Archivi del mese: maggio 2022

Magistrati ignoranti? Andiamo bene …

Pensierino del mattino,
Stamattina leggevo un articolo da ‘’Il riformista’’ che denunciava una tristissima situazione.
Il concorso per i 310 posti di magistrato ordinario, bandito nel 2019 e slittato per due anni a causa del Covid sono stati catastrofici.
I risultati delle prove scritte hanno messo in evidenza che solo 220 candidati su 3.797 sono risultati idonei a sostenere gli orali in programma il prossimo 27 giugno.
Bocciati dunque oltre 3.500 aspiranti magistrati protagonisti di strafalcioni di diritto e pure di italiano nonostante la laurea in giurisprudenza.
Si sono rilevati in costoro deficit di ragionamento, povertà linguistica, discorsi preconfezionati, scarsa originalità, scarsa consequenzialità, errori marchiani di concetto di diritto e … pure di grammatica!
Quindi a passare la prova scritta è stato solo il 5,7% dei candidati il che significa che resteranno scoperti almeno 90 dei 310 posti in lizza per entrare in magistratura, già carente, secondo una stima del CSM di oltre 1.000 Pubblici Ministeri.
Si disquisisce, giustamente, sulla riforma della Giustizia che tende, subdolamente, ad asservire i magistrati al potere esecutivo ma … quanti sono i cittadini italiani a rendersi conto che i tre poteri devono essere svincolati ed autonomi tra loro per garantire una corretta democrazia? Pochissimi …
E si direbbe che pure gli aspiranti magistrati siano carenti in ragionmento e che non possiedano il livello adeguato al posto che dovranno ricoprire. Quindi? Quale saranno le conseguenze di ‘sto declino?
Le carenze conoscitive sono allarmanti. Quali sono le cause? Una scuola che è collassata a livello informativo? Università che si alimentano attraverso finti risultati positivi?
Se tanto mi da tanto … e se questo ”andazzo” continua non avremo solo ‘’magistrati’’ ignoranti ma anche medici, anestesisti, ingegneri, veterinari, elettricisti e via discorrendo, con tutte le conseguene del caso.
Calcoli del cemento sbagliati, quindi ponti che crollano … anestesie sbagliate, quindi pazienti che muoiono e avanti con i carri!

Sentenze come quella di Ralf Dahrendorf: ”La democrazia non può esistere senza cittadini e senza un dibattito informato” avranno il peso di un sassolino nel mare, perchè noialtri, di finzione in finzione, avremo solo dei deficienti in circolazione.

Contenti? Mah …

Alla prossima

Elena

Due coniugi si suicidano sparandosi in bocca a vicenda …

In una villetta sull’Appennino romagnolo, in un paesino di nome Spinello – nome evocativo – due pensionati, ex dipendenti del Senato, appartenenti alla setta dei Ramtha, hanno lasciato un biglietto d’addio ai figli e si sono sparati in bocca.

Mi sono incuriosita e sono andata, in ‘’Santa Rete’’, a cercare informazioni su ‘sta setta. Ho scoperto che fu fondata negli Usa nel 1988 dalla medium J.Z Knight, e che il suo ‘’credo’’ sia imperniato sul fatto che il mondo stia per finire. Viva l’ottimismo eh?

La capostipite di ‘sta setta, il cui vero nome è Judith Darlene Hampton, è una presunta medium che sarebbe in contatto diretto con l’entità di Ramtha, nome che significa, così riporta la rivista Money, ‘’Colui che è illuminato’’. Questa figura mistica, stando alle fonti disponibili, è descritta come un guerriero di 35.000 anni vissuto ai tempi del mito di Atlantide.
Quindi, come non credere a uno simile? Ha 35.000 anni, ne avrà di esperienza di ‘sto mondo no? Se uno così ti dice, ad esempio, che la terra è piatta, chi sei tu per contraddirlo?
Altro che l’Alieno del Generale Pappalardo …

La medium in questione ha raccolto un vasto seguito e ha scelto di guidare gli studenti nell’esecuzione di ‘’esercizi spirituali’’ attraverso tecniche di meditazione. La guru Knight ha così aperto la Scuola nel 1988 e, non classificandola furbescamente, come una religione, cosa che gli avrebbe creato qualche fastidio, ma definendola, stando sul vago, come un’accademia radicata ‘’nell’esperienza del sé’’. Roba che oggi va tanto di moda e fa tanto intellettuale, ha avuto successo.

Il numero degli ‘’studenti’’ nel 2011 ammontava a 5.000 con collegamenti da tutto il mondo – dagli Stati Uniti all’Europa all’Australia fino alla Nuova Zelanda. Il collegamento con l’Italia arriva con la nascita di una branca della Scuola di illuminazione che qui si presenta come ‘’un’accademia della mente che offre ritiri e laboratori a persone di tutte le età e culture’’. Uno dei due coniugi era anche un riferimento per i raduni romani.

Il nome del paesino di Spinello era salito alla ribalta già una ventina di anni fa, più precisamente nel 2001, quando la piccola frazione era diventata nota come rifugio di salvezza per la fine del mondo prevista per 21 dicembre 2012. Da allora tanti erano stati gli acquisti immobiliari con costruzioni di appositi bunker, in caso appunto di fine del mondo.

Comunque, i due dipendenti del Senato in pensione, non hanno aspettato la ”fine del mondo” ma han deciso di mettere fine al loro mondo sparandosi in bocca.

Che dire? Mah … l’unica cosa che mi vien da pensare è che, evidentemente, questa ‘’esperienza di sé stessi’’ non li avesse poi entusiasmati così tanto e che, troppo spesso, le persone si complichino l’esistenza volontariamente. Un pò più di leggerezza forse non farebbe poi tanto male.

Alla prossima

Elena

Ma … la legge elettorale? L’hanno poi cambiata?

Tra meno di un anno si torna al voto ma … l’hanno cambiata ‘sta legge elettorale? Naaaa …
Eppure, ci hanno fatto una testa come un pallone a proposito della legge elettorale che andava assolutamente cambiata, e che lo avrebbero fatto non appena ne avessimo data loro la possibilità. Questo però ‘’prima’’ di essere eletti.
Adesso che avrebbero il numero e che sono in Parlamento ‘’vigliacco se lo fanno’’!
Il sistema attuale, è un miscuglio cervellotico poco chiaro. Ha una doppia soglia di sbarramento, liste bloccate ma che permettono presentazioni multiple e che ha avuto, come risultato, il fatto che in parlamento ci siano 11 formazioni anche se solo 6 avevano superato la soglia di sbarramento al 3 per cento. Quindi?
‘Sto sistema non consente nemmeno a noi ”popollo” di capire come i nostri voti sono stati trasformati in seggi.
Bisogna tornare ad un sistema chiaro, semplice e comprensibile.
E per farlo, alla fin dei fini basterebbe copiare quel che fanno gli altri, mica chiediamo loro di inventare chissà quali altre astruse macchinazioni! Per carità chissà che cosa tirerebbero fuori pur di impapocchiarci ulteriormente.
I sitemi alla fin dei fini sono due: proporzionale con sbarramento o maggioritario.
Nel proporzionale, se non si raggiunge la soglia dello sbarramento, si va fuori dai piedi, nel maggioritario in cui si elegge un solo rappresentante in ciascun collegio (che devono essere tanti quanti i deputati ed i senatori e quindi 400 e 200) chi vince governa.
Nel caso si scelga il proporzionale, come accade in Germania, si avrà un quadro chiaro di come la pensiamo noialtri cittadini.
Nel caso del maggioritario, che ha due sistemi: quello inglese, che sarebbe a dire che chi vince governa; oppure quello francese, che sarebbe a dire che i primi due arrivati, che non hanno però avuto più del 50% dei nostri voti, vanno allo spareggio, quindi i cittadini rivotano e scelgono quello che credono sia meglio, e vivaiddio costoro avrebbero mandato per governare.
Ma ci vuole tanto? Evidentemente, viene il dubbio che costoro non legiferino per poter ‘’governare’’ ma bensì solo per poter sedere su quelli scranni.
In quest’ultimo caso a noialtri costoro non serviranno ad una emerita cippa. I loro sforzi sono tutti tesi a sedersi in Parlamento e, per arrivarci, sarebbero disposti a fare qualunque cosa.
Insomma, per farla breve, le doti necessarie che permettono loro di arrivare in Parlamento, sono esattamente le meno adatte, per ricoprire il ruolo che tale scranno comporta.
Ma … che parlo a fà?

Alla prossima

Elena

Ma … ai nostri tempi, a noialtre, non ci molestava nessuno?

Sono del ’55 e, quando ero giovane e carina, per strada e non solo, sono stata più volte al centro di attenzioni maschili.

Da quello che ti passava vicino dicendoti sottovoce: ‘’non sai che cosa ti farei’’ … a quello che sul bus, profittando della calca, cercava di muoversi in modo tale che il suo pene si poggiasse esattamente al tuo corpo in modo inequivocabile.

Oppure quello che al cinema allungava la mano mettendola sul tuo braccio, poggiato sul bracciolo condiviso, se tu spostavi il gomito, provava a metterti la mano sul ginocchio. A quel punto i casi erano due: o lo riprendevi a voce alta, ma in quel caso lui si sarebbe difeso dicendoti che eri matta, il secondo caso, quello adottato da me, era di prendere ben bene la misura e poi di piantargli con forza il tacco nel piede. A quel punto, trattenendo un gemito, il pirla in questione di alzava e cambiava posto, senza che nessuno notasse niente di particolare.

Da quello che telefonava di notte dicendo di masturbarsi pensandoti, a quello che in ufficio, forte della sua posizione dirigenziale, cercava di metterti le mani addosso, fingendo di essere ‘’distratto’’ e/o costretto dall’esiguità dell’ambiente.
Al primo rispondevo che la notte capitava a molti di masturbarsi ma che non era il caso di svegliare mezzo mondo per tenerli informati di una attività decisamente ‘’personale’’; al secondo, fingendo di esser distratta pure io, mi spostavo in modo da essere irraggiungibile dalla mano che vagava.

Alcuni passavano proprio all’insistenza, girandoti attorno senza tregua e rompendo decisamente le scatole ma, noi ‘’giovincelle’’ del ‘’55, eravamo capacissime di gestire e tener a freno le escandescenze maschili, senza lasciarci imporre nulla.

Più volte, quando portavo la sera il cane a fare l’ultimo giretto sotto casa verso le 23,00 mi sono imbattuta in buzzurri insistenti ma, anche lì, sono sempre riuscita a scamparla senza troppi problemi.

Devo ammettere che ho sempre fatto atletica e, a meno che il pirla in questione non fosse stato un armadio a muro e/o avesse avuto un coltello, un eventuale confronto uno ad uno lo avrei potuto gestire e, forse, ne sarebbe uscito più malconcio lui che la sottoscritta.

Quando la sera uscivo tardi dall’ufficio, cosa che alla Sede Fiat di Corso Marconi capitava spesso, uscivo tenendo tra le mani non la chiave dell’auto ma bensì l’enorme ‘’antonioli’’ di casa mia. La tenevo impugnata come fosse stata un coltello e, se un malcapitato avesse tentato una aggressione, si sarebbe trovato la Antonioli ficcata dritta in un occhio.

Insomma mi sono sempre difesa e, se ho accettato attenzioni, l’ho sempre fatto per piacere e scelta mia personale.

Detto questo mi stupisco che le donne di oggi siano così fragili e che subiscano tutte indistintamente attenzioni aggressive da parte dei maschietti in circolazione.

Evidentemente i tempi sono cambiati, noi, forse, eravamo più sveglie e vestite in modo meno aggressivo mentre gli uomini erano più galantuomini. Mah …

Alla prossima

Elena