari.
I sindacati domandano anche uno sciopero del ‘’consumo’’ per oggi, come gesto di solidarietà nei confronti dei lavoratori.
In Amazon i dipendenti, pur di non perdere il posto, lavorano come delle ”bestie’’. Siamo tornati al ”cottimo”. Ma è peggio ancora … nei capannoni ci sono i cosiddetti ‘’occhi elettronici” che controllano in continuazione e, se qualcuno parla, viene redarguito immediatamente. Ma … è vita questa?
Stiamo parlando di persone che smistano e movimentano pacchi … e si tratta quindi di un lavoro abbastanza ‘’manuale’’, ma è un lavoro, comunque, che è messo, in qualche modo, a confronto con quello di ‘’robot’’!
Ma … noi non siamo dei robot!

foto presa in ''rete''

foto presa in ”rete”

L’articolo che comunque stamattina mi ha scioccata di più, è stato quello letto sul Sole24ore, relativo allo sciopero dei dipendenti di Wall Street!

Il boom frenetico di operazioni, ha scatenato una nuova crisi a Wall Street. Non una bolla di Borsa, ma una insurrezione contro il super-lavoro nei ranghi più bassi dei protagonisti dell’alta finanza. 
A fare le spese del boom è un esercito di giovani banchieri e analisti, spesso arruolati appena usciti dall’università. Vero è che i loro salari sono superiori alla media, vero è che questo lavoro alimenta il loro sogno di far fortuna in futuro, ma questa “manovalanza” di Wall Street adesso ha denunciato condizioni di lavoro intollerabili e si è ribellata.

Un sondaggio autogestito da reclute della banca d’affari per eccellenza, Goldman Sachs, è stato fatto circolare in questi giorni sui social media, con il provocatorio look e la grafica di un vero e proprio rapporto bancario.

Questo sondaggio ha portato alla luce uno dei lati oscuri di Wall Street: una crisi interna fatta, per i neofiti, di orari di lavoro punitivi. Questi ragazzi lavorano in media 95 ore la settimana ma possono arrivare anche a 110 ore/settimana. Il che lascia loro qualche cosa come cinque ore in media per dormire la notte. Ma ha senso?

Poi ci si stupisce se si fanno di cocaina! Ma come potrebbero reggere diversamente questi ritmi folli?
Oltretutto subiscono maltrattamenti da parte dei senior banker. Questa situazione alla fine provoca un serio deterioramento sia della salute mentale che di quella fisica.

Anche nel mio ambito familiare mi rendo conto che, qualche cosa non funzioni come dovrebbe. Infatti quando chiamo al telefono, durante il weekend mia figlia, che è Art Director in un’azienda torinese, taglia corto dispiaciuta, scusandosi, perchè sta lavorando.
Ma anche il week end? Ma sempre? Ma tutto questo da dove nasce?

Ho l’impressione che nasca dal fatto che le macchine siano ormai entrate in competizione con l’uomo.
Anche in borsa gli algoritmi decidono quando comprare e quando vendere e lo fanno alla velocità della luce.
Ma … un ‘’essere umano’’ per quanto, sveglio, bravo, preparato, in gamba e con un’ altissima scolarizzazione, NON potrà MAI competere con una macchina! Noi non siamo sempre ‘’uguali’’. Capita il giorno in cui siamo depressi e quindi rendiamo di meno, capita che abbiamo ‘’mal di pancia’’ e quindi non possiamo stare seduti 15 ore consecutive allo stesso posto. Noi non siamo macchine, non lo saremo mai e non possiamo accettare che ci mettano in competizione con loro!
Noi abbiamo bisogno di spazi per noi … di tempo per noi … di ”vita” per noi!

Sarebbe ora di smetterla con questa faccenda. Se dovesse prendere il sopravvento questo tipo di ‘’confronto’’ e dovesse venire accettato dai più, come ‘’normale’’ … si verrebbe a creare una situazione spaventosa.

Meditiamo gente … meditiamo …

Alla prossima

Elena

Così non si può andare avanti. Noi NON siamo Robot. Basta!ultima modifica: 2021-03-22T11:06:16+01:00da elenasaita
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