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Sogno … o son desta? Mah …

Il trasloco era stato più complicato di quello che avevo immaginato. La mia incapacità nel disfarmi delle cose aveva fatto si che scatole e scatoloni fossero una marea. Se non riesco a disfarmi delle ‘’cose’’ figuratevi dei mobili. Alcuni li ho fatti restaurare, alcuni sono dei ricordi a cui non voglio rinunciare … insomma sono una di quelle che tende a ‘’tenere tutto’’.

I miei figli spesso dicono che quando io mio marito passeremo a ‘’miglior vita’’ loro prenderanno un fiammifero e … voilà! Un bel falò e tutto risolto!

Lo so che scherzano, quindi non me la prendo. Ma torniamo al trasloco e alla confusione che c’è.

La nuova casa, con la sua bella torretta,  è situata su una specie di collinetta e le tre rampe di accesso, in corrispondenza dei tre ingressi, sono ancora solo di terra battuta. Purtroppo non sono state ancora consolidate, è un lavoro che contavamo di far fare una volta installati.  

Purtroppo però la pioggia che scende martellante da stamattina, sta facendo smottare il terreno e fatichiamo tutti a raggiungere la casa per poter sistemare mobili e suppellettili. Gli uomini del trasloco non sanno da che parte girarsi e noi nemmeno. 

La confusione aumenta, siamo tutti preoccupati, i bambini che ci girano attorno, chissà da dove sono sbucati,  gridano e toccano tutto.

Devo sistemare la legna del caminetto!  Non capisco per quale motivo dobbiamo fare una cosa simile ora, ma fatto sta che Antonio continua a gridare dicendomi di aver trovato il passaggio ideale per evitare di far troppo strada.  La legna è sul terrazzo e, passando attraverso una finestra possiamo raggiungere lo stanzino dove contiamo di stoccarla. 

Prendo più ciocchi possibili e passo dalla finestra,  quando arrivo però realizzo che ho solo tre pezzetti di legno minuscoli e Antonio mi guarda male.

Intanto gli accessi alla casa sono sempre più difficili, smottano in continuazione ed abbiamo paura per la stabilità della casa stessa.

Nel frattempo realizzo che Blitz, il mio cane è scomparso! Povero Blitz, è vecchio e cieco come farà a tornare a casa? 

Presa dal panico mi sembra di scorgere in lontananza un puntino rossastro che si muove, lo chiamo ma quello continua ad andare nella direzione opposta! Cribbio Blitz è sordo come una campana! Allora lascio tutto e corro verso di lui … corro, corro,  corro, il cuore mi batte forte, non voglio che si perda. Non conosce la zona e nessuno conosce lui.  Man mano che mi avvicino realizzo che non si tratta affatto di Blitz, ma di un grosso cane macilento, con il pelame rossastro pieno di pulci e di zecche. Mi guarda con occhi impauriti.

Gli parlo dolcemente per tranquillizzarlo, mi fa pena. Ma non è Blitz. Non posso mica lasciarlo da solo in quello stato, sotto la pioggia, affamato, quindi decido di prenderlo con me.

Torno verso casa, che ormai è irraggiungibile, non c’è più un modo per entrare, i tre terrapieni sono spariti e gli uomini del trasloco ed Antonio sono rimasti bloccati dentro … e io non posso entrare.

Allora mi metto a correre per andare da un’amica che ha un ristorante nella nuova città e realizzo che sono scalza … e che la strada che percorro è piena di lastre di vetro spezzate, devo fare attenzione a non tagliarmi.

Il cane non lo vedo più e nemmeno Blitz è nella zona.

Corro … con gli occhi fissi, sulla strada di cemento scuro per evitare i vetri, e intanto mi chiedo per qualche strano motivo io sia scalza. 

Attraverso la città, ad un certo punto, un gruppo di donne, tutte abbigliate in bianco, ma tutte con abiti di foggia differenti, mi vengono incontro.

Parlano tutte assieme, dicendomi cose che non capisco, cercano di trattenermi ma le ignoro e continuo a correre.  

Arrivo al ristorante, apro una porta e mi ritrovo in una stanza con un solo tavolo ed un tizio seduto che mi guarda e che mi dice: ‘’Era ora, è un pò che ti aspetto’’! Non ho idea di chi sia, non l’ho mai visto prima in vita mia.

Mi dice di sedermi e mi fa vedere una serie di disegni di come avrebbe voluto modificare la nuova casa … lo guardo e … 

Per fortuna mi sveglio! Si trattava solo di un sogno ma che è rimasto vivo nella memoria tutta la giornata. Blitz, il mio vecchio adorato cane, sordo e quasi cieco è morto nel 1991. 

La cosa strana però è che anche la mia amica, quella del ristorante, questa notte ha avuto un incubo! 

Sarà il coronavirus? Mah …

Alla prossima

 

Elena