Archivi tag: ansia

Anziani turlupinati …

Buongiorno a chi mi legge,

Giorni fa, ho dovuto cercare di risolvere un ‘’giallo’’ che ha coinvolto mia madre in Italia.
Era ormai da alcuni mesi che si lamentava del fatto di non riuscire più a raccapezzarsi sulla sua fornitura di Luce e Gas. Un pò per ‘’timore’’ di farsi vedere ‘’fragile’’ e un pò per non ‘’disturbarmi’’, minimizzava, quando le chiedevo di spiegarmi di cosa si trattasse.
A 89 anni le persone, per quanto lucide, iniziano per forza di cose a perdere fiducia in loro stesse, se poi a questa perdita fisiologica di fiducia in loro stessi si aggiungono personaggi che cercano di raggirarli, la fiducia diminuisce ancora di più e l’ansia aumenta.
Tempo fa avevo chiesto a mio genero e mia figlia di indagare su questa faccenda e cercar di capire cosa fosse successo.
Il lavoro si sa, porta via tempo, il Covid, non aiuta e, quando finalmente si sono visti per accompagnarla a fare il richiamo del vaccino, hanno cercato di capirci qualche cosa pure loro. Ma non avevano avuto successo in quanto mia madre li aveva tranquillizzati dicendo di aver risolto il tutto.
Bene, penso io. Meno male.
Chiamo mia madre tutti i giorni e, un paio di giorni fa l’ho sentita veramente agitata. Anziché spiegarmi il motivo dell’agitazione, si limitava a dirmi: ‘’Sono stupida, faccio solo confusione, chissà che cosa ho combinato’ etc … etc …’’.
A quel punto ho chiesto aiuto a mia figlia e mio genero, affinché andassero a casa sua per capire che cosa fosse successo.
Mio genero si precipita e raccoglie una serie di lettere che, sia ‘’e-on Energia’’, che ‘’Eni Gas luce’’le avevano inviato.
In base alle lettere di ‘’e-on’’ risultava che mia madre avesse richiesto, e loro accettato, una nuova fornitura sia di luce che di gas.
Mia madre sostiene, e io le credo, di non aver mai e poi richiesto nessuna nuova fornitura. Figuriamoci! Mia madre odia i cambiamenti. Sono anni che sta con Eni Gas e Luce e già solo l’idea di cambiare qualche cosa nella sua esistenza la mette in crisi. Quindi figuriamoci se, di sua iniziativa, si sarebbe mai sognata di ‘’cambiare’’.
Va da se quindi che la ‘’fantomatica’’ fornitura impostale da ‘’e-on’’ non fosse affatto una iniziativa spontanea di mia madre, ma piuttosto fosse qualche cosa di molto ma molto ‘’spintaneo’’ da parte loro.
Avute io tra le mani le carte in questione, ho provato ad attivarmi per cercare di capirci qualche cosa.
E qui iniziano i guai, voi sapete che con queste imprese si parla o iscrivendosi sui loro portali oppure tramite i famosi numeri telefonici che iniziano per ‘’800’’ e che, come si sa, non funzionano dall’estero. Vivo in Francia, quindi ‘’ciccia’’.
Dopo strenue ricerche sono finalmente venuta in possesso di alcuni indirizzi e-mail e ho iniziato a scrivere.
Ovviamente, per mettere un pò di ‘’sale sulla coda’’, ho inviato una e-mail richiedente ‘’delucidazioni’’ oltre che alla ‘’e-on’’ anche alla ‘’Eni Luce e gas’’ e alla ‘’Agicom Italia’’.
Sia Agicom che Eni mi hanno gentilmente risposto mentre ‘’e-on’’ non si è fatta sentire.
Eni mi ha chiarito il tutto e mi ha spiegato che, mia madre, aveva già fatto una nuova richiesta di fornitura presso di loro. Quindi in pratica era si ‘’uscita’’, grazie alla richiesta fatta direttamente da e-on, ma lei era ‘’rientrata’’ immediatamente. Una lettera di disdetta, partita automaticamente da Eni aveva allarmato la mia mamma. Ecco quindi il motivo del suo panico.
Quindi, per farla breve, la mia mammina di 89 anni, dopo aver capito che l’avevano, diciamo ‘’turlupinata’’, aveva nuovamente fatto una nuova richiesta di forniture con il suo vecchio fornitore.
Tutto questo però l’ha messa in agitazione e le ha fatto perdere fiducia in se stessa.
Ora, io mi domando, ma che razza di maniera è quella di acquisire nuovi clienti, giocando sulla debolezza delle persone? Specie delle persone anziane?
Una volta c’erano i ‘’magliari’’ che andavano di porta in porta a vendere pezze di stoffa, giurando trattarsi di materiale eccellente a dai prezzi stracciati … e adesso? Che cosa è cambiato? Poco purtroppo …
Comunque tutto è bene quel che finisce bene.
La mia mamma continuerà con il suo vecchio fornitore e siamo tutti felici e contenti.

