Archivi del mese: marzo 2017

SEDOTTA E ABBANDONATA …

Ieri sera, domenica,  sono andata al Vox di Frejus per assistere alla proiezione di ”Sedotta ed abbandonata”.
Della ”classe di italiano” della Sasel ho incontrato Monique G. e Jean Paul B.

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Sedotta ed Abbandonata è un film di Pietro Germi del 1964, girato a Sciacca (°) in Sicilia, una produzione italo-francese distribuita dalla Paramount.

Trama:

Tutto ha inizio in un torrido pomeriggio d’estate durante la ”siesta” … e la faccenda è complicata , perché il seduttore in questione è niente-di-meno che il fidanzato della sorella maggiore di Agnese, Matilde.
Il ”fattaccio” avviene in un pomeriggio estivo siciliano durante la ”siesta” che in Sicilia è un ”dovere”! Fa caldo …  il cibo è pesante e … dopo aver pranzato tutti vanno a dormire. Nelle fresche camere da letto trovano un po’ di refrigerio durante la difficile digestione ed il caldo africano!
Matilde, il suo fidanzato Peppino ed Agnese sono in salotto.  Matilde dorme sul divano mentre Agnese fa i compiti.  Peppino fa delle ”avances” alla inesperta Agnese … la porta sul terrazzino  e … ”approfitta” di lei!
Quando il ”fattaccio” viene scoperto il padre, Don Vincenzo,  obbliga Peppino a sposare Agnese.
Matilde, non sa nulla dell’accaduto, crede semplicemente che il fidanzato l’abbia lasciata, ma pur di non rimanere zitella, accetta il nuovo ”fidanzato” impostole dal padre, e ripiega quindi su un brutto barone squattrinato.
La ”dura legge” dell’onore siciliano, viene messa in evidenza, in maniera sconcertante,  quando il Peppino seduttore si rifiuta di sposare la sedotta Agnese!
”Ma come”? diremmo noialtri oggi, il seduttore impazziva per lei e lei era, segretamente, innamorata di lui come possono esserlo solo le ragazzine di quell’età che ”sognano l’amore …
Ebbene lui non la voleva perché NON più illibata!
Forzando il concetto in maniera grottesca sosteneva convinto: ”Se ha ceduto a me, avrebbe potuto cedere a chiunque”, quindi … è una puttana”!
Incredibile no? Mica tanto per quegli anni in Italia e assolutamente NON tanto per la Sicilia!

A proposito del film, ecco cosa dice il critico cinematografico Enrico Giacovelli (°°) :

”Questa è probabilmente la commedia più violenta e congestionata, ai limiti dell’isterismo, della trilogia barocca di P. Germi, aperta da Divorzio all’italiana (1961) e chiusa da Signore e signori (1965). E’ una farsa tragica con qualche vertigine grottesca, una tarantella macabra che accompagna con forzata allegria i funerali della ragione.
Non esiste, forse, un film più anti meridionale e anti siciliano nel suo tiro al bersaglio contro la concezione insulare dell’onore. Galleria di personaggi brutti sporchi e cattivi su cui il regista s’accanisce con zoom e obiettivi deformanti, con le armi della natura incattivita e della farsa acida.

Questo film potrebbe sembrare anacronistico per i giovani di oggi, ma per le generazioni precedenti, soprattutto nel sud Italia è percepito come qualche cosa di molto vicino e reale.

In Italia le leggi contro il cosiddetto ”omicidio d’onore” sono state, fino al 1981, troppo lievi rispetto ad altri tipi di omicidio che prevedono da 24 anni in su, fino all’ergastolo.

Ma … che cos’è esattamente ‘sto ”omicidio d’onore”? Ecco la definizione giuridica:

Codice Penale, art. 587 – ”Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell’atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella.

Quindi l’art. 587 del codice penale consentiva che la pena fosse ridotta per chi uccidesse la moglie, la figlia o la sorella al fine di difendere “l’onor suo o della famiglia”.

Per ottenere la riduzione della pena era necessario che ci fosse uno stato d’ ira … (di rabbia), che veniva in pratica sempre presunto. La ragione della riduzione della pena veniva giustificata dalla “illegittima relazione carnale” che coinvolgesse una delle donne della famiglia; di questa si dava per acquisito, come si è letto precedentemente, che costituisse offesa all’onore.
Anche l’altro protagonista della illegittima relazione poteva dunque essere ucciso contro egual sanzione.

Esisteva comunque quello che era chiamato il ”matrimonio riparatore” che prevedeva l’estinzione del reato di violenza carnale, nel caso che lo stupratore di una minorenne accondiscendesse a sposarla, salvando così l’onore della famiglia.
Ecco perché i giovani ricorrevano, per delle unioni contrastate dalle loro famiglie, alla cosiddetta: ”fuitina”. O ”piccola fuga”. I giovani scappavano assieme, facendo in modo che tutti sapessero e tutti li vedessero fuggire, rimanevano soli,  nascosti da qualche parte per una notte,  e poi tornavano dicendo di aver avuto ”rapporti sessuali” e che quindi erano obbligati a sposarsi. L’onore era comunque salvo!

Tornando all’ordinamento penale italiano si è dovuti arrivare alle sentenze della Corte Costituzionale del 1968 e 1969, per vedere puniti finalmente l’adulterio e il concubinato del marito e NON solo quello della moglie. Prima del 1969 infatti l’art. 559 prevedeva la punizione del solo adulterio e concubinato della moglie, mentre in marito, in quanto ”uomo” poteva fare tutto quello che voleva!  Sigh … 🙁

Solo dopo il referendum sul divorzio nel 1974, dopo la riforma del diritto di famiglia del 1975 (legge 151/1975) e dopo il referendum sull’aborto del 17 maggio 1981, le disposizioni ”riduttive” sulle pene nel delitto d’onore furono abrogate (eliminate) con la legge n. 442 del 5 settembre 1981.

Alla luce di quanto sopra, possiamo davvero dire che il film di Pietro Germi, Sedotta ed Abbandonata, sia una commedia che rientra nell’ambito della sensibilizzazione della popolazione italica in termini di libertà ed emancipazione della donna. Così come lo era stato il suo precedente film: ”Divorzio all’italiana”.

In un mondo, privo di Internet, dove le notizie viaggiavano lentamente, dove la RAI, in quanto tv di Stato, era assoggettata ai poteri conservatori, film di questa ”portata” servivano a denunciare comportamenti arcaici e penalizzanti nei confronti di noi povere donne, considerate come oggetti di uso e consumo e non come persone autonome e ragionanti.

Non dimentichiamo che i film vengono proiettati in tutte le sale cinematografiche del Paese,  dal Nord al Sud, ed ovviamente, la ”retrograda mentalità siciliana”  erano, all’epoca,  oggetto di scherno,  per quanto … anche nel cosiddetto ”evoluto Nord Italia” non è che le cose fossero poi tanto diverse, visto che le leggi erano uguali su tutto il territorio nazionale.

Non bisogna sottovalutare mai l’influenza culturale che il Cinema ha sugli individui. In un mondo come quello odierno, in cui la ”superficialità” dell’informazione fornita da Internet, va per la maggiore …  il cinema può tornare ad avere un ”ruolo importantissimo” per l’evoluzione dei cittadini.

Grazie mille a Jerome Reber per le scelte sempre felici, grazie al CIP, grazie al Cinema d’essai Vox di Frejus, per la bellissima serata, tra l’altro in lingua italiana!
Alla prossima
Elena

.-.-.-.-.-

Attori principali: Stefania Sandrelli = Agnese Ascalone
Saro Urzi = Don Vincenzo Ascalone
Aldo Puglisi = Peppino Califano
Lando Buzzanca = Antonio Ascalone figlio di Don Vincenzo
Leopoldo Trieste = Barone Rizieri
(°) Sciacca è una città sul mare che si trova a circa 40 chilometri da Mazara del Vallo. E’ una stazione termale, furono i greci a scoprire le virtù terapeutiche delle acque della zona.

(°°) Enrico Giacovelli nato a Torino il 25 maggio del 1958, è un critico cinematografico e giornalista italiano. Laureato in Storia e Critica del cinema presso l’Università degli Studi di Torino.

MULTINAZIONALI … GRRRR …

Le banche crollano sotto il peso abnorme delle sofferenze e dei crediti insoluti!

Ma dai? E chi lo avrebbe mai detto? Chissà come mai?

Bè se il mestiere delle banche consiste nel prestare soldi a noialtri affinché noi ci si possa comprar casa … cambiare l’auto … mandare i figli all’università … cambiare la televisione … viaggiare … insomma, in parole povere, fare girare ‘sti soldi prestati affinché creino economia, va da se che se ”noialtri” perdiamo il lavoro, come cavolo facciamo a restituire i soldi che la banca ci ha prestato?
Se volete che le banche non abbiano crediti insoluti che le mettano in ginocchio, e poi si sia costretti a ”salvarle” con i soldi di tutti, dateci del lavoro!

Non è che il lavoro  si limiterebbe a darci solo ”dignità” … farebbe proprio andar bene tutto!
Care multinazionali del cavolo, sappiate che se continuate ad ingigantirvi e ad ”ottimizzare” il personale, il che significa mandare a spasso un sacco di gente e rendere schiavi quelli che restano, sappiate che alla fin dei fini, non avrete più nessuno a cui vendere quel che producete! Sarete come gli Higlanders! Ne rimarrà solo uno!  Uno che produce auto, uno che produce vestiti, uno che produce cibo, uno che produce prodotti farmaceutici e così di seguito.
Nel frattempo però noialtri saremo tutti disoccupati e non avremo più i soldi per comprare niente.  Iniziano ad esser un po’ pochi gli acquirenti rimasti, vi rimarrà infatti solo il mercato cinese , sono gli unici ormai che lavorano, ma sarete obbligati ad aumentar loro gli stipendi, se volete che abbiano il livello consumistico che vi necessita per vivere.

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Vi potete forse definire ”lungimiranti” o mirate solamente ad una economia del ”mordi e fuggi”? La stessa economia della malavita organizzata?

Grrrrr …

Alla prossima
Elena

La BCE distribuisce in Europa 233,47 miliardi di euro …

La Bce ha assegnato complessivamente 233,47 miliardi a 474 istituti di credito europei affinché ci sia liquidità per l’economia ”reale”!
Bene! Tutto bello … peccato che poi le banche siano tanto ”restie” a prestar ‘sti soldi.

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D’altronde, se un disoccupato va in una banca e chiede un prestito per comprarsi casa, o l’auto, oppure per aprire una piccola attività, mica glieli danno i soldi.
Perchè? Ma se è disoccupato che garanzie potrebbe dare alla banca?
Di crediti insoluti le nostre banche sono piene. Sono tantissime le persone e le aziende che avevano chiesto prestiti, ma poi, avendo perso il lavoro non sono stati più in grado di restituirli.
Per questo motivo le banche oggi preferiscono non rischiare.
Quindi?
Quindi le banche i soldi li prestano a quelli che i soldi li hanno già.
Per farla breve: se hai un lavoro a tempo indeterminato, un lavoro sicuro con uno stipendio decente la banca ti presta, in proporzione,  i soldi perché sei ”affidabile”. Se sei un disoccupato invece ”ciccia”!  D’altronde, voi prestereste denaro a uno che non lavora e che, quel poco che ha lo ”gioca alle macchinette” ? Non credo proprio.
Mi chiedo: ”Ma … è meglio riempire di denaro le banche sperando che l’economia  reale riparta, o sarebbe meglio usare il denaro per creare lavoro in maniera efficace e diretta,  magari con mirate azioni politiche? Può lo Stato demandare alle banche di creare ”economia reale”? Mi sa che le banche preferiscano agire in ”borsa” piuttosto che metter su cantieri. Insomma, mi chiedo che cosa farebbe ripartire meglio l’economia; se  banche piene di soldi, che li danno sempre agli stessi, oppure destinare il denaro per ”creare” lavoro” in modo organizzato?
Che alla fin dei fini sarebbe un po’ come dire: ”E’ nato prima l’uovo o la gallina”?

Insomma mò le banche sono piene di quattrini ma … a chi li daranno?

Mah …

Alla prossima
Elena

22 marzo giornata mondiale dell’acqua …

Oggi è la giornata mondiale dell’acqua. Istituita nel 1992, dalle Nazioni Unite. Ogni anno il 22 marzo,  tutti gli stati membri dell’Onu sono invitati alla promozione/ottimizzazione dell’acqua. Si trovano, discutono e cercano di incentivare lo sviluppo di attività concrete nei loro rispettivi paesi. (Speriamo che non ci mandino il senatore Razzi i nostri! Sigh …)

L’acqua … l’oro bianco del futuro … di sicuro potremmo imparare a prendercene cura meglio.

L’ esempio migliore in assoluto,  è quello che, per ovvi motivi, avviene nella stazione spaziale internazionale.  La mattina, l’acqua è usata per fare il the, nel pomeriggio si trasforma  in urina e il giorno dopo, una volta riciclata,  viene usata per lavarsi e per fare di nuovo colazione.  Si tratta della stessa acqua da anni!

Questo sulla stazione spaziale, invece sulla terra le acque usate sono per l’80% rimesse in circolazione SENZA nessun trattamento di sorta.

Possiamo davvero continuare a permetterci un simile spreco?

Acque non trattate e perse nei fiumi  raggiungono il mare.  Ma … queste acque contengono inquinanti chimici e batteriologici che sono pericolosi per la salute nostra, per quella della fauna, e della flora.
Queste acque non ”ripulite” hanno un impatto nocivo sia per la pesca che la sicurezza alimentare.
Solventi … idrocarburi … azoto … fosforo … potassio derivanti dall’agricoltura intensiva accelerano l’atrofizzazione delle zone costiere, il degrado della flora marina e generano il proliferare di alghe nocive.
Di conseguenza l’ossigeno diminuisce, e le zone ”senza vita” aumentano sempre di più.

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Possiamo davvero permetterci di continuare in questo modo?

Ne va della salute di tutta l’umanità.
In Africa la situazione è disperata, ci sono posti in cui non piove da anni, e questo a causa delle variazioni climatiche, alla faccia del negazionista Trump!
Variazioni provocate, tra l’altro, da una industrializzazione che NON è certo africana! Quindi loro pagano le nostre colpe in prima persona!

Esistono nel pianeta zone in cui uomini, donne, bambini, vecchi, animali muoiono come mosche perché non cresce più un solo filo d’erba e manca l’acqua per bere!
Non possiamo continuare a ”girarci dall’altra parte” e fare finta di NON vedere!
Nel Sudan e in Etiopia, paesi in cui la siccità semina vittime da anni, l’emigrazione è altissima!

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Quando questi poveri disperati, cercando di sopravvivere, arrivano su barconi fatiscenti, dopo averne passate di tutti i colori, NON possiamo nasconderci dietro frasi come: ”stiano a casa loro”! ”Sono tutti terroristi”! ”Mica c’è la guerra da loro no? Cosa vengono a fare qui”?

Dobbiamo spendere tempo e parole per sensibilizzare tutti quanti al fatto che accesso all’acqua pulita significa, semplicemente:  ”VITA”!

Per quale strano motivo, noi dobbiamo usare acqua ”potabile” per gli sciacquoni dei nostri bagni mentre loro non hanno l’acqua per sciogliere la farina nei biberon dei loro neonati?

Possiamo davvero continuare a permettercelo?

Mamma mia quanto lavoro ci sarebbe da fare a ‘sto mondo … invece di continuare a fare acquisizioni di multinazionali con conseguente ”ottimizzazione”’ del personale. Che altro non è se non togliere il lavoro alla gente!

Le multinazionali sono come gli Highlanders! Una volta rimasta sola la multinazionale detterà legge ovunque. Stabilirà i prezzi …
Ma … quando ne rimarrà solo una, a ”chi” venderà i propri prodotti, se il mondo sarà composto da disperati disoccupati affamati e assetati! Che genere di ”economia” si potrà mai fare su una massa di disperati? Mah …

Bisogna assolutamente ”cambiare registro” prima che sia troppo tardi!

Alla prossima
Elena

21 marzo primo giorno di primavera … liberiamoci dalla malavita organizzata!

21 marzo 2017 – XXII GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE .
Che cosè il 21 marzo?

Ogni 21 marzo, primo giorno di primavera, LIBERA celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, perché in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale.
Dal 1996, ogni anno in una città diversa, viene letto un elenco di circa novecento nomi di vittime innocenti. Ci sono vedove, figli senza padri, madri e fratelli. Ci sono i parenti delle vittime conosciute, quelle il cui nome richiama subito un’emozione forte. E ci sono i familiari delle vittime il cui nome dice poco o nulla. Per questo motivo è un dovere civile ricordarli tutti. Per ricordarci sempre che a quei nomi e alle loro famiglie dobbiamo la dignità dell’Italia intera.
1893 – 
EMANUELE NOTARBARTOLO.
1896
 – EMANUELA SANSONE.
1905
 – LUCIANO NICOLETTI.
1906
 – ANDREA ORLANDO.
1909
 – JOE PETROSÌNO.
1911
 – LORENZO PANEPINTO.
1914 – 
MARIANO BARBATO. GIORGIO PECORARO.
1915
 – BERNARDINO VERRO.
1916
 – GIORGIO GENNARO.
1919
 – GIOVANNI ZANGÀRA. COSTANTINO STELLA. GIUSEPPE RUMORE. GIUSEPPE MONTICCIOLO. ALFONSO CÀNZIO.
1920 – 
NICOLÒ ALONGI. PAOLO LI PUMA. CROCE DI GANGI. PAOLO MIRMINA. GIOVANNI ORCEL. STEFANO CARONÌA.
CALOGERO FALDETTA. CARMELO MINARDI. SALVATORE VARSALONA. GIUSEPPE ZAFFUTO.
1921
 – GAETANO CIRCO. PIETRO PONZO. VITO STASSI. GIUSEPPE CASSARÀ. VITO CASSARÀ. GIUSEPPE COMPAGNA.
1922 – 
DOMENICO SPATOLA. MARIO SPATOLA. PIETRO PAOLO SPATOLA. SEBASTIANO BONFIGLIO. ANTONINO SCUDERI.
1924
 – ANTONINO CIOLÌNO.
1943
 – ANTONIO MANCINO.
1944 – 
SANTI MILISENNA. ANDREA RAIA.
1945
 – CALOGERO COMAIANNI. NUNZIO PASSAFIUME. FILIPPO SCIMONE. CALCEDONIO CATALANO. AGOSTINO D’ALESSANDRO. CALOGERO CICERO. FEDELE DE FRANCISCA. MICHELE DI MICELI. MARIO PAOLETTI. ROSARIO PAGANO. GIUSEPPE SCALÌA. GIUSEPPE PUNTARELLO. GIORGIO COMPARETTO. ANGELA TALLUTO.
1946 – 
ANGELO LOMBARDI. VITTORIO EPIFANI. VITANGELO CINQUEPALMI. IMERIO PICCINI.
MASINA PERRICONE SPINELLI.
GAETANO GUARINO. PINO CAMILLERI. GIOVANNI CASTIGLIONE. GIROLAMO SCACCIA. GIUSEPPE BIONDO. GIOVANNI SANTANGELO. GIUSEPPE SANTANGELO. VINCENZO SANTANGELO. GIOVANNI SEVERINO. FILIPPO FORNO. GIUSEPPE PULLARA. NICOLÒ AZOTI. FIORENTINO BONFIGLIO. MARIO BOSCONE. PIETRO LORIA. FRANCESCO SASSANO. EMANUELE GRECO. MARIO SPAMPINATO. GIOVANNI LA BROCCA. VINCENZO AMENDUNI. VITTORIO LEVICO.
1947
 – ACCURSIO MIRAGLIA. PIETRO MACCHIARELLA. NUNZIO SANSONE. EMANUELE BUSELLINI. MARGHERITA CLESCERI. GIOVANNI GRIFÒ. GIORGIO CUSENZA. CASTRENSE INTRAVÀIA. VINCENZA LA FATA. SERAFINO LASCÀRI. GIOVANNI MEGNA. FRANCESCO VICARI. VITO ALLOTTA. GIUSEPPE DI MAGGIO. FILIPPO DI SALVO. VINCENZO LA ROCCA. VINCENZA SPINA. MICHELANGELO SALVIA. GIUSEPPE CASÀRRUBEA. VINCENZO LO IACONO. GIUSEPPE MANÌACI. CALOGERO CAIOLA. VITO PIPITONE.
LUIGI GERONAZZO.
1948
 – EPIFANIO LI PUMA. PLACIDO RIZZOTTO. GIUSEPPE LETIZIA.
CALOGERO CANGELOSI. MARCANTONIO GIACALONE. ANTONIO GIACALONE. ANTONIO DI SALVO.
NICOLA MESSINA. CELESTINO ZAPPONI. GIOVANNI TASQUIER. VITA DORANGRICCHIA.
1949
 – CARLO GUARINO.
VITO GUARINO. FRANCESCO GULINO. CANDELORO CATANESE. MICHELE MARINARO. CARMELO AGNONE. QUINTO REDA.
CARMELO LENTINI. PASQUALE MARCONE. ARMANDO LODDO. SERGIO MANCINI.
CARLO ANTONIO PABUSA. GABRIELE PALANDRANI. GIOVAN BATTISTA ALOE. ILARIO RUSSO.
GIOVANNI CALABRESE. GIUSEPPE FIORENZA. SALVATORE MESSINA. FRANCESCO BUTIFAR.
1951
 – ANTONIO SANGINITI. PROVVIDENZA GRECO. DOMENICA ZUCCO.
1952 – 
FILIPPO INTILI.
1955
 – SALVATORE CARNEVALE. GIUSEPPE SPAGNUOLO.
1957 – 
PASQUALE ALMERICO. ANTONINO POLLARI.
1958 – 
VINCENZO DI SALVO. VINCENZO SAVOCA.
1959
 – ANNA PRESTIGIACOMO.
GIUSEPPINA SAVOCA. VINCENZO PECORARO. ANTONINO PECORARO.
1960 – 
ANTONINO DAMANTI. COSIMO CRISTINA. PAOLO BONGIORNO. ANTONINO GIANNOLA.
1961 – 
PAOLINO RICCOBONO.
1962 – 
ENRICO MATTEI. GIACINTO PULEO.
1963 – 
GIUSEPPE TESAURO. PIETRO CANNIZZARO. MARIO MALAUSA. SILVIO CORRAO. CALOGERO VACCARO. PASQUALE NUCCIO. EUGENIO ALTOMARE. GIORGIO CIACCI. MARINO FARDELLI.
1965
 – COSIMO GIOFFRÈ.
1966
 – CARMELO BATTAGLIA. GIUSEPPE BURGIO.
1967
 – GIUSEPPE PIANI.
1968
 – SALVATORE SUROLO.
1969
 – ORAZIO COSTANTINO. GIOVANNI DOMÉ. SALVATORE BEVILACQUA.
1970
 – MAURO DE MAURO. RITA CACICIA. ROSA FAZZARI. ANDREA GANGEMI. NICOLINA MAZZOCCHIO.
LETIZIA PALUMBO. ADRIANA VASSALLA.
1971 – 
PIETRO SCAGLIONE. ANTONIO LORUSSO. VINCENZO RICCARDELLI.
1972
 – GIOVANNI SPAMPINATO. GIOVANNI VENTRA. DOMENICO CANNATA. PAOLO DI MAIO.
1973
 – ALBERTO CALASCIONE. MARIA GIOVANNA ELIA. SALVATORE FEUDALE.
1974 – 
ANGELO SORINO. EMANUELE RIBOLI. NICOLA RUFFO. GIUSEPPE BRUNO.
1975
 – CALOGERO MORREALE. GAETANO CAPPIELLO. FRANCESCO FERLAINO. DOMENICO FACCHINERI. MICHELE FACCHINERI. TULLIO DE MICHELI. MARIO CERETTO. GIUSEPPINA UTANO. CRISTINA MAZZOTTI. ANGELO CALABRÒ. GIUSEPPINA PANGALLO.
1976
 – GERARDO D’ARMINIO. GIUSEPPE MOSCARELLI. CATERINA LIBERTI. SALVATORE FALCETTA. CARMINE APUZZO.
SALVATORE LONGO. SALVATORE BUSCEMI. FRANCESCO VINCI. ALBERTO CAPUA. VINCENZO RANIERI. VINCENZO MACRÌ.
FRANCESCO PAOLO CHIARAMONTE. MARIO CESCHINA. ROCCO CORICA.
1977
 – ROCCO GATTO. STEFANO CONDELLO. VINCENZO CARUSO. PASQUALE POLVERINO. GIUSEPPE RUSSO.
FILIPPO COSTA. ATTILIO BONINCONTRO. DONALD MACKAY. MARIANGELA PASSIATORE. ADRIANO RUSCALLA.
1978
 – UGO TRIOLO. PEPPINO IMPASTATO. ANTONIO ESPOSITO FERRAIOLI. SALVATORE CASTELBUONO. GAETANO LONGO.
PAOLO GIORGETTI. PASQUALE CAPPUCCIO. FORTUNATO FURORE. AUGUSTO RANCILIO. PASQUALINO PERRI.
1979
 – ALFONSO SGROI. FILADELFIO APARO. MARIO FRANCESE. MICHELE REINA.
GIORGIO AMBROSOLI. GIORGIO BORIS GIULIANO. CALOGERO DI BONA. CESARE TERRANOVA. LENIN MANCUSO. GIOVANNI BELLISSIMA. SALVATORE BOLOGNA. DOMENICO MARRARA. VINCENZO RUSSO. ANTONINO TRIPODO. ROCCO GIUSEPPE BARILLÀ. CARMELO DI GIORGIO. PRIMO PERDONCINI. BALDASSARRE NASTASI.
1980
 – PIERSANTI MATTARELLA. GIUSEPPE VALARIOTI. EMANUELE BASILE. GIANNINO LOSARDO. PIETRO CERULLI. GAETANO COSTA. CARMELO JANNÌ. DOMENICO BENEVENTANO. MARCELLO TORRE. VINCENZO ABATE. GIUSEPPE GIOVINAZZO. CIRO ROSSETTI. FILOMENA MORLANDO. BRUNO VINCI. GRAZIELLA DE PALO. ITALO TONI. ANTONIO COLISTRA. ADELMO FOSSATI. SILVIO DE FRANCESCO. GIUSEPPE GULLÌ.
1981 – 
VITO IEVOLELLA. SEBASTIANO BOSIO. LEOPOLDO GASSANI. GIUSEPPE GRIMALDI. VINCENZO MULÈ. DOMENICO FRANCAVILLA. MARIANO VIRONE. GIUSEPPE SALVIA. MARIANO MELLONE. ROSSELLA CASINI. GIUSEPPE CUTTITTA. MICHELE BORRIELLO. FRANCESCA MOCCIA. LORENZO CROSETTO. PIERRE MICHEL.
ONOFRIO VALVOLA.
1982 – 
LUIGI D’ALESSIO. ROSA VISONE. NICOLÒ PIOMBINO. ANTONIO SALZANO. PIO LA TORRE. ROSARIO DI SALVO. GENNARO MUSELLA. GIUSEPPE LALA. DOMENICO VECCHIO. ANTONIO VALENTI. RODOLFO BUSCEMI. MATTEO RIZZUTO. SILVANO FRANZOLIN. LUIGI DI BARCA. SALVATORE RAITI. GIUSEPPE DI LAVORE. ANTONINO BURRAFATO. SALVATORE NUVOLETTA. ANTONIO AMMATURO. PASQUALE PAOLA. PAOLO GIACCONE. VINCENZO SPINELLI. CARLO ALBERTO DALLA CHIESA. EMANUELA SETTI CARRARO. DOMENICO RUSSO. CALOGERO ZUCCHETTO. CARMELO CERRUTO. SIMONETTA LAMBERTI. GIULIANO PENNACCHIO. ANDREA MORMILE. LUIGI CAFIERO. ANTIMO GRAZIANO. GENNARO DE ANGELIS. ANNAMARIA ESPOSITO. ANTONIO DE ROSA. ELIO DI MELLA. SALVATORE DRAGONE. MARIO LATTUCA. GIOVANNI GAMBINO. FRANCESCO BORRELLI. ALFREDO AGOSTA. FRANCESCO PANZERA. VINCENZO ENEA. GIOVANNI CANTURI. RAFFAELE DELCOGLIANO. ALDO IERMANO. PALMINA GIGLIOTTI. GRAZIELLA MAESANO. MARIA MAESANO. POMPEO PANARO. BORTOLO PESCE. ANTONIO PESCE. FILIPPO SCOTTI.
1983 – 
GIANGIACOMO CIACCIO MONTALTO. PASQUALE MANDATO. SALVATORE POLLARA. MARIO D’ALEO.
GIUSEPPE BOMMARITO. PIETRO MORICI. BRUNO CACCIA. ROCCO CHINNICI. SALVATORE BARTOLOTTA.
MARIO TRAPASSI. STEFANO LI SACCHI. SEBASTIANO ALONGI. FRANCESCO IMPOSIMATO. DOMENICO CELIENTO. ANTONIO CRISTIANO. NICANDRO IZZO. GIOACCHINO CRISAFULLI. FRANCESCO BRUNITTO. SALVATORE ZANGARA. PATRIZIA SCIFO. VITTORIO SCIFO. LUIGI CANGIANO. LIA PIPITONE. SIMONE DI TRAPANI. GIUSEPPE BERTOLAMI. DOMENICO CANNATÀ. SERAFINO TRIFARÒ. FRANCESCO PUGLIESE.
1984
 – PIPPO FAVA. RENATA FONTE. CRESCENZO CASILLO. GIOVANNI CALABRÒ.
COSIMO QUATTROCCHI. FRANCESCO QUATTROCCHI. COSIMO QUATTROCCHI. MARCELLO ANGELINI. SALVATORE SCHIMMENTI. GIOVANNI CATALANOTTI. ANTONIO FEDERICO. PAOLO CANALE. GIOVANBATTISTA ALTOBELLI. LUCIA CERRATO. ANNA MARIA BRANDI. ANNA DE SIMONE. GIOVANNI DE SIMONE. NICOLA DE SIMONE. LUISELLA MATARAZZO. MARIA LUIGIA MORINI. FEDERICA TAGLIALATELA. ABRAMO VASTARELLA. PIER FRANCESCO LEONI. SUSANNA CAVALLI.
ANGELA CALVANESE. CARMINE MOCCIA. VALERIA MORATELLO. MICHELE BRESCIA.
SANTO CALABRESE. ANTIOCO COCCO. VINCENZO VENTO. PIETRO BUSETTA. SALVATORE SQUILLACE. FRANCESCO FABBRIZZI. SALVATORE MELE. BRUNO ADAMI. GIUSEPPE AGATINO CANNAVÒ.
1985
 – PIETRO PATTI. GIUSEPPE MANGANO. GIOACCHINO TAGLIALATELA. SERGIO COSMAI. GIOVANNI CARBONE.
BARBARA RIZZO ASTA. GIUSEPPE ASTA. SALVATORE ASTA. BEPPE MONTANA. ANTONINO CASSARÀ.
ROBERTO ANTIOCHIA. GIUSEPPE SPADA. ANTONIO ENRICO MONTELEONE. GIANCARLO SIANI. BIAGIO SICILIANO.
GIUDITTA MILELLA. CARMINE TRIPODI. GRAZIELLA CAMPAGNA. GIUSEPPE MACHEDA. MARIO DIANA.
MARCO PADOVANI. GIANLUCA CANONICO. DOMENICO DEMAIO.
1986
 – PAOLO BOTTONE. GIUSEPPE PILLARI. FILIPPO GEBBIA.
ANTONIO MORREALE. FRANCESCO ALFANO. VITTORIO ESPOSITO. SALVATORE BENIGNO. CLAUDIO DOMINO. FILIPPO SALSONE. ANTONIO SABIA. GIOVANNI GIORDANO. NUNZIATA SPINA. ANTONIO BERTUCCIO. FRANCESCO PRESTIA. DOMENICA DE GIROLAMO. LUIGI STAIÀNO.
MARIO FERRILLO. SALVATORE LEDDA. GIOVANNI GARCEA. SEBASTIANO MORABITO. NINO D’UVA.
