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Per chi non sapesse che cosa significa la ”marcia su Roma” …

Vediamo di capire che cosa si intende per ”marcia su Roma” … per farlo bisogna partire da lontano ovviamente …

Il due giugno del 1946 si tenne in Italia un referendum che chiedeva ai cittadini di scegliere tra Monarchia e Repubblica e, dopo 85 anni di regno sabaudo, con 12.718.641 voti contro 10.718.502 l’Italia divenne una Repubblica ed i monarchi di casa Savoia vennero esiliati.

Come mai la maggioranza dei cittadini italiani preferirono la Repubblica invece della Monarchia?

Bè … dobbiamo andare indietro nel tempo e capire innanzitutto come mai in Italia la Monarchia non fu capace di fermare il ‘’fascismo’’, che riuscì ad arrivare al potere, grazie al silenzio connivente di Vittorio Emanuele III!
Vediamo un pò di riassumere velocemente.
La nascita del Fascismo fu aiutata dal clima difficile che c’era nel nostro paese dopo la prima guerra mondiale.
L’Italia si trovava in condizioni economiche drammatiche … e si sa, quando la ‘’gente’’ sta male si rivolge a chi gli promette sicurezza e benessere … ai famosi ‘’salvatori della patria’’, quelli che fanno credere di avere la soluzione in tasca per tutto!
Il fascismo, guarda un pò, nacque non come partito bensì come ‘’movimento’’ anti-partito!
Nel marzo del 1919 Benito Mussolini, dopo la sua espulsione dal partito socialista, fonda il movimento chiamato ‘’Fasci di combattimento’’.
Come in tutti i ‘’movimenti’’ anche ai giorni nostri, dentro c’era un pò di tutto. All’epoca vi erano dai socialisti ai repubblicani, dai sindacalisti rivoluzionari ai futuristi.
Il programma inizialmente era di sinistra, repubblicano, anticlericale e democratico. Prometteva il diritto di voto alle donne, l’abolizione dell’elezione del senato da parte del Re e una giornata lavorativa di 8 ore, insomma decisamente allettante … ma le cose in seguito cambiarono.
Alle elezioni del 1919 i fascisti si presentarono ma non ottennero nessun seggio. Mussolini deluso virò decisamente a ‘’destra’’ e, guarda caso,  immediatamente ottenne l’ appoggio della borghesia!
Iniziarono in quel periodo le spedizioni violente delle squadre d’azione fasciste contro esponenti e sedi del movimento socialista, specie nelle campagne.
Furono i  proprietari terrieri ad utilizzare “le camicie nere” ( squadre d’azione fasciste)  per stroncare il movimento contadino “rosso” .
Le squadre fasciste distruggevano le case del popolo, i circoli, le cooperative ecc. prelevavano dalle loro case i militanti sindacali e politici, uccidendoli, bastonandoli … e dando loro da bere l’olio di ricino, che, come sappiamo tutti, ingerito in grandi quantità provoca spasmi intestinali molto gravi. La faccenda dell’olio di ricino, vissuta in maniera ‘’goliardica’’ da chi lo somministrava in realtà toglieva dignità agli individui che la subivano. Ma questi erano solo gli ‘’inizi’’, in seguito le cose peggiorarono.
L’atteggiamento delle forze dell’ordine e della magistratura, nel reprimere queste azioni, fu esitante e spesso connivente. La violenza squadrista trovò purtroppo tolleranza e complicità di molte autorità locali.
La situazione politica era instabile e nonostante le elezioni del 1919 avessero dato la maggioranza al partito socialista e al cattolico partito popolare (°), questi due gruppi non andavano affatto d’accordo e non riuscivano e legiferare. La parte ‘’liberale’’ del cattolico partito popolare decise quindi un’alleanza elettorale che comprendesse nazionalisti e fascisti.
Alle elezioni politiche del 1921 i fascisti si presentarono all’interno delle liste di questo blocco nazionale con i liberali e altri gruppi di centro e ottennero 31 seggi. Così facendo il parlamento risultò ancora più diviso e frazionato rendendo debolissimo il nuovo governo ma facendo crescere il peso politico dei fascisti che nel frattempo, grazie al ‘’carisma’’ di Mussolini erano ‘’padroni’’ tra la gente comune nelle piazze.
Mussolini voleva uno stato ‘’forte’’, il che significava: limitare il potere del parlamento, esaltare il potere della nazione, l’amore per la patria, il Nazionalismo, voleva restituire all’industria privata i servizi essenziali gestiti dallo stato (ferrovie e telefoni) e vietava lo sciopero nei servizi essenziali pubblici.
Famosa la frase che molti nostalgici ripetono: ‘’Quando c’era LUI i treni arrivano puntuali’’! Spesso a questa frase si ribatte: ‘’Avrebbe dovuto fare il Capostazione’’!
Questo tipo di politica rassicurava la borghesia … in tutto ciò … il Re stava a guardare e non interveniva.
Il partito socialista nel frattempo si divise e nacque il partito comunista … questa instabilità della sinistra giocava a favore di Mussolini.
Nel 1922 Mussolini riorganizzando le squadre delle camicie nere in una vera e propria “milizia” fascista marciò su Roma’’ e, contemporaneamente, occupò gli edifici pubblici in varie città d’Italia … il 28 ottobre 1922 i fascisti entrarono nella capitale, senza trovare nessuna resistenza delle forze dell’ordine o dell’esercito.