Alla prossima

Elena

Coronavirus – 18 giorno di confino …

18 giorno di confino … 

Sono ad Arma di Taggia, un posto che non conosco affatto e non so per quale strano motivo io sia qui.

Sono seduta ad un tavolo nel dehor di un Hotel o di un ristorante a pochi metri dalla spiaggia.

Parlo con qualcuno … Attorno a me si muovono e chiacchierano, a loro volta,  persone che per qualche motivo conosco ma che, se dovessi chiamarle per nome, non saprei come fare.

Mi sto lamentando, con quel ‘’qualcuno’’ che è seduta/o vicino a me, ma che non ho la minima idea né di che faccia abbia né di chi sia.

Mi lamento del fatto che ad Arma di Taggia siano tutti eleganti, ben vestiti e che mi manca tanto la tranquilla trasandatezza della mia spiaggia a St. Aygulf. Dove tutti vanno in spiaggia con costume, asciugamano, l’ombrellone se lo portano loro e le infradito sono di plastica e non di Positano!

Mentre faccio questo discorso … un’enorme orca viene a spiaggiarsi a pochi metri da noi.

Tutti corriamo … io mi avvicino più degli altri e vedo che ha una specie di lazo di corda, pieno di denti di cane, che le chiude la bocca impedendole di respirare … glielo riesco a togliere a fatica, l’orca mi guarda, ha gli occhi lucidi, apre la bocca ma non riesce a respirare ugualmente.

Realizzo che ha dei pezzi di legno conficcati sul fianco e che sono stati piantati , orrore, da qualcuno con dei picchetti da tenda!  

Grido, chiamando un veterinario, con quanto fiato ho in gola … ma dalla bocca non esce alcun suono. 

Io e l’orca ci guardiamo … abbiamo tutte e due le lacrime agli occhi … 

Poi per fortuna mi sono svegliata!

Io sogno tantissimo e mi ricordo perfettamente tutto di quel che sogno, ma in questo periodo i sogni sono proprio brutti!

Alla prossima

 

Elena

Coronavirus: attenzione ad alimentare l’odio generazionale …

Brutto periodo questo che stiamo vivendo.

Il coronavirus, o il CoVid-19, come lo si voglia chiamare,  ci sta mettendo in ginocchio. Nonostante tutta la nostra prosopopea, noi che siamo in cima alla catena alimentare, noi il ”meglio del meglio”, creati, secondo alcuni, addirittura direttamente dall’Essere Supremo, senza esser passati attraverso la fatica dell’evoluzione … siamo oggi vittime di un microscopico virus. La cosa è già ovviamente successa nel passato, ma le varie pestilenze, nell’arco della storia, non ci hanno preparati a quanto sta accadendo oggi.

Ma comunque, visto che la pandemia è in atto, e che sta facendo una strage, vorrei dire un grandissimo ‘’grazie’’ ai medici, agli infermieri, a tutto il personale che si prodiga per la nostra salute.

Grazie ai dipendenti dei supermercati che continuano a lavorare nonostante la paura del contagio, per permetterci di ‘’mangiare’’.

Grazie a chi continua, nonostante la paura, a pulire le nostre strade ed a raccogliere l’immondizia che continuiamo a produrre.

Grazie alle forze dell’ordine che, nonostante la paura, continuano a monitorare e a soccorrere chi ha bisogno di aiuto. 

L’economia sta andando a ramengo è vero ma i primi da salvare sono gli esseri viventi o i soldi?

Non cediamo per favore all’odio tra generazioni!  Vero è che i vecchi ‘’costano’’ alla società. Prendono la pensione senza più lavorare ma, hanno lavorato tanto ‘’prima’’ e oggi aiutano figli, nipoti e danno lavoro a loro volta. Una badante, una persona che li aiuti in casa. 

Se l’odio generazionale prendesse il sopravvento,  il passo  seguente,  verso l’abbandono di chi è più vulnerabile, più povero, diventerebbe sempre più corto e più facile da fare. 

Quindi … lasceremo morire il barbone per strada? Il senzatetto che ha perso il lavoro?  L’emarginato? L’immigrato che è fuggito da una guerra o dalla fame per cercare un futuro che non trova? 

I prossimi passi poi saranno forse quelli di abbandonare in toto chi vive in quella parte del mondo dove non c’è nemmeno l’acqua? In quella parte del mondo dove a causa della siccità, non possono nemmeno lavarsi le mani?

Bisogna fare attenzione a cedere a slogan del tipo: ‘’Che vivano i più forti’’ … che muoiano questi vecchi che ci hanno rubato il futuro … noi siamo resistenti al coronavirus … loro si arrangino’’!

Gruppo marmoreo del Bernini dove si vede Enea che porta in spalla il vecchio padre Anchise per salvarlo dalle fiamme che sanno divorando la città di Troia. Mentre il figlioletto Ascanio li segue.

Che genere di generazione potrebbe mai essere quella che sopravvive a questo prezzo? Certamente ben lontana da quella di Enea che, con immensa fatica, salva il padre Anchise dalle fiamme di Troia portandolo sulle spalle! 

Meditiamo gente … meditiamo … 

Alla prossima

Elena