Archivi del mese: dicembre 2019

2020 anno bisestile …

Stamattina, non ho potuto fare a meno di fare un’associazione, non certo entusiasmante, tra la ‘’famosa’’ affermazione del nostro Primo Ministro:  ‘’Conte I’’ e dell’ ‘’Anno Bellissimo’’ riferito al 2019,  da lui promessoci ma non pervenuto e l’anno in arrivo.

Vorrei sommessamente ricordare che il 2020 è un anno ‘’bisestile’’.

Inutile ricordare che i proverbi, derivanti dalla saggezza popolare,  a proposito agli anni bisestili non sono certo lusinghieri. 

Ma, tanto per memoria, eccone alcuni:

  1. Anno bisesto, anno funesto;
  2. Anno bisesto che passi presto; 
  3. Anno bisesto tutte le cose van di traverso; 
  4. Anno che bisesta non si sposa e non s’innesta;
  5. Anno bisestile … riempi il sacco e il barile. 

Onestamente … ma che cosa dovremmo aspettarci a ‘sto punto dal 2020? Cercheremo, come al solito, di sopravvivere … 

Ah … tra l’altro, dimenticavo, questa è la moda maschile per il 2020! Ditemi poi se le cose procedono per il ”verso giusto” o no …

Non sono le donne ad esser ”aggressive” sono gli uomini che hanno dei problemi …

Alla prossima

 

Elena

‘Ndrangheta … altra ”pastoia” italica!

Ci lamentiamo di non essere capaci, a livello mondiale, di mettere ‘’regole’’ comuni per gestire la tassazione delle Multinazionali che, forti del fatto della inesistenza appunto di tali regole, eludono serenamente, privando la collettività tutta di ingenti somme di danaro che finiscono in una sorta di ‘’buco nero’’, inutilizzabile per popolo e Stati, ma che arricchiscono sempre i soliti ‘’quattro gatti’’. 

Tra le ‘’Multinazionali classiche’’ ne opera una che non rispetta niente e nessuno e di cui siamo, anche se non certo volontariamente, i detentori/esportatori. La ‘’Multinazionale’’ in oggetto si chiama ’Ndrangheta!

Recenti calcoli la mettono tra le ‘’Aziende’’ che hanno più disponibilità economica. Risulta infatti essere più ricca della tedesca Deutsche Bank e dotata di un fatturato superiore a quello di Mc Donald’s!

La ‘Ndrangheta è al di sopra di tutte le leggi esistenti.  Ha le ”sue” regole e le ”sue” punizioni e i mercati da lei gestiti sono in crescita esponenziale. 

Tra questi il mercato della cocaina che, a differenza dell’eroina, ha non solo fidelizzato il cliente, ma ampliato enormemente la platea utilizzatrice,  abbassando il prezzo del consumo al dettaglio in maniera costante.  

Cocaina = danaro a palate! Visto la Bossi Fini e il ”decreto sicurezza” che non vengono annullati, la manovalanza di disperati non manca di certo in questo paese. Se tu sei un immigrato senza un permesso, che non ti viene dato manco se piangi, e quindi non puoi nemmeno fare il lavapiatti in un ristorante … che cosa ti rimane per campare? Chi è che ti offre lauti guadagni facendo nel contempo, attirare su di te, povero disgraziato, l’ira di ”italiani” che non si fanno tante domande ma che si limitano a fare uno più uno?

Costoro hanno quantità industriali di denaro che reinvestono, per ripulirlo, ovunque possano farlo. Ovvio che gente simile non investe certo a ‘’lungo termine’’ con una visione al futuro e per il bene della collettività ma, ovviamente, per un ben più misero obiettivo, che si può condensare nella definizione di economia ‘’mordi e fuggi’’.  In un periodo di ‘’transizione’’ come quello odierno, caratterizzato dalla ‘’mondialità’’ appunto delle Multinazionali, dalla loro possibilità di ‘’delocalizzare’’ produzioni e/o sedi fiscali,  ove più fa ‘’comodo loro’’, dalla crescita di alcuni Paesi a scapito dell’Europa, detentrice fino a pochi anni fa di un notevole potere economico/produttivo e dal tentativo di affrancamento dai combustibili fossili per passare a fonti eco-sostenibili, l’enorme disponibilità di danaro, da parte della malavita organizzata, frena ulteriormente una corretta ripresa a favore della collettività.  

