Archivi tag: Multinazionali

La Apple ha superato i 1.000 miliardi di capitale! Ma …

… a quanta gente dà lavoro? Dà lavoro in proporzione a quel che guadagna?

Stamattina ho letto un interessante  articolo del Sole24ore nel quale si parla di Apple, che recentemente ha superato i 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione, dove si legge che dia lavoro ad una marea di gente. L’articolo sostiene che la Apple ha creato, nella sola Europa,  oltre 1,76 milioni di posti di lavoro  – vi sembrano tanti? – grazie all’economia che gira attorno ad iOS. Di questi, 1,57 milioni sono attribuibili all’ecosistema dell’App Store di Apple e 170mila al rapporto che Apple ha con fornitori europei. L’Europa è anche sede di 22.000 dipendenti Apple in 19 paesi.

Apple sede di Cupertino California – non so se è finita ma pare costi qualche cosina come 5billion of dollars!

Ecco la situazione in Italia:  

Cito: Apple ha 1.624 dipendenti e 16 negozi retail, (l’Ilva ne ha 14.000 di dipendenti! Per dire …)  e sono in corso i lavori per il 17° store Apple in Italia in Piazza Liberty a Milano. Il nostro Paese è la 5a economia delle app iOS e supporta 62mila posti di lavoro legati all’ecosistema dell’App Store (di cui 25mila a Milano, dato che la rende la 12ma città più rilevante per quanto riguarda la app economy in Europa). Nel 2016 Apple ha aperto la sua prima iOS Developer Academy in partnership con l’Università Federico II a Napoli per dare agli studenti, sia italiani che internazionali, l’opportunità di apprendere competenze pratiche e formazione specifica nello sviluppo di app e nell’imprenditorialità necessaria per questo mercato. 44 studenti dell’attuale corso hanno vinto la borsa di studio per partecipare alla recente Conferenza Annuale degli Sviluppatori Apple tenutasi nei giorni scorsi a San Josè, in California. Apple lavora con 261 fornitori Italiani. Uno di questi è Laboratorio Elettrofisico, che progetta e produce strumenti di magnetizzazione e misurazione magnetica ad alta precisione. La loro tecnologia consente alcune delle caratteristiche magnetiche che si trovano nei prodotti Apple. LE è leader nella progettazione e costruzione di strumenti magnetici da quasi 60 anni con uffici negli Stati Uniti e in Cina.

Interessante  … peccato che, comunque la si metta, la Apple non paghi le tasse dove faccia reddito – il che significa ovunque – ma solo dove decida di pagarle. Capisco benissimo che la normativa,  per quanto riguarda il pagamento delle tasse a ‘sti giganti di Internet,  non sia omogenea tra i vari Stati e questo permetta loro di eludere alla grande e pagare dove meglio credono!  Ma … resta il fatto che ‘ste tasse che mancano all’appello, da qualche parte gli Stati le devono tirare fuori per fare viaggiare tutto l’am ba ra dam e …  indovinate un pò a chi li chiederanno ‘sti soldi? Fatevi una domanda e datevi una risposta! Quando si parla di ”redistribuzione del reddito” come mai a costoro nessuno fa notare nulla? Possibile che Stati interi si inginocchino a questi ”novelli imperatori” e non vogliano ”disturbarli” con richieste di tassazione un tantino più ”GIUSTE”?  Grrrrr …

Peccato inoltre che l’articolo NON specifichi se ‘sta gente a cui Apple, bontà sua, dà lavoro abbia contratti a tempo indeterminato oppure no … sarebbe interessante saperlo. 

Alla prossima

Elena 

I tedeschi ci chiamano ”mendicanti” …

Pensierino del mattino: Un giornale tedesco dice che siamo un pò come dei mendicanti … non facciamo altro che chiedere denaro.

A parte il fatto che i ‘’debiti’’ vanno ‘’onorati’’ … e mi sembra il minimo, ma  non possiamo certo negare che la crisi economica ci attanaglia davvero e tanto.

Noi siamo degli ‘’inventori’’ degli ‘’artisti’’ ma non esattamente dei ‘’pianificatori’’ … abbiamo preferito fare le ‘’cicale’’ invece che le ‘’formiche’’. 

Chi possiede un’attività, vuoi perchè l’abbia creata lui o l’abbia ereditata, trovandosi con parecchio denaro tra le mani ha due possibilità: 

– la prima, farsi un mazzo a paracqua, oggi il gioco è veramente ‘’duro’’ per reinvestire nell’azienda e cercare di ingrandirla ed eventualmente  ‘’sfondare’’

– oppure usare la fraccata di denaro per investire in borsa e vivere senza problemi come un pascià.

Cosa fareste? Dai … siamo italiani e che cosa faremmo al posto di costui lo intuiamo no? Su 10 persone almeno 8 preferirebbero fare il pascià senza avere  ‘’rogne’’ da gestire.

Chi sceglie di  tirare la carretta è perchè non ha le quantità di denaro  sufficienti da poter investire e che gli permettano una vita agiata, quindi ovviamente fa anche fatica a trovare denaro per investire in innovazione ed ampliare l’azienda rendendola competitiva. 

