Tornati a Torino in occasione delle festività, come non visitare un’esposizione artistica alla vigilia di Natale? Tanto per rasserenarci gli animi?
Mia figlia ci teneva tanto a vederla … ed eccoci quindi tutti e tre, la mattina del 24 dicembre, in un traffico natalizio non indifferente, a cercare un parcheggio sotterraneo. Dopo vari giri, finalmente salta fuori un buco per l’auto nel parcheggio di Piazza Carlo Felice. Bene!
Emergiamo in piazza CLN , dove un coro di boy scouts canta un improbabile ”when the saints go marchin in”, e ci incamminiamo per raggiungere Palazzo Cavour dove ha sede la mostra il cui titolo per la cronaca è: Shit and die! Carino vero?
Shit and die è uno degli slogan di Bruce Nauman un artista americano, e proprio questo è il ”felice” titolo scelto da Maurizio Cattelan per il progetto di Artissima di quest’anno!
Io che sono curiosa per natura … mi impongo di essere assolutamente priva di preconcetti di sorta …
La mostra è curata appunto da Maurizio Cattelan, artista milanese, che, insieme alle due giovani curatrici Myriam Ben Salah e Marta Papini, ha ideato un percorso diviso in sette sezioni, ognuna delle quali dedicata a un aspetto particolare di Torino.
Entrando siamo subito attratti/affascinati dallo scalone di Palazzo Cavour che è letteralmente coperto da biglietti da un dollaro … per l’esattezza 40 mila dollari veri che, tutti assieme, formano l’opera ”The Hug” di Eric Doeringer!
La cosa è impressionante … che sia un messaggio mirante alla mercificazione dell’arte? Mah … va a sapere … in ogni caso mi ”mette a disagio” …
Proseguiamo nella visita …e qui … una ”sorpresa” dietro l’altra.
Non voglio descrivere quello che ho visto, perché secondo me, quanto esposto manda messaggi differenti ad ogni persona che osserva.
Mi limiterò a dire che l’ allestimento presenta lavori di artisti affermati accanto a quelli di giovani emergenti.
una delle opere più ”divertenti” esposte …
Dopo aver visitato tutta la mostra … la sensazione che mi permea è quella di ”decadenza” … d’altronde quello in cui viviamo è un periodo ”decadente” quindi gli ”artisti”, animi sensibili per natura, non possono fare a meno di travasare nell’arte quello che ”sentono”.
Pur non volendo assolutamente fare nessuna polemica, non posso fare a meno di pensare che, una mostra del genere, geniale quanto volete, sia destinata ad un pubblico veramente ristretto e ”addetto ai lavori”.
Mia figlia infatti si aggirava affascinata e piena di entusiasmo continuando a citare gli artisti ed i loro messaggi … io mi guardavo attorno, deprimendomi sempre di più … mio marito, con un’espressione ”ermetica” vagava tra le sale.
Ognuno ”legge” l’opera o il messaggio dell’artista prima con il proprio cuore, poi se ne possiede, attinge alle proprie informazioni … e solo alla fine va a leggere che cosa ne dicono i ”critici”. Critici che troppo spesso sono costretti a ”voli pindarici”, condendo le loro informazioni con frasi ad effetto che, quasi sempre, dicono poco o nulla!
Personalmente le opere esposte mi hanno trasmesso un decadentismo negativo a 360° … non esattamente ”spirito natalizio”.
Come non deprimersi guardando delle lingue di bue al posto degli strofinacci da pavimento … o dei catafalchi per impiccagione … oppure donne discinte che sedute sul pavimento a gambe larghe raccolgono denaro accartocciato avidamente? Mah …
L’ultima sala poi … quella dell’auto che si distrugge è l’apoteosi della disgrazia della nostra città.
Rappresenta la Fiat che, lentamente e sempre facendoci promesse ”’bugiarde” e ”vigliacche” se ne è andata, mettendo in ”ginocchio” tutto l’am ba ra dam economico di Torino.
Questo concetto è sintetizzata alla perfezione nell’auto esposta che, lentamente ed inesorabilmente, si accartoccia di un centimetro al giorno … fino a distruggersi del tutto! Brrrr !
Gli artisti non hanno fatto altro se non sintetizzare l’abbandono e la morte di questa città! E ci sono riusciti benissimo!
Ma … se noi dobbiamo riciclarci dal punto di vista turistico, e quindi, tanto per rimanere con i ”piedi per terra” , ”monetizzare” l’arte, credo si debbano fare mostre un tantino più vicine ai ”comuni mortali”.
Se vogliamo che il turismo sia fonte di introiti economici per la nostra bella città … pur senza essere vergognosamente ”mercificato” … deve assolutamente essere meno di ”nicchia” e più alla ”portata” di tutti. Sopratutto il messaggio non può e NON deve continuare ad essere così negativo, perché di masochisti a questo mondo non ce ne sono poi così tanti.
Se siete curiosi … andate a vederla … male NON fa … anzi … fa molto molto pensare …
Alla prossima
Elena
a questo link trovate alcune fotografie dell’allestimento della mostra: