Archivi del mese: gennaio 2021

Renzi, che vale il 2% sulla ‘’carta’’, visto che …

Renzi, che vale il 2% sulla ‘’carta’’, visto che ha un partito che NON è mai stato votato da nessuno, in quanto è nato dalla scissione voluta da Renzi dal PD, e che non si è mai presentato alle politiche, detta legge e impone a Fico: ‘’Prima il contratto che voglio io, poi faremo il Primo Ministro’’.
Ammesso e non concesso che il ‘’suo contratto’’ sia ‘’buono’’. Noialtri non sappiamo una cippa perché di contenuti a noialtri popollo elettore ne arrivano proprio pochi, in compenso la prosopopea, l’arroganza di costui ci arriva a 360°!

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A chi dice, difendendolo, che l’arroganza non va considerata in un politico, ma che vanno considerate le ”idee”, mi verrebbe da rispondere che anche Trump aveva delle ”idee” e che piacevano a tanti. Ma questo non significa niente sul fatto che l’individuo sia adatto a guidare un Paese un no.
Non posso fare a meno di domandarmi: ‘’Ma … i ‘’suoi’’ … si fanno guidare come le marionette, oppure li ha incantati come si fa con i serpenti’’?
Il consiglio che mi verrebbe da dare a costoro è: ”Mollate ‘sto matto e tornate da dove siete venuti, fosse anche solo per schiodarci da questa situazione folle e da incoscienti in cui ci ha messi il vostro ‘’capoccia’’!
Ma forse … ormai, siete costretti a restare con il vostro ‘’padrone’’, considerato il fatto che vi siete ‘’sputtanati’’ talmente tanto, che sapete benissimo che nessuno vi metterebbe in lista alle prossime politiche. Senza contare che, con la riduzione del numero dei Parlamentari, avrete le stesse possibilità che ha un cammello di passare attraverso la cruna dell’ago.
Quindi, i fedelissimi di Renzi, lo sono per ‘’forza di cose’’ e lui continua a giocare, imponendo il suo 2%, come fece, d’altronde, pure Mussolini a suo tempo. La ‘’mentalità’’ è quella …
Con la differenza che Renzi fa anche le scene della vittima ‘’incompresa’’ e ‘’inascoltata’’. Non va alle riunioni e poi dice che non gli danno retta … che fenomeno da baraccone!

Alla prossima

Elena

Facciamo un pò di gossip su Mariarosaria Rossi …

La senatrice è stata espulsa da Forza Italia in seguito al voto di fiducia da lei dato al Governo Conte.

In passato era molto vicina a Silvio Berlusconi, era la sua prima assistente, poi tè diventata tesoriera del partito da cui è stata ridimensionata dopo la fine della relazione tra il Cavaliere e la sua ex fidanzata, Francesca Pascale, grande amica della Rossi

Mariarosa Rossi, detta la Badante di Berlusconi

Mariarosa Rossi, detta la Badante di Berlusconi

Mariarosaria Rossi è nata a Piedimonte Matese, piccolo comune di poco più di 10 mila abitanti nel Casertano, l’8 marzo 1972. La madre è una dipendente dell’Agenzia delle Entrate, il padre è il titolare di un deposito dei monopoli di Stato.

La Rossi si è diplomata in un istituto tecnico commerciale, negli anni Novanta ha lavorato per diverse discoteche di Roma come PR.

La sua prima esperienza politica risale al 2006, quando è entrata nel Consiglio circoscrizionale del X Municipio di Roma. Nel 2007 ha ricevuto i complimenti da Silvio Berlusconi per l’organizzazione di alcune consultazioni nella Capitale.

Mariarosaria Rossi è una grande ‘’amica’’ di Francesca Pascale, la ex ‘’fidanzata’’ di Silvio Berlusconi. Entrambe hanno fatto la comparsa nel video ‘Menomale che Silvio c’è‘, in vista delle elezioni politiche del 2008, per le quali è stata candidata con il Popolo della libertà nella XV circoscrizione Lazio 1, per diretta volontà di Berlusconi (venendo eletta alla Camera).

La Rossi è diventata senatrice del PdL due legislature dopo, nel 2013, aderendo poi a Forza Italia.
Mariarosaria Rossi, circa cinque anni fa, è stata soprannominata dai media la ‘badante‘, in quanto assistente personale di Silvio Berlusconi, in ogni sua uscita privata e pubblica, formando il cosiddetto ‘cerchio magico’ insieme a Giovanni Toti, Alessia Ardesi, Deborah Bergamini e Francesca Pascale. La fidanzata che è servita tantissimo a Berlusconi, per giustificare/idimensionare i festini di Arcore ed i suoi rapporti con Ruby.
La Rossi era riuscita anche ad ottenere una stanza, tutta per se, a Palazzo Grazioli, allora residenza del Cavaliere.
Oltre a quello di ‘badante’, quindi, le venne affibbiato anche il soprannome di ‘zarina‘, che nel lessico politico descrive i personaggi che sono nei palazzi che contano.

Ma l’amicizia con Francesca Pascale le sarebbe costata cara: dopo la fine della relazione tra Berlusconi e l’ex fidanzata, infatti, la Rossi sarebbe stata ridimensionata all’interno di Forza Italia. Fino all’espulsione in seguito alla fiducia concessa al governo Conte bis.

La Rossi era stata rieletta (meglio sarebbe dire ‘’rinominata’’, perché questa è la nostra legge elettorale) senatrice nel marzo 2018, due anni prima della fine della relazione tra Berlusconi e la Pascale.