LUIGI AIAVOLASIT.
1987
 – GIUSEPPE RECHICHI. ROSARIO IOZIA. GIUSEPPE CUTRUNEO. ROSARIO MONTALTO. ANTONIO CIVININI. CARMELO GANCI. LUCIANO PIGNATELLI. GIOVANNI DI BENEDETTO. COSIMO ALEO.
ANIELLO GIORDANO. GIOVANNI MILETO. ANTONINO SCIRTÒ. PAOLO SVEZIA.
1988
 – GIUSEPPE INSALACO. GIUSEPPE MONTALBANO. NATALE MONDO. DONATO BOSCIA. GRAZIA SCIMÈ. FRANCESCO MEGNA.
ESTER ADA. BERTA CACERES. NYDIA ÉRIKA BAUTISTA DE ARELLANA. AMPARO DEL CARMEN TORDECILLA TRUJILLO. EZEQUIEL FERREYRA. JUAN GERARDI CONEDERA. NAHAMÁN CARMONA. ANGEL DE JESUS RODRIGUEZ HERNANDEZ. BEN MOHAMED NEBIL. ALBERTO GIACOMELLI. ANTONINO SAETTA. STEFANO SAETTA. MAURO ROSTAGNO. LUIGI RANIERI. CARMELO ZACCARELLO. GIROLAMO MARINO. ANIELLO CORDASCO. GIULIO CAPILLI. PIETRO RAGNO.
ABED MANYAMI. RAFFAELE ANTONIO TALARICO. MICHELE VIRGA. GIUSEPPE MASCOLO. FRANCESCO SALZANO. GIANFRANCO TREZZI. DOMENICO CARABETTA.
1989
 – FRANCESCO CRISOPULLI. GIUSEPPE CARUSO. FRANCESCO PEPI. MARCELLA TASSONE. NICOLA D’ANTRASSI. VINCENZO GRASSO. PAOLO VINCI. SALVATORE INCARDONA. ANTONINO AGOSTINO. IDA CASTELLUCCIO. DOMENICO CALVIELLO. ANNA MARIA CAMBRIA. CARMELA PANNONE. PIETRO GIRO. DONATO CAPPETTA. CALOGERO LORIA. FRANCESCO LONGO. GIOVANBATTISTA TEDESCO. COLIN WINCHESTER. GIACOMO CATALANO. PIETRO POLARA. NICOLINA BISCOZZI. PASQUALE PRIMERANO. PASQUALE MIELE. GIUSEPPE TIZIAN.
JERRY ESSAN MASSLO. GAETANO DE CICCO. DOMENICO GUARRACINO. SALVATORE BENAGLIA. GAETANO DI NOCERA. MICHELE PIROMALLI. CLAUDIO VOLPICELLI. ANDREA CORTELLEZZI. ANTONIO D’ONUFRIO. VINCENZO MEDICI.
1990
 – GIUSEPPE TALLARITA. NICOLA GIOITTA IACHINO. EMANUELE PIAZZA. GIUSEPPE TRAGNA. GIOVANNI BONSIGNORE. ANTONINO MARINO. ROSARIO LIVATINO. ALESSANDRO ROVETTA. FRANCESCO VECCHIO. ANDREA BONFORTE. GIOVANNI TRECROCI. SAVERIO PURITA.
ANGELO CARBOTTI. DOMENICO CATALANO. MARIA MARCELLA. VINCENZO MICELI. ELISABETTA GAGLIARDI. GIUSEPPE ORLANDO. MICHELE ARCANGELO TRIPODI. PIETRO CARUSO. NUNZIO PANDOLFI. ARTURO CAPUTO. ROBERTO TICLI.
MARIO GRECO. ROSARIO SCIACCA. GIUSEPPE MARNALO. STEFANO VOLPE. FRANCESCO OLIVIERO. COSIMO DURANTE.
ANGELO RAFFAELE LONGO. RAFFAELA SCORDO. CALOGERO LA PIANA. ANTONIO NUGNES. PASQUALE FELICIELLO.
MARCO TEDESCHI. FERDINANDO BARBALACE. MARCELLA DI LEVRANO. SERGIO ESPOSITO. ANDREA ESPOSITO. TOBIA ANDREOZZI. ANTONINO PONTARI. PIERO CARPITA. LUIGI RECALCATI. GIUSEPPE SOTTILE. ANTONIO DI BARTOLO.
LUIGI VOLPE.
1991
 – VALENTINA GUARINO. ANGELICA PIRTOLI. GIUSEPPE SCEUSA. SALVATORE SCEUSA. VINCENZO LEONARDI. ANTONIO CARLO CORDOPATRI. ANGELO RICCARDO. DEMETRIO QUATTRONE. NICOLA SOVERINO. ANDREA SAVOCA. DOMENICO RANDÒ. GIOVANNA SANDRA STRANIERI. ANTONIO SCOPELLITI. LIBERO GRASSI. FABIO DE PANDI. GIUSEPPE ALIOTTO.
ANTONIO RAMPINO. SILVANA FOGLIETTA. SALVATORE D’ADDARIO. RENATO LIO. FRANCESCO TRAMONTE. PASQUALE CRISTIANO. STEFANO SIRAGUSA. ALBERTO VARONE. FELICE DARA. VINCENZO SALVATORI. SERAFINO OGLIASTRO. GIUSEPPE GRIMALDI. SALVATORA TIENI. NICOLA GUERRIERO. GIUSEPPE SORRENTI. ANTONIO VALENTI. NUNZIANTE SCIBELLI. VINCENZO GIORDANO. SALVATORE VINCENZO SURDO. GASPARE PALMERI. IGNAZIO ALOISI.
ONOFRIO ADDESI. FRANCESCO AUGURUSA. GIUSEPPE PICCOLO. PASQUALE MALGERI. ANTONINO LODOVICO BRUNO. CIRINO CATALANO. MICHELE CIANCI.
1992
 – SALVATORE AVERSA. LUCIA PRECENZANO. ANTONIO RUSSO. FORTUNATO ARENA. CLAUDIO PEZZUTO. SALVATORE MINEO. GIULIANO GUAZZELLI. GIOVANNI FALCONE. FRANCESCA MORVILLO. ROCCO DICILLO. ANTONIO MONTINARO. VITO SCHIFANI. PAOLO BORSELLINO. AGOSTINO CATALANO. EDDIE WALTER COSINA. EMANUELA LOI. VINCENZO LI MULI. CLAUDIO TRAÌNA. RITA ÀTRIA. PAOLO FICALÒRA. LUIGI SÀPIO. EGIDIO CAMPANIELLO. GIORGIO VILLÀN. PASQUALE DI LORENZO. GIOVANNI PANUNZIO. GAETANO GIORDANO. GIUSEPPE BORSELLINO. ANTONIO TAMBORINO. MAURO MANIGLIO. RAFFAELE VITIELLO. EMANUELE SAÙNA. GIOVANNI LIZZIO. ANTONIO DI BONA. GIOVANNI CARNICELLA. ANTONIO MUTO. PASQUALE AURIEMMA.
1993 – 
BEPPE ALFANO. LOLLÒ CARTISANO. PASQUALE CAMPANELLO. VINCENZO D’ANNA. VINCENZO VITALE.
GENNARO FALCO. NICOLA REMONDINO. DOMENICO NICOLÒ PANDOLFO. MAURIZIO ESTATE. FABRIZIO NENCIONI. ANGELA FIUME. NADIA NENCIONI. CATERINA NENCIONI. DARIO CAPOLICCHIO. DOMENICO NICITRA. CARLO LA CATENA.
STEFANO PICERNO. SERGIO PASOTTO. ALESSANDRO FERRARI. MOUSSAFIR DRISS. PINO PUGLISI.
RAFFAELE DI MERCURIO. ANDREA CASTELLI. ANGELO CARLISI. CALOGERO ZAFFUTO. RICCARDO VOLPE.
ANTONINO VASSALLO. FRANCESCO NAZZARO. GIORGIO VANOLI. LUIGI IANNOTTA. ANTONINO SPARTÀ. SALVATORE SPARTÀ. PIETRO VINCENZO SPARTÀ. GIUSEPPE MARINO. ANTONIO MAZZA. FABIO GAROFALO.
1994
 – VINCENZO GAROFALO. ANTONINO FAVA. PEPPE DIANA. ILARIA ALPI. MIRAN HROVATIN. LUIGI BODENZA.