In questo modo il tessuto produttivo tende a ridursi e diminuiscono gli ordinativi. In cascata  anche il lavoro  viene a mancare e, di conseguenza denaro per noi poveri cristi. 

L’am ba ra dam dello Stato deve però andare avanti (ospedali, scuole, ministeri, infrastrutture, etc.. etc…) e quindi dove prendono il denaro? Facciamoci una domanda e diamoci una risposta. Cari tedeschi è ovvio che facciamo fatica a pagare il debito no? Senza ”entrate” sarà ”dura”! Hai voglia a fare ”economie”. Ammesso che noi si sia un pò ”scarpe” confrontati ai tedeschi non è che però si possa proprio infierire su noialtri no? Ora non vorrei sembrare pignola ma sarebbe più che ora che i Paperoni come Zukerberg e tutte le multinazionali che, come FB, non pagano una cippa di tasse, le pagassero come le paghiamo noialtri.

Noi le tasse le paghiamo e siamo spremuti come limoni. Le multinazionali invece NON le pagano … o meglio pagano quattro lire dove fa loro più comodo! Quindi questo denaro viene tolto alla collettività. La vogliamo smettere si o no?

I soldi che ‘scompaiono’ in un buco nero servono a nessuno. L’elusione fiscale inizia a non essere più ”fisiologica” ma ”patologica”! A me che costoro si comprino la Ferrari placcata d’oro non me ne importa un fico secco. Il denaro per creare ”economia” deve essere nelle mani della ”massa” non di quattro gatti! Grrrr …

Alla prossima

Elena 

FINALMENTE! La UE propone tassa 3% alle multinazionali digitali dove …

… fanno reddito!  FINALMENTE!!!  E questo è solo il primissimo passo.

Era ora che si muovessero in questa direzione! E che cavolo, costoro guadagnano ovunque … ma si scelgono le sedi fiscali dove fa loro più ”comodo” per pagare ovviamente meno tasse. Dato che le Multinazionali sono quelli che chiamo da sempre i ”Novelli Imperatori” e hanno soldi per fare delle guerre, tutti gli stati si prostituiscono loro e le trattano con i guanti. Le multinazionali però  non danno lavoro in proporzione ai soldi che guadagnano, quindi di gente che lavora c’è ne è sempre di meno.  Ma … come potremo vivere noi se non lavoriamo e se non ci sono soldi da redistribuire perché costoro che guadagnano come re Mida non pagano il dovuto?

Global vs local copia

Quello grosso è la Multinazionale che non paga le tasse come dovrebbe fare … svegliamoci cribbio!

Ecco che l’Europa cerca di porre rimedio a questo problema immenso! Davanti alle difficoltà di trovare un accordo a livello internazionale, come ha dimostrato il recente incontro del G-20 a Buenos Aires, la Commissione europea ha presentato a Bruxelles delle nuove soluzioni per affrontare l’annosa questione della tassazione dell’industria (per ora solo quella) digitale.  Le regole attuali non permettono ai paesi membri di tassare correttamente le imprese digitali in Europa quando queste non hanno presenze fisiche . Ma questa situazione rappresenta una sorta di ”buco nero” per le finanze degli stati!  Un buco nero che aumenta sempre di più poiché la base imponibile si riduce. Insomma le persone non lavorano e le multinazionali non pagano le tasse in proporzione a quello che guadagnano! (Chi se ne frega se fanno della beneficienza i proprietari filantropi! A noi non serve la beneficienza, a noi basta che paghino il dovuto!).

L’Europa propone quindi nuove norme giuridiche e una tassa provvisoria applicabile a tutte le attività digitali.
Per decenni, la tassazione è avvenuta sulla base dei profitti generati in un dato paese,  per via della sede fiscale dell’azienda in quello Stato. Ma ‘sta faccenda non funziona più, perchè, per sua natura, l’industria ”digitale” non ha frontiere. Google, Facebook per esempio sono ovunque ma pagano le tasse solo dove a loro fa più comodo!

Per questo motivo la Commissione Europea propone nuovi criteri per giudicare la presenza fisica di una azienda digitale con questi tre parametri:

  • almeno sette milioni di euro di fatturato annuale in un paese membro;
  • almeno 100mila utilizzatori in un paese membro durante un dato esercizio fiscale;
  • almeno 3.000 contratti commerciali sempre in un dato paese membro.

In attesa che questo nuovo”sistema” venga accettato a livello globale, Bruxelles propone fin d’ora di tassare nell’Unione il fatturato nazionale delle singole imprese digitali. Il giro d’affari dovrebbe essere generato dalla vendita pubblicitaria, dalle attività di intermediazione, dalla vendita di informazioni personali. Ad essere tassate sarebbero le imprese con un fatturato di almeno 750 milioni di euro a livello mondiale e di almeno 50 milioni di euro a livello europeo. L’aliquota sarebbe del 3%.

