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Film – Il Sorpasso

Ieri, assieme alla mia amica Terry, siamo andate al Vox a vedere la pellicola restaurata del film di Dino Risi, ‘’Il Sorpasso’’ (Le Fanfaron). Pellicola in italiano con sottotitoli in francese.

locandina del film

E’ un film del 1962 e già dai primissimi fotogrammi, in bianco e nero,  mi sono sentita proiettare nel passato.  Nel mondo dei miei genitori … degli abiti di mia madre e delle ironiche aggressività verbali di mio padre.
Ma vediamo di raccontare un pò la trama per chi non la conosce.
Dunque … siamo negli anni del ‘’boom’’ economico a Roma in un giorno di ferragosto.
Bruno Cortona un personaggio fanfarone che vive di espedienti (Vittorio Gassman) gira sulla sua spider come un’anima in pena cercando un telefono nella città deserta.
Il telefono lo troverà a casa dello studente Roberto Mariani (Jean-Louis Trintignant) che è rimasto a casa a studiare per un esame di ‘’diritto’’.
Bruno convince Roberto ad unirsi a lui per cercare un ristorante dove andare a mangiare.
Guida come un pazzo, non rispetta nessun segnale, faranno chilometri prima di trovare finalmente un posto dove mangiare. Ovviamente paga sempre Roberto …
Andranno a trovare gli zii di Roberto, dove Bruno, in men che non si dica, si troverà perfettamente a suo agio. Finiranno poi, nel loro girovagare, nella casa della ex moglie di Bruno dove quest’ultimo proverà pateticamente a confrontarsi con la figlia Lilli, di 15 anni (Catherine Spaak) che esce assieme ad un uomo facoltoso ma che potrebbe essere suo nonno, Bibi (Claudio Gora). Bruno dopo aver storto un pò il naso e fingere di fare il genitore abdica alla ‘’saggia’’ scelta della figlia, la quale, lungi dall’odiarlo, lo trova persino simpatico.
Roberto, un ragazzo per bene, mite ed educato subisce, senza esser capace di liberarsene, l’irruenza e l’ironica aggressività verbale di Bruno. A lungo andare però i modi di Bruno, così diversi da quelli a cui è abituato, lo conquistano ed arriva a ringraziarlo per avergli fatto passare i due giorni più belli della sua vita.
Proprio quando Roberto è convinto di aver trovato un amico, in un sorpasso più azzardato degli altri, l’auto sbanda e finisce fuori strada; Bruno si salva mentre Roberto rimane ucciso sul colpo.
L’ultima inquadratura mostra Bruno che guarda l’auto rotolare sulla scogliera e se ne intuisce il rimorso.
Dino Risi ha prodotto un ‘’capolavoro’’. Il sorpasso ha avuto un grande successo ovunque, compresi gli USA con il titolo di ‘’The Easy Life’’.
Le situazioni in cui si trovano coinvolti, i dialoghi ora amari ora sbruffoni … non stimolano ’’riflessione’’ nei due protagonisti. Sia il romano spaccone sia il timido studente non sembrano accorgersi più di tanto della realtà a volte ridicola a volte mostruosa che li circonda. Ne fanno parte loro stessi, sono concentrati solo sul viaggio … un viaggio che li porta lontano da ogni situazione, da ogni riflessione seria su quanto stanno vedendo, su quello di cui fanno esperienza.
E’ un’Italia che è in piena attività … dove ci sono personaggi che cercano di afferrare il futuro in qualche modo. Chi con lo studio e l’impegno chi, come Bruno, con l’arrangiarsi come capita giorno per giorno.
Nell’arco degli anni film come questi sono andati scomparendo, film che erano in grado, pur sembrando ‘’leggeri’’ di farci ‘’pensare’’ .
Sono stati sostituiti per troppo tempo dai cosiddetti film ‘’panettone’’. Pellicole squallide con l’unico fine di fare quattrini … ma che di stimoli al pensiero ne hanno dati ben pochi, se non proprio nessuno.
Il cinema di oggi sta migliorando, pur con ridotti mezzi economici, giovani registi cercano di trasmettere qualche cosa che non sia confinato a ‘’tette e culi’’ come, ad esempio,  i film di Lino Banfi ed Edwige Fennek.
Tra l’altro … Lino Banfi, è stato messo dal Governo DiMaio/Salvini nella Commissione dell’Unesco, mi piacerebbe sapere che genere di ‘’valore aggiunto’’ potrà portare costui. Mah …
Tornando ‘’Al sorpasso’’ come sempre ringrazio Jerome Reber per le felici scelte, il Cinema Vox per trasmettere le pellicole in Italiano e il CIP – Club Italianiste de Provence per il ciclo dei film in lingua.
Alla prossima

Elena

LA PAURA E GLI INVESTIMENTI IN BORSA …

In sei giorni di contrattazioni, il famoso ”indice della Paura” è sceso del 40%. Non era mai accaduto, dicono gli esperti. Ma potrebbe essere solo l’inizio in un mondo finanziario ”drogato” e sempre più ”isterico”!

