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Terrorismo nero in Italia … terrorismo islamico nel mondo …

Stamattina,  leggendo la recente condanna della Cassazione sulla Strage di Piazza della Loggia, avvenuta a Brescia il 28 maggio del 1974, facevo tra me e me delle considerazioni, ma … andiamo per ordine.
La Cassazione ha confermato l’ergastolo per Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte.

Secondo me questi nomi ai giovani non dicono assolutamente nulla, come non dice un gran che ”la Strage di Brescia”. I giornali danno per scontato che tutti sappiano tutto. Credo invece sia difficile per una persona, nata negli anni ’90, essere al corrente delle stragi di matrice fascista. Bene che vada le confondono con quelle delle ‘’Brigate Rosse’’, che nulla avevano a che vedere con situazioni simili.

Proviamo quindi a dare qualche informazione minima.

Cosa è successo in Piazza della Loggia?

Alle 10 e 02 del 28 maggio 1974 in piazza della Loggia, a Brescia, esplose una bomba nascosta in un cestino dei rifiuti durante una manifestazione antifascista indetta dai sindacati. Morirono otto persone e ci furono un centinaio di feriti.

Piazza della Loggia Brescia 28 maggio 1974 8 morti e 103 feriti

Dunque nel, ’74 avvenne l’attentato e la Cassazione, nel 2017,  conferma l’ergastolo per due personaggi coinvolti! Non male come ”tempistiche” giudiziarie no? Che vuoi che siano 42 anni! Ma non mettiamo alla berlina giudici e magistrati che si limitano ad applicare la legge. Se ci sono dei ”depistaggi” ogni volta si ricomincia tutto da capo … ma questa è un’altra storia.

Andiamo avanti con i personaggi coinvolti:

Chi è Carlo Maria Maggi?
Era uno dei leader di Ordine Nuovo un’associazione extraparlamentare politica di estrema destra, nata nel dicembre 1969 dopo il rientro di Pino Rauti all’interno del MSI e diventata in seguito un gruppo terrorista.

Chi è Maurizio Tramonte?
Era un militante del Movimento sociale (MSI) che partecipava alle riunioni di Ordine nuovo. Tramonte era anche un agente del SID (l’allora Servizio informazioni difesa, che è stato il servizio segreto italiano dal 1966 e che aveva sostituito le funzioni del Servizio informazioni Forze Armate. Il SID Fu sciolto nel 1977 e al suo posto vennero create due strutture: una civile e una militare, SISDE e SISMI, che ”vigliacco” se vanno d’accordo!
Il Tramonte infiltrato in Ordine Nuovo, con nome in codice “Tritone” , passava regolarmente informazioni al SID.  In particolare, secondo testimonianze emerse nei processi, risulta fosse presente durante l’incontro in cui si decise “un grosso attentato”. Si contarono, tra gli atti dei processi, venticinque “informative” sul gruppo veneto di Ordine nuovo al suo “contatto SID”, e quindi scrisse anche dell’incontro a Abano Terme e del “grosso attentato previsto a Brescia.
Quindi il SID = Stato sapeva ma … nessuno fece nulla.

Che dire? Quel che possiamo dire è che le bombe contro ”cittadini inermi”, le bombe indiscriminate nella piazza, nel nostro paese non furono MAI di matrice ‘’rossa’’.
Le bombe per creare terrore e paura, le bombe per invocare ordine e militari, quelle, le piazzavano i ‘’NERI’’.
Questa era la strategia della tensione … Una strategia internazionale che usava mafiosi … personaggi di destra … tutto quello che poteva creare ‘’destabilizzazione’’.
La mafia c’è sempre e … pure lo Stato c’è sempre … e l’eversione nera era piena di infiltrati e di informatori.
Avere condannato definitivamente Tramonte per la strage di Brescia del 1974, quindi dopo 43 anni, significa almeno riconoscere che ci sia stata una “qualche” responsabilità tra gli apparati statali.

Mi verrebbe da pensare che ‘’qualche cosa di ‘’buono’’ finalmente si muova … oppure semplicemente che la strategia della tensione non sia più ‘’nazionale’’ ma ‘’globale’’.

14 luglio 2016 – lungomare di Nizza un autocarro si scaglia ad alta velocità sulla gente che passeggia causando ottantaquattro morti e duecento feriti.

Oggi non abbiamo più gli attentati di Ordine Nuovo … oggi però abbiamo gli attentati del terrorismo islamico …che come reazione di ‘’pancia’’, invocano ordine, controllo e militari … cosa è cambiato per noi cittadini inermi?

Mah …
Alla prossima

Elena

Strage di Capaci … abbiamo risolto ”tutto”?

Strage di Capaci …

Tutti ormai conosciamo la tragedia del 23 maggio del 1992.  Giovanni Falcone, di ritorno da Roma, era atterrato all’aeroporto Punta Raisi (°) e stava tornando a Palermo.  400 chili di tritolo misero fine alla sua esistenza facendo saltare per aria la vettura da lui guidata più le due auto della scorta.

la scia di morte di 400 chili di tritolo …

Oltre al magistrato, morirono sua moglie, Francesca Morvillo e gli agenti di scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

L’ idea che possano esser morti nel nome degli ”affari” fa venir la pelle d’oca …

La sera stessa dell’attentato, nel carcere dell’Ucciardone, i mafiosi festeggiarono felici.

Innumerevoli processi videro condannare all’ergastolo componenti di Cosa Nostra.

Nel 1988 si parlò anche di ‘’mandati occulti’ e vennero iscritti nel registro degli indagati Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri sotto le sigle “Alfa” e “Beta” per concorso in strage, soprattutto in seguito alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Salvatore Cancemi.
Nel 2002 il GIP (Giudice Indagini Preliminari) di Caltanissetta archiviò l’inchiesta su “Alfa” e “Beta” sostenendo che non si erano trovati riscontri che confermassero le dichiarazioni del Cancemi.
Ulteriori ricerche su ‘’mandati occulti’’ continuarono fino a che nel 2013 la Procura di Caltanissetta archiviò definitivamente l’inchiesta sui “mandanti occulti” poiché le indagini non avevano trovato ulteriori risultati investigativi.

Nel 2013,  durante un’intervista al Giornale di Sicilia, Sergio Lari procuratore di Caltanissetta, disse: ‘’Da questa indagine non emerge la partecipazione alla strage di Capaci di soggetti esterni a Cosa nostra. La mafia non prende ordini e dall’inchiesta non vengono fuori mandanti esterni. Possono esserci soggetti che hanno stretto alleanze con Cosa nostra ed alcune presenze inquietanti sono emerse nell’inchiesta sull’eccidio di Via D’Amelio: ma in questa indagine non posso parlare di mandanti esterni”.

Quante parole … quanti discorsi … quanti processi … quanti sospetti … quante allusioni … quante speranze deluse … quanta voglia di ‘’verità’’ … quante domande senza risposte … quanta ‘’omertà’’ …

Ricordiamo solo che Giovanni Falcone indagava sul sistema ”mafia-appalti”. E ricordiamo anche le parole di quell’orribile personaggio che fu Giulio Andreotti: ”A pensar male si fa peccato è vero … ma quasi sempre si indovina”!

Oggi noi ricordiamo la strage con il dovuto rispetto nei confronti del Magistrato, di sua moglie e dei poliziotti che sono morti con lui, ma … non dimentichiamo che la mafia, sarà anche vero che non prende ordini da nessuno … ma di sicuro ha bisogno di ‘fare affari’’ … ma … con chi?

Con ”chi” ha un concetto di appalto ”malato”? Con chi considera un lavoro solo in termini di guadagno a breve termine? La mafia fa una pessima selezione della categoria imprenditoriale, infatti la malavita seleziona non il più bravo ma il più ”colluso”! Ovvio che a lungo termine una selezione simile sia ”perdente”! Inutile dire che questa”perdita” ricade su tutti noialtri.  Quindi noi dobbiamo incidere nel nostro DNA che i lavori si fanno bene e con un occhio al futuro dei nostri figli … non al ”prendi i soldi e scappa”! Costoro tra l’altro quando dispongono di ”denaro” non lo reinvestono a favore della collettività ma preferiscono i giochi della finanza!

Detto questo, visto che la malavita si infiltra ovunque, non è che noialtri si debba dire NO a tutto per paura di inflazioni malavitose.    Se si parte da questo concetto allora non si devono più fare scuole, asili, ospedali, strade, case …

Noi dobbiamo ”monitorare” affinché le cose vengano fatte bene. Saremo capaci di farlo? Se si … sarebbe la miglior maniera per onorare la memoria di persone come Giovanni Falcone!

