Archivi del mese: maggio 2018

Bisogna fare l’Europa …è indispensabile. 

Sono convinta che indietro non si possa e non si debba tornare …

l’Italia è stata unificata nel 1861 dai piemontesi,  ma purtroppo ancora oggi  sulle piattaforme social, mi ritrovo a leggere di ‘’italiani’’ che non si considerano tali e che accusano i piemontesi di esser stati terribili.

In effetti , la convivenza, specie inizialmente fu molto ma molto difficile. Forse non tutti sanno che, per esempio, la Bela Rosin, moglie morganatica di Vittorio Emanuele II, fu terrorizzata quando assieme al Re andò a Napoli in un viaggio pseudo-ufficiale.  Per una torinese, tranquilla e silenziosa tutto il rumore e le grida dei napoletani, che accoglievano con gioia ma a modo loro il re,  era motivo di panico. Lo Stesso re si ritrovò a malmenare alcuni cittadini urlanti che si avvicinavano al suo cavallo con troppo entusiasmo, scambiando i saluti gridati per aggressioni! 

Vittorio Emanuele II e La ”Bela Rosin” – contessa di Mirafiori (moglie morganatica)

Uno dei motivi per cui sorgevano spessissimo malintesi era semplicemente dovuto al fatto che non si capivano! Parlavano lingue diverse. I Piemontesi parlavano solo dialetto piemontese o francese,  (Cavour fu mandato a Firenze per imparare l’italiano) quindi il dialetto napoletano per loro era ostrogoto. Ovviamente le classi abbienti parlavano francese e latino, ma il popolo si limitava al dialetto locale.  

Quindi, nonostante l’Italia fosse unita, lingua e cultura erano diversissimi e stare assieme non era facile.

Gli italiani hanno iniziato a capirsi durante la grande guerra, quella del ’15/’18. I soldati infatti, provenienti da ogni parte d’Italia furono costretti a vivere assieme nelle trincee e quindi a parlare tra loro. Ovvio che la lingua veicolare fosse,  per forza di cose, l’italiano. Un siracusano ed un padovano ad esempio non avevano speranza di capirsi, se non a segni, in quanto all’epoca il dialetto la faceva da padrone in ogni regione.

Ma… piano, piano, frequentandoci e conoscendoci abbiamo smesso di vivere esclusivamente nei nostri ‘’giardinetti’’ e abbiamo imparato a considerarci italiani. Almeno la maggior parte di noi. 

Quindi per farla breve, possiamo affermare che l’Italia vera sia stata fatta quando abbiamo iniziato a conoscerci e muoverci liberamente sul suo territorio.

Eccomi al punto. La stessa cosa bisogna farla con l’Europa. 

Ovviamente non con una guerra, ci mancherebbe, ma all’ottimo Erasmus bisognerebbe aggiungere qualche cosa di più.

L’Ersamus è un’ottima idea, ma si limita alla scuola,  alle classi più abbienti e ad un tempo relativamente breve. Questo non basta, sarebbe bene per esempio, ritornare al servizio obbligatorio militare e/o civile e fare in modo che i giovani, tutti indistintamente, uomini e donne, abbiano la possibilità di vivere in un altro paese e conoscere abitudini diverse. 

Se per esempio un tedesco o una tedesca fossero costretti a fare il servizio Militare/civile a Palermo ed una messinese o un napoletano fossero costretti a farlo a Bonn o a Deuville … ecco che questo sarebbe un ulteriore passo avanti per fare ‘sta benedetta Europa.

Facciamo viaggiare in tutta Europa senza problemi denaro e merci … e le persone no? Perchè?

Solo frequentandoci e mescolandoci  avremmo la possibilità di formarci una cultura omogenea che non ci renderà più l’ ‘’altro’’ cosi ‘’alieno’’ e  ‘’diverso’’ …smetteremo anche di covare ‘’sospetti’’ nei confronti altrui …  cosa ne dite? 

Alla prossima

Elena 

Si sono incaponiti sull’anti-europeista Paolo Savona …

Siamo in ”stallo” … i due partiti che stan lavorando per mettere assieme il governo hanno fatto parecchi passi avanti, ma adesso siamo fermi.

Il problema si direbbe essere Paolo Savona. Chi è questo Signore?

179d5b785bfa3d0b02ce0b40043d4e19-k0QH-U43490793274954ZMC-593x443@Corriere-Web-Sezioni

Dunque Paolo Savona ha 81 anni (non proprio un ragazzino per andare a combattere in Europa)  è stato ministro dell’Industria del commercio e dell’artigianato durante il Governo di Carlo Azeglio Ciampi nel 1993/1994, vive ai Parioli a Roma.

Andiamo al sodo, ecco qui di seguito alcuni suoi pensieri che dovrebbero chiarire molto:
– L’ euro è un cappio per lo sviluppo italiano …
– Non esiste un’Europa, ma una Germania circondata da pavidi …
– La Germania non ha cambiato la visione del suo ruolo in Europa dopo la fine del nazismo, pur avendo abbandonato l’idea di imporla militarmente …
– Bankitalia ha la responsabilità di aver sottomesso l’Italia ad una nuova forza sovranazionale, quella europea …
– Le ricette macroeconomiche di Angela Merkel sono uguali ai progetti del Terzo Reich (2013)

L’uomo ideale per perorare la causa europea no? A parte che ha 81 anni e, ammesso e non concesso che venga eletto, quanto durerebbe?  Che forza potrebbe avere per perorare la ”sua” causa”? Quanto è durato Varoufakis in Europa? E lui era tanto ma tanto più giovane, quindi di energie a ne aveva da ”regalare”! Verrebbe quasi il ”sospetto” che la Lega stia usando questo signore come un simbolo … come una bandiera … per cosa? Per la propaganda della Lega? Ma … costoro vogliono governare o vogliono continuare a ricevere ”consenso”? E comunque  l’Europa, che piaccia o no bisogna farla! Punto! Siamo un unico pianeta … dobbiamo unirci non dividerci, iniziamo almeno dall’Europa. Se fossimo assieme non ci batterebbe nessuno! Nemmeno la Cina!  E, visto che bisogna farla questa benedetta Europa, sarebbe meglio farla con ”impronta” ”italica” o ”tedesca”?  Facciamoci una domanda e diamoci una risposta!  L’abbiam tre mari … abbiamo tanto pesce che a chi lo vuole lo possiamo regalar funzionava una volta … adesso NON più! 

Alla prossima

Elena

I tedeschi ci chiamano ”mendicanti” …

Pensierino del mattino: Un giornale tedesco dice che siamo un pò come dei mendicanti … non facciamo altro che chiedere denaro.