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Che cos’è l’ ”indice della paura”? Dal 1992, il VIX  – come viene chiamato dagli addetti ai lavori – misura la volatilità dell’indice S&P 500 di Wall Street attraverso le opzioni (che sono strumenti derivati).  In parole semplici ‘sto indice avverte qual è la violenza dello spostamento dei prezzi che i mercati si attendono per il prossimo futuro. Più l’indice è alto, maggiore è la paura di un  improvviso sbalzo della Borsa. Dato che gli spostamenti più violenti e improvvisi sono quelli verso il basso che fanno perdere denaro  (come dicono gli operatori, in Borsa “si sale sulle scale e si scende in ascensore”) normalmente se il VIX  sale i mercati scendono! Ecco perché si chiama “indice della paura”. Ma … come è stato possibile che sia precipitato del 40% in meno di una settimana? Le spiegazioni pare siano due: Cina e Grecia!

Sui picchi del VIX infatti l’indice di Borsa di Shanghai era arrivato a perdere il 30% in un mese, mentre l’Europa era in fibrillazione per la situazione greca.

Le crisi sono state superate, anche se non proprio ”risolte”. Da una parte le drastiche misure di Pechino hanno fermato il crollo della Borsa cinese, dall’altra Tsipras ha accettato un piano europeo ancora peggio di quello rifiutato col referendum. Non possiamo certo dire che sia ora tutto ”rose e fiori”! Queste ”pezze” messe sui guai veri non risolvono affatto né i problemi della Cina né quelli della Grecia, ma è bastato questo per far si che  il ”nervosismo” dei mercati sia calato facendo appunto precipitare l’indice VIX !

Quindi tutto bene? Ma nemmeno per sogno, spiega Cristopher Cole di Artemis Capital Management. E c’è poco da stare allegri. Vediamo per quale motivo. Cristopher Cole di Artemis Capital Management, che da anni da Santa Monica, in California, assieme al suo team crea trading system proprio basati sulla volatilità. Algoritmi a parte, Cole studia anche i modelli di finanza comportamentale applicati all’indice VIX, legati al fatto che quando tra gli investitori dilaga il terrore di un crollo il risultato è che tutti vendono, in modo completamente irrazionale, accentuando così il ritmo della caduta dei listini. Dati alla mano, il fondatore di Artemis Capital Management spiega che negli ultimi tempi si stanno moltiplicando picchi e cadute dell’indice VIX come mai era accaduto.

Analizzando i dati degli ultimi 25 anni (dal 1990 al luglio 2015), Cole mostra come si siano moltiplicate le variazioni di volatilità anormali rispetto alla normale distribuzione statistica prezzo/tempo.  A parte quello di qualche giorno fa, i più recenti si sono verificati nel dicembre 2014, nell’ottobre 2014 e nel gennaio 2013 (con scivoloni del VIX dal 36% al 39%). Un caso? Assolutamente no non nel mondo dominato dalle banche centrali. Grandi rischi sono nascosti in quelle che potrebbero essere le conseguenze indesiderate del più grande esperimento monetario globale.  In questo scenario, come cercare di proteggere i propri investimenti?

Oggi la ”volatilità” si compra e si vende in Borsa come se fosse una ”materia prima fisica” tipo grano e petrolio, o una valuta come dollari e yen giapponesi. Ci si guadagnano o perdono soldi, proprio come quando si investe su Apple o su Nokia.  Oggi siamo arrivati ad investire sulla ”PAURA” !

La finanza rispecchia sempre di meno la realtà del mondo e diventa sempre di più una sorta di ”gioco virtuale” …  in cui tutti si agitano per far quattrini … senza preoccuparsi minimamente della realtà!

Ha un senso tutto ciò? Mah …

 

Alla prossima

 

 

Elena

 

 

fonte: Sole24ore