Alla prossima

Elena

 

.-.-.-.
(°) dopo la morte di Falcone e Borsellino l’aeroporto di Punta Raisi venne chiamato con il loro nome. Non ho mai capito se questo sia stato fatto per ‘’onorarli’’ o per ‘’ricordare’’ a tutti che con i ‘’costruttori’’ e con gli ‘’appaltatori’’ dei LLPP e non solo non si deve né ‘’scherzare’’ … né troppo ‘’indagare’’.
Articolo correlato:
http://cosamipassaperlatesta.myblog.it/2015/05/22/1401/

Malavita organizzata … la ‘’palla al piede’’ del Paese Italia

Con l’avvicinarsi della ricorrenza della strage di Capaci, viene da fare un pò il ‘’punto della situazione’’. Come siamo messi?

Bè … non è che, nonostante tutto il tam tam e l’informazione fatta si sia risolto il problema.
Nel nostro Paese la malavita organizzata ha molti nomi: ‘’Mafia, ’Ndrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita’’ .  Sotto questi ‘’ombrelli associativi’’ molti personaggi agiscono e fanno ‘’economia’’!

parlare e condannare … il sistema clientelare-mafioso deve essere ghettizzato! Se personaggi in ”odor di mafia” vengono considerati in maniera ”positiva” non ne usciremo mai!

Non si limitano all’economia tipica della malavita: prostituzione, droga, pizzo … ma cercano ‘’denaro’’ dove lo trovano, quindi,  entrano nel tessuto economico del paese.
Il fatto è che il concetto di economia declinato dalla filosofia ‘’malavitosa’’ è marcio!
Il loro è un sistema che ‘’funziona male’’ … perché in brevissimo tempo con il tipo di selezione utilizzato dalla malavita vengono premiati gli imprenditori ”marci”  e non quelli  ‘’capaci’’! Che è esattamente il contrario di quello che invece servirebbe!
Le contabilità di queste ‘’azienducole’’ messe su dagli ‘’amici degli amici’’ sono taroccate!
Le attività economiche sono in generale di copertura … e, bene che vada, hanno miseri contenuti.
Prevalgono inoltre gli elementi finanziari sugli elementi imprenditoriali.
Se costoro dispongono di denaro lo investono in finanza.  Non sono all’altezza di fare imprenditoria seria, in quanto anche se le loro nuove generazioni sono ‘’scolarizzate’’ … sempre ‘’marci dentro’’ restano!
Insomma la mafia non è abbastanza lungimirante per guardare al ‘’futuro’’ ma quello che a Lei interessa è ‘’prendi i soldi e scappa’’!
Ovvio che questo sistema mette in ginocchio il Paese ed arricchisce solo i quattro gatti in combutta assieme.
Possiamo noi cittadini onesti continuare a permettere che costoro la facciano da padroni?
Pensiamo alla fatica che devono fare le industrie italiane visto che devono costantemente combattere con una ‘’economia che non tira’’ … con una burocrazia che uccide … con delle tassazioni gravose e su questo aggiungiamoci anche la concorrenza sleale da parte della malavita organizzata!

Se le nostre industrie cessano l’attività e/o delocalizzano … non sarà che qui è un ”tantino complicato” fare industria?
La mafia oggi non uccide come un tempo … ha semplicemente cambiato aspetto!
Non ci sono più i morti ammazzati per le strade … oggi a Palermo ci sono meno omicidi che a Milano … ma la mafia è ancora più pericolosa perché è diventata altro!
E’ diventata finanza … accaparramento degli appalti a scapito di imprese sane … traffico dei rifiuti pericolosi.
Ma la malavita da sola non potrebbe funzionare. Ha bisogno di ‘’qualcuno’’ nei centri di potere. Quali sono i centri di potere del Paese? Facciamoci una domanda e diamoci una risposta. E con questo non bisogna semplificare tutto facendo di tutte le erbe un fascio … bisogna cercare attraverso quelle ”erbe” … tenere le buone ed estirpare la gramigna!
Ci sarà una ragione se i giovani di oggi percepiscono le associazioni antimafia come ‘’positive’’ mentre burocrazia e politica sono percepite come qualche cosa di, bene che vada, impotente, male che vada ‘’collusa’’?
Se è vero che l’aumentare della scolarizzazione ha fatto ‘’evolvere’’ la mafia,  dandole  una capacità di trasformazione grandissima diversificando le proprie attività e permettendole si infiltrarsi ovunque …  resta valido il fatto che la ‘’sua filosofia’’ sia sempre quella del ‘’prendi i soldi e scappa’’!
L’Italia NON ha bisogno di una economia simile, noi abbiamo bisogno di una  economia ‘’sana’’ che guardi al futuro! Siamo stufi di far vincere gli appalti a società che usano cemento depotenziato e facciano di conseguenza cadere i viadotti sulla autostrade.
Nessuno viene ad investire volentieri nel nostro Paese perché siamo poco ‘’affidabili’’ … se non adottiamo una cura drastica per questo ‘’cancro’’ che ci sta uccidendo … non andremo da nessuna parte.
La mafia non è stata vinta … la mafia ha semplicemente cambiato aspetto … si è ripulita ‘’fuori’’ ma ‘’dentro’’ continua ad essere una ‘’montagna di m ….’’ !

Alla prossima
Elena

21 marzo primo giorno di primavera … liberiamoci dalla malavita organizzata!

21 marzo 2017 – XXII GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE .
Che cosè il 21 marzo?

Ogni 21 marzo, primo giorno di primavera, LIBERA celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, perché in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale.
Dal 1996, ogni anno in una città diversa, viene letto un elenco di circa novecento nomi di vittime innocenti. Ci sono vedove, figli senza padri, madri e fratelli. Ci sono i parenti delle vittime conosciute, quelle il cui nome richiama subito un’emozione forte. E ci sono i familiari delle vittime il cui nome dice poco o nulla. Per questo motivo è un dovere civile ricordarli tutti. Per ricordarci sempre che a quei nomi e alle loro famiglie dobbiamo la dignità dell’Italia intera.
1893 – 
EMANUELE NOTARBARTOLO.
1896
 – EMANUELA SANSONE.
1905
 – LUCIANO NICOLETTI.
1906
 – ANDREA ORLANDO.
1909
 – JOE PETROSÌNO.
1911
 – LORENZO PANEPINTO.
1914 – 
MARIANO BARBATO. GIORGIO PECORARO.
1915
 – BERNARDINO VERRO.
1916
 – GIORGIO GENNARO.
1919
 – GIOVANNI ZANGÀRA. COSTANTINO STELLA. GIUSEPPE RUMORE. GIUSEPPE MONTICCIOLO. ALFONSO CÀNZIO.
1920 – 
NICOLÒ ALONGI. PAOLO LI PUMA. CROCE DI GANGI. PAOLO MIRMINA. GIOVANNI ORCEL. STEFANO CARONÌA.
CALOGERO FALDETTA. CARMELO MINARDI. SALVATORE VARSALONA. GIUSEPPE ZAFFUTO.
1921
 – GAETANO CIRCO. PIETRO PONZO. VITO STASSI. GIUSEPPE CASSARÀ. VITO CASSARÀ. GIUSEPPE COMPAGNA.
1922 – 
DOMENICO SPATOLA. MARIO SPATOLA. PIETRO PAOLO SPATOLA. SEBASTIANO BONFIGLIO. ANTONINO SCUDERI.
1924
 – ANTONINO CIOLÌNO.
1943
 – ANTONIO MANCINO.
1944 – 
SANTI MILISENNA. ANDREA RAIA.
1945
 – CALOGERO COMAIANNI. NUNZIO PASSAFIUME. FILIPPO SCIMONE. CALCEDONIO CATALANO. AGOSTINO D’ALESSANDRO. CALOGERO CICERO. FEDELE DE FRANCISCA. MICHELE DI MICELI. MARIO PAOLETTI. ROSARIO PAGANO. GIUSEPPE SCALÌA. GIUSEPPE PUNTARELLO. GIORGIO COMPARETTO. ANGELA TALLUTO.
1946 – 
ANGELO LOMBARDI. VITTORIO EPIFANI. VITANGELO CINQUEPALMI. IMERIO PICCINI.
MASINA PERRICONE SPINELLI.
GAETANO GUARINO. PINO CAMILLERI. GIOVANNI CASTIGLIONE. GIROLAMO SCACCIA. GIUSEPPE BIONDO. GIOVANNI SANTANGELO. GIUSEPPE SANTANGELO. VINCENZO SANTANGELO. GIOVANNI SEVERINO. FILIPPO FORNO. GIUSEPPE PULLARA. NICOLÒ AZOTI. FIORENTINO BONFIGLIO. MARIO BOSCONE. PIETRO LORIA. FRANCESCO SASSANO. EMANUELE GRECO. MARIO SPAMPINATO. GIOVANNI LA BROCCA. VINCENZO AMENDUNI. VITTORIO LEVICO.
1947
 – ACCURSIO MIRAGLIA. PIETRO MACCHIARELLA. NUNZIO SANSONE. EMANUELE BUSELLINI. MARGHERITA CLESCERI. GIOVANNI GRIFÒ. GIORGIO CUSENZA. CASTRENSE INTRAVÀIA. VINCENZA LA FATA. SERAFINO LASCÀRI. GIOVANNI MEGNA. FRANCESCO VICARI. VITO ALLOTTA. GIUSEPPE DI MAGGIO. FILIPPO DI SALVO. VINCENZO LA ROCCA. VINCENZA SPINA. MICHELANGELO SALVIA. GIUSEPPE CASÀRRUBEA. VINCENZO LO IACONO. GIUSEPPE MANÌACI. CALOGERO CAIOLA. VITO PIPITONE.
LUIGI GERONAZZO.
1948
 – EPIFANIO LI PUMA. PLACIDO RIZZOTTO. GIUSEPPE LETIZIA.
CALOGERO CANGELOSI. MARCANTONIO GIACALONE. ANTONIO GIACALONE. ANTONIO DI SALVO.
NICOLA MESSINA. CELESTINO ZAPPONI. GIOVANNI TASQUIER. VITA DORANGRICCHIA.
1949
 – CARLO GUARINO.
VITO GUARINO. FRANCESCO GULINO. CANDELORO CATANESE. MICHELE MARINARO. CARMELO AGNONE. QUINTO REDA.
CARMELO LENTINI. PASQUALE MARCONE. ARMANDO LODDO. SERGIO MANCINI.
CARLO ANTONIO PABUSA. GABRIELE PALANDRANI. GIOVAN BATTISTA ALOE. ILARIO RUSSO.
GIOVANNI CALABRESE. GIUSEPPE FIORENZA. SALVATORE MESSINA. FRANCESCO BUTIFAR.
1951
 – ANTONIO SANGINITI. PROVVIDENZA GRECO. DOMENICA ZUCCO.
1952 – 
FILIPPO INTILI.
1955
 – SALVATORE CARNEVALE. GIUSEPPE SPAGNUOLO.
1957 – 
PASQUALE ALMERICO. ANTONINO POLLARI.
1958 – 
VINCENZO DI SALVO. VINCENZO SAVOCA.
1959
 – ANNA PRESTIGIACOMO.
GIUSEPPINA SAVOCA. VINCENZO PECORARO. ANTONINO PECORARO.
1960 – 
ANTONINO DAMANTI. COSIMO CRISTINA. PAOLO BONGIORNO. ANTONINO GIANNOLA.
1961 – 
PAOLINO RICCOBONO.
1962 – 
ENRICO MATTEI. GIACINTO PULEO.
1963 – 
GIUSEPPE TESAURO. PIETRO CANNIZZARO. MARIO MALAUSA. SILVIO CORRAO. CALOGERO VACCARO. PASQUALE NUCCIO. EUGENIO ALTOMARE. GIORGIO CIACCI. MARINO FARDELLI.
1965
 – COSIMO GIOFFRÈ.
1966
 – CARMELO BATTAGLIA. GIUSEPPE BURGIO.
1967
 – GIUSEPPE PIANI.
1968
 – SALVATORE SUROLO.
1969
 – ORAZIO COSTANTINO. GIOVANNI DOMÉ. SALVATORE BEVILACQUA.
1970
 – MAURO DE MAURO. RITA CACICIA. ROSA FAZZARI. ANDREA GANGEMI. NICOLINA MAZZOCCHIO.
LETIZIA PALUMBO. ADRIANA VASSALLA.
1971 – 
PIETRO SCAGLIONE. ANTONIO LORUSSO. VINCENZO RICCARDELLI.
1972
 – GIOVANNI SPAMPINATO. GIOVANNI VENTRA. DOMENICO CANNATA. PAOLO DI MAIO.
1973
 – ALBERTO CALASCIONE. MARIA GIOVANNA ELIA. SALVATORE FEUDALE.
1974 – 
ANGELO SORINO. EMANUELE RIBOLI. NICOLA RUFFO. GIUSEPPE BRUNO.
1975
 – CALOGERO MORREALE. GAETANO CAPPIELLO. FRANCESCO FERLAINO. DOMENICO FACCHINERI. MICHELE FACCHINERI. TULLIO DE MICHELI. MARIO CERETTO. GIUSEPPINA UTANO. CRISTINA MAZZOTTI. ANGELO CALABRÒ. GIUSEPPINA PANGALLO.
1976
 – GERARDO D’ARMINIO. GIUSEPPE MOSCARELLI. CATERINA LIBERTI. SALVATORE FALCETTA. CARMINE APUZZO.
SALVATORE LONGO. SALVATORE BUSCEMI. FRANCESCO VINCI. ALBERTO CAPUA. VINCENZO RANIERI. VINCENZO MACRÌ.
FRANCESCO PAOLO CHIARAMONTE. MARIO CESCHINA. ROCCO CORICA.
1977
 – ROCCO GATTO. STEFANO CONDELLO. VINCENZO CARUSO. PASQUALE POLVERINO. GIUSEPPE RUSSO.
FILIPPO COSTA. ATTILIO BONINCONTRO. DONALD MACKAY. MARIANGELA PASSIATORE. ADRIANO RUSCALLA.
1978
 – UGO TRIOLO. PEPPINO IMPASTATO. ANTONIO ESPOSITO FERRAIOLI. SALVATORE CASTELBUONO. GAETANO LONGO.
PAOLO GIORGETTI. PASQUALE CAPPUCCIO. FORTUNATO FURORE. AUGUSTO RANCILIO. PASQUALINO PERRI.
1979
 – ALFONSO SGROI. FILADELFIO APARO. MARIO FRANCESE. MICHELE REINA.
GIORGIO AMBROSOLI. GIORGIO BORIS GIULIANO. CALOGERO DI BONA. CESARE TERRANOVA. LENIN MANCUSO. GIOVANNI BELLISSIMA. SALVATORE BOLOGNA. DOMENICO MARRARA. VINCENZO RUSSO. ANTONINO TRIPODO. ROCCO GIUSEPPE BARILLÀ. CARMELO DI GIORGIO. PRIMO PERDONCINI. BALDASSARRE NASTASI.
1980
 – PIERSANTI MATTARELLA. GIUSEPPE VALARIOTI. EMANUELE BASILE. GIANNINO LOSARDO. PIETRO CERULLI. GAETANO COSTA. CARMELO JANNÌ. DOMENICO BENEVENTANO. MARCELLO TORRE. VINCENZO ABATE. GIUSEPPE GIOVINAZZO. CIRO ROSSETTI. FILOMENA MORLANDO. BRUNO VINCI. GRAZIELLA DE PALO. ITALO TONI. ANTONIO COLISTRA. ADELMO FOSSATI. SILVIO DE FRANCESCO. GIUSEPPE GULLÌ.
1981 – 
VITO IEVOLELLA. SEBASTIANO BOSIO. LEOPOLDO GASSANI. GIUSEPPE GRIMALDI. VINCENZO MULÈ. DOMENICO FRANCAVILLA. MARIANO VIRONE. GIUSEPPE SALVIA. MARIANO MELLONE. ROSSELLA CASINI. GIUSEPPE CUTTITTA. MICHELE BORRIELLO. FRANCESCA MOCCIA. LORENZO CROSETTO. PIERRE MICHEL.