A parte il fatto che i ‘’debiti’’ vanno ‘’onorati’’ … e mi sembra il minimo, ma  non possiamo certo negare che la crisi economica ci attanaglia davvero e tanto.

Noi siamo degli ‘’inventori’’ degli ‘’artisti’’ ma non esattamente dei ‘’pianificatori’’ … abbiamo preferito fare le ‘’cicale’’ invece che le ‘’formiche’’. 

Chi possiede un’attività, vuoi perchè l’abbia creata lui o l’abbia ereditata, trovandosi con parecchio denaro tra le mani ha due possibilità: 

– la prima, farsi un mazzo a paracqua, oggi il gioco è veramente ‘’duro’’ per reinvestire nell’azienda e cercare di ingrandirla ed eventualmente  ‘’sfondare’’

– oppure usare la fraccata di denaro per investire in borsa e vivere senza problemi come un pascià.

Cosa fareste? Dai … siamo italiani e che cosa faremmo al posto di costui lo intuiamo no? Su 10 persone almeno 8 preferirebbero fare il pascià senza avere  ‘’rogne’’ da gestire.

Chi sceglie di  tirare la carretta è perchè non ha le quantità di denaro  sufficienti da poter investire e che gli permettano una vita agiata, quindi ovviamente fa anche fatica a trovare denaro per investire in innovazione ed ampliare l’azienda rendendola competitiva. 

In questo modo il tessuto produttivo tende a ridursi e diminuiscono gli ordinativi. In cascata  anche il lavoro  viene a mancare e, di conseguenza denaro per noi poveri cristi. 

L’am ba ra dam dello Stato deve però andare avanti (ospedali, scuole, ministeri, infrastrutture, etc.. etc…) e quindi dove prendono il denaro? Facciamoci una domanda e diamoci una risposta. Cari tedeschi è ovvio che facciamo fatica a pagare il debito no? Senza ”entrate” sarà ”dura”! Hai voglia a fare ”economie”. Ammesso che noi si sia un pò ”scarpe” confrontati ai tedeschi non è che però si possa proprio infierire su noialtri no? Ora non vorrei sembrare pignola ma sarebbe più che ora che i Paperoni come Zukerberg e tutte le multinazionali che, come FB, non pagano una cippa di tasse, le pagassero come le paghiamo noialtri.

Noi le tasse le paghiamo e siamo spremuti come limoni. Le multinazionali invece NON le pagano … o meglio pagano quattro lire dove fa loro più comodo! Quindi questo denaro viene tolto alla collettività. La vogliamo smettere si o no?

I soldi che ‘scompaiono’ in un buco nero servono a nessuno. L’elusione fiscale inizia a non essere più ”fisiologica” ma ”patologica”! A me che costoro si comprino la Ferrari placcata d’oro non me ne importa un fico secco. Il denaro per creare ”economia” deve essere nelle mani della ”massa” non di quattro gatti! Grrrr …

Alla prossima

Elena 

La ”rete” da 1 a 10, quanto influenza/condiziona noi ”popolo”?

Stamattina leggevo un articolo e man mano che lo scorrevo, mi rendevo conto che l’autore ragionava, benissimo peraltro, ma seguendo una logica che escludeva un ‘’parametro’’ che oggi più che mai dovrebbe invece esser tenuto in considerazione.

Questo parametro ormai imprescindibile dal formarsi dell’opinione pubblica è la ‘’rete’’, che,  come tutti sappiamo serve anche a prendere ‘’pesci’’. 

Possibile mai che noi si consideri ‘’conflitto di interesse’’ solo il fatto che Berlusconi possieda ‘’tv’’ … mentre invece si ignori tranquillamente il fatto che il M5S sia coadiuvato da un’ Agenzia di Strategie Digitali in Rete? Ma perchè? 

Tutti che chiedono al PD di farsi l’esame di coscienza … recitare mea culpa … capire gli errori fatti … e ne ha fatti tanti siamo d’accordo. L’art. 18 è stata la ciliegina sulla torta. Sputare sullo Statuto dei Lavoratori non è certo stata un’idea apprezzata da gente che si fa il mazzo per tirare la carretta! 

Ma ha fatto anche delle cose buone non neghiamolo dai. Ha dato 40 milioni per la formazione degli insegnanti ed un bonus di 500 euro annui per l’aggiornamento culturale del professore … a riforma approvata sono entrati 38mila insegnanti ma in settemila si sono dovuti spostare dal sud al nord, e questo non è ovviamente piaciuto. 

In Europa il concetto di accoglienza degli immigrati è stato sposato da tanti e l’Italia non è più ‘’sola’’ a gestirlo.  

Lo “Ius soli” non era sinonimo di immigrazione come ce lo hanno ‘’venduto’’ in rete, ma una legge di civiltà che riconosceva agli oltre 800.000 bimbi e ragazzi, nati da genitori stranieri, che crescono in Italia, gli stessi diritti dei bambini italiani, con i quali giocano, studiano e parlano lo stesso dialetto!

Dal 2014 al 2018 la disoccupazione giovanile è scesa dal 44% al 32%, puntavano  a scendere sotto il 20%, ma non sono stati più eletti … quindi ”ciccia”!  La rottamazione delle cartelle Equitalia continua … è stata fatta la legge sulle unioni civili.  Una legge sul biotestamento.  Una legge sul “Dopo di noi”.  Una legge contro il ‘’caporalato’’. Una legge sull’omicidio stradale.  Il recupero dell’evasione fiscale.  Il divieto delle orrende ‘’dimissioni in bianco’’.  Gli 80 euro.  Il bonus cultura.  Hanno cercato di muoversi in modo che i contratti diventassero a tempo indeterminato. E queste sono solo alcune delle cose fatte.

Mi risulta ‘’strano’’ che non si prenda nemmeno in considerazione che, più che le scelte fatte dal PD,  condivisibili o meno, siano la causa effettiva dello spostamento del voto, quanto invece il costante, martellante denigramento fatto in rete dall’enorme potere mediatico di cui si avvale il M5S e a cui fanno da ”gran cassa” i ”media” tradizionali che a loro volta hanno bisogno di audience per vivere.

03-cards-casaleggio-klFC-U43170664973378ayC-593x443@Corriere-Web-Sezioni

Pennivendoli di tutti i generi, per essere letti, ‘’devono’’ ormai adeguarsi all’opinione che tende ad esser già la più diffusa in ‘’rete’ … accrescendo ulteriormente nei lettori/popolo l’opinione che ”qualcuno” sta costruendo, scientificamente, a tavolino.  