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L’allora ministro Facta chiese al Re di firmare lo ‘’Stato di assedio’’ da parte di Mussolini alla capitale. Vittorio Emanuele III non solo si rifiutò di firmare ma convocò addirittura a Roma Mussolini e gli diede l’incarico di formare un nuovo Governo. Davvero un monarca poco lungimirante!
Ma come? Mussolini si era fatto assegnare il mandato governativo con la minaccia delle armi e il re, invece di contrastarlo gli aveva consegnato il Paese?
Nel giro di pochi anni il fascismo cancellò ogni forma di legalità democratica e di libertà politica e sindacale, istituendo la triste ‘’polizia politica’’ … giustificando la tortura … epurando gli Ebrei …
Anche il re aveva ceduto al fascino esercitato dall’uomo Mussolini, grande comunicatore dell’epoca, capace di coinvolgere le masse? Oppure era semplicemente un inetto?
Le forze che si opposero al regime fascista organizzarono, durante la guerra, la ‘’resistenza’’ ed aiutarono gli ‘’alleati’’ a porre fine al conflitto armato.
Il risultato della seconda guerra mondiale che ci vedeva alleati alla Germania di Hitler mise fine alla dittatura.
Il popolo durante la guerra patì anni terribili! Bombardamenti … fame … disperazione … capì anche che il totalitarismo dittatoriale fosse una pessima forma di governo, in più disgustato dall’incapacità del Re, il giorno del referendum la maggioranza scelse quindi la Repubblica!

L’assemblea Costituente della repubblica mise a punto la Costituzione Italiana che è il vamecum su cui si fonda il nostro paese e che ‘’blinda’’ la democrazia per difenderla da eventuali rigurgiti dittatoriali.

Alla prossima

 

Elena

 

 

(°) partito cattolico/liberale fondato da Don Sturzo – diciamo la base da cui poi nacque la Democrazia Cristiana.

Italia – come siamo arrivati alla Repubblica Italiana …

Ogni tanto mi sveglio e penso … oggi pensavo alla nostra Repubblica e mi è venuto in mente che prima di parlare della nascita della repubblica italiana sia necessario fare molti passi indietro e cercare di capire cosa sia successo in quel pezzo di terra a forma di stivale nel Mediterraneo che è stato, non per vantarci, la culla della civilizzazione europea.

I passi indietro che dobbiamo fare devono, per forza di cose, risalire all’epoca romana.

Roma fu fondata nel 753 a.c. e dopo soli due secoli, passo dopo passo, battaglia dopo battaglia aveva conquistato tutta l’area mediterranea e mezza Europa.
L’impero romano con la sua presenza ovunque pose le basi per la civilizzazione che conosciamo oggi. Il diritto romano, il cattolicesimo, l’arte, la cultura, il progresso tecnico caratterizzarono non soltanto la storia d’Italia, ma anche la storia dell’intero mondo occidentale.
Ma si sa … quando le cose vanno troppo bene, iniziano inevitabilmente a peggiorare … l’impero era immenso ed i ‘’capi’’ volevano potere … ecco che iniziarono a frammentare il territorio e con questa frammentazioni iniziò anche il declino dell´Impero stesso che venne diviso in due parti, quello occidentale e quello orientale.

