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Mamma, papà, mi spiegate che cos’è il Coronavirus?

Questa spiegazione è per i miei nipoti.  L’ho trovata in rete ed è semplice e chiara, l’ho ulteriormente semplificata un pochino nei termini perché sia più fruibile per i piccoli.

Mi spieghi che cosa sono i Virus?  Ma che domanda che mi fai… Se ti spiego i virus!?! Ma certo ce te li spiego … ti porto con me in un mondo meraviglioso, che neanche ti immagini. Un mondo fatto di creature microscopiche — che però combinano un sacco di guai. Partiamo allora dalla radice della parola: virus significa veleno in latino. Sai, tanti, tanti anni fa, le cose si descrivevano in maniera un po’ approssimativa, perché molte cose non si sapevano. I virus sono velenosi? Non direi, in compenso agiscono molto spesso facendo un sacco di guai. Però essere velenosi è un’altra cosa. Intanto i virus sono piccolissimi. Ma piccoli, piccoli, piccoli. Su una punta di spillo ce ne staranno migliaia e migliaia. Non li vedi né a occhio nudo né con gli occhiali. Neanche con il microscopio. Ci vuole il microscopio elettronico, che è un affare grande come mezza camera da letto e che ingrandisce le cose migliaia di volte. Diciamo che una lenticchia, quelle che si mangiano a capodanno con il cotechino, riesci ad ingrandirla come se fosse la piscina di nonna.

Ecco i virus – hanno le forme più strane … sembrano dei minuscoli marziani.

Un mondo magico e sempre diverso – Ma cosa si vede? Come sono fatti? Partiamo da fuori. Ecco, intanto, non c’è una struttura generale sempre uguale, come ad esempio negli esseri umani. Tutte le persone, infatti, hanno testa, corpo, gambe, tronco, orecchie, occhi, bocca… a prescindere dal colore della pelle. I virus, invece, sono una collezione straordinaria di forme e di sistemi operativi completamente diversi. È un po’ come aprire una dispensa magica. Il mondo dei virus è così: magico. Dentro c’è di tutto: spaghetti, fusilli, biscotti, ciambelle, bignè, scatolette di tonno, ceci, acciughe, capperi olive, chicchi di caffè, noci, riso, e poi dentro questa dispensa c’è anche la frutta. Ci sono mele e pere sì, le conosciamo e le riconosciamo, ma anche ciliegie ed angurie, pesche e lamponi, banane e fragole. (queste un pò ci assomigliano ai virus). Poi ci sono i frutti esotici: papaya, mango, noce di cocco, dattero. Per non dimenticare l’uva, i mirtilli, le arance, gli ananas. Ecco i virus sono una collezione incredibile di forme diverse, e nella loro dimensione fatta di nanometri, ce n’è di grandissimi e di piccolissimi. Pensa che ce ne sono pure anche a forma di uovo fritto. Una collezione straordinaria.

Questo è il ”coronavirus” che sta facendo disastri proprio in questo periodo.

Lampone e spaghetto insieme – Tu mi chiederai: ma cosa ci stanno a fare questi microscopici microorganismi tutti insieme? Come è possibile accomunare un lampone ad uno spaghetto? I virus sono tantissimi e di forme molto diverse, ma hanno una caratteristica che li rende unici e anche molto simili. Sono parassiti obbligati, ovvero non sopravvivono per molto tempo al di fuori di una cellula e per riprodursi usano le strutture della cellula. Infatti usano il loro genoma, Dna o Rna per dare istruzioni al “motore” della cellula, che in maniera più o meno consapevole produce, a secondo di com’è fatto il virus,  tante bananine, piccole piccole, o spaghetti lunghi lunghi, che sono la progenie virale, ovvero i figli di quel virus. Insomma …  usano la cellula come se fosse una fabbrica!  Il problema è che quando la cellula si mette a disposizione del virus, ed esegue i suoi ordini, in generale ne soffre. La cellula può morire mentre libera le centinaia di migliaia di particelle virali, e nel contempo questo esercito di pallottole infetta a sua volta altre cellule e cosi via. E se si infettano e soffrono più e più cellule, ecco che l’organismo che le ospita si ammala. Ho detto organismo, perché i virus infettano praticamente tutti gli esseri viventi. Ovviamente anche le persone.

Attaccano animali, umani e piante – Il vaiolo (a forma di biscotto rettangolare) ha devastato l’umanità per secoli, uccidendo e mutilando milioni di esseri umani; la poliomielite (fatti come i ceci), la rabbia (a forma di pallottola) fino ad Ebola (lo spaghetto) rappresentano una minaccia costante. Stanno lì nella loro dispensa, ad aspettare l’occasione per venire fuori e fare un po’ di danni. Colpiscono anche gli animali e non solo quelli che conosciamo meglio, come i cani ed i gatti, ma anche le rane, i pipistrelli, le farfalle e le creature marine. I pesci, ad esempio, o i gamberetti, persino le balene. Ma anche le piante. Ci sono infezioni virali che devastano le piantagioni di agrumi, di pomodori o di cetrioli. Per non parlare dei funghi, i virus infettano pure quelli. I virus non disdegnano nessun essere vivente, neanche i batteri. I batteri sono microorganismi molto più grandi dei virus, ma sempre microscopici, invisibili ad occhio nudo. Anche loro provocano malattie molto gravi nelle persone, negli animali e nelle piante. Ed i nostri fantastici virus, infettano anche loro, riescono a diventare i parassiti di un parassita!

Sconfitti dai vaccini – I virus di cui ti sto parlando sono temibili, sì. Pericolosi, molto. Sorprendenti, di sicuro. Ma per fortuna siamo stati in grado di mettere a punto alcuni vaccini che proteggono gli esseri umani e gli animali dalla malattia e dalle sue conseguenze.

Ma attenzione esistono anche altri ”virus” a questi sono altrettanto invisibili ma sono fatti, non di materia, ma di comportamenti ed idee, come, ad esempio,  il “virus” dell’invidia o del gioco d’azzardo, anche loro molto pericolosi, ma ben diversi dai nostri. E poi ci sono i virus dei computer, fatti di numeri e simboletti, stringhe e comandi, pericolosissimi, sempre di più. Anche questi sono contagiosi e funzionano un po’ come quelli veri e bisogna conoscerli per riconoscerli e combatterli. Ma ce n’è uno contro il quale non c’è nulla da fare. È il virus dell’ignoranza. E non te ne voglio parlare, tesoro, perché ancora un vaccino non c’è.

Alla prossima

Elena

Fonte: Ilaria Capua, virologa e deputata della Repubblica Italiana in Scelta Civica per l’Italia di Monti.