Mi riferisco all’enorme conflitto di interesse che ha il M5S grazie un’Agenzia di Strategie Digitali alle spalle. Personalmente Matteo Renzi non mi è mai piaciuto … ma tutto ‘sto odio per lui non è ”naturale” bensì ”indotto”! Da che cosa? Facciamoci una domanda e diamoci una risposta. Se non ci si arriva è perchè si è in ‘’malafede’’. La rete, se usata da professionisti,  crea e distrugge un personaggio alla velocità della luce.  Oggi accusano alcuni di ‘’postare’’ beceramente ‘’contro’’ il M5S … loro che cosa hanno fatto per anni? Ma non lo hanno fatto con qualche sporadica bacheca personale … ma con una ‘’contraerea’’ organizzata ad hoc! 

Sarebbe troppo ottimistico pensare che il popolo italiano sia un così fine analizzatore della politica e delle sue mosse, ho l’impressione che, come tutti i ‘’popoli’’, noi si reagisca giustamente alla realtà che ci attanaglia, più che circondarci. 

Quindi, terra terra … la gente sta male, la crisi non passa, qualsiasi cosa si cerchi di fare, se non porterà risultati velocemente,  sarà sbagliata per tutti … compresi quelli che oggi promettono ‘’mari e monti’’. 

Per quanto tempo costoro però potranno tenere a ‘’bada’’ l’elettorato che ha dato loro fiducia? Anche con l’aiuto di una ”propaganda” organizzata ad hoc, prima o poi le ”rogne” verranno fuori. Il PD è stato fatto diventare il ‘’capro espiatorio’’ di tutti i ‘’mali italiani’’… e oggi il popolo ha scelto quelli che promettevano di più. 

Morale? Morale la politica ‘’virtuale’’ non porterà da nessuna parte,  facciamoci tutti gli auguri perchè i tempi saranno ‘’bui’’! Di pennivendoli che salgono sul carro del ‘’vincitore’’ ce ne sono tanti … troppi … d’altronde, bisogna pure mangiare no?  Io sono ‘’bastian contrario’’ di natura … se il PD cade in disgrazia, anche se non mi entusiasma mi viene voglia di aiutarlo.  Ma sarò ’’strana’’?

Alla prossima

Elena 

Intervista al Professor Gustavo Zagrebelsky sulla situazione italiana dopo il voto

Sono trascorsi due mesi e mezzo dal voto e ancora non abbiamo il nuovo governo. Lei, professor Zagrebelsky, che ne dice?

«Dal 4 marzo qualcosa di nuovo cerca di nascere. Che ci riesca, sia vitale, sia davvero qualcosa di nuovo e, alla fine, sia bene o male, è presto per dirlo. Ma non stupisce il lungo travaglio. Il voto ha detto una cosa semplice e una difficile. Quella semplice è un desiderio di rottura; quella difficile è il compito ricostruttivo. Si immagina il presidente della Repubblica che, per tagliar corto, soffoca la novità con un governo tecnico?».

Dunque, nessun problema?
«No! Ce n’ è uno grande. Sembra si stia configurando un governo a composizione e contenuti predeterminati, totalmente estranei al Parlamento e al presidente della Repubblica. Il quale rischia di trovarsi con le spalle al muro per effetto di un “contratto” firmato davanti al notaio. Eppure, la nomina del governo spetta a lui. Lui non è un notaio che asseconda muto. È piuttosto un partner che può e deve intervenire per far valere ciò che gli spetta come dovere istituzionale. Non si tratta di astratti scrupoli di giuristi formalisti, ma di importantissimi compiti di sostanza».

Lei pensa ad aspetti della procedura seguita che impedirebbero al capo dello Stato di intervenire come dovrebbe poter fare?
«Teoricamente, il presidente della Repubblica potrebbe respingere le proposte fattegli. Ma, se lo immagina il caos che ne deriverebbe? La prassi maturata in tanti anni di governo repubblicano è questa. Prima, le consultazioni con i gruppi parlamentari; poi, in base a queste indicazioni, l’ incarico a una persona capace di unire una maggioranza; infine, se l’ incaricato “scioglie positivamente la riserva”, la nomina a presidente del Consiglio e, su sua proposta, la nomina dei ministri. La formazione del governo è un atto complesso e, nei diversi passaggi che ho detto, il presidente ha tutte le possibilità (in passato ampiamente esercitate) per far valere i poteri che gli spettano. Se egli accettasse a scatola chiusa ciò che gli viene messo davanti, si creerebbe un precedente verso il potere diretto e immediato dei partiti, un’ umiliazione di Parlamento e presidente della Repubblica, una partitocrazia finora mai vista».

E quali passi, secondo lei, occorrerebbe fare per evitare questo esito?
«Il presidente, ricordando vicende del passato, ha detto con chiarezza ch’ egli intende far valere le sue prerogative. Potrebbe procedere a nuove consultazioni, e poi conferire un incarico corredato da condizioni che spetta a lui dettare, come rappresentante dell’ unità nazionale e primo garante della Costituzione. Per inciso, finora, non esiste alcun “incaricato” e i due firmatari dell’ atto notarile, dal punto di vista costituzionale, sono soggetti privi di mandato. Tutto potrebbe avvenire, se non sorgono problemi tra i partiti, in pochissimo tempo».

Lei parla di atto complesso e di condizioni poste dal presidente. Quali potrebbero essere?
«Ci sono cose costituzionalmente “non negoziabili”. Innanzitutto, per ciò che riguarda le persone chiamate al governo che devono portare la loro carica con “dignità e onore”. Nelle scelte politiche, invece, il presidente della Repubblica non può intervenire se non per rammentare che ve ne sono, accanto alle libere, altre che libere non sono. La Costituzione è un repertorio di scelte non “negoziabili”».

Vuole fare qualche esempio?
«Mi limito ad alcuni punti. Innanzitutto, i vincoli generali di bilancio. Mi pare che, sulle proposte che implicano spese o riduzioni di entrate, si discuta come se non ci fosse l’ articolo 81 della Costituzione che impone il principio di equilibrio nei conti dello Stato e limiti rigorosi all’ indebitamento. Ciò non deriva (soltanto) dai vincoli europei esterni, ma prima di tutto da un vincolo costituzionale interno che non riguarda singoli provvedimenti controllabili uno per uno, ma politiche complessive».