Capito che bella gente che circola in Parlamento? Che dire? Cerchiamo di non dire, nemmeno per scherzo, che Berlusconi potrebbe diventare Presidente della Repubblica.
Please …

Alla prossima

Elena

26 gennaio 2021 … Conte getta la spugna

Alla fine è successo: il governo è caduto. Alle 9 di questa mattina, convocato il Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte annuncerà l’intenzione di dimettersi. Subito dopo, il premier salirà al Quirinale per rimettere il mandato nelle mani del Presidente della Repubblica.
Conte ha provato a resistere, a coagulare un gruppo di responsabili e/o transfugh in Senato in grado di disinnescare appunto una figuraccia in Senato oggi, in occasione delle comunicazioni di Bonafede sulla giustizia, ma non ci è riuscito.

L’Udc ha diffuso una nota in cui si tira fuori dai giochi dei “responsabili”. I tre senatori dell’UDC hanno deciso di votare all’unanimità no alla fiducia del governo e voteranno, in maniera compatta, no alla relazione del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.
Una riunione improvvisata con i dirigenti dei 5 Stelle ha fatto precipitare le cose.
Quando in videoconferenza Vito Crimi ha cominciato a dare i numeri del Senato, in quella che ai presenti è sembrata un po’ la conta delle figurine: “ce l’ho, ce l’ho, mi manca”, i ministri e i sottosegretari del Movimento 5 stelle cominciano a sbuffare. Sono le 18. La riunione è stata indetta per capire il da farsi. E il da farsi è già deciso: il Movimento ha chiesto a Giuseppe Conte di non mandare Alfonso Bonafede in aula. Di salvare il Guardasigilli da una bocciatura certa sulla relazione annuale della Giustizia che, inevitabilmente, sarebbe comunque ricaduta sul premier e sul governo. In fondo non si è chiuso nessun accordo e Bonafede sta ancora lavorando al suo discorso, sta trattando possibili aperture in senso garantista con il suo predecessore, il vicesegretario pd Andrea Orlando, e con il deputato pd Walter Verini. L’idea è di convincere a votarlo almeno un pezzo di centristi e gli stessi responsabili della fiducia.
Stefano Buffagni: “Non possiamo mandare Alfonso a schiantarsi in aula – dice il sottosegretario al ministero per lo Sviluppo economico – dobbiamo difendere i nostri. Difendere Conte, che è il perno fondamentale della maggioranza. Ora però vi chiedo: qual è la strategia’’? Silenzio tomabale … Crimi neanche accende il microfono. Interviene il ”ministro degli Esteri” (roba da matti) Luigi Di Maio: “È inutile che ci giriamo intorno, i numeri non ci sono, dobbiamo trarne le conclusioni e affrontare da domani la situazione”. Programmi? Come al solito di va a ”vento”. (Renzi è riuscito persino a far fare la figura dello statista a costui).
Il calendario della crisi parte ufficialmente oggi. Questa mattina al Consiglio dei ministri Conte comunicherà e spiegherà le sue dimissioni, poi salirà al Colle per consegnarle nelle mani del capo dello Stato attivando così la procedura consueta. Secondo la prassi Mattarella dovrebbe accettarle con riserva invitando il premier a rimanere per l’ordinaria amministrazione.
Le consultazioni dovrebbero durare un paio di giorni. I primi ad essere ricevuti al Quirinale, tra oggi pomeriggio e domani, saranno i presidenti delle Camere, poi tutti i gruppi parlamentari, che comunque, sempre ”quelli” sono. Quindi? Con chi la farà ‘sta coalizione?
Il Corriere dice che inizieranno di sicuro domani pomeriggio, domani mattina al Quirinale Mattarella è impegnato per la giornata della Memoria.

Se Giuseppe Conte aprirà e chiuderà la crisi come sembra, puntellandosi con un gruppo di “moderati” e transfughi forzisti, potrà re-incoronarsi premier con un record senza precedenti. Solo Mariano Rumor e Giulio Andreotti possono vantare la stessa performance.
D’accordo che le ideologie sono morte, ma governare quindici mesi con il sovranismo leghista e grillino, sedici mesi con i nemici giurati dei grillini e poi cominciare una nuova avventura puntellata dai liberal-popolari, sembrerebbe troppo persino per nooialtri.
Vero che le identità sono come il vestito dell’Imperatore della favola: luccicanti, sontuose ma ”inesistenti” Ci si chiede come sarà (se ci sarà) la terza vita politica dell’Avvocato del Popolo. Date le premesse, potrebbe essere qualsiasi cosa.
Intanto il Covid morde, l’economia è in rosso, il debito aumenta e non abbiamo presentato nessun piano in Europa per aver quei quattrini del Recovery Found, di cui parliamo in continuazione da un anno, facendo i complimenti a Conte per averli ottenuti.
Anche se noi … veramente non abbiamo ottenuto ancora un bel niente!
I quattrini ce li daranno solo e quando porteremo in Europa un piano dettagliato di come intendiamo usarli!
Loro, in Europa, a differenza di noi ”popollo italico” non si fidano e a scatola chiusa non ci daranno proprio una cippa!