ONOFRIO VALVOLA.
1982 – 
LUIGI D’ALESSIO. ROSA VISONE. NICOLÒ PIOMBINO. ANTONIO SALZANO. PIO LA TORRE. ROSARIO DI SALVO. GENNARO MUSELLA. GIUSEPPE LALA. DOMENICO VECCHIO. ANTONIO VALENTI. RODOLFO BUSCEMI. MATTEO RIZZUTO. SILVANO FRANZOLIN. LUIGI DI BARCA. SALVATORE RAITI. GIUSEPPE DI LAVORE. ANTONINO BURRAFATO. SALVATORE NUVOLETTA. ANTONIO AMMATURO. PASQUALE PAOLA. PAOLO GIACCONE. VINCENZO SPINELLI. CARLO ALBERTO DALLA CHIESA. EMANUELA SETTI CARRARO. DOMENICO RUSSO. CALOGERO ZUCCHETTO. CARMELO CERRUTO. SIMONETTA LAMBERTI. GIULIANO PENNACCHIO. ANDREA MORMILE. LUIGI CAFIERO. ANTIMO GRAZIANO. GENNARO DE ANGELIS. ANNAMARIA ESPOSITO. ANTONIO DE ROSA. ELIO DI MELLA. SALVATORE DRAGONE. MARIO LATTUCA. GIOVANNI GAMBINO. FRANCESCO BORRELLI. ALFREDO AGOSTA. FRANCESCO PANZERA. VINCENZO ENEA. GIOVANNI CANTURI. RAFFAELE DELCOGLIANO. ALDO IERMANO. PALMINA GIGLIOTTI. GRAZIELLA MAESANO. MARIA MAESANO. POMPEO PANARO. BORTOLO PESCE. ANTONIO PESCE. FILIPPO SCOTTI.
1983 – 
GIANGIACOMO CIACCIO MONTALTO. PASQUALE MANDATO. SALVATORE POLLARA. MARIO D’ALEO.
GIUSEPPE BOMMARITO. PIETRO MORICI. BRUNO CACCIA. ROCCO CHINNICI. SALVATORE BARTOLOTTA.
MARIO TRAPASSI. STEFANO LI SACCHI. SEBASTIANO ALONGI. FRANCESCO IMPOSIMATO. DOMENICO CELIENTO. ANTONIO CRISTIANO. NICANDRO IZZO. GIOACCHINO CRISAFULLI. FRANCESCO BRUNITTO. SALVATORE ZANGARA. PATRIZIA SCIFO. VITTORIO SCIFO. LUIGI CANGIANO. LIA PIPITONE. SIMONE DI TRAPANI. GIUSEPPE BERTOLAMI. DOMENICO CANNATÀ. SERAFINO TRIFARÒ. FRANCESCO PUGLIESE.
1984
 – PIPPO FAVA. RENATA FONTE. CRESCENZO CASILLO. GIOVANNI CALABRÒ.
COSIMO QUATTROCCHI. FRANCESCO QUATTROCCHI. COSIMO QUATTROCCHI. MARCELLO ANGELINI. SALVATORE SCHIMMENTI. GIOVANNI CATALANOTTI. ANTONIO FEDERICO. PAOLO CANALE. GIOVANBATTISTA ALTOBELLI. LUCIA CERRATO. ANNA MARIA BRANDI. ANNA DE SIMONE. GIOVANNI DE SIMONE. NICOLA DE SIMONE. LUISELLA MATARAZZO. MARIA LUIGIA MORINI. FEDERICA TAGLIALATELA. ABRAMO VASTARELLA. PIER FRANCESCO LEONI. SUSANNA CAVALLI.
ANGELA CALVANESE. CARMINE MOCCIA. VALERIA MORATELLO. MICHELE BRESCIA.
SANTO CALABRESE. ANTIOCO COCCO. VINCENZO VENTO. PIETRO BUSETTA. SALVATORE SQUILLACE. FRANCESCO FABBRIZZI. SALVATORE MELE. BRUNO ADAMI. GIUSEPPE AGATINO CANNAVÒ.
1985
 – PIETRO PATTI. GIUSEPPE MANGANO. GIOACCHINO TAGLIALATELA. SERGIO COSMAI. GIOVANNI CARBONE.
BARBARA RIZZO ASTA. GIUSEPPE ASTA. SALVATORE ASTA. BEPPE MONTANA. ANTONINO CASSARÀ.
ROBERTO ANTIOCHIA. GIUSEPPE SPADA. ANTONIO ENRICO MONTELEONE. GIANCARLO SIANI. BIAGIO SICILIANO.
GIUDITTA MILELLA. CARMINE TRIPODI. GRAZIELLA CAMPAGNA. GIUSEPPE MACHEDA. MARIO DIANA.
MARCO PADOVANI. GIANLUCA CANONICO. DOMENICO DEMAIO.
1986
 – PAOLO BOTTONE. GIUSEPPE PILLARI. FILIPPO GEBBIA.
ANTONIO MORREALE. FRANCESCO ALFANO. VITTORIO ESPOSITO. SALVATORE BENIGNO. CLAUDIO DOMINO. FILIPPO SALSONE. ANTONIO SABIA. GIOVANNI GIORDANO. NUNZIATA SPINA. ANTONIO BERTUCCIO. FRANCESCO PRESTIA. DOMENICA DE GIROLAMO. LUIGI STAIÀNO.
MARIO FERRILLO. SALVATORE LEDDA. GIOVANNI GARCEA. SEBASTIANO MORABITO. NINO D’UVA.
LUIGI AIAVOLASIT.
1987
 – GIUSEPPE RECHICHI. ROSARIO IOZIA. GIUSEPPE CUTRUNEO. ROSARIO MONTALTO. ANTONIO CIVININI. CARMELO GANCI. LUCIANO PIGNATELLI. GIOVANNI DI BENEDETTO. COSIMO ALEO.
ANIELLO GIORDANO. GIOVANNI MILETO. ANTONINO SCIRTÒ. PAOLO SVEZIA.
1988
 – GIUSEPPE INSALACO. GIUSEPPE MONTALBANO. NATALE MONDO. DONATO BOSCIA. GRAZIA SCIMÈ. FRANCESCO MEGNA.
ESTER ADA. BERTA CACERES. NYDIA ÉRIKA BAUTISTA DE ARELLANA. AMPARO DEL CARMEN TORDECILLA TRUJILLO. EZEQUIEL FERREYRA. JUAN GERARDI CONEDERA. NAHAMÁN CARMONA. ANGEL DE JESUS RODRIGUEZ HERNANDEZ. BEN MOHAMED NEBIL. ALBERTO GIACOMELLI. ANTONINO SAETTA. STEFANO SAETTA. MAURO ROSTAGNO. LUIGI RANIERI. CARMELO ZACCARELLO. GIROLAMO MARINO. ANIELLO CORDASCO. GIULIO CAPILLI. PIETRO RAGNO.
ABED MANYAMI. RAFFAELE ANTONIO TALARICO. MICHELE VIRGA. GIUSEPPE MASCOLO. FRANCESCO SALZANO. GIANFRANCO TREZZI. DOMENICO CARABETTA.
1989
 – FRANCESCO CRISOPULLI. GIUSEPPE CARUSO. FRANCESCO PEPI. MARCELLA TASSONE. NICOLA D’ANTRASSI. VINCENZO GRASSO. PAOLO VINCI. SALVATORE INCARDONA. ANTONINO AGOSTINO. IDA CASTELLUCCIO. DOMENICO CALVIELLO. ANNA MARIA CAMBRIA. CARMELA PANNONE. PIETRO GIRO. DONATO CAPPETTA. CALOGERO LORIA. FRANCESCO LONGO. GIOVANBATTISTA TEDESCO. COLIN WINCHESTER. GIACOMO CATALANO. PIETRO POLARA. NICOLINA BISCOZZI. PASQUALE PRIMERANO. PASQUALE MIELE. GIUSEPPE TIZIAN.
JERRY ESSAN MASSLO. GAETANO DE CICCO. DOMENICO GUARRACINO. SALVATORE BENAGLIA. GAETANO DI NOCERA. MICHELE PIROMALLI. CLAUDIO VOLPICELLI. ANDREA CORTELLEZZI. ANTONIO D’ONUFRIO. VINCENZO MEDICI.
1990
 – GIUSEPPE TALLARITA. NICOLA GIOITTA IACHINO. EMANUELE PIAZZA. GIUSEPPE TRAGNA. GIOVANNI BONSIGNORE. ANTONINO MARINO. ROSARIO LIVATINO. ALESSANDRO ROVETTA. FRANCESCO VECCHIO. ANDREA BONFORTE. GIOVANNI TRECROCI. SAVERIO PURITA.
ANGELO CARBOTTI. DOMENICO CATALANO. MARIA MARCELLA. VINCENZO MICELI. ELISABETTA GAGLIARDI. GIUSEPPE ORLANDO. MICHELE ARCANGELO TRIPODI. PIETRO CARUSO. NUNZIO PANDOLFI. ARTURO CAPUTO. ROBERTO TICLI.
MARIO GRECO. ROSARIO SCIACCA. GIUSEPPE MARNALO. STEFANO VOLPE. FRANCESCO OLIVIERO. COSIMO DURANTE.
ANGELO RAFFAELE LONGO. RAFFAELA SCORDO. CALOGERO LA PIANA. ANTONIO NUGNES. PASQUALE FELICIELLO.
MARCO TEDESCHI. FERDINANDO BARBALACE. MARCELLA DI LEVRANO. SERGIO ESPOSITO. ANDREA ESPOSITO. TOBIA ANDREOZZI. ANTONINO PONTARI. PIERO CARPITA. LUIGI RECALCATI. GIUSEPPE SOTTILE. ANTONIO DI BARTOLO.
LUIGI VOLPE.
1991
 – VALENTINA GUARINO. ANGELICA PIRTOLI. GIUSEPPE SCEUSA. SALVATORE SCEUSA. VINCENZO LEONARDI. ANTONIO CARLO CORDOPATRI. ANGELO RICCARDO. DEMETRIO QUATTRONE. NICOLA SOVERINO. ANDREA SAVOCA. DOMENICO RANDÒ. GIOVANNA SANDRA STRANIERI. ANTONIO SCOPELLITI. LIBERO GRASSI. FABIO DE PANDI. GIUSEPPE ALIOTTO.
ANTONIO RAMPINO. SILVANA FOGLIETTA. SALVATORE D’ADDARIO. RENATO LIO. FRANCESCO TRAMONTE. PASQUALE CRISTIANO. STEFANO SIRAGUSA. ALBERTO VARONE. FELICE DARA. VINCENZO SALVATORI. SERAFINO OGLIASTRO. GIUSEPPE GRIMALDI. SALVATORA TIENI. NICOLA GUERRIERO. GIUSEPPE SORRENTI. ANTONIO VALENTI. NUNZIANTE SCIBELLI. VINCENZO GIORDANO. SALVATORE VINCENZO SURDO. GASPARE PALMERI. IGNAZIO ALOISI.
