Archivi tag: Merloni

ORGOGLIO IMPRENDITORIALE ITALIANO ????

L’orgoglio dell’imprenditoria italiana? Ma dove? Queste sono aziende italiane comprate da stranieri …

1999
Algida (Unilever)

2000
Emilio Pucci (Arnault, Francia)
Fiat Ferroviaria (Alstom, Francia)

2001
Bottega Veneta (Francia)
Fendi (Francia)

2003
Peroni (Sudafrica)
Sps Italiana Pack Systems (Usa)

2005
Acciaierie Lucchini (Russia)
Benelli (Cina)

2006
Carapelli Sasso e Bertolli (Spagna)
Galbani (Francia)

2008
Osvaldo Cariboni (Alstom, Francia)

2009
Fiat Avio (divisione Fiat per il settore aerospaziale) (Usa,Inghilterra)

2010
Fastweb (Svizzera, aveva già parte delle azioni dal 2007)
Belfe (Sud Corea)
Lario (Sud Corea)
Boschetti alimentare (confetture) (Francia)

2011
Gancia (Russia)
Fiorucci (salumi) (Spagna)
Parmalat (Lactalis, Francia)
Bulgari (Francia)
Brioni (Francia)
Wind (Russia, prima Egitto)
Edison (Francia)
Mandarina Duck (Sud Corea)
Loquendo (leader nelle tecnologie di riconoscimento vocale) (Usa)
Eridania (zucchero) (Francia)

2012
Star (Spagna) Controlla i marchi RisoChef, Pummarò, Sogni d’Oro, GranRagù Star, Orzo Bimbo ed Olita
Ducati (Germania)
Eskigel (produzione gelati per varie catene di supermercati) (UK)
Valentino (Qatar)
Ferretti (nautica) (Cina)
AR Pelati (pomodori) (Giappone)
Coccinelle (Sud Corea)
Sixty (Cina) Proprietaria dei marchi Miss Sixty e Energie

2013
Richard Ginori (venduta a Gucci, Francese)
Loro Piana (Francia)
Pernigotti (Turchia)
Chianti Gallo Nero Docg (Cina)
Pomellato (Francia)
Scotti Oro (Spagna per il 25%)

2014
Indesit (60% a Whirpool americana)
Gelateria Fassi (coreana Haitai Confectionary and Foods Co.
Pastificio Garofalo (Ebro Foods Spagna)
Versace (20% acquistato da Blakstone USA)
Krizia (venduta alla Shenzhen Marisfrolg, Cina)

2015
Telecom (Vivendi Francia)
Pinifarina (Mahindra India)
Pirelli (ai cinesi di ChemChina)
Italcementi (Heidelberg Germania)
Engineering (Apax e Neurberger Germania)
Ansaldo Sts (Hitachi Giappone
Ansaldo Brera (Hitachi Hiappone)
Benetton -World Duty Free Food and beverage (Dufry Svizzera)
Grom (Uniliver)
Peroni ( ai giapponesi di Hasahi – prima l’avevano comprata i sudafricani)
Alitalia (Ethiad)
Parmalat (Lactalis Francia)
Merloni (Wirpool USA)
Edison (Edf Francia)
Saras Raffineria (Rosnelt Russia)
Lamborghini (Audi Germania)

Un elenco inquietante vero? E la mia ricerca in rete non è certo esaustiva,  chissà quante altre me ne sono sfuggite, senza contare che elencate non ci sono tutte quelle aziende che invece sono state chiuse a basta.

La mia opinione personale? Di sicuro bisogna fare i conti con la ”durezza” dei mercati a causa delle ”multinazionali”, tutti capiamo che competere con costoro è ”durissimo” se non impossibile.  Costoro vanno a produrre in paesi dove la manodopera costa una cippa, in compenso le tasse le pagano dove mettono la sede fiscale, che ovviamente è un paese dove le tasse sono bassissime! Senza contare che alcuni le tasse le eludono proprio nei paradisi fiscali.   D’altronde … se non esiste una legislatura ”globalizzata” ad impedirlo, continueranno a fare alto e basso quel che vogliono,  imperterrite, mettendo in ginocchio tutti gli altri!

Penso però anche che i padri ed i nonni, proprietari di queste aziende,  si erano fatti il ”mazzo”, avevano lavorato moltissimo, anche se si deve ammettere che l’epoca in cui si muovevano, era un periodo di ”crescita”  , in cui le cose andavano benino anche se c’era da lavorare come ”bestie”. Grazie al loro lavoro ed al periodo ”propizio”  avevano ottenuto risultati ottimi. Si erano fatti i soldi ma si erano anche guadagnati nel mondo un posticino che faceva onore non solo a loro, ma anche a tutto il nostro Paese!

Ai figli ed ai nipoti di questi ”imprenditori”, cioè quelli che hanno ”ereditato” senza colpo ferire, l’azienda paterna,  la concorrenza delle Multinazionali e la sola idea di ”farsi il mazzo” li demoralizza, quindi, forti di un mercato azionario in crescita esponenziale, hanno venduto tutto e messo i ”dindi” nell’azionariato, alcuni, i più ”volenterosi” si sono fatti assumere come dirigenti nella ”ditta paterna”.

Durante il periodo in cui la borsa andava bene, costoro hanno fatto i ”signori” guadagnando senza doversi sobbarcare il  carico e l’impegno che la gestione di un’azienda richiede.

Insomma sono vissuti, come dei nababbi, investendo i proventi derivanti dalla vendita dell’azienda, in ”borsa” e facendo ”Ponzio Pilato” sui posti di lavoro persi nelle aziende vendute e ”ristrutturate” dagli stranieri.

Hanno fatto girare in borsa ”aria fritta”! Ovvio che alla lunga questa aria fritta, non supportata da un’economia reale stia mettendo tutti nei pasticci.

Morale della favola? Anche i ”rammolliti” hanno le loro responsabilità … aggiungiamo costoro alle Multinazionali ed avremo il quadro della situazione reale.

‘Mo Confindustria si ”sveglia” e dice che abbiamo bisogno di ”politiche industriali”! Adesso? Ma dov’era Confindustria prima?

iu

Orgoglio imprenditoriale? L’Italia lo ha perso!

Alla prossima

Elena