Come ne usciremo? Io di certo non lo so … visto che sono solo una ‘’mamma casalinga’’, ma qualche domanda me la farei, e qualche soluzione la cercherei fossi il Presidente e/o Primo Ministro di un Paese civile. 

Nel nostro ‘’piccolo’’ abbiamo combattuto le ‘’Brigate Rosse’’ e … fatto strano, anche ‘’vinte! 

Abbiamo fatto finta di combattere il ‘’Terrorismo Nero’’ …

Ma … la ‘’malavita organizzata’’ invece? Com’è che non riusciamo nemmeno a ‘’scalfirla’’? Eppure Polizia, Carabinieri, Finanza, sono costantemente sulle loro tracce e direi che il loro mestiere lo sappiano fare eccome … ma, per qualche ‘’strano motivo’’ la soluzione al problema si perde in ‘’meandri’’ che somigliano sempre più ai ‘’Panama Papers’’ … 

Mah …

Alla prossima

Elena 

22 dicembre 2019 – solstizio d’inverno …

Buon giorno mondo oggi è il solstizio d’inverno! Lo so che tutti gli ”adulti” sanno di che cosa stiamo parlando, ma magari a qualche ”giovane” la cosa potrebbe  interessare. 

Domenica 22 dicembre alle ore 05.19, ora italiana, è iniziato l’inverno meteorologico, la stagione fredda in cui il Sole è sì più vicino al nostro emisfero ma i suoi raggi scaldano meno.

Ciclo delle stagioni …

Cribbio! Meno male che scaldano ‘’meno’’!  Qui in Francia a St. Aygulf dove vivo,  nonostante la pioggia ci sono 16 gradi! Mi domando che cosa ne farò dei maglioni di lana che mi ostino a tenere negli armadi.  Se li dovessi indossare potrei ”fondere”! Il che non sarebbe male in un certo senso, magari,  chissà, perderei un paio di chili.

Ma torniamo a parlare di oggi …

La data del solstizio d’inverno non cade sempre lo stesso giorno ma varia fra il 21 e il 22 dicembre.  Noi utilizziamo il ‘’calendario gregoriano’’, voluto appunto da Papa Gregorio XIII nel 1582.  Questo calendario dura 365 giorni mentre al nostro pianeta occorrono 365 giorni e 6 ore circa per completare la sua orbita attorno al sole. Questa differenza viene ‘’aggiustata’’ grazie all’anno bisestile che, con l’aggiunta – ogni quattro anni – di un giorno in più nel mese di febbraio,  integra le 6 ore lasciate indietro degli anni precedenti.

Solstitium, in latino, significa “sole fermo”, infatti in questo periodo sembra che il sole sia fermo in cielo. 

Da sempre gli uomini osservano questo fenomeno e la cosa li ha sempre inquietati.  L’arresto del sole poteva solo significare morte e distruzione. All’epoca il fatto che fosse la terra a girare attorno al sole e non viceversa non era contemplato, ma comunque avrebbe cambiato poco la situazione, quindi ecco la nascita di vari ”riti propiziatori” affinché, dopo un meritato riposo, il sole potesse tornare al suo ciclo abituale.  In tutte le parti del mondo si festeggiava e si festeggia ancora, in qualche modo, questa sorta di ‘’riposo’’ della terra.

Solstizio d’inverno

In questo periodo dell’anno gli Egiziani celebravano il dio Horus, i Babilonesi il dio sole Shamash e poi Tammuz figlio di Ishtar, i Greci Dioniso, i Celti Yule. E poi ancora: Buddha, Krishna, Zaratustra, Mithra, e dall’altra parte dell’oceano, Quetzalcoath e Huitzilopochtli.