Sull’equilibrio dei conti finora molto si è detto, ma lei ha individuato altre “stranezze”?
«Sono colpito dalla superficialità con la quale si trattano i problemi della sicurezza. Dall’ insieme, emerge uno Stato dal volto spietato verso i deboli e “i diversi”: l’ autodifesa “sempre legittima”; la “chiusura”, non si sa come, dei campi Rom; la restrizione delle misure alternative alla pena detentiva; perfino l’ uso del Taser, la pistola a onde elettriche che l’ Onu considera strumento di tortura; le misure contro l’ immigrazione clandestina con specifiche figure di reato riservate ai migranti clandestini; il trasferimento di fondi dall’ assistenza dei profughi ai rimpatri coattivi. Come ciò sia compatibile con i diritti umani, con la ragionevolezza e l’ uguaglianza, con il rispetto della dignità e del principio di recupero sociale dei condannati, con esplicite e puntuali pronunce della Corte costituzionale, non si saprebbe dire. La “libertà di culto” è trattata come questione di pubblica sicurezza, con riguardo alla religione islamica (controllo dei fondi, registro dei ministri del culto, ecc.). Nelle 57 pagine del contratto ci sono anche cose che possono considerarsi positive. Non ne parlo, in quanto attengono a scelte discrezionali su cui il presidente della Repubblica non avrebbe motivo di intervenire. Ma su quelle anzidette certamente sì, nella sua veste di garante della Costituzione contro involuzioni che travolgono traguardi di civiltà faticosamente raggiunti».

Come mai non ha parlato finora delle riforme istituzionali?
«Innanzitutto, noto che non c’è parola circa la legge elettorale e l’esecrato (a parole) Rosatellum. È poi caduta l’ipotesi di una nuova riforma di sistema, per esempio in vista di qualche tipo di presidenzialismo. L’esperienza ha forse reso cauti. Invece, si ragiona di interventi puntuali. È prevista la riduzione del numero dei parlamentari, cosa da gran tempo auspicata (a parole). Circa la democrazia diretta, si prospetta l’ introduzione del referendum propositivo accanto a quello abrogativo, con l’ abolizione della condizione della partecipazione della maggioranza degli elettori: riforma molto democratica, a prima vista, ma forse solo a prima vista. E poi c’ è la questione del vincolo di mandato».

Per l’appunto: mi meravigliavo che non arrivasse qui.  «La discussione in proposito è legittima e la questione delicatissima. Ma non possiamo soltanto deplorare il trasformismo di deputati e senatori che passano dalla maggioranza all’ opposizione o, più spesso, dall’ opposizione alla maggioranza cedendo a promesse e corruzione. Questo è uno dei non minori mali del nostro sistema parlamentare. Il “contratto”, in proposito, è generico, ma insiste su un punto che a me pare rilevante: l’ esigenza che, con “cambio di casacca”, non si determini per interesse privato il tradimento delle aspettative degli elettori rispetto al governo. Se la coscienza del parlamentare lo fa stare stretto dove è stato eletto, lasci il suo posto in Parlamento. La libertà di coscienza, che il divieto di mandato vincolante vuole proteggere, dovrebbe invece essere fermamente garantita in tutti gli altri casi, in particolare nel procedimento legislativo. Piuttosto, a meno di errore, non trovo nel contratto nulla a proposito della questione di fiducia che tante volte il governo ha usato, per l’ appunto, per coartare la libertà di coscienza dei parlamentari».

Lei, nel corso di questo colloquio, ha sempre messo il “contratto” tra virgolette. Perché?
«I contratti sono sempre specifici. Così è, ad esempio, il Regierungsvertag (contratto di governo) tedesco, al quale impropriamente si è accostato il nostro che parla invece dell’universo mondo. Accanto a cose precise (tasse e reddito di cittadinanza, ad esempio) abbondano espressioni come: occorrerà, è necessario, si dovrà, è imprescindibile… Questo non è un contratto ma un accordo per andare insieme al governo. Insomma, un patto di potere, sia pure per fare cose insieme. Niente di male. Ma chiamarlo contratto è cosa vana e serve solo a dare l’idea di un vincolo giuridico che non può esistere. In politica, come nell’ amore, non si sta insieme per forza, ma solo per comunanza di sentimenti o d’interessi».

Ma è previsto addirittura un organismo che dovrebbe garantire il rispetto del patto, il “Comitato di conciliazione”. 

«È una figura fantasmatica, solo abbozzata. Quando tra due parti nasce un contrasto, è bene cercare di appianarlo (cabine di regia, consigli di gabinetto, caminetti). Ma qui si immagina qualcosa di più, qualcosa di formale pensato in termini privatistici. In coda ai contratti si indica il “foro competente” in caso di lite. Qui c’è il “comitato di conciliazione”. Cosa piuttosto innocua se rimane nella dinamica dei rapporti politici tra i “contraenti”. Cosa pericolosissima, anzi anticostituzionale, se dalle decisioni di tale comitato si volessero far derivare obblighi di comportamento nelle sedi istituzionali, del presidente del Consiglio, dei ministri, dei parlamentari».

Meditiamo gente … per pietà … meditiamo … 🙁

Alla prossima

Elena

 

Fonte: Libertà e Giustizia 22 maggio 2018

Che cosa hanno fatto gli avvocati di Berlusconi per ottenerne la ‘’riabilitazione’’?

… ecco qui …

Dunque partiamo dall’inizio: A maggio del 2013 Berlusconi è condannato in via definitiva a quattro anni (di cui tre condonati dall’indulto) per frode fiscale nel processo Mediaset. Sconta la pena con l’affidamento in prova ai servizi sociali per un anno in una casa di riposo per anziani. Ci ricordiamo tutti quando nei telegiornali lo vedevamo andare a fare volontariato con l’auto blindata e le guardie del corpo vero? Già lì la dice lunga … ma quanti sono quelli che fanno volontariato nel nostro Paese? Un sacco di persona, ma nessuno, a parte pochi intimi, ne sono a conoscenza,  però che il volontariato lo facesse lui lo sapevamo tutti! 

non lasciamolo tornare in politica … please

La condanna per Frode fiscale derivava da un filone del processo All Iberian, e riguardava la compravendita di diritti televisivi da parte di Mediaset attraverso società offshore, riconducibili a Mediaset. 

Ora alla condanna per frode fiscale si aggiungeva la pena accessoria, legge Severino, e cioè l’interdizione ai pubblici uffici, quindi incandidabilità. 

Ora, dato che i suoi avvocati hanno seguito l’iter riportato qui in basso, Berlusconi risulta ‘’riabilitato’’! 

Riabilitazione

La persona che desidera cancellare completamente gli effetti di una condanna penale, tornando a essere come un incensurato, può chiedere la riabilitazione.

