Beh … se piantare alberi è uno dei migliori sistemi per ‘’bonificare’’ il pianeta dalle quantità industriali di Co2 che lo stanno distruggendo … quale sistema migliore se non ‘’piantare alberi’’?
Quindi, sotto questo punto di vista, perché non sfruttare l’idea della ‘’capsula mundi’’? Che cos’è ‘sta ‘’Capsula Mundi’’? E’ un interessante progetto innovativo di sepoltura!
Bè che c’è da rabbrividire? Che dobbiamo morire lo sappiamo no? Quindi prendiamo provvedimenti ‘’ecologici’’ per tempo con la ‘’eco-sepoltura’’.
Mò vi spiego … in Italia ogni anno si abbattono 50 km quadrati di bosco per costruire bare che, una volta interrate, iniziano a inquinare il suolo e falde acquifere con sostanze come: vernici, lacche, zinco, etc … Per non parlare poi dell’impatto sull’ambiente dei loculi cimiteriali in cemento e del consumo di suolo. E il pericolo viene anche da metodi apparentemente “innocui” come la cremazione (brrrrrr…) che rilascia però nell’aria gas serra e sostanze tossiche.
Da queste considerazioni nasce il progetto di Capsula Mundi, doppiamente “eco”. Offre una sepoltura molto più economica per la famiglia del defunto e risparmia la deforestazione e il consumo di suolo. L’idea sta avendo un grande successo in Paesi come Gran Bretagna, Canada e Australia. Solo nel Regno Unito, ad esempio, sono più di 200 le aree adibite a cimiteri “verdi”.
In che cosa consiste? Semplice … il corpo del defunto viene disposto in posizione fetale all’interno di una “bara” a forma di uovo, realizzata con materiali totalmente biodegradabili come la plastica di amido, bambù o vimini. Una volta piantato nel terreno, il “seme” diventerà il piedistallo di un albero, scelto in vita dal defunto, che crescerà grazie alla decomposizione naturale delle spoglie. Sarà poi cura dei parenti o dagli amici, far crescere l’albero sano e rigoglioso.
L’eco-sepoltura porta ovviamente con sé tutta una serie di riflessioni etiche e socio-religiose. L’idea di base di Capsula Mundi è quella di limitare al massimo il nostro impatto sull’ambiente anche dopo la morte, invitando a considerare la vita umana in maniera “biologica”, come parte integrante della natura e della terra stessa.
I due designers Anna Citelli e Raoul Bretzel, ideatori del progetto, stanno lavorando per realizzare un “bosco sacro” formato da alberi piantati su tante Capsule Mundi.
Bè … la sottoscritta, rompiscatole di natura, ha sempre fatto ridere marito, figli ed amici, sul fatto che la propria sepoltura avrebbe creato enormi problemi per quelli che rimanevano. Vi chiedete perché? Ebbene il motivo è molto semplice: io non voglio esser chiusa sotto terra in una bara ermetica non voglio esser chiusa dentro un loculo, non voglio esser bruciata – mi fa troppa impressione l’idea – ma, fino a poco tempo fa peroravo, a chi si sarebbe dovuto occupare delle mie spoglie, di darmi come cibo ad un ‘’animale nobile’’ !
Avete presente i cimiteri dei pellerossa … dove i corpi venivano adagiati su piattaforme poggianti su palafitte, dove aquile e falchi si sarebbero nutriti dei corpi? Ecco … la era una visione di quel tipo. I miei figli ovviamente mi ricordano ridendo che anche corvi ed avvoltoi avrebbero approfittato della situazione e che in quanto a ‘’nobiltà’’ i corvi non è che siano proprio tanto famosi e quindi suggerivano, per farla breve, che avrebbero potuto lasciarmi in un prato qualsiasi alla mercé delle ‘’pantegane’’!
Mio marito invece proponeva di portarmi in uno zoo-safari e di buttarmi nel recinto delle tigri o dei leoni.
Ma la cosa non è che mi entusiasmasse tanto … ormai, grazie alla prigionia a cui sono sottoposti, nemmeno i grandi felini hanno ancora qualche parvenza di ‘’nobiltà’’! Quindi ciccia …
Ecco quindi che, la Capsula Mundi, mi risolve il problema: Il mio povero corpo verrà disposto in posizione fetale all’interno di una “bara” a forma di uovo, realizzata con materiali totalmente biodegradabili come la plastica di amido il bambù o il vimini. Una volta piantato nel terreno, io “seme” diventerò il piedistallo di un albero, scelto in precedenza da me e che crescerà grazie alla mia decomposizione naturale. Diventerò un albero! Sarò davvero ”parte del tutto”! Sarà poi cura dei parenti o degli amici, far crescere l’albero sano e rigoglioso, quindi conoscendo quanto mia figlia annaffia le piante di casa, dovrò optare per un albero ‘’resistente’’ a situazioni climatiche impervie!
Ma pensate che bello … un ‘’bosco’’ fatto dai nostri corpi, dove ci saranno tra tutti gli altri il nonno Olmo e la nonna Betulla!
E così uniamo l’utile a dilettevole … non inquiniamo con bare con verniciature tossiche, non sprechiamo terreno prezioso, non sprechiamo energia per incenerirci e, nello stesso tempo, contribuiamo alla riduzione del Co2! Cosa volere di più?
Alla prossima
Elena
Per maggiori informazioni sulla Capsula Mundi:
https://www.capsulamundi.it/en/designers/