Alla prossima

Elena

Italia II Maxiprocesso alla ‘Ndrangheta! 329 imputati, 400 capi di imputazione …

eppure nessuno ne parla …

Mentre cade il Governo in Italia, in questi giorni si sta svolgendo il secondo, importantisso, maxi processo italiano in sordina … nessuno ne parla …

”Basso profilo”, è l’ultima operazione eseguita dalle Forze dell’Ordine contro alcune delle principali ‘ndrine calabresi, con decine e decine di arresti e sequestri milionari. È di questi giorni la notizia delle recenti dimissioni del leader dell’Udc Lorenzo Cesa, (quello che avrebbe dovuto stampelle il Governo Conte) il cui nome compare tra gli indagati. L’operazione viaggia parallelamente a “Rinascita-Scott”, il maxi processo, contro la ‘Ndrangheta, che si sta celebrando in questi giorni, a Lamezia Terme, nel silenzio più “assordante”.
Ma, “di basso profilo” – nel senso del poco clamore che gli è stato attribuito – potremmo anche definire il maxi processo appena iniziato, che tiene fuori dall’aula bunker di Lamezia Terme, telecamere e giornalisti.
Una scelta quasi obbligata e legata alla sicurezza dello stesso processo, ma non approvata dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana che precisa, “Impedire le riprese giornalistiche audiovisive del maxiprocesso “Rinascita- Scott “, significa privare la storia di una testimonianza formidabile, necessaria e insostituibile.
Ciò che come giornalisti siamo riusciti a documentare in relazione al maxiprocesso di Palermo a Cosa Nostra, dal 10 febbraio 1986 in avanti, non lo potremo documentare nel nuovo millennio, nell’era di internet e della informazione cross-mediale, con riguardo alla ‘ndrangheta”.
Il processo – il secondo maxi evento giudiziario della storia italiana dopo quello di Palermo – vede alla sbarra ben 329 imputati, con 400 capi di imputazione, e l’impegno di circa 600 difensori. Un evento giudiziario maestoso, tuttavia passato in sordina, sicuramente per l’esclusione dei mass media, ma anche per la recentissima – e forse non ancora risolta – crisi politica – parliamo delle imminenti dimissioni di Conte.
Eppure, udienza su udienza, il processo, continua il suo percorso. L’intento è di evitare la scadenza dei termini di carcerazione, dice Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro, “Sei giorni alla settimana su 7 e un Tribunale collegiale che sia esonerato dal trattare altri procedimenti penali. Solo così – spiega – si potrà evitare la scadenza dei termini massimi di custodia cautelare degli imputati ed una loro scarcerazione”.
La stessa Brigida Cavasino, presidente del Tribunale collegiale di Vibo, facendo eco a Grattieri, ribadisce, “Come Collegio faremo di tutto per evitare la scadenza dei termini di custodia cautelare per gli imputati detenuti, ma tenere udienze tutti i giorni è impensabile perché il lavoro dei giudici non avviene SOLO in udienza ma è rappresentato anche dallo studio delle carte, delle deposizioni e delle trascrizioni delle intercettazioni”.
Intanto, le prime date sono state fissate a tambur battente, più in là, molto probabilmente, si cercherà di allentare il ritmo delle udienze, è ciò che fanno intendere dal Tribunale collegiale. Si sa che tre sono i tronconi processuali conferiti (poi) nell’unico grande dibattimento ora in corso: il primo, e numericamente più significativo, riguarda 322 imputati, a cui si è aggiunto il troncone riguardante Francesco Cracolici, Giuseppe Camillo’ e Franco Barba, ad entrambi i filoni, è stato ultimamente annesso, anche il processo – per direttissima – a carico dell’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia, Giancarlo Pittelli, l’avvocato Giulio Calabretta, l’imprenditore di Vibo, Mario Lo Riggio e Salvatore Rizzo, ex sindaco di Nicotera.
Sarebbero i magistrati i fannulloni? Su … per favore …
Alla prossima

Elena
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Ma ‘sta crisi ce la potevamo evitare o … no?

Buongiorno Mondo!
Pensierino del mattino a proposito dell’ultima ‘’crisi politica’’ che avremmo anche potuto, secondo il mio misero parere, se solo avessimo avuto un pò più di sale in zucca, evitarci.
Quel che veramente mi rattrista è che Renzi, nel tentativo di far saltare un Governo, in cui i grillini dettano legge, grazie all’enorme numero di voti che gli italiani gli hanno voluto dare, è invece riuscito ad ‘’asfaltarsi’’, come aveva sostenuto d’altronde Rocco Casalino! Uno dei tanti personaggi grillini che detesto cordialmente! (*)
Ormai Renzi viene ‘’letto’’ da un grande numero di persone in Italia ma purtroppo anche all’estero per forza di cose, come un ‘’combina guai’’, un ‘’guastafeste’’, come un ‘’bulletto’’ di periferia, come l’incosciente che nonostante il periodo drammatico continua a buttare benzina sull’incendio.
Il dramma nel dramma è che, grazie al suo comportamento da ‘’bullo’’ aggressivo, è riuscito a far passare come ‘’responsabili’’ i grillini. Roba da matti …
Renzi, che di grillini ne vale mille, ha ottenuto l’intento opposto di quello voluto. E’ riuscito a ”martellarsi le dita dei piedi” facendo nel contempo sembrare Di Maio uno statista responsabile. Peggio di così non poteva andare.
Ve la immaginate la faccia di Mattarella ieri, quando Conte è andato a trovarlo per raccontargli tutti i casini che gli ha combinato Renzi? E che lui con Renzi non ci vuole tornare mai più?
Mattarella si ritrova a sedare liti tra adolescenti, mentre intanto il Paese va a rotoli.
Poi ci chiediamo la ragione per cui ogni tanto salta fuori qualcuno che ci vorrebbe ”commissariare”. Ma di che stupirci?
O siamo degli incapaci che vanno a ”vento” al solo fine di ottenere consenso, ma totalmente inadatti a progetti politici degni di tale nome, o siamo nazionalisti, o siamo bipolari all’ennesima potenza!
Alla prossima