Secondo l’esecutivo della CE la nuova imposta potrebbe generare fino a cinque miliardi di euro di gettito fiscale. Bruxelles spiega anche che la proposta non viola regole sulla doppia tassazione e permette di evitare la segmentazione del mercato unico attraverso l’emergere di iniziative nazionali (come in Italia, in Slovacchia e in Ungheria). Attualmente, le imprese digitali vengono tassate con una aliquota media del 9,5% rispetto al 23,2% di una società tradizionale, ma questa tassazione è applicata SOLO  dove risiedono fiscalmente  e NON dove fanno reddito.
In Europa, il tema fiscale è notoriamente fonte di tensioni. Secondo i Trattati, i progetti legislativi in questo campo vengono approvati solo dal Consiglio (il Parlamento ha un potere consultativo), ma richiedono l’unanimità dei paesi membri. Si prevede un dibattito acceso tra i governi. In assenza di accordo globale, alcuni paesi sono contrari a imporre una particolare forma di tassazione ai danni delle imprese digitali, in particolare l’Irlanda che ha la ‘’coda di paglia’’ visto che ospita non poche aziende del settore.

Insomma per farla breve, sono assolutamente d’accordo nella proposta di tassare le multinazionali, digitali e no, dove fanno reddito, dove vendono e non solo dove scelgono di avere la residenza fiscale, troppo comodo! Gli stati non devono prostituirsi a costoro invitandoli sul proprio territorio sperando che portino lavoro e un pò di denaro con quattro soldi di tasse.  Anzi i soldi che finalmente le multinazionali restituirebbero sotto forma di tasse pagate, eviterebbero, prima di tutto di garantire loro il potere degli Imperatori,  secondo,  il denaro  recuperato dalle tasse verrebbe ridistribuito ai paesi che potranno,  a loro volta, ridistribuire questo denaro ai cittadini.  A quel punto sarebbe davvero possibile un reddito di cittadinanza nel vero senso della parola! Ma è alle multinazionali che bisogna andarli a prendere ‘sti soldi!

Cribbio io sono solo una casalinga deficiente ma lo dico da anni che bisogna tassare le multinazionali (tutte non solo quelle digitali) e bisogna tassarle dove fanno profitti e NON solo dove scelgono di avere la sede fiscale! Finalmente Moscovichi chiede al mondo di accettare questo ‘’paradigma’’ … e nel frattempo propone una tassazione per cominciare del 3%!
Tra l’altro, vi rendete conto che è solo l’Europa a rendersi conto che sia necessario tassare le multinazionali dove fanno profitti … e sapete perchè? Perchè,  ci piaccia o no, l’Europa è più ‘’evoluta’’ del resto del mondo mentalmente! La cultura è nata da noi che sia ben chiaro … quindi a tutti quelli che vogliono tornare nei loro giardini uscendo dall’Europa … consiglio vivamente di ripensarci! Perchè, noi europei, tutti assieme,  siamo ‘’il meglio’’ che ci sia in circolazione!

Alla prossima

Elena

 

 

.-.-.

fonte:sole24ore

Vaccini si … vaccini no …

Come siamo strani in questo paese. Vigliacco se a qualcuno interessano i ‘’collegi uninominali’’ nella legge elettorale … in compenso siamo diventati tutti esperti in vaccini e c’è una diatriba senza senso in proposito.

Sono andata a documentarmi su ‘’Santa Rete’’ … ho trovato un sacco di informazioni e sono arrivata ad una conclusione personale.
Se a qualcuno interessa …  legga, se non interessa, ‘’amici come prima’’. 🙂

Cosa sono i vaccini?

I vaccini costituiscono l’arma più potente, e in alcuni casi l’unica, contro diverse malattie. Il loro scopo è quello di spingere l’organismo a produrre anticorpi (soldatini che ci difendono) specifici contro diversi microrganismi. La stessa cosa che fa il nostro corpo quando è contagiato, ma senza i rischi che si corrono quando ci si ammala davvero. Fin qui ci siamo no?

9 months old baby receiving vaccination.

ha 9 mesi e lo stanno vaccinando … salvandolo da malattie come la poliomielite!

Quali sono i vaccini disponibili in Italia?

In Italia esistono una ventina di vaccinazioni e sono offerte gratuitamente dalle Asl. Principalmente contro:
difterite, tetano, pertosse, poliomielite, morbillo, parotite, rosolia, varicella, influenza per le categorie a rischio, epatite B, Haemophilus influentiae di tipo b, pneumococco e meningococco.

Per esser più precisi:

Le vaccinazioni formalmente obbligatorie in Italia erano quattro:

– antidifterica (Legge del 6 giugno 1939 n. 891 – Legge del 27 aprile 1981 n. 166);
– antitetanica (Legge del 20 marzo 1968 n. 419);
– antipoliomielitica (Legge del 4 febbraio 1966 n. 51);
– antiepatitevirale B (Legge del 27 maggio 1991 n. 165).