IGNAZIO PANEPINTO. MARIA TERESA PUGLIESE. GIOVANNI SIMONETTI. SALVATORE BENNICI. CALOGERO PANEPINTO. FRANCESCO MANISCALCO. NICHOLAS GREEN. MELCHIORRE GALLO. GIUSEPPE RUSSO. COSIMO FABIO MAZZOLA. LILIANA CARUSO. AGATA ZUCCHERO. LEONARDO SANTORO. PALMINA SCAMARDELLA. ANTONIO NOVELLA. FRANCESCO ALOI. FRANCESCO BRUNO. SAVERIO LIARDO. ANTONIO D’AGOSTINO.
1995 – 
FRANCESCO MARCONE. SERAFINO FAMÀ. GIOACCHINO COSTANZO. PETER IWULE ONJEDEKE. FORTUNATO CORREALE. ANTONINO BUSCEMI. GIUSEPPE MONTALTO. GIUSEPPE CILIA. CLAUDIO MANCO. ANTONIO BRANDI. GIAMMATTEO SOLE . GENOVESE PAGLIUCA. PIETRO SANUA. PIERANTONIO SANDRI. GIUSEPPE GIAMMONA. GIOVANNA GIAMMONA. FRANCESCO SAPORITO. NATALE DE GRAZIA. CESARE BOSCHIN. MICHELE CIARLO. GIOVANNI CARBONE. MARCELLO PALMISANO.
1996
 – GIUSEPPE DI MATTEO. FRANCESCO TAMMONE. GIUSEPPE PUGLISI.
ANNAMARIA TORNO. GIOVANNI ATTARDO. DAVIDE SANNINO. SANTA PUGLISI.
SALVATORE BOTTA. SALVATORE FRAZZETTO. GIACOMO FRAZZETTO. MARIA ANTONIETTA SAVONA. RICCARDO SALERNO. GIOACCHINO BISCEGLIA. ROSARIO MINISTERI. CALOGERO TRAMÙTA. CELESTINO FAVA. ANTONINO MOIO. RAFFAELE PASTORE. ANTONINO POLIFRONI. SALVATORE MANZI. CONCETTA MATARAZZO. MICHELE CAVALIERE. FRANCESCO GIORGINO. NICOLA MELFI.
1997
 – GIUSEPPE LA FRANCA. CIRO ZIRPOLI.
GIULIO CASTELLINO. AGATA AZZOLINA. RAFFAELLA LUPOLI. SILVIA RUOTOLO. ANGELO BRUNO. FRANCESCO MARZANO. ANDREA DI MARCO. AMBROGIO MAURI. VITTORIO REGA.
1998 – 
INCORONATA SOLLAZZO. MARIA INCORONATA RAMELLA. ERILDA ZTAUSCI.
SALVATORE DE FALCO. ROSARIO FLAMINIO.
ALBERTO VALLEFUOCO. GIUSEPPINA GUERRIERO.
LUIGI IOCULANO.
DOMENICO GERACI.
ANTONIO CONDELLO.
MARIA ANGELA ANSALONE. GIUSEPPE MARIA BICCHERI. GIUSEPPE MESSINA.
GRAZIANO MUNTONI. GIOVANNI GARGIULO. GIOVANNI VOLPE.
ORAZIO SCIASCIO. GIUSEPPE IACONA. DAVIDE LADINI. SAVERIO IERACE. ANTONIO FERRARA.
1999
 – SALVATORE OTTONE. ROSARIO SALERNO. STEFANO POMPEO. FILIPPO BASILE.
HISO TELARAY. MATTEO DI CANDIA. VINCENZO VACCARO NOTTE. LUIGI PULLI.
RAFFAELE ARNESANO. RODOLFO PATERA. ENNIO PETROSINO. ROSA ZAZA. ANNA PACE.
MARCO DE FRANCHIS. FRANCESCO SALVO.
2000 – 
ANTONIO LIPPIELLO. SALVATORE VACCARO NOTTE. ANTONIO SOTTILE.
ALBERTO DE FALCO. FERDINANDO CHIAROTTI. FRANCESCO SCERBO. GIUSEPPE GRANDOLFO. DOMENICO GULLACI.
MARIA COLANGIULI. HAMDI LALA. GAETANO DE ROSA. SAVERIO CATALDO. DANIELE ZOCCOLA. SALVATORE DE ROSA. GIUSEPPE FALANGA. LUIGI SEQUINO.
PAOLO CASTALDI. GIANFRANCO MADIA. VALENTINA TERRACCIANO. RAFFAELE IORIO. FERDINANDO LIGUORI.
2001 – 
TINA MOTOC. MICHELE FAZIO. CARMELO BENVEGNA. STEFANO CIARAMELLA. ANTONIO DELLA BONA.
2002 – 
FEDERICO DEL PRETE. TORQUATO CIRIACO. HUSAN BALIKÇI. ANTONIO PETITO. GIUSEPPE FRANCESE. FRANCESCO SANTANIELLO.
2003 – 
DOMENICO PACILIO. GAETANO MARCHITELLI. CLAUDIO TAGLIALATELA. PAOLINO AVELLA. MICHELE AMICO. GIUSEPPE ROVESCIO. ANTONIO VAIRO. PAOLO BAGNATO.
2004 – 
BONIFACIO TILOCCA. ANNALISA DURANTE. STEFANO BIONDI.
PAOLO RODÀ. GELSOMINA VERDE. DARIO SCHERILLO. MATILDE SORRENTINO. FRANCESCO ESTATICO. FABIO NUNNERI. MASSIMILIANO CARBONE. ANTONIO LANDIERI. FRANCESCO GRAZIANO. ANTONIO GRAZIANO. ANTONIO MAIORANO. ATTILIO MANCA.
2005
 – FRANCESCO ROSSI. ATTILIO ROMANÒ. FRANCESCO FORTUGNO. GIUSEPPE RICCIO. DANIELE POLIMENI. GIANLUCA CONGIUSTA. PEPE TUNEVIC.
EMILIO ALBANESE. FORTUNATO LA ROSA.
2006 – 
SALVATORE BUGLIONE. DANIELE DEL CORE. LORIS DI ROBERTO. RODOLFO PACILIO.
MICHELE LANDA. ANTONIO PALUMBO. ANNA POLITIKOVSKAJA. GIUSEPPE D’ANGELO. LUCA COTTARELLI.
2007
 – LUIGI SICA.
FRANCESCO GAITO. UMBERTO IMPROTA. GIUSEPPE VEROPALUMBO. LUIGI RENDE.
CARMELA FASANELLA. ROMANO FASANELLA. DOMENICO DE NITTIS. FILIPPO SALVI.
2008
 – MARIO COSTABILE. DOMENICO NOVIELLO. MARCO PITTONI. RAFFAELE GARGIULO. RAFFAELE GRANATA. GIUSEPPE MINOPOLI.
LORENZO RICCIO. RAFFAELE MANNA. SAMUEL KWAKU. CRISTOPHER ADAMS. ERIC AFFUM YEBOAH.
KWAME ANTWI JULIUS FRANCIS. EL HADJI ABABA. ALEX GEEMES. FRANCESCO ALIGHIERI. GABRIELE ROSSI.
ANTONIO CIARDULLO. ERNESTO FABOZZI.
2009
 – DOMENICO (DODÒ) GABRIELE. PETRU BIRLANDEANU. GAETANO MONTANINO. NICOLA NAPPO. LEA GAROFALO.
ANTONIO CANGIANO.
2010 – 
TERESA BUONOCORE. ANGELO VASSALLO. GIANLUCA CIMMINIELLO. CARMINE CANNILLO.
2011 – 
VINCENZO LIGUORI. GIUSEPPE MIZZI. CARLO CANNAVACCIUOLO. MARIA CONCETTA CACCIOLA.
2012
 – ANDREA NOLLINO. PASQUALE ROMANO. FILIPPO CERAVOLO.
2014
 – NICOLA (COCÒ) CAMPOLONGO. DOMENICO PETRUZZELLI. VINCENZO FERRANTE. ROBERTO MANCINI.
FLORI MESUTI.
2015
 – DOMENICO MARTIMUCCI. GENNARO CESARANO. MAIKOL GIUSEPPE RUSSO.
2016
 – SILVIO MIRARCHI. CIRO COLONNA.
.-.-.-.-.
A loro e a tutte le vittime innocenti delle quali non abbiamo ancora notizia, la  nostra memoria ed il nostro impegno.  (Libera)

