Archivi del mese: novembre 2022

Ma … per quale motivo i nostri preti non si possono sposare?

Pensierino del mattino …
Troppo spesso veniamo a conoscenza delle nefandezze compiute da preti abusatori che, approfittando del loro ruolo, sfogano le loro pulsioni sessuali sui bambini/e a loro affidati.
La cosa tristissima è anche quella di realizzare che i loro superiori si preoccupino soprattutto di silenziare, ridimensionare, tacitare gli scandali piuttosto che tutelare le vittime.
Ora anche qui ci vorrebbe un pò di sano pragmatismo. Dovremmo imparare a porci delle domande.
Un uomo, giovane e sano, prete o meno, ha pulsioni sessuali decisamente forti. Come sfogarle? Va da se che la risposta possa essere solo una: ‘’Dargli la possibilità di farlo. Ma … attenzione, con qualcuno maggiorenne e consenziente’’.
Ma qui si entra in conflitto con i voti fatti da chi entra nella Chiesta Cattolica, quelli di: castità, obbedienza e povertà’’.
Per quale strano motivo i preti cattolici sono obbligati alla castità? Quando è nato il cristianesimo non lo erano mi pare.
Il voto di castità consiste nella rinuncia all’esercizio della sessualità per seguire Cristo, come fanno i religiosi.
E qui inizia l’ipocrisia … ai preti cattolici NON si chiede il voto di castità ma la promessa di restare celibi, vivendo come tutti la virtù della castità. Questo per essere totalmente liberi nell’edificare con Cristo e come Cristo il Regno di Dio in terra.
Va da se che, messa in questi termini, l’interpretazione personale la faccia da padrone o no?
Ma … per quale motivo i ‘’nostri preti’’ devono rimanere celibi e non si possono sposare?
Una risposta potrebbe essere quella legata al potere Temporale della Chiesa.
La Chiesa era ricca come qualsiasi altro Stato e possedeva terreni e beni, il Papa era né più né meno che una sorta di re. Oltre alle anime possedeva anche beni terreni.
In queste condizioni se la ‘’sua’’ classe dirigente si fosse sposata ed avesse avuto figli, va da se che ci sarebbero stati degli ‘’eredi’’ che avrebbero diviso e frazionato i possedimenti ecclesiastici.
Ecco il motivo per cui si inventarono il celibato e la castità, così nessun ‘’erede’’avrebbe messo le mani sul malloppo ed avrebbe diviso e ridotto i loro possedimenti.
Considerato però che Il celibato non è richiesto ai sacerdoti dalle Chiese ortodossa e anglicana, non potremmo rivedere un pò la faccenda oggigiorno?
Così potremmo esser un pò più rilassati quando i nostri figli/nipoti vanno a catechismo … o no? Mah …

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Alla prossima

Elena

Il Convento – Mangiare Parole …

Ieri sera al Convento di Trino, c’è stato un nuovo incontro nell’ambito della rassegna: ‘’Mangiare parole’’.

Rassegna ideata da Giulietta Bianconi e Raffaele Borghesio. (°)

E’ decisamente piacevole trovarsi in un ambiente conviviale, gustare gli ottimi stuzzichini preparati dallo chef Giorgio Bonato, compreso il magnifico risotto preparato con uno dei vini delle Cantine della famiglia Bonzano, che ha appunto fornito i vini per la serata.

Questo è il tappo della bottiglia con cui è stato fatto il risotto ieri sera. Come vedete è stato aperto in un modo inusuale. Giorgio Bonato apre le bottiglie con la sciabola!

Questo è il tappo della bottiglia con cui è stato fatto il risotto ieri sera. Come vedete è stato aperto in un modo inusuale. Giorgio Bonato apre le bottiglie con la sciabola!

Due veloci parole a proposito dei vini … La tenuta della Famiglia Bonzano – ‘’La Mandoletta – comprende 20 ettari di vigneti ed è incastonata nel paesaggio più tipico del Monferrato casalese. La Signora Simonetta Ghia, moglie di Enrico Bonzano, ci ha parlato degli immensi infernotti, scavati nel sottosuolo, in cui il loro vino invecchia, sempre alla stessa temperatura, nonostante il trascorrere delle stagioni.
Gli infernotti sono enormi e lunghissime gallerie scavate nella Pietra Da Cantoni, risalente al Miocene, ed è possibile per il pubblico visitarle. Non vedo l’ora di andarci.
Comunque, tornando a noi, ieri sera abbiamo gustato appunto il loro ottimo vino che veniva regolarmente versato nei nostri calici dall’attentissimo Fabio che, come un falco, provvedeva a far si che non fossimo mai a ‘’secco’!
Come non amarlo ‘sto ragazzo?

Da sinistra a destra: Elisa  Franchi, Raffaele Borghesio, Doriana De Vecchi, Enrico Tommasi.

Da sinistra a destra: Elisa Franchi, Raffaele Borghesio, Doriana De Vecchi, Enrico Tommasi.

Abbiamo mangiato, bevuto e chiacchierato con le due simpaticissime signore con cui condividevamo la tavola. Le Signore in questione, che conoscono bene la zona, ci hanno consigliato tra l’altro, località ed eventi in specifici posti del Monferrato e sicuramente ci andremo.
Ma proseguiamo con la bella serata, dopo esserci rilassati e rifocillati, sempre seduti ai nostri tavoli, abbiamo iniziato a conoscere i tre scrittori della serata, grazie anche alla lettura di brani tratti dai loro libri, letti magistralmente da Elisa Lisi Caramella.
Abbiamo scoperto trattarsi di due ingegneri e di un notaio che, per vari motivi, han deciso di mettere per iscritto quanto premeva loro dire.
Per la sottoscritta che, ama la lettura e che ama incontrare persone nuove, è sempre un regalo aver l’occasione di ascoltare che cosa spinge qualcuno a scrivere.
Che cosa spinge un ingegnere meccanico, che lavora in ambito aeronautico, come nel caso di Elisa Franchi, a scrivere dei Thriller?
Che cosa spinge Doriana De Vecchi, mi dicono ingegnere anche lei, a mettere su carta il mondo onirico e introspettivo, che sente di dover condividere con gli altri?
E che cosa spinge un tranquillo notaio, come Enrico Tommasi, a raccontarci il suo viaggio giovanile, in motorino, nel Cilento, con un amico che purtroppo non c’è più?

Nell’insieme una serata davvero notevole, consiglio a tutti coloro che amano leggere, questa piacevolissima avventura che verrà sicuramente, mi dicono, ripetuta il prossimo anno.

Alla prossima

Elena

(°) https://cosamipassaperlatesta.myblog.it/2022/10/08/mangiare-parole/