Tutte le altre vaccinazioni disponibili per l’età pediatrica erano volontarie. Nei fatti, però, la distinzione formale tra vaccini obbligatori e facoltative veniva a cadere, sia perché non venivano praticamente mai applicate le sanzioni previste in caso di non adempimento all’obbligo, sia perché il Sistema sanitario ne ha sempre incentivato l’uso e garantito la gratuità per molte altre vaccinazioni disponibili come:

– morbillo,
– parotite,
– rosolia,
– pneumococco,
– meningococco

Fino agli anni 2005-2007 tutti facevano vaccinare i propri figli … poi però la copertura vaccinale è andata man mano diminuendo.
Secondo il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità (Iss), ogni anno sono circa 5.000 i bambini che non vengono più protetti contro malattie come poliomielite, difterite e tetano!

Cosa succede se diminuisce la soglia di sicurezza per le vaccinazioni?

Se questa soglia diminuisce si può verificare una recrudescenza della malattia dovuta appunto alla carenza vaccinale del ”cosiddetto gregge” e ne aumenta la capacità infettiva.

Che cosa è la protezione del gregge?

I soggetti regolarmente vaccinati riducono la circolazione dei virus e dei batteri responsabili delle malattie e diminuiscono la possibilità che anche i non vaccinati possano ammalarsi. Questa “immunità di gruppo” – o di gregge o di branco – si realizza quando il 95% della popolazione è vaccinata contro una determinata malattia.
Quando questa percentuale scende anche i bambini regolarmente vaccinati potrebbero esser contagiati dall’agente infetto, che circolando in maniera maggiore potrebbe anche ‘’mutare’’ ed esser molto più pericoloso del ceppo esistente … ovvio che in questo caso il rischio anche per i bambini vaccinati sarebbe molto più elevato!

Le nuove vaccinazioni obbligatorie

Onde evitare questa situazione, considerata la progressiva diminuzione dei vaccini, recentemente la legge su questi ultimi è cambiata. Il DL appena approvato ha l’obiettivo di innalzare i livelli di copertura vaccinale, ormai troppo bassi per molte vaccinazioni, ha innalzato a 12 i vaccini obbligatori per:

– anti-poliomelitica;
– anti-difterica;
– anti-tetanica;
– anti-epatite B;
– anti-pertosse;
– anti Haemophilusinfluenzae tipo B;
– anti-meningococcica B;
– anti-meningococcica C;
– anti-morbillo;
– anti-rosolia;
– anti-parotite;
– anti-varicella.
Rimangono fuori dall’obbligo, ma eseguibili volontariamente, altre vaccinazioni comunque molto importanti per l’età pediatrica, e cioè:

– anti-pneumococcica;
– anti-rotavirus;
– anti-HPV.

Sintetizzando … la decisione di alcuni singoli di non far vaccinare i propri figli, non tanto per un motivo scientifico ma per una decisione presa troppo a ‘’pancia’’, mette a rischio la salute anche di quelli che sono stati vaccinati.

Se qualcuno, per combattere le ‘’cattive’’ multinazionali farmaceutiche, utilizza il sistema di non vaccinare i propri figli, che sarebbe poi come dire: ‘’per fare dispetto a mia moglie mi taglio il pisello’’,  e così facendo mette  in crisi la salute di tutti, a questo punto preferisco una legge dello Stato che obblighi ‘’tutti’’ a vaccinarsi piuttosto di accettare passivamente la decisione di pochi individui strampalati!

Se è vero che la libertà di un individuo finisce dove inizia quella di un altro … direi che in questo caso lo Stato mi stia tutelando. O no?
Alla prossima

Elena

MULTINAZIONALI … GRRRR …

Le banche crollano sotto il peso abnorme delle sofferenze e dei crediti insoluti!

Ma dai? E chi lo avrebbe mai detto? Chissà come mai?

Bè se il mestiere delle banche consiste nel prestare soldi a noialtri affinché noi ci si possa comprar casa … cambiare l’auto … mandare i figli all’università … cambiare la televisione … viaggiare … insomma, in parole povere, fare girare ‘sti soldi prestati affinché creino economia, va da se che se ”noialtri” perdiamo il lavoro, come cavolo facciamo a restituire i soldi che la banca ci ha prestato?
Se volete che le banche non abbiano crediti insoluti che le mettano in ginocchio, e poi si sia costretti a ”salvarle” con i soldi di tutti, dateci del lavoro!

Non è che il lavoro  si limiterebbe a darci solo ”dignità” … farebbe proprio andar bene tutto!
Care multinazionali del cavolo, sappiate che se continuate ad ingigantirvi e ad ”ottimizzare” il personale, il che significa mandare a spasso un sacco di gente e rendere schiavi quelli che restano, sappiate che alla fin dei fini, non avrete più nessuno a cui vendere quel che producete! Sarete come gli Higlanders! Ne rimarrà solo uno!  Uno che produce auto, uno che produce vestiti, uno che produce cibo, uno che produce prodotti farmaceutici e così di seguito.
Nel frattempo però noialtri saremo tutti disoccupati e non avremo più i soldi per comprare niente.  Iniziano ad esser un po’ pochi gli acquirenti rimasti, vi rimarrà infatti solo il mercato cinese , sono gli unici ormai che lavorano, ma sarete obbligati ad aumentar loro gli stipendi, se volete che abbiano il livello consumistico che vi necessita per vivere.

vignetta3

Vi potete forse definire ”lungimiranti” o mirate solamente ad una economia del ”mordi e fuggi”? La stessa economia della malavita organizzata?