Elena

(*) Tra l’altro il video in cui si poteva ”ammirare” il Rocco Casalino in mutande a letto, intervistato dalle Iene, in cui sosteneva che far l’amore con un extracomuntario povero gli faceva schifo perchè i poveri puzzano, nonostante li si lavasse, è scomparso da You Tube! Capito? I potenti mezzi del M5S? Se non voglio che una cosa circoli ho il ”potere” di toglierla dalla circolazione … In compenso le ragazzine che si fanno fotografare dall’amico, quando poi la cosa va in rete, si buttano dal balcone, per loro nessuno toglie niente! 🙁

Renzi ha ragione, è antipatico come in dito in un occhio, ma …

Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere!
Questo è quello che ho trovato in rete, sui progetti che Conte aveva chiesto di mettere, nero su bianco, ai suoi Ministri per inserire nel Recovery Plan. I progetti che gli sono arrivati sono stati 557 e qui di seguito ci sono i più ‘’intelligenti’’.
Dopo che li avrete letti vi renderete conto del motivo per cui Renzi abbia le ‘’carte facili’’ per aver consenso.
Cominciamo con l’idea del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che propone di rifare il piazzale di marmo della Farnesina con una parte dei 209 miliardi del Next Generation Eu destinati all’Italia, Poi c’è la Pisano che lancia l’idea di una Amazon all’italiana, Provenzano invece vuole un “acquario green” a Taranto – costo 50 milioni di euro.
Poi si leggono richieste per l’Ammodernamento degli impianti per la molitura delle olive. Costo: 1,2 miliardi. “Turismo delle radici” per gli italo-discendenti che vogliano scoprire le origini dei propri avi. Costo: 22,4 milioni.
Il governo ha raccolto l’elenco dei 557 progetti per il Recovery Fund in un unico documento intitolato: Amministrazione proponente, costo, durata e obiettivo/motivazione.
Una lista, ancora provvisoria, che da sola vale oltre 670 miliardi: più del triplo dei 209 miliardi che l’Italia potrà ottenere da Bruxelles.
Le proposte arrivano da ministeri, società partecipate e agenzie pubbliche. Ci sono scuola, sanità, i voucher per la connessione, diverse misure per lo smart working e i pagamenti elettronici, la detassazione sul lavoro e la Tav. Ma anche un vasto numero di voci “varie ed eventuali”, che denotano ancora l’assenza di una strategia di fondo del governo. Me che tutto sommato non si può nemmeno colpevolizzare visto che deve districarsi tra queste ‘’priorità’’!
L’impressione è che lo spirito in pompa magna degli Stati Generali abbia lasciato ormai il passo al «catalogo della spesa» temuto da Gentiloni.
Si va dai progetti più grandi, come “Italia cashless” (10 miliardi). A quelli spaziali, con la “Costellazione satellitare” per l’osservazione della Terra (1,1 miliardi) e i piccoli satelliti per il «monitoraggio dello spazio extra-atmosferico».
Dal rafforzamento delle previsioni meteorologiche, al voto elettronico per gli italiani all’estero. Fino ai progetti più piccoli e locali. Come il rifacimento di singoli istituti penitenziari di Roma, Torino e Benevento e della nuova diga del porto di Genova.
Approfittando dell’arrivo delle ingenti somme europee, tutti vogliono improvvisamente digitalizzarsi, diventare “resilienti” e convertirsi al verde, dal Demanio ai Vigili del Fuoco. Il ministero della Difesa chiede 79,8 milioni per la mobilità green all’interno delle caserme. E il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a quanto pare, vorrebbe pure usare i soldi europei per rimettere un po’ a nuovo i suoi uffici. (Il bimbo ama il bello).
Dalla Farnesina ancora arriva la richiesta di 13 milioni per «la creazione di un sistema domotico per la gestione coordinata di tutti gli impianti del palazzo», in modo «da raggiungere la cosiddetta building automation e avere un edificio intelligente». Visto che lui è scemo che almeno l’ufficio sia intelligente! Mi pare giusto no?
E ancora 300mila euro per «dotare di wifi – in aggiunta alle sale riunioni già cablate – circa 60 stanze assegnate ai vertici dell’amministrazione centrale». E pure 14 milioni per il «rifacimento della pavimentazione in marmo del piazzale esterno del palazzo della Farnesina, sede del Maeci, incorporando nella pavimentazione dei generatori piezoelettrici, in grado di trasformare l’energia cinetica dovuta al passaggio di persone e veicoli in energia elettrica».
Il ministero della Giustizia, invece, vorrebbe mettere su una task force per attuare le riforme della giustizia. Alfonso Bonafede chiede 1,6 miliardi di euro per il progetto Monitor, che è un acronimo e sta per Monitoraggio-innovazione-task force-organizzazione-ricerca «per la ripresa e la resilienza della giustizia».
Da solo il ministero dello Sviluppo economico di Stefano Patuanelli sfora i 120 miliardi in progetti di ogni tipo. Dal “Safety 5G” da 19,5 miliardi ai 2 miliardi per portare il 5G in cento città italiane, fino a un futuristico «sistema dinamico per il monitoraggio e la pianificazione ambientale urbana ad altissima risoluzione spazio-temporale».
L’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro (Anpal) di Mimmo Parisi propone un “Piano per le nuove competenze” da 11,2 miliardi con il potenziamento dei centri per l’impiego, in modo che diventino «interessanti per tutti i lavoratori e non solo per le categorie di svantaggio». E altri 4,2 miliardi per un progetto di “Empowerment femminile”.
Nel documento poi c’è tanto idrogeno, nel tentativo di agganciare il patto franco-tedesco dell’oro verde. Il Mise vorrebbe creare una “H2 Valley” in Sardegna (20 milioni) e una “Hydrogen Valley” dall’Alto Adige fino a Bologna. Dai Trasporti chiedono 300mila per i treni e 3 milioni per lo sviluppo della mobilità a idrogeno.
Spopolano i Big Data e il digitale. Ci sono progetti per la digitalizzazione dell’Archivio nazionale stato civile e delle liste elettorali. L’Avvocatura dello Stato vorrebbe realizzare pure un progetto di «giustizia predittiva», utilizzando l’intelligenza artificiale per la «predisposizione degli atti difensivi e pareri legali e per la predizione del possibile esito della causa sulla base dei risultati delle precedenti difese».
Il ministro della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone propone un piano di “comunicazione e sentiment analysis” per misurare il grado di soddisfazione dei cittadini nei confronti degli uffici pubblici (500mila euro). Dal ministero dell’Innovazione di Paola Pisano arriva l’idea di una piattaforma Amazon all’italiana da 2 miliardi per «sviluppare piattaforme di e-commerce locali su tutto il territorio italiano per il mantenimento della realtà imprenditoriale e tradizionale italiana».
Il Ponte sullo Stretto, no. Ma la Salerno-Reggio Calabria, sì: 550mila euro per «ridurre sensibilmente i tempi di percorrenza tra Roma e Reggio Calabria». E poi ci sono i costi del costo dello stesso Recovery Plan: Replus (Recovery Plan Unitary System) sarà il sistema informativo da 7 milioni per monitorare i programmi di investimento del piano, mentre altri 3 milioni serviranno a valutare l’impatto di genere del piano.
Entro il 15 ottobre dovevano essere inviate le prime bozze del piano a Bruxelles. Bisognerà scegliere tra i progetti e trovare una strategia d’insieme. Significa che si dovranno depennare parecchie di quelle 557 voci per rientrare nei paletti precisi in arrivo da Bruxelles. Il ministro Di Maio forse avrà dovuto rinunciare ad ammodernare l’impianto elettrico della Farnesina con i soldi della ricostruzione post-Covid. E forse potrebbe saltare pure qualche acquario o costellazione.
Per prendere spunto, basta allungare l’occhio Oltralpe. La Francia ha presentato il suo piano di investimenti “France Relance” da 100 miliardi, di cui 40 finanziati dall’Europa, con un mese di anticipo. Le misure previste sono in tutto 70 misure, non 557, divise in tre macro aree (Come le tre di Obama nel 2009): 30 miliardi di euro per la transizione ecologica, 35 miliardi per competitività delle imprese e 35 miliardi di euro destinati a promuovere l’occupazione e la formazione dei giovani.