La riabilitazione può essere chiesta dopo che sono trascorsi tre anni (o otto per i recidivi aggravati, o dieci per i delinquenti abituali) dall’espiazione della pena.

La domanda, in carta semplice (senza marche da bollo), deve essere rivolta al Tribunale di sorveglianza, secondo il luogo di residenza dell’interessato.

L’interessato può farsi assistere da un avvocato per verificare l’ammissibilità della domanda e redigerla, oppure può utilizzare per la domanda il fac-simile di istanza (vedi sotto)

E’ necessario:

• indicare le generalità di chi chiede la riabilitazione;

• indicare le sentenze e/o i decreti penali per cui si chiede la riabilitazione (se conosciuti, specificare numero, data, autorità giudiziaria che l’ha emessa, data di fine espiazione o estinzione della pena detentiva e della pena pecuniaria); altrimenti riportare la dicitura “tutte le condanne presenti nel casellario giudiziale”;

• indicare il motivo per cui si chiede la riabilitazione.

Dall’istanza contenente queste informazioni la cancelleria del Tribunale di sorveglianza apre il fascicolo e istruisce la procedimento di riabilitazione.

E’ necessario inoltre, al momento della presentazione dell’istanza o anche in un momento successivo, a integrazione della stessa, documentare il risarcimento del danno o l’impossibilità di farlo e l’attività riparatoria:

• allegando una dichiarazione autentica della persona offesa o degli eredi di aver ricevuto il risarcimento e di ritenersi soddisfatta, accompagnata da copia di un loro documento di identità;

• nel caso non esistano o non si trovino le parti offese, allegare la documentazione dei tentativi effettuati per rintracciarle e, con un’integrazione dell’istanza, proporre al magistrato di sorveglianza un’attività riparatoria, per esempio versamenti a associazioni che curano gli interessi di vittime di reati analoghi a quello commesso, e chiedere l’autorizzazione a compierla, allegando poi la relativa documentazione;

• oppure allegare documentazione comprovante le condizioni personali ed economiche disagevoli che impediscono, anche parzialmente, il risarcimento o l’attività riparatoria (modello “Cud” di dichiarazione dei redditi, certificato di disoccupazione o di mobilità, libretto del lavoro, certificati sanitari, ecc.).

Per velocizzare la procedura è utile:

• allegare fotocopia delle sentenze e/o decreti penali per cui si chiede la riabilitazione; 

• verificare di non avere procedimenti giudiziari in corso (“carichi pendenti”) o altre condanne oltre a quelle per cui si chiede la riabilitazione;

• documentare il pagamento delle spese processuali e di mantenimento nell’istituto penitenziario, allegando le ricevute di pagamento;

La documentazione fornita non sostituirà ma renderà più facili e più rapidi i controlli che la cancelleria del Tribunale di sorveglianza compirà in ogni caso attraverso le Forze dell’ordine, le banche dati del Ministero della giustizia, quelle del Ministero dell’economia e delle finanze, le direzioni degli istituti di pena.

Può essere utile inoltre:

• documentare una effettiva e costante buona condotta, allegando per esempio attestazioni comprovanti la spontanea partecipazione ad attività socialmente utili o realizzazione di iniziative benefiche; attestazioni comprovanti un particolare impegno posto nelle attività personali (lavoro, studio, famiglia); o quant’altro ritenuto idoneo; 

• fornire e documentare ogni altro elemento utile per l’accoglimento della domanda di riabilitazione.

La decisione sulla riabilitazione è presa dal Tribunale di sorveglianza, composto da due magistrati e due esperti, dopo aver esaminato gli atti, in camera di consiglio, senza la presenza delle parti, pertanto è nell’interesse della parte chiedere alla cancelleria la data di trattazione e, prima di tale data, esaminare il fascicolo relativo al procedimento per controllare che la documentazione sia completa.

Normativa di riferimento:
• artt. 178 e seg. del codice penale;

• art. 683 codice procedura penale.

Alla luce di quanto sopra, senza tenere conto di tutti gli altri processi che ha ancora pendenti, voi dareste fiducia ad una persona simile? Qui non stiamo parlando di un disgraziato che ha rubato al supermercato perchè aveva fame, e che magari non ha i soldi per pagarsi gli avvocati per ‘’riabilitarsi’’ … qui stiamo parlando di un truffatore, pieno di soldi che si fa i fatti suoi, e che vuole andare al Governo! 

Riabilitato? Seee … tua sorella! 

Grrrr …

Alla prossima

Elena 

Precisazioni: https://www.brocardi.it/codice-penale/libro-primo/titolo-vi/capo-ii/art175.html

Dal ”No B day” … a ”nella rete l’ignoranza vale quanto la tua conoscenza” …

… oppure: ”La verità ”scientifica” vale tanto quanto quella ”rivelata”? Oppure: ”Una fake news vale tanto quanto una vera”? Oppure: ”Una calunnia vale quanto un fatto”? Mah …

”Mi chiamo Elena Saita, ho 54 anni e vivo a Torino. Sì, posso veramente dire … io c’ero … e ne sono estremamente fiera! Non solo ero presente ma ho anche partecipato attivamente al volantinaggio organizzato nei  giorni precedenti l’evento. Partecipato e condiviso con un entusiasmo che, onestamente, avevo da tempo perduto. Una meravigliosa gioventù pensante, organizzata, informata, corretta … questo Popolo Viola è un segno positivo di vitalità! E’ un segnale che deve fare meditare la nostra classe politica. E’ proprio vero che in fondo siamo un popolo di naviganti, eroi, poeti e santi e che nulla e nessuno, nemmeno il vergognoso conflitto di interessi che vige in Italia, potrà annientare! 

Il ‘’tam tam’’ avvenuto su Facebook è stato incredibile! Soprattutto ha dato alla gente come me, la ‘’casalinga di Voghera’’(°) la possibilità di esprimere il proprio dissenso! Questo signore, mi riferisco al ‘’Capo del Gabinetto’’, grazie al vergognoso utilizzo dei media di sua proprietà, ha cercato di ‘’appiattire’’ le meningi della gente semplice. Ha ‘’confezionato’’, ha indotto un consenso sulla sua persona. Chi nega questa evidenza ha due soli motivi per farlo: ‘’o è in malafede oppure non più in grado di rendersi conto di essere ‘’strumentalizzato’’!  Per assurdo infatti, credo che la maggior parte del suo elettorato sia proprio sua ‘’vittima’’. 