ONOFRIO ADDESI. FRANCESCO AUGURUSA. GIUSEPPE PICCOLO. PASQUALE MALGERI. ANTONINO LODOVICO BRUNO. CIRINO CATALANO. MICHELE CIANCI.
1992
 – SALVATORE AVERSA. LUCIA PRECENZANO. ANTONIO RUSSO. FORTUNATO ARENA. CLAUDIO PEZZUTO. SALVATORE MINEO. GIULIANO GUAZZELLI. GIOVANNI FALCONE. FRANCESCA MORVILLO. ROCCO DICILLO. ANTONIO MONTINARO. VITO SCHIFANI. PAOLO BORSELLINO. AGOSTINO CATALANO. EDDIE WALTER COSINA. EMANUELA LOI. VINCENZO LI MULI. CLAUDIO TRAÌNA. RITA ÀTRIA. PAOLO FICALÒRA. LUIGI SÀPIO. EGIDIO CAMPANIELLO. GIORGIO VILLÀN. PASQUALE DI LORENZO. GIOVANNI PANUNZIO. GAETANO GIORDANO. GIUSEPPE BORSELLINO. ANTONIO TAMBORINO. MAURO MANIGLIO. RAFFAELE VITIELLO. EMANUELE SAÙNA. GIOVANNI LIZZIO. ANTONIO DI BONA. GIOVANNI CARNICELLA. ANTONIO MUTO. PASQUALE AURIEMMA.
1993 – 
BEPPE ALFANO. LOLLÒ CARTISANO. PASQUALE CAMPANELLO. VINCENZO D’ANNA. VINCENZO VITALE.
GENNARO FALCO. NICOLA REMONDINO. DOMENICO NICOLÒ PANDOLFO. MAURIZIO ESTATE. FABRIZIO NENCIONI. ANGELA FIUME. NADIA NENCIONI. CATERINA NENCIONI. DARIO CAPOLICCHIO. DOMENICO NICITRA. CARLO LA CATENA.
STEFANO PICERNO. SERGIO PASOTTO. ALESSANDRO FERRARI. MOUSSAFIR DRISS. PINO PUGLISI.
RAFFAELE DI MERCURIO. ANDREA CASTELLI. ANGELO CARLISI. CALOGERO ZAFFUTO. RICCARDO VOLPE.
ANTONINO VASSALLO. FRANCESCO NAZZARO. GIORGIO VANOLI. LUIGI IANNOTTA. ANTONINO SPARTÀ. SALVATORE SPARTÀ. PIETRO VINCENZO SPARTÀ. GIUSEPPE MARINO. ANTONIO MAZZA. FABIO GAROFALO.
1994
 – VINCENZO GAROFALO. ANTONINO FAVA. PEPPE DIANA. ILARIA ALPI. MIRAN HROVATIN. LUIGI BODENZA.
IGNAZIO PANEPINTO. MARIA TERESA PUGLIESE. GIOVANNI SIMONETTI. SALVATORE BENNICI. CALOGERO PANEPINTO. FRANCESCO MANISCALCO. NICHOLAS GREEN. MELCHIORRE GALLO. GIUSEPPE RUSSO. COSIMO FABIO MAZZOLA. LILIANA CARUSO. AGATA ZUCCHERO. LEONARDO SANTORO. PALMINA SCAMARDELLA. ANTONIO NOVELLA. FRANCESCO ALOI. FRANCESCO BRUNO. SAVERIO LIARDO. ANTONIO D’AGOSTINO.
1995 – 
FRANCESCO MARCONE. SERAFINO FAMÀ. GIOACCHINO COSTANZO. PETER IWULE ONJEDEKE. FORTUNATO CORREALE. ANTONINO BUSCEMI. GIUSEPPE MONTALTO. GIUSEPPE CILIA. CLAUDIO MANCO. ANTONIO BRANDI. GIAMMATTEO SOLE . GENOVESE PAGLIUCA. PIETRO SANUA. PIERANTONIO SANDRI. GIUSEPPE GIAMMONA. GIOVANNA GIAMMONA. FRANCESCO SAPORITO. NATALE DE GRAZIA. CESARE BOSCHIN. MICHELE CIARLO. GIOVANNI CARBONE. MARCELLO PALMISANO.
1996
 – GIUSEPPE DI MATTEO. FRANCESCO TAMMONE. GIUSEPPE PUGLISI.
ANNAMARIA TORNO. GIOVANNI ATTARDO. DAVIDE SANNINO. SANTA PUGLISI.
SALVATORE BOTTA. SALVATORE FRAZZETTO. GIACOMO FRAZZETTO. MARIA ANTONIETTA SAVONA. RICCARDO SALERNO. GIOACCHINO BISCEGLIA. ROSARIO MINISTERI. CALOGERO TRAMÙTA. CELESTINO FAVA. ANTONINO MOIO. RAFFAELE PASTORE. ANTONINO POLIFRONI. SALVATORE MANZI. CONCETTA MATARAZZO. MICHELE CAVALIERE. FRANCESCO GIORGINO. NICOLA MELFI.
1997
 – GIUSEPPE LA FRANCA. CIRO ZIRPOLI.
GIULIO CASTELLINO. AGATA AZZOLINA. RAFFAELLA LUPOLI. SILVIA RUOTOLO. ANGELO BRUNO. FRANCESCO MARZANO. ANDREA DI MARCO. AMBROGIO MAURI. VITTORIO REGA.
1998 – 
INCORONATA SOLLAZZO. MARIA INCORONATA RAMELLA. ERILDA ZTAUSCI.
SALVATORE DE FALCO. ROSARIO FLAMINIO.
ALBERTO VALLEFUOCO. GIUSEPPINA GUERRIERO.
LUIGI IOCULANO.
DOMENICO GERACI.
ANTONIO CONDELLO.
MARIA ANGELA ANSALONE. GIUSEPPE MARIA BICCHERI. GIUSEPPE MESSINA.
GRAZIANO MUNTONI. GIOVANNI GARGIULO. GIOVANNI VOLPE.
ORAZIO SCIASCIO. GIUSEPPE IACONA. DAVIDE LADINI. SAVERIO IERACE. ANTONIO FERRARA.
1999
 – SALVATORE OTTONE. ROSARIO SALERNO. STEFANO POMPEO. FILIPPO BASILE.
HISO TELARAY. MATTEO DI CANDIA. VINCENZO VACCARO NOTTE. LUIGI PULLI.
RAFFAELE ARNESANO. RODOLFO PATERA. ENNIO PETROSINO. ROSA ZAZA. ANNA PACE.
MARCO DE FRANCHIS. FRANCESCO SALVO.
2000 – 
ANTONIO LIPPIELLO. SALVATORE VACCARO NOTTE. ANTONIO SOTTILE.
ALBERTO DE FALCO. FERDINANDO CHIAROTTI. FRANCESCO SCERBO. GIUSEPPE GRANDOLFO. DOMENICO GULLACI.
MARIA COLANGIULI. HAMDI LALA. GAETANO DE ROSA. SAVERIO CATALDO. DANIELE ZOCCOLA. SALVATORE DE ROSA. GIUSEPPE FALANGA. LUIGI SEQUINO.
PAOLO CASTALDI. GIANFRANCO MADIA. VALENTINA TERRACCIANO. RAFFAELE IORIO. FERDINANDO LIGUORI.
2001 – 
TINA MOTOC. MICHELE FAZIO. CARMELO BENVEGNA. STEFANO CIARAMELLA. ANTONIO DELLA BONA.
2002 – 
FEDERICO DEL PRETE. TORQUATO CIRIACO. HUSAN BALIKÇI. ANTONIO PETITO. GIUSEPPE FRANCESE. FRANCESCO SANTANIELLO.
2003 – 
DOMENICO PACILIO. GAETANO MARCHITELLI. CLAUDIO TAGLIALATELA. PAOLINO AVELLA. MICHELE AMICO. GIUSEPPE ROVESCIO. ANTONIO VAIRO. PAOLO BAGNATO.
2004 – 
BONIFACIO TILOCCA. ANNALISA DURANTE. STEFANO BIONDI.
PAOLO RODÀ. GELSOMINA VERDE. DARIO SCHERILLO. MATILDE SORRENTINO. FRANCESCO ESTATICO. FABIO NUNNERI. MASSIMILIANO CARBONE. ANTONIO LANDIERI. FRANCESCO GRAZIANO. ANTONIO GRAZIANO. ANTONIO MAIORANO. ATTILIO MANCA.
2005
 – FRANCESCO ROSSI. ATTILIO ROMANÒ. FRANCESCO FORTUGNO. GIUSEPPE RICCIO. DANIELE POLIMENI. GIANLUCA CONGIUSTA. PEPE TUNEVIC.
EMILIO ALBANESE. FORTUNATO LA ROSA.
2006 – 
SALVATORE BUGLIONE. DANIELE DEL CORE. LORIS DI ROBERTO. RODOLFO PACILIO.
MICHELE LANDA. ANTONIO PALUMBO. ANNA POLITIKOVSKAJA. GIUSEPPE D’ANGELO. LUCA COTTARELLI.
2007
 – LUIGI SICA.
FRANCESCO GAITO. UMBERTO IMPROTA. GIUSEPPE VEROPALUMBO. LUIGI RENDE.
CARMELA FASANELLA. ROMANO FASANELLA. DOMENICO DE NITTIS. FILIPPO SALVI.
2008
 – MARIO COSTABILE. DOMENICO NOVIELLO. MARCO PITTONI. RAFFAELE GARGIULO. RAFFAELE GRANATA. GIUSEPPE MINOPOLI.
LORENZO RICCIO. RAFFAELE MANNA. SAMUEL KWAKU. CRISTOPHER ADAMS. ERIC AFFUM YEBOAH.
KWAME ANTWI JULIUS FRANCIS. EL HADJI ABABA. ALEX GEEMES. FRANCESCO ALIGHIERI. GABRIELE ROSSI.
ANTONIO CIARDULLO. ERNESTO FABOZZI.
2009
 – DOMENICO (DODÒ) GABRIELE. PETRU BIRLANDEANU. GAETANO MONTANINO. NICOLA NAPPO. LEA GAROFALO.
ANTONIO CANGIANO.
2010 – 
TERESA BUONOCORE. ANGELO VASSALLO. GIANLUCA CIMMINIELLO. CARMINE CANNILLO.
2011 – 
VINCENZO LIGUORI. GIUSEPPE MIZZI. CARLO CANNAVACCIUOLO. MARIA CONCETTA CACCIOLA.
2012
 – ANDREA NOLLINO. PASQUALE ROMANO. FILIPPO CERAVOLO.
2014
 – NICOLA (COCÒ) CAMPOLONGO. DOMENICO PETRUZZELLI. VINCENZO FERRANTE. ROBERTO MANCINI.
FLORI MESUTI.
2015
 – DOMENICO MARTIMUCCI. GENNARO CESARANO. MAIKOL GIUSEPPE RUSSO.
2016
 – SILVIO MIRARCHI. CIRO COLONNA.
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A loro e a tutte le vittime innocenti delle quali non abbiamo ancora notizia, la  nostra memoria ed il nostro impegno.  (Libera)