Grrrrr …

Alla prossima
Elena

22 marzo giornata mondiale dell’acqua …

Oggi è la giornata mondiale dell’acqua. Istituita nel 1992, dalle Nazioni Unite. Ogni anno il 22 marzo,  tutti gli stati membri dell’Onu sono invitati alla promozione/ottimizzazione dell’acqua. Si trovano, discutono e cercano di incentivare lo sviluppo di attività concrete nei loro rispettivi paesi. (Speriamo che non ci mandino il senatore Razzi i nostri! Sigh …)

L’acqua … l’oro bianco del futuro … di sicuro potremmo imparare a prendercene cura meglio.

L’ esempio migliore in assoluto,  è quello che, per ovvi motivi, avviene nella stazione spaziale internazionale.  La mattina, l’acqua è usata per fare il the, nel pomeriggio si trasforma  in urina e il giorno dopo, una volta riciclata,  viene usata per lavarsi e per fare di nuovo colazione.  Si tratta della stessa acqua da anni!

Questo sulla stazione spaziale, invece sulla terra le acque usate sono per l’80% rimesse in circolazione SENZA nessun trattamento di sorta.

Possiamo davvero continuare a permetterci un simile spreco?

Acque non trattate e perse nei fiumi  raggiungono il mare.  Ma … queste acque contengono inquinanti chimici e batteriologici che sono pericolosi per la salute nostra, per quella della fauna, e della flora.
Queste acque non ”ripulite” hanno un impatto nocivo sia per la pesca che la sicurezza alimentare.
Solventi … idrocarburi … azoto … fosforo … potassio derivanti dall’agricoltura intensiva accelerano l’atrofizzazione delle zone costiere, il degrado della flora marina e generano il proliferare di alghe nocive.
Di conseguenza l’ossigeno diminuisce, e le zone ”senza vita” aumentano sempre di più.

iu

Possiamo davvero permetterci di continuare in questo modo?

Ne va della salute di tutta l’umanità.
In Africa la situazione è disperata, ci sono posti in cui non piove da anni, e questo a causa delle variazioni climatiche, alla faccia del negazionista Trump!
Variazioni provocate, tra l’altro, da una industrializzazione che NON è certo africana! Quindi loro pagano le nostre colpe in prima persona!

Esistono nel pianeta zone in cui uomini, donne, bambini, vecchi, animali muoiono come mosche perché non cresce più un solo filo d’erba e manca l’acqua per bere!
Non possiamo continuare a ”girarci dall’altra parte” e fare finta di NON vedere!
Nel Sudan e in Etiopia, paesi in cui la siccità semina vittime da anni, l’emigrazione è altissima!

iu-1

Quando questi poveri disperati, cercando di sopravvivere, arrivano su barconi fatiscenti, dopo averne passate di tutti i colori, NON possiamo nasconderci dietro frasi come: ”stiano a casa loro”! ”Sono tutti terroristi”! ”Mica c’è la guerra da loro no? Cosa vengono a fare qui”?

Dobbiamo spendere tempo e parole per sensibilizzare tutti quanti al fatto che accesso all’acqua pulita significa, semplicemente:  ”VITA”!

Per quale strano motivo, noi dobbiamo usare acqua ”potabile” per gli sciacquoni dei nostri bagni mentre loro non hanno l’acqua per sciogliere la farina nei biberon dei loro neonati?

Possiamo davvero continuare a permettercelo?

Mamma mia quanto lavoro ci sarebbe da fare a ‘sto mondo … invece di continuare a fare acquisizioni di multinazionali con conseguente ”ottimizzazione”’ del personale. Che altro non è se non togliere il lavoro alla gente!

Le multinazionali sono come gli Highlanders! Una volta rimasta sola la multinazionale detterà legge ovunque. Stabilirà i prezzi …
Ma … quando ne rimarrà solo una, a ”chi” venderà i propri prodotti, se il mondo sarà composto da disperati disoccupati affamati e assetati! Che genere di ”economia” si potrà mai fare su una massa di disperati? Mah …

Bisogna assolutamente ”cambiare registro” prima che sia troppo tardi!

Alla prossima
Elena

FLAT TAX DA 100.000 EURO PER ATTIRARE I RICCHI IN ITALIA …

Leggo in ”rete” che molti sono contro questa proposta. Una proposta che va contro l’ Articolo 53 della Costituzione Italiana che cita:

Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività!

Perfetto! Non fa una grinza! Grazie padri Costituenti!

Il problema che i padri Costituenti non avevano preso in considerazione, né concepito è che oggi esistono dei Signori che lavorano in ”aziende multinazionali”, aziende che hanno la sede fiscale alle Cayman, la sede operativa a Gibilterra, ma che producono in Cina e Vietnam.

