Merci e prodotti, viaggiano ai giorni d’oggi, ovunque. Abbiamo ormai sulle nostre tavole tutti i tipi di frutta e di verdura 365 giorni l’anno.
Una volta le albicocche in Italia maturavano, dal Sud al Nord, tra giugno, luglio e agosto. Venivano raccolte ‘mature’ , portate ai mercato rionali, e raggiungevano le nostre tavole al culmine della loro bontà.
Adesso invece vengono raccolte acerbe … magari in Cile, e quando raggiungono i nostri supermercati, magari hanno anche un bell’aspetto, ma hanno lo stesso sapore delle zucchine crude!
Non mi stupisco del fatto che ai bimbi di oggi non piaccia la frutta, perché dovrebbe piacer loro? Non sa di nulla!
Ma a parte queste considerazioni sul sapore dei prodotti, non dobbiamo dimenticare che questo ‘via-vai’ in giro per il mondo, provoca anche dei problemi. E non da poco!
L’elenco di guai in proposito è enorme.
– Per ingrandire, ad esempio, la dimensione delle nostre ottime ‘castagne’, abbiamo importato dalla Cina piantine di castagni cinesi, dai frutti praticamente insapori, ma enormi.
Risultato? Abbiamo importato con le piantine anche il ‘cinipide galligeno” che ha messo in ginocchio la produzione italiana delle castagne. Il cinipide si nutre di germogli ed impedisce alle castagne di nascere!
Se questo fosse successo un centinaio di anni fa, ci sarebbe stata la ‘carestia’! Un tempo la castagna era infatti l’alimento base specie per chi viveva in paesi montani.
– Come dimenticare poi il punteruolo rosso (Rhynchophorus ferrugineus) e la farfalla delle palme (paysandisia archon)? Entrambi importate da terre lontane ed entrambe rivelatesi delle ”pesti” per le nostre palme? Queste due creature nel loro stato larvale divorano le piante e non ci sono praticamente cure certe.
Il problema è che abbiamo importato con le piante, gli insetti dannosi ma non i loro ”nemici naturali”. Infatti questi ‘mostri’ qui da noi non hanno insetti antagonisti che li tengono a bada e di conseguenza compiono delle stragi.
E’ notizia di pochi giorni fa che la Francia ha proibito di importare un lungo elenco di piante provenienti dall’Italia.
Infatti proprio in Italia, specialmente nel Salento (in Puglia) e nella provincia di Lecce si sono verificati casi di Xylella fastidiosa.
Germi di Xilella fastidiosa al microscopio
Già il fatto che si chiami ”fastidiosa” la dice lunga … La Xylella è un microrganismo dannoso (batterio gram negativo) per le coltivazioni agricole e provoca la malattia di Pierce nella vite, il cancro negli agrumi e il disseccamento degli ulivi. Innesca anche altre malattie nelle piante da frutta e la bruciatura delle foglie negli oleandri .
Ulivi attaccati dalla Xylella nel Salento
La Comunità Europea, per limitare il danno, ha chiesto alla Puglia il taglio drastico di tutte le piante di ulivo infettate dal batterio Xylella fastidiosa.
Possiamo dar torto ai francesi per aver deciso di non importare più piante dall’Italia? Non direi proprio, in fondo cercano solo di difendersi. Anche loro hanno già un sacco di guai con il punteruolo rosso e con la farfalla killer delle palme … non vogliono certo importare un microrganismo che metta in ginocchio anche la produzione del vino di cui vanno fieri.
Comunque, ricapitolando:
- il Cinipide Galligeno arriva, come suggerisce il nome, dalla Cina,
- Il punteruolo rosso è originario dell’Asia Sud orientale e della Melanesia,
- la Paysandisia archon arriva dal Sud America …
Viene, a questo punto, spontaneo chiedersi: ”Ma da dove cavolo arriva ‘sta Xylella”? E’ stata ‘importata’ da chi? Come è entrata nel nostro territorio e perché? Oppure … è una mutazione genetica causata da cosa?
Gli scambi di merci tra paesi, cosa che ormai avviene a livello mondiale … saranno anche fantastici … ma … siamo sicuri che non stiano facendo anche un sacco di guai?
Alla prossima
Elena
http://bari.repubblica.it/cronaca/2015/04/07/news/xylella-111361886/
http://www.agricoltura.regione.lazio.it/binary/prtl_sfr/tbl_misure/XF_OPUSCOLO_.pdf