.-.-.-.-.

La malavita organizzata: Mafia, ‘Ndrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita tengono il nostro Paese nel Medio Evo. Liberarcene è un nostro preciso dovere. Questa è una guerra crudele e i cittadini per bene non possono esser  lasciati a combattere ”demoni simili” a mani nude …

Alla prossima

Elena

Mattarella invita alla coesione e noi … litighiamo come cani e gatti!

Mattarella, il nostro Presidente, ci invita a mantenere la ”coesione sociale” … Belle parole ma la faccenda sta diventando un po’ complicata.

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La crisi economica che attanaglia i paesi ”occidentali” e che penalizza maggiormente quelli più vulnerabili, quelli cioè che scontano il peso di ”carenze organizzative strutturali”, o per dirla con parole povere, di sistemi economici che potremmo definire per esser gentili: ”clientelari” e per esser cattivi ”malavitosi”, fa si che la ”coesione” vada a farsi benedire!

Credo salti all’occhio di chiunque che la ”coesione” sia facile quando le cose vanno più o meno bene per tutti, mentre al contrario, quando le persone non riescono più a pagare le bollette, quando non trovano lavoro o quando delusi addirittura NON lo cercano più … bè … in questi casi la ”coesione sociale” non è certo una priorità. In parole poverissime: ”quando attaccato all’osso c’è poca ciccia i cani si sbranano”!

La Storia ci insegna che i partiti che ”emergono” in queste situazioni economiche precarie sono partiti che inneggiano alla ”rottura” con quello che è percepito dalla  ”massa” come ”sistema negativo”!
Vediamo infatti che in tutto il cosiddetto mondo ”occidentale” stanno prendendo il sopravvento partiti ”estremisti”.
Quando a ”star bene” rimangono ”quattro gatti” mentre la ”massa” è disperata … come si fa a pretendere che la gente stia tranquilla? Mah …

Quando mancano ”quattrini veri” in circolazione, perché ricordiamoci che sono i ”quattrini veri” quelli che fanno girare tutto l’am ba ra dam, non solo gli investimenti in ”borsa” per pochi!
Noialtri, per far girare l’economia,  dobbiamo avere in mano soldi veri per comprarci le scarpe, andare a mangiare la pizza, andare al cinema, pagare la scuola ai nostri figli, comprarci casa, cambiare la macchina! Piacerebbe a tutti comprare le auto elettriche! Ma con che soldi?
Tornando a noi,  le banche, nonostante gli sforzi di Draghi, sono assolutamente restie a prestar denaro se non sono più che sicure di riaverli indietro!
Le nostre banche infatti sono piene zeppe di crediti inesigibili per il semplice fatto che una marea di cittadini, dopo averli chiesti in prestito, ha perso il lavoro, quindi NON è più nelle condizioni di ripianare il debito che ha contratto con la banca.

Quindi le banche i quattrini o se li tengono  … o li prestano solo a ”chi” o ”cosa” considerano ”sicuri”! Li prestano insomma solo a chi ”sta bene”. Quindi chi sta ”male” perché è in difficoltà economiche, dato che non dà garanzie sufficienti … ”ciccia”!
Peccato che per far ripartire l’economia ”buona” bisognerebbe prestarli proprio a chi ha delle piccole aziendine in crisi … gente che lavora tra mille difficoltà a testa bassa, per tirare avanti la carretta, e non a chi magari li reinveste in borsa!
Insomma è un cane che si morde la coda!

Tra i ”pochi ormai” che danno fiducia, dal punto di vista economico alle banche  … sapete chi sono?
Sono quelli che di soldi ne hanno a ”palate”! Quelli che grazie ad ”entrate particolari” sono solidi come rocce!
Sto parlando di tutta quella galassia di ”aziendine” legate a multinazionali come: Mafia, ‘Ndrangheta, Camorra e Sacra Corona Unita! ”Multinazionali nostrane”  che stanno, a loro volta, combattendo tra loro, per prendere il sopravvento una sull’altra!

