Archivi del mese: agosto 2015

LA TERZA ONDA – ovvero come nascono le dittature …

LA TERZA ONDA –  un esperimento sorprendente

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Steve Conigio era uno studente delle superiori come tutti gli altri. Un giorno, durante la lezione di storia condotta dal professore Ron Jones, fece una domanda interessante: “Come può il popolo tedesco, con i suoi cittadini comuni, aver ignorato quel che stava succedendo agli ebrei?” Il professore rimase a riflettere; non sapeva come rispondergli. Questo fu l’inizio di uno sconcertante sperimento condotto sulla mente umana, conosciuto come “la terza onda”.

Ron Jones decise di utilizzare una settimana delle sue lezioni per mostrare ai suoi studenti, tramite l’esperienza, come può essere stato possibile che una società libera si trasformasse in un regime fascista. Organizzò un progetto molto dettagliato e riuscì, così, a dimostrare il suo punto: sottoposti a continue pressioni, certi esseri umani finiscono per accettare il totalitarismo come una normalità della vita.

La disciplina – Il professore diede inizio al processo per mezzo della persuasione: in primo luogo cercò di convincere i suoi alunni della bellezza e della magnificenza della disciplina; ordinò loro di assumere una postura del corpo molto rigida sui banchi di scuola e correggeva severamente anche il più piccolo sgarro. Gli allievi assimilarono rapidamente i nuovi parametri e Jones si chiese fino a che punto sarebbe stato in grado di portarli. Introdusse, quindi, nuove norme, come l’esigenza di rivolgersi a lui chiamandolo “signore”, o l’obbligo di mettersi in piedi e fare un passo in avanti ogni qualvolta si volesse parlare in classe. La cosa curiosa è che la produttività del gruppo aumentò sensibilmente: gli alunni più passivi, improvvisamente, si dimostrarono più interessati e partecipativi. Tutti sembravano rispondere positivamente di fronte all’autoritarismo.

Il senso di appartenenza – Il secondo giorno, il professor Jones scrisse sulla lavagna una consegna che riassumeva quanto appreso il giorno prima: “La Forza tramite la disciplina”. E aggiunse una nuova massima: “La Forza tramite la comunità”. Poi parlò ai ragazzi dell’importanza di appartenere a un gruppo e inventò alcune storie per rafforzare la sua idea. In seguito, fece ripetere ad ogni studente le due consegne apprese, in due momenti diversi. Gli alunni si mostravano compiaciuti e sembravano capire sempre di più il sentimento di appartenenza a un gruppo. Alla fine, il professore inventò un saluto con la mano che solo i membri potessero riconoscere: fu quello il momento in cui altri studenti vennero a sapere della nuova “comunità” e richiesero di entrarvi.

Il momento dell’azione – Il terzo giorno si creò una tessera obbligatoria per poter appartenere al gruppo della Terza Onda e più di 200 studenti chiesero di essere ammessi. Si progettò anche un rito d’iniziazione, con il quale i nuovi adepti dovevano giurare fedeltà ai principi del gruppo; inoltre, vennero tutti avvisati sulla necessità di vigilare gli altri, affinché non infrangessero le regole.  Non era passato molto tempo che già cominciarono ad apparire le prime accuse: c’erano molte spie, ma il guazzabuglio era totale. Gli alunni che prima erano tra i più attivi, ora si mostravano disorientati e passivi; coloro che precedentemente erano isolati, improvvisamente, si integrarono nel gruppo senza problemi. Persino il Preside della scuola iniziò ad usare il saluto della “Terza Onda”.

L’orgoglio – Il giorno dopo, il professor Jones arrivò in classe e trovò un gruppo di 80 alunni completamente silenziosi e attenti a ciò che lui avrebbe detto. Il professore parlò loro dell’orgoglio nazionale, dell’importanza di rendere il paese la migliore nazione del pianeta; poi li invitò a una riunione pubblica, esclusiva per i membri della Terza Onda, in cui un candidato alla presidenza avrebbe esposto un programma di governo per la nazione. Tutti erano entusiasti e iniziarono a preparare le attività senza fare nessuna obiezione.

La scoperta dell’esperimento – L’ultimo giorno dell’esperimento ebbe inizio con i preparativi della manifestazione. Nell’auditorium, Jones salutò i suoi allievi, che gli risposero con il gesto concordato; chiese anche loro di ripetere il mantra (La Forza tramite la disciplina!) e i ragazzi lo fecero più volte, con una forte convinzione.   In seguito, Jones accese un televisore, in modo che tutti conoscessero il leader tanto atteso. L’immagine rimase in bianco e nero; poco a poco cominciò a diffondersi un sentimento di angoscia e calò un lungo silenzio di delusione. Fu in quel momento che Jones prese il microfono e disse queste parole: “Ascoltatemi con attenzione, ho una cosa importante da dirvi. Non c’è nessun leader. Non c’è nessun movimento nazionale chiamato la Terza Onda. Siete stati usati e manipolati: non siete migliori dei tedeschi che hanno aderito al nazismo che avete studiato.”