Il secondo motivo per cui sono fiera della manifestazione è legato proprio alla mia età. Sono un ‘’genitore’’, una mamma, ho due figli e ultimamente i ‘’genitori’’ sono stati oggetto di parecchie accuse, anche giuste in molti casi, ma la manifestazione stessa dimostra che non abbiamo fallito a 360° … se il Popolo Viola ne è il risultato!

Ci sarebbero migliaia di argomenti contro il ‘’sistema-personaggio’’ … ma invece vorrei aggiungere solo una cosa ancora: ‘’Essendo il la ‘’casalinga di Voghera’’ rimarrò in tema con il mio personaggio, sostengo quindi che: ‘’dopo l’invenzione della lavatrice … Facebook è il più utile ‘’elettrodomestico al mondo’’!  (Elena Saita – Micromega 1/2010 ‘’Finchè c’è lotta cè speranza’’)

Questo lo scrivevo allora e oggi ribadisco che: 

La ‘’rete’’ è la nuova fonte di ‘’informazione’’ … quindi è  il ”futuro”.

Il M5S, lancia i suoi messaggi attraverso questo strumento e suoi messaggi si basano sulle affermazioni di un personaggio senza dubbio ”visionario’’: Gianroberto Casaleggio! 

bè … ma non per lavarci le meningi … 🙁

In questo esatto momento storico, abbiamo un disperato bisogno di ”credere” in qualcuno.  Il M5S  viene offerto su di un ”piatto d’argento” come ”pulito ed onesto’’ , come UNICA alternativa a ‘’tutto il resto’’! Il che è davvero un pò esagerato non credete? Si direbbe ce lo vogliano vendere come un detersivo. 

Fatto sta che, oggi come oggi, la necessità di credere in qualcuno è talmente forte che tendiamo a sottovalutare alcune cose basilari,  se non proprio a mettere ‘’le fette di prosciutto davanti agli occhi’’.

Ripeto, le intenzioni sono senza dubbio ”buone” ma … non dimentichiamo mai i contrappesi della democrazia! Se li dimentichiamo, se li mettiamo in un ”cassetto” senza troppi scrupoli … saremo ”finiti”!

La rete, al momento, è peggio ancora delle tanto aborrite tv dello ‘’gnomolaccatodibiaccamarroneintesta’’, i cui giornalisti sono soggetti, se non altro, a denuncia se dicono delle ‘’bugie’’. 

La rete è peggio ancora perche NON non ha regole di sorta.  Se io, o altri, diciamo una castroneria ‘’qui’’ cosa ci succede? Niente! Se lo dice un giornalista su una testata e/o su una rete televisiva è soggetto a denuncia! Ora … facciamo ”finta” che in ”rete” circolino come ”vere” notizia che non lo sono ma che facciano ”leva’ sul nostro ”sentire comune” … che modifichino il nostro pensiero … che ci ‘’appiattiscano le meningi’’ … che ‘’siano usate per confezionare consenso’’ … come la mettiamo? 

La rete è fantastica, serve per confrontarci, ma non dimentichiamo che grazie alla rete è stato eletto Trump … ci sono state le ”Primavere Arabe” e … l’ISIS recluta la sua ”folle manovalanza”! 

Meditiamo gente … meditiamo … 

Alla prossima

Elena

 

(°) Silvio Berlusconi, quando doveva fare un esempio di un individuo sottosviluppato ed ignorante usava il termine: ”Casalinga di Voghera”! 

Articolo correlato: 

Stiamo sottovalutando il M5S …

Stiamo sottovalutando il M5S …

Stamattina leggendo qua e là mi sono resa conto di quanto si tenda a sottovalutare il M5S. Io non amo affatto questo movimento, credo lo abbiano già capito tutti senza che io debba ribadirlo, ma … non si sa mai.

Ho l’impressione che in questo ‘’calderone’’, e non solo tra i candidati ma anche e soprattutto nel loro bacino elettorale, ci sia di tutto di più e che sarà difficile tenere a ‘’freno’’ questa onda tanto ‘’piena di testosterone’’ quanto ‘’scarsa di democratico confronto’’. Dobbiamo però rassegnarci perchè loro sono il ‘’futuro’’. Il mondo viaggia alla velocità della luce e, o gli si sta dietro o lo si ‘’perde’’!

Noi ”vecchietti” viviamo ormai su un altro pianeta. ”Loro”, non dico siano una ‘’setta’’, parola che ha un’assonanza ‘’cattiva’’ e non voglio essere assolutamente cattiva questa mattina, ma solo ‘realista’’;  fatto sta che, attraverso i loro ”meet-up” fanno passare le loro idee, composte anche da una serie di regole ben precise alle quali si attengono. Una di queste, molto interessante, è: ‘’Derogare ad una regola, significa di fatto abolirla’’!
Spesso sui loro profili, alla voce ‘’ha studiato presso’’: leggiamo ’M5S’’! Perché è vero, per molti è stata la ‘’scuola’’ di cui avevano bisogno, un posto dove ritrovarsi tra persone ‘’simili’’ e con cui scambiare idee ed occuparsi della ‘’cosa pubblica’’! Hanno finalmente trovato, tramite la rete, la maniera di partecipare e smettere di delegare. Cosa che, nel mio piccolo, ho ripetuto migliaia di volte durante manifestazioni e cortei. Quindi come dar loro torto?
Ovviamente quanto avviene in misura ridotta nei ‘’meet-up’’ è diramato in rete all’ennesima potenza tramite ”amici/simpatizzanti”! Quindi ‘’il verbo/le idee” vengono amplificate  in maniera impressionante con una capacità di penetrazione altissima raggiungendo tutti! Anche quelli che la pensano in maniera diametralmente opposta. Uno dei messaggi di Gianroberto Casaleggio, era:

‘’Internet non si sta più affiancando a cosiddetti mainstream, ai telegiornali e alle televisioni, li sta sostituendo’’!

E signori cari, aveva ragione da vendere. Oggi i telegiornali ed informazione tradizionale spesso fanno solo più da ‘’gran cassa’’ a quanto già è stato affrontato, più o meno bene, in ‘’rete’’.
Altro che ‘’ripristinare’’ il contatto con il ”popolo” attraverso i circoli/sedi locali dei partiti. Le sedi dei partiti come le conosciamo oggi, ammesso e non concesso che siano distribuite capillarmente sul territorio come le ”Parrocchie”, tanto per fare un esempio, quanta gente pensate possano raggiungere? Mica tanta con la vita caotica di oggi. Chi ha tempo di andare nella sede del partito? Quattro gatti!
Le sedi” del M5S invece sono in rete, facilmente raggiungibili quando fa comodo a chiunque e in più sono distribuite capillarmente sul territorio ”virtuale” della rete.