Come la Bayer ha fatto un’offerta per acquistare la Monsanto … stiamo pur sicuri che il giorno in cui troveranno Matteo Messina Denaro sarà perché l’Azienda Mafia sta per cambiare ”padrone” oppure  … significa che l’Azienda Ndrangheta”  prende il sopravvento.

Insomma, combattere chi ha quantità industriali di denaro è sempre difficile. La cosa diventa ancora più complicata in periodi di crisi economica, e , guarda caso, in periodi di crisi economica prende il potere politico sempre l’estremismo! Lo stesso estremismo che è percepito dal popolo, come la ”rottura” con il sistema malato …  e dalla malavita organizzata come ”caos e confusione” in cui poter inserire i propri tentacoli …

Meditiamo gente … meditiamo …

Alla prossima

 

 

Elena

 

 

 

 

Pensierino del mattino: ”come togliere ossigeno alla malavita organizzata”?

Ci si stupisce che la malavita organizzata sia ovunque … ma di che stupirsi?
La malavita, lo sappiamo tutti, cerca di infilarsi dove si possono fare ”affari”. Qualunque tipo di ”affare” e non solamente in situazioni considerate per loro una ”manna” ,  come ad esempio Expo o TAV.
La malavita si infila come un serpente strisciante in qualsiasi appalto/lavoro/progetto si faccia. Dalla costruzione di un ospedale  a quella di un asilo, dalla progettazione/costruzione di un’autostrada ad un centro ricovero per anziani,  da un centro commerciale all’area ”gioco bimbi” di una periferia qualunque.
Costoro hanno denaro liquido in quantità industriali e il ”denaro liquido e sonante” oggi giorno fa gola sempre di più.
Con denaro si fanno investimenti e, nel bene o nel male, si crea lavoro. Sigh …
Ricordo ancora come se fosse ieri, ero in Sicilia e,  parlando con un cameriere del ”sacco di Palermo”  durante l’epoca di Vito Ciancimino, mi sentii candidamente rispondere dal giovane: ”Ma allora però c’era lavoro Signora”!
La risposta mi lasciò a ”bocca aperta” … ma poi  … realizzai che dentro quelle semplici parole c’era la realtà!
Quello che a molti pare giustamente delinquenza, per altri significa lavoro.
In quest’ottica è chiaro che le resistenze contro la malavita organizzata non siano poi esattamente a 360° !
Proviamo adesso a pensare da dove derivano queste immense quantità di denaro liquido che hanno  mafia, camorra, ‘ndrangheta e sacra corona unita.
Ho l’impressione, e correggetemi se sbaglio, che derivino soprattutto dal commercio di cocaina.
L’unica ”industria rimasta al mondo” che non conosce declino!  Anzi è cresciuta talmente tanto che il prezzo delle dosi, da una ricerca fatta in rete, si è abbattuto a soli 20 euro. Cifra che moltissimi si possono permettere.

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Quindi la malavita dispone di entrate illimitate. Ovvio che deve riciclare questo denaro … e come lo fa? Bè in tutte le maniere possibili ed immaginabili ma certamente non investe né negli ospedali di Gino Strada né in altre opere filantropiche.
Va da se che per evitare che la malavita abbia tutto ‘sto denaro, sarebbe quello di levargli l’ossigeno.

Come si fa? Non sono certo i blitz eroici di polizia e carabinieri che risolvono il problema.
Ammesso e non concesso che vengano sequestrati ingenti quantità di prodotto … la solfa non cambia. Per costoro un sequestro è vissuto come una ”caduta in borsa” … ricominciano da capo.
L’unico vero modo per colpirli è rendere la cocaina non più fonte di guadagno! Come si fa?  Rendiamola fruibile nelle tabaccherie come le sigarette!
Mafia, camorra, sacra corona unita e ‘nrangheta, sarebbero in ginocchio!

D’altronde … esiste o no il libero arbitrio? Vuoi ucciderti? Prego … libero di farlo!
Ovviamente a chi consuma cocaina bisogna sospendere anche il servizio sanitario … non può la collettività farsi carico di chi decide di suicidarsi no? Adesso non esageriamo!
Due piccioni con una fava …

Oggi mi sento proprio cattiva!

Alla prossima

Elena

 

http://www.citiesse.org/index.php?option=com_content&view=article&id=125:droga-lallarme-degli-esperti-la-dose-ormai-e-llow-costr&catid=1:eventi-esterni

 

 

E … se liberalizzassimo la cocaina?

Torino – Inchiesta Minotauro, la Cassazione conferma le condanne  sostenendo che la ‘ndrangheta c’è anche in Piemonte e agisce da mafia a tutti gli effetti: coi suoi reati, con le sue strutture, con le sue logiche e le sue dinamiche da mafia calabrese alla quale comunque fa sempre riferimento. E’ una organizzazione unitaria, coesa ed articolata. Ma va? droga-cocaina

Costoro sono tribali come i terroristi islamici. D’altronde siamo tutti nel bacino Mediterraneo. Vorrà pur dure qualche cosa no?

Ci si stupisce che la ‘Nrangheta sia ormai ovunque, compreso le regioni del Nord Italia, ma per quale motivo? Da sempre la malavita organizzata si muove per cercare ricchezza. Volete mica che vadano a derubare i barboni sotto i ponti no?

Il problema della malavita è che ha soldi a palate da investire e li investe in quell’economia che chiamo ”mordi e fuggi” oppure se preferite ”prendi i soldi e scappa”.

Quindi avanti con i ponti con il cemento depotenziato … avanti con l’asbesto nel catrame … avanti con la cresta sugli appalti …  avanti con tutto quello che non ha nulla a che vedere con investimenti a lungo termine a favore della collettività!

D’altronde Mafia, Camorra, ‘Nrangheta e Sacra Corona Unita non sono notoriamente delle ONLUS a scopo benefico!

Come fare per togliere a costoro il denaro?  Semplice! Liberalizzate la cocaina!

La cocaina è l’unico mercato in crescita esponenziale da anni e fa guadagnare a ‘sti mostri montagne di denaro, che non sanno più dove mettere!

‘Sti energumeni sono anche riusciti ad innovarsi  – a modo loro – e lo hanno fatto ”fidelizzando” il cliente. L’eroina uccideva presto  … la cocaina tiene il cliente ”fedele” per molti anni,  garantendo loro di conseguenza introiti economici sicuri nel tempo.

Liberalizzando la cocaina crollerebbe il mercato. Non è difficile da capire!

Non dovremmo nemmeno spendere denaro pubblico per curare i drogati, li si cura infatti solo per farli smettere … se possono continuare a drogarsi stanno benissimo.  Quindi? Saremmo tutti felici e contenti e la malavita riceverebbe un ”colpo definitivo”! Hai voglia a far denaro a colpi di ”prostituzione” … e ”pizzo”!

E poi … se la gente vuole uccidersi … c’è sempre il libero arbitrio no?

 

Alla prossima

 

Elena

 

PRESIDENZIALI ITALIANE 2015 …

In questi giorni c’è l’elezione del Presidente della Repubblica.  In Italia, viene eletto dai ”grandi elettori”: Deputati, Senatori e rappresentanti delle Regioni. Dopo le solite ”rose di nomi” proposte dai partiti  … il nome emergente che par trovare una buona coesione è quello di Sergio Mattarella.  Questo nome riscuote le simpatie di tutti tranne quelle del partito di Berlusconi,  e leggendo ne capirete il motivo … e quelle del partito del comico Beppe Grillo, M5S, che è ”contrario a prescindere” a tutto quello che propongono gli altri, dando così l’impressione di non aver nessuna intenzione di ”fare politica” – che è necessariamente frutto di mediazione – ma di cercare sempre e solo lo sterile e infantile ”scontro”.

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CHI E’ SERGIO MATTARELLA?

Palermitano, classe 1941 (compirà 74 anni il prossimo 23 luglio), il giudice della Corte costituzionale Sergio Mattarella è da poche ore il candidato ufficiale del Pd per la carica di presidente della Repubblica. Avvocato e professore universitario, Mattarella appartiene ad una famiglia di solida tradizione democristiana: il padre, Bernardo, è stato più volte ministro nella Prima Repubblica; suo fratello Piersanti, presidente della Regione Sicilia, è stato ucciso dalla mafia nel 1980.

Le dimissioni da ministro contro la legge Mammì 

Nel suo curriculum politico anche delle dimissioni “pesanti”: nel 1990, ministro della Pubblica istruzione nel IV governo Andreotti, lasciò l’incarico (con altri colleghi di corrente) in polemica con il via libera alla legge Mammi, la disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato che ha confermato il ruolo di Berlusconi nell’assetto del sistema televisivo italiano.