Proiettò poi un film sul Terzo Reich. Alcuni dei ragazzi si misero a piangere, altri semplicemente si alzarono e se ne andarono in silenzio, delusi.

Impressionante vero? … adesso proviamo a pensare alle notizie e al ”potere” che circola in rete! Siamo davvero sicuri che nessuno ne voglia trar profitto?

l’unico consiglio che da ”vecchietta” mi verrebbe da dare è: ”leggiamo  fonti diverse per farci delle opinioni più o meno complete. Cerchiamo di capire che la verità sta quasi sempre nel ”mezzo”! Che per poter giudicare bisogna sempre ascoltare le ”due campane” … insomma usiamo la nostra testa e non seguiamo la tanto rassicurante e protettrice massa!

L’appartenenza al ”gruppo” sarà anche bella ma l’autonomia di pensiero è impagabile!

Alla prossima

 

Elena

Abbiamo il nuovo consiglio della Rai …

C’è già stato, tanto per cambiare,  uno scontro all’interno del pd, per i due voti della minoranza che sono andati a Ferruccio Bortoli – ex direttore del Corriere della Sera e de Il Sole 24 Ore, e  dei due voti per  Roberto Briglia, ex direttore di Panorama.

Comunque alla fine sono stati eletti: Rita Borioni, Guelfo Guelfi, Franco Siddi, Paolo Messa, Carlo Freccero, Arturo Diaconale, Giancarlo Mazucca.

562965-k1dH--672x351@IlSole24Ore-WebRita Borioni –  unica donna tra i componenti del Cda Rai eletti dalla commissione parlamentare di Vigilanza è una esperta di politiche culturali. Classe 1965, una laurea in storia dell’arte con 110 e lode, Borioni è attualmente assistente del presidente della commissione Cultura del Senato, Andrea Marcucci. Per molti anni ha lavorato come collaboratrice parlamentare del gruppo Ds nonché, tra il 2010 e il 2013, vice responsabile Cultura e Informazione del Pd.

guelfo-guelfi-U20421727443E0B--672x351@IlSole24Ore-WebGuelfo Guelfi – fiorentino, attualmente direttore del Teatro Puccini di Firenze, è un pubblicitario e professionista della comunicazione, nonché spin doctor del premier in qualità di responsabile delle campagne elettorali di Renzi per l’elezione alla Provincia di Firenze e per la sua corsa a sindaco a Palazzo Vecchio. Nel suo curriculum anche i ruoli di direttore creativo di Florence Multimedia e di dirigente di Toscana Promozione.

Franco Siddi-fotogrammaNMF400296967-ka0G--672x351@IlSole24Ore-WebFranco Siddi – Giornalista del Gruppo Finegil l’Espresso, i è originario del Cagliaritano (è nato a Samassi). Tra gli incarichi di rilevanza nazionale quello di segretario nazionale della Fnsi, il sindacato dei giornalisti italiani, svolto per sette anni fino al gennaio scorso.

paolo-messa-imagoeconomica-kzPI--672x351@IlSole24Ore-WebPaolo Messa – Nato a Bari nel 1976 è un editore italiano (Formiche.net e Airpress). Nel suo curriculum la direzione, dal maggio scorso, del Centro Studi Americani, di cui in precedenza è stato consigliere di amministrazione. Tra il 2000 e il 2006 si è occupato di comunicazione politica e ha curato la campagna elettorale vittoriosa di Raffaele Fitto (Regionali 2000, vincente). In seguito, ha diretto l’ufficio stampa e comunicazione dell’Udc.

carlo-freccero-ansa-telefoto-kvGD--672x351@IlSole24Ore-WebCarlo Freccero – Autore ed ex dirigente televisivo ed esperto di comunicazione, ha iniziato la sua carriera televisiva in Mediaset, l’allora Fininvest, nei primi anni 80, arrivando a ricoprire il ruolo di direttore di Canale 5 e Italia 1 e curatore della programmazione del canale Rete 4. Nel 1993 il passaggio in Rai, dapprima come consulente e poi come direttore di Rai 2.

