… Situazione al 25 settembre 2018.
Sono passati 40 giorni dal crollo del ponte e il Decreto Legge per la sua ricostruzione non c’è ancora.
Non hanno ancora deciso:
- – chi ricostruirà il ponte,
- – chi sarà il Commissario Delegato alla ricostruzione,
- – quali saranno i suoi poteri.
Per meglio dire, l’avevano presa si la decisione sull’azienda che avrebbe dovuto ricostruire il ponte e cioè una start-up di Fincantieri. Decisione presa da Toninelli su, pare, pressioni di Di Maio, peccato che la start-up in oggetto NON possieda la qualifica per poter ricostruire un ponte, quindi … ciccia!
Chi in ‘’teoria’’ dovrebbe ricostruire il ponte è l’Aspi (Autostrade per l’Italia) essendone ancora la concessionaria, ma il Governo non vuole sia lei a ricostruire. E’ addirittura in atto l’iter per toglierle la concessione in oggetto. Quindi la situazione è questa: il Governo vuole i soldi da Aspi ma non vuole che sia lei a ricostruire. Sarà dura …
A ‘sto paciocco si deve aggiungere il fatto che il Governo vuole costruire SENZA ‘’gara di appalto’’ ma il codice degli appalti nel nostro Paese obbliga invece a farla ‘sta gara. Questo ovviamente innescherà un contenzioso che andrà avanti per una ‘’vita’’. Possono permetterselo gli sfollati di Genova e la città stessa? Mah … direi proprio di no.
Certo che … se invece di aspettare che vecchi ponti o viadotti cadano, oltre al monitoraggio costante obbligatorio, ma che comunque spesso si rivela insufficiente, li si ricostruisse in zone attigue, più sicuri, antisismici e più belli, usando magari, dove possibile, quelli esistenti per il traffico ‘’leggero’’ e quelli nuovi per quello ‘’pesante’’, forse sarebbe meglio no? Ma poi … pensate a quanto lavoro verrebbe fuori facendo continuamente qualche cosa di nuovo, di intelligente, di utile e di bello! Dovremmo smettere di fare sempre di tutte le erbe un fascio e cercare di capire che non è sempre tutto sullo stesso piano.
Un conto è costruire cattedrali nel deserto o alberghi sulle spiagge … un conto è invece garantire la sicurezza delle vie di comunicazione rispettando l’estetica del paesaggio … invece di dire di NO, per esempio, anche alla Gronda!
Non siamo capaci di capire che ‘’cementificazione’’ non ha lo stesso valore ovunque.
Noi non siamo capaci di fare due più due … se per boicottare le Multinazionali Farmaceutiche l’idea migliore che abbiamo avuto è quella di NON vaccinarci … bè … la dice lunga sulla nostra capacità di ragionamento.
Noi vogliamo la ‘’decrescita felice’’ … Non esiste la decrescita ‘’felice’’ la decrescita può solo essere ‘’infelice’’!
🙁
Alla prossima
Elena