Ma che cosa ho fatto?

Ma che cosa ho fatto?

Perché Conte ha chiesto tutta ‘sta roba ai suoi Ministri? Perché Conte di mestiere fa l’avvocato e quindi è un mediatore. Conte è un Signore, gentile, sobrio ed educato ma che non ha la minima visione globale di quello che sarebbe necessario fare per riorganizzare e far ripartire il paese. Quindi che cosa ha fatto? Ha chiesto ai suoi Ministri che cosa avrebbero voluto fare con quei quattrini. Le risposte le avete viste. D’altronde quelli sono i Ministri che abbiamo e quindi. Se spremi una rapa non è che esca del Barolo.
Una volta avuta la ‘’lista della spesa’’ in mano Conte avrebbe voluto rivolgersi ai ‘’tecnici’’ affinché mettessero a punto, in qualche modo, ‘sta lista e trovassero qualche cosa di utile e fattibile in tempi umani.
E lì ‘’apriti cielo’’ Renzi è saltato su tutte le furie. E, tutto sommato, come dargli torto?
Siamo in molti a dire che Renzi ha ragione. Il guaio è che la ragione di Renzi si infrange contro la realtà di una maggioranza enorme di parlamentari che la pensano diversamente per stupidità, incompetenza ed interessi di varia natura.
Renzi dica con quale maggioranza parlamentare intende attuare il ‘’suo’’ programma e chieda alle forze politiche se sono d’accordo per sostenerlo, se no che vada da Grillo e da Giggino a convincerli di diventare intelligenti e competenti e responsabili.
E comunque, il fatto che un partito mai presentatosi alle politiche, come Italia Viva appunto, e di conseguenzza mai votato da noialtri, sia l’ago della bilancia per deteminare il futuro del nostro Governo, la dice lunga sulla rappresentanza che ci ritoviamo. Mah …
Intanto l’Italia va a rotoli … senza contare il CoVid che ci uccide. Buona giornata eh …
Alla prossima

Elena

La Scozia e … la Brexit.

