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PRESIDENZIALI ITALIANE 2015 …

In questi giorni c’è l’elezione del Presidente della Repubblica.  In Italia, viene eletto dai ”grandi elettori”: Deputati, Senatori e rappresentanti delle Regioni. Dopo le solite ”rose di nomi” proposte dai partiti  … il nome emergente che par trovare una buona coesione è quello di Sergio Mattarella.  Questo nome riscuote le simpatie di tutti tranne quelle del partito di Berlusconi,  e leggendo ne capirete il motivo … e quelle del partito del comico Beppe Grillo, M5S, che è ”contrario a prescindere” a tutto quello che propongono gli altri, dando così l’impressione di non aver nessuna intenzione di ”fare politica” – che è necessariamente frutto di mediazione – ma di cercare sempre e solo lo sterile e infantile ”scontro”.

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CHI E’ SERGIO MATTARELLA?

Palermitano, classe 1941 (compirà 74 anni il prossimo 23 luglio), il giudice della Corte costituzionale Sergio Mattarella è da poche ore il candidato ufficiale del Pd per la carica di presidente della Repubblica. Avvocato e professore universitario, Mattarella appartiene ad una famiglia di solida tradizione democristiana: il padre, Bernardo, è stato più volte ministro nella Prima Repubblica; suo fratello Piersanti, presidente della Regione Sicilia, è stato ucciso dalla mafia nel 1980.

Le dimissioni da ministro contro la legge Mammì 

Nel suo curriculum politico anche delle dimissioni “pesanti”: nel 1990, ministro della Pubblica istruzione nel IV governo Andreotti, lasciò l’incarico (con altri colleghi di corrente) in polemica con il via libera alla legge Mammi, la disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato che ha confermato il ruolo di Berlusconi nell’assetto del sistema televisivo italiano.

Il ruolo centrale in Dc, Popolari, Ulivo e Pd 

Di primo piano anche il suo ruolo nella Dc, culminata nell’elezione a vicesegretario del partito (1990-1992) e la direzione del “Popolo”, organo del partito. Mattarella, esponente di primo piano della cosiddetta sinistra democristiana, figura tra i fondatori dell’Ulivo di Romano Prodi e, prima ancora, del Partito popolare. Poi l’approdo al Partito democratico, che lo vede tra gli estensori del manifesto fondativo con Veltroni, nel 2007.

Il Mattarellum, la legge elettorale che porta il suo nome 

Continuamente citata, nel corso dell’attuale stagione di riforme, anche la legge elettorale in senso maggioritario di cui fu relatore e che porta il suo nome (Mattarellum). Il “sistema Mattarella” è molto semplice: il 75 percento dei seggi parlamentari assegnati con il sistema maggioritario, il 25 con il proporzionale. Il massimo della governabilità possibile con il massino della garanzia di rappresentanza di tutte le forze politiche in Parlamento.

Gli incarichi di governo: vicepremier e ministro 

Tra i molti incarichi di governo assunti in 25 anni di carriera politica (la sua prima elezione alla Camera dei Deputati, dove siederà ininterrottamente fino al 2008, risale al 1983), anche la vicepresidenza del Consiglio (con Massimo D’Alema premier), e la guida del ministero della Difesa. Durante quest’ultimo incarico abolì la leva obbligatoria, aprendo la strada al nuovo servizio civile. In elenco anche la cura e dei Rapporti con il Parlamento nel governo Goria (1987) e nell’esecutivo De Mita (1988). Da registrare anche la presenza di Mattarella nelle due commissioni bicamerali per le riforme costituzionali del 1992 (con la presidenza De Mita-Iotti) e nel 1996 (presidenza D’Alema).

L’addio alla politica attiva e la nomina alla Consulta 

Nell’aprile del 2008 Mattarella ha quindi lasciato la vita politica attiva. E il 5 ottobre 2011 è stato eletto giudice della Corte costituzionale dal Parlamento riunito in seduta comune. Gli attriti maturati più volte con il centrodestra in generale e il leader di Forza Italia in particolare spiegano l’avversità di Forza Italia per la sua candidatura al Colle, vissuta come una provocazione di Renzi e del Pd.

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Vedremo se il Parlamento opterà per una delle ”belle bandiere” di cui si fregia ancora l’Italia.

Alla prossima

 

Elena