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Il Convento – Mangiare Parole …

Ieri sera al Convento di Trino, c’è stato un nuovo incontro nell’ambito della rassegna: ‘’Mangiare parole’’.

Rassegna ideata da Giulietta Bianconi e Raffaele Borghesio. (°)

E’ decisamente piacevole trovarsi in un ambiente conviviale, gustare gli ottimi stuzzichini preparati dallo chef Giorgio Bonato, compreso il magnifico risotto preparato con uno dei vini delle Cantine della famiglia Bonzano, che ha appunto fornito i vini per la serata.

Questo è il tappo della bottiglia con cui è stato fatto il risotto ieri sera. Come vedete è stato aperto in un modo inusuale. Giorgio Bonato apre le bottiglie con la sciabola!

Questo è il tappo della bottiglia con cui è stato fatto il risotto ieri sera. Come vedete è stato aperto in un modo inusuale. Giorgio Bonato apre le bottiglie con la sciabola!

Due veloci parole a proposito dei vini … La tenuta della Famiglia Bonzano – ‘’La Mandoletta – comprende 20 ettari di vigneti ed è incastonata nel paesaggio più tipico del Monferrato casalese. La Signora Simonetta Ghia, moglie di Enrico Bonzano, ci ha parlato degli immensi infernotti, scavati nel sottosuolo, in cui il loro vino invecchia, sempre alla stessa temperatura, nonostante il trascorrere delle stagioni.
Gli infernotti sono enormi e lunghissime gallerie scavate nella Pietra Da Cantoni, risalente al Miocene, ed è possibile per il pubblico visitarle. Non vedo l’ora di andarci.
Comunque, tornando a noi, ieri sera abbiamo gustato appunto il loro ottimo vino che veniva regolarmente versato nei nostri calici dall’attentissimo Fabio che, come un falco, provvedeva a far si che non fossimo mai a ‘’secco’!
Come non amarlo ‘sto ragazzo?

Da sinistra a destra: Elisa  Franchi, Raffaele Borghesio, Doriana De Vecchi, Enrico Tommasi.

Da sinistra a destra: Elisa Franchi, Raffaele Borghesio, Doriana De Vecchi, Enrico Tommasi.

Abbiamo mangiato, bevuto e chiacchierato con le due simpaticissime signore con cui condividevamo la tavola. Le Signore in questione, che conoscono bene la zona, ci hanno consigliato tra l’altro, località ed eventi in specifici posti del Monferrato e sicuramente ci andremo.
Ma proseguiamo con la bella serata, dopo esserci rilassati e rifocillati, sempre seduti ai nostri tavoli, abbiamo iniziato a conoscere i tre scrittori della serata, grazie anche alla lettura di brani tratti dai loro libri, letti magistralmente da Elisa Lisi Caramella.
Abbiamo scoperto trattarsi di due ingegneri e di un notaio che, per vari motivi, han deciso di mettere per iscritto quanto premeva loro dire.
Per la sottoscritta che, ama la lettura e che ama incontrare persone nuove, è sempre un regalo aver l’occasione di ascoltare che cosa spinge qualcuno a scrivere.
Che cosa spinge un ingegnere meccanico, che lavora in ambito aeronautico, come nel caso di Elisa Franchi, a scrivere dei Thriller?
Che cosa spinge Doriana De Vecchi, mi dicono ingegnere anche lei, a mettere su carta il mondo onirico e introspettivo, che sente di dover condividere con gli altri?
E che cosa spinge un tranquillo notaio, come Enrico Tommasi, a raccontarci il suo viaggio giovanile, in motorino, nel Cilento, con un amico che purtroppo non c’è più?

Nell’insieme una serata davvero notevole, consiglio a tutti coloro che amano leggere, questa piacevolissima avventura che verrà sicuramente, mi dicono, ripetuta il prossimo anno.

Alla prossima

Elena

(°) https://cosamipassaperlatesta.myblog.it/2022/10/08/mangiare-parole/

Mangiare parole …

Non è molto che abitiamo a Trino e, arrivando noi dalla Costa Azzurra il cambiamento è stato, diciamo ”notevole” ma, devo ammettere che Trino, nonostante sia un paese di circa 6500 anime, quindi non certo una metropoli, è pieno di piacevoli sorprese.

Trino dispone di una compagnia teatrale di tutto rispetto, ed ospita interessanti eventi culturali.

Ieri sera – il 6 ottobre – per esempio, presso ‘’Il Convento’’ si è tenuto un incontro con tre giovani scrittrici.

Serena Pellegrini, autrice de ‘’I Loti di Siviglia’’, Simona Matraxia, autrice di ‘’Una scheggia di tristezza purissima’’ e di Ilaria Frascarolo con il suo ‘’Retroscena’’.

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La titolare della libreria dell’Arca di Vercelli, nonché attrice, ci ha regalato durante la serata, la lettura di un brano tratto da ciascun libro.
Tre testi molto diversi tra loro che non vedo l’ora di leggere.