Bene … la domanda è: ”Dove cavolo gliele fai pagare le tasse a queste Multinazionali ed ai loro Dirigenti/Azionisti”? Ma soprattutto, ”CHI” può imporre a costoro dove pagarle? Costoro hanno denaro per ”fare delle guerre” … veramente pensiamo siano impressionati da una cartella esattoriale?

Gli Alti Dirigenti/Azionisti di aziende che non pagano le tasse in quanto in grado di ”eludere”, godono di benefici economici impressionanti e possono permettersi di risiedere dove meglio credono e di pagare le tasse in conseguenza.

Forse la faccio un po’ troppo ”semplice” ma non credo di esser poi tanto lontana dalla realtà.

soldi

 

In tempo di ”crisi economica” spaventosa e, non sapendo più dove sbatter la testa, ècco l’idea della  ”Tax Flat”! Paghi  solo 100,000 euro l’anno fisse, e viene a risiedere qui!

Una ingiustizia? Bè … certamente si …

Resta il fatto però che uno come Marchionne, ad esempio, viva in Svizzera.
Uno come Lui in Italia comprerebbe casa, iscriverebbe i figli a scuola … avrebbe personale di servizio … acquisterebbe prodotti in Italia … andrebbe a Teatro qui … al ristorante qui … insomma innescherebbe un briciolo di economia. Pensate ora se ce ne fossero tantissimi di Marchionne in Italia … non è tanto la tassa che pagherebbero quanto l’indotto che creerebbero.

Lo so che è triste … ma i casi sono due:

  • o gli Stati si uniscono e diventano ”forti” abbastanza da piegare,  sia multinazionali che i loro dirigenti
  • oppure le multinazionali piegheranno noi

Cosa potrebbe mai fare da solo un paese europeo contro i ”dictat” di una multinazionale? Mah …
Alla prossima

 
Elena

 

 

 

 

Elenco Paradisi Fiscali …

•Alderney (Aurigny)
•Andorra (Principat d’Andorra)
•Anguilla
•Antigua e Barbuda (Antigua and Barbuda)
•Antille Olandesi (Nederlandse Antillen)
•Aruba
•Bahama (Bahamas)
•Bahrein (Dawlat al-Bahrain)
•Barbados
•Belize
•Bermuda
•Brunei (Negara Brunei Darussalam)
•Costa Rica (Repùblica de Costa Rica)
•Dominica
•Emirati Arabi Uniti (Al-Imarat al-‘Arabiya al Muttahida)
•Ecuador (Repùplica del Ecuador)
•Filippine (Pilipinas)
•Gibilterra (Dominion of Gibraltar)
•Gibuti (Djibouti)
•Grenada
•Guernsey (Bailiwick of Guernsey)
•Hong Kong (Xianggang)
•Isola di Man (Isle of Man)
•Isole Cayman (The Cayman Islands)
•Isole Cook
•Isole Marshall (Republic of the Marshall Islands)
•Isole Vergini Britanniche (British Virgin Islands)
•Jersey
•Libano (Al-Jumhuriya al Lubnaniya)
•Liberia (Republic of Liberia)
•Liechtenstein (Furstentum Liechtenstein)
•Macao (Macau)
•Malaysia (Persekutuan Tanah Malaysia)
•Maldive (Divehi)
•Maurizio (Republic of Mauritius)
•Monserrat
•Nauru (Republic of Nauru)
•Niue
•Oman (Saltanat ‘Oman)
•Panama (Republica de Panamà)
•Polinesia Francese (Polynèsie Françcaise)
•Monaco (Principautè de Monaco)
•San Marino (Repubblica di San Marino)
•Sark (Sercq)
•Seicelle (Republic of Seychelles)
•Singapore (Republic of Singapore)
•Saint Kitts e Nevis (Federation of Saint Kitts and Nevis)
•Saint Lucia
•Saint Vincent e Grenadine (Saint Vincent and the Grenadines)
•Svizzera (Confederazione Svizzera)
•Taiwan (Chunghua MinKuo)
•Tonga (Pule’anga Tonga)
•Turks e Caicos (The Turks and Caicos Islands)
•Tuvalu (The Tuvalu Islands)
•Uruguay (Republica Oriental del Uruguay)
•Vanuatu (Republic of Vanuatu)
•Samoa (Indipendent State of Samoa)

fonte: http://www.parlamentonews.it/flat-tax-da-100-000-euro-per-attirare-i-ricchi-in-italia/

Il ”lavoro” è il punto fondamentale …

Ma dai?

