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Trino – seduta di Consiglio 28 dicembre 2024…

Ieri sera a Trino c’è stata una seduta di Consiglio. I cittadini possono partecipare e quindi siamo andati ad ascoltare.
In Paese siamo in piena diatriba per quanto riguarda l’offerta, fatta dal nostro sindaco, sulla candidatura volontaria per il sito della discarica nucleare di tutta Italia qui a Trino.
Dunque vediamo di sintetizzare per noi cittadini comuni com’è la situazione.
Studi svolti da enti competenti hanno identificato 51 siti, se non sbaglio, idonei per tale discarica sul territorio italiano.
Da questi studi Trino non risulta idonea.
Nonostante ciò, visto che nessuna delle zone identificate la vuole e che il Governo non vuole imporre nulla a nessuno dei siti identificati, cosa che procurerebbe un calo di voti, ecco che il nostro sindaco si è offerto di ospitarli lui in ‘’tutta sicurezza’’.
D’altronde sostiene che il sito attuale in zona, quello che detiene già parte del materiale radioattivo della dismessa centrale nucleare Enrico Fermi, non sia sicuro, quindi tanto vale fare quello ‘’sicuro’’ per tutta Italia.
Non dobbiamo dimenticare che la rumenta radioattiva di tutta Italia è destinata per forza di cose a crescere, il che significa che questo sito dovrà per forza di cose essere immenso e sarà destinato a crescere nell’arco del tempo. Quindi di questa paventata ”sicurezza” ne usufruiranno anche le generazioni future. I nostri nipoti, tanto per intenderci.
Cassoni e cassoni immensi di cemento armato per contenere tutta ‘sta porcheria.
D’altronde tutti gli ospedali d’Italia e/o le industrie che producono scorie di questo genere porterebbero qui da noi la loro rumenta.
Bella trovata per il fiore all’occhiello del riso italico. Il #Carnaroli-radioattivo! Mangiatelo e diventerete tutti verde oliva! Mah…
Eppure il sindaco dice di farlo per il bene del territorio. Sarà…
Detto questo, ieri sera in Consiglio si è discusso del punto proposto dall’opposizione, quello cioè di organizzare un’adunanza aperta entro il 10/11 gennaio 2024. In base alle istanze della popolazione e/o dei rappresentati di associazioni coinvolte in tale decisione, e/o dei comuni limitrofi e del loro parere, stiamo parlando di materiale radioattivo! Mica di cefole!
Il comune, come richiesto dall’opposizione, si sarebbe dovuto impegnare, viste e considerate le istanze contrarie emerse durante tale adunanza pubblica, a NON avanzare auto-candidature per ospitare detta discarica.

Il punto è stato accettato per quanto riguarda l’adunanza e le istanze dei soggetti coinvolti, ma la risposta della maggioranza in pratica è stata: ‘’Noi siamo buoni e gentili, accettiamo l’adunanza, ma nessuno, oltre al Consiglio avrà diritto di voto in tale materia.
Quindi, per farla breve: ‘’Ci avete votati? Abbiamo la maggioranza, decidiamo noialtri’’! Punto!

Per cui, quello che il Governo NON fa, e ne avrebbe il potere, quello cioè di imporre la discarica ad uno dei siti risultati idonei per lo stoccaggio della rumenta radioattiva, lo può fare, da solo, il sindaco del Comune di Trino!

Ci rendiamo conto della follia? Si o no?

Ma poi… lo avesse fatto chiedendo in cambio qualche cosa di furbo, che so: ‘’Il centro italiano della ricerca su fonti energetiche alternative, il centro italiano della ricerca sulla fusione nucleare.
Qualche cosa che attiri ricerca in zona. Ricerca che significa posti di lavoro di pregio!
Alla fin dei fini avrebbe avuto il coltello dalla parte del manico, nei confronti del Governo stesso, e anche, diciamolo, della popolazione trinese tutta.