La serata fa parte di quel progetto che è stato chiamato ‘’Mangiare Parole’’. Un progetto che, mi dicono, è stato pensato da Giulietta Bianconi, organizzatrice di eventi e da Raffaele Borghesio, appassionato lettore con un occhio attento a scrittori emergenti.

‘’Mangiare Parole’’, consiste insomma nel riuscito binomio tra la ”buona tavola” e ”la cultura”.

Il pubblico durante questo evento è proprio ‘’coccolato’’.

Siamo stati seduti ai tavoli nella grande sala messaci a disposizione dove, oltre a gustare gli ottimi Amuse Bouche, e non solo, come dimenticare infatti l’ottimo risotto servito nella grande forma di parmigiano de ‘’Il Convento’’? Abbiamo goduto della professionalità e passione di Fabio, nel presentarci e versarci nei calici le ottime ‘’bollicine’’, spiegandoci i tre differenti sistemi per ottenerli.
Devo dire che, essendo io un’amante delle ‘’bollicine’’, la serata è stata decisamente piacevole.
In aggiunta a tutto ciò, abbiamo goduto della presentazione dei libri direttamente dalle autrici.

Onestamente … che cosa volere di più?

Un modo simpatico e coinvolgente per stare assieme alle autrici, non sentirle lontane entità ma chiacchierare con loro; non solo dei loro libri ma anche dei motivi che le hanno spinte a scegliere questa professione.

Normalmente la presentazione di un libro è una faccenda un pò ‘’asettica’’, ieri sera invece, si è trattato da una serata tra persone che condividevano passioni comuni.
Abbiamo disperatamente bisogno di cultura in questo mondo e … quale miglior modo se non seduti tutti assieme come se fossimo dei vecchi amici?

Grazie a Raffaele Borghesio e a Giulietta Bianconi, grazie all’ottima cucina di Giorgio Bonato, grazie alla gentilezza di Sandra Chinelli e alla professionale efficienza di Fabio Vanni, alle letture di Elisa Caramella e naturalmente alle autrici: Serena Pellegrini, Simona Matraxia, Ilaria Frascarolo.

Una piacevolissima serata che spero vivamente possa ripetersi molte volte. Come accennavo sopra abbiamo tanto bisogno di cultura.

Alla prossima

Elena

Fabio è tornato a far parte del ”tutto” …

Ieri sera, 26 dicembre 2015,  mio figlio mi telefona e mi dice: ”Mamma devo darti una notizia terribile … siediti per favore”! Mentre già mi tremavano le gambe … mi sono seduta e mentre dicevo: ”No … cosa è successo? Per carità … dimmi che cosa è successo …” ,  mio figlio dice: ”Fabio è caduto in montagna … oggi pomeriggio  e … non c’è l’ha fatta”!

Noooooooooo … Mio Dio! Mentre assorbivo questo orrore gridando con un dolore che non potevo nemmeno lontanamente immaginare … pensavo a Fabio … alla sua passione per la montagna,  a quando il giorno prima, durante lo  scambio dei regali aveva aperto il rotolo del poster sul profilo delle montagne piemontesi che gli avevamo preso.  Fabio mi aveva chiesto, me lo avete fatto voi? Al che gli avevo risposto: ”Non l’ho fatto io … l’ho comprato”! e lui sorridente:  ”Elena questo l’avevo capito …  solo che nel caos dello scambio … non ero sicuro fosse il vostro di regalo”!

Il giorno di Natale quest’anno è stato più caotico del solito … anche a causa del ”via … vai …” che alcuni di noi sono stati costretti a fare a causa del carattere ”lunatico” di mio figlio.

Poco prima avevo chiesto a Fabio di mandare un messaggio a suo ”fratello”, abilissimo nello ”scomparire” nei momenti ”clou” … al che lui, serafico come sempre, mi aveva risposto: ”Elena, se gli mando un messaggio lo insulto”!  e io di rimando: ”E faresti solo benissimo”!

Insomma, alla fin dei fini, un Natale più o meno normale … ma nessuno, proprio nessuno poteva immaginarsi che il giorno dopo Fabio, il figlio della dolcissima Luisa, moglie del mio primo marito, non sarebbe più stato tra noi!

La montagna che tanto amava … lo ha ucciso …

Ecco qui alcuni stralci di articoli in proposito:

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Un alpinista di 30 anni, Fabio Salerno, residente nel torinese, è morto a seguito di un incidente in montagna, verificatosi nel primo pomeriggio di oggi, sabato 26 dicembre, nel comune di Bionaz.

L’uomo stava scalando, da “primo di cordata”, la cascata di ghiaccio “Maitresse des chamois”, nei pressi della diga di Place Moulin. All’improvviso, forse per la perdita di un appiglio, è caduto ed è precipitato per parecchi metri, procurandosi traumi gravissimi nell’urto con le rocce.

