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L’Italia e le tasse: Una storia sbagliata…

Stamattina leggevo su Domani, alcune dichiarazioni di Landini. Eccone una: ‘’I lavoratori dipendenti pagano le tasse e il governo fa marchette elettorali agli evasori, tra l’altro è il triste modello dei subappalti a produrre morti sul lavoro.’’
Come dargli torto?
La ‘’goffa’’ a dir poco vicenda del redditometro rivela le reali intenzioni di questo governo sul rapporto difficile fra stato e cittadini: cioè LE TASSE!
In Italia tolleriamo da decenni un’evasione di massa che non ha paragoni negli altri Paesi avanzati: coinvolge milioni di persone, riguarda nella stragrande maggioranza gli autonomi, i cui voti vanno soprattutto ai partiti di centro-destra.
Questa evasione toglie ogni anno, dalle nostre casse, quasi 90 miliardi di euro (secondo le stime del Ministero dell’Economia) sono soldi che potrebbero essere utilizzati per garantire il diritto alla salute, per ridurre le disuguaglianze, per investimenti di cui l’Italia e anche la nostra economia hanno drammaticamente bisogno, dagli asili nido alle università, alla ricerca, alle infrastrutture. Tutte cose indispensabili per un paese ‘’civile)
L’evasione di massa, assieme al debito pubblico che poi è in parte una conseguenza rappresenta il motivo principale della diffidenza europea verso l’Italia.
Il redditometro sarebbe una strumento ‘’minimo’’ per scovare almeno gli evasori maggiori. Macché! Anzi per la Meloni vige il: ‘’Guai solo a provarci’’. (Altra marchetta elettorale?)
Il regime forfettario già voluto dalla Lega ai tempi del Conte I e poi ulteriormente aggravato dalla Giorgia Nazionale ha introdotto un regime fiscale enormemente favorevole, con un’imposta onnicomprensiva di appena il 15% fino alla soglia di fatturato di 65mila euro (Conte I), poi salita ad 86mila euro con la Meloni.
Quindi. Evadere diventa ancora più conveniente, per mantenersi al di sotto della soglia.(Quindi hanno legiferato per aumentare l’evasione anziché ridurla)!
Morale, per farla breve, le tasse le pagano SOLO i dipendenti e i pensionati.
Figuriamoci se con questa mentalità riusciranno a farle pagare a quelli che le tasse le ‘’eludono’’!
Da che pulpito parleranno? Mah…

Le tasse, sono un cruccio ma…

Sei in vacanza e hai bisogno di un medico. Cerchi su internet, lo trovi, prendi appuntamento e ci vai.
L’appuntamento che ti dà è per le 16.00 ma lui arriva alle 16.30. Normale…
Ti visita e ti prescrive quanto necessario.
Il comico inizia quando si tratta di pagare, inizia con: ‘’Le serve fattura’’? Le serve la ricevuta fiscale? La ricevuta fiscale la vuole parlante’’?
Ovviamente l’importo cambia se ti servono ‘’tutti quegli orpelli’’. Tutto quel ‘’pizzo di Stato’’!
Altrettanto ovviamente ti viene da pensare che costui, se i suoi clienti non chiedono nè fattura nè ricevuta fiscale, pagherà le tasse su quale base?
Mah… va a sapere.
Vero è che e tasse rappresentano un cruccio per tutti noi, e pagarle significa spendere gran parte dei soldi che guadagniamo attraverso il nostro lavoro. È vero che la pressione fiscale che subiamo ogni anno sfiora il 50% di quanto intaschiamo (per le imprese la percentuale si aggira attorno al 64,8%), ma è anche vero che se le tasse aumentano è perché molti di noi continuano ad evaderle. L’adagio ”tutti dobbiamo contribuire alle spese pubbliche” sembra essere superato dalla necessità di sopravvivere in un periodo in cui tutto aumenta e i soldi sembrano non bastare mai. Più di una volta alcuni imprenditori sono stati assolti dall’accusa di evadere l’IVA, e nonostante le prove fossero schiaccianti, il giudice ha ritenuto giusto il comportamento di coloro che hanno preferito pagare gli stipendi ai propri dipendenti piuttosto che versare le tasse allo Stato.
Ora il proto si chiede: ‘’Ma non si potrebbe abbassare la pressione fiscale? Senza arrivare alle follie della flat tax al 15%. Non si potrebbero rivedere le ‘’fasce’’ fiscali? Da quanti anni non lo fanno?
Han ragione a dire che le tasse sono alte ma lo sono anche e soprattutto per i pensionati e per i dipendenti, che però, non possono chiedere a nessuno se si vuole la fattura o la ricevuta fiscale parlante!
Vi sembra giusto? Naaaa…

alla prossima

Elena

Pensionati italiani all’estero … come mai?

Si stupiscono del fatto che molti pensionati italiani  scelgano di vivere all’estero piuttosto che in Italia? 

Ma dai? Adesso se ne accorgono? A noi, per esempio, sarebbe piaciuto vivere in Italia, magari in un posto di mare, e, visto che siamo un ‘’dito nel Mediterraneo’’ la cosa in teoria non avrebbe dovuto essere poi così difficile no?

Invece l’Italia, a parte quattro gatti miliardari che si comprano tenute in Toscana, ma che ci vivono solo saltuariamente, non è che proprio ‘’brilli’’ per attrarre un turismo di ‘’residenti’’. Eppure pensionati stranieri, con denaro a disposizione, darebbero un grande aiuto alla nostra economia no?

Dovremmo farci delle domande a questo proposito e meditare sul fatto che ad esempio, le nostre coste sono praticamente tutte private, quindi se ci vuoi andare, devi pagare,  cosa questa che a degli stranieri risulta assolutamente ridicola!  Che un’ edilizia mal fatta non attira molti! Che la burocrazia napoleonica allontana lo straniero più che avvicinarlo!  Che la sanità è quella che è e la cultura anche. 

I pensionati hanno bisogno di far passare il tempo in modo piacevole e quindi hanno bisogno di associazioni che li aiutino a tal scopo. Ebbene le associazioni culturali  e/o ludiche da noi spesso sono per le ‘’élite’’ e  somigliano più ad associazioni massoniche piuttosto che a semplici circoli per passare il tempo. Inoltre spesso è difficile inserirsi per gli italiani  stessi … figuriamoci per degli stranieri. A noialtri il ”diverso” fa impressione e lo allontaniamo invece che cercare di farlo sentire a ”proprio agio”!

Cribbio sono vissuta tanti anni in Inghilterra e in un attimo mi sono trovata in mezzo a loro come se fossi vissuta lì da sempre, nonostante il mio inglese zoppicante!

Ma torniamo all’Italia,  l’associazionismo si riduce quindi o a qualche cosa per le ”élite” oppure ai circoli delle bocce. Vie di mezzo ce ne sono un pò poche ed il concetto ‘’associazione’’ rimane maggiormente, ancora oggi, nelle mani delle Parrocchie. 

Per gente straniera che è abituata a vivere in contesti sociali più, chiamiamoli ‘’funzionali’’, ebbene tutto questo piace poco. 

Invece di insultare quelli che scelgono di allontanarsi dall’Italia … non sarebbe meglio farsi delle ‘’domande’’? E chiedersi perché, nonostante la nostra posizione geografica, un dito nel Mediterraneo, che avrebbe dovuto  farci diventare la Florida d’Europa … questa posizioni ce la siamo fatta  fregare  dai  francesi con la ‘’Costa Azzurra’’? Meditiamo gente … meditiamo … 

Alla prossima

Elena