Ieri, un commento su un mio post relativo alla Brexit su fb, mi ha fatto riflettere sull’insofferenza della Scozia nei confronti degli inglesi.
Un’ insofferenza che ha radici ben lontane e profonde. Non possiamo certo dire che Inglesi e Scozzesi siano mai stati‘’pappa e ciccia’’! Anzi!
Il loro rapporto si potrebbe, beceramente, sintetizzare in questo modo: gli scozzesi volevano regnare su Scozia, Irlanda e Inghilterra, gli inglesi anche. Punto!
Tutta la ‘’menata’’ delle religioni trova il tempo che trova, il succo del discorso era ovviamente potere, territori, eserciti e quattrini.
Grazie al fatto che gli scozzesi non fossero un ‘’popolo compatto’’ , ma che avessero bensì una struttura a clan e che in più si combattevano tra loro, permise agli inglesi di riuscire a tenerli a bada per un bel pò di tempo, favorendo l’ascesa al potere di ‘’re burattini’’ a loro fedeli, come nel caso del Re Balliol verso il 1300.
Il Clan dei Bruce però, voleva salire, a sua volta, al potere e quindi si alleò con gli inglesi per poterlo spodestare. Gli inglesi aiutarono i Bruce ma, una volta sconfitto il clan dei Balliol, invece che i Bruce al potere salì Edoardo I d’Inghilterra che inglobò la Scozia all’Inghilterra.
Ovvio che ai ‘’Bruce’’ ‘sta faccenda fece girare le scatole non poco, ecco che quindi iniziarono le guerre di indipendenza scozzesi, dal 1296 al 1357, 61 anni di guerriglie, con a capo il mitico William Wallace! Chi non ha visto Braveheart di Mel Gibson? Tutti no? Quindi inutile soffermarci sull’argomento.
Per un pò gli scozzesi, con l’aiuto dei francesi, che non hanno mai amato gli inglesi, governarono su entrambi i regni.
Dal 1603 le corone scozzesi e inglesi furono riunite sotto gli Stuart, ma questa unificazione segnò l’inizio di tumulti e ribellioni da parte inglese.
L’insofferenza verso gli Stuart portò alla “Gloriosa Rivoluzione” del 1688 che terminò con la deposizione e l’esilio di Giacomo II Stuart che venne spodestato da Guglielmo d’Orange che diventò poi Guglielmo II d’Inghilterra.
Giacomo II Stuart fu l’ultimo re cattolico sul trono dei ‘’Tre Regni’’ (Scozia, Irlanda, Inghilterra).
Le privazioni politiche e territoriali imposte agli scozzesi dagli inglesi portarono alla nascita di un movimento d’opposizione, il Movimento Giacobita, (dal latino Jacob – Giacomo) la cui missione era quella di riportare in Scozia il legittimo sovrano, esiliato dopo la ‘’Gloriosa Rivoluzione’’. La battaglia venne combattuta il 16 aprile del 1746 a Culloden, nei pressi di Inverness nelle Highlands Scozzesi.

la battaglia di Culloden

la battaglia di Culloden

Lo scontro si concluse con la sconfitta dell’esercito scozzese di Edoardo Stuart e la vittoria delle truppe inglesi guidate dal Duca di Cumberland.
Culloden sancì la fine del sogno di una Scozia indipendente dall’Inghilterra e con essa le aspirazioni del casato degli Stuart per la riconquista del trono inglese.
L’esito disastroso della battaglia sancì anche la fine della civiltà Gaelica delle Highlands e con essa molte delle tradizioni scozzesi.
Tra i vari soprusi gli inglesi rubarono la ‘’pietra del destino’’, impedirono di utilizzare la bandiera scozzese (croce decussata bianca su campo azzurro) ed impedirono l’utilizzo del Kilt.

Parliamo della ‘’pietra del destino’’ …
Una via di mezzo tra miti celtici e racconti religiosi.
Per ‘’Stone of Destiny’’ o ‘’Stone of Scone’’ oppure ancora ‘’Coronation Stone’’ si intende un grande masso grossolanamente squadrato di arenaria rossa, una specie di parallelepipedo, dai profondi significati simbolici.
Si trovava originariamente in un monastero, oggi scomparso, a Scone, piccolo villaggio della Scozia centrale. Era la pietra sulla quale furono incoronati tutti i re scozzesi. Successivamente, quando nel 1296 la Scozia venne annessa al Regno Unito, il re Edoardo I prese la pietra e la portò a Londra dove venne inglobata nel Trono Inglese dell’incoronazione.

Trono ligneo dell'incoronazione inglese con incorporata la ''pietra del destino'' scozzese

Trono ligneo dell’incoronazione inglese con incorporata la ”pietra del destino” scozzese

La pietra ha fatto ritorno in Scozia solo nel 1996, dopo una decisione maturata in conseguenza al crescente dissenso tra gli Scozzesi riguardo il loro insignificante numero nel parlamento inglese. Per calmare le acque gli inglesi hanno stabilito che la pietra rimanga in Scozia, dove è attualmente conservata all’interno del Castello di Edimburgo, nella Sala dei Gioielli della Corona scozzese. I turisti la possono vedere ma non fotografare, anche perché nella stessa sala ci sono i gioielli della corona e, non si sa mai …
Si è convenuto che la pietra verrà riportata a Londra soltanto in occasione delle incoronazioni. Dato la longevità di Elisabetta II abbiamo tempo per il trasporto.
Insomma gli inglesi hanno rubato agli scozzesi questa famosa pietra e se la sono messa sotto il ‘’sedere’’. Tanto per far capire a questi ultimi qual’era e qual’è il loro posto.