Cribbio! Ti tolgo le castagne dal fuoco ma in cambio, miro in alto! Voglio posti di lavoro sicuri e di pregio. Posti di lavoro che diano impulso alla zona.
Se qui arriva gente che ha dei buoni stipendi, deve comprarsi casa, fare la spesa, mandare i figli a scuola, andare al ristorante, consumare!
Inutile dire l’indotto che si creerebbe no?
Macchè! Il sindaco vuole la discarica in cambio di qualche compensazione economica. Una sorta di prendi i soldi e scappa.
Mi stupisce che l’imprenditoria locale si accontenti solo più di misere briciole…

Purtroppo però, alla fine dei fini, che a noialtri l’auto-candidatura non vada a genio, non importa un fico secco. Loro hanno la maggioranza. Quindi cari trinesi, anche chi non è d’accordo nell’avere tutta la rumenta radioattiva d’Italia sul nostro territorio, in cambio di briciole, se la dovrà beccare comunque.

Trino sarà famosa non solo per avere una centrale nucleare in disuso, non solo per avere il più grande cementificio d’Europa, non solo per soffrire ancora dei danni dell’asbesto (amianto) dell’Eternit, non solo per la quantità industriale di zanzare… ma anche per avere l’unica discarica di scorie radioattive d’Italia, voluta da un sindaco convinto di essere il ‘’sale sulla terra’’!

Bella soddisfazione vero?

Alla prossima

Elena

Non riusciamo a spendere i quattrini che l’Europa …

Pensierino del mattino…
Non riusciamo a spendere i quattrini che l’Europa ci mette a disposizione. Come mai? Noialtri si arranca sempre. Ci riempiamo la bocca di parole e poi abbiamo una burocrazia arcaica che frena ed è ostile al cambiamento.
Viviamo il cambiamento come un ”salto nel buio”. Ovviamente, se questa è la nostra sensazione un motivo ci sarà no? Il motivo dipende forse dal fatto che non ci fidiamo di chi vuole cambiare?
Facciamo l’esempio dello smaltimento dell’amianto.

Vivo a Trino e, in questa zona, il problema ”amianto” è serio ed sentito molto dalla popolazione eppure…

Eppure mi pare non esista, al momento, un piano organico per poter accedere ai finanziamenti europei.
Esiste una mappatura aggiornata e dettagliata delle strutture coperte da amianto?
E questa mappatura è suddivisa tra industriali e civili?
Esiste un piano costi quantificato per eliminare queste coperture?
Esistono e sono quantificate le tempistiche per farlo?
Mah …

Eppure, qui a Trino non mancano certo i tecnici che potrebbero trovarsi ad un tavolo, discutere il problema, trovare le soluzioni ed accedere al piano di Contribuzione Europeo.
Il Comune dovrebbe spalleggiare e sostenere i tecnici, rimborsando loro le spese sostenute, ed eventualmente dare a loro, se ne avessero le competenze/strutture, gli appalti per lo smaltimento.
Bisogna imparare a far interagire associazioni, tecnici, burocrazia e politica.
I politici in fondo non sono altro che dei PR che dovrebbero esser capaci di mettere in contatto le competenze locali, se ne sono all’altezza, per risolvere problemi che danneggiano la collettività.
Ma poi, se qualcuno mette a disposizione della collettività le proprie competenze dovrebbe esser premiato in qualche modo … o no?
In questo modo tutto avverrebbe alla luce del sole e premierebbe: primo, chi si è occupato, dedicando tempi e sforzi per risolvere la questione, secondo, la collettività tutta che si ritroverebbe finalmente con dei tetti con non uccidono!
Ci ritroveremmo con degli ex capannoni industriali sanificati e magari, perché no, coperti di pannelli solari.
Cosa questa che attirerebbe, più di quanto lo faccia nello stato attuale in cui versa, eventuali aziende produttive che volessero installarsi nella ex zona industriale. Il tutto senza ”mangiare” ulteriore terreno.

Eppure… non è certo da ieri che esiste il problema, come mai non è stato affrontato con i piedi per terra e ci si è limitati a sporadici annunci?

Noialtri preferiamo forse continuar a fare le anguille che si dibattono … invece di affrontare le cose nella ‘’realtà quotidiana’’?
Detto questo, le bacchette magiche non esistono ed i tempi per fare sono lunghi. Ma la visione di un piano deve essere a lungo termine.
A breve si fanno solo sterili annunci.

Alla prossima

Elena