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Come mai in Lombardia e in Piemonte ci sono così tante vittime?

Sono molti coloro che si domandano  come mai in Lombardia e in Piemonte ci siano così tante vittime. Quali saranno le cause? 

Mah … va a sapere, anche se, tutto sommato, i motivi potrebbero essere tanti e diversi. 

Per esempio: 

  1. Sono zone con una concentrazione di popolazione più alta di altre
  2. La presenza di molte infezioni non diagnosticate per tempo
  3. Diagnosi sbagliate e quindi il ‘’conteggio dei deceduti’’  lo è altrettanto. Magari diciamo che il decesso è avvenuto per coronavirus ma magari il motivo è un altro, 
  4. Magari in alcune regioni lo stato della pandemia è più avanzato aspetto ad altre
  5. Alcuni parlano di ‘’fattori ambientali’’ temperature e umidità
  6. magari le zone inquinate sono più colpite delle altre? 
  7. Le persone anziane, grazie ad una sanità gratuita e tutto sommato buona, sono tante e sono le più ‘’vulnerabili’’ 
  8. ‘Sto virus muta alla velocità della luce e noi non gli stiamo dietro.

Alla fin dei fini non sappiamo una cippa, quindi l’unica cosa che dobbiamo fare è #stareacasa per evitare di intasare gli ospedali.

Detto questo. Per riprendere, prima o poi a vivere in maniera decente, le cose che potremmo fare non è che siano poi tantissime.  Potrebbero essere:  

  1. Trovare il vaccino
  2. Se il vaccino non si trova dovremo andare in giro vestiti come i palombari e stare a due metri di distanza uno dall’altro
  3. Fare il bagno nel disinfettante
  4. Negli ingressi di casa dovremo installare accrocchi di disinfezione avanzati
  5. Forse il più semplice di tutti, alla fin dei fini, sarebbe quello di fare in modo che negli ospedali ci siano tanti respiratori quanti sono gli abitanti. 

Non mi viene in mente niente altro. E a voi? 

Alla prossima

Elena 

La Flat tax come hanno promesso è davvero possibile? Mah …

Certo che piacerebbe a molti questo tipo di tassazione ma … se per evitare l’aumento dell’Iva, 12,4 miliardi nel 2019, si potrebbe “forzare” sul deficit per lo 0,6-0,7% del Pil (Il Def l’ha fissato allo 0,8%), per le coperture della “flat tax”  non si può ricorrere al deficit ma bisogna trovare risorse “vere”. Bene!  Le domande sono: come e dove si trovano ‘ste risorse? Perchè da qualche parte ‘sti soldi dovranno pur saltare fuori no?

Naturalmente dipenderà da come il nuovo governo intenderà strutturare ‘sta  ‘’flat tax’’ , quindi vedere quali saranno effettivamente le aliquote, gli  scaglioni le detrazioni,  in fondo hanno parlato di ‘’flat-tax progressiva’’ no?  E lo hanno fatto  per mettere le ‘’mani avanti’’. Mica per niente sono dei geni della comunicazione costoro.  Usano infatti una ”terminologia mirata”, una terminologia da ”strategie digitali di vendita in rete”, una terminologia che dice tutto ed il contrario di tutto. Una terminologia che stimola l’immaginario di chi ascolta/compra … senza dimenticare di lasciarsi però aperta una via di fuga.

Se fossero confermati i costi della riforma promessa e targata Lega-Cinque Stelle, (15 e 20%) che sono stimati in circa 50 miliardi a regime, è  evidente che stiamo parlando di cifre incompatibili con l’attuale situazione dei nostri conti pubblici. Ammesso e non concesso che la riforma a due aliquote fosse spalmata in cinque anni, occorrerebbero comunque 10 miliardi l’anno per attuarla.

Dove si trovano i soldi per fare quello che hanno promesso in campagna elettorale? Dato che stiamo parlando di una perdita permanente di gettito, la strada obbligata è  che bisogna mettere in campo misure strutturali di riduzioni della spesa corrente.  Ricorrere alla “pace fiscale” di cui si fa menzione nel “Contratto di programma” non può essere considerato perchè gli ‘’Incassi una tantum’’ non possono andare a coprire ‘’perdite permanenti’’ di gettito. Chi ha stilato il programma immagina forse che la flat tax possa “autofinanziarsi”? Pensano forse che i consumi ripartiranno alla grande visto che la gente paga meno tasse?  Sarebbe un pò troppo ingenuo no? Quindi non resterebbe altro che i soliti tagli alla spesa.  Che non è che siano proprio ‘’rose e fiori’’ per chi li subisce, cioè noialtri.

Molto probabilmente l’ambizioso progetto della flat tax dovrà essere ridimensionato, riscritto e rivisto alla luce delle risorse effettivamente disponibili. Finanziare in deficit una riforma di tale portata esporrebbe il paese a una  bocciatura da parte dei mercati stessi, prima ancora che di Bruxelles. Il nostro debito pubblico va ridotto e non aumentato. Bisogna mantenere uno stretto controllo della finanza pubblica e puntare ad una crescita più sostenuta. 

iu

Insomma più Pil meno debito. Ce la faranno? Auguriamocelo! Se non altro capiranno che le ‘’bacchette magiche non esistono’’, e che non proprio tutti hanno la fortuna di salire sul carro del vincitore al momento giusto e di ritrovarsi, come per magia,  da un giorno all’altro da disoccupato a Ministro del Lavoro!

Alla prossima

Elena

 

Fonte: Sole 24ore