.-.-.-.-.

La malavita organizzata: Mafia, ‘Ndrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita tengono il nostro Paese nel Medio Evo. Liberarcene è un nostro preciso dovere. Questa è una guerra crudele e i cittadini per bene non possono esser  lasciati a combattere ”demoni simili” a mani nude …

Alla prossima

Elena

Italia – m5s la soluzione?

Il PD di Renzi è ormai un partito di Centro e non di sinistra. La ”sinistra” è andata a cercar ”altri lidi” dividendosi ed impoverendosi come è solita fare. Regalando quindi ”spazi” di manovra alla destra.

Un tempo i politici erano il ”meglio” che la cittadinanza potesse offrire. Nell’arco del tempo la faccenda è andata deteriorandosi ed in politica sono entrati individui che, più che volersi occupare della ”cosa pubblica” tendevano ad occuparsi dei ”fatti loro”.

Un esempio eclatante? Razzi!
Una vergogna che costui sia entrato tra le file dell’Italia dei Valori. Un partito nato sulla scia della giustizia e della legalità, considerato il suo padre fondatore. Eppure questo partito è stato pian piano distrutto da personaggi saliti su un carro relativamente ”facile”, rispetto a quello degli altri partiti, dove veniva richiesta almeno un po’ di sana ”gavetta”.
Ma di peggio in peggio ecco arrivare gente che sale su un carro che di gavetta proprio non ne chiede. Qual’è ‘sto carro? Ma quello del m5s!
Nel marasma iniziale della rete, quella meravigliosa rete che avrebbe potuto finalmente offrire ai cittadini la possibilità di una partecipazione attiva per alitare sul ”collo a chi di dovere”, quindi una grande opportunità di partecipazione ”autonoma” diretta, questa opportunità non si è avverata.
La rete di tutti è stata di fatto ”fagocitata” da un comico, associato ad un’azienda di ”strategie digitali”.
Due individui al ”posto giusto” al ”momento giusto”.
Il primo faceva spettacoli in piazza, raccogliendo consensi entusiasti, il secondo metteva a disposizione le proprie conoscenze di lavoro,  organizzando rete e meet-up per raggiungere ed ”assorbire” più internauti possibili.
Di sicuro i due, armati di sacro furore, credevano immensamente in quel che facevano. Quel che mi domando è: ”I due agivano solo ed esclusivamente spinti da una innata ed amorevole filantropia nei riguardi del popolo italiano, o sotto sotto c’era e c’è anche qualcosa d’altro?
Il qualunquismo di Grillo lo conosciamo tutti no? E’ facile sparare a 360° ad altezza uomo, lo sa fare chiunque, pure il mio panettiere, ma nessuno gli dà retta perché non sale su un palco in piazza.

Comunque la si possa pensare, quel che è drammatico è che l’Italia abbia partorito il M5S come soluzione ai problemi. Di nuovo cerchiamo l’uomo ”forte” che risolva le nostre ”rogne”! Inutile menare il can per l’aia, nel m5s di ”democratico” c’è poco e l’uomo ”forte” in questione è Beppe Grillo. A ”lui” si demanda di portarci fuori dal guado.

Stiamo parlando di un partito, fondato da un comico fulminato sulla via di Damasco dall’incontro con Casaleggio.
Casaleggio a suo volta con un conflitto di interesse da far paura, visto che, di mestiere, si occupa di strategie digitali in rete, che sono quelle che fanno ”vivere” e prosperare il partito e non solo quello.

Un partito dove ”democrazia diretta” si traduce alla fin dei fini (vedi l’ultimo caso di Genova) nella richiesta di fiducia cieca nel comico. Un partito che ha personaggi del calibro di Di Maio, che, vivaiddio non ha mai lavorato un giorno solo nella sua vita, che è iscritto a legge da 12 anni senza aver concluso una cippa, ma che spiega agli italiani che ”tirano la carretta”, come funzionano le cose e come ”loro” sapranno risolvere problematiche mondiali.

Che dire? Mah …

Alla prossima
Elena

FLAT TAX DA 100.000 EURO PER ATTIRARE I RICCHI IN ITALIA …

Leggo in ”rete” che molti sono contro questa proposta. Una proposta che va contro l’ Articolo 53 della Costituzione Italiana che cita:

Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività!

Perfetto! Non fa una grinza! Grazie padri Costituenti!

Il problema che i padri Costituenti non avevano preso in considerazione, né concepito è che oggi esistono dei Signori che lavorano in ”aziende multinazionali”, aziende che hanno la sede fiscale alle Cayman, la sede operativa a Gibilterra, ma che producono in Cina e Vietnam.

Bene … la domanda è: ”Dove cavolo gliele fai pagare le tasse a queste Multinazionali ed ai loro Dirigenti/Azionisti”? Ma soprattutto, ”CHI” può imporre a costoro dove pagarle? Costoro hanno denaro per ”fare delle guerre” … veramente pensiamo siano impressionati da una cartella esattoriale?

Gli Alti Dirigenti/Azionisti di aziende che non pagano le tasse in quanto in grado di ”eludere”, godono di benefici economici impressionanti e possono permettersi di risiedere dove meglio credono e di pagare le tasse in conseguenza.

Forse la faccio un po’ troppo ”semplice” ma non credo di esser poi tanto lontana dalla realtà.

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In tempo di ”crisi economica” spaventosa e, non sapendo più dove sbatter la testa, ècco l’idea della  ”Tax Flat”! Paghi  solo 100,000 euro l’anno fisse, e viene a risiedere qui!

Una ingiustizia? Bè … certamente si …

Resta il fatto però che uno come Marchionne, ad esempio, viva in Svizzera.
Uno come Lui in Italia comprerebbe casa, iscriverebbe i figli a scuola … avrebbe personale di servizio … acquisterebbe prodotti in Italia … andrebbe a Teatro qui … al ristorante qui … insomma innescherebbe un briciolo di economia. Pensate ora se ce ne fossero tantissimi di Marchionne in Italia … non è tanto la tassa che pagherebbero quanto l’indotto che creerebbero.

Lo so che è triste … ma i casi sono due:

  • o gli Stati si uniscono e diventano ”forti” abbastanza da piegare,  sia multinazionali che i loro dirigenti
  • oppure le multinazionali piegheranno noi

Cosa potrebbe mai fare da solo un paese europeo contro i ”dictat” di una multinazionale? Mah …
Alla prossima

 
Elena

 

 

 

 

Elenco Paradisi Fiscali …

•Alderney (Aurigny)
•Andorra (Principat d’Andorra)
•Anguilla
•Antigua e Barbuda (Antigua and Barbuda)
•Antille Olandesi (Nederlandse Antillen)
•Aruba
•Bahama (Bahamas)
•Bahrein (Dawlat al-Bahrain)
•Barbados
•Belize
•Bermuda
•Brunei (Negara Brunei Darussalam)
•Costa Rica (Repùblica de Costa Rica)
•Dominica
•Emirati Arabi Uniti (Al-Imarat al-‘Arabiya al Muttahida)
•Ecuador (Repùplica del Ecuador)
•Filippine (Pilipinas)
•Gibilterra (Dominion of Gibraltar)
•Gibuti (Djibouti)
•Grenada
•Guernsey (Bailiwick of Guernsey)
•Hong Kong (Xianggang)
•Isola di Man (Isle of Man)
•Isole Cayman (The Cayman Islands)
•Isole Cook
•Isole Marshall (Republic of the Marshall Islands)
•Isole Vergini Britanniche (British Virgin Islands)
•Jersey
•Libano (Al-Jumhuriya al Lubnaniya)
•Liberia (Republic of Liberia)
•Liechtenstein (Furstentum Liechtenstein)
•Macao (Macau)
•Malaysia (Persekutuan Tanah Malaysia)
•Maldive (Divehi)
•Maurizio (Republic of Mauritius)
•Monserrat
•Nauru (Republic of Nauru)
•Niue
•Oman (Saltanat ‘Oman)
•Panama (Republica de Panamà)
•Polinesia Francese (Polynèsie Françcaise)
•Monaco (Principautè de Monaco)
•San Marino (Repubblica di San Marino)
•Sark (Sercq)
•Seicelle (Republic of Seychelles)
•Singapore (Republic of Singapore)
•Saint Kitts e Nevis (Federation of Saint Kitts and Nevis)
•Saint Lucia
•Saint Vincent e Grenadine (Saint Vincent and the Grenadines)
•Svizzera (Confederazione Svizzera)
•Taiwan (Chunghua MinKuo)
•Tonga (Pule’anga Tonga)
•Turks e Caicos (The Turks and Caicos Islands)
•Tuvalu (The Tuvalu Islands)
•Uruguay (Republica Oriental del Uruguay)
•Vanuatu (Republic of Vanuatu)
•Samoa (Indipendent State of Samoa)

fonte: http://www.parlamentonews.it/flat-tax-da-100-000-euro-per-attirare-i-ricchi-in-italia/

Giovani e Lavoro in tempo di crisi …

Se le nuove generazioni non trovano un modo serio e sicuro per vivere, che genere di progetti possono avere? Che genere di ripresa economica ci potrà mai essere senza la loro, sacrosanta,  tranquillità economica?  Se non hanno la possibilità di lavorare, sposarsi, metter su casa e famiglia, come pensiamo possa ”ripartire” tutto l’am ba ra dam? Nemmeno lo ”studio” può dar loro un ”futuro sicuro”.