Dal discorso del nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:
”Il problema numero uno del Paese è il lavoro! Sono ancora troppe le persone a cui il lavoro manca da tempo, o non è sufficiente per assicurare una vita dignitosa. Non potremo sentirci appagati finché il lavoro, con la sua giusta retribuzione, non consentirà a tutti di sentirsi pienamente cittadini”!
Bè … siamo onesti … è da una ”vita” che noialtri cittadini lo diciamo! Dovremmo forse esser felici nel constatare che lo abbia capito anche il nostro presidente? Che finalmente abbiano ”intuito” che se non ”mettono mani” in modo ”determinante” alla questione ”lavoro” la ”tenuta dell’intera società” andrà a farsi benedire?
L’occupazione, giustamente retribuita, è la base principale per costruire una società degna di tale nome. Una società dove a tutti quanti venga concessa la possibilità di fare ”piani” per un ”futuro” .
Qualcuno, non so chi, aveva detto che: ”il lavoro ”nobilita l’uomo”! Sono assolutamente d’accordo … perché  l’avere un lavoro, giustamente retribuito e sicuro, permette all’individuo di esser ”libero” e non schiavo,  di accedere alla cultura e quindi comprendere ed applicare concetti come: onestà, gentilezza, educazione, rispetto, solidarietà nei confronti del prossimo.
Solo in questo modo la società potrebbe ”migliorare” … ed il perno principale è proprio il lavoro.

Stressed man sitting in waiting room

esser senza lavoro provoca depressione …

Se il lavoro è un diritto … bisognerebbe che qualcuno ce lo fornisse … ora, a chi spetta ‘sto compito? Il ”lavoro” è giustificato se esiste una ”domanda”. Se uno fa l’industriale e costruisce pentole, bisognerà che qualcuno le compri ‘ste pentole… altrimenti è inutile farle … o no?
L’incontrollata globalizzazione fa in modo che le pentole necessarie a coprire la domanda, diciamo ”europea” delle stesse, arrivino chissà da dove … molto probabilmente dalla Cina! Quindi i costruttori ”nostrani” di pentole non riescono a piazzare le proprie. Magari le ”nostre” sono migliori, ma quanti sono quelli che rifiutano di comprare un set di pentole a 10 euro e preferiscono acquistarne invece una sola che ne costa 30?
Purtroppo l’utente tende ad acquistare l’oggetto al prezzo più economico. Stessa cosa fa al supermercato … con il risultato che mangiamo sempre peggio.
Che senso ha mangiare pomodori tutto l’anno se poi il sapore di ‘sti pomodori è lo stesso delle zucchine crude? Che senso ha mangiare polli che costano nulla, se poi il ”menarca” alle bimbe arriva a 9 anni e i maschietti hanno ”conte spermatiche” vicine allo zero, visto che ‘sti polli sono pieni di ”ormoni”?
Inizio a pensare che la soluzione sia tornare alla ”piccola distribuzione”, il famoso chilometro ”zero” in campo ”alimentare” significherebbe cibo sano e buono … mentre ”grande distribuzione” si traduce in prodotti che fan male alla salute e che sono pure cattivi!
Inoltre pensiamo allo spreco! le grandi catene alimentari producono tonnellate di sprechi … cosa ”assurda” dal momento che c’è gente a ‘sto mondo che muore di fame!
Le multinazionali più che ”sfamare” la popolazione hanno creato gente ”obesa” nelle cosiddette ”ricche” società, mentre hanno aumentato la ”fame” dove c’è povertà! Siamo sicuri che costoro si ”muovano” per il bene dell’umanità? Mah …

Pensate alle nostre belle città, che potrebbero ripopolarsi pian piano di negozi di prodotti alimentari … negozi che darebbero lavoro ad un sacco di persone … da ”lavoro” nasce lavoro … o no?
Ormai i piccoli negozi di alimentari, e non solo quelli,  sono completamente scomparsi. Prima di Natale ero a Torino e, viaggiando sul bus ho avuto l’occasione di guardare fuori dal finestrino, cosa che in auto, per ovvi motivi non faccio più di tanto, ebbene ho realizzato che le uniche ”attività” che ancora ci sono, riguardano: banche, bar, parrucchieri, tuatuatori … ??? Che fine hanno fatto gli altri? Non solo non esistono più i piccoli negozi ”alimentari” … oggigiorno trovare qualcuno che ti ripara un paio di scarpe è una impresa! D’altronde, se le scarpe costano 10 euro … ha forse un senso ripararle? Ma che razza di scarpe sono quelle che costano 10 euro? Non sarebbe meglio spendere un po’ di più ed avere delle ”belle scarpe”? Mah …

Stamattina divagavo in queste considerazioni … approfittando del fatto che i miei due nipotini dormono ancora sogni felici …

Alla prossima

Elena

Imprenditori italiani del tessile uccisi a Dhaka …

Nell’ ingiustificabile attentato a Dhaka in Bangladesh, che tutti assolutamente condanniamo, sono morti in modo atroce, anche degli imprenditori italiani.
Molti  piangono con simpatia i nostri connazionali, ma, tastando il ”polso della rete”, se così si può dire, si percepisce che alcuni storcano il naso e si chiedano: ”Ma perché producevano in Bangladesh”? Perché non facevano lavorare gli italiani?
La risposta è semplice, qui costa troppo tutto!
Assumere regolarmente … pagare i contributi … pagare le ferie … tenere gente in organico anche se è malata … gli stipendi sono soggetti a contratto …  in Bangladesh invece non hanno diritti e  costano una ”cippa”!
Quindi che cosa fanno gli imprenditori? Delocalizzano! Si chiama ”globalizzazione”.

iu
Lo fanno tutti quelli che possono, dalle multinazionali alle piccole imprese. Tutti sfruttano … chi più chi meno.
Come eliminare questo sistema mah … si direbbe una battaglia contro i ciclopi.
Eppure se ci pensiamo un attimo magari si potrebbe trovare una soluzione.
Invece di comperare, ad esempio,  40 magliette orrende fatte in Bangladesh, che pendono da tutte le parti, compriamone una bella fatta bene  in Italia,  con un buon tessuto e che duri per parecchi anni.