arturo-diaconale-fotogramma-kISE--672x351@IlSole24Ore-WebArturo Diaconale – Nato in Abruzzo, giornalista di lungo corso,  è attualmente direttore de “L’Opinione” ed editorialista del “ Giornale”, dove negli anni 80 ha svolto anche il ruolo di giornalista parlamentare sotto la direzione di Indro Montanelli. Tra gli incarichi professionali ricoperti, quello di capo-redattore di Studio Aperto. Nel 1996 è stato candidato per il Polo della Libertà.

giancarlo-mazzuca-imagoeconomica-kWw--672x351@IlSole24Ore-WebGiancarlo Mazzucca –  è un giornalista di lungo corso, considerato di area centrodestra. Nel corso della sua carriera è stato inviato speciale del Corriere della Sera, caporedattore della sezione economia del Giornale di Montanelli e suo vicedirettore a La Voce. Passato al Gruppo editoriale Monti-Riffeser, è stato direttore editoriale del Quotidiano Nazionale e direttore responsabile del Resto del Carlino. Eletto deputato nel 2008 nel Pdl.

Di fronte alla rivoluzione digitale che ci circonda, sembra quasi impossibile che si possa nominare il vertice della maggiore azienda culturale e informativa del Paese, senza alcun confronto preventivo sulla sua missione e sul suo mandato. Anche nel merito si poteva avere più coraggio nelle scelte, premiare maggiormente le competenze, che pure non mancano, nel campo dell’innovazione digitale o nella produzione di contenuti – e l’indipendenza dei comportamenti. Sicuramente più autorevole di altre la candidatura di Ferruccio de Bortoli, che meritava di essere gestita meglio.

Ma … ancora una volta non c’è stata nessuna ”rottamazione”! La Rai dei partiti è sempre la stessa! Sarebbe utile che  la Corte costituzionale, prima o poi, potesse far chiarezza su questo sistema di scelte.

Mò vediamo che cosa combinano quando dovranno scegliere il presidente e il direttore generale …

Alla prossima

 

Elena

 

2 agosto 1980 – Strage stazione ferroviaria di Bologna

Il 2 agosto 1980, ero in auto con mio marito e mio figlio di due anni.

Giocavo con Alfredo con delle figurine, che avevo precedentemente ritagliato,  per tenerlo impegnato durante il lungo viaggio che da Torino ci avrebbe portati nel nostro campeggio sul Gargano … ad un certo punto la radio nell’auto attirò la nostra attenzione, parlava della stazione di Bologna, ma non capimmo bene di che cosa si trattasse.   La sera, arrivati e  sistemati, con calma ascoltammo la terribile notizia.

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”Alla stazione ferroviaria di Bologna, alle ore 10.25: una bomba a tempo, contenuta in una valigia abbandonata, esplode nella sala d’aspetto della Seconda classe. Perdono la vita 85 persone. Oltre duecento i feriti. Una pagina drammatica della storia italiana; uno degli atti terroristici più gravi del secondo Dopoguerra. A causa della violenza dell’esplosione, crolla un’intera ala della stazione, investendo in pieno il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario e il parcheggio dei taxi antistante. Una tragedia rimasta per anni un mistero. I mandanti della strage non sono mai stati identificati.  La sentenza definitiva giungerà solo nel 1995: il 23 novembre, la Corte di Cassazione  emette la condanna all’ergastolo, quali esecutori dell’attentato, per i neofascisti dei NAR Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, che si sono sempre dichiarati innocenti. 

L’ex capo della P2 Licio Gelli, l’ex agente del SISMI Francesco Pazienza e gli ufficiali del servizio segreto militare Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte vengono condannati per il depistaggio delle indagini. 

Il 9 giugno 2000 la Corte d’Assise di Bologna emette nuove condanne per la stessa motivazione.

Nel 2007 arriva anche la condanna definitiva in Cassazione per Luigi Ciavardini, minorenne all’epoca dei fatti”.

Se non sappiamo chi furono i mandanti quel che è certo è che 85 persone morirono in maniera atroce.  Alcune furono addirittura disintegrate dall’impatto e solo mesi dopo si trovarono brandelli dei loro corpi sotto i treni.  Giovani amici e famiglie che partivano felici per le vacanze hanno trovato invece la morte … in nome di ”che cosa”?

Oggi siamo nel 2015 e NON sappiamo ancora ”CHI” furono i ”MANDANTI” di quell’orrendo delitto.

La giustizia in Italia, nonostante l’impegno di molti magistrati,  è una parola con ”poco significato” … l’omertà continua a regnare sovrana! D’altronde se parlare significa o morte o vita come quella che fanno i ”testimoni di giustizia” … non è che ci sia da stare ”allegri” … 🙁

Alla prossima

 

Elena