Bandiera scozzese o bandiera di Sant’Andrea
Spendiamo qui due parole sulla bandiera scozzese. La leggenda vuole che Re Angus II, che aveva radunato a sé le tribù degli Scoti e dei Piti, per combattere contro gli Angli, ad un certo punto le sue truppe si trovarono accerchiate dagli Angli e la vittoria di questi ultimi era data per scontata. Durante la tregua della notte, Re Angus si mise pregare, quando si addormentò nel sogno gli apparve Sant’ Andrea, martirizzato sulla croce, ma che gli assicurò la vittoria.
La mattina dopo le nuvole nel cielo formavano una sorta di X bianca. Questo segno e il sogno miracoloso, raccontato di bocca in bocca, incoraggiò le tribù scozzesi, già probabilmente sotto droghe stimolanti dell’epoca, in compenso spaventò gli Angli che, impauriti, non trovarono la forza di combattere, assicurando la vittoria agli Scoti.
Da quel giorno la Scozia adottò la bandiera con la croce bianca decussata in campo azzurro e non l’avrebbe mai più cambiata.

Bandiera scozzese. Croce bianca decussata su fondo azzurro.

Bandiera scozzese. Croce bianca decussata su fondo azzurro.

Dato però che la Scozia NON è una nazione sovrana, ma fa parte del Regno Unito, l’uso della bandiera scozzese, nelle manifestazioni ufficiali è stato loro proibito. Quindi, la bandiera degli scozzesi, volenti o nolenti, è la Union Jack.

Kilt …
Visto che abbiamo parlato della pietra del destino e della bandiera, non possiamo certo esimerci di parlare di un altro ‘’simbolo’’ scozzese: il Kilt!
Chi di noi signore non ha sospirato guardando Sean Connery, elegantissimo con il suo kilt da cerimonia? Spendiamo quindi due parole anche su questo affascinante ‘’capo di vestiario’’ da non chiamare , per carità, gonna’’ in presenza di uno scozzese.
Originariamente si trattava di una spessa coperta che serviva agli uomini nelle Highland per difendersi dal freddo. Veniva drappeggiato attorno al corpo in maniere differenti a seconda della libertà di movimento che si voleva ottenere e del freddo che c’era.
Se si dovevano guardare le pecore, lo si teneva tutto attorno al corpo in modo da esser riparati e stare al caldo, viceversa, se si dovevano ‘’menare le mani’’ lo si piegava e lo si fermava attorno alla vita con uno spesso cinturone.

la coperta veniva drappeggiata in maniere diverse.

la coperta veniva drappeggiata in maniere diverse.

La ‘’coperta’’ in questione veniva tessuta a casa dalle donne e colorata con essenze vegetali. Va da se che ogni famiglia avesse il suo modo di tessere e, soprattutto, di colorare i propri tessuti.
Guardando l’abito si sapeva a quale famiglia/clan appartenesse l’interlocutore che si aveva davanti.
E’ raro che chi visiti la Scozia come semplice turista non sia tentato dall’acquistare un Kilt. Io ne ho uno appartenente al clan dei Buchanan. Avevo scelto proprio quello in quanto all’epoca, il clan era ‘’dormiente’’, il che significa che non c’era un ‘’capo’’ riconosciuto.
Quindi nella mia testa ‘’bacata’’ il fatto di indossarlo mi dava l’impressione di essere un capo clan. Devo avere dei problemi … lo so … ma andiamo avanti.

Questo è il colore del mio kilt - Buchanan

Questo è il colore del mio kilt – Buchanan

Con la sconfitta scozzese di Culloden nel 1746 e l’introduzione del Dress Act (norma inglese di abbigliamento), il Kilt e i Tartan vennero banditi come fuorilegge.
Nel 1782 il Dress Act venne abolito dagli inglesi. Il motivo per cui il kilt è sopravvissuto è che i reggimenti scozzesi delle Highland, si rifiutarono di combattere per gli inglesi se non indossando il loro kilt. Quindi questa è l’unica ragione per cui gli inglesi hanno abolito il Dress Act.

Ma saranno belli?

Ma saranno belli?

In pratica gli scozzesi han posto agli inglesi questo ultimatum: ‘’Se volete che noi si combatta per voialtri dovete lasciarci vestire come vogliamo noi’’! Ed ecco il motivo per cui il Dress Act venne abolito. Non certo per bontà da parte inglese ma per ‘’forza maggiore’’.
Famoso fu il 75° reggimento degli Highlanders che aveva prestato servizio in India e in Sud Africa.
Quindi, ricapitolando, l’ elemento che ha garantito la sopravvivenza dell’elegante kilt è stata la sua adozione come indumento militare da parte dei reggimenti scozzesi delle Highlands al servizio dell’esercito inglese.

Tra le altre cose, agli scozzesi era vietato parlare in Gaelico.

Vabbè, adesso basta, ho perso già un sacco di tempo. Resta il fatto che comunque ‘sta Brexit agli scozzesi piace poco. Vedremo che cosa succederà.

Alla prossima

Elena

Roberto Bolle su Rai1 … finalmente!

