Ecco qui – se potesse esser utile a qualcuno – un ”condensato” di cronaca e iter processuale di una ”strage” compiuta 41 anni fa … e non ancora conclusa! Sigh …
La mattina del 28 maggio 1974, in piazza della Loggia a Brescia, un ordigno fatto esplodere in un contenitore della spazzatura, provocò otto morti e più di cento feriti. L’esplosione avvenne durante una manifestazione indetta da sindacalisti e antifascisti per protestare contro una serie di attentati avvenuti nella zona.
La paternità della strage venne rivendicata da Ordine nero e da Anno zero-Ordine nuovo. Il giorno prima del fatto, un messaggio proveniente da Ordine nero-Gruppo Anno zero-Briexien Gau e diretto a quotidiani di Brescia aveva preannunciato attentati contro esercizi pubblici.
A tre anni di distanza dalla strage, il giudice istruttore rinviò a giudizio trenta persone per reati concernenti armi, attentati ed esplosivi; nove di esse – appartenenti, al pari della gran parte delle altre, all’area della estrema destra bresciana – furono rinviate a giudizio anche quali autori della strage. Il 2 luglio 1979, la Corte di assise di Brescia condannò per la strage DUE dei NOVE imputati e a uno di essi inflisse la pena dell’ergastolo.
Nel 1982, la Corte di Appello assolse l’unico imputato rimasto in vita. L’altro – quello condannato all’ergastolo – che aveva manifestato la volontà di collaborare e che era stato anche tacciato di essere un informatore degli organi di Polizia, era stato strangolato alla vigilia del processo di appello nella Casa circondariale di Novara … Per il suo omicidio sono stati condannati due estremisti di destra, già (guarda il caso) detenuti! Uno per l’omicidio del giudice Vittorio Occorsio del 1976 , l’altro per gli omicidi del brigadiere Leonardo Falco e dell’appuntato Giovanni Ceravolo che lo stavano perquisendo nel procedimento per la strage del treno ITALICUS dell’agosto 1974.
La sentenza di assoluzione della Corte di assise di appello di Brescia fu annullata nel 1983 dalla Corte di cassazione.
Anche il giudice del rinvio – la Corte di assise di appello di Venezia – pronunciò sentenza di assoluzione per insufficienza di prove.
Nel settembre 1987, l’assoluzione fu confermata dalla Corte di cassazione.
Esito assolutorio hanno avuto anche altri due processi instaurati seguendo filoni di indagine diversi da quelli della estrema destra bresciana. Le sentenze di proscioglimento furono emesse, rispettivamente, nel 1983 e nel 1993. Da alcuni atti stralciati da quest’ultimo processo hanno però tratto spunto nuove indagini. Queste, anche prospettando l’ipotesi di condotte di “depistaggio”, si sono di recente concluse con la richiesta di rinvio a giudizio, per strage terroristico-eversiva, di sei persone, alcune delle quali esponenti della già disciolta organizzazione estremista di destra Ordine nuovo, e coinvolte nel procedimento per la strage di piazza Fontana a Milano, del 12 dicembre 1969.
Il 16 novembre 2010 si è concluso il processo di primo grado e gli imputati sono stati tutti assolti ai sensi dell’articolo 530, comma 2 (insufficienza o contraddittorietà della prova). Contro la sentenza è stato presentato appello.
La Corte d’Appello ha confermato l’assoluzione per tutti gli imputati, ponendo il pagamento delle spese processuali a CARICO delle parti civili … tuttavia indica la responsabilità di tre ordinovisti ormai defunti, Carlo Digilio, Ermanno Buzzi e Marcello Soffiati.
Il processo per la strage di piazza della Loggia approda in Cassazione.
Il 21 febbraio 2014 la Corte di Cassazione annulla le assoluzioni di Maggi e Tramonte e conferma quelle di Zorzi e Delfino. Viene così istruito un nuovo processo d’appello contro Tramonti e Maggi.
In tribunale a Milano, intanto si è appena aperto (maggio 2015) il processo d’appello bis a carico di Carlo Maria Maggi (1934) – ex ispettore per il Triveneto di Ordine Nuovo – e Maurizio Tramonte, un uomo considerato vicino ai servizi; mentre Delfo Zorzi è stato assolto. Nella prima udienza, i giudici hanno affidato la parola ai periti che dovranno stabilire se Maggi sia davvero incapace di affrontare il processo, così come lui sostiene.
Dopo 41 anni … sono stati condannati solo dei ”defunti” … il nostro è il paese dell’omertà a 360°!
Ricordiamo i nomi delle otto persone che sono state uccise, senza dimenticare i 103 feriti!
- Giulietta BANZI BAZOLI, anni 34
- Livia BOTTARDI MILANI, anni 32
- Clementina CALZARI TREBESCHI, anni 31
- Alberto TREBESCHI, anni 37
- Euplo NATALI, anni 69
- Luigi PINTO, anni 25
- Bartolomeo TALENTI, anni 56
- Vittorio ZAMBARDA, anni 60
Alla prossima
Elena