Tradizioni come Santa Lucia, i saturnali dei romani, le feste della ‘’luce’’ nei paesi nordici sono tutti legati a questo evento atmosferico compreso il nostro Santo Natale, non me ne vogliano troppo i cristiani cattolici. Un conto è la ”fede” un conto sono gli ”eventi atmosferici”.

Da oggi le giornate si allungano, gli ‘’spiriti della terra’’ riposano ancora,  assieme ad alberi e sementi, per rinascere e sbocciare poi in ‘’primavera’’  stagione della vita per antonomasia.

Tutto questo ha funzionato, bene o male, fino ad oggi. Ma grazie all’inquinamento e/o alle variazioni climatiche cicliche del nostro Pianeta, le cose potrebbero cambiare in maniera drammatica.

Alla prossima

 

Elena

Il cobalto maledetto e la nostra ipocrisia …

Nelle miniere in Africa ci lavorano bambini, anche  di soli 5 anni, sfruttati, maltrattati e pagati in maniera ridicola! 

Questi potrebbero essere i nostri bambini … i nostri nipoti. Un caporalato crudele impedisce loro non solo di andare a scuola ma li obbliga a lavorare come schiavi. Noi crediamoci ”assolti” noi siamo ”coinvolti”.

Apple e Tesla sono sotto accusa per l’estrazione di cobalto, quello che serve, tanto per intenderci, alle batterie dei nostri ‘’amati cellulari’’ e ‘’pc’’ ed ‘’auto elettriche’’.  Tesla, Apple, Microsoft, Alphabet (la multinazionale che controlla Google)  e Dell sono state denunciate da una ONG negli Stati Uniti per aver consapevolmente impiegato metallo estratto da minatori bambini in Congo.

La ONG in oggetto, l’International Rights Advocates, chiede alla corte distrettuale di Washington l’autorizzazione per una class action per il ‘’presunto consapevole’’ sfruttamento di minatori bambini, molti dei quali sarebbero rimasti vittime di incidenti mortali o di lesioni permanenti.

L’azione legale risparmierebbe, per ora,  le società coinvolte nella produzione e nella lavorazione del cobalto. La querela ne cita alcune, che però non sono processabili negli Stati Uniti non essendovi domiciliate:  si tratta del gigante svizzero Glencore – il maggior fornitore mondiale di cobalto, della belga Umicore, che si occupa della raffinazione del metallo, e della cinese Zhejiang Huayou Cobalt, identificata come principale fornitore di Apple, Microsoft e Dell.

Sarebbe questa la maniera di ‘’aiutarli a casa loro’’? Ma vergognarci un pò no eh? Schiavitù e  ‘’colonie’’ non sono finite per l’Africa! Anzi continuano imperterrite … e l’unica cosa che sappiamo dire è: ‘’Che stiano a casa loro e che si diano da fare’’! 

No comment … 

Alla prossima

Elena 

La Strada – Cinema Vox di Frejus

Ieri sera, al Cinema Vox di Frejus, abbiamo assistito, nell’ambito della Rassegna cinematografica del Club Italianiste de Provence, gestito da Jerome Reber, il film realizzato nel 1954 da Federico Fellini: ‘’La Strada’’! 

 Già dalla primissima scena sono rimasta colpita dalla nitidezza delle immagini. Un restauro perfetto! Sembrava un film fatto ai giorni nostri anche se in bianco e nero.

Il film è del 1954,  io sono nata nel 1955, quindi non l’avevo visto all’epoca, o, per meglio dire, magari l’ho visto trasmesso per televisione anni dopo, ma ero troppo piccola per poterlo apprezzare. 

Quindi ieri è stata una bella sorpresa. Un tuffo nel cinema neo-realista italiano dell’epoca. 

Stiamo parlando del 1954, l’Italia era in ginocchio in seguito alla guerra e, anche se il Piano Marschall cominciava a dare i sui primi risultati, povertà e miseria erano all’ordine del giorno.