Mentre l´Impero Romano d´Oriente, detto anche Impero Bizantino” con capitale Costantinopoli, continuò ad esistere fino al 1453, il regno romano in Italia si dissolse in seguito alle continue invasioni da parte di popolazioni ‘’barbare’’ e alla conquista definitiva di Roma nel 476 d.c. da parte di Odoacre, capo degli Unni o degli Eruli?  Mai capito …ma il fatto che costui si chiamasse ‘’Odoacre’’ (odore acre/cattivo) la dice lunga sulla sua igiene! Eppure … il ‘’puzzolente Odoacre’’ mise fine al potere dei raffinatissimi ed acculturati romani.
Poco dopo la caduta dell´Impero Romano, l´Italia diventò la preda delle nuove potenze europee.

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Impero romano …

Praticamente tutti arrivarono sul nostro terreno e la fecero da ‘’padroni’’! Noi italiani siamo un ‘’melting pot’’ composto da: Germani, Ostrogoti,  Visigoti, Franchi, Arabi e Longobardi che regnarono uno dopo l´altro diverse zone della penisola e caratterizzarono con la loro presenza la popolazione italiana.

Nel tempo l´aumento del potere del Papa e l´ascesa dei Franchi portarono alla sconfitta del regno longobardo e alla divisione del paese in tre parti:

– il Sacro Romano Impero Germanico al nord, divenuto in seguito l’Impero Franco
– lo stato pontificio nel centro
-diverse potenze che si alternarono a regnare il sud dell´Italia.

Qui dobbiamo, per limiti di spazio, tralasciare tutti i secoli di guerre sanguinose avvenute in Europa e dire semplicemente che, con lo sviluppo della borghesia e durante la lotta per le investiture tra papa e imperatore si formarono sul territorio settentrionale e centrale italiano delle ‘’Città Stato’’ che influenzarono la storia dell´Italia fino all´età moderna.

Dopo un lungo periodo ‘’buio’’ nel XV secolo l’Italia riconquistò finalmente il primato culturale ed economico in Europa. Le potenti città-stato furono il ‘’motore’’ per quello che è diventato il ‘’Rinascimento’’! Periodo che vide l’Italia nuovamente al centro del benessere economico, culturale e artistico.
Con la conquista dell’America l’Italia perse questo primato e divenne nuovamente ‘’preda’’ delle nuove potenze che stavano nascendo.

Le Repubbliche-Città furono unite per la prima volta nel 1805 sotto Napoleone Bonaparte, già imperatore dei francesi, che proclamò il primo regno d’Italia e incoronò se stesso re e, mettendosi in testa la corona pronunciò le parole: “Dio me l’ha data, guai a chi la tocca”!
In realtà il Regno d’Italia napoleonico fu uno Stato posto sotto il controllo delle forze armate francesi e comprendeva l’Italia centro orientale, buona parte del settentrione e aveva come capitale Milano.
Alla caduta di Napoleone il Regno d’Italia si disciolse nel 1814 e tornò ad esser nuovamente una ‘’preda ambita’’.

In seguito alla diffusione sempre più larga del nazionalismo i popoli italiani con le guerre risorgimentali si ribellarono contro l’Austria e fondarono, sotto la casata dei Savoia, il regno d´Italia nel 1861, con prima capitale Torino.

Dal 1861 al 1946 l’Italia fu una monarchia costituzionale basata sullo Statuto Albertino, concesso nel 1848 da Carlo Alberto di Savoia ai suoi sudditi.
Al vertice dello Stato vi era il re, il quale riassumeva in sé i tre poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario seppur esercitati non in maniera assoluta.

La prima guerra mondiale procurò al paese gravi problemi economici e sociali, spianando la strada al Fascismo di Mussolini.

Alla fine della seconda guerra mondiale l’Italia, alleata alla Germania, usciva malconcia e perdente.
Venne indetto un referendum che chiedeva ai cittadini di esprimersi tra Monarchia e Repubblica e, dopo 85 anni di regno sabaudo, con 12.718.641 voti contro 10.718.502 l’Italia divenne una repubblica ed i monarchi di casa Savoia vennero esiliati. (Anche allora l’Italia era divisa in due).

Nello stesso anno i padri fondatori della neonata Repubblica si riunirono in un’Assemblea Costituente e scrissero la ‘’Costituzione’’ . Un documento che aveva il valore di legge suprema dello Stato repubblicano e che sostituì lo Statuto Albertino sino ad allora vigente.

La Repubblica entrò in funzione nel giugno del 1946 ed il capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, divenne il primo Presidente della Repubblica Italiana.

Ecco qui, in sintesi la storia di quel bellissimo Paese chiamato Italia!

Alla prossima

Elena