Una banca del ”seme” un po’ speciale …
Nell’isola norvegese di Spitsbergen, situata a circa 1.300 chilometri dal Polo Nord, esiste una ”banca del seme” molto speciale! In una caverna scavata nella roccia e a 130 metri sul livello del mare, sono conservati circa 770.000 differenti tipi di semi! Semi che arrivano da tutto il mondo: dall’Irlanda, dagli USA, dal Canada, dalla Svizzera, dalla Colombia, dal Messico, dalla Siria …
Questa ”banca” è stata costruita nel 2008 e la località è stata scelta in quanto considerata sicura rispetto ad eventuali movimenti tettonici. La miniera locale di carbone provvede l’energia necessaria per mantenere la temperatura a -18 gradi celsius. In caso di malfunzionamento ci vorrebbero comunque parecchie settimane prima che la temperatura arrivi a -3 C mettendo il crisi la sicurezza dei semi stoccati.
Come mai una ”banca simile”? La risposta ”ufficiale” è che si conservano i semi per motivi di sicurezza. Nel caso di una guerra atomica almeno i sopravvissuti potrebbero contare su semi ”sani”, che potrebbero garantire la sopravvivenza ai sopravvissuti.
La risposta ”vera” purtroppo è che con tutte le manipolazioni genetiche (OGM) fatte dalle multinazionali i semi sono diventati dei veri e propri ”terni al lotto”! Essendo stati ormai rilasciati in ”natura” da tempo … hanno iniziato a far danni, compromettendo anche quelli naturali, che ormai non sono più affidabili. Gli OGM o sono completamente ‘sterili” , quindi inutilizzabili da parte dei contadini per la semina seguente, o non garantiscono il prodotto originale. Potrebbero addirittura essere nocivi per la nostra salute.
Fino a poco tempo fa, i contadini di tutto il mondo, dedicavano una parte del prodotto raccolto alla semina. Punto! Erano ”semi normali e sani” e la raccolta era assicurata! Questo avveniva perché il ”seme/prodotto” si era evoluto in maniera naturale, ed erano stati necessari migliaia di anni di incroci naturali per ottenere qualche cosa che fosse buono per la nostra salute.
In laboratorio hanno semplicemente ”forzato” la natura! Hanno prodotto artificialmente semenze resistenti ai pesticidi, o producendo, bene che vada, piante magari con lo stelo più corto e robusto … capaci quindi di sopportare meglio il peso dei frutti, che poi si sono rivelati però di scarso contenuto nutritivo, oppure piante resistenti al freddo ma che non sopravvivono a temperature più elevate, o resistenti alla siccità ma che alle prime piogge marciscono. Insomma hanno combinato un sacco di guai e noi ne faremo le spese.
Già oggi ci lamentiamo che i nostri figli non mangiano verdura, ma perché dovrebbero piacere loro dei cibi che hanno tutti lo stesso sapore? Quand’è l’ultima volta che avete mangiato delle zucchine che avevano il sapore di quelle che vi preparava vostra nonna? E’ vero che oggi, volendo, possiamo mangiare pomodori 365 giorni l’anno … ma … sono buoni? Oppure ci accontentiamo?
Comunque per farla breve e sapori a parte … oggi i contadini sono obbligati ad acquistare i semi dalle multinazionali che hanno la tecnologia per produrli. Ergo si è creata una nuova sudditanza, quella alimentare (oltre a quella già terribile del petrolio) ma si è anche venuto a creare un pericoloso appiattimento della produzione. La ”santa” biodiversità garantita da tante piccole imprese familiari, è stata sostituita dall’omologazione delle Multinazionali.
Ecco perché in Norvegia si sono inventati la ”banca del seme”! Tra l’altro lo stoccaggio dei semi è esente da costi. Tutti i costi operativi sono a carico dalla ”Global Crop Diversity Trust. Il fondo è alimentato da diversi governi e da associazioni benefiche come ad esempio la Fondazione Bill e Malinda Gates, che dopo aver investito un sacco di soldi nella ricerca delle Multinazionali proprio sulle semenze … forse hanno realizzato l’enorme errore fatto e provano a ”metterci una pezza”!
Meditiamo gente … meditiamo …
Alla prossima
Elena
fonte: http://www.amusingplanet.com/2013/10/preparing-for-apocalypse-svalbard.html