Negli anni di crescita economica, studiare per diventare avvocato, ingegnere, notaio, medico, architetto era una delle ambizioni più grandi. Chi seguiva questi percorsi si smarcava per sempre da un lavoro cosiddetto ”sotto padrone” come quello fatto, magari dal padre, e poteva diventare un libero professionista.
Si trattava di una sorta di percorso che, se effettuato con impegno, era comunque su  ”binari” ben definiti, binari avrebbero portato automaticamente ad un posto di lavoro ben retribuito.
Oggi invece? Oggi nonostante l’impegno, non è detto che il ”posto di lavoro” sia altrettanto gratificante.
Sono moltissime le ”professioni che hanno subito cali a livello economico.
I notai per esempio, nonostante continuino ad essere la categoria meglio pagata hanno subito notevoli ‘perdite’, come si può vedere dalla tabella allegata:

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CALO DEI REDDITI Il confronto dei redditi 2005 e 2015 per i liberi professionisti in base ai dati delle Casse. Per avvocati, agrotecnici e veterinari dato del 2014 (Fonte: VI Rapporto Adepp)

Dopo il periodo delle ”vacche grasse” sono arrivate le ”vacche magre” e, pian piano, i giovani si sono resi conto che le professioni non garantiscono più sicurezza e stabilità. Si è innescato di conseguenza l’abbandono sempre maggiore per una serie di corsi universitari.

Il Miur, sui risultati degli esami di abilitazione per oltre 20 categorie, certifica che i candidati sono calati di quasi un terzo (-31%) in un decennio, dai 79mila del 2006 ai 55mila del 2015, anno in cui i promossi, tra l’altro, sono stati poco più di 42mila, in caduta del 28%.

Una categoria che non risente molto della crisi sono i commercialisti che continuano a guadagnare non male.
Ma, nonostante ciò, in dieci anni i candidati sono scesi del 43,5 per cento. Gli studi già funzionanti non conoscono ”crisi”, e passano magari di padri in figli, ma aprirne di ”nuovi” viene considerato dai giovani un terno al lotto, e come dar loro torto?
Nemmeno gli avvocati sfuggono alla crisi, si registrata tra i loro ranghi una riduzione dei redditi del 14,7%.
Per questo motivo i neo-laureati in giurisprudenza mirano alla Magistratura, unico modo, al giorno d’oggi,  per ”sbarcare il lunario” in tutta sicurezza.
Chissà se con queste ”riduzioni” le casse previdenziali private saranno in grado di continuare a pagare le pensioni? Mah …

E’ quindi sempre più difficile per dei giovani avere delle idee chiare per il loro futuro, questo innesca paura, una paura che blocca le iniziative.

Comunque, se potesse interessare qualcuno, giorni fa avevo bisogno di mettere due ”gommini” ai tacchi di un paio di scarpe. Odio quei ”cosi” di plastica rigida che quando cammini fanno un rumore infernale, quindi sono andata dal ”calzolaio” e ho chiesto di metter due gommini per ”silenziare” la mia camminata.
Naturalmente ho dovuto pagare in anticipo, e sapete quanto ho speso per due gommini delle dimensioni di un paio di alluci?
Ben 17 euro e 50!
Sono rimasta di stucco quando me lo ha detto! Ma vi pare una cifra normale? Comunque … cari giovani, magari invece dell’avvocato o del commercialista, se provaste a fare i calzolai, secondo me guadagnereste molto di più!

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17 euro e 50 per due tacchetti in miserabile gomma! Grrrrr …

Alla prossima
Elena

Per quale motivo la nostra classe politica non funziona?

Ho l’impressione che i motivi siano sotto gli occhi di tutti, ma che si cerchi sempre, vigliaccamente,  di minimizzare.

Vediamo un po’ che cosa succede nel nostro Paese:

Medici che timbrano il cartellino in ospedale e poi vanno a giocare a tennis.
Impiegati statali che timbrano per colleghi che sono a casa a dormire od impegnati magari ad accompagnare i figli a scuola e poi a prendere un ”sacrosanto” cappuccino.
Gente che butta nell’indifferenziata la carta, la plastica, il vetro e il metallo, perché fare il ”triage” si fa troppa fatica. Se poi ci si abbassa a buttare i cartoni negli appositi contenitori, invece di farli a pezzi, li si incastra interi, in maniera tale da riempire il cassonetto in un attimo!
Gente che getta mozziconi accesi dai finestrini delle auto in corsa, mozziconi che innescano spesso degli incendi devastanti.
Medici che fanno certificati falsi per fregare le assicurazioni.
Garagisti che fregano le assicurazioni con le quali hanno contratti di collaborazione.
Gente che millanta il ”colpo di frusta” quando in realtà non ha un ”fico secco”!
Invalidi che stanno benissimo, ma che percepiscono denaro dal sistema previdenziale, grazie a malattie inesistenti certificate da medici compiacenti.
E questa è solo la punta dell’iceberg  tra il popolo ”minuto”, poi ci sono, man mano che si sale nella scala del potere, abusi in proporzione.

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Questo ”Signore” che timbra il cartellino in mutande è un italiano che vota …

Poi ci stupiamo se i politici si comportano male!
Ma ‘sti politici non arrivano mica da Marte! Sono semplicemente la nostra estensione.
Da qui il vecchio detto: ”Ogni popolo ha il Governo che si merita”!

Alla prossima
Elena

Passa ”delibera” sui vitalizi! Questi ”signori” NON li prenderanno più!

Ogni tanto delle buone notizie, vediamo un po’ chi sono:
Marcello dell’Utri – condannato a 6 anni per concorso esterno in associazione mafiosa
Cesare Previti – condannato a 6 anni per corruzione in atti giudiziari
Silvio Berlusconi – condannato a 4 anni di reclusione (trasformati in servizi sociali) per frode fiscale
Arnaldo Forlandi condannato a 2 anni e 4 mesi per finanziamento illecito ai partiti
Totò Cuffaro – condannato a 7 anni per favoreggiamento alla mafia
Toni Negri – condannato a 12 anni per complicità con le BR
Giuseppe Ciarrapico – condannato a 8 anni per truffa aggravata, bancarotta fraudolenta e finanziamento illecito
Marcello De Angelis – condannato a 5 anni per associazione in banda armata
Antonio Tomassini – condannato a 3 anni per falso in certificazione
Massimo Abbatangelo – condannato a 6 anni per detenzione di esplosivo
Salvatore Sciascia – condannato a 3 anni per corruzione di ufficiali della Finanza
Giulio Di Donato – condannato a 3 anni e quattro mesi per corruzione
Paolo Pillitteri – 4 anni e sei mesi per ricettazione

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Marcello dell’Utri non sarà più pagato da noi …

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Cesare Previti … basta vitalizio

E anche allo ”gnomolaccatodibiaccamarroneintesta” non pagheremo più il vitalizio! 🙂

Ebbene si, finiremo di pagar loro lo stipendio visto che la delibera, proposta dai presidenti dei due rami del Parlamento: Pietro Grasso e Laura Boldrini, per abolire i vitalizi a parlamentari condannati in via definitiva a più di due anni è stata approvata.

Ma la sorpresa è vedere ”chi” ha approvato questa delibera!

Alla Camera HANNO VOTATO A FAVORE: PD, SEL, SCELTA CIVICA, FRATELLI D’ITALIA E LEGA!

NON HANNO PARTECIPATO AL VOTO: FORZA ITALIA, M5S  e AP !

Gli esponenti di NCD e UDC pur non partecipando al voto sono rimasti in Aula, mentre azzurri e grillini sono usciti fuori al momento del voto.

La delibera entrerà in vigore tra due mesi e riguarda l’erogazione di vitalizi e pensioni agli ex parlamentari che abbiano ricevuto condanne definitive per reati di particolare gravita’, con pene superiori ai due anni.

Certo è solo una delibera e non una legge … avremmo preferito di più. Ma, non dimentichiamo che sono gli stessi parlamentari a votare, in questo caso contro il loro interesse, quindi lo stop ai vitalizi ai condannati è meglio di niente … o no?

Cari ”ortotteri” quando i provvedimenti sono nella direzione giusta si dovrebbe votare invece di uscire dall’aula con aria scocciata, facendo i capricci e battendo i piedi, perché non fanno come volete voi, oppure vi ”ruban l’idea”!

Voi cari ortotteri siete stati votati per ”migliorare le cose nel Paese” , per ”servirlo” e NON certo per fare i capricci e/o ricoprirvi di gloria!

La politica la si fa a piccoli passi e non ci sono le bacchette magiche, quando i provvedimenti sono ”buoni” li si vota!  Lo capirete un giorno o no? Mah …

Alla prossima
Elena