I compagni hanno dato immediatamente l’allarme. L’elisoccorso è accorso ed ha trasportato l’uomo al pronto soccorso dell’ospedale “Parini”, dove le sue condizioni sono apparse disperate da subito.

I tentativi dei medici di rianimare l’uomo sono stati vani. Salerno è morto poco dopo. Familiari e amici sono arrivati nelle ultime ore ad Aosta.

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26 Dicembre 2015, ore 19:07 – “Fabio era un ghiacciatore esperto” – testimonianza dei suoi compagni: 

“Lui stava salendo per primo in un punto molto semplice, il problema è che è volato via e ha sbattuto subito la schiena contro il roccione che aveva dietro. Noi siamo andati da lui, era già senza conoscenza, respirava a mala pena. L’abbiamo messo in una posizione accessibile all’elicottero di soccorso, poi siamo scesi giù in doppia perché lì il telefono non prendeva”. Lo ha raccontato all’agenzia ANSA uno dei due compagni di cordata di Fabio Salerno, il 30enne di Carignano (Torino), deceduto oggi pomeriggio dopo una rovinosa caduta su una cascata di ghiaccio nella Valpelline. “Tutti e tre siamo ghiacciatori esperti – ha aggiunto – e lo facciamo da 10 anni. Fabio di lavoro montava i palchi per i concerti, quindi era abituato a stare legato in sicurezza. E’ da anni che andiamo ad arrampicare in Valpelline. Oggi non c’era nessuno su quella cascata”.  

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La nostra è una famiglia ”allargata” … ed il Natale cerchiamo di passarlo sempre tutti assieme … perché in fondo … tenere un briciolo di contatti umani è quello che ci salva.  Questa è la foto del Natale del 2014 a Carignano … quest’anno invece siamo stati tutti al ”Convento” a Trino Vercellese da Sandra e Giorgio, l’unico modo per stare ”tutti” assieme, visto che per Sandra e Giorgio il giorno di Natale  non è certo una giornata di ”riposo”! 

10868004_10203523873193682_8376586149013399783_nuna delle nostre tavolate di Natale … 

l’idea che Fabio non sia più tra noi è inconcepibile … riesco a malapena ad immaginare il dolore di Luisa, sua madre, appena andata in pensione e la cui  preoccupazione più grande era legata alla salute della sua anziana mamma. Luisa,  come tutte le mamme del mondo, era lontana anni luce, dal pensare di perdere un figlio giovane ed in buona salute.

Mio Dio … ma perché il mondo è così complicato? Ingiusto? Folle?

Per quale balordo motivo Fabio è dovuto morire in questa maniera? Primo in cordata! Un onore ovviamente … esser primo significa essere il migliore, quello che ”apre” la strada per gli altri … ma ”primo in cordata” significa anche esser quello che, se qualche cosa va male, paga il prezzo più alto!

Ed in questo caso il prezzo è stata la ”vita”!

Caro … caro … carissimo Fabio ce lo ricorderemo tutti questo Natale … e ancora di più questo orribile Santo Stefano 2015!

Ancora una volta hai dato una lezione a tutti … L’hai data a tuo ”fratello”, ridimensionando problemi che un ”uomo” deve saper risolvere … senza ferire chi sta attorno … e senza aspettare la ”benedizione” di nessuno.

L’hai data anche a tua ”sorella” … che ieri sera piangeva disperata, essendo per la prima volta ”toccata” dalla morte così da vicino ed in maniera così ”innaturale”!

Abbiamo il dovere di vivere la nostra esistenza, lunga o breve che sia,  il più serenamente possibile … smussando angoli e cercando a tutti i costi i ”lati positivi”,  e ce ne sono tanti nelle nostre rispettive famiglie. Bisogna farlo … perché la vita è un ”terno al lotto” … e non si sa mai che cosa può succedere dietro l’angolo.

Ci mancherai da morire … Un abbraccio con il bene materno che nutro nei tuoi riguardi … e che la terra ti sia lieve caro ”figlio” …

Elena

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Io vado, madre. Se non torno, sarò fiore di questa montagna, frammento di terra per un mondo più grande di questo.

Io vado, madre. Se non torno, il corpo esploderà là dove si tortura e lo spirito flagellerà, come l’uragano, tutte le porte.

Io vado…madre… Se non torno, la mia anima sarà parola … per tutti i poeti.

Abdullah Goran (poeta Curdo)

immagine di:  Alessio Surpop Machianovsky

 

http://www.aostasera.it/articoli/2015/12/26/38683/cade-da-cascata-di-ghiaccio-a-bionaz-morto-scalatore-piemontese

http://www.torinocronaca.it/cronaca/35715_cade-dalla-cascata-di-ghiaccio-morto-alpinista-torinese.html?pag=1

http://www.lastampa.it/2015/12/26/edizioni/aosta/cade-da-cascata-di-ghiaccio-a-bionaz-grave-dqE1KooY7eWCOpySmL9nuK/pagina.html