Una donna di professione ”geofisica” nata nel 1888 … Devo ammettere che sono ignorante come una ”scarpa” non sapevo nemmeno chi fosse Inge Lehmann, ha dovuto dirmelo Google!
Per appartenenza di ”genere”, mi sono incuriosita, sono andata ad informarmi ed ecco che cosa ho trovato.
Questa Signora è nata a Copenaghen il 13 maggio del 1888 (morta 21 febbraio 1993 quindi a 104 anni). Figlia dello psicologo Alfred Georg Ludvik Lehman, Inge crebbe a Copenaghen e frequentò la scuola pedagogica-progressiva superiore diretta da Hanna Adler.
Lei stessa riconobbe durante un’intervista che, sia suo padre che Hanna Adler, furono due presenze fondamentali nella sua esistenza e che influenzarono le sue scelte di studi. All’università studia matematica prima a Copenaghen e poi a Cambridge.
Dopo pochi anni di lavoro nel ramo assicurativo (bisogna pur ”campare no”?) divenne assistente del geodetico Niels Erik Norlund, il quale le assegnò la mansione di allestire osservatori sismologici in Danimarca e in Groenlandia. Grazie a questo lavoro Inge si appassiona all’argomento e nel 1928 supera l’esame di geodesia. Diventa ”geodetica di stato” e in seguito ”capo del dipartimento di sismologia all’Istituto Geodetico di Danimarca”, diretto dallo stesso Norlund.
In un documento, dallo spartano titolo ‘P’, si evince che fu la prima a interpretare le onde ”P” appunto che appaiono nello spettro delle onde nel nucleo terrestre come riflessioni dovute a un nucleo interno. Questa interpretazione fu adottata nel giro di due-tre anni da altri importanti sismologi.
La seconda guerra mondiale e l’occupazione della Danimarca da parte delle forze armate tedesche impedirono lo svolgimento del lavoro di Lehmann e i suoi importanti contatti internazionali negli anni successivi.
Nel 1953 ormai 65enne e in pensione partì per gli Stati Uniti dove rimase per diversi anni collaborando con Maurice Edwing e Frank Press sulle indagini della crosta e il mantello superiore della Terra. Durante questo lavoro, scoprì un’altra discontinuità sismica che si trova ad una profondità che va da circa 190 a 250 km e che viene di solito riferita come ”discontinuità di Lehmann” in onore della sua scopritrice.
Già nel lontano 1936 questa Signora ipotizzò e convinse gli studiosi che il nucleo terrestre non fosse un’unica sfera liquefatta come si credeva, ma costituito bensì da due parti: uno interno con proprietà fisiche differenti da quelle del nucleo esterno.
Inge ricevette molte onorificenze tra cui il premio Harry Oscar Wood Award nel 1960 , la medaglia Emil Wiechert nel 1964, la Medaglia d’oro dalla Società Reale Danese di Scienze e Lettere nel 1965, il Tagea Brandt Rejselegat nel 1938 e nel 1967, l’elezione come Membro della Società Reale nel 1969, la medaglia Williamo Bowie nel 1971 come prima donna, e la medaglia della Società Sismologica Americana nel 1977. Inoltre, le furono assegnati dottorati onorifici dalla Columbia University di New York nel 1964 e dall’Università di Copenaghen nel 1968. L’asteroide 5632 fu chiamato Ingelehmann in suo onore. Nel 1997 la American Geophysical Union fonda la Inge Lehmann Medail in onore dei “notevoli contributi resi per la comprensione della struttura, composizione e dinamica del mantello de del nucleo del nostro pianeta.
Che Jules Verne (nato nel 1828 e morto 1905) per il suo libro: ”Viaggio al centro della Terra” si sia ispirato agli studi di Inge? Mah …
Comunque, nel lontano1936, mentre Inge formulava la teoria del ”doppio nucleo” … in Italia la scolarizzazione era tragicamente bassa ed un buon 7,5% non era nemmeno in grado di scrivere il proprio nome e cognome per cui apponeva sui documenti ufficiali una croce!
Nella Perfida Albione le donne dopo battaglie durate anni (Suffragette) riuscirono finalmente ad aver tutte diritto al voto nel 1928, mentre le più evolute Norvegia e Danimarca avevano già concesso il voto alle donne nel 1913 … e noialtri?
Noi donne italiche abbiamo dovuto aspettare il referendum istituzionale tra repubblica e monarchia del 1946 per finalmente aver diritto tutte al voto ma … con il ”tacito obbligo coniugale” di votare come ci ordinava il marito … cribbio come siamo ”indietro”!
La cosa che più mi preoccupa inoltre … è che più passa il tempo e più mi rendo conto quante siano le cose che ”ignoro” rispetto alle ”poche che so”!
Alla prossima
Elena
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