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LA PAURA E GLI INVESTIMENTI IN BORSA …

In sei giorni di contrattazioni, il famoso ”indice della Paura” è sceso del 40%. Non era mai accaduto, dicono gli esperti. Ma potrebbe essere solo l’inizio in un mondo finanziario ”drogato” e sempre più ”isterico”!

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Che cos’è l’ ”indice della paura”? Dal 1992, il VIX  – come viene chiamato dagli addetti ai lavori – misura la volatilità dell’indice S&P 500 di Wall Street attraverso le opzioni (che sono strumenti derivati).  In parole semplici ‘sto indice avverte qual è la violenza dello spostamento dei prezzi che i mercati si attendono per il prossimo futuro. Più l’indice è alto, maggiore è la paura di un  improvviso sbalzo della Borsa. Dato che gli spostamenti più violenti e improvvisi sono quelli verso il basso che fanno perdere denaro  (come dicono gli operatori, in Borsa “si sale sulle scale e si scende in ascensore”) normalmente se il VIX  sale i mercati scendono! Ecco perché si chiama “indice della paura”. Ma … come è stato possibile che sia precipitato del 40% in meno di una settimana? Le spiegazioni pare siano due: Cina e Grecia!

Sui picchi del VIX infatti l’indice di Borsa di Shanghai era arrivato a perdere il 30% in un mese, mentre l’Europa era in fibrillazione per la situazione greca.

Le crisi sono state superate, anche se non proprio ”risolte”. Da una parte le drastiche misure di Pechino hanno fermato il crollo della Borsa cinese, dall’altra Tsipras ha accettato un piano europeo ancora peggio di quello rifiutato col referendum. Non possiamo certo dire che sia ora tutto ”rose e fiori”! Queste ”pezze” messe sui guai veri non risolvono affatto né i problemi della Cina né quelli della Grecia, ma è bastato questo per far si che  il ”nervosismo” dei mercati sia calato facendo appunto precipitare l’indice VIX !

Quindi tutto bene? Ma nemmeno per sogno, spiega Cristopher Cole di Artemis Capital Management. E c’è poco da stare allegri. Vediamo per quale motivo. Cristopher Cole di Artemis Capital Management, che da anni da Santa Monica, in California, assieme al suo team crea trading system proprio basati sulla volatilità. Algoritmi a parte, Cole studia anche i modelli di finanza comportamentale applicati all’indice VIX, legati al fatto che quando tra gli investitori dilaga il terrore di un crollo il risultato è che tutti vendono, in modo completamente irrazionale, accentuando così il ritmo della caduta dei listini. Dati alla mano, il fondatore di Artemis Capital Management spiega che negli ultimi tempi si stanno moltiplicando picchi e cadute dell’indice VIX come mai era accaduto.

Analizzando i dati degli ultimi 25 anni (dal 1990 al luglio 2015), Cole mostra come si siano moltiplicate le variazioni di volatilità anormali rispetto alla normale distribuzione statistica prezzo/tempo.  A parte quello di qualche giorno fa, i più recenti si sono verificati nel dicembre 2014, nell’ottobre 2014 e nel gennaio 2013 (con scivoloni del VIX dal 36% al 39%). Un caso? Assolutamente no non nel mondo dominato dalle banche centrali. Grandi rischi sono nascosti in quelle che potrebbero essere le conseguenze indesiderate del più grande esperimento monetario globale.  In questo scenario, come cercare di proteggere i propri investimenti?

Oggi la ”volatilità” si compra e si vende in Borsa come se fosse una ”materia prima fisica” tipo grano e petrolio, o una valuta come dollari e yen giapponesi. Ci si guadagnano o perdono soldi, proprio come quando si investe su Apple o su Nokia.  Oggi siamo arrivati ad investire sulla ”PAURA” !

La finanza rispecchia sempre di meno la realtà del mondo e diventa sempre di più una sorta di ”gioco virtuale” …  in cui tutti si agitano per far quattrini … senza preoccuparsi minimamente della realtà!

Ha un senso tutto ciò? Mah …

 

Alla prossima

 

 

Elena

 

 

fonte: Sole24ore