Vivo in Francia e non guardo quasi mai la tv italiana, tranne i telegiornali, che mi servono solo per ‘’tastare il polso’’ della situazione.
Una situazione che è quella che è, ma che potrebbe anche esser peggio.
Stendiamo un velo pietoso che è meglio va.
Il 31 dicembre, per contare i minuti che ci separavano dal nuovo anno, abbiamo voluto vedere un programma italiano. Facendo zapping siamo finiti su una ‘’cosa’’ con un certo Amadeus in cui cantavano Gianni Morandi, Rita Pavone e Gigi d’Alessio.
Una pena incredibile. Il ‘’corpo di ballo’’ poi era l’apoteosi della tristezza, se non dello squallore. Gran belle ragazze che, muovendosi in maniera sensuale, attiravano gli sguardi sul loro ‘’corpo’’ ma non certo sul loro ‘’ballo’’. Una tv simile è inutile guardarla, non comunica nulla di edificante. Se a queste trasmissioni ci aggiungiamo il GF, beh va da se che lo squallore aumenti all’ennesima potenza.
Ieri sera però, su segnalazione di una mia amica, abbiamo guardato su Rai1 ‘’Danza con me’’.
Una trasmissione voluta e ideata da Roberto Bolle. Artista piemontese che alimenta il mio ”orgoglio italico”.
La serata ha ospitato diversi personaggi tra cui Vasco Rossi, Ghali, Diodato, Michelle Hunziker, Fabio Caressa e i primi ballerini della Scala.
La conduzione era stata affidata a Francesco Montanari, Stefano Fresi e Miriam Leone.
Non poteva esserci una serata più piacevole.

Francesco Montanari, Roberto Bolle, Miriam Leone, Stefano Fresi.

Francesco Montanari, Roberto Bolle, Miriam Leone, Stefano Fresi.

Finalmente un pò di ‘’bello’’, di elegante e di educativo.
Roberto Bolle è riuscito a regalarci uno spettacolo degno di tale nome. In un contesto artistico di alto livello è riuscito, in maniera incisiva, a mettere il dito su piaghe come la violenza contro le donne e il razzismo.
Queste le sue parole: ‘’In un periodo terribile in cui lo spettacolo, l’arte e il mondo sono paralizzati, tenuti in ostaggio dalla paura, mi piace pensare a ‘’Danza con Me’’ come ad una trincea di resistenza, dove custodire e difendere l’Arte e la bellezza, nell’attesa di poter tornare a riprenderci i nostri spazi. L’Arte è vita, è la custode della nostra umanità migliore, è la spinta che ci ricorda quello che siamo e ci fa vedere quello che potremmo e potremo tornare ad essere, pensare, creare. L’arte e lo spettacolo sono ristoro per l’anima e per lo spirito. È importante non dimenticarlo ed era importante dare un segnale forte in questo senso. Che sia un tempo sospeso, ma al quale non bisogna abituarsi”.
Che dire? Questo ragazzo è una meraviglia a 360°. Non solo dal punto di vista artistico ma anche da quello ‘’umano’’.
Il lavoro costante, la disciplina a cui si è sottoposto, nell’arco della sua esistenza per poter diventare quello che è, gli hanno fornito gli ‘’strumenti’’ per poter trasmettere a noialtri, popollo, non solo l’ammirazione per il ‘’bello’’ ma anche la possibilità di riflettere sulle ingiustizie del mondo, grazie all’impatto immediato della gestualità! Spesso i ‘’gesti’’ sono più eloquenti di mille discorsi …
Grazie della magnifica serata … cara Rai, cerca di approfittare di personaggi simili.

Alla prossima

Elena

Rai e il passaggio dal 2020 al 2021 … che tristezza …

Ragazzi … si fa per dire, sarebbe meglio dire ‘’vecchietti’’ vista la fauna che circola sul mio profilo fb, e sul mio blog, ma … perché invecchiarci ulteriormente? Quindi va bene ‘’ragazzi’’.

Noi, non guardiamo mai la tv italiana, a parte i telegiornali ma, ieri sera, cercavamo un programma del ‘’nostro paese’’ che scandisse il conteggio dei minuti per entrare nel 2021. In fondo siamo italiani e ci piace condividere con gli italiani questo passaggio e non con i francesi, che sono gentilissimi ma, in fondo qui noi siamo solo ‘’ospiti’’.
Comunque, non trovando niente di meglio, abbiamo guardato il festival del circo di Montecarlo, trasmesso dalla Rai, che però è finito verso le 23,00. Quindi abbiamo cercato ‘’altro’’ e, facendo un pò di zapping, ci siamo imbattuti in una trasmissione di cui non ricordo il nome ma in in cui c’erano personaggi come: Rita Pavone, Gianni Morandi, Amadeus e Gigi D’Alessio.
Che pena … non parliamo poi del corpo di ballo. Vigliacco se sanno ballare e vigliacco se c’è una coreografia. Una qualunque. Macchè!
Sono delle belle ragazze che si muovono in modo sensuale ed attirano l’attenzione per la loro bellezza.
Ma … siamo ridotti così male? E’ un pò triste la faccenda no? Eppure siamo il paese che ha dato i natali a Carla Fracci, Eleonora Abbagnato, Liliana Cosi, Roberto Bolle! Ci sarà ben una ‘’via di mezzo’’ decente no? Cribbio non dico un corpo di ballo da Teatro Bol’šoj o da Teatro della Scala, ma almeno un corpo di ballo. In fondo stiamo parlando della Rai no?
Nella trasmissione di ieri c’era solo il ‘’corpo’’ … il ‘’ballo’’ non era stato preso nemmeno in considerazione.
Vabbè …
Ascoltare poi Gianni Morandi ed Amadeus storpiare una canzone come ‘’’O Sarracino’’ di Carosone, faceva venire il ”latte alle ginocchia”.
Naaaa … non mi è proprio piaciuta … fatto il brindisi abbiamo girato canale e siamo tornati su Sky ed abbiamo visto Woman in Gold con Helen Mirren.
Almeno abbiamo chiuso il 2020 in bellezza.

Statemi bene.

Alla prossima

Elena