Il ruolo centrale in Dc, Popolari, Ulivo e Pd 

Di primo piano anche il suo ruolo nella Dc, culminata nell’elezione a vicesegretario del partito (1990-1992) e la direzione del “Popolo”, organo del partito. Mattarella, esponente di primo piano della cosiddetta sinistra democristiana, figura tra i fondatori dell’Ulivo di Romano Prodi e, prima ancora, del Partito popolare. Poi l’approdo al Partito democratico, che lo vede tra gli estensori del manifesto fondativo con Veltroni, nel 2007.

Il Mattarellum, la legge elettorale che porta il suo nome 

Continuamente citata, nel corso dell’attuale stagione di riforme, anche la legge elettorale in senso maggioritario di cui fu relatore e che porta il suo nome (Mattarellum). Il “sistema Mattarella” è molto semplice: il 75 percento dei seggi parlamentari assegnati con il sistema maggioritario, il 25 con il proporzionale. Il massimo della governabilità possibile con il massino della garanzia di rappresentanza di tutte le forze politiche in Parlamento.

Gli incarichi di governo: vicepremier e ministro 

Tra i molti incarichi di governo assunti in 25 anni di carriera politica (la sua prima elezione alla Camera dei Deputati, dove siederà ininterrottamente fino al 2008, risale al 1983), anche la vicepresidenza del Consiglio (con Massimo D’Alema premier), e la guida del ministero della Difesa. Durante quest’ultimo incarico abolì la leva obbligatoria, aprendo la strada al nuovo servizio civile. In elenco anche la cura e dei Rapporti con il Parlamento nel governo Goria (1987) e nell’esecutivo De Mita (1988). Da registrare anche la presenza di Mattarella nelle due commissioni bicamerali per le riforme costituzionali del 1992 (con la presidenza De Mita-Iotti) e nel 1996 (presidenza D’Alema).

L’addio alla politica attiva e la nomina alla Consulta 

Nell’aprile del 2008 Mattarella ha quindi lasciato la vita politica attiva. E il 5 ottobre 2011 è stato eletto giudice della Corte costituzionale dal Parlamento riunito in seduta comune. Gli attriti maturati più volte con il centrodestra in generale e il leader di Forza Italia in particolare spiegano l’avversità di Forza Italia per la sua candidatura al Colle, vissuta come una provocazione di Renzi e del Pd.

– – – –

Vedremo se il Parlamento opterà per una delle ”belle bandiere” di cui si fregia ancora l’Italia.

Alla prossima

 

Elena

GIU’ LE MANI DA ABBATE E DI MATTEO !

Il giornalista Lirio Abbate ed  il PM Nino Di Matteo, ognuno con i propri mezzi,  vorrebbero ”smantellare” il sistema MARCIO, ma tanto ben ”collaudato”, che sta divorando come un cancro il nostro bel Paese.

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Lirio Abbate

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Un paese dove Mafia, Camorra, ‘Nrangheta, Sacra Corona Unita regnano sovrane, e che, grazie allo smercio di cocaina – ricordiamoci che è l’unico mercato in crescita esponenziale – fanno soldi a palate; le poche aziende ”sane” se ne stanno andando via tutte. Impossibile convivere con ”aziende gestite dalla malavita”.  Se da una parte lo Stato tartassa chi non rispetta le regole … dall’altra permette alla malavita di spadroneggiare su tutto il territorio.

Insomma …  le uniche ”multinazionali italiche”,  piene di soldi, restano quelle della malavita organizzata.

Ora tutti sappiamo che il paese Italia, ha un disperato bisogno di denaro … secondo voi QUALI  e QUANTE sono le possibilità che il sistema ”marcio” venga eliminato?

Secondo una povera pirla come me sono proprio poche e non credo di esser poi tanto lontana dalla verità. Il marciume sopra citato ha soldi per fare delle guerre, l’unica ”PECCA”  è che costoro,  con cultura ed etica  ci stanno come i ”cavoli a merenda”!

Diciamo quindi che i loro investimenti non sono sono esattamente mirati al benessere della collettività … ma ad un più ”pragmatico” MORDI E FUGGI!

Il che significa appalti e sub-appalti agli ”amici degli amici” … infischiarsene completamente delle regole … inquinamento a 360° … cemento depotenziato … centri commerciali nel mezzo del ”nulla” … corruzione … e chi più ne ha più ne metta!

Eppure … mi è capitato di parlare con un cameriere a Palermo, tanti anni fa, il quale, di fronte al mio ”orrore” per quanto combinato nella Conca d’Oro … mi rispose: ”Sarà … ma allora c’era lavoro per tutti”!

Alla prossima

 

Elena

DON CIOTTI … RIINA E LA COCAINA …

Don Ciotti,  in seguito alle ”minacce” di Riina dal carcere, giustamente reagisce.

Reagisce dicendo che il sistema ”mafia” va eliminato e che una delle ”bestie nere” che collaborano con la malavita organizzata è la corruzione. Riferendosi a quest’ultima come ”incubatrice delle mafie’. Sante parole! Don Ciotti ribadisce che bisogna sradicare un certo tipo mentalità,  quella cioè della ”mafiosita” … quella dei patti sottobanco … dall’intrallazzo in guanti bianchi…  dalla disonestà condita da buone maniere … Continua dicendo che la corruzione sta mangiando il nostro Paese, le nostre speranze! Corrotti e corruttori si danno manforte per minimizzare o perfino negare il reato. Ai loro occhi è un’azione senza colpevoli e dunque senza vittime, invece la vittima c’e’, eccome: è la società, siamo tutti noi. Don Ciotti ricorda che il suo impegno contro la mafia e’ da sempre un atto di fedelta’ al Vangelo, alla sua denuncia delle ingiustizie, delle violenze, al suo stare dalla parte delle vittime, dei poveri, degli esclusi. Al suo richiamarci a una ‘fame e sete di giustizia’ che va vissuta a partire da qui, da questo mondo”. Tutti conosciamo l’impegno costante che Don Ciotti mette in questo suo progetto e gliene siamo grati  … ma … C’è purtroppo un ”MA” grande come una casa! Un ”MA” che fa di Don Ciotti una sorta di Don Chisciotte. Teniamo i piedi per terra e pensiamo a qual’è veramente l’unico, vero, immenso potere della malavita organizzata. Qual’è secondo voi? Forse il fatto che ”uccida”? Non credo … anche se ovviamente questo già di per se sia un ottimo deterrente. Il potere VERO della malavita e NON mi stancherò mai di dirlo sono le ”quantità industriali” di denaro che possiede … che muove… che investe … che usa per corrompere! PUNTO! Smettiamo per un attimo di fare gli ipocriti e pensiamo all’unico mercato che NON conosce crisi. Quello che da anni ormai è in crescita esponenziale! Il mercato della COCAINA! I mafiosi o per meglio dire, gli ”industriali della droga”, hanno trovato il modo di ”fidelizzare” il cliente, e lo fanno senza nemmeno investir denaro in pubblicità, quindi i loro margini sono altissimi!

La cocaina, a differenza dell’eroina NON uccide il cliente … ma lo lega per sempre in un circolo vizioso.

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Quindi grazie alla fidelizzazione del cliente costoro possiedono denaro a palate e lo devono reinvestire. Cosa serve all’economia per ”girare”? Serve denaro! Quindi?  Facciamoci una domanda … diamoci una risposta. Se gli industriali della cocaina sono gli unici ad avere denaro è più che ovvio che con costoro si tratti, e si tratti a tutti i livelli, sia economico che politico. Va da se che trattare con gente simile non significhi certo un futuro migliore. Costoro non son certo dei filantropi che investono a lungo termine per il bene della collettività. Allora mi domando: ”Come fare per eliminare questa ‘macabra’ industria”? Legalizzando la droga ed annullando di conseguenza la possibilità per costoro di arricchirsi! Considerata la globalizzazione dell’industria della cocaina, la legalizzazione dovrebbe esser fatta a livello altrettanto globale. So che la  soluzione risulterà troppo radicale e che saranno in mille a contestarla,  ma non vedo ”vie di mezzo’. Se vogliamo esser realisti dobbiamo ricordare che noialtri siamo più di 7 miliardi – e che entro il 2100 saremo 10,9 miliardi, una crescita dovuta agli alti tassi di natalità tra i Paesi in via di sviluppo. Vogliamo eliminare la malavita organizzata? Togliamole l’ossigeno legalizzando la droga.

In fondo l’essere umano possiede il libero arbitrio …

Alla prossima

Elena