La rete è politica allo stato puro

Gianroberto Casaleggio è stato un uomo che, oltre ad essere un pioniere delle strategie digitali, ha riconosciuto la possibilità di applicare questa nuova tecnologia alla politica con una ‘’visione’’ad ampio respiro. Come lui stesso sosteneva d’altronde non ci sono idee di destra o di sinistra, ci sono idee buone o cattive!
La cosa certa è che con i ‘’dogmi’’ di Casaleggio, tra i quali ve ne sono parecchi decisamente buoni, questi ragazzi, scontenti e anche un pò maltrattati, sono cresciuti e si sono riconosciuti.
Militanti ed elettorato del M5S hanno voglia di cambiare e grazie alla  ”rete” hanno trovato la soluzione. Nessuno può batterli su questo terreno. A meno che non ci si organizzi alla grande per farlo su larga scala con qualcuno che abbia la stessa ‘’visione di Casaleggio’’.

Quindi, per ora, il coltello dalla parte del manico lo hanno loro. Non mi stupirei affatto se, alle prossime elezioni, luglio od ottobre che siano, ottenessero le percentuali necessarie per governare.

Dopo di che … vedremo. Non dimentichiamo però che, se Casaleggio era un visionario più unico che raro e con certamente buone intenzioni … questi ragazzi sono solo ”figli nostri” … con tutte le virtù e le pecche che hanno i nostri figli.

Alla prossima

Elena

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

In seguito alle reazioni, fin troppo positive, dell’elettorato 5 stelle su quanto sopra e che ho condiviso su fb vorrei precisare quanto segue:

La realtà è che nel M5S, che agisce con questi strumenti (rete) e che si basa su affermazioni di un personaggio senza dubbio ”visionario”,  ognuno ci legge quello che vuole. In questo esatto momento storico il disperato bisogno di ”credere” in qualcuno, che ci viene offerto su di un ”piatto d’argento” come ”pulito ed onesto”, è talmente forte che si mettono, senza problemi, le fette di prosciutto davanti agli occhi. Ripeto … le intenzioni sono senza dubbio ”buone” ma … non dimentichiamo i contrappesi della democrazia! Se li dimentichiamo, se li mettiamo in un ”cassetto” senza troppi scrupoli … saremo ”finiti”! La rete al momento NON è democratica per il semplice fatto che non ha regole! Se io, o altri,  diciamo una castroneria qui in ”rete”  cosa ci succede? Niente! Se lo dice un giornalista su una testata e/o su una rete televisiva è soggetto a denuncia! Ora … facciamo ”finta” che in ”rete” circolino come ”vere” notizia che non lo sono ma che facciano ”leva’ sul nostro ”sentire comune” e che modifichino il nostro pensiero … come la mettiamo? Non dimentichiamo che grazie alla rete è stato eletto Trump! Ci sono state le ”Primavere Arabe” e l’ISIS recluta la sua ”folle manovalanza”! 

 

 

Viviamo in casa con un’assassina!

Chi abita in campagna e ha gatti conosce il problema.

Giada sorniona … 🙂

Tutti i santi giorni devo portar via da casa, non senza difficoltà, piccoli animaletti morti, o se, va bene, feriti.
Gechi, lucertole, uccellini, rane, topini …

Quando li trovo in casa, urlo, mi arrabbio, chiamo mio marito in aiuto, perchè, siamo onesti non è che i piaccia poi tanto prendere tra le mani né  rane né  topi, peggio ancora se feriti … se poi in questo caos, trovo la gatta a portata di mano, l’afferro, l’avvicino al cadavere, le dò una sculacciata sul posteriore, gridandole nel contempo: ‘’NO! NO! NO!’’
Giada, scappa, si mette in una posizione di ‘’sicurezza’’ e mi guarda con schifo. Lo so che ci vuole ‘’omaggiare’’ … ma cribbio è proprio stupida se non ha ancora capito che ‘sti omaggi non mi interessano!
Dopo di che … tutto ritorna come se ‘’niente fosse’’. Se sono seduta a leggere, salta sulla mia pancia, si intromette con prepotenza tra me ed il libro e fa ‘’la pasta’’ facendo le fusa.
Giada è approdata a casa nostra verso la fine di agosto di un paio di anni fa. Si capiva che era sopravvissuta i circa sei mesi della sua esistenza mangiando quel che cacciava. Comunque ci ha adottati lei e non viceversa.
Non appena ambientata, Giada ha fatto scappare la gatta cieca a cui davo da mangiare e che dormiva felice in giardino in un riparo protetto che le avevo organizzato. L’ultima volta che ho visto ‘’’Cecatella’’, così l’avevamo battezzata, è stato circa un paio di mesi fa … e dopo una assenza di parecchi mesi.
Insomma Giada, fa la gradassa con tutti i più deboli … cosa che, onestamente, non è che me la faccia tanto amare.
Mangia come una regina, è portata dal veterinario regolarmente, dorme sul letto, sta in casa quando vuole, esce quando vuole, (abbiamo una gattaiola) possibile mai che sia così aggressiva e territoriale? Cecatella chiedeva giusto un pò di cibo e un posto tranquillo dove stare. Macché!
Ma poi … tutte ‘ste bestiole che mi porta a casa moribonde, o peggio ancora morte,  sono per me un supplizio. Io seppellisco ogni singolo cadavere in giardino, sembra che ci siano le talpe …invece sono tombe!
L’istinto non si riesce proprio a cambiare. I gatti che vivono esclusivamente in casa, e che non possono rapportarsi con il mondo ‘’esterno’’ son molto più tranquilli … ma la mia è veramente un’assassina.
Detto tra di noi … credo che a Natale le farò un bel regalo. Mi sa che prenderemo un cane … così tanto per ‘’ridimensionarla’’ un pochino …

Alla prossima
Elena

Peppino Impastato … ucciso il 9 maggio 1978

Stamattina, 7 maggio,  ”spulciavo” tra le mie vecchie note di FB,  sperando di trovare i miei rendiconti delle udienze Thyssen a cui avevo assistito e che, ahimè,  sono ”scomparse” assieme ad un’altra marea di cose che avevo scritto sul vecchio blog. Qualche ”buontempone” (non per sembrare faziosa ma io ho un’idea abbastanza chiara sul ”buontempone”,  ma senza prove, è rimasta una ”mia idea”) mi aveva ”rubato” la mail a cui avevo associato: blog e canale YouTube, quindi … ”ciccia” tutto sparito! Ero talmente arrabbiata che dalla Francia dove abito, ero andata alla polizia postale di Imperia, dove, dopo aver diligentemente accolto la mia denuncia e compilato tutta la modulistica necessaria, il commissario mi aveva poi gentilmente detto: ”Signora, visto che la sua era una ”gmail” (USA)  sarebbe necessaria una rogatoria internazionale per poter indagare. Si figuri che quando le facciamo noi, polizia,  non ci danno nemmeno retta”!