Ecco quindi che una una povera vedova, carica di figli, vende per dieci mila lire la secondogenita Gelsomina Di Costanzo (Giulietta Masina) al violento artista di strada Zampanò (Anthony Quinn) un uomo che si esibisce nelle piazze e nelle fiere di paese spezzando catene di ferro con la sola forza dei propri muscoli pettorali. 

Zampanò durante il suo numero

Gelsomina è una ragazza ingenua ed ignorante e Zampanò la usa come ‘’spalla’’ nei propri spettacoli,  facendole suonare il tamburo, la tromba e, facendole poi tendere in seguito il cappello, per raccogliere le eventuali offerte tra il pubblico. Gelsomina è costretta, suo malgrado, a diventare anche l’amante di Zampanò che però non le dimostra mai affetto ma semplicemente la usa, come un oggetto qualsiasi.

Gelsomina è una creatura dolce e sensibile e tenta invano di fuggire da Zampanò che la maltratta continuamente. Lui la ritrova, la picchia e la costringe a stare con lui. Gelsomina si sente inutile ed ha paura.

Gelsomina con il ”Matto”

Finiti in un circo, Gelsomina fa la conoscenza de ‘’il Matto’’ (Richard Basehart), un equilibrista girovago, mite e gentile che non perde però l’occasione per deridere e umiliare Zampanò. L’incontro con il Matto, questo giovane scherzoso e pieno di vita, apre un spiraglio nella mente di Gelsomina, con queste frasi:

– Io sono ignorante, ma ho letto qualche libro. Tu non ci crederai, ma tutto quello che c’è a questo mondo serve a qualcosa. Ecco, prendi quel sasso lì, per esempio.

– Quale?

– Questo… Uno qualunque… Be’, anche questo serve a qualcosa: anche questo sassetto.

– E a cosa serve?

– Serve… Ma che ne so io? Se lo sapessi, sai chi sarei?

– Chi?

– Il Padreterno, che sa tutto: quando nasci, quando muori. E chi può saperlo? No, non so a cosa serve questo sasso io, ma a qualcosa deve servire. Perché se questo è inutile, allora è inutile tutto: anche le stelle. E anche tu, anche tu servi a qualcosa, con la tua testa di carciofo. 

La convince che stare con Zampanò è una sorta di missione e che lei riuscirà, forse, a cambiarlo in meglio. I due saltimbanchi però litigano e vengono entrambi cacciati dal circo. 

Zampanò viaggiando sulla sua patetica motocarrozzetta, incontra il Matto e, approfittando del fatto che quest’ultimo sta cambiando una ruota, lo prende a pugni. Involontariamente lo uccide, facendogli battere la testa contro uno spigolo dell’automobile. Preso da paura, finge un incidente d’auto e fugge abbandonando il corpo senza vita del povero Matto.

La tragedia fa uscire del tutto di senno Gelsomina, turbata giorno e notte dall’orribile ricordo. E’ spaventata e non riesce più ad aiutare Zampanò che quindi la abbandona addormentata sul ciglio della strada, continuando la sua vita di vagabondo. 

Alcuni anni dopo sente la canzone che usava cantare Gelsomina, si avvicina … chiede informazioni alla ragazza che la canta e scopre che Gelsomina è morta da tempo.

Improvvisamente prende coscienza della sua solitudine: abbandonato da tutti piange su una spiaggia deserta.

Che dire di questa ‘’tragica esistenza’’?  Due individui più diversi non avrebbero potuto incontrarsi. 

Zampanò è un individuo rude, istintivo, la riflessione non fa parte del suo ‘’essere’’.  Le sue necessità sono basilari, animalesche. Si limitano a mangiare, bere, fare sesso. Non riesce ad andare oltre. Non riesce nemmeno ad essere corretto con chi lo ospita, Infatti ruba delle offerte votive, realizzate in metallo prezioso, in un convento in cui è stato ospitato per la notte, cosa che ferisce profondamente la sensibilità di Gelsomina. 