Sento già la fibrillazione  che precede: ”Ma … una maglia del genere, costa un sacco di soldi”!
E allora? E’ vero che costa ma ne compriamo una da 100 euro invece di 10 da 10 euro …
Con un margine di guadagno più alto forse i produttori potrebbero far lavorare gli italiani qui, invece che gli indiani.
La cosa da fare però è di poi curare la maglia da 100 euro!  Una maglia di quel prezzo va lavata con attenzione, stesa con altrettanta attenzione,  poi stirata con attenzione e poi cucita o ripresa nel caso si scucisse o si smagliasse.
Ma … oggi abbiamo voglia e tempo di curare così i capi di abbigliamento  o preferiamo comprare delle ciofeche, usarle e poi buttarle al primo cenno di logorio? Una volta le scarpe si facevano risuolare … oggi si buttano, tanto durano niente, bene che vada le fanno i cinesi.
Conosco ragazze che viaggiano con pantaloni senza orlo, preferiscono invece di cucire un orlo, farlo ”mangiare” dai talloni delle scarpe contro il pavimento. Se hanno una maglia scucita la buttano via …

meditiamo gente … meditiamo …

 Alla prossima

 

Elena

 

 

BREXIT? Una ulteriore perdita di tempo …

Che angoscia questa uscita della Gran Bretagna dall’Europa! Eppure ormai dovremmo essere tutti abbastanza maturi da aver capito che è necessario per salvare ‘sto pianeta il remare tutti nella stessa direzione. La pace e la tranquillità portano benessere per tutti.

155418_600

Il mondo deve essere uno, unico ed unito! Bisogna assolutamente trovare una quadra decente tra tutti! I nemici comuni sono quelli che vogliono avere ”troppo” … la ridistribuzione del reddito dovrebbe essere  ”rivista”.
Quando aprendo il frigorifero mi domando: ”Cosa potrei cucinare questa sera? Questo perché nel mio frigo esistono gli alimenti per fare cose diverse …  e c’è gente che invece non ha da mangiare … io mi sento in colpa.
Ma come dovrebbero sentirsi invece i figli di ”magnati” … ricchi sfondati che si acquistano le Ferrari d’oro? Giovani che gettano in mare champagne preziosi solo per il gusto di farlo? Si annoiano e quindi si inventano giochi di questo genere …  mentre ci sono persone che non hanno un tetto sulla testa e che non hanno da mangiare?
Le multinazionali con il loro smisurato potere economico sono qualche cosa di ”sbagliato” … il ”troppo grande” diventa anche ”troppo potente” e come tale va ridimensionato.
Senza regole le multinazionali hanno sedi dove fa loro più comodo, in questo modo non pagano le tasse dovute, delocalizzano e sfruttano mano d’opera a basso costo.
Nei paesi con un tenore di vita più alto, dove i cittadini non si vogliono adattare ai dictat delle multinazionali c’è disoccupazione.
Ovviamente il potere di ”leva” di costoro  nei confronti dei singoli Stati è fortissimo, possono permettersi di dire: ”Se non fai quel che ti chiedo … vado a produrre altrove e tu ti ritrovi con un mare di disoccupati”!
I politici, tra incudine e martello, non hanno poi un gran margine di manovra, anche perché quando si fanno le cose da ”soli” è più faticoso e nessuno vuol prendersi troppo responsabilità!
Ecco quindi le riforme del lavoro non esattamente a vantaggio dei lavoratori …
Bisogna mettere regole ferree a questi Higlanders ed impedire a questi ”novelli imperatori” che diventino troppo grandi e che, in combutta con la Finanza spericolata, ci riducano tutti quanti a schiavi pezzenti!
Vogliono darci il reddito di cittadinanza per ”tenerci zitti buoni” e mantenere il loro status-quo di  ”quattro gatti” che detengono  il 50% della ricchezza mondiale … e a noialtri dare un’elemosina statale che permetterà di mantenere un minimo di consumi … e acquistare quanto gli schiavi cinesi producono!
No … noi dobbiamo ribellarci a questo ”andazzo” … dobbiamo imporre alla ”politica” di  metter regole ferree a ‘sti mostri! Noi vogliamo un lavoro decente che ci  dia dignità e che ci permetta di guardare al futuro!
Per imporre  regole e restrizioni  a questi mostruosi Highlanders bisogna essere ”forti” ! La forza la dà l’unione NON la divisione!

iur

La brexit fa solo perdere tempo prezioso … il futuro, se vogliamo sopravvivere,  è l’unione! Punto!

 

Alla prossima

 

Elena