Ergo?  Bisogna rassegnarsi … è la ”rete” bellezza! 🙁

Comunque … sulla Thyssen non ho trovato niente, in compenso ho trovato il rendiconto di un corteo, in memoria di Peppino Impastato a cui avevo partecipato a Cinisi,  nel maggio del 2011 e che avevo pubblicato, allora,  tra le mie note FB. Lo ripropongo qui, visto che tra un paio di giorni ricorderemo anche questo assassinio! Magari a qualcuno potrà interessare.

Guardate la data …in cui lo hanno iscritto all’albo.

Come sempre il corteo è partito da Terrasini davanti alla sede di Radio Aut  (la radio fondata da  Peppino,  il nome non aveva nulla a che vedere con l’inglese, era solo la prima parte di ”Autonomia operaia”).  La radio oggi, dopo varie vicissitudini e varie iniziative non è tuttora in funzione.  
Torniamo al corteo, che come sempre, è composto da ”entusiasti’  persone che fanno anche dei sacrifici economici pur di essere presenti per la commemorazione di Peppino Impastato. Questo ritrovarsi tutti assieme significa condividere qualche cosa di importante, qualche cosa che va ben ”oltre”  il ”fanatico ricordo” (come dice qualcuno)  dell’esaltazione di un mito. In realtà è l’esaltazione di quello che rappresenta il dissenso, il combattimento, il riconoscere i partigiani ”veri”!  Coloro che sono disposti a mettere in gioco la propria vita per le idee che portano avanti, devono essere considerati esempi da imitare! Visto che i partiti politici lo fanno ”pochino” cerchiamo di farlo NOI italiani! 
 
In personaggi come Peppino il loro entusiasmo NON li spinge ad immaginare risultati così nefasti per la propria ”salute”! Il loro credo è cieco… sono convinti di poter lottare e magari ”vincere” il sistema. Invece, purtroppo , il sistema li annienta!  Questo succedo solo in quanto sono lasciati soli! Mai più soli i combattenti, Mai più soli devono essere lasciati i ”PARTIGIANI DELLA DEMOCRAZIA”! 
Noi abbiamo il ”dovere morale” di sostenere coloro che lottano per mantenere l’Italia un paese democratico!  Quindi dobbiamo dare massimo sostegno a chi reagisce! Dobbiamo sostenere i  giornalisti che denunciano!  (merce rara ultimamente …).
Dobbiamo sostenere i nostri Magistrati! Andiamo ai processi … stiamo loro vicini! Combattere con armi spuntate serve a poco! Loro sono le nostre spade, noi dobbiamo essere le loro ‘’braccia’’! 
 
Torniamo ora al corteo che si è svolto con tutto l’entusiasmo possibile, con gli slogan di sempre: ”Peppino è vivo e lotta assieme a noi”!  ”le nostre idee non moriranno mai”! ”Fuori la mafia dallo stato”!  Canzoni come Bella Ciao e via discorrendo …  
Al ritrovo a Terrasini  quest’anno si è unito  un signore con un Mulo, parlando con i giornalisti presenti ho scoperto che questo signore è partito da Terrasini il 25 aprile a dorso di mulo ed è arrivato a Portella della Ginestra il 1° di maggio, per essere poi in corteo con noi oggi.
Il signore che  conduce l’animale, è sulla settantina  ed è la persona che ha ”raccolto”, materialmente,  i pezzi di Peppino dalle rotaie ,quel nefasto 9 Maggio del 1978 – in quanto era allora  il becchino  del Paese. Gli ho stretto la mano e mi è parso si stringere la mano ad un ”pezzo di storia”! 🙁

Questo Signore, ha materialmente raccolto i resti di Peppino Impastato …

Nel corteo si incontrano amici che arrivano da  tutta Italia, ed è sempre un piacere infinito abbracciarli e condividere con loro questa esperienza! Persone conosciute tramite FB,  che mi ostino a considerare uno strumento di una potenza incredibile… se solo riuscissimo ad utilizzarlo seguendo il nostro cervello e non solo la nostra ”pancia”  … aumenterebbe la sua potenza in modo esponenziale! 
Comunque,  l’unico episodio degno di nota particolare è quello che è successo allo spezzone del corteo in cui era presente il sindaco di Gela. Il corteo si snoda su di un percorso che attraversa la ferrovia e mentre camminavamo le sbarre del passaggio a livello segnalavano, abbassandosi, l’arrivo del treno! Una parte di noi è riuscita a passare mentre una parte, quella in cui c’era il sindaco,  è rimasta bloccata tra le due sbarre chiuse! Ovviamente con un certo affanno, una certa urgenza, e abbassandosi poco ”dignitosamente”  per passare sotto le transenne si sono messi tutti in salvo! Sindaco e scorta!  
Ho pensato che la sicurezza non fosse poi garantita al 100% in un contesto simile … ma tant’è…  Per fortuna, non è successo nulla. Lo spezzone in  ”testa” ha aspettato che passasse il treno ed il corteo, riunitosi per intero, ha raggiunto Cinisi!
Concentrati sotto il balcone di Casa Memoria, la casa di famiglia, Giovanni Impastato ha tenuto un commovente discorso, ha ringraziato tutti e ha ricordato che l’unione è fondamentale per risolvere i problemi! L’unione è fondamentale per trovare la soluzione delle cose… Mentre parlava non ho potuto fare a meno di pensare alla nostra meravigliosa Costituzione! Fatta da persone che appartenevano a diverse opinioni politiche MA che sono riuscite a fare una sintesi ed unirsi,  sono riuscite a fermarsi e ragionare,  a mettersi attorno ad un tavolo, con umiltà  e dar vita alla nostra bellissima e perfetta Costituzione Italiana!  Un documento fatto da uomini con opinioni DIVERSE  che  garantisce però l’uguaglianza di TUTTI  i cittadini. Uguaglianza è sinonimo di DEMOCRAZIA !
 
Da allora… abbiamo iniziato a parlarci sempre di meno … e oggi, nell’era della comunicazione ”globale” litighiamo globalmente! 

Mah …
 

alla prossima

Elena

.-.-.-.-

OGGI 9 MAGGIO RICORDIAMO PEPPINO IMPASTATO