Gelsomina invece è una ‘’donna-bambina’’ che vive la vita reale a modo suo, che ha sogni e speranze che la portano a vedere il ‘’bello’’ ovunque. Gelsomina vede l’invisibile … lei è ‘’spirito’’, Zampanò è invece ‘’involucro animale’.

L’enorme capacità espressiva dei personaggi, fa immedesimare lo spettatore nella storia. La mimica facciale di Gelsomina è un qualche cosa di incredibile. I pensieri che le passano nella testa sono tradotti sul suo viso in maniera magistrale. Qui si sente ancora la scuola di recitazione che risale al tempo del cinema muto.  Come impressionante è la ‘’bestialità’’ che si legge sul viso di Zampanò.

La parola ‘’strada’’ in italiano si presta a più letture.

Strada è la via che ci porta fuori dalla città, che ci fa andare da un paese all’altro, ci fa quindi ‘’viaggiare’’;  

la strada della vita è invece il  ‘’percorso’’ che tutti noi facciamo e che ha per tutti la stessa conclusione;

strada ha anche assonanze negative: vita da strada, significa stare all’aperto, non aver casa né protezioni di sorta, una vita pericolosa; 

– la donna di strada è una prostituta;

– la strada di notte è pericolosa per via di ladri, briganti e delinquenti;

– vivere in strada significa essere dei derelitti emarginati. 

Credo quindi che che il titolo del film sia una ‘’felice sintesi’’ di tutti i significati accennati qui sopra. 

Papa Francesco, durante l’incontro con circa 7 mila tra circensi, giostrai, domatori, artisti di strada, ha detto:  ‘’Voi non potere immaginare il bene che fate: un bene che si semina. Quando suonavano quella bella musica del film “La strada”, io ho pensato a quella ragazza che, con la sua umiltà, il suo lavoro itinerante del bello, è riuscita ad ammorbidire il cuore duro di un uomo che aveva dimenticato come si piange. E lei non lo ha saputo, ma ha seminato! Voi seminate questo seme: semi che fanno tanto bene a tanta gente che voi, forse, mai conoscerete… Ma siate sicuri: voi fate queste cose. E grazie di questo, grazie’’! 

A questo punto non mi rimane che fare i complimenti a Jerome Reber per le sue scelte sempre felici, al Cinema Vox e al Club Italianiste de Provence. Questo è uno splendido film per Natale, ci porta a riflettere e a ritrovare in noi un pò di quella umanità di cui avremmo tutti tanto bisogno. 

Alla prossima

Elena 

Strage nella Banca Nazionale dell’Agricoltura in Piazza Fontana a Milano

Una delle tante ‘’storie irrisolte’’ del nostro Bel Paese. 

A 50 anni dalla Strage di Piazza Fontana non sono ancora stati trovati gli esecutori ‘’materiali’’ dell’attentato.

Alle 16,37 del 12 dicembre del 1969 una bomba esplose nella sede dalla Banca Nazionale dell’Agricoltura, in Piazza Fontana dove morirono 17 persone mentre altre 81 rimasero ferite. 

Guarda caso proprio il 12 dicembre del 1969 in Senato veniva presentato, in prima istanza, lo Statuto dei Lavoratori.

Dell’attentato fu incolpato inizialmente l’anarchico Pinelli, che ‘’causa malore’’, cadde dalla finestra del commissariato di Milano mentre era sottoposto ad interrogazione. 

Il Pinelli aveva si un alibi a prova di bomba ma dovevano trovare un colpevole quindi … 

Varie indagini vennero fatte nel corso degli anni. Furono sospettati esponenti sia dei gruppi Anarchici che della destra. 

Nel 2005 la corte di Cassazione determinò che la Strage fu commessa dalla  cellula di estrema destra detta: ‘’Ordine Nuovo’’ i cui capi erano Franco Freda e Giovanni Ventura, ma che però non poterono essere sottoposti a processo in quanto già assolti con sentenza definitiva dalla dalla Corte di Assise di Bari .

Quindi il povero Pinelli è morto innocente mentre i veri responsabili sono tranquillamente in giro.

Alla prossima

Elena 

L’Italia … come un’azienda non amata …

Questa è una vecchia nota che avevo scritto su FB nell’aprile del 2012, ma la mia opinione da allora è sempre la stessa.

Avete presente coloro che ”ereditano” l’azienda di famiglia? Alcuni di loro, pochi,   dentro l’azienda si fanno il cosiddetto ”mazzo”, ci lavorano iniziando dalle mansioni più umili,  il che significa che capiscono che cosa significa lavorare, ”sudare”, per un obiettivo comune. Alla fine ”amano” quell’obiettivo!

Lapo e John Elkann i 17 marzo 2003 alla commemorazione di Gianni Agnelli.

Ci sono altri che invece vivono come dei ”nababbi”, mantenuti nell’agio e senza aver sprecato troppe energie né dal punto di vista ”fisico” né da quello ”mentale”,  comprese le lauree ”pilotate” … vita facile insomma!

Bene, secondo voi questi signori che cosa vogliono dall’azienda ereditata e che cosa sono in grado di ”donare” alla stessa? Che genere di valore aggiunto possono portare simili personaggi?  In compenso i ”rampolli” in oggetto  pretendono che l’azienda dia loro gli stessi ”frutti” che ha dato a chi l’ha fondata, amata, curata come un bambino 

Noi abbiamo ”ereditato” l’Italia da chi ha combattuto due guerre per ”costruirla” … ebbene? Quanta fatica abbiamo fatto noi per questo Paese?

Quanto lo abbiamo amato, rispettato, voluto? Quanto ci siamo interessati all’evoluzione,  o meglio, all”involuzione” politica di questo Paese?

Ora stiamo raccogliendo i ”frutti” del nostro disinteresse e della nostra mancanza di amore nei suoi confronti!

Quanta ragione aveva Paolo Borsellino quando diceva: ”Palermo non mi piaceva … per questo ho imparato ad ”amarla” … perché solo amando qualcuno o qualcosa puoi pensare di cambiarla e/o migliorarla …

Forse oggi, grazie alla ”rete”, che è una sorta di ”coscienza collettiva” abbiamo la possibilità di cambiare il nostro atteggiamento e con esso l’intero Paese, portandoci in questo modo al livello mentale di cittadini ”evoluti”.

Alla prossima

Elena

 

MES … si … MES … no …

Il MES, fa traballare il Governo Conte II.

Secondo me, per stare ”terra terra” il problema reale è che Di Maio è arrabbiatissimo con Conte. ”Ma come”? dice il giovane Ministro: ” Ti ho fatto entrare in politica io, fai il Primo Ministro grazie a me,  e tu mi contraddici? Ti affianchi a quei matti del PD con ‘sta faccenda del MES? Ma come ti permetti”?

Anche il suo ”amico/nemico” Salvini è contrario al MES ovviamente. Tutto quello che è Europa è da boicottare a prescindere! Ma torniamo al MES …

Il MES ovvero Meccanismo Europeo di Stabilità, di cui non capisco un’emerita cippa, e in cui non entrerò nel merito visto che faccio la moglie-mamma-casalinga, è stato istituito nel 2011 e mai entrato in funzione. 

Avrebbero voluto farlo decorrere dal 2015 ma la cosa non è andata in porto perché i tedeschi hanno dei dubbi su fatto che tale fondo sia compatibile o meno con il loro sistema costituzionale.

Adesso che cosa è successo? Qualcuno me lo sa spiegare in maniera ‘’semplice’’? 

Non esageriamo con le semplificazioni però … perché non è che tutti noialtri si sia all’altezza di dire la nostra in proposito e soprattutto con cognizione di causa. Visto che non  è che siamo tutti economisti no? Quindi nessuno ‘’slogan’’ please.

In rosso i paesi che avevano aderito al MES

Tra l’altro, non ho nemmeno tanta fiducia che personaggi come Salvini e Di Maio, posseggano le conoscenze per poter affermarne l’inutilità e/o il pericolo, a meno che ‘’qualcuno’’ abbia detto loro di ‘’boicottarlo’’. Oppure i nostri due eroi fanno i ”bastian contrari” per prendere voti e guadagnarsi delle simpatie? Eppure …  guardando la cartina, i Paesi che avevano aderito erano parecchi … poi cosa è successo? Mah

 

Alla prossima

 

Elena

 

 

Se volete informazioni su che cosa sia il MES, accomodatevi!

https://it.wikipedia.org/wiki/Meccanismo_europeo_di_stabilità

Finanziamento ai partiti, com’era e com’è

Alla luce del pastrocchio in corso tra ”Fondazione Open e Renzi” proviamo a fare  il punto della situazione:  Come sono cambiate le regole nel corso degli anni?

Com’era in passato 

La “legge Piccoli” introdusse nel 1974 il finanziamento pubblico ai partiti per contrastare alcuni scandali del passato.  La legge prevedeva da una parte il finanziamento ai gruppi parlamentari – obbligati a dare il 95% delle somme ai partiti di appartenenza – e dall’altra il finanziamento dell’attività elettorale. I finanziamenti vennero poi modificati e aumentati nel 1981 e fino al 1993. Il 1993 è l’anno del referendum dei Radicali, lanciato sulla scia dello scandalo Tangentopoli. Vinse il sì, che abolì il finanziamento ai partiti tramite i gruppi parlamentari, ma non i finanziamenti per l’attività elettorale. Una serie di leggi nel 1993 e nel 1999 aumentarono e modificarono le clausole per i rimborsi elettorali aumentandoli, con l’obiettivo di sostituire il finanziamento ai partiti che era stato abolito dal referendum. Il Governo Monti, nel 2012, ridusse i rimborsi e tentò di giungere ad una disciplina unitaria. Poi arrivò l’abolizione del finanziamento ai partiti voluta dal governo Letta.

Il finanziamento dei partiti oggi 

É stato appunto il governo Letta (PD) ad abolire il finanziamento pubblico con il decreto legge 47/2013, convertito dalla legge 13/2014. La normativa ha tolto anche i rimborsi elettorali che avevano sostituito il finanziamento ai partiti, già eliminato con il referendum dei Radicali del 1993. É stato un passaggio graduale: il pagamento dei rimborsi elettorali è infatti proseguito fino al 2016.

I contributi di Camera e Senato 

Sono rimaste forme di finanziamento indiretto. Per esempio, in base ai regolamenti di Camera e Senato, i gruppi parlamentari ricevono contributi per finanziare le loro attività istituzionali. Si tratta di fondi che provengono dal bilancio di Camera e Senato, cofinanziati con soldi pubblici.  Per capire di che cifre si parla, nel 2019 la Camera darà ai vari gruppi parlamentari circa 31 milioni di euro e il Senato poco più di 22 milioni di euro.

Il 2 per mille 

I partiti, in base alla legge Letta possono contare anche sul 2 per mille, che è una piccola quota dell’Irpef che i contribuenti possono destinare ai partiti (o allo Stato) quando stanno definendo la dichiarazione dei redditi.

Le erogazioni liberali 

Ci sono poi anche le donazioni private, le cosiddette “erogazioni liberali”. Si tratta di somme in parte detraibili fino a 30mila euro. Le cifre non possono, però, superare i 100mila euro. Il taglio ai fondi pubblici destinati ai partiti, ha creato la nascita di ‘’fondazioni’’ collegate a politici o partiti.  La recente legge ‘’spazza-corrotti’’ ha però equiparato ai partiti le fondazioni legate a forze politiche … vedi Renzi con la Fondazione ‘’Open’’…

Alla prossima